Fiera Letteraria - Anno VII - n. 52 - 28 dicembre 1952

LA FIERA· LETTERARIA Anno VII • N. 52 SETTIMA N A LE D F; L L E L E-1 TE R E D E L LE A R 1 I E D F, /, /, E SC I F, N l E Domenica, 28 dicembre 1952 SI PUBBLICA LA DOMENICA Direttore VINCENZO CARDARELLI QUESTO NUMERO L. 60 DIREZIONE, AMMINISTRAZIONE ROMA, VIA D'ARACOELI n. 3 - Telelonl: Amministrazione 684097 - RedRzlone 684098 - Pubblicità: Amm.ne • LA F'IERA LETTERARIA> - via d'Aracocll, n. 3 - Roma - TRrllle: Commerclall lire 60 - Editoriali L. 40 al mm. ABBONAMENTI: Annuo L. 2.700 - Semestre L. 1.400 - TrJmestre L. 750 - Estero: Annuo L. 4.000 - Abbonn.mcnto gpeclAle <fnsegn,mtl e ~tudent1': rAtR memlle L. 225 - Copia Rrretrata L. 100 - Spedizione in c.c.p. (GruJ1po II> - Conto corrente J)OStale num. 1/31426 L'UOMO condannato * di EGIDIO GVIDVBALDI n primo problema con cui cl sl Imbatte, ,.occupandoal dell'estetica di Sartre, è lo. sua localizzazione nel complicatissimo panorama estetico contemJ)Oraneo. Volendo, se ne può fare un nostalgico della decantata autonomia artistica, che l'ul– timo Idealismo ha sbandierata come sua più bella conqulsta, e, con la stessa facnttA, un marxista convintissimo. perfetto tradut– tore in linguaggio eslstenziallsta delle prJn– clpall voci dell'estetlca partltlcltarla. Attac– chi al principio dell'arte per l'arte condlvhd in piena armonia, lo e scrittore Ingegnere d'anlme • di marca staHnlana divenuto e am– bassadeur • presso ,u uomini del proprio tempo, 11 deprecat1s.slmo e uomo superfluo• mutato nel e pur consommateur • d'origine borgheae, esigenza dell'uomo totale e funzio– ne sociale dell'arte propugnata con un ac– cordo che non potrebbe desiderarsi migliore. I.() stesso tentativo d'lnaerlrlo nella scia esistenzialista, ana quale urnclalmente ap– partiene, non rlsolve molto. La concezione dell'arte come momento d'evasione dal peso d'una eslstenu lnslgnlftcante offertaci da Heldeper o come e cifra • d"una trascenden– za lnafferrabUe suggerlt.acl da JRSpers potrà flcllltarct la comprensione del Sartre di e L& Nausée • e di e L'Imaginalre •· ma cl preclude del tutto l'Imperativo categorico del– l'c engagement •• tipico del Sartre più au– tentico. Quest'ultimo avvicinamento, però. oltre a metterci sull'ltlnerario ftlosonco che porta a Sartre, ha anche Il vantaggio di Introdurci nell'atmosfera di crisi e di nu11Lsmo,In cui 1l 1VllllJ)pa la tragica dlagnool eslstenzlale da lui or!e.rta all'uomo contemporaneo con un cinismo che non si fa scrupolo di mo– bllltare tutte le vocl plù trA~lche del voca– bolario dell'nssurdo: nam~ea, malafed~. lln– gO!cla. llm~te. Ubertà-condanna. néant più assoluto. E' necessario riudirle da lui stesso queste voci. Unll per una, esplorarne con lui l'Inte– ra Portala, con la quale soltanto potremo Cotl'.lltre 11 vero valore dei canoni estetici su dl .... innestati. L'UOMO SARTRIANO Punto di partenza dena specularlone fl.lb– aoflca che BOStlene l'estetica dell'c engaa-e– n,ent •· ~ 11 e: cogito prertnesslvo •· come pri– ma Intuir.Ione. NntA th>lcamtnte cartesiana. come otmuno f&cllmente rtconosoe e come Sartre stesso cl avverte; con la dlfferen~a però che, mentre In cuteato questa prima esperienza sicura à 11 ponte che consentirà d'nmmettere Rn– che tn sede crttlca l'esteriorità offerta dalla coscienza vohrare, Il trampallno, est~o. se si vuole. che però ~ via lnlalllblle per ulteriori conquiste. li e CDtlito• dell'uomo sartriano (essere, per drnnt?.lone. e sen1,a appocmto e unza trampolino•· tuffato Ancora lnt_.ra– mente nel p~ro fenomenoloszlsmn di Hus– nrll non ronduce che a una serie tnnnttR d'appart,,tonJ, di cui la prima 2eneraliAAlm:1. con l'essere, cau!lerà l'incon\:.ro dell'uomo gartrhmo con l'assurdo, le altre. particolari e tnnnlte, gli reqaleranno la scoperta del– l'inferno nel mondo che lo circonda, nel ~enw d'Incubo che sprlglonn dallo sguardo de•ll altrl. Alle prese con l'apparizione dell'eMere (l'c en gol •), l'uomo Hrtrlano (coscttn7R o, con termine tecnico. c. pour sot >l. vt trova non un suo Pnooeqlo o unn sun spte1ra,.lone, ma un semollce schtnno In cui JR co~rten,a vede prolettaU 2ll tnnnltl Rspett1 del !-110 non.essere. del ~mo n~Rnt più usotuto. Do– po tutto. l)f'r poter !ungere da ople«azlone aUa cosclen,a, l'essere dovrebbe prima pos• sedrre la spitJZ:azlone di se stesso. mR questa d111 Sutre è poslUvRmente esclusa. L'essere. tnfat-tt. concepito come qualcosa di opaco, di m11sslccto. non ha ori~ne per creazione. J)Olchè questo lmoorterebbe una causa pre– cl'dente dlver~R dR lui f" nPRnche t>UÒf''-~ere rlten11to e: CA.UIIR ttui >. Il che suooorrebbe in lui un'anteriorità a se steS&Ocome causa, un dualismo del tutto lnconclUablle con la gua carKtt.erlst.lca di e lnhere.nce è. 801 sans la molndre dlstance •· O) Nemmeno c'è da pen– sare alle soluzioni deJla potenzialità (strut– tura essen?Jale del J)OUrsol, non dell'en sol) o della necessità (vRlevole per le proposizio– ni Ideali non per quelle esLstentO. Tutto sommato, U bilancio dell'essere può . riassumersi cosl: contingenza pura senza ra– gione d'essere, dl troppo per l'etemltà. Risoltosi in maniera cosl negativa U ten– tativo di chiedere una spiegazione della pro– pria e..sist-enzaa un essere che è lui stesso senza sptegRzlone, slnonlmo d'assurdo, U ri– piegamento della cose.lenza su se stessa che dà modo dl cogliere altrl tuslnghlerl risul– tati del proprio confronto con 11 suo com• protagonista nella tragedia sartriana. In op– posizione all'essere, opaco, massiccio, riem– pito di se stesso, lo. trasparenza della co– scienza lascia facl1mente Individuare le sue note caratterlst1che di e vuoto>, e buco•, e falla•• e decompressione>, e fessura> che viene ad aprirsi nella gran massa dell'essere. Sono I sinonimi con I qual\ Sartre riesce a distruggere nella sua creatura ogni idea di nobiltà, di dignità della persona umana, sbat. tendole In faccia la sua origine c:dal seno stesso dell'essere, nel suo cuore come un verme> (2). L'assurdo d'origine ha flnlto per assume– re le note più nauseanti. Ma se l'esplorazione ontologica di s e stes– so, a confronto con l'apparizione dell' esse.re, ha portato l'uomo s.artrhmo a concludere ai essere esattament.e quello che non è, d'~l– s tere n ella stessa mlrura In cui annienta l' esse.re, di dover vivere senza maJ rluscJre a coin cidere con se steMO, l'esplorazione gnoseologica delle altre apparizioni possibili, costituite dagli en sol o esseri particolari, degli oggetti che lo circondano, lo porterà a conclusioni non meno nulllstlche. L'uomo che gli viene Incontro, l'automobile che lo pre– cede sulla stessa via, ftli alberi che vede: tutto serve a ribadirgli li suo niente. In tan– to Infatti egli con~ce. In quanto nega in se ateaso l'essere deH'oggetto conosciuto, In quanto lui, sog,retto rJOettente, allontana da ae stesso quella porzione di realtà. che gli appare nell'oggetto riflesso, in un'evane,:cen– za di rapporti conoscJUvl che balza lmmedla- .. tamente dalle st.eue lmmaJ{lnl dln gioco di specchi, di e diade faot.uma > cui Sartre ricorre per rendere più concreta la propria diagnosi conoscitiva. Sensazione dl nulllamo (destinata a rlsol– versl In sensazione di povertà e di solltudine RS&Oluta)che l'uomo sartriano alle prese con deUe semplici apparlt.Jonl. mera apparizione lui stesso, vede sbucare da ogni angolo vlsua)e. Non slnmo che all'inizio di questo ltlneu.• rio totalmente negativo che dovrebbe Por– tare! alla scoperta dell'Individuo da onorare con U nome di artista. Le sorprese pl\1 belle verranno orR, quando dell'indivlduo•néAnt Sartre vorrà fare un ln– dividuo•llbe.rtà. La Joglc11sartriana, procedendo col suo ine• sor.ablle rigore, non esita. ad opporre Al1A t\ssltà dell'en sol, dell'essere, rl'tido, continuo, meccanicistico, un J)OUr 801, una cosc1en1,a che si afferma precisamente come rottura, annientamento <11 determinazione. in una pa– rola, come Ubertà.. Più che una semplice pro. prletà dell'essere umano, la Ubertà, cl dice Sartre, è la sua essenza stessa, la sua e stof– fa•· Ed a questo punto. nero d'aver ftnat ... mente ritrovato In tutta la sua portata quel. li\ libertà Individua.le che neU'ldeeltsmo e nPl marxismo non aveva trovato U 11uo J)OSto,egli sl Abbondonn a un prlmo grldo di trionfo, che lo porta a sbandlerAre al quattro venti 1, pos."ibllltà sconnnate della sua conqulstn. La libertà. vero assoluto, non è llmltal.11 dal coefnclente di avversità che la clrcondR. (che ln tanto è Avversità In quanto è libe– ramente voluta come tRle): non è limitata EGIDIO G umUBALDI (Cont/nua,,"pagina Z) ARNOLDO Cl.utROCCRI - e Cue tn campapa • UH UA l'A ~IK\IOHAB 1i•; r•:RILTEATRO 11!1,\LIA.\O * ALLA STABILE DI ROMA trionfano "Letre sorelle,, ,U ACllll~l.,E fi'lflCCfJ n fatto che caratteriz za Il ta.t.e al Teatro EJIEco sabato teatro in cut la parola e u ~!– dramma rispetto ad ogni alt.ra scorso, da quella nuova Stab!lc lem:io avevano ed hanno lo opera letteraria è questa capa• Nazionale, lo ha dimostrato '>tesso valore C:Menziale_ e le cJtà di pot.crsl godere Lut.t.o e ampiament.e. BI~ ricono• 006e parlano come gll uomlnJ e pienamente solo a teatro, sol- !Cere che il grande scrlt.tore l'indugio vive come l'aztone, ò tanto nella prospettiva scenica. russo non put.eva trovare in LU- aLlone esso stesso. e gli elcmen– CI sono commediografi; tutti lo chino Vl.scontl un interprete ti naturali, suono-colore diven– sanno che guRdagnano ad CS· più fermamente chiarlflcalore. tano mott psicologici e 1 11 moto sere let.t.1. prima dt recarsi a ve- un regL"§tache s'adoperasse me- psloologlco elemento m uslcale dcrli rappresentali. e ce ne SO• gllo a sfaccettarne e muoverne e H destino di uno è U desti.no no altri che dalla rappresenta- la materia; m qualche punt.o, Sl di tut1.l. Non so se Visconti ab– zlone t.l parlano come non avre. è avuto l'lmpres,;ione che te- bi.a pensato alla soct.alll..a del ~ti pe~ato e u ln\'ll.Bno alla messe di non giungere a resti• dramma, se abbla voluto darci Jct.Lura. Di questi secondi è Cc- tulrne con raffinata teatralllà In Tre sorelle la ra.pprcsent.a– cov. Le tre sorelle, rapµreaen- Il tempo e 11 calore, O lievito tione dJ una vera fede in un PAUL MORANO: UN RISULTATO MANCATO I che "I ribolle. Preoccupazione mondo che st.a per nMCerc· a.se- al noblle, ma eccessiva. I quel che po.sso dire è che no~ va ri elementi delle scene, dei me r.e sono accorto perché la oost.uml, dei personaggi e del società che ha fatto rivivere rapporti che lì giust1!icano, del sotto i miei occhi era quella che colore e del ritmo, erano stati doveva finire di n a poco cosl cosl ben penet,ratl da lui. che tl tr8iicamente nel sangue, e sen– drammn avrebbe toccato oon la za avtr dato vita a un mondo stessa efficacia lo 6Copo, se non felice, che avrebbe anzt trova– più. Tanto che negli ultimi due t.o net mondo nuovo una con– atti, dove questa preoccupa.zio- ferma a.Ila propria irrcalluabt. ne non si notava più, la ra.p- le speranza; ~ che il dolore che prooentazione è andata sempre ml ha fatto sentire non ora più * Il Flagellante di Siviglia La Settlm,na Santa a Slvl- di GIACOMO ANTONIN( sterlooo don Pablo. lncappuc- salendo dl tono, lino ad assur- soltanto delle tre sorelle e del glia è una delle maggiori at- claW nagell&nte·e penitente ra- gere senza nes.suno sforzo come loro tempo ma con esse. d1 tut- mingo per le st.raèe aride ed deve essere di ogni vera poesia, tl e dJ tutti J tempi. trazioni per I turl•Ll vlagglantl cMClava esausto. Allor& tutti to cel prossimo anno don Pa- assolate della Spagna li libro Più dl ognl dlscorso, la tra- !~n~~:Ùu~: rel~i~~i!:i~ usciva.no uno ad uno rlpren- blo condannatosi a soffrire ~ racconta l'orribile e movtmen- ma varrà a farci Intendere 11 turlstJca e l'avvento dell' tra dendo l loro abltl clvlll per rl- espiare lontano dalla sua cltta tata storta. Easa ha lnlzlo ph't Jl prossimo numero vero SMSO del du.mma. della pubblicità essa ~ dlvenu- tornare alle proprie case. Solo non o.vrebbe più rlvlsto Slvlglla. dl trent'anni prlma nel 1808 Tre sorelle, Olga, Mascla e ta un'istltuzton~ come I fesU- Il Capo, don Pablo, riavutosi E' questo il preambolo de e Le all'inizio della guerra dl Spa. Irina. vivono da undici anni In val di musica 8 S&llsbureo od lentamente . ..si avviava all'alba Fl88ella.nt de ~vUle • (Arthè~ gna quando Napoleone avendo use Ira' provincia, dove st sono J'itlra- Alx en Provenoe, le blenNll per le strade di Siviglia e rag- me Fayerd edtt. Parls). l'ult_l~ottenuto dal re Carlo IV, fuggi te in una loro casa antlca. do- del cinema O del teatro a Ve- 1lunta la porta deUa Ma.carena mo e ~to oercJ aspetti Il pm to a Balona dopo la caoclat.a po la morte del padre utflclaie. nezla, il maggio mu.-.lcale I FJ• s'incamminava ramingo veno tnte:resaante del romanzi di del suo favorito Godoy, l'abdi- a 1 2 che le aveva tenute oon lui a. renze. h& notte del Venerdl il Nord. Fino al Venerdl San- Pa.ul Morand. Di codesto ml• cazJone ed avendone pratica- Mosca. finché vL&se.Oggi, orta- Santo ~ rimasta n punto cut-1~-----------------------.lmente sequestrato Il flg1lo, U ne anche della madre, la loro minante malgrado la presenu futuro re Ferdinando VII a va. a I Vita, accanto aJ fratello Andrea, nel pubblico dl un troppo oo- La easa d ·, Na t a I e lençay, ha nominato Il proprio p g ne dilettante dl violino e aspirante meroso elemento edraneo Alloj I fratello, Giuseppe, al loro posto a una. cat.tedra universitaria. 1plrlto della cerlmonla. MA per dl re dl Spagna appogglondolo1:..-----------'lno,n le soddlsla. Olga, glà noi\ quMto oplen< !lda ed lmpresslo_l >f alle baionette dl Suchet, Soult a una 6 pecte dl glorlllcazlone plu cool glO\·ane, Intende la dl!- nanr,e PDS6• ~ e.re Dfrgl la pro• I e Jourda.n. finale. ficoltà di Lrovare 1n un matrl• cessione notturna del Venerd\ d G K CH ST R 1 '0N I Don Pablo portava allora 11 V1scontl sapeva benissimo monio lo scopo immediato att.raverso le onguste strode'! i • • E E suo vero nome: don Lul• Al• con chl e con che cooa aveva lfell'eolstenza; Ma.scia, moglle della vecchia citt.A andalusa es- , movoda.r Y Saiz ed era un glo- che tare. SI tra.tt.ava a 1 cecov, di un lnsewnante di cui era. aJ. sa non può usumere quel ca- - Lagclù si trovava una madre sospinta a vagare fuori vane gentiluomo slvlgliano, in- dello acrit.tore che a tea,tro si lleva, sente la modestia onesta ra.ttere ler~tko. grandlmo ej di una locanda; .e dove ella era senza cRsa. tuttl q-11 uo- namoratt~lmo della propria rra lml'Vlllllto. ftllasJ In u"· _.._._ e mlsc~a dell'uomo che ha 6JX'• mtnJ. poi, -rumno nella loro-ca11R. LA decrepita stalla a t u 1 u M ~ ~ ~ - -- to h quasl terribile che poteva ave-• portata di mano, la stalla dalla lrnglle ar1<llla e dall'ln- 1 mog e. a be a arla Sole<! . dl mortlllcazlone salutare dl sa e c e ora vede sotto tutt'al• re ancora un secolo fa. stabile trave, divenne cosa destinata ad ergersi e restare vivente tranqullJo In un stgno- rinunciare a qualsiasi len~inio tra luce: Irina. la. più giovane.. Fra le IT•ndl 1mma21ni ,__ pit'l forte- delle pietre quadrate di 'Roma. I rne oZio fra I propri libri par- esteriore, dJ non fare teatro, é ancora volta verso il domani ere por\ate ln trlonlo Al lucci• Poiché gll uomini sentono nostalgia dt casa nelle loro te dell'anno nel palazzo dl SI- epperclò stesso potenziare ll e spera dl trovar presto una ca.r1. delle torce nno alla Plfl- ste.s.w:abitazioni, e st ritrovano estranei sotto 11 sole, e v1glta, parte nella vma nel dln- dramma e ricondurlo alla PU• mano a cui appoggiarsi per vo. za Pe 1~ CruMdos e. dopo li In terra straniera posano il caPo ogni qualvolta si con- torni. Da npzzo don Luls ave• rezza delle origini, al canto al- Jar via. La città ln cui abitano glro nell'Interno della Catte- chiude li giorno. Qul nol abbiamo baLtaglle e lampeg- .va trasoon10 alcunl annl ln la liricità. Sl trattava dl un ora, sebbene abbastanza gran. dn\le ricondotte nel loro san- 'Francle. seguendo l corsl al Il• teatro d'atmo6lera, dl un •··- ACHILLE FIOCCO tuarl. quella del Cristo della rlantl sguardi, e la.sorte e l'onore e alto stupore. ma le fceo di Balona. Codesto con.tat- - Gr,mde Disciplina era forse 11 nostre vere case !On poste sotto I mlracolosl clell dove I to colla cultura francese e col• t.ro d1 • st.atl d'animo~. d1 un (Continua a pagina 6) plù lmpress,orwmte. L'!mmen,a li racconto dl Natale ebbe Inizio. Ile ldee degli EnclclopedlstJ ave-1:-,-----------------------. sta.tua èel Crl3to ne.gellato, co- Un Bamblno in una stalla indegna. fra antmalt che va avuto una profonda tnflut-n- perto di sangue e di ferite, al si nutrono e schiumano: e soltanto là dove egli era za. sulla sua formazione. In un& ~ I I limite della umana sofferenza senza tetto, tu ed lo ora slamo a casa. Noi Possediamo famlglta ec! un ambiente di a cara m ma~I o sotto l colpl del suol cameftcl, manl che creano e menti che sanno, eppure perdemmo reazionari e dJ bigotti don Lulo I I e ~ata su una vasta plat.tafor- t nostri cuori - guanto tempa lontano! - In un paese rappresentava n desiderio di ma, venh·• lentamente Porta• che nessuna carta può mostrare o va.sccllo ritrovare progresso e di Ubertà di cut 1 1 ta durante dieci lunghe ore sotto la vòlt.a celeste. francesi erano allora I camplo- dai membri incappucciati della Questo mondo~ selvaggio come Il racconto di vecchie nl In Europa. L'aUea.nza ufn. * Confraternita cella Grande DI- comari, e ln esso le cose plù semplici e plane divengono clalmente stJpulata Ira la Spa- di GIUSEPPE MA ROTTA sciptina per cui la sofferenza è strane. I gna e l'Impero Napoleonico merito e benedlzlOM. &!si ap- Cl basta la terra, e l'aria. pure cl basta per la. nostra lsembre..vs. inoltre rtustlftcare parJ,enevano tutti ai più alti merav{glta, per le nostre guerre: ma Il nostro rlooso è sinceri sentimenti francofili. I rMghl della società sivigliana lontano quanto li dondolio del dragone-vo!Rnte. e la Quando Gioacchino Murat e. scontavano colla penitenza nostra pace è rlPosta tra le cose lmposstbl11, dove non entrando In Ispagna alla testa del1a notte del Venerdl Santo. pensabili alt battono ed echeggiano intorno ad una In- ,delle truppe francesi prese Il dopo 11 ritorno al santu&rJo. Oli uomini verranno In sulla sera ad una aperta sforzò di approvarlo discuten- Fu in una rosea domenica verso mezzogiorno, U 23 dicembre 1951. Padre e Figlio, seduti nell'altlsslmo giar– dino (c'era un bl~rro solò. d'erba, speciale, a baLulfoll, morbida come 1ovatta) ragionavano con eccezionale fervore. Non importa descrivere ftno a che punto luce, aria, piante fossero innamorate di loro ... In cul &.Us processione seguiva. credibile stella. I pot,e,re a Madrid don Luls si 1'autoflageHazlone. t peccati dimora, 1n un luogo più antico dell'Eden. ln una città do con 3.5pro violenza coi cu- commessl durant, tutto l'anno. plù grande di Roma. l glno Blas Romero y Guls!U! Il Flgilo: In un secondo tempo u Ca.po Arriveranno ii\ fondo alla strada segnata dalla pel- un ex-seminari sta, fanatico, re- - Saprò ricondurli alla tua Legge. Imparai dalle della conlraternlta lncappuc- legrlna stella. arriveranno alle cose che non possono trogrado, o!. tu.so, llslcamente bocche e dagll splrltl loro I vocaboli e l sentlmcntl plù clato come gli altri esponeva li essere e che sono, al luogo ln cul Iddlo sl trovò senza lsgrazla.to, Invidioso dl don Luls adatti allo scopa che ml prefiggo. Osservnll, Padre: torso denudato si colpi dei na- tetto e tutti gli uomini si sentono Invece nella pro- pe r la cui moglie rwtriva un' osservali. Ciò che annunziai nel Sermone della Man~ ge.Uatorl fino a quan<!o coperto pria casa. tosano desiderio. L'a..ntagonlsmol tagna, quando 1t ammonii dicendo: e tl fratello ucci- di lerlte e dl sangue come li GILBERT KEITH CHESTERTOS esistente da anni Ira l cue cu- derà ll fratello. e e lalsl proletl, con falsl mlracoll, gran Cristo cui faceva fronte ttrad. di Ll•lo Jannattonl) gini entrò in una nuova ! a.se tenteranno di sedurre anche gU eletti>, ormai sta ve- Ila 1 ttal 1 1 ll giorno lo cui te cooe oomln- rlncandosl. Anlma di tutto, rispondi: e chl Il guarlril su P a orma non 5 ac• '-----------------------' clarono a guastarsi seriamente• chi U difenderà se non io? Debbo partire. sono nnsloOO ln Ispagna. Blas, considerato dl partire. E' necessario. Le mle dlta sl alzano da sole "'ARCIEL 1~.ROUST sempre In famfglJa come un cli- 1 a benedire, gesti e Idee, smettono di appartenermi sgraziato ed un mezzo !&!lito L'acqua del Giordano ml lambisce, gll alberi e li 1,-rano 5i trasformò In un patriota In• I di OaUlen fluiscono intorno a me, ecco 11 tavolo col UN INED.I_TO Dll Il Bol:oe ,lei si9no1• d•~ G11ern1,111fes Anche l'\a1uc, naturalmente, comt e 11iù d, ili ahri rom,'lm:iqi, ha I\ ulo un pubblico rii lettori che non cerc:anno nei 1uoi romanzi una opera k-tter1ria. ma 10!0 pen~ieri d'immagin•• zione e inlere11i d'o,ae.n·uione. Non già i di- • felli del 1uo 11ile, ma 11iullosto i tuoi pregi e 1:a tua riceru ronlrariav.ano co&toro. Nella piccob biblioteca del aeeondo piano, do,-e, la dome· MARCEL PROUST - e Diserno a penna. • ( prima traduzione italiana di Renato Mofci) La ca,a ,vt.uera•france,e ldes CLCa.le.uda.: ha fatto 1tampare in edizione numerata tre attra(ti di uno dei volumit101i 08.hlers di Marcel Proust. di cui la Sla11ora Ma,itc-Proust. nioote del ara11de Scrlttort. e Bernard de FalJoi~. ,tanno curando la pubblicaiione. I tre frammenti. nrectdenti da una lunaa i,1trodu.zione di Ber– nard de FalloU, 10no intitolaU: Le Balza.e de Monsleur de Guer· nica, il 1ignor di Gutrn rnn1e1 corre a rilu• giani al primo ri& on.ir del campanello, an• nuncio di qunlchc ,·hila 11er su.:.i moJlie, e dove Jli rtra,11n 1rirop1•0 e hiM·olli nll'ora della me~nd:i, CF:li h3 tulio Hnh:nc rile-gnto in pelle e fregi d'oro ron un:1 etichella ,·enle, pubhlirato dnl 1iJnor Br('hl"I o dal signor We,-dc1, f'dilori 1:ui St'rive per 1mnunt"iar lo 1fon.o ~O\ rumnno t·l1c ,~, rw-r rompi ere in– viando loro rin'JUC fo,:.li im·ere di tre di una opera dcuinala a menar grrm ~r:ilporc.. e :,j qu111i rhiede in famhio un su111,l,.men10 di compen,o. S1,euo, allorchè nndino 11 1ron1re lii signora di Gutrn11rn1ei. qunndo ella rapi\'.t che tra i , iiilalori mi annoia,o, mi dire,·:,: e Volete aalir .. u a ,·e.-lere f.,nriro? l.ui fo dir~ rhe non i lì, ma voi. sarà lif'ticcimn di , C-• den·i ! > f mandando ro•Ì :& mnnlc in un ~nl lutto I~ mille lll"f'rauxione P,...•e dal !liJnnr di Guermnnte, affinrhè non ,i 5-.'IJlC~•e rh'rra in r:ua e non ti ritt'nl'•!c 5('0rll'l'IC' il folto rh'e,:li non ,i farev1 ,,edert). F:11e,·i ftccomraJn:,rt 11lla hibliotel'n del te:condo 11i:1no,e lo trO\ "· rete intento II leg,r:ere B:1f7,ac >. C...) T:ih·ol, ta il marrhe~ nndav11a tro, are il fratello: e 111lorae !i mdte,ann ,olentieri a 1>arlare > di Baluc, trattando.si d'una lettura dei loro tem· pi; au,,,n )e tio quei --libri nella bibliote,; ma.ntff, Aaller Balzac. LR Mar– au~ de Ctu•da.Ulec. -Noi pre,entlamo ou.l tradotti alcuni brani del Jmmo fram– mento. nei ouaJi fl l.ettori;: DrOu– ,u,mo rttrovua 101riti e /onne della Rec.herche. nOnchè ou.alchc oerSOHOOUIO df ,ua conc»cenz:a ... I anattro dìteanf ,ono di Nar– cel Prou&t, che di oue1tt biuar– re fioure al comviacei.a adornare i ,uoi CAh (?fg. palerna, qutll1 pre('i,'lmcnte rl1e 1i trova,-;,1 ade-•o in r11u d,.I e-onte, 1>e-rrht da lui a•·uta fo Cf'edità. Il loro gu,lo J•er BiahAr 1,e,•a .er– bato. nf'lla IUA primiera inp.enniti, le prefe· rf'nu df'IH° lellure di 11llorn. 1•rinu1 che B:.1· 7,11c 9,,e di,enuto un itnrnde "tcriuore, ,. 10a, ,r-nn rome 1t1le nlk ,•nriuioni del ,r:u~lo lei• lrrArio. Qunndo qu11lr11no nominlln Saline, il rontt", it: l" Jlf'f"110nfl er11 e ll""'ona 1tralA >, t'Ì· t11Vn alruni titoli, non 1>rOJlrio ffUe11i dei ro· n11mr.i di llnlur <'he noi piì1 nmmirhlmo. E,::li dire,·a: e Ah! Ralur! ll•d111d Ri!utnerthh:: A\'f'~ il lt'tllJl0 ! l,t llnl d,. Sto"""·"· 1•er e•enr rio! ,\,"1" 1,.110/,,. Ilo/ d,- Sr~ux? Che btl• J,.77:,!•· E' rur ,,.ro th'f"1tli dirf'va ahrel111n1n 1irl /,.,•- ,l,,n.- In L•nll:.,.: e Lt. 1i,nora di ~lort• ~auf! \ ni non In .,..,.,,. lello mio. eh? Carlo (inter11ell:mdo il fr111,.l)ol. la •i1tnor• ,li Mori• u1.1f, I., l.y, """' l11 ,vrfl;,, rh.- h,-f/o! >. E 11hN"ll:1n10 dir,.,·:. drl Cnnt,at ff,. Mnrin,, ('ht rit:,va rltJ 1110 llrimn litnlo: e Ln f'/,.ur ti~ /'ni, >. romr rur<f' tlr-lh, MniH'ln d11 CltOt qui p,fo,,. (._) li i.i1tnnf' di Gu,.rn11n1e, in Ralne llllllrrnnvn ,(ltA•O, prr e-oniro. l't111llf'~r.a dd– l'o!•rrvuinne: e I.a ,ita dei 1,rocuralori. nno studio te,al .... ~no proprio rnsì: ho nuto 1 rhe far• ron quella ~enlr: è proprio coti: Cé•ru Biroltaw e Le3 Emplo,•~3 ->, lioteca .J 10 Bianco Chi non ern del suo parere, e ne fordo il nome perchè è un 11ltt"o tiro di lc11ore balz .. C" chian6, era la 111arfheJ11 di Villep11ri!i&. Ella .egna,·a 1ale e•alleua: e Quel ti1tnorr. dice: }e, 1-triA ,:ou., /air~ por/,,. un ru·oni. Un proru• ratore non ha n,.ai parlalo l'o•i ,. Ma ciò c·he MARCEL PROUST (Contiiiiiaaj;agfna 6) MA.RCEL PROUST - • DlMf'I\O a pcnn1. transigente mentre don Luls pani e col pesci qa moltiplicare, la peccatrice con t suol l'ldeall6ta liberale e generoso: t balsami per ungermi i piedi e con le sue trecce per apparve come un debole ed un asclugnrmell, i sacerdoti da contendere e le tempeste incooclente disposto a sacrlft- da sgridare. Padre, domani è li giorno, vedo e tocco care Il proprio paese ad un esa•/ la mia zana, ridiventerò uomo per te, per mc e per gerat.o amore per lo straniero, loro se tu acconsenti. uno straniero divenuto l'op• 1 Il Padre: pressore ed li nemico nume- - No. Rlllettl, è lmposslblle. ro uno. Il Flgllo: Don Luls, convinto cella di- - Tl suppllco ... Invlaml a loro domani, domani ... sintere.ssata nobUtà del propri Sono pronto: cd è cosi !acile. Molti bambini sumno sentlmenU, int.ende"a soltanto per nascere, lo troverò il più umile e il più misero di evitare un Inutile spargimento essi, lo netterò della colpa originale e sarò lui. Pndre, di sangue, st proponeva di per•! Padre, loviaml! Restituisci al mondo la speranza. lJ saum"".•cel.remraga ulnoon•s~udpoldpoarine~ILdlen~l coraggio, l'amore ch'io vl portai e che un fiume di • ~ tempa ha consumati o sbladltl. La gente ml sc~ulrà te lo compromise. Blas seppe lontano dagli cdlllcl e dalle macchine, la rlcon'.lurrò trarne subito profitto per bol· j neglt orti e sulle rive del mare, dove ogni sillaba chè larlo come e a.francese.do• ed pronur.zJerò lodandoti sarà naturale come un granello indurlo a lugglre ca Slvlglla dl sabbia o una foglla. Ml ascolterAnno. Ml ubbldi- per sott.rarsi alla ferocia SC'-A-1 rannb. Imiteranno le azioni e t pensieri miei. st con- tenata del popolino alzzMo dal verttranno definitivamente alla mia dolce trl:itezza. monaci e d al codini. Lasciando Padre. 11ho in gremo ... non mi crocifiggeranno e non Si\llglla per ripara.re a Madrid I ml scorderanno più. Avrò in mezzo a loro, adesso, una don Luis si compromise mag- quieta e lunga eslst.enza di patriarca, di re. Non senti? giormenLe &ncora, dovendo ta• M'invocano ... gHare I pont.i col proprio pas• Silenzio. n Padre scosse 11 capo e tacque. r.rrta- sato malgrado la reslStonzn <!I mente udiva le campane, le zampogne, le voct !nsoli- Marla Solede.d. Essa llu 1 amora- t.amente fievoli e mistiche della t.erra. L'altissimo 1;inr- ta del manto. di cui ammira- I dlno era ondeggiante e screziato, leggero all'Infinito va la generosità cd II corag• come un ventaglio alla mano. Fettucce di sole e nastri gio. ma essenzla.lmcnte spa.gno- d"ombra vi st annodavano completandosi. armomz- ~~n!e :~~~te!~o esLr~lnt!:~~1~ 1 ! zando come l'occhio e la palpebra. Disse il Figllo: - Ebbene, perchè non rlspondl? Perchè ml ncghl cui p!'e\•edeva la sconntt.a fi· 1 il tuo consenso? nale. Mn, In quel medesimo Istante. percepirono entrambi Le complesse e mo,•lmenta.Le un tenue fruscio. Chi varcava il cancello e si dirigeva vicende del romanzo mostrano lentamente verso la panchina d'erbe? Il Fi(lllo trasali èon Luls di capitolo In capitolo distinguendo la cara Immagine. Sl alzò e le tese le e di anno In anno sempre mag• braccia. Tut.t.'a un tratto il greve lembo della sun tu- giorment.e lmpllcato nella vita nlca s'era come sciolto e vuotato: rldlvenne un scm- polltlca del suo paese, sempre pllce ricamo di bagliori, un ordinato tmpalpnbile mi- più spinto ad RccettRre le tesi scugllo dl Unte. arla filata. degli occupanti francec-l, sem• I - Non avevi riflet.tuto su ciò, - disse il Pndre. - pre pi\1 dlSLRccato dal proprio n tuo secondo viaggio. ln tua seconda umanità é tr· ambiente. Flnc h è. tornato A Si-I realizzabile per questo. Come, come Potresti ~vere "ìglia. dove figura come una un'altra mamma? delle colonne della col!abor•-1 GIUSU'PE MAROTTA GIACOMO ANTONINJ (Da e Le Madrt » Editore Bom.p1ani) (Contfnua a pag. 6) '----------------------__} ...

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