Fiera Letteraria - Anno VII - n. 32 - 10 agosto 1952

Pag.4 LA flERt\ LE l'TERARJA DOMENICA 10 ~GOSTO 1952 quala\ul tempo, In qual.&lul ,tag1one, - è semprt! lo steMo: hai di.. ripudiare - senso e nozione. Non sei venuto per ,·erlftcare, - per l.urulrtl, per appagare IR tua cutil)<l;!là. - o a f!arne not! z.la . Sei venuto 11d !nsr!noc– ch:artl. - do\ 1 e la preghiera è st:1ta. \'llhda. E la prc-ghU'ra è plil - che un 0"1.!ne di paroll', •~al p!ù dcll'oc:cu1nn:loncco:scltnte - della mente mentre prei;a. o del suono della ,·oce che prega. - E quel!o J>tt cuJ I morti in \·lt.a non ave,·ano parole - or11 da motti te lo po,;.sonodln: per la comun!ctulone - del morti ,·! è un U~agglo di fuoco oltre la l!ngua del v!~•i.- Qui l'lntente11zlone del momento fuori C.el tempo - è 1'11\ihlltem1 e nulla. Sempre"e mal No11, eesse1•en10 n1ui rlull'es11lo1•11re - e lu fine di 09ni 11ostt•o ·1•iee1•eu-so1•ò tli a1•1•iv11.,:e là rlove po1•– ti1n.01.o - e eo111osee1•e il h1.0fJO 11e1• lu p1•i•11u volta 4 Calando la colomba fende J'ar!a - e.on namma di Jncam!e.!-Cent-eterrore - che la. lingua derll uomini dichiara - Ubertà dal peccato e dall'errore. - Solo speranza per non dlaperart - e nella s.celt.a tra roa:o e rogo - ffl-<.er redenti dal fuoco col fuoco. Chi allora dlvi.so 11 tormento? Amore. - Amore è dunque l'Insolito Nome - dietro le mani nere che lntea.serono - la camicia lnaopportablit d! namma - che fona uma· na non al può ~trappare. -; SOl1me:1te vi· vlamo, &O.\plrando, - consumati !!all'uno o l'alt-ro fuoco. Cenere ,una manica d! un ,·ecch1o - è tutta la cenere che rose bruciate lasciano. . - Polvere se&peu In u!a - s~n• ti luogo do,·e una atorla è nnlta. - Polvere a:onfta d'aria era una ca111: - le mura, Il tavo– lllto, U topo. - La morte della 1ptranza e della d!1ptrazlone. - qunu.. è la morte dell'aria. Cl so:10 lr.ondu!one e 1lccltA - su1;1!oc• ehi e 1ulls bocc.1. - acqua morta e morta ubbia - In loLla per h1.mano 1upersUte. - Il riarso auolo avlscer:okl - 1badlglia :illa ,•anJtl del Ja1.•cro,- ride, senUI. allegria. •– Questa è la morte dtlla terra. Acqua e fucco aueced.ono - la città. !I pascolo, la malerba. - Acqua e ruoeo tehtr– nlscono - li 11crlftc10 che negammo. - Acqua e fuoco putrefanno - le ru.a1te fon– damenu~ <'he obliammo - c!I santuario e di co~o. - Qut1ta è la morte di acqua e d! fu:,co. Nell'ora tncer«i prima del mattino - quasi alla nne d'lntermlnabUe notte - alla nnc per!odlca di ciò che non ftnl5Ce - po\. ch6 la colomba nera dalla lingua tremula - era p.1M11tasotto rorl.ttonte del suo ritorno - mentre le morte foglie come di ]11tta111n• cora 1t~ep!tav111no- sopra l'asfalto senia alcun altro auono - fr:i. tre distretti dove s'.alzava Il fumo - Incontrai uno che an– dan4, Indugiava e s'affttttava. - quasi ap!nto verso di me come le foglie di metallo - dlnan~ al vento l~-'lbllbl\e della città al matllno. - E mentre tenev11.Il viso vo!to verso Il bauo - con lo $&'U11rdo penetrante con cui sftdlamo - Il primo straniero !neon• trato nella ivanente oscurità - 11.ll' lmprov• ,1so riconobbi Il volto d! un morto maestro - ch'!o a,·evo conosciuto. dlmenllcato, e quasi ricordava - uno e molti: nel Une.a• menu bruciati - rl! occhi di un Intatto apl~lto fam!.llare - Intimo e pure scono• sc!uto. - ASAun.slcosi una doppia parte, e s::r!dal - e udii 111, voce c!I un altro esci•- 11.lne: ccome, siete ,·ol!• - Benché non 1•! fo"ln10. Ero ancor11. lo ste,!,50 - cono– scendo mt itesso. eppure ero un 11\tro: - t<I ci;:11on \'Olto che ancora s! formava: ma le p:1.rolebas~:uotlO - 11.OOl'<lt!n~ere Il rico• llOschntnto che :l.\'C\'11.llO p~ceduto. - C0$1. arrcndl'\'1'11 al vento comune. - t:roppo l'un l'altro cstrnnel per incomprensione. - con– cordi 111 qu<"st·orn di lnterscc:uilon(' - d'!n• <'Ontrusl in 11eMun luogo, In ne!.Sun prima Cl po!. - b:'lttc111mo Il sclcl:ito in un mor-to. rltinlco C-ld<'redi p:1<..~1. - Dissi: • Lo ~tu– pore ch'io provo è fnclle - cp1lure fac!lltl li causa d! mera,•1glla. Dunque 11arla: - forse lo non comprendo. non ricordo•· - ~ t@"II a me: • N<,n d('.~id<'rorlvangnre - Il m10 ~nslero e la mia teoria che tu hai dln1en– llcato. - EMI hanno sel"Ylto Il propos!lo: non lm1l0rt11110 11li1. - Cosi per te, e prega U ~!ano per(lon:ll! da nitri - come lo ti prego <Il dlmentlcnre - e b<'ne e male. Il frutto delltt passai.a stnglon<' è consumt\to - e la bMtln ormai Mtln calchi, il secchio \'UOto. - Poi che le parole dell'11\tro anno app,1rttn~o110 al llngun111110 - dell'nltro an- 110,e lt )},lrole del prossimo a.,pett.1no un'al• 1.ra ,·oce. - Mn gl11.ccl1éoro Il passo non prtstnta d!fnco!tà - 11!10spirito 11.vlc!o e pettgrlno - fra clue mondi <llvcnuU molto s!m!l! uno all'altro - cool trovo parole che ma.I.p('ni;al di dire - In strnde che mal pen• sa! di rlvC<le-rc - quando la.,;cl.1!U mio corpo ,·una 1onl11n11 rlv(I., - Clt\CChlinostra mls· alone fu Il Jinguagglo, e Il llnguagirto o'ln• du.s3e - 11. rt:n<lcre più puro Il dialetto della tribù - e a spingere la menu a proV\•e• !!ere e a rivedere, - IMCla ch'io sve.ll I doni prepar11.U dR tempo - per lncoron11re lo &forzodi tutLR la wa vita. - rrlmo, Il fred• do a~tr!to dello sp!ran\e .senw - se11211. In• <'ll.lltt1!mo. <'he non offre promessa - ma 11.mnrnln~lpJdrzzn d! frutto d'ombra - quan• do li corpo e l'anima comincino a cadere da parte i;eparall. - Secondo, l'lmpour,za con.sapevQ]e dell'Ira - contro l'um11n11. fo!• Ha. <' In locerai.l.onc - del rUO a ciò che cessa èl divertire. - Jnftne Il dolore stra• zlante dtUn r!nnsclta - di tuuo quello che l!.\·ete fatto e che siete stnto; ,•e-rgoi;na - di motivi tardlvnmenle rl\"<'l!lll. conoscenza - di cose mal fll.Ue o fati.e n danno altrui - che un tempo prendcvat.e ad e.sere!Uo di ,•lrt.ù. - Allora l'approvazione defll scloc• chi puzza e l'onore sporca. - Da emre a errore l'esuperato sp!r!to - procede. se non è ri•bllltato da quel fuoco purU\cante - dove a 1empo U muover11.l oome In una LEO~ARDO - "l\l,donna con bambino• (parUcolare, del "ne Magi") ( MO,Slradldolllca 11a~1011ale} FSIGENZA DEL DIVINO JN TEMPI Dl tSISTENZIALJSMO L' ANIHA E IL COS1HO * Quest'operadi Lorenzo Giusso,che dimostra la stretta implicazionefra scienza e metafisica, si d,spono al centro delle nostre iuquietndini con un suo rn1ore estrc111;1111ente at uale A • )liateca Gino Bianco èanza ~. - sorgeva Il ilorno. Sulla deforme strada - ml lasciò. con un cenno di com• mlato, - e &ul,oono del corno scompari. :, Cl AOro tre condizioni che lpe!SO sembra– no simili - eppure !-Onocompletamente d!f– ferrnt!. norlte sull11.,tessa siepe: - attae• cam<"nto II se steMo, 1111cose. alle persone, distacco - da ~e ste..so. d11\le cose, dalle Jl'-rsone: e, fra qut-111e, l'indlffcrenw. - che i;'app.'lla alle Rltr• come morle a v!ta, - ftrma fm due vite • mal !n ftore fm - le \'l1•e e le morte ortiche. Tale è ruso della n,emo·!11: - p('r llber11nl • non meno del- 1'11.mcr<', quanto c!cll'csp:111drr$I- dcl!'a1norc olt.re !I des!dtrlo, e cool llberfltlone - dal lutur:l e dli.I pMSfl.tOInsieme. COSI l'amor di patria - hn lnl7Jo come affezione al proprio campo di nzlone - e vif'nc R trovare quel• razione di p!ccolR !mporuuu .. , - seppur n11\I lnd!llerente. Storln forse è 5el"Yltù,- storia forse è Ubertà. Vedi. adts...'-0 ·svan!M:0110- I \'Oltl e I luoghi, con 1·10eh<', c0me poteva, Il amava, - p('r es.sere trasni::uratl. rlnno– \" .11.tl in un'Rltra forma - !I peccato è Pln• ce,•ole, mn - tutto andrà btne, e - ogni 11i,«I(' di cose andrà bene. - Se rtpern;o 11 que-5to luogo - e alla gente. non <:cl ~utto r11.ccom.1nd.1b!le.- di nessm111 imme <llll.la parentela o nuomlgl!anu., - m1111.lcunldi un certo :.a.lento, - tutti presi da un genio comune, - uniti 11ella Jotlll che I! divideva: - 11erlpell5() 11un re al cadere dtlla notte - e a tre uomini <' più sulla ghtglloltlnR - e a pochi che morirono d!mtnt!call - !n 11ltri posti. qui e all'tlltcro. - e a uno che mori 111len.r.loso e cieco. - perchè do1•remmo celebrare quei morti - più che ! vivi? - Non è $UOn11re ]è c.1mpane nll'lnd!etro - n6 i.;n Incantamento - r!evocttre lo spettro dl una Rosu.. - Non poss1amo fnr rivivere \'CC• chic fazioni - non J)05!1111mo rbtorare \'te• chic pontiche - o set;:ulre un 11nt!co tam• buro. - Quc$tl uomini. e coloro che li oppo5ero. - e coloro che CS$Iopposero. - accettano la legge <:clsilenzio, - sono uniti In un i;olo partito. - Quello che ercdltl11mo dal fonunati - abbiamo &OttrattQ11g1J 50011. flttl - ciò che 11vev11.no da lasciarci • un s!mbolo: - 11mbolo reso perfetto dalla mor– te. - E tutto andn\ bene. e - ogni apec\e d: 00$a andrà bene - per 111purtnca~one del motivo - nella t.err11.dell11nOl'ltra pre• gh!era. :. Ciò che chlamlamo principio i speuo li nne - e spesao nne è fone nuovo !n!zlo. - Mèta è da dove partiamo. Ed ogni frase, - OJnl espressione corTetta (do,.·e orni parola è 111 auo pcn!o - e 51 dlspangA. a so,steg:-,o dt-llc altre, - la parola nè diffidente ne ostentata - fllclle i;c11mblodi vecchio e di nuo\'O, - la parola co1nune, esat.ta . ma non volgnre. - l1111arola formai<', precisa. ma non pedante, e Il grupJlo formi armoniosa d1111za)- ogni frt\Ml e orni espre»lone e una nne e un prlnclp'.o. - ogni poesia un cplttl.fno. E quRlslll..!J! azione - è un pauo , erso Il ceppo, vt-rso Il fuoco, g!U - nella gola ~cl mt1.re.e vet'!\Oun11.pietra !llegg\blle: - e noi d! ili. Jlarttamo. - Moriamo con I morenti: - vtdl, essi partono, e con loro andl11.mo . - Nasciamo con I morti: ndl. e5SI torn11no. e et portano con loro. - 11 mom('nto delln r06n e Il momento del ta.no - h~nnn ui:uale durata. Un popolo ae:1.11:a storia - non al redime dal ttmpo. pe:ehè la storia è un dlsegr:o - di momenti fuori de1'temlX). COisi. mtr,tre la luce si attenua, - un pomeriggio d'Inverno. !n una remota chluetta, - la sto~ta è ora, e l'Inihllt.erTa. Co:i li fascino èl questo Amore e la voce ' di questo rtchl11mo, Non ce.sstremo m11ldalJ·e,plorare - e Ja fine di ot1:nlnostra ricerca - aarà di arT1· vare là dove p11rtlmmo - e con06Cere Il luogo per la prima ,·olla. - Atlrav,no 11 1,or1a &eonosc!uta, ricordata, - quando l'ul– timo lembo di terra che cl ruta da sco· prlre. - è quelli\ che cl si offriva In prt.n• clplo; - 111111 sorgente del più luna:o nume - la voce delln cMCa~ nascosta - e ! fanciulli au\!'11.!berodi mele - aconosc!uU. pcrchè non c<"reaU - ma uditi, aemluc!ltl, ntl slltn:tlo - tra due onde del mare. - Presto, qui. on, 1empre • - condlzlone di aaoluta scmpl\cltil. - (00$la non meno di ogni all.ra ) - e tutto andrà bene, e - Oifll i,pecle di cosa andrà bene - quando le lln· gue di fl11mm11al conirtungeranno - nel nodo lncoron11to èJ fuoco - e Il fuoco e la rosa 111.rannoun unico tutto. THOMAS STEARNS ELIOT C:iLrnRO·DO(UMl:rn DIJEINROl N,IULT Jf trionfo dello spirito che non riace anche ae Il COf'POcade. La. vittoria del 10prannatural$ contro nnullle violenta del- TERZO clE IO l'"Z:::';,ooo =I,"= IlJo,o dMt!no. Pu qunle O(nuno dl loro, In foudo 11!cuore, 1ape• J '' vn dal primo lst11nte. Ma. ca- J dutl col loro maestro, i;enaa a,-er rinnea:ato Il loro Olo, vi• vono nella gloria del mart.r,o come condanna del gl~t\iler!. pegno di resurTezlone, affer• mu:1onc di s1,eranu per una realtà forse non lont•na. GIOVANNI VISESTJS

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