Fiera Letteraria - Anno VII - n. 52 - 28 dicembre 1952

Dom~uica, 28 dicembre 1952 ARSOLDO CIA.RROCClU - e l'"aesanio • (!unge !odore 1,apore non più) delle plant• che ho abbandonRte: del passato, &plend:aa oerra E poi splegart.i !.... Impedire che uua n1tn 1tor1n tunn ne pensi. lo so> batz.l via moom• pletR, a scapito d'uno o d'altro membro c:.t me, del destro o dell'occhio sinistro: che tu ml descrl\·a strabico. insomma. o con parole d1\'erse da quelle che io vorrei usare. Perche sono ambizioso come unn ra,·orlta. Ti &erl\'O dR questo bel paese chiamato Gennargentu. cd e 1'ult.lmo peccato prinu, di morire: seno otto mesi che raccolgo sanc.n.a lu.ngo le .;trade. nelle mie mani Rvvezze al– l'ofleSft. al com·lto, al J1ancht delle puttane. Ogni •!sterna ha dun~ue Il suo screzio? Se ben rtcordl g1R mi accaàde d1 6acrlf\– cnre gli equilibri di un plano alle ag!lltà del buon senso. i soldi della cena n una botti– glia di grappa gialla (...la npprezzasli, a pro– posito, la mia condiscendem.a di quella se– ra? Io rRmmento d"esseme stato molto or• &og!IOOO). /\m1co. ti scrivo. E sotto lo zolfo arso pro– vero n trattenere U re.spiro o a ndirm.1 - là dO\e parlano di Inferno e di certezza - 1 ,-ersl ccnsurBti di quel nostro poeta (giA. 11 set.timo hbro della libreria. Voie\'O ben di– re che 11 conto terna\•& giu.,t o). Qu1 a Oennnri;cntu sono le ot.to dt. &f'ra e non et si \ ~e un neo. Se seguito. pero, a dlrtl che Il paese è bel• llsslmo. credimi sullR nducta di quello che ho ,·tsto alle ult1nlf" luci: ctoe un paesino CO· pe.rto di polvere, raggomitolato la m fondo. piuttosto lcntano da questa bicocca tra 1 tagg1 E. 'perfettamente stupido che tu ml do– avt.ndi cosa ci ,to a fare. Se potessi non .cl ~~1!\1f\~fl~~gg:;n;eler~~cfrà~~ t:~: picar~I ~ul poglinio e io saro buggerato: 11 tetto è mezzo sfranto. qui mi va bene rtnch ~ r1e.SC '() a tenerli oltre la mortella. ma dopo .. addio L uca! e U camparu », come lo ohtamano qui. 11 più alto. ce !"ha con me. •I direbbe gli abbi& rubato la mo~lle. 1n, ·ece g li ho rubato solo qualche ostaggio. v-a be.ne ohe nel suol pro• getti volevano slgnifl care trenta u cinquan– tam!la lire Non di più p,rch~ si tratt11\la di gentuc– cla vestita a bracc1Q. proprio accntappat! a ~n~~p~~~t d~I ~~~~:~=~~i ~r:::v~v~e°r \"la della capra. «Chi gghl di a manelarl. la abbasclo?• QueU-1d1ota d·cu comparu»: ha porlato, 1a lui e la capra l'ha la&clata; pensa\ 1 & dan·e- :s:h:ncll1:51~t'~?. !~~n:~? c~r~d\~t~U~L~~ ~à. chi se l'e prHa, ma qualcuno certo. Tutto questo ti dice che non e una gran ~fu~no ~~n t!k~:i~ u paraaone con Io infatti avrei voluto attaccann1 a uno dt questl ma a Oennargentu c·u·a U tllo, anzi un me7.W colera, e occorrenza d'inler– mierl; io ero venuto per questo. ,r: 1 ~~d~tii ~1la 6Cm~~f 0-m ~~n~F~8;~~~~ tare. non solo per la malattia. ma percnt! I pt11 se n·anda\'Rno a Siracusa. Un bel giorno capita ·1no b!tiOnte ct·cu comparu». ienza nemmeno blaoano di ma• scheront o di fnre Incursioni. imboscate. tanto ernno tutti stracchi. I pochi rimutl e con scarsa \'ogUa di tirare avantL Ne ha ammau.ati un paio per pre.&e.ntor- 11. s'è pr,so questa casa fuori mano e et ha portato uns decina di ostaggl cOf.taggt» veramente li chiamava lui per dant tn1portaru.a: ma quelll non si eentiva– no ostagil. gli Andavano appreSIO con tut• ta pace. proprio come ovini. salutando 1 OIJDl.· paeaanl ptr \"la. Avessi visto la colonna dei bandJU come era b uffa e. fl)rccata: non 58pe\'nno .se Plut– ta.re le pistole. e-trnvano il collo r.peranoo che qual cuno - ~li ostnggl o I parenU - tarM• ee un atto di rh·olta. Nient e. Orm•I bisognava portarseli la6'h. qua.s.sù cio~. nut.rlrll ~r qualcht> cdorn, e po1 spa rarli quando non !OESearrivato il ri• acatto: il che era talmente sicuro da LOglle• re Oinl ttn~o all'aspettativa. A quel punto intervenni io. Luca ... St<' pensando che ho mlllantato. a dire Oe.nna~e,ntu. Gennargentu e lontana alme– no sei chUC1metrl. ~mmetto che 11 rumore delle- re\·Ol\'etate non e! 1'Tri\'R Calma: t1e cl arrh·asse, non &uccederebbe nulla UiU,a 'mente. Ma for~e Jannarella. 11 brigadiere proporrebbe un consulto del clt• tadlnl abbienti <chissà perchè) o una rlch~- 6ta di E.occorat a Siracusa. - Tutti meu.l IenU. qui dubito che •I arrivi alla mattina Hanno guadagnato qualche metro rl~et– to al mur o; &R rtbbero già &Ottole nnestre Ee 1v-es5:rro mt.no paurR Te rho detto. Mmo quattro gatti cucili con lo sputo. dietro a una bugia di oondottlero. g/\durlatl Ne ho oontatl ,el. allo luce ~el giorno. mo possono ~re uno o due dt più. Spnrano ""n pistole milhnrl. Ol:'tll tanro. Eenza convinz·o• ne. L8 loro unica lntelllgenia • di caolre che non ho ccnmPo. ma et ,·orrebbe proprio un bue per non capirlo. Dunque gli ho fotto scappare gli ootai,gl. a e u r"'m-:>11"" 1 ••. n più difficile ~ otato di decidermi Rd •~I– re: non percht avt"~i pauu. ma dub1la,·o Fe OQr,\"entct-e. st- f°"-.cte utile e onetitO. Ne&cuno - COU!\Jdera- ml RYe,·a domRn– dato di fa.rlo. llnzt col miei occhi a,t.,·o ,·tsto @t\lllre 1tll «QiE;ta~• com, un reggimcnrc di berAA~Uerl. con la loro 1nnfara di indtffe– ren•:t. Per C""·tunt. Q'iuro, n mio tiiterv,.r– to ~o.rebbr sta•o nnR •cl&fr\Jra <non ro r-e hat 01111,-,~ltRtn lA Stcllta detrlntemo. certe re• 11ton!~•11• m16erlal. cU f11uzhlu ern grosoo e taciva tr fttu qunnnu dunnh·a». Che rllR\'C'llo\·ole\'"Oagttaruù. io Luca. ln quelln boneccln di Jer,-e. che. maldestri 1wttt comblnPtO? E' ~tRtO. arnlM un nlrlf' C'Rlr"flìO anche per me a\,·ttm alle cì!re più 1nstd!o..c;;e. ~vo contArlt pr.r 10. le vite di quel 10? o J)('I'"'" .."' .. :(rht•- uri-1tllr" O"· ,·•:1 ,1r 1', n,,,__ lltA. d•II"lnu11!11A del poco affetto che por• u,·on loro I tltolorl medesimi? Feri mm.- T'lrovr ma l rbrnltall ,m~"n.l 1ul foa-lfo ~uorinYano mostn10~1. nonostante I• loro AAS,!IZeu.R Li "'·e,·o ranruppatl· 11 C'&rbonaio + i1 eon~ulir.o Jn.Jercto + J\cte1t In hcti1a dell'f'r• btu-o. f,.,.,,.,.no un& ,•tt SAntll:i c. la ,·ec- chla. un·RttrR E un'alt a male~na I 4 ,in. cnr'I ,mots 1 atL prec-o net IA7.7Rrttto e mes– ,., tn f\lR. ~C'alrl. Frn.ta mu~a.nde.. coperti d&l Jrn:!uolo. E t·na Tita fRCt\"ft - n,a proprio per e<~n" tn"ulrentl - 11 rt1Rauotto del dottore. c'R c.olo. 4 M!I pote,·o. d·a1trs pRrte. per da\·H•ro eo.,u,re- " vJte. 4 e non 10? Ml attRrcal nlla ~olR ortodo~!,:a. relli.l– F-tendo alle Juitln'!he dtll"rrtc.lA Decisi chr 10 rrA~ 10. t per tali 1t contal sutraltro phllto c·era 11 Bene ch"io avret rM'l'n f,i,r,. ur~iitnd<"ml ~" 111 r~·1we ,,,. ttr– che 'aui c·t'u una tara da fare. l'e\"tntua– lltà che ml rlobltu .. •I al rompromuo0 • toma~~l at \·ercht binari. dl rinvio w rin– clo. v•ruero I IO. qu,t magri IO ,enza cogli, d! Tit~ r•c:i tt d.;.•o la fa~ic:J per scaldare m~ rteE• so a una fiamma tanto a.var a. Meal1e ea.m– mina\·o verso 1 11gg1. pen.sa ,o aua eioman– oa che m·hal 1atLO 1 1 12 !: )ettembre al n• storante; bC io le facc10 com uno. quest.• stup~dng-i;z:lru ,se non m t sembra uno nu– p100 moao di crt.solve.re ». E la nspast a mia e la ste.:iS&di allora, che c1oe, ~1 e \"e1amen te uno sLup1do modo. Soltanto v..>rre1 chiederti ullo1& non ml ,enne 1n mente>: ne nai uno mighuie tu! Pcronè molto, molto u invtdtere1, ne, caso.... Dn Gennargentu feci i sei chilometri Qua– si dl corsa. per Hngetè a me ste~ che e eu urgenza, scaldare se non la 00~1ecaa il sangi,e. La 03s:.aenza 111lut.tava, non o'era pro– prio moti\'o di correre in quel modo. segui– vo 11 rulo piano con precisione di dettag,1: su quel saS60 prennevo respir o, U l ane.avo 1 razzi, a trecento metri dalla ca.sa m, to– glie\·o le 5earpe per non scnc ch~otar e sugli sterpi. Lentamente riaccadde U miracolo di cui ho vissuto la mia vita. Il mio dovere, io schema. J'equiltbrlo, presero forma cordiale. furono bos....c:oll da stivare nella pistola, ca– SOLtl da mandare ln fiamme wemro, tm– to Il bottlno del bandlttJ. uomml da ochl– vare stri&elando nel crepuscolo fra i tron– chi. la porta da sfonda1e, la guaro1a - Rhl - da fulminare &Otto la mamm~lla Rppeoa entrato, i dieci aclagurRti do &euotere a cal– ci perchè sl dileguassero verso la OO!icag,in ai Agugno e volenti o no st mettessero in sal– ''O col loro lenzuoli e gli occhi v1tre1 dallo spavento di me sntvatore. non dei bandh.1 che polt\'Rno riaccluftarll. Non feci mal Wl bene più ego:.Sta, an:.ko. Ora tutto si compiva. era caltlo d·azione, Sprangai pcrt a e nnestrelle. il luogo s1 pre– stava alla dUe~a. con le spalle protet.te dal muro e la mortella che facev a. trincee sul da\·antl Accesi allTi ta.ui e urlai c;on \'OOI dive.ne. J bfmdlt1, tor nando di ..x,u;a da: \!a• • &0tti in fuoco pensarono ohe fos..,tmo molti • e cht rassedio sl dove&Se svolgere in tutta prudenza. Si sistemarono lentamente oltre 11 pagliaio e aprirono un fuoco spaurito che slabbrò Il tetto. Io ero rolo. finalmente. e accanto mi àOr• rideva IR guardia uccisa. un ragau.o bru– no col baffi Scusa ancora una volta. c·era uno in \'C• na d·acrobazie, che avanzava verw la cima dell'orto. sc~o~h~~,f~r~c~fo f~.a~!~~~tt~rain~~~~ c'è un tap;>eto dt sterpi ed ess.l non hanuo avuto. po,•erl briganti da dozzwa. l'aV\·er– tenza di levarsi le &Carpe. enf~~~~~~~e lttna?::~r c:~ 8 eil~~~tua~r~!1o~ spetto ch'io sin rolo qui dentro. Verranno, e 10 non ~arerò un colpe: op– pure quattro pollici oltre la testa. come faoclo a ogni pausa contro chi I auarda pre660 Il pagliaio. Un morto ml basta è qui col suoi ba.ffl cha :1u1a!r~:i!ov~~~:o. m~e.s1:e~~- ~°à~u~~~ ma sessanta volte più della me1,15amari• nata nell'autunno del '34, duecento ptu ùel compagno Nicola battuto con la cmtura.. E. un morto. tnsomma. un morto da me. la vignetta del quinto comandamento. «Mai ammau.ato?» ml chiedi. Ti rispondo: «Mal». nemmeno nel &ette arl!l.i del Ca• ~j~r~r:el A~~ld~fe~~;;~~en"J ~r:at: tro piani a tre rampe.. con li\ mia li'\"1 ea che pare\TR una ,·alansz:a di sangue. Questo lm·ece l'ho proprio uocu:,o. questo bruno; chi ml dirà le ragioni per cui !"ho preterito a tanti altri? o Eempllee-mente è un dono della. 10rte, d'ayere ~otto ali ultimo peccato contem• pornneamenle all'estremo del &acnficl? ... Io - tra poco - nù fnnno la peìle. intendi? ::;eco amico. che l'equilibrio si slJ()Sto e si la più perfetto. ma più difficile anche. I + e i - 1eattano ,•erso un·a1teu.a do– ce riesce difficile distinguere le qu•ntlt& A occhio e croce. comunque. le par:.lte dovreb• bero conguagliarsi. Molto glo,·a Il fatto che 1Q ero convinto. venendo qui. dl usclmt: m ronnA di SR!ma: infatti l'olocausto cose1en– te \'ale a.55&1più degli slanci 6CUZ& rtfles• gione. Mi posso ritenere fortunato: pareggiare 1n otto me.si mesi 11 !rutto di cinquanta an• ni è c olpo d a maestri. una quaten1a. Fuori - ln ellctti - la cosa na più rlu- ~T· t;:tR~i~r;:t_ere~t~~~t~t.~~e m~a11<\~a.,~:' ~ii~ isero &tate tante e oos1 procaci ~l monèo. Per domarmi. corre\·o 11 rischio de.ila be• gtemmta. «vn. mala donnocclal .» mi co ntenevo poi cVa fardello di po1iJ>e. ringra.7.la .1 tuo tle• 010nlo d'a, ermi incontrat o oltre li conflne:l> Ma intanto la bestemmia rientrata t1. ,·e– ra rinfocolino t1 desiderio: pcrcht e e fra t pecclllt un·antanza a reti e a rlchl&ml. e J"nnuno de\·e es-ere ben \"igtle pct &ehhare le raffiche m terupa. Qui e piu facile. Ho ti muro a,le t-palle e oltre li muro 11 sentiero di A~ugno, ore nesauno si avventura a. quest'ora, nemn;.e– no i m1e1 fugllJac-rJli ohe avranno fatto t&P· pa nena ~cl'glla Di fronte ho 11 muro e un or!u.onte GI morte11R JI muro a ,;tnlstra. e oltre 11 J11uro (sul muro?) un foglio ramtnso col + e. i - che ml restnno. pochi ormai Dìo n.:lendo. A destrR ti muro e 1a unestre. mcR&Eat a. nel muro e lontanl I f;1ochl dJ Gt.nnargeo– tu la be.Ha, dove gli cabbie.nll» &:>norttdu nRtl R oonslgllo. M hnnno ~pRr&to dal cosson, ucffacqun. m·hnnno pre...f.O un d.ilo cl anuiatc) e ru1 ,1 e spcv..ato netto corne un birll,o, alla pri– ma falRnge L"ho tRo:.c1atoe stagnato C'On la cenere. que'l'li imbecilli non hanno attaccat.o a fon– do ntmmeno questa ,·olta Accidenti che male. fratello! La tentaz.lone di rortire span.o,iQ a ,le• Etra e " Slll.15lrRdh·enta semprb ptu 1or\~ Ma non vogl!o uccidere plu. 11 bruni.i e sufflrlente. lm poi era nec~ru..t: rom, 1lu– sc1to a connncermt di questo ( mi guarti "l infatti dAlrasS:ito quasi con unu p1ega ùi bonarletit). E poi non de\'O farmi uccidtre; wlo a. spettare che ml facciano fuorl e 11 µ,u tartil possibile. per annullare qual..tja&i odo-– ,.. di ,utcldlo. Una ~fumatura. amko. Ma I G11e1quadri c-ono orm11i a questo. a una rardazione da bHanclA farmaceutica 01,entB difficile nnche qui dentro. Non \-oglio ptù pemue Ho ~pnnuo a un pollice. datl"l)mbra che 6CBIR\'a 11 pa~ltaio. Avra 8\"'UlO ur.a paura malN i~ttn. e io ho preso la. mia nnncita. su.ll 'm~rato: mera pano d.1 riconoscere 1..no del d ieci o.•IRggl. Chi~A che giro auà fatto. dietro la ca– E& pnma di nsolven,1 a tornare a ..,a~ .. · re al nemico. Io non ml preoccupo, j b,-nd·t non guadagnano iran rinforw. con quclb Il. NMcondo nell'armadio di Emalto le mie cart,. le ultime: altre sono rima-~1e 1n pae– !e. e. t topi !e le mM.geranno; &Imangeran– no &.?lche i 1lbr1: Il Cr1..5,tonon St: lo Irllin– ieranno ptrche non arri, e.ranno a intacca- a C3inoBianco LA FIEKA LI:'TTERARIA Pag. 5 UN ARGON\.ENTO SEN\ .P.RE VIVO N'1 ,ettombre 1'52 è ,~te I L s E ~ so DE I L A S TO R IA appr-nta 4 OO DOIICID U e.sl - ~~~f1~~1i~,;, ':;''é~J!~:~~ ' 11 1 1 11 j . ienw.l• cli u n t,n presolndl bile problema JaloJo/!co della .stona.. a.ipet.to della ru.lt & empl.r tca: Pra.en.z1ao,no oltre cin.qua.nta delle S0 6ta.nu e de lle loro rda- d.c:ltg.1t1. Jrtquent.:1.tort con.sue- z.lont concrete, e dunque jielle ti del Ccn veirM del ftlo&ofl cri- per.!JOne- SO&tanzera.zJ.onalt - stisnl. che tfen.e lt llU euUf e delle loro cortcrete relazioni, L'allegro racconto dei viventi :;;n~~,:'';r:tir~°":~è.,~ * che solo rl &ult.a.no ontolortca .. ,on s,tta.glt.J, Bontadini, P. mente reall. Bo=:ttl. C~tellf, P. CorMl!c Jl pe11s'1ero class1·co11011 se11i .. 1·1 problen1a n pell&lero eia.sale<>,ellenlc o- Fabro, La.uarln.1, P. Morandfn.o, lst1 crlstano, ari &tot.elieo-t.om.it; t.ico M. Gentile. /!ed4ft0. Ste/anlnt, d il j l ha fornito I to rni.e, &li lmp re. t; 1: 0 c;te~nbC::t~Ru~.;='. e a storia come problema moderno .clndtbili tonda.menti metQ!:,J. Hilckma.n (GtrmanlaJ. ca.no e ci della storia (a01ta.n.r.a.tnd1vt- di Olga lombardi -~- Ce1\adoa (Spa..gnaJ. Il d tbo.trito * dua rationale, eruzion e e rive .. 11 aggirò fntorno alle pau!bf- la.z.ione), a.neht &e di es.si &i à ~fladt;~~n: 11 {:z~:;pc;;~~,o~~~ di U~IBERTO A. PADOVANI fo nd ament.alment.e dlalnterM- domfnante vi.rione crfstiona sa.t.o. Con la conserueru.a. dl non Ntm 10!0 allo pt<t ,ect1\tt n.c.r• ~:~fcar:t:i i:'~~~n~it (univenAlt concreto) 6lbbent lt lor? relU!oni concret• - pur ea ellenie04?i5toullca. 1'1mpre. ::~:er~e :~t~e ~~~; ~1!~4r':é~:1l~~ r~G.tti,.,r,:.; rie test In contra.do 11 pol:Jn.z- solo p&.ni&lmente rapprebent-a.- a.ve.neo una razionalità ontolo~ scind.lbUe cond1.z.ion1 razionale della. realtà. 11 auo ll6 t,to con- come JJUflto d.l rf/ertm.ento,· t t ~rono at eorno a!le due cor- ti\-a. (Uni\'er&ale utratto). gica che non avevano per 11 della fede. e la fondaz.lone. di eto p nto• di r in cui motivi 4 cu.t qu.c,ta. J)OtJla. .d rtnti princfµa.Jf:quella logica, La meta!islca aristotelica perufero greco - rKta.J lo chiu- quella storia (e dl quella aclen- f. 1 •~ u · ~ e 1 f itpira 101to 1e0s>rrtamtnte COft.• cioi dcllA.rlJtott'ltsmc-tomf.tmo vev f mito un elemento ton- se all'intelletto urna.no , per te za) che c~titutsce la gloria. del uo mo, a pttaona. v ve e. ' a crdt, Jor"Hi d4llt oeca,torit (re11Lt.smo cla11i.coJ e quella a. & 0 1 a.rl. ,6flce del 6UO dMtJno ~olu- deUa conv1u,n1.a uffl41l4 e 10• d<llo ,p1rttuallimo crutl>no. d&mentale per Io p0salblllt.à l.mltulonl essenzl•ll alla natu- pensiero moderno. Ma che Il to. Non 1,ver Inter ... • per la c(a!e. Per cui a! miti d<ll4 pa– eh.e accetta e f a .tue, tte rlvon- della storia col concetto di go- ra umana. Anche .se ai è pensJero moderno rende impos-- 6t<>rlA dell'uomo _ ,eoondo l'a- rola .d ,on. venuti 10.tt ittten d.0 , dole ver,o una rlnnova.ta tnte• stanza. sinolo di mat.erla e for• con sa.pevo li - ~n a.st.rat.t.o - &lbile come storia emplr1ca, per st.rat,tlsm.o <non utcazione ) tl• mfU d.elle crue, c~• tr~ /f.gu~ ate rlcrlt4 mutuata do S. Ag o1Uno ma individua concreta. origt- che tut.to deve risultare &Oi'itK.- u concetto di divenire puro - le le • b bt.rl e 4uunte 4 termine d. 1poe ua • ' Ro~~"~ ~J;~ al eiigen~~ nal~ trrepetibile, unica realtà to alla ragione crea.turante. divenire dt nuUa - 11quale an .. m~i~v~l:er r~~. n~ v ~~ maga~ f dmbolo, Fll~On.o =;g_,to ~~tev~ alt~u~~':ior- e.sl& tente fuO!'i di Dio - la cui no!' si attinge questa ra.zlona- nulla 11 di\"enlre nella statJcttà inte!Haena - Jecu uomini, •che ~~J~~., ar~~am~~: 0~: 1114 '~~à no a-lUlalternativa dt elevare a!S oluta pensonaUtà 1,10n di• liti. nel concreto mondo deglt di a.tomi autonomi: e rende im- M>no per.sane concrete. E non chiara.mente ccce.s.s!bile. la ,torl4 a /Uo>o/ia • incor)l()• pende dalla materia - e di Individui e della • torla. Il qua- posslblle come •tori& 1n.....-&1e. ve lntelllienu delle rsone Quuta eriQe,ua di Jar corpo rarlo., oppure di noettarl.3 Jra pog.ìbilt tntelllgenze pure: on- le , l'unico mondo rea.le, Feno .. pe,r- l'ldtmtlftcazione lmmanen- ~o~ret.e ,l.fnt!lea non ~terla con 14 rea.lt4 e df aJugglr, aU4 ~~fae:":t a~ft":'v~c1,:·ulr'!ia~':! ~e resta.va svuotato e di~olto menoloei~ment.e. l~media,ta. Ustica di eMere e ~I dover eue. \'aluwe _ 18 ma.i l'uomo poi- a,trazwn.e powta co_mt pnmo ~ iullo &torta ,t po&.s.:zno pro- 1 i peruranlco mondo platonico mente. l esperienza ri&ult& - re. eh, &icnlftca 1 annullamen- ,a iudicare l'uomo _ e dun• ,pontaneo ruurtato 1L coU~r.,.t.o nunciare giu.dl.if df valore, dc• delle Idee, assieme con gli altri necessaria.mente - identica per to di tutti t valori. Si tenra pre. qu 8 non poterle a,gl!tere ef!lca. aJ)trto, lL Jacilt trapo..uo aU elo– termfnand one /fn f e ,tvntJl.cati miti platonici. Onde quello che Art1in,otele,Torna.so e Helderger. sente lo storicismo hegeUa.no, ce!ente in che ,t 1 i,lù alto& q::;:~: mo /a taacf.t: d.eUa pre– ~'i:::::r~p~u~~~itc:'i~~~1;i si pot.rebbe denominare l'est- Allora niente !ll06ofia della il qual_e - benchi dialet.t:lco - amicu:ia ' umana e ~ri!'ttana: tt. ~SflZI 'tr:!ft e°~",u•m •u:e::r,e« manter.:z delle re,!4.nU iden::e. slenzia.llMno aristot..el~co. per la storia. nel benso di visione me• ctustlf1oa e deve 1lU&tiflcare 00 a.l1 '1.56isten.za& piriw ale del '" fatto di rdicen.aa verbale Dfc,m.o out un brano ugnf- datltà del mondo d"ll ftsperlenza t.afiaico-dlalettlco della .storia tutto: potendando Immanenti .. confess ore del di ret.t.or dl 00 ... co.1tltuf1con.o un. ,o,tra to e un. JtcaHvo del dfM!Or,o prontLn- - U proprio mondo del cono- 1t.e&a. Perché necusarl&ment~ .stlcamen~ l'essere empirico in sclen a N!n a ver in~e &&e e a.rgt1te alla ctf.tcontv. /oca d.t cl.ate, dcrll'flliutre pro/. Umber- scere e dell'operare umano - la filosorta è del necessario e dO'Ver eMere o mecllo pot,en- z · queat'ultfm.4 i,oe.s a. to Padovani, titolar! di ftlo,o- nella 4ua coneret..a ricchezza e dell'uni\'ersale mentre la storta. u.ando quesU> In quello lnt.elliaenza della ,torta. vuot di• Unt t mem.ori4 non /fltrata 4t. f,'a t~rttfcts all'Unfv. dt Pa- miseria. Onde l'aporia che le ~ del partlcol~re e del contJn- 11 pen.slero moderno ha avuto re non esser uomo, perché d~- tra.ve :r&o nutrtm.ent J,tterar, ~?t:ri:u!''::r~~~1::;~e :i:. ~ sosta.nr.e e le loro rel azioni c on• cente. E anche percht il plano un fecondo int.erffle per la sto- :ar!'::i"c!tà deft~~o~~P: ;,~ 1 :J>tu~~ t::1f.~~ ,:_ f,";t} c:ete, unico mondo re11.le ,no:-i della storia. la d.1alet.Uca dei ria (e per la .scienza), perché ure crbtJu,o ché la MiC't• rectrit, ,onfs dt Carlo Mar tn, n pensiero clu5lco non &enLe,nsult.ano diretta mente attin gi- concreti, risul ta effettualmente h& avut.o un puticolan tnt.ert4'i• P 1 visione ~~ del mon (L'allerro racconto dli vtvtati, non pone, non fornr..ila U Oe- blll all'intelletto um11.no - p•r soprana-tura.le e dunque cono- se per l'esperle.nza., che U pen- na e na • ~d.. Il Gfra,olt, .Rteti - Roma. rtttlmo) problema della storia, natura; che vic eversa • ttitll<e scibile •olo peT rlnlazlona. Il siero c1 ... 100. arlslotellco•toml- do • dell:1:1t: • ~le~•· t oul IUZJ. Sfuwlto 4 certe •~ve– come il pen&iero moderno - le idee e le loro relazJonl, le piano cenerale &'intende. e non stico, cona1dera (unicamente) La ate ( mp ) • a ,uonf e rle7u'.4mf 4 eUml tUC4• In che sta rorae li ma.nlor va~ quali non hanno 6\Wi1ten?A i pa.rtlcolarl concretJ. con015c1-come punto di mM•enza obbli• :,:~afen~~n~~:~::... ~ ~!;!,{,11.~ ",~'e,,._!3~ C:.:f, :f::! !ore di questo. P. e. nella c1... reale, onto)<>glca.pl9tonlca. bili solo fenomenoloe-lcamen- r11-0 deÙa fl100-0ll• o dello re- lu 1~ ~ val~. M oclm- l\eU., Il""'•• Qut11<, t 14 "'"' slllcazlone del go.pere arlatote- La metafisico 1-0mlatlca aveva te. Klstenzlallotlca.mente. 1enza ll&'Ione. Tale ... orl'>ente lnte- i c!1f f 1 "5Senz!alm~:O della terro. • - lfflpruloritl4M ti.I Ull llco-tomlslloo, ove enclclopedl- fornito un altro element-0 fon- rludlzl di valore: mediante r... e per la esperienza, prima u s a /allo cres,u.,colarilfflo le ,u, ••· carnente tutto ~ compreso per- damentale per la .POOSlbUltà r1udlzl ,tnlellcl a posteriori, co- trascurala, h• finii-O a farla natur~, che non collOIClamo tulonl llrlclle, Martin! t 1:' &Jno la. tecnica, la &torta non della storia col concetto di crea.- me la 6Clenza. ma con sonetto con.sldenrt - per mot!vt prati- pecche non ne conogcl&rno 1n.. rfu.scitg a rfco1to.scere U '"f 4 - compan in alcun. modo. Men• tione - S\lilUppO loclco del particola.re. cl, perché l'errore ~ •~rt~ttco ~r:~~=~nat.ert~~=~~!: ~..:':t~· lJ~~.:rir.: J tre inv~e la stona al &fferma concet.to aristotelico di atto pu- E c:.utIl pen& !e.ro cri.sUa.no cl - come la totalità dell t.5.Stte, mo datoch, 1, etto della t,olar 1 un. 4t•cor,o m1lod.fco pta... fin dall lnlJJ!o del pensiero mo- ro - on de anche II mondo de- ha dato un ca.p olavo ro specifico l'1!65ere a.. olulO {H,cel): eon- • on no • per,uo,too. Già ne 1A VeI– derno - nell• cluslflculone gli Individui. e dunque dello nella al!ostlnlana Città di Dio, clU&!one Irrazionale risolta e selenza risulta ' st raneo alla ao• pt uzurn, clle ~ del 'Il. ,1 era enciclopedica del .. pere di storia, deve rlsultore a6SO\Ut&•che ~ appunto una visione uni- dt&olra Ioe-icamen~ nell'lrra- Iuzlone del problema dello vita. !n!ofalo Il procu,o di decallta– France!co Bacone. m-ente razionale: perché anche vena.le della ,torta. dal punto zlonaliMno &Sist.enziali&Uco dl ~:::• d:u~=~ •~: =~= :C:,~tr~r !~'::!' ~:f:: 0 • e't L'lntereses del pensiero eia.,- lo materi~ (ln<!IVlduante) di- di vist a teoloelco. rl\'el&to. 00- Heidener • Sartre. Ma lo ato- mo ini.rlonnonie r au10eo- <fere ,eone (Il oeda O&nZeBe aico era naturalmente per la. pende dall &zìoae creatrice del- me ci ha dato 11 suo capolavoro rta ha un valore anche (e .solo) lenz.a· ed h rU:a.nza per per 1 manl.Acalehl dell'età tl.'ero scienza, che ha come oggetto Ja. ra.giont &MOlut.a.Ma perma- generale nella' Summa tomisti- fuori di una concei.!on• imma- ICI ' h 1 ! , eh.e t arrloots. es qu11ta ttrl4 l'unl\lers.ale e il nece&Sarlo, 1·u- ne e rlmane accentuata l'apo- ca. che n.pprese-nta. lo aYolcl- nentlstfco.st.or1c16t.ica del man- lu 't.percll i ne: ~:ria 1 uomo recl411ont csUeogfflts d.a vlte. nloo aspetto dell& realt& (em- ria che le •ostanu Individuo e mento Ioe!co della metallal- do e della vita. perché la otorla. ma ur-a ,uo es 0 • riorl rltocclll). L'accento di pirica) lntelllrlblle alla mente Cart.amente l& ,tori• Intera- qu4.11<, raccolta e~ proi,no •u , a,pcttl Il 0114 IU 11perl.,..• a umana; e non per la atoria, che le, es.stndo ancorata all AuoJu. cOfttatU uffl.4nl. trct/(fuNStf ,o. ha lnvece per ()l!getlO Il parli- s A V o ~ o to. può dan riudii! di v&lore lo ~uel tanto elle ba.ftl O eolarU colare e 11 contingente, di cu! /i A R LA che aono prtelual alla &torta ,.._ un'eapemplart (puf.etffffl.!ft.fJ• pert.anto non vi può esser! A.. empirica - non dedurre la •to• tezaa .llfCC>fflJMl.fono lfrte1l, ,0 scienza. Perché J'lndlvlduazlon• rio emplrl<a doli& rlvelulone. noto 4 41titoli upllcll<l"'•"te or. dipende d&lla nttterla. la qu,Ie ,come pretendeva la. 11.l<>tofla luriv! (li piccolo p,tone del per .i, ~ Inintelligibile. IR quan- e le alte 11· rature d•ll• ,torta dalla. rll&'IOlla.Otu- !ornalo; Lav111d&l1;Porn&I; n IOl"a6'0lutamente lndetermlna- 1dlZi rii valore che rlsultaao M• barrocelalo dtll"alba; Jtltomo to, la pun Potenza. Secondo lceMiarlamente a119r.,..lmat!Yt, dllll operai; 81! 1 mu,ovall la- Afi&totele la materia - e dun• quando &1 rlferl.gcU\o non a actan 11 fontana; Pucatort; ,c. que l'Individuo che ne dipende ~ d ll dottrine, utltumonl. et.e., ma o. clfff'4J ,,. cui • d4 co•alfflare - rloult& &6aolutamente, me• .,.. vergogna e 'odierna produ•ione letteraria italian.t2, si persone um111e • Ila. 1n eauaa anc11., 1•,,.ute"" eefte,.ta di taftslcamonte. ar&Z!onale, an- p Ò 1T. Ll b d d • L 1 . l" l'umana llbort&. Dio 1olo cono- Cff'!o cleterll\l!ICIZI01'1 cli, co.,tl- che per la mente divina, da:~ u Op erma re, &u a ase ei ocum cntt, Cn,e g i oµusco i I ace li -,.eto d•ll• coocllnlO, tut.cO!to "" eC!fflu11e 1/011do ,01- 1·e .. eim1.Ie e re.lduale duo.li - 1avonaroliani ra,,,,iungevano anche /,e qurndic,mila copie ,eha .tun• alla •teMo. o.u1oco. di>• clllaro aU. ,,_,. o,.,,.,. m,o gr,co. Secondo Tom uo la !!>e> oclenaa. perch6 ocll 10!0 cono- IIO!tl llrle/u: e ti l'leeelo ,.,~. moterla - e dunque l'lndlvlduo j.,. l'ln41vlduale • la •-cllà ne del fOf'fC&lo • oblta ,alo eol - rlrulta ontologicamente ra- di SERGIO SAMEK LUDOVICI eoncnt1 dlU. atnrole Y<>lcmt& IUO fale /ltt/1/0. l'alba Cl-•· s:lon&le in rela.zione alla ~ .. Homo non Jud!eat hoi:nlnem -. O'fo •: o,pur,: «- I Mtlf 4"'-'CC natu,-a. ~eh~ pw- .... p68t.t Il V c... t,lt4rlo della Ila• Cli.e u Savollorola ,1 erga bOllo/attorl d•l!'Ull\41\114. ,,o_. •I.a serltt,, nell'l)vU11tlo; • Il ull'•lk 101\0I l>lallelll • ,,,,. .. , dalla lntelllgen&a a1SOluta, th • ,cita di Girolamo Savonarola glgant, ctlnaM 4114 co.,c!en- gò di s,er,ona • }lnl col mar· con!....,,.. dici ntll'U10IU.Son1 odoro,( 41 lltOr!Jldo ,o,..•: • •11- la conosce perfettamente c!ello di !II\J)O!'t4~4 """ inferiore aa conlem.porueo. e anello tlrfo. Ma oltre O qu.uto r,a<:runént&la: e in quantum ~re: e liceo I """'' elel'•tf 4•1- conoscf!nz.1\ creatrice. (La ra.zJo- 4 mto parere .super(or-1, dal n.,c,u, molto ragton.evolm.ettte a.s-petto, eh.e è l'as.scmitOU, ra: PDHum et tu i.rldicea •· Tomuo laurcwo. • '" "" a,.outo v111tn dl nal!là del parUcolu1. del mu- punto di vllta etù:o - 4 da ,,arte della Chiesa, et! 14· 1u4 /l{lura ,1 ,,,-uta 4 ,11, d'Aquino avo,,a pro,,loto t limiti rlelll&fflf • /4re trill ull\ano la te,·oJe, del contingente, 11quale queUo uonard.,co /ti 1,ttore lire &1141!1 altari I•• ne occu- dS un problema p1leologleo. omotlVI _ eho ,ono noe ... arlo.- rln41<, slrad4 ~. dipende dalla materia, multa ~::.o''d!sc::-.:~i::,k>rr;:.: paf°,,!i/8'Ji1ontar' =•Pr E, 1 ,ubordfnatafflente, la llt4 monte aon~tM _ del libero Qu11ta llltl.lvldUUIO!te della aderuata alla loro natura, per- sato qua.si in.o,.servato. Lo ~=ntJ è ormo.7.'~opo , fr!7n.: !! 0 ~:"e ~u.lt~ ~~~,'/':i:~~:; arbitrio. fino ali& aua aoppre,- ••• "'" .,,,., fU:a.UtA H"'e~e M eh~ e,.,I sono reali - e non ~- Stato vi ha provveduto con ten41mentl genero,! dell'Ot- non pidl rim anere !nd!/Tere~- •Ione; • la .clenu moderna Il& ,,,,,_,.o 4 lll 4 rtf1tl, • 111 H9fl•- IUAOr1. come pen.,a 8pinou). l'emL,.1fon.e df una. ,er~ com- toeento, un. fatto acqut.,tto. te lo aptrito conte,n,pora11eo. fecondamtnt.e aeav&to nelle. " 11 ""°' ffl.eut,di trove.,., U tmr.& M& permMe la lnlntelllglbl- memorotloa di francobolli - Ma elle tuttavia nella ,torto- Inten4o Ja ,t4mpa, che egli l)llcho umana fino al ,ubeon. •"•,v 11 I pro,,no, 11101'0 tirteo Utà rnoseolor1t& per la. mente "°" eccedente. gro.fta con.tem.poro.11ea, 4 por- e U tu.o m.ovfmgnto hann.o acJo. che tanto e tanto vuto ~Il ,,,._,,..,riou ,,_.,!lttea, 4el. umana. che attinge 8010 l'upel- SI ,a, I centenari la&cfano te i, nobili fatiche di lt. RI· ,u,cUato • eh.e con le Ulu· lft!IUOIO ha aulla. •-lenaa Il I lfflfflqi111 elle •~gerlta dsll4 t.o universale e immutabile, 101 il tempo clr..e trovano .1t no" dol/l e M. Terro.ra, non obbla. 1tnufo11f di cui v.i n.orma.l- senao morale ne.Ila. awrta d~lla utura. sf ,e,~lfe fn allulf&fle tf elemento formRle e neceMario :::::4r:oco:fr,~'::f,n~~st~ftì: tUtCOf'a trovato U ricOPlOSCi- :~~~1o"~~~:i~;i•a a;:::f: ::i um&nità aarebbt &teano U non ,,. _.,,._o rta, e(N (n noeutne. Al della. realtà cm-pirica: Il parti- uf degni deUe d(men,font de· ~e~toa,1~!t~~ 0 nfdl~e~~:. 'l~t ; Ubro ttaltano. BCJ.Jtf rt/fette- fcwl!I rtvel.&to nella IUI- 1lnea tl !tffl.po , t,uo qu.e,to "'- 0 ' 0 a,sr- colatt.11 mute.vole. ti contingen. glt Ofl.oratf; se non, per tua- con.ttn~ a ved.ere ancora re eh.e la tiratura degU opu.- dlrtt,trLet; U aen,o morale n•l• to "' ecu ,tare, •Jtorafldo l'aul&- te. Il materiale, CMendo o,,tgetto 1 · re Jrcu• di Medardo Ro.uo: nella ve, te di Rl/ormatore ,coli ,avonaroUan! - curati la •torla dlii\ tnc!lvldul p emu. fi• ,....., eu.,,,.e eo llVollo, vii proprio 1010 della eonOE;oenr.a. e tutta bottega• e della s>eo - rellglo.so non ,enta qualche anche direttamente da l Fra - 1 ne arcano e t.rtmendo in.eh• eOt1-J1t1.te '"' ,tUeor.10 rfeeo 4f sensibile. Onde l'int.e.llett.o um.t- giort 1pecie. Un.'eccuion-e al· aberrante deduzione in ,enso te - è .1u.periore aUa. tira.tu- 1 d"""O la Jttvelaalon.e f~o 1110 '°"""'" e1t.c f&v• won trapas,,s no potrà.. 11,ttlngere unicime.n11e'l l 'a.nm, sia no.donale le mo- J)roten.t43ttco. come H ogH r4 ctef ltl:Kt att1.ta.U (Q u.tUi d i ,t~ --onet•- _...,: .. te '" oratorla O fn ifogo ,wcusf.stf- lo logica den· .. trotto O• filo- , tre b fblfogra/lche organlu4· /ru,e un antfcll)(ttore di Lu- media cultura o 4rtclle di più • ~ -~ -· • co 1,..,,14 • ,., Martf1tl ult4 &orta e pure la se.lenza, se co- ~e;~~n!t~!o~!fer~~~~!~t~~ !Z':•orro::::a ~ 3 f::;~:.b-; 4 l: 1trtttz argomento ac~ntt)l· UM.BUTO A. PADOVA.Ml tetttaatmte sJteora abho,tanis no.so esse lntrlnsecame:nte le e!- ro: alla BlbHoteea Ntu:lonale parte ctò, non. &i vtde anco- ~- d: ~!'::.!i,t 0 { 0e ='t:; lit f&rt•J. 14. csrtteoZa '" quel UPl· u.nu 6p@Clflche naturali che di FiretU:e da. Ana.ta Mon.dol- rt1 ne.i Savonarol.(z u formi- come po.sdamo tn/ertre eta ..,... ,ua,#fo e.li.e ls Jtfù. rtteftt1 JtO•· non conOICe); non b. dlal~ttic,, /o: a Ferrara - citta ne.tale d4bHe re.stau.ratore dd unso ctocu.m.entl) .su.pero. anche le • Una n\lO\'I. oolJ..uu 6'lle •~ 1t& /aeeftdi, ,uo, a0.1s,e,o trs del concreto e dunque dellll 1 dtl Frate - do. Luclt11t0 Ca.- moro.le, /ratto, per 1tol'\ dfrt ci1tqu1mllo. copi!: ro,.sorel, I e- Ed.11\onl d1 atort.t • ~- 11 rseeonto, l',uoeelio,tl,, e,11.e storia, ohe rimane oggetto Ar· ~:- f.i:"J~~::;r~: . d8fe1::r:: ~~ùf,~~"':!lo'Rin~~;~::t~~~ Q~ll ,ono I libri ltollnn( cli tura. - dodk&u o.si - rt.t,-d, a qutll'tslven14 di UI\IJ eano - e trmendo - della reua l)j/gi la terza, q,u,lla di In/I•• l'a,uertore dei diritti ~,,:::? cll• raoolu119ono t•l• ,~=it . ~~olf~:: 1e,:;u~• I ,,u, ""'•~ • cordlal<I conoseenz.a creatrice L'e.slce.n- Ferrara in..,erlt• In u11 ciclo d.Zla democrcu!a. Le coatftu• Que .sto a.wenne n.a.tura.l• un mimo temoo ' e "' 0 " 1 dlf ,rmetfd M u profonda deUo ·1torlci.6mo dl ce.lebra21on.i per tnt.tiahva tf.01tt polltfclle eh.e eolf i,e-n.• meri.te perclt.è qu eUa. Upogra· ;d!':le let.~ a.men:,,:-=~ Weca.to dietro ctf d. Non. d.l.- he,«ellano. ove culmina 11 pen- del Co m.une di que.Ua città. ,ò e fn partt rtaltuò per ,.,. f.a. er4vo:mo n.el per-lodo \·er-.J \'o:umi di carattere tnfor- ,pisce ht queato tono mefto rt• &!ero moderno tmmanentLIUeo, df oost viva.ci aen.sibilftd. eul· ren.u ,ono un montLmtPl-to tU ero~ ftel dect1tn !o 1 410-IOB nut.,vo tra t aualJ: oo,oao, !,e. quuto JHù. con.oreto risulta perfettamente compre.n• turolt. .14pfe-n.u. eh~ lo a..vvfcfnano, - 0.,.111-m.e. u caratter 8 ttf tn.- I • ft.evolutt.on &nd T111d1Uon lft d,.seor,o, rie0fto1cere f '"'"' 4t- ~1blle, datoc ht l'intel letto urna- A. Ferrctra d unque .s i .1ono pe-r calore df co,wlrulone e tegrarlo1te 11eee.uarta. d.tlla. ~ ~er;._~ el~ ~~~~ acreU df Uft4 cultura,• tra.dU.fo- no si vuole pote.nz !ato in in-j fatte le cose ur !am.en.te - d! r~ore df d.tm.o.strt1tfon.e, a.I- parola d~l Trote Popolare Giorno Mtlchk:TI , Tht Modlrft "' a 10,tegno df un eap,rtenaa. t.eUet.to 1.&&0luto:ma. Al501uta.- ~':.cod 'fa.or :::o":: L~~ r~tl : : ~':u :;-a:u~~e : ri&:an,a,::!~ dunque. Mr,, .si ba.di, 1' ~~ta No,·~1 In A.m.ftl'\C.a. dt Pndmc.k clte potrebt>e cs.,,,,artre dfm.e.uci; mente ln111d~•to al limiti e.,;- boflf - aia. per lo l"J'len.cUdo te eon.trcs.JtJ)Orre: Ntceoli> Ma· u..,_~1ti'PeG ~le ; popo a; t ;· J. Hottman n.eJ.ta tre..~JZ!one di ,t eh.e aP1.C1te uu '"emorfa let- ~~nt.iall dellA natura uman& - ' m.a.teria.ls poued.uto d.41.lo.A- clttavtU f. r,~tro et': P~P:,:;;P:eua .suu; AU,g\U,to OWd!, 'e A.chtev!llft\eftt terarla, q~tt.Jf una tro.s/tgura.- limlt ata e reaturalmente nella I rio.ttea, .si ti an.elte ptr la. d.e- Vera .men.te eqlf non. /u U •forma• e ttel &uo ar&&toera- In Americu1. PO&~• d.1 I..oWN i.-foft.e, qU4l; Per un t,oeta nerre. ~~l &tenz.ae materialmente nella gn.a iato. dovr quel m.4.ter (a.le cProfet 11 dba rmato1o, ancht tieUd'7'o co"rfdl't mu.,trotfvo •=:sn~ntW: c-~:~Ga~ Ci nuafcura. auZ pelo df que,t4 NS< m:a _ e non può •"ere eo- • 11.!t•mato. ,e, com, oovl,~ per tutti I 5. SAMf:lt LUDOYICI AmmOM1 Dr-una, dt 1JdlMNI J>OClla e ,ulla valldltè clella sua nosunze omnlrsppruent.&tlve a.------- -- -- --- -------------------...1 M. 0....,. nella t.r&dusl..,. di le.tono. • a.rio R. C1m.nu·h1 OLGA LOMBAJtDI re I"oh•no col denti: •I ••h·erà Il Cristo. Nell'armadio mettere " .suo tempo anche questa lettera: alla nne ehluòero e butte.- 10 via la ch1a\·~ tanto i carabuuert ptrQUl• S!J'anno tutto. rpacchera.nno la Eerratu.rk e tro\ cranno ogni COia C e si 11 ca&oche s1a e u camparu A ,µ.ac – care tutto, o a lnce.ndlare la casa, m a ho la Een.saz.1oneche Be ,a uatterau .. , ).t-1,,e •. 1 regolato Il conto con me. alla vendetta ci a; Ot'ftDO. i beEtlOlll. ma troppe non bi..ocn1. pr ,tcutie.re aal loro ardunent.o. Que:Jo c he mi d1vene e pe.D.t.•re all'm.&e– guime.nto della Polizia. oon Wl 1,tardo dJ ... ~1 s,urn!, unga.,, ptr µ1 e:-en.irs1 oa <•rni r1.5chto. ma dopo i Fel gtoml una mlnuzla di lnda(lnl d~ fare unpollld,re Scollaud Yard. 1 iJjJOm c1natlt 11, ........... J .. n.:11t <4 ...~- ttto. ~•pperanno come lepri. ilJuEi di uere aUe 5pallt r~un,nll m gaìoppo. tutta Lie.nna~eniu .spumante c11 rw·orc. 51. e pro,. prlo &tuptdo farsi Ct!;r fuori da costo10... C'e uno sul pagliaio. alla cresta. Non lo E-ntdopiu. ormat, pouei farlo ma done1 ti– rargli ttul fer10. mirando a qt:e l.a pancla cl-e Fil ~rorgo. nera tra 11 he.oo Gosi u.1. poco entreunno. probabtlme .nte dt-1 bt...chi del tetto, o seono tutti tn.s.ie.mecome a11a preéa di Se:bastopoU. Vorrei che fosse cu campai u» a tirarmi per i::~·uno.dtl rtsto ,o menterel 1 ~mh .. -o. t una pre~unz.lon,? Dimmelo tu. perehe qui d.irt-nta dlJ1\clle dare giudl..rJ. ). òara bene che 0011Unci a ulutartl. Se per ruo bruciano Lutto, pauenz.a: la bicocca non çaJe,·a nte.nt.e, da un punto dJ ,·1,t A arrhltettonico. P..th. bNi~a ora C<Jn questa ?r~tet a d 3.5· ,.eèio. ttuRnrto \"i decidete a caricare~ -: il dolore che mi tara la pa11a t.ntro le crstole. ...: ... un r,irc,lo ~. devo trovart un p''"'Co– lo .... ~-•lbllt Chi ml •I rovlnl lutto All"ul– urno momrnto? Ra ,parato 1 quattro eolp1 che ml reJ.ta– ,·Mo. a cft~. Sono ~comr,ar!i tullL con1e pret"rde.\·o. mp. ano pochi 1.6tantt. poi ri– sbucberanno dRi plu.J della monellA P'o:-– !e ho 1ro,ato tl piccoJo +. p1ccoh&uno anzi. Ma. tanto m·occorre\·a che Ll male del pr.>– iettile non garà ijran co11 crbo mai detto dt quando in Aurtralt& collaudo:,o i cam- ptcru di lotta UbcrA? S1. bo tro-ra:.o. Prendo 11 dito ferito e mi i.nf ,lo nel n11• io l'unica falll.J\;e. Scompare tutt a dentro, l"illwlone del dito. ,embra che con l"un. gh1a ml .stia ,·ellic&nd.o ti cervello. Ml dirai, «Poco•. E; cD1 quel PoOO ml contento» r15Pond::i «altro non mi un·c• RWttti bene. d· a1tron de, alla oorpresa d'cu ca.mparu• T 'ent.ra a ciclone nell& staru.a bruC'tacch11t a. &p ara QUU.1.enza mJ– rare. precipita aJla Hgoma iul s,1a.nc1to. po1 ali uomo teduto m poltrona. che l'upet. tR, non ce altro, n~un complice. cU cam– paru» allibisce e semina intorno lo .sgu1tr• dn di grassatore. «Madonna d! ddtu '• Clul bestemmia. noo 101 Al%a 11 \"iro a quello per terrA ed è l~ fiua guardia col ba.ffl. Si ,·olge 1:111 altro. lo altro che fa, quello E-eduto. con ia mano ln– ch1odtt.a sulla faccia? ~~e ~~r:r~:u1:~1~ st f~n:~ e l~~!:~\no~~ te.~\ gJ\1f'rtiit:~dl~~tl~:SC~'·:~J~: dJ ddiu 1 » E attorno •li fan folla 1 EateihtL Poi. n on pre,Tede; non 50 t:e J.,ua lut a stacca.re il dito. come una bandlc1a ne.mi – ca fi&&a nella narice. o uno deJ ,uo 1 rtu Ambizioso. o Jannarella quan do a g1omt ar– rinra trafelato. o tu &te.no , anw·o. in \·111- ta di congedo alt amico defu nto. Queu.o ha ,caru lmportanr.n Il con,egno e Il pronto a ,cnttare p~r chicrheM,a. fil"nta predilulonl. Solo Emllla, forse. non ma1ù.fe.sttrebbe &tupore a ,·edere U5c1re il monchenne. e&• f.l .sorda a qual~Jfl..Stlusinga d·li.,,110rwno Ma ,i°e mal dato un b1laneto t&1t.ntedal– la mm.ima ipotesi dt rischio? le P:ii\. 0 1: [~fari~~~ 1 fa !~!f:~ ~na,~~hg:> pe~. ":'c,~;•: :'r0:f u: 0erto~pre r,ia.-lito. E' tutto 6UCC·CS!O. l.ntom.ma . e ·O ,. a.!5llto. ~n~o~~a~: :r~~=~~~~ulra~~-10 C'41me Lt teatt &0no r1appane •1 dJ qui della 1lcpe. Ho chluoo per bene !"armadio • buttBta la ehJ.aT"e Il brum m ha i.tri..z.:.a.•ol oeehio men're m. act.Cili...:1uo nella ~ ..... ~,.. ~ ombre tono diventate giacche. eal– Oennure.?itu ha spento le luci e .s•è u– rop1ta: domani a me.nt.e frese.a. conclude• r& cne devono avere ac.coppato Luca. U Pert1 Siamo 1.n chiesa airuomo hanno meuo tndOl'iW pa nni ie urt. e g·e rtpre.bO tJ COino– me; ie lo tie.ne &tretto dentro 1 .. caM.a co– me I fara oni d opo mortl 10 &eettro o un P1J.ill•le d"oro. Lui d"oro non ha wente oon se. non un dente dei trentadue fort16Sim.J. ne untt me• daeua, ne la 1ede. tolta da annt e po1 per scruJ)Olo tolto anche ti dito. d1 netto. aJia alteua del R(llo bianchiccio. c;or.1e e pte. na 1a ch1es:1.. e tutl1 eommemor&Jlo Luca Le Pera lo men , 1 iglio di costoro. L& m1a meravJili• e che ,t1&.110tutti a capa chino. chi provando ehi nngendc do• lore Sono Jo solo a J)06.Seclerel!:1calma che ii conviene? Faccio uno. due rt_rt con lo iguardo. pt– ro alJ"appello non n...sponde nes.unu All·acquauntltra, per e.~emp10. e~ Ro– berto, U minore: • 1tal0 lui ad aprire le Ctite di cartacei& nella e.antina dtl pa– dre Tra biglietti di tram. 11:e di opera. r.iont. eLicheL 1 .e. ha trovato banconote 1c– cate in pacchetti con scritto 60Dr1. e lnt· ,·ce ~. o « Per l'm!Jaz,1ooe non •·e.nuta ». o « Coota\·o la ncce.S&ita d.1 un marsine. 1n– \CC~ .. ». Rimontano, alcu..ce. a \'enti, tre;Jl'&M.I prima. e infatti cl ronn togli uic1t1 d'-.uo, coni a?'lllchl, , teti lire d argento, y,ernno Wl testone del papa vecchio Roberto t pallido Quanto 1 alabast ro. Se ii JùCttene a bocca in w qualcuno pu.stt.hd .:> ,:11 inun, ,erebbe Il dito nella ••IJ,•a p or farsi Il Eegno della croce Pietro e .>iu ,•1eln:> al calAfalco. ,orréggendo Emlll1 eh• h& rii OCC'hlIUAlri e preg& Gli altri In pooe ,·arte. o "e&lR In (lù sal\'O qualcuno che ha moth1 Epe.cu1lL un cui).no Raimondo. per citare. na una dl• dunzJone dei u.nalt semicircolari t &e te• neù• Il e.olio chinato gli •·errebbero I rl· ramenti. Ma 60n tutti cupL non io l)er(:h!. Che abbiano paura de.U'c-mone cb1~ li dentro. che PQ'U ancora al%.anl ~ mette.rU ~n tuga a ettrate? Pwe 11 bara t d'un noce che noa offre ..,,pettl.. No, nd. cl ..,110 r!uac1tJ una buo– na volta.. lban me.s10 rtù de.flnlt1vamente. .ti~~~~~ e· .r:u,"J:~r!en~~~r:~.~ di ;loia. o ...mo, Può dar•I - ml dico on - che 06ultlno per Il parad!Ao che 111 è destinato. per la aua buona 1011.e: 6 ~ gpar!a lltà JCi· x:ri~"iu~r;;,,~~ •~1if':~~~~~i, lae ; ~I~ mente t un ltlneurio da !aré Invidia & b&nt'Antoruo, eon tutto dt-ntro, a111uno e ,anaue donato. martirio, a&tinenz.&. lo non m·au.ardo, a buon conlo, ruro a parte d& questi p6rentl ln c&celn d"oblio. G.a quesi. do!IID&tlehe ,eccblette Per me la 1ua partita t ~rmt.nata 1ut pari. eon eQulllbrlo d"odio e d"unore Ed t crediblle che la sua destina.zloue ultre.ter– rena ce rL!.ultl in un qu111ohe btRto :nter– medlo. purea.torlo o Antlcamer11 che I La Oppuro ,Ultimo rischio. ,pare~ilo da n. nalasimt) tutto dipenderà c!all animo tuo, }t~~~g~o ~ 0 aTi: :if~~I 1:1~~1~~ 1 animo) T'aua-uro unt .strad.a buona ove non in– contrare alcuna delle biAnehe. femmine d.1 cui fo1tl ,empre ,·orllo..,, chi certò nòn ratterreaU la mano, tolleve.re1ti le gonne. Ma tua mac!rè. Cnoll d"ebano. raururo di lncontr&.r e, e Il tuo Maestro harbuto DaMo inee.iu, o. e·è c:hi toue al prurito, preiODo tutti c on preclrJone di rltomellt· e umpre in&ieme virano sull'Amen. ' Al~: ri• 1 ::;:~ ~~~- ::: :~~~~~ ,bucare fuori a rodtrll questo 1t.1d1ml cli armonie? I tuoi conti non furon o mai tanto pre– cl1l. trt un uomo t.nn.ne . un ,tn.100 uomo ... 011 io IO i,iiJ d 'un er rore 11:p&uo tra 1 tuoi logIL t plu d"un eaoo non pre\"lsto. e almeno •el moltipliche fal&att. , audacia e. U&ernJ a ruoto; per a\"er U,tto t1avaro I mutlerl di cui ti oel ,·antato. Io Od\ rhe dovr .. tl O\ért eent"annl. td t mal r,os•l– bllé quuto? ... «Amen•. t! 1::t':o :t 1.~!o.•\!l1rn';t~l:c.o UIU• I• In &!IO \'ITTOllIO ClASSMM"N I I

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