Fiera Letteraria - Anno V - n. 51 - 24 dicembre 1950

Domenica 24 Dicembre 1950 LA VOCE DI ANGELO - (dal fondo deJ poz– zo) Porto m un mucchio dj robe. ($1 ca– pilce che sta rLsalendo; finalmente appare sull'orlo del pozzo e scavalca U,parape tto porta ndo su una pelle, del cenci stUlantl, e -anche una bottiglia; si vede davanti Aga– ta, and cbè Pia, la guarda senza meravi– glia) Guardate, quanta roba ho pucato. (strizza I cencl 11mette sull'orlo del pozzo; v1 dispon e accanto la pelle ; mette la bot– tiglia ,ul tavolo; 1ndlcandola). Di qiuste ce ne .sono molte , un celto pieno, a~,o a un gancio. Roba ancora del tmnpo cUI AiA°f ~a?r~t ANGELO - Dolce? AG ATA - Ginepro . ANGELO - Prodctt.o qut? Dai contadin i? AGATA - SI. ANGELO - Pot permetter ete che lo ne a, – ,aggi e mf rf ltorf . Voi siete la vedova del pro/ea,ore? AGATA - SI. ANGELO - (indicando Silvia che sta en– trando con Pia) E q~ ,ta ,tgnortna è la figlia , la flg ncrina Sll vta. AGATA - SI. ANGELO - Bella . Giovane. Ora devo ascfu- PI~a~1f';J:;!11~ ~ e::m~~ ~ male. ANGELO - (a.sclugandosl) l o ,o no /ort e, molto /ort e, ma ,ono anche delfoato , ,e mi ,trapa zzo guai. (a Pia, accennandosi al qo- ~~~) : ~1;,;:::J~S t Pf~~~t e g';,,J:;!j <; S~- 1 prendete df qua. Ava nti. PIA E SILVIA • (benchè timidam ente ub– bldlscOno). ANGEL O - Io a~g io le mant come se pre– ganl. E vot ti rate /orte, ognu na dalla sua par te, vediamo ,e liete capact di 1tacoal'e la mia mane cte1tra della mla mano 1inl– &tra. COTaggio. PIA E SILVIA - (tira no tnutUmente. poi ridono e smettono). ANGELO - Non cf rliucf rebbero neanche quattro uomtnt Sono molto fo rt e. Però devo avere cura di me ate1,o e nutrirmi bent'. So– no anche pulito , /a piacere avermt In una L A FI E RA LET T ERARIA Pag. 9 UGO BETT I e ANDREINA PAGNANJ LA REGINA EGLI lNSORTI I L nuovo dramma di Ugo Betti, che &la pe essere rappre– sentato al Teatro Eliseo dalla Compagnia di Àndreina Pagnani e Gino Cervi nello regia di A.leua ndro Blaseui., La Reginn e gli i1111orti, prcs enUJ caratteri di estrema al• tualitù. L'az.ione si svolge in una :ona cli confin e, durante i moU satfguinosi di una rivoluzione che ha. abbattuto l'i.stituto monarchico e peneg uito la socrana su~ r.stite e i suoi fede li 1ino alla totale ut in: ione. Vi &i trovano coinvolte perso ne d'ogni se"o, età e coodi : ione soc:Mle, 1Ji1time dei. più in– credi bili rovesciamenti: tra gli allri, una prostituto che, aw ndo raggiunto il suo ex-6mante, pa.uato anch'egli altra• verso varie esperienz e politiche, vive la sua più 1traordinaria omienlllra, toccando regioni cM sembrat:ano eub' le irrime– diabilmente predm e. Scn:a anticipare giudi: i, neUa Regino e gli insorti ,i ri• vela un Betti che a tallmo po1rii anche sembrare impre11isto, ed è int:ece perfettamente ~ulla linM di tutta fo precedente produ:ione dello acr-iuor e, nell'ambito del mondo e della vi.Jione che gli sono propri, un Belli aderente alla a anaco piU vibrante e tempest osa dei nostri ,;iorni, un Betti inqui• tonte e po,itiuo insieme. A. FIOC. UN.A.SCENA 1H "DEL1'1'TO ALL'ISOLA DELLE CAPRE,, DI UGO BETTI ''Sapete ehe eos 'è ehe o nae pioee _più oneoro del ffleditore? Parlare,, ate casa ,eguitava a chiamarmi. Avrei vo– luto avere un abito migliore, arriva ndo. Sa– pevo che uno sconosciuto non é più tale quando arriva portando dei regali. (a Pia) I n/ atti ad Algeri ha scelto per voi, In uno dei. piti fomiti negozi, un taglio di seta. Ma che seta/ Il 11eg02ta.ntesospirava, all 'idea. di doversene separare. E neanche cara, in fon– do. (o. SUV1a)Per voi scelsi due gro11edora– te bottiglie di pro/umo di Parlgt, tuttf mi hanno auicurato che sono f migliori. (ad Agata) Per voi, che siete la padrona , qui OC· correva un regalo di maggior pregio: e io scelsi due orecchin i, che portano ciascuno una pietra ner a. Poi pensai anche a dei dol– ci, che durano freschi e tener i per me.ti ; e po1 una bestiola da tenere fn gabbia, un pic– colo benigno anima letto, che roslcchta11e delle nocciole tenendole con le due piccole mani. Oh, io ha messo tutta la mia atten – ZiOne, per &cegliere I regali che dovevano piacervi. Pili che 1cegliere, cioè comper are, non potevo proprio , essendo sprovvisto d1 danaro. Li ha scelti ma non li ho comperati, ,vero che per voi sarà lo 1te110. (ride a lun• ca,4 . PI A - (per pungerlo) Siete bianco e grasso come una donna. ANGELO - <compiaciuto) Si. Eppure ho subt– to gra ndi disagi. lo ho quello, che dormo. E poi non fa ccio mal male a ne11uno. PIA - (ac:herzosa) E poi quef rtcciolfni, 1em– brate un agnello . ANGELO - Anche vot tre liete /int di pelle per quanto posso vedere. Le donne del mio 1)(1e,e, Invece, sono Ientlgginc1e, ,ubito gros– at stni, benché poi siano abbastanza buone per l'uomo e diano parecchia soddU/aifo,ie xell'amore. AGATA • Venite dalla prigionia? ANGE LO - Si. Ma io, qualunque cosa capiti , dico : pazltnza. Ciò può /armi giud ,care fri• volo : e Invece poi sono un tlPo meditativo. Voi direte che parlo troppo dl me: ma oc– -co"e, perchè lo devo /anni conoscere, non è vero? In &0atanza lo ho grande bisogno di a/le tto. Era sopratutto questo, quel che cf mancava in priglo11fa. (scuote la testa, ride; ora !a vedere una mano col pollice ben sol– levato; !lnge dl atterrarlo con l'altra mano e dl strapparlo, mentre invece non ra che ripiegarlo, facendo poi vedere la mano che sembra priva di pollice; ride) . AGA TA - Siete llato Itberato da molto temw? ANGELO - Parecchio . (sempre con dignitosa sempUcità} Ilo un po' tardato a venire qui cau.sa purtroppo la mancanza di denaro . Ciò•mf ha anche costretto in certi cast, a usare espedienU non belli. D'altra parte, 1,)er– ché sarebbe stata data all 'uomo e perafna al bambino la furberia se non dove11lmo usarne? Certo, lo sono furbo. Ho anche la– vorato. PI A - (con benevola canzonatura) Questo è molto grave. ANGELO - Sl, in un grande molino, lo scri– vevo ,ui registri. lita subito nti sentii triste. Le persone erano sciocche e senza istru– zione, e tutti uscivano di ltL bianchi di fa – rina. E poi io pensavo troppa a questa casa AGATA - (con durezza) E perché? ANGELO - Perché ne avevo sentito parlare molto. La casa delle tre donne. Tutte donne. (ride) E fn/atti cl odora di donne! (tornan– do serio) A che mi giovava guadagnare in quel molino e comperanni un vestito d1 chevlot grigio, se la mia anima era rattri– stata ? Ciò che piace a me è medttare; ri– durre al semplice le cose complicate. Anche leggere; chiudere il libro lasciandoci dentro fl dito. Magari addormen tarmi , ma poi, .sve– gliandosi , si trova che il pensiero ha cam– minato. So che la deliziosa lettura è il pia– cere cli.e anche la signorina pre/eriace. E vero? SILVIA • (un po' Imbarazzata) Si. ANGELO - E gli studi? Come vanno Oli studi? Sarà molto costosa l'Univer1itd. Per6 è bello conoscere la causa delle cose. E ora? va– canze? SILVIA - Quest'anno sono atata lndisvosta , la mamma ha voluto tenermi qui, perché m, rimette11i, A NGELO - E cfò è avvenuto, percttt la guancia ha un bel colore. {alle altre) PerlJ sapete che cos'è che a me piace pfU ancora del meditare e di tutto? Parla re. PI A - Non occorreva dirlo . Non avete amesao un momento. ANGELO - (con dolcezza) Si, per chiacchie – rare lascieret fl mangiare . Quel ragiona – menti, quelle belle descrizioni. Parla re e tro– varsi d'accordo; o anche in disaccordo, dap~ prima . Ma poi, parlando e rispondendo, a poco a poco, con voce tra nquilla, ma anche con una certa astuzia e in/rammeuando q1UJlchefacezia, sapete a poco a poco che cosa si a"iva a ,coprire? Chi 11 era com– pletamente d'accordo. E sapete perchè? PIA • (scherzosa) Ditecelo. ANGELO - Perché gli uomini, e naturalmen – te le donne , lo sono sempre, d'accordo. Sia – mo d'accordo e noN. lo sappiamo. Fratelli e sorelle. (qui flnge la voce di un severo in– terlocutore) e Ah, /ratem e sorelle, eh? Fra • telli e sorelle. E fl peccato? Come arrivate a spiegarlo, il peccato, tra fratelli e sorel– le?, (come rispondendo} Nasce Il peccato, é vero; ribolle il nero lievito della terra. Io steaso sono un grandis,imo peccatore, il nero lievito della terra ml chiama verso la donna più e più volte in un 1olo giorno; e invece io disprezzo ciò, la mia anima vuole solo l'acco1tamento innocente del fratello e della sorella . E 1e poi l'accostamento in– nocente diventa peccato? Ebbene, non sard: ~:a~o~e 7::~;'[a~:'il ! ::/~t 0 ~ieJ::;: compiacere l'anima eterna, la quale voleva desiderare e amare, e le occorreva un ogget– to; fu lui a permetterle di incontrar1I con la materia. e la morte. E U peccato, che è? Il mezzo con cui viene saziato e cori vinto, queat'lnnamoramen to dell 'anim a. Sono con– ceUL difficili, per domie , anche Istruite. Ma questo è certo: che la no1tra salvezza è 11el peccato; é solo U maledetto orgoglio che pensa tl contrarlo. SIL VIA - Ma voi siete atato veramente con mio padre? ANGELO - Certo . SIL VIA • Scusate. Molte famiglie .sono state ingannate. A~~:r~~edu~~~h~~1rài~~d~ ~~~~t~ falsetto) Dubitate di me? Dubitate di me? SILV I A - (Umidamentel Ma voi avete pro – prio parlato con lui? ANGELO • (di nuovo mansueto) Sempre, per tre lunghi anni, SILVIA - E di che avete parlato? ANGELO - Tant e cose, quante ne occorro – no per riempire ogni giorno per la durata di tre anni. Mi ha aperto il suo cuore. (un sUenz.lo) Vedete, è atato lui stesso a dlnn1 di venire qui. Q1UJndocapi eh.e lui non avrebbe piu potuto, sembrò deafderare lo /aceast fo al suo posto (un sllenzlo). E co1l mi misl in cammino. Ilo veduto i luoghi ptU belli dell'Africa e ctell'Europa; ma que- f~·r?J~~fA~sst~~~~ r:= e r:n~~r : zo, ma lo trovo che l'uomo deve tenere al – 'legre, le donne. Quando l'uomo la /a ridere, la donna ri sente protetta. Oh, dovevate es– sere ben melanconiche, voi tre , senta un uomo con cui scherzare! Cr1de) AGATA - Sciuate, bisognerà venire al aeri.o. Voi avevate un motivo preciso~venendo qui? ANGELO - SI, importante. AGAT A • Avete realmente aul!tit0 alla mor- te di mio marito? ANGELO - St, ero U. AG ATA - E vi lasciò un incarico per not, ANGELO - SI. AGATA - E allora dite, /inabt1ente. ANGELO • (dopo un momento) Lo avrei c,id fatto, ma non è una cosa che Tig1UJrditutte e tre., AG ATA - Chi riguarda? ANGELO • (dopo un momento) Voi. (Vl è un sllenz.lo , Pia e Silvia si alzano. e.s<:ono). JJGO 'BETTI iblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy