Fiera Letteraria - Anno V - n. 51 - 24 dicembre 1950

spe e ia1e n ata li zi o a d o dici pa g i:~•e - L ire ei11q nant a ------- - ---- - -- -- ---- -- ---- ~ '-- _::~_!.__ _ __ ______ _ _ LA IERA LETTERAIA .•NNO V - N. 51 SET TI MANALE DELL E tET1l i;RJ,7DEL LE A RTI E DELLE SCIE N Z E HO:\IA - 2.1 DICEMBHE 1!150 SI PU BBLI CA LA DOMENICA Dircuorc VINCEN ZO CARDARE LLI Q UESTO NUMER O L. 50 DI REZIONE, AMMINI STRA ZIONI!. RO MA , VIA D'ARA COE Ll u. 3 · Telefon i 11. 684.097 e CHM09!S . Put bl1c1tà: Ammm rntra z1onc « LA F'H ,l?A LE'IT ER AIUA>, o PUB Ll'l'AL, viaC ondot ti, 5 -Roma . TARIF FE : Comm . L. 60 - Ed1t. L.40 alm/Jn . ABBONAMENTI: Annuo L. 2.200 · Scm. L. l.150 · Trim. L. 600 · Estero: Annuo L. 4.000 • Abbona mento speciale Onse1man t1 e studenti): rata mensile L. 105 • Copia arretrat a L. 80 - Spedizione in c.c.p. (Gruppo 11) • e.e. postale n. 1/31426. * NASCITA del la salvezza )f. c§à Dl:E G ~II .lì'ilBBR I L SALVATORE è nnto J>CI' lutt i. I E' nnto, dunqu e, nnc hc per gli scrittori. benchè gli scrlttorJ si sentano rm po' Imbarazzat i di fronte all'Evento e siano tentati di risponder e a chi 11 chiama direttamen te In causo.: e ma, dopo tutto, l'Even– to non cl riguarda in quanto scrittor i >. Cristo, più che combattuto. viene, cosl, scansato . E' un incontro tan to temut o, che si tenta continua mente di rinv!arlo . E tutti gll alibi di cui sa rivestirs i ast uta– mente un·an1ma e letterata , - alibi verba1l e psicolo– gici - sono messi in opera per giusti ficare quel ritardo o addirittura quell'assenza. Perchè questl astuti gioca– tori di sentimenti e d1 parole , che son gll scrittori, sanno bene che Il giorno in cui accettass ero d'incon– trars i con Cristo o si mettessero n rischio d'imbattersi con Lui, il loro gioco dovrebb e aver termin e. Cristo è - esattam ente - Il no,t -gloco: è J1 tc1·mh1c assoluto - (umano-divino ) - su cui la suggestion e e l'Inganno non pub più giocar e. Voglio dire, che In commedia cristia na a cui lo scrittore - nel suo illimi– ta to poter e di mistiflca z.lone - potr ebbe sentir si In– clinato e perfino portato, non avrebbe più probabllltà di riuscita . L 'mcontro con Cristo è un fatto serio, o non è. E cos i, 1pesso, si preferisce che non sia. Questa ostinaztone dilntoria è. d'altronde, la misura dello scrittore . Dal momento che Il metro per misurar e l'Importanza, la durata e, diciamo pure, la grandezz.'\ d1 uno scritto re è solnmen tc uno, cd è proprio questo: se, cioè, ~Ila ra dice dl tutt.n ln sua atti vità vl sia - esplicita o latente - l'aspira zione a scrivel'e un libro, un certo libro che. In un modo o nell'altro , possa esser e unn vita di Cr isto. Chi non ha mal nvuto questo assillo, o ch1 ha saputo scartarlo una volta per tutte senza trop pi rimorsi, non potrà mal CS$Cre un gran de scrit– tore; sarà appena w10 che scrive. Per questo, il più gra cdc. tra quanti son passa ti ac– canto a noi, è senza alcun dubbio Do.,tocvsklj. Nel cielo notturno che aspetta 1 messaggi delle luci, cgU non è ~ u·na stcUa, ma una intera costel- lazione. · ~ tocvsklj è 11più persuasi vo consolatore cristiano della nostra epoca; è colui che ha meglio capito, me– glio espresso o. meglio rappr esentato In e tavole , e 1n e parabole> umane 11mcssngglo cvangcllco. E se I santi hanno certam ente vissuto, più di lui, Cristo, se hanno cioè replicato con maggior coeren za nella loro vita, la vita di Cristo, se ne hanno tentato più eroicame nte l'imitazione; non v'è dubbio, però. che Dostoevskij - certo non santo - ha aperto come nes– sun altro le vene v:lvee pulsa nti della carne e dell'anima cristiana tanto da poter scrivere, quasi ispirato. uno. &pecledi nuovo. modern1$1mo cvangelo che al primo, autentico Evangclo npp3.SSionat:lmente e lucidamente si tsplra . Polch è. se Dostoevskij vide certamente, In torbide e pauro se notti di delirio, t demoni e il diavolo, vide e si perde tte an che più lungament e e interamente nella realtà umana e dMn a di Cristo . E questa sua esperienza Potentemente mistica cl ha confidato In migliaia di pagine: lnnumerevoU capitoli d'una nuovissima vita di Cristo, In cui Cristo. rivivendo nelle coscienze e nel cuori dea-li uomini di oggi - I puri e 1 peccatori. gU innoc enti e i travi ati - conti – nuava a rinascer e nel gloinl dl Natale, continu ava a pat.lre e a morire nel Calvar i di dolore e di pecca to, cont.lnuava a risorgere nelle misteriose ore del ravve– dimenti e del perdoilo. ~a veramente ! Dostoevskij ha creduto come nessun altro alla pro– messa del Cristo: c lo sarò con voi fino alla fine del mondo ,. perciò ha capito gli uomini . Per lui - verament e - Cristo è con noi, 1n mezzo a noi - den– tro dl nol. e continu a a vivere e a opera re.' Questa è la. certezza e letteraria > di Dostoevskij . Ed è proprio questa certezza che lo !a scritt ore - anzi, grandl.sslmo scritto re. Polchè tu tto 11resto è vanità. DIE GO FA SBRI NONSONO D'AC ORDO cox ·mus~PPE PllKZZOLINI Uomill i e ange li a un rinf res co cli CA.HJJ".,L O :PELLIZZI N ON riesco a trovarmi l.n.slatcnzn t nostri bimbi In apprende che tra Jn padrona d'accordo, e mc ne di- questa vigilia di feste. Ora, può di casa, Lavinia, cd n marito. spiace, col mio caro cd darsi (ma non lo credo) che Edwnrd, si era scavato un di– Illustre amico Giuseppe Prezzollni frequenti la cosld· stacco tanto profondo che La.- Prozzollnl quando scrive, come detta e società.> più di me, che vhlln ha finito per andarsene, ha. scritto recentemente sulle non In frequento atJatto; e che dn un'orn all'altra; e che J..a– colonnc di un giornale di no - nel coJtume della nostra socie- vinla aveva avuto un ajJair ma, che The Cocktail Partu di tà contemporanea. speclalmcn- con un giovane lctternto. Pc– T. S. Ellot è e una commedia te anglosassone, tre persone su ter (U quale naturalmen te graziosa di costumi dove qual- sette, In media, siano degli an- aaplm a diventare un regista cuno strabuzza gli occhi per gell custodi. Se cosl è. ml rt- del cinema); e Edward ne ave– scorgerci del slgnlftcatl met.aft- metto: ma non ml risulta. E vn avuto un altro con Cella, s1cl >. Non ml ricordo di ave- trovo forse ancora pii>.strano unn ragazza di alta origine e re mal strabuzzato gli occhi che in una e commedia grazio - di spirito generoso <torse trop– quando ho letto. tutto d'un sa di costumi> la pii>.giovane po, almeno ftno a questo pun– finto fl.no alle prime ore del delle due protagoniste, Cella_ to): ma che Peter per parte mattino, U testo •Inglese della 1n seguito allo svolgersi delln sun non era affatto innamora – e commedia>, e riconosco che azione e In gran parte per erfet- to di Lavinia, bens l di cell a, la ~~v~it'i:g~e l~t~~r::a~;rr; I~ ~~.~~eerS:\1 1e~f; : 1 d~~~ 8 ~rt ~ ~~a~;~~~hé i:; }:~t1~0 e1;.~v~j entro certi limiti. Su sette per- crlstlnnn. vada ad assistere gli :unlclzln qua.si materna ... sonaggl ce ne sono tre che, col appestati in una lontana Isola Qualcuno potrà dlre: ma qui procedere dell'azione, cl ap- tropicale, si rifiuti di nbban- slamo proprio nclln buona so- ~~rc° ~~~ r~et ~\u~8fd fg!::'; ~~~:;f!~c l~ ?o~J~~i1"1~~ :g~j ~~~~ l~o~r ! c~:n~,~~a èdye~ : degli altrt qltattro. La parola ribelli, e venga da questi prc- stuml >, e Prezzollni aveva per- inglese pub essere tradotta in sa, squartata e divorata... fetta.mente ragione. varl modi, ma 11 più semplice, E' ben vero che nella nostr a Un momento! Cl sono i e quello che mi sembra meglio e società • contemporanea sia- e guardiani •· Una signora an– corrlspondere allo spirito della mo preparati onnal a vederne zlann e pettegola (Jullal; un vicenda, è quello di e angelo di tutt.l I colorii e la deftnizlo- Ulustrc psichiatra (Reilly) , il custode >. ossla proprio l'anglo- ne dl un genere letterario con- quale nel prlrn'atto si trova In PER ICLE PAZZIN I - e Santa Fr:ancesc3. Cabrlni •• (particolare) Hno amico di cui parlano con sente 1n ogni caso una certa casa di Edward senza.che nes- -- -- --- - -------- - ---- - - ---- --- -- ~~~~:{'~ ~~~;11:rn~~ 1 '1or:; ~:p:J~~~a~ ~~é 1!11ae~~~t~: lJN LlBlW ALLA SE'l'TUIANA PRESENTATODA CARLOBO "Lepazziedel poeta,, diPapini tnno, c'è un limite! Ellot hn to convocato surrettizia mente voluto impostare la sua vlcen- da Julla; e Alex, uno scozzese dn in mezzo all a società bor- faccendone, noioso, di quel tipi ghcsc e colta del nostri giorni, che 1n ogni momento sanno e 1n plcnn Londra; e una volta vogliono consigliarvi il miglior messosi per questa via. ha vo- dentista e U miglior negozto dl luto addirittura iniziare e con- crnvattc. eludere l'azione con quella for- La finzione drammatica è ma moderna di convegno so- tutta qui. Se i quattro protn– clnle che si chiama un cocktafl gonlsU sono persone che po– pa.rtu; ha fatto muovere e par- tremmo incontrare In qualun•· t~~'fo 1 ~ 0 ~rFnc~1~'.'6:\~P~ ~~tu~f~:Cn~ g~lt ~~-k:~ I L nove gennaio Giovanni CE 1 ._. V I l h • 1 II peso del suceesso della Vita anche tllla fine, al modo come me angell ciutodl, fanno una ~f p!nt ~cod~r~ p;te\ ~~:-~~ : f 1-lC UI C fl ect • I tir Crfl to e po! :iwete qunlche !~!:~v1:u!n~~~I ·::~ ~~: ~~i~ ~~~=r: ~~ vlt.are ~ un bllnnclo. Non nvc-re li cor~gçlo e l'onestl di, !'nitra parte, n me~tcrst..con Jo. :.::~à ~~ ::c~:ZZ; aS.:a~~ ~ia~v~~i~tlda~~r~l~~~l~~i ~t~U ~ll~l~~~O : 0 1:i 0 :n~a;~~ ~'.:o un bll~nclo intero perchè rlcorckl.n.ene,senza cercare di fomtglla 'dCSII ottusi ·e dCI 'su- di nuovo all'accusa e al rifiuto cocktail party iniziale, se l.!Ile ali attaccate ùlctro le spal- 1opern dello scrittore non è sviare. Il discorso o di annu lla- pcratl che non cercare .sen,prc Paplnl hn tradito la consegna pensn che è venuta a mancare le; Inoltre. se si prescinde da affatto compiuta e definita, re a .dirittura una delle no- applausi e conscm,i superflcla- della sun natura e della sua vo- lnoplnatamento proprio per la quclln che è la loro funzione come sta a testimoniare appun- strc prime ragioni. SI potreb- li dllt, giOvanl e 'd agli ultimi cnzionc dopo l'Uomo Carducci? persona che doveva esserne Il CAi\ULLO PELLIZZl to quc.st.a_ nuovl..sslma racc.:>!~R IJc obiettare che da' molti ann! arriva.ti . E' unn d~mnnda che Sl badi bene, questa è ancora ~ea~\:n:C'dt\a ~~:-r'~\~ ~~ ~ di eram.a.sie, capricci, rltra~~. Il Paplnl ha preferito staa:ar- non è possibile risolvere tn un'altra domanda e sf allaccia (Continua a pagina 'Z) e moralità> , alludo a un bi- si dall'attenz ione del giovani, Mtralto e che rlmhnda Ja rt- solo indirettamente alla que– lt!lclo delle nostre ragion~ e gli al potrebbe rimproverare Ja spostn a più tardi. a quaÌldo stlonc che abbiamo ftnlt.) di delle nostre lmpresslon_l di iet- sua posizione di aperta pote- anche per noi sarà venuto II e.saminare. Secondo me, non tort. Forse I giovanlssmU, an- mlcn e In ·apparenza qualche tempo del ritiro e dell"abban- c"6 stato tradimento: o penso che se taU con~ldero quelli che ragione resterebbe dalla nostra dono della scena. E' chiaro che alla storia dell'uomo che si ras– girano ~n~omo al trenta, non pnrte ma si lnterroghl m~llo è impossibile tentare un con- segna a scrivere l'Uomo fi nito hrmno plu una memoria reale quella sua opposizione, quello fronto fra Il Paplnl che scrtvc che dovevn appunto conclude– del fenomeno Paplnl. forse non stato di guerra che dura per e conduce la battaglin dal re un tempo o meglio ftssare ne hanno mal sentito 11 fa.set- lo meno dn quindici anni verso 100'7al 1920 e quest'ultimo Pa- un atteggiamento dello scrlt– no e quindi non ne hanno mRI _1 gusti e le Simpatie dcUe mio- pini consncntto e ufflcla"le che torc. Da quel momento in provato poi 11 bisogno del <.li- ve genora~lotil. si cerchi di ar- abbiamo visto negli ultimi avanti tutte le soluzioni erano stacco e della liberazione ma rlvare sul fondo rca!é°"dl qur.- quindici anni; è impossibile, possibili per Paplnl, tolte quel– tutti gli nitri, chi piil, chl me- sto Paplnl p3SSato alla reazlo- ho detto, e sarebbe anche In- le delle ricerca. e delratt eJa no. hanno avuto a che fare con no e allora si comincerà ad glu":.to pcrchè si dimentiche- disperata che gli avevano por– questo s crittore. Dalla bella pn- a\·ere qualche dubbio. Int anto rcbbc di vallltare nel suo g1ust.o tat-0un cosi gran numero di fc– ctna di Serra fino al relativo è un fenomeno che non è le- valore Il Paplnl deg:ll anni 20- dell e di amici. L'errore è sta.– sllcn.tlo In cui _\·!ve adesso Pa- Cito limitare.solo alla sua sto- 35. il Papini che P3S:ia dallo to Il nostro, di <'hl, cioè, ha ere. pini. quanti entus.Jasml, quanti ria·; di scrittori che sappl,U"IO strcpltOSo successo dell:i Vita duto di potere far rivivere llllD tradlmcntl. che ribellioni, ma- restare cosclentemento (dico dl Crfi~o alla ripresa su un al- maschera che era morta · lB gart quanta polemica ! E' storia coscientemente e non per steri- tro pla_no col Sant'Agostlno e conversione, un termine. ti~ di Ieri ed è troppo presente n le vezzo e per una sciocca run- Gag. E !~elle accus3:rlo di de- e quindi una letteratur a dedl– tuttl pc.rchè qui de~bn ripeter- blzlone) all'avanguardia cc ne bole-ae e di tradimenti mn pro- cala al servizio di un'Idea e di ne I motivi essenziali: Papinl sono stnti sempre pochl~ lml vlamocl a spostare 1 dati del na contato per troppi di noi e cd Infine chlssà che non cl vo- problema su altre nidurc e su CARLO HO di questo fatto bisognerebbe glia più coraggio a.pa5$are dal~ nltrl tipi di scrittori, calcolate (Contb,ua a pagina 2) La pace è conoi di GUGLIELMO PETRONl .A PROPOSITO Il.ELLA..CRl'.l'ICA. DEL DE S.ANC'fIS L' Italia e il Cin _quee @nto di VINCENZO CARDARELLI A TUTT I è not o il cattivo giud izio de- 1anctili ano sulla letteratu ra del Ci,i – qu.ecento. Sarà prop rio vero che co– te1to secolo da sta to co1t moralme nte ab– bietto quali; il De Sanct l3 ce lo dipinge? Come avrebbe potuto esserlo, 'con tutto il ben di Dio che prodru1 e? Ri1uu clme1tto. sclmcn to dtL alla Toscana e elle r iguarda !Olt a11to lei; e il rapi do esulare del Uc– nto to.scano, dell'antico genio co.t111lco etru– sco, dai dominii dell 'arte a quelli dell a /anta .sia: c della speculazione .sclcntif lca, con Leonardo e Galileo . Fi11chè si accar– to ccerà e·div er rà del tutto un uento acca– dèmico. Ma altrove il Rfnasch ncnto è princip io e riweolio, è u11a gioiosa e c1tasi ebbra parte ctvazione di oJ)ere otova11f e fresche le quali 110n po1sorio csJere che Sarebbe indl.screzfo11c chiedere adesso come si co11cllia tutto ciò col mi to desan– ctisiano d'u1i Ch1Queccnto idillic o, clitico, 111differ e1ttc, e coll'o zio lettera rio dei cJ11- queecnti.sti ? Jl quale ozi.:> non f u, invero. che una gran f ebbre di cre.scenza da cui la nostra lette ratura e la lingua uscirono rinno vate, nette, regolat e, tanto da co– .stitu irc poi, per alcun i altri .secoli, la no– str a quasi unica glor ia. Superffcla lisJhna l'af fermazio11c desanct slana che la lin– yu,a dotta del Cl,iq eucerito 1ia una lingua boccaccesca. Al co1ttrarlo, i ch1quece ,1ti.st ! avevano un sc11tlme11to forti ssimo della loro stori ca orlgJnalltd , posero tutt o Il loro studio c tl loro onore a scrive re secomlo lo SPfrJto del proprio secolo, in un idioma comune, come abbiamo detto, purgato d'ogni sorta di .scorte e di latinismi, la cui rigorosa e i11co11fo11dibUc strutt ura no,i ha plU nulla da vedere con quella cicero– nia na. Ma per t,tt enderc questo bi.sogna leggere i buoni, gli ott imi pr oJatori del Ct,i.quecc11to, 11 Caro, POllianw, o il Da– va11i ati , non. i barocclti, Ur,o Arctirio, per i quali Il Dc Sancti .s aveva una predilc – zlonC' im1ata e spiegabili ssima. M ENTRE ci avvici11ano, già son con 1101, t giomi ht cui la vita cerca. rifugi o nella festa familiare, ri cercando, o almen o pr esentando il legame iri– tfmo e consolant e di lonta11c t radi zfonl, sotto le quali vivo,w ancora significa ti d'eterna. grazia e profonda concord ia tra glt uomini; cerchia mo am:hc di appro – fittar e della ~o.,ta che in e.sJi è conceu a, per ri mtto vere quel tant o d1 nosta lgie che, nell' aut o non pr ivo dt ma– li nconia della f eJta, torna,w dt anno in anno ad an– nunciarci che Jl tem po st aJsomma, la giovinezz a si al– lo11ta11a da noi, cct t ramma richi .si accrescono nella illu soria pro spettiva del nostro soggiorn o terren o t 11 cui par sempr e d'aver perdu to qualch e cosa che no'n si potrà recuperare. Abband oniamoci pure a tutta la ba- 11ama, a tutta la noia di queste considerazio11id'antica ori gine, se volett;, di abbor rlta orlgl11e borgheJc; ma 9-ttr averso il /Jlo di que.ste magart in.sopportabili con– siderazioni,.molti non patram10 non accorgersi che, og• gi, nel se11trmenta lismo di queste 11ostalotc, tu tt 'un trat– to s'erge una realt à elle, sia pur e per un at timo solo. pud f arci senti re il peso dl tutte le angoscie dei nostr i 1fmili . Nol, in realtà , non perdiamo nient e incammin ari– doci per la nostr a strada verJo la meta della morte, ma glt uomini, ora come 11onmal, ha,mo perd uta quella media pos.sibili tà dt pace tn cui altre epoche ed altr e società poterono godere le loro rare domeniche in re– ciproca amicizi a: viol enza cd anche odio sono le 11ote do11th1antt su cui s'impernia t utta l'impalcatur a che et chiude in una prig ione che nessuno ha vol uta, ma tutti ha1110 visto crescere vert lai11osa e immensa at– torno alla pr opria esistenza. Le opere della violenza hanno assunto nel 11ostro tempo J)rovorzloni tali che null'a lt ro, à i Quanto rappr c.sentò sempr e l'uomo su questa terra, sembra piiL aver diritto dt esistere. Ep– pure vi .so1tostati 1nomentt infiniti in cuf la voce di tutto qua11to esprime la coscienza dell'uo mo, l'accre– scersi della sua conoJcenza uni versale o della sua ri – cerca del divino, poteva oompetere con cld che 11ell'or– di1Jc organ izzativo della socJeta ten de a porre violenza cont ro violc11za; vi f urono temp i in cui la voce della raalon c, il segno dell 'intelli genza, pot evano 1,orre sul– l'altro piat to della bilan cia clementi cltc 11c corregg e– vano le oscilla zioni; ma chi ascolt a oagt quella voce cho 1,urc esiste ancora tra noi plìt viva c 7JfiL dolorosamen te mmo ent c che mai? Chi può ascolt arla quando l'im– provviso sopravven to della brntalit a a.sJoluta ha alzat o muri m inacciosi e im penetra bili, c:ontro t quali la. pa – rola carit atevole rim baf,a senza eco, cd accent ua la so– lit1tdb1c ermetica, in cui ormai cl tr oviamo obbliga ti ad e11ere perfino i nemic i di noi ste.s.si? Not attribuiamo al Cl nqucce11to una grande funzione ,tor ica ,~ Ilo svil uppo o accrescimento del no, tr o c,ento letter ario e artl 1ttco nazio 11ale. Lo reputi amo un secolo ltaltanfut mo, il più ftalta110 della no1tra 1toria. E non cl fa meravlglfa che, tu nome d' uno cultu ra nordica e gotica, la qual e li dice europea, si con tin ui a non cavlrlo , a nori diucrlrl o, r,cr Il fatt o che fl Cinquec ento costitui.sce la nega– zloite in eterno dt quella cultura. Se et .st chiedesse In che co1a consista l'ita li anità del Cinquece11to, rt.spo11dr-rem– mo che consiste i n tutto Quanto il De Sa11ctfl rzon vide o non volle vedere, ,,_ cominciare ctall 'tdea clnquecente1ca della lhigua. E' quello il tempo In cui, per la pri ma volta, .si realizza la J)romc.ssa (l'un l!ng uaggk., letterario che Da11te deflnf .sce fll ui tr e e 7 clnquece1Jtr.stt chiamavano co– m ,mc o nazionale e anche nobile. Fatto fmvorta ntl.ssimo, vivo nella cosclc11~a dei 1,ioootor i lett erati del .,ecolo, che 1,eo– Pardt, al .solit o, 1wn ma11cò dt notare, d()Ve ?)aria dello .scadere, uel Clll</Ul'Ce?ltO, del pr imato lmguis t ico toscano, rJ,spctto aUe alt re 1)(lrl t d'Italia . Fatto cht . r, uso co1Jvenf,_71temente ad ogni altra ma11i– f e8ta;:io~ artt.stica e ~pirUual e del Ci,i- 01v crn to. ci permett erà. dt capire c:llt co::a quc1to u colo Si(J1lif lclli r,er 11M Fll IUI c1,!min r. dopa del qu.a!r. nt11t 1,o!cr mfq cht bCC/1!.,.CTe. Nou JU r nulla ,i CILIU/IW Pri ma d'all ora l'Ita lia con.sisteva in tma vecchia e glor lostss-hna tradizione la quale veniva con.stderata cd era effe tti vame,1te toscana. Col Ci nquecent o, per l'in ter– y;ento, nella 1101tra cult ura, d'u110 Jpirfto assolutam ent e n uovo. che t oreco e Ja– tt110 111.steme ed to lo chiamerei adriatico, e1&e11docome un flat o che viene da quel mare che bagna Venezia e verso cut .sono disposte le cttt a .sedt del Ri nascimento, Mantova, ft'crr ara, Urbino, Vicenza, questa tra dfzlone acad.e, si tra,-mu ta e sl a/f cr– ,na vltt orlo1ame11te italiana . Non rie sce diffic ile epfcgar s1 come, in tali co,1dtzlont, il Ri ncucJmento 110,i !i prc.sentt da per tutto, fn Jtalta , frt sembia nze e9ualm e11te f elici . Ma questo d a1Jclie u1i ind ice del contr a•tf fecondissimi e del travaglio di qiul 1ecolo tutt 'altro che bucolico. gui– dato da u11a volontU di perfezione dura e ili/lcs.siblle, mouo da rivalltà, da pole– miche mcm orabllf. In Tosca11a fl Rf11aseimc11to appar e un po' ir1trl suto e mortifi cato. LiJ. Jeg11a la fine di un mond o, il tramc;nt o d'una Brt– prema zia secolare. Bi urta co11tro 1m tem- 11erame11to tc,1acemcntc reali stico e mia robusta tr<ldizlone di ltbertd comttnali . poco propem a ad accettar e piiL che la maniera di qttcsto nuovo ~ alt issimo gu– sto eh!! ha ori9 '11« auliche e oor ttgtanc. Onde il cara tt rrc combattuto e dramm a– tico d<": ura11dt lO$Cani del Ci11<1ueccnto, imi 71 et 1,mfl't: del Vrf'r"hto Testcm1e,tt o; tl trl..)tc colore d1 dccactcr1;:a che Il }h ua- lioteca Gino CO ~~,?~~~;,i:g~a o~:~s:ii:t 1 t: ii~r:~ ~ 1 ~;i dt::.~ rc,w favor evole e vergl,ie, fii un versante ovpo .sto, come abbiamo f1U'f1iuato, '! l'au– tenti co fior e letterario e arti stico del Rt- 11a1cime11to.Ed è arich e uua nuot7a Haifa. Quell'Ital ia che, come già la lingua dl Daute, dal Cin quecent o lit poi not 110,i cercltcrcmo più solt a11to in To,cana, ma dovunque: miraco lo!a e discorde fu&lonc clt !Pir iti , qovema ti, in questo mom ento uufcn , da tm pr incipio intra11s1,,e11lJ.slmo di omogc 11cità di cult ura e di gusto, fuor i del quale rum c'è salvezza. Ecco, secomlo noi, che cosu vuol dire il l lh tasclm e11to. Se la sua lta1'anitci fu solt anto lett erari a c arli .stica o, per meglio ,li re, 1m1<mi– sticci,1se ,ic te,iga co11to perchè da questo bo::zolo st è svll uJ)pato il pc111tero 11oli – tl co di Machiavelli. ll .se11tl11tc1tto 11a:io - 11ale il al 1 rwo ha fonte nelle lettere c nl"llc arti. Dal che st deduce, fra l'altro, che quPste, 11r"l uoslro paese, hanno un par– ticolare diritto di esistere e vo9ltono esser r t.spettate. Conclude11do: Il Cinquecento è un seco– lo emi11e11teme11tcitalla1 10, come Il Tr e– cento e il Quatt rocento sono toscani, Jl Seicento d spagnuo lo, il Set tecento è f ran– cese. e l'Ott occntò, ahim è, secolo 11el aual e Dc Sauctb scriv eva, è tedesco e romant l<'O. Purtropp0 egU ci stava dentro f inlJ ai capelli , '11 cotci to secolo; e prop ri o 11el mezzo. La .sua Storia della letter atu ra ltall:m n è 0011te,npar a11ea dell'Assedio di Firenze e della D!sfldo. di Barlelta. 1 \ INCLSZO Ci\JlDAREL Ll Semplice come un.a cquculo 11c, la riprova che il pau – roso meccanJ.smodella polit ica universale t ormai n,i– luppa l o, nel .tuo mostruoso giga,ittsmo, al p1t11to da poter diltruggere con mi .solo tratto della sua barbar a pote11..:a amore e civiltà , car itA e m,ertil, pace, ci vle11e orml giorno da ogni parte. No1~v'è 111aechi11a ooverna– tlva di Qtlcsto morido, poggiata sull e spall e di tm popolo 1,ovcro o su quelle di uno pr ivilegiato, che 1101ipossa trovare, con fu11erca cd agevole disinvoltura, modo dr decretare che gli strumc,1tl dell a for za c della dlstrn – zlonc 1101& sono bastanti e cli c ne occorro110 di più sempre di pii i: mentr e, per tm lavoro coricord c d'incontro e di accrescimento moral e, modesti .sJimo 11elle sue esi– oen::c prati che, nesJu11a di ,,ucstc maC(:hlne, ancll e se vi .si provi, Japrà trovare I ml11imt prez:i occorre nti. Non abbiamo mai avuta la pr ts u11.:io11edi co11slde– GUGl ,IF.Li 10 Pt: TltO NI (Continua 11pagina 2> Som mario A 1)(/g. 3 e 4 Piero Jahier DOPO QUASI TRE1'TA AN:/1 DI SILENZIO, PIE– RO JAHIER BA SCRIT– TO PER NOI IL PRIMO ARTICOLO. S a gg i d i : LAl'ifBERTO PRIORI, MAJ. LIS Rll'FLER STONEMAN, t WOLFANCO ROSSANI * A pag. 5, 6, 7 e 8 Fjodor Dostoevskij LETr ERE INEDITE E DUE POESIE POLITICHE DI DOSTOEVSKU, A CURA DI ETIORE LO GATTO DUE SAGGI DI EUIUALO DE i\ll CBELIS SULLE OPERE DOSTOEVSKIANE * 11 pag. 9 e 10 Ugo Betti UNA SCENA DI e DELIT– TO ALL'ISOLA DELLE CA. PHE > E DUE POE.SIE 0 1 UGO BETTI SAGGI DI DIEGO FABBRI E NICCOLO' SJCILLmo . A f}(lg.11 Pericle l 1 azzini 01 1\0:IIEO LUCCHESE

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