Fiera Letteraria - Anno IX - n. 33-34 - 15 agosto 1954

I'ag. 2 LA FIERA LETTERARIA Biblioteca Gino Bianco Domenica 15 Agosto 195'1 NEL CUORE DI VENEZIA, A SAN TOMA' ·*· Ildebito pa~atoa Goldo La. ~asa del gra11,iecomme <l.iogra.fo è tornata·qual'era anuca– mente e 11ellesue salette è ordinato un inizia!e museo teatrale ·* ,li VITTORIO ORAZI Uolette fCotthnu.a dalta I. 'J)(lginaJ uscU abbattuto. No, ~!età per quella ,,cechi~ donna raurapplta, anzi combatte,•a cosi bene con gh anni e col suo male. Ma sentivo che sotto a tutta la sua gaiezza, c'era un ostio antico. un'ofresa lontanissima. Scende\'O le scale, e mi trovai a :-lpe,tere In me mezzo verso della Fedm di Racine: cJe me livrc e11avsu9lc •.. ». La stupenda cecllà di Colclle! E penso che il modo più giusto - e più pietoso - ~=~e :,:~::a:e C~j;~~!\:::e p~~pr~~a q~~~~d:I ,~:~ bor~~~seè una immagine che la diminuisce, tutt'altro. ri~~~~ d'ei'r~~~n~u~~:r~~~~n~\~a~~~I, la magni• E' stata una Fedra con una passione meno spietata, 'J)erché ha avuto troppi appetiti; una Fedra pagana e atea e perciò più senza speranza, vibrante solo di sé e dehe sue prede; nrn lo .!convolglrnento In lei c'è stato, e la diss' >lutez.za interiore è stata pari al suo pudore violato e trttdito. In più, (orse. Colctte ha dovuto sop– portare per sé. e per le sue Fedre-Bovary tra 11 1900 e 1925, Il fardello anche di quella «commedia dell'a– more•· che SI affaccia sempre senia scamp0 in ogni donna {;·ancese. e che c'era sopratutto In tulle le sue ~ lngenu~-1\bertlne •. le sue «vagabonde•• le sue «galle•· Abbiamo citato qualcosa di più di 3lcun1 titoli del suol rom3nzi. Romanzi d'amore sempre, qualunque rosse la storia o In tesl: e anche sotto la polenllca prcferila del suo e altrui rammarico verso l'uomo - l'uomo, que– slo • 11ire h1tru-, •• questo !alale Intruso - Ili di là della polemica stessa. correva In lei quella sua umana, fcm· mlnea, virginei\ paura dl fronte a colui che RIike chia– mava I'«oscuro colpevole dio Jlu\'lale del gnguc •· la ~~a 8 ~n1~r 1 ~o~~ 1 1~ 8 ~~:::1~.a~l~~tt~:.mr~~~hedll't:~ lette. Un'opera straordinaria. Ma se domani. per as– surdo, I suoi libri non doveSS<!rotrO\'are più quel. gran µuhbl!eo morbo..-o e delirante che ebbe, non flnlrà mal di f:""lordlre il suo g1·an dono. che tutti le riconoscono, di una natura - e di una scrittura - prodigio~. Proust ha pianto, n leggere Mil3011.G!dc le Invidiava l:t voracità geniale. Quel che tocca. oro di\'enta; dicc\'ano tutti - cd era sempre oro, JingottJ o pagliuzze, Tanto che quasi non ~I sa quale llbro ~cgllf!rc e prefl'rlrle, Colettc è spar– llllJ::11&-ta dapper1utto: nella serie delle Clwufo1e sino a J1'1ic dc Can1cil11<m, In opere mtgglori o minori: e per un vf'rso o 1)er l'altro neppure Il tempo COll!!Umeràcerti suol capolavori. Chtfri, Le IJM e" Tiorbe, Gif11. e quel due librl segreti. CQ Pfois1rs e Me11aJ)pr611liSM1gcs. Il rlono di scrittura che hn avuto lei. quello stile fisico. non l'ha lori-e avuto nessuno del france:tl in quc• ~to nu:a.o secolo: ogni wo libro era come un temporale in piena estate, un gran ~olc, un'afa tragica, una tcn,– pc.sta Improvvisa. un arcobaleno. un ultimo strazio 'di raco.le , e finaln1cnt(' la scro odorosa. la notte umida, C' un· l)lanto di donna Jontono, ~1roZ1ato, irrimed,;abile. Colcue è morta d'estate, l'altro giorno: è l'ulUmo dono che la natura ha ,·olulo rarlc, quasi come Ur\ll• :·estituzlone. In un secolo di gioco Intellettuale, Colette non ha ~~er:~~to_ C~el~a ~;~l~RC eC~Ce,vl:ce;;_j·u~:n~Ujta p!-rlif! dolorosa. cl accor2iamo di avere perduto, oltre ad uno scrittore mcravi$!:lioso. una testa armata di vera lntel– ligcnzn ed un cuore cU~llrmRloma cosl visitato da pas– sioni genuine, autentiche, pa~ate. GIA."'CARLO VIGORELLI Ildifu sulla pia~a <Continua dallR 1. r,as:::lna) colate ragioni di propa9<111dC1 politica 1101~ molto divcr.,c <ia quc!lc che, a tr(lttl, in determ111«te occa.,10_111, co11- timurno o /c,r 099i preM (IIICllo &11/l'A11t1/auum10. E giacc/16 .,. aµerinfelltò ,or, a q1taJi e<1«11.:oche dmtno.,e ro113egue11zo1mò 1>0rtore 1u1 « 9ioua11ili.,n10• &Jllllto a !~;.~,:~10. "l~ tt11~~~~,~~; :';er&<r~tbc'r°o""di~~Je. 3 per,- l)O»l('Udi«molo thUIQllC 01 9io1xrni (111tori di i~r! &8 quelli <li 011gi 30110 1tel ghuiCo /(lmentundo la ~11d1z10110 µrcu,cnte it1 co11/ronto della 1x1Mato. Domo11d,m11olo a 1111 1wrratore e a 1ui vosta d1e, 1mr entrontlo odcuo 11el loro &et!a11tca1mo 011110 di ctcì ma conti11wrndo ad cMere felicemente 01icro&i, 11011 lia11110 rng10111 di ri.&e11- timento 116 rli malmconitl. Domandiamolo o Marmo Moretti e ti Corrado Gou<mì. Moretti 1mbblicò il auo primo libro (Fraternità) 11el 1905, li vet1t'a1111i;Govoni. il 1110 /lrimo (Le flalt=l 11cl J9fJS, li diciomtove curni. E poiché da allorci 1101t hat1t10 / ,il, ,1mes.,o d1 acriucre, 7mr co11 gli. alti e bos/11 d'o911i avaro arliatico, fa :oro biblioara{ìc, tJ «Mai 11umwo&<1 e, alme1to ris1)elto al 1>:ouecento, 11011 m,01ct1 di <11«dcho Cll/>O d'O/!f'ro. T"tt<w,a, 1mr (lt)ClldOIO meritato du Ult 1ie::z<J,Morotti 11011 ha otte,mto 1rn prc11110 che 'lel '48 a Go1•011i 110/ '52: o.~m. ris1ictt111a111e11te. ci <11u,ro,itotrc e <f. (1'1nra11tc,11ove atu 1 d«l pri11ci1>10dello carriera, ciac pur li diede .,11bittJ a riconoscere per ll1ttc11tici «rti.,t,. Di· /ro11!e a d•iC c3empi co11aimili,atm1110 quelli dt ta11li ginror1i d'oggi premiati subito do110 /'ar,ian:Jo11e - del r~lo 110n trovolge11te - dello loro 1,rimi1 opera, e s1,eis10 quando 11011 era ancore, 11e1i1mr .,,ampato. Largo ai g10LY11ti. D'açcordo. Mli: a tempo e a modo, offi,icMJ 11011 nim1chino loro tiatc quello espcr11111:ce r/flu,iot1i d• c-uj pur abbi3ognt1110 per non mettere a hmtifo re11e11taglio la loro 11te11sa grove111tt. U11 c80rdio fro11vo facilltc,to, tro1>110 renurncrato. tro1,po aMicumto, qua/o sig111fictito 11<1 J)iì,t Il valore della conqui&ta 110n dttve corr;s,ionderc o/ ,:olore detto lottar La dure.:za di certe diOicolUI iJ1i.tìali 11011 1mò e.,._,ere eliminata -3enza i11debolirc e g1U1,1tarc lo stct,..<tocmto,·c clie n per lì se ne N11legra come di mm ,09ere11:.m evitata. Quella ~ 11u:eca Ili .-ua pro(.1(1del /11oco. Bi3oy11a 3(1per nQrcmtarla r .111,u.•1·orla.M" non 11cm1ire (~ di facoltcì. dell'a1dore. No11 sem1,rc l'<rntorc, nascen<lo, lw ottenuto di poterla t:ii/('C/'C, E !}IUii se C03l tlOII /0Me: &li s" ce11to, 36 31t. t1111/e11«ol'i autori cli.e t'<ltHIO «ll'aMalto, &o ne &alvaMc ~11~11:·~!:?~~;~; l~efig 0 Je ' ;:c"i;~o~!vf.:;,}ezi 1 i 1 !i 11~t:f~i 1·alor1 orti$tic1. In co11clu.simu•: t11tto v<1oggi mC'glio tli ierir Noti <"erto 11eggio. Com1mque a noi aembr(I che U vero qi113lo 'IIIOhl'O d1 d11bb10 31(1 l(lt (lltro: C rig,wrda la d1uer&a. co11.,iderazionc III cui al prese11tc iJ te,mta lei f.,etleratura. Ma. q11cJt~ 11011 ò piì, il ,iroblemo delln prima 011cra 116 ~e, 11uou.1a111~i. R1911arda tutt,. giooo11i e a11.:in11i 1 noli e ,g11ot1. E ,, formula con la domanda: Che co.,..t, ~ggì, In Letterc,turc,1 •::NHICO FALQUI

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