Fiera Letteraria - Anno V - n. 41 - 15 ottobre 1950

Pag. 6 LA FIERA LETTERARIA POESIA E PROSA DIE.SERRA FA ~9 U I Canto d'Orfeo ----······ · ~ ~ PETRONI dopo il ritorno dall'Ade Ai miei vecchi amici Ungaretti Saba Cardarelli uomini e art isti tanto fra loro diversi ma nel mio affetto fraterni c,!fi;o e dedico. e Ml silenzio, ovunque solftarUI la mia voce d perdt. non più t vivt m'a.tcoltano, ne mi a.scolta.n.ogl'Infert sordi alle grtda. e al pianto. Eppure altra volta. sul ctgUÒ delle ErinnJ 3punta.rono, pe, me, le lagrfme . Ma vot Jorse"credete perpetua.mente all'oacuro silenzto dqnnarmt, cht una colpa vi semb ra inespiabile, questo dono ·tùl canto. Vano disegno il vost ro: s'a.nche ostentate indifferenza o $pregio, c. s. di Febo to re.sto il Jfglto prhnoo-entto, e luminosamen te po,so alzarmi , su voi, torma. racCOUa. Forse nemmen.o le accU&emie Vi &/ f.ora.no; pur le ripeto, e U temPO vorrà udirle cui ,w,i fallace domando ghutù:ia.. E' vero, lo con/esso e atte.lto ancora: la vostra umanità che sa. di terra e sangue lo la respbisi; spregiai la vo!t ra. mt.serla: hl vof !Ol-0 couobbt, sotto· la fronte ba.tao., ferina crudelt~ o malizia che lucctca e trafigge plU che sguardo di serpe, oppùre, come In blando occhio di bestia, accidia. E uon vi ho amato. si, J>ergran tempo, vi porta.i rancore, ché sempre che f)Oteste, o per for:;a o per frode. rerarmi danno, nella carne dell'antma ferirmi , r;ode11dolo fa.celte, e impunemente. Simile a u11acicala dal sole abbacinata fra la polvere, T tutto mi davo al canto: se con fatica. dura., - pesa all'aedo troncare il suo canto pei cibi o per le vesti, - a procacctarmt rìU&civoun lino candido, una. cintura splendente d'oro, wia .,quUlante cetra., vot come gatti dai passi felpati nell'ombra. aspettavate che Il sonno mi prendesse, per carpire guanto da me raccolto con tanta pena. Ma. più il lezzo dell'anima e del cor·po spiaceva a. me che il /urto. Per Jlnirmf , Insidiaste tl mio bene più caro: uno di voi, fra voi il piU mi$erabile, a. me cagione e /ont e d'og,ii mal e, mai non potendo rubarmi Euridice, a. lei rubò la vita. Men crudo Ju il serpente che la. morse. Cosl, di nome e /atto, il solltarlo, l 'orla.no fui per sempre. Ora. non VI odio più. La vita che gli Dei mi destinarono fu un te$suto dt malt: ma. un sorriso, qua.si lume di stella fra le nubi, spasimante dolcUsimo ricordo, ba.sta ad flluminarla. E dopo tanto vtaggio per le tenebr e infernali, dopo le avventurose lunghe navigazioni in mari Ignoti, le perfidie de' mostri, in mare e in terra. sempre in agguato a far scempio dell'uomo, e le ferite a me tnferte dall'uomo. a volte più feroce di quel mostri. mi resta. la bontà. Ed ecco, dai palmeti, flessuose panter e e tigri udendo la. mia voce, dall'ombra ancor velata che nell'Ade m•avvolse, quasi incredule. a me caute af volgono: ma già. mt riconoscono, e Q'ià posano man.mete al mio canto. Come vorrei che voi pure ptegaste sere11atnente Il ca.po, e alfine .1ctolto fosse quel nodo che dentro v'ingombrn E poi sul ciglio vedessi brillare a vai, non più crudeli delle Erbm l u1ta lacrima sola, e trepida11do, come sul corpo di persona cara ormai rrcduta morta, lento se11tissi che Il petto sospira. Sera d'Orfeo T I ho cantato muriche dolct.s!fme e tu noll le hai ascoltate. Ti ho sussurrato all'orecchio parole cir suprema saggezza; U varia, dt quello c:ltepiù conta . nella vita:!' amore e la. morte, ect hat fatto il gesto di e/ti scaccia un bisetto ronzante. E che mai ci vorrà, allora, per muoverti ci.altuo sopore di bestia. Fone u11afrusta, u1l'arma che tt trafigga. Labile come un sogno, era apparsa E1trldlce 11ei.la m ia vita; millenni ... o solo pochi attimi, sono rod11t1nell'ombra, e in quel temPO, t ·a.-corso appena, m"udivano intorno alberi e fiere e pietre 11elsile11zio$tuvite. St sarebbero mosse, le pietre. Avrej coi macig1ii, sensitivi iiellc hidurit e vPue d'i quarzo, obbedienti al suono d·!lla mia cetra, potuto elevare una torre, organo immenso che vibra ai tocchi del vento. Ma voi non volete più mustclu; alla $ete che vi gonfia. la. lingua rlar&a, volete Divino, ma 3enza umiltà. E come potrebbe alleviar r il vostro dolor crudo, la VOltra paura. di redar senza pane , Il terrore che il barbaro con l'acuminato pugnale vi strappi, screziandoli, gli occhi? Per voi solo esiste la musica che alti volando , dal cielo sgrana.no pegasi enormi ; né altro di vivo è nel cuore ~e non quei presa,11 dt morte. Ma , ditem'i, il sole che pur sempre si leva. alto sulle flessuose pianure. e sugli azzurri altari dei monti , non ptù. v'ilttenerilce il .,e,io impietrito? E' notte , ormaf , c torva notte se,iza. una stella., se11=a. mu rmuri o sol/ i. Come bimbe spaurite tremano solo i pioppi all'annunzio del tem.parale. Ml riparo tn un antro, mentre già sento avvicinarsi lo scroscio. e col cuore gonfio di tutti i vostri malf, dalla. pena che s'accompagna al vostro sonno inquieto, a.spetto che il sole rina.sca.. ROBERTO AIELLI - e Dberno 1913 •• (Oab!netto Naz.lonaledelle Stampe ) DAL '•QUADt RNU D1 tGIUW :SLA.L.t,O,, Confessi o ne (Conti nuai . dalla I. pao.J di scrittori, ~ una lntrc du– zlone a quella che è la &ei re– ta. lntercomunl canui. degli autor i di tutta un'epoca: ecco perchè gU scritti di Fa l– qui, tutti riuniti. acquistano un valore che In parte cl g!ugglva, avendoli conosciuti sul fogli che durano un gior – no o qualche mese. Dovremo Insistere sull'lm– J)Ortanza della metamorfosi che hanno subito gU scrit ti critlc l di Falq u! al momento che cl sono venuti Incontro 1 raccolti In un solo volume; 11che indica come la fed !ltà ad un costume, la passlon, calda e disinteressa ta, ~ono in 1'ealtà gU agen ti prlnclpalt per quella unita di stile che fa di una vita un fatto che @Igntnca. A questo punto potremmo soffermarcl a fare qualche annotazione sul gusto e sul– l'indole personal e di Fa!Qul letterato , dovremmo rivanga– re le polemiche antiche d~l contenuf.o e della forma , le battagHe per la prosa d'arte, r!discorrer! sulle sue predt- le1,ioni, o presun te predilezio– ni nell'orblta frammentar lst.a dovr!mmo magarl approfon– dire li slgnlfl.cato e l'orditura interna. di tutta una poetica che ha rispecchiato un tempo nel suoi ctiversl passaggi e nelle sue peripezie, perfl.no 1n Ulolte d1 quelle eh! non fu– rono letterar ie: ma cl accor– §"lamo che quelle che dì tem- po In tempo furono le bat- M A sofi seguito, ·perse- senza rispetto, chiamando restati come assonnatl. ora si tagli ! df;clslve, os:gl rono Il ri– guito dovunque, me- OKnt cosa col suo nom e, narro fanno largo e la gente li la- t~rdo a un particolare e che , sorabilment e, da g 11 le ml! gesta. I babbi portan scia passar.e. e. mc tutti noi, Falqu1 stesso atti della mia vita. via le figllole, 1 ragazzi, che e Pigliatelo, arrestatelo . Ma ha. lasciato a punteggiare In una luce che Qualcuno non sentano quel ludibrio: questo è un demonio, uno sna - li percorso necessario per ,-:l– splove in me, - SlDlite a que· l'impiegato del registro, pien turato, è venuto dall'inferno>, trovar ?. nella propria fatu:a fasci di ra:ggl che nena calura d'orrore: spinge !? guardie e mentre qualche vecchtettina la storia ~el proprio tempo . d'estat e, dopo il temporale, si munic ipali, che sembrano istu - sussurrerà: e Povna. la su' Pro.,aton e Narratori difl rlver~ no sopra uno st.agno. - p1d~te. verso di me; il pennac- mamma>, ml prenderanno Novecento italiano è la pr, – appan scono sempre pm v1v 1, chio sgargiante rosso e azzur - uno da una parte , uno dall'al- ma pa~te di una storia an – sampr e con più rille\·o, e par ro del carabinieri sovrasta tra, ml stringeranno per le cora plu Inoltrata _verso I_no– che tutLo debba rip eter~l, o..cnl Quella marea e s'avvicina , lm- braccia, portandom1 via. ,;trl giornl, gi~cche sapp~mo g1orno, e cosi fino al trapasso . pigliato nel tUI dei paUonclrn , Tutti vorranno vedermi pas- :he prest.o &ara.seguito da un JI m10 corpo s1 tra .smuta, 1a mentre le trombette del bimbi sare, e 1 carabinieri , ml ul- 11 1tro volume che continuerà carne già. stanc a ~·acquieta , ~acclono per incanto , e 11 si- veranno a stent.o dall 'ira. po- li panorama .Iniziato qul. An – col Lcmpo; mvece quel mai ti- lenzlo si fa più fondo, - smos- polare. I bastoni saran levati. i::hE: li prossim? , certamente, rio sempr e più si fa crudo, e so solo dallo stormire degli al- contro a me, qualcuno ml spu- come questo hbro stampato \ con tenore penso al suo per- ber! nella fresca sera, - come terà In faccia, ,ed alt ri ride- da Etna.udi, rappresenterà petuars1 anche dopo la. morte. se la. banda stesse per sonare ranno. Ma lo ml sentirò tanto una necessaria lettura. :Per Potess i lavarmi dentro, come la fantasia di un 'opera nova. felice; mezzo .ammaccato tutti coloro che vogliono co– si lava nell 'acqua di un fiume, E' tale lR.forza del mio di- giungerò , in una stanza nuda , noscetore In faccia I tnostt!l 11 propri o corpo! scorso cosi affascinante 11 davanti al rltrs.tto del re, e un scrit ri e che , sopra tut o, J;locreduto liberarmi, anno- rosso della mia vergogna, cosl ometto tondo, decentemmte vogli:,no sapere quale sia. il tando 1n questo quaderno vere le Jagrlme che la serva vestito dl marron , col cappello segr~to rappcrto che fa del qualcuna delle mie ma lefatte, e il soldato hanllo smesoo dl a lobbia , col sigaro toscano in loro !avoro , della loro po– ma via via il coraggio s'è fare all'amore e mi guardano bocca, di domanderà chi sono lemk ~ , e della loro e poe- spento, d?ntro una specie di sbalorditi• gli altri come sta- e chi non sono, mentre l ca.- sia>, I elemen~ unitario e pudore o. di vigliaccheria, t tue; e n~uno ha ' 11 coragg;Jo rablnlerl cominceranno il rap- vitale di una cultura, per– non ho detto plù nulla. Con- di farmi tacere. 5010 un omone porto, dicendo: e Ha turbato c,hè, messi un~ accanto al- tesslone!, confessione! ; pl..>ga grasso e sudato, a suo modo l'ordine pubblico.>. Intanto \altro . gli scnt.ti . di Fa.lqul il capo superbo e racconta ; protesta: dopo aver sentito dietro la. porta cblU5a spran- sul libri , del nostro t3!mpo, confe.iSa ciò che nessuno osa qualche parola, per tre volte gata , la folla. plcthlando col haJ'l.IlO I-alto meri~ di no.– dire neanche sottovo ce, Quelle si ra il segno della croce e poi bastoni, romoreggerà , e K,lun- ~ersl necusarl 1 uno &1• cose che app ena stann::, per fugge saltellando, voltando a gerà qualche grido: e E un l altro , segnando sottllm~nte venir fuor i, in trett.a 1:: ricopri, tratti la faccia indietro, come demonio, da buttare In gatta- quello che è il tracciato d ob– con un lembo del manto di se l'lnseaulssl, si sba.nda in buia, da non fare più sort ire>. b~go per un lucido it1nerarto \'ergogna, cambiando dlsco1·so fondo alla piazza sparisce dle- Io udrò ansim ando , ma, flnal- n~l vivo delle nostre lettere . fm~:o~nt.egf~:oo. di festa in tro una cantonaia . ::~teg,~,!, ~ ~~e~~~! :e::~1°ri P~lr~l\~~=n!°teruf~ un bel pomeriggi o d'esLate, Ma quando sto per flnire , ml vesti tutto di bian co, e In questi giorn i, cl affermlamo vogllo scend ere nella pnma quel.la gente dabbene , ml sep - una. chiesa, soUt.arl&sul mare, In questa sede lieti che Elnau– clttà di provincia , che il mio pelhsce sot to uno scroscio di Inginocchiato, feci la mia pri- di cl abbia dato quest.o libro e treno incontrerà, e difilato Improperi, di fischi, di male- ma comunione. Cttdlamo che, stampandolo , andarmene nella piazza cen- dizioni; qualche ~on,ello ml EHORE !!ERRA abbia. ancor& un& volta dl- trale, dove la musica rlsgoc- prende a sassate, s agitano --- , ,mostr&to Il suo efficace con• clola le sue not e gialle sul come un mare che mo1;1t1e Dal e Qua:dn--no di Egidio St:alit0 • tributo alla n06tra. cultura . buoni provinciali che passeg- ribolla, e 1 carabinieri, eh eran (l911J . GUGLIELMO PETRONJ giano sotto 1 portic i, sotto gli alberi fra I giard ini , o chlac- chlel'ano gioviali, seduti al ta– volini dei caffè. Non voglio nascondermi dietro una grata e risoffiare, non vlsto, i miei peccati In quel buio, come se parlassi soltanto al mistero. E nemmeno, voglio avere d'in– torno la gente ammaliz iata delle grandi città, che ml ascolterebb e con Interesse, qualche altro liquore; ed o//rfrrlf io non pO$SO ch,e que.sto mto canto supentfte. ETTORE SERRA quasi con deferenza, la gente pulita, ben vestita, e dlstln • NfJTIZIARIO ta > delle grandi città. Ml deve giud icar e la gente grossa, quella che ha Il senso morale, i contad ini, gli artl– glanl, 1 poveri Impi egati, che la domenica vanno a messa * Nicola Ltsl ha consegnato al- .ifone· ~I primo Verga - ~lan~ f:e 1~9,~1 ~;~:\:!~~; ,;:i: t:k1.~rt~: con la moglie e le figliuole; l'editore Neri Pozza II man01Scrit,•· Petronl. France.1coJovtne. u _ tori Italiani d'oggi. Le ,ue con- le donne di ser~z lo, le gua rdie t.o dJ un suo nuovo llbro. ~;;'°.. lnor::er:i! u~~df::: 1 1 ~ ti. ;gr::: 1~1 -~-=.o ,:~a%u\~1~g.;~ :iu~~!~· Questi, ml devono * u edizioni Galllmard pub- = d~'u•!!:tf!; 11 c:r~r1 1 ~el~ ~e•r~~,.:0!~ ~r~~~u ~:ri~~~ ;{t~~ Arriverò sulla piazza pub - bHchuanno fZ Teatro Completo Mura, Antonio Rlnaldl: canto Sammlnlat.elll. cesare zavattlnl, bUca, e app ena le gonfi e gote ~tt::i':Rr4: 1 ~~ ~ 1 ':m:!:'t tin ~~~~n~ ~~ 11 ~et1?:!, ~c~~!~ ~!~!t~~. 20 e~ nle"!el~l~rf! 1 ise~:i1,t?i:: :/fi!~~an~fr ~ :~f~~ ~~~~e.d~ j •:' ' ~:.&a~;;: ti ~ --~· ANTONIO _YANOELLI - e Il eeno , Domefl,jea 15 O ttc,l,n, 1959 Roberto Rebora Premio Soave 1950 I L PRE~UO SOAVE 1950 è andato, e ne abbiamo già da.f<? noti.zii;, a R?ber t<?Rebora, per }I. va.lume di poesie Dice, a"nt, uscito con le ed1z1on1 del Piccolo Teatro di ~fil ano. città dove Rebora è natn nel 1910. ~ipot r di Clemente Rt bora. questo nostro collabor ato re e critico teatral e, porti C"n sé. olt rt ltlllt o per costu me fam iliare, !';,more di mol•i,;simi :rnn , ocr la lettera.tu , a. Collaborato re di • Italia lette rari a• , c11• Cirwli •. • C.Orrentc ., ,. Prospettiv e •,• La Ra;.st.,R"na d' lt ~li :t •. c~~:!jc:::g~e l s~ 9 b. us. li~r:R't~l~ i~~i1~;ci1:e~ '~tt'.!~ mentre l'autor e er.. in un camJ)o di concentramclllO in Germania. La su• vita s'è ~volt... con) è acc;,du!o per molti, fra cupi e .. altu ar i 1mpieg-hi (uno d, tre anni all'Off icina del R'l S) , e un sen ·izio ,niliJarc dur ato dieci anni. Di questa dura esper ienza ~lli ca. un J.:"rui,po di poesie fra que lle vincen ti __porta l:i.r20 '-t .i:no. Sono poesie dat.tte Tschcnstochau , Sarulbostcl, Hcniaminowo, Wi tzcndorf ; poesie piene di un'osti nata e .t!'TII,!'la sfiducia, in una .splendida ambientaz ione nn.iJ..ana, det luoghi di pri~ ionia. li mito del vero , e l'atmo slera d'u na sola un ta. e l'avar izia incisiva dello stile, e li fermezz a del racconto, un certo estro nel c9ntempla rc la trist rua e la mort r, una sott ile aspettativa d'a p,ore , sono I~ abitual i component i di questa tavolozza. Tavoloua se vogliamo un po' aspra , e ~on qua lche caduta : ma nel suo impa sto rinJ;?egno SI accomuna con un por– tamento da genti luomo delle lettere. . Quello che colpis ce profondamente, del lavoro J1 Reb?ra , è un'amara buonafede cosi insistente nei suoi vers i. · In lui sia come cri tico che come poeta. la credibilità ' degli argom~nti o d~llc i'!'ma,:ri~i, fa legg~. La poesia per lui, non e ma, evasiva, non ~ ne:ppure un 'compiaci!llcn to. E' sen:ipre in~ecc un r igor oso documento d, costume pt:,e;t1co. E ti S-Cl?:IIO di alt~i modelli, quand? c'è , 5j fa credibile anch 'esso, tanto Il SU? contenuto e chiaro. Sembran o in certo senso delle lince graffite come su di una parete immagina!!\ :~: :que~to' è sopra tutto il Rcbcra poeta. E non ce .1mma1?me. che non. ~,a tentante per la sua ario sa lusm_2'ae assieme ten1b1le ,,ella sua frssità noraica , distaccata. Ol?Tli sègno ha il suo luogo. E d'altra parte, Ol?n.i _dimensione riferita sulla pagina h,a, per qc~cto possrb1I~. la sua apertur a di vele IUHUIO raoc10 11A. ·* Annotazio1i per 1oa sera d I pri,(io11 ia Lo veste 'd,tll'amata s'imJ,aura con la .voce dimessa delle fozlie moreNti · 11ella. /Jia"a 9mora. La luce foJco a.vuera assiduamenle l'iNux.sibile spaatO. · A'ncora geme nei .t:.Mmuli · di torba , t nel .(egno cun.suelo dello strada campestre il filo d'erba solitario J,ittalo c 1 on l'o;ia. cieca. OtNi lo"taM vita riJ,etuta ,.0tkmettta l'onda dut lo zovnNo: s'.offollo cu,a,,.ente "ell'a..scdlto di u"a sorte ca/J(Jrbid. l'aN,su,rcio ì datò e lo fwoJ,osta tremo ri"chiuia "elle "'O"i de.s,rte . .A.Ntichc so,co le MO"i tue,. faNciulJo, e uiuali · all'alba. T occa,io la treccia infa"tfle sérba"do il remoto sile".siò ... sulle tue l4bbra.:. Nebbia luceNII altorno aUt tue mt'"bra · fiorii, ... Qualcu,ro mormora "ell'a,.Kolo "ot11i di mori e /Jarble S/JOKNOlt. Poi.Ji dibatte "" lt'mzo WJodula.loadazio NtL ritmo dtlle te#e l{rtvi mentre nel bu,'o· immaii,rio'"o v0li ;,uzgnti d'wcceUi "°""""i. E tttlla stra tardo s'occorcisc, • ancora. UN fischio desflato. Se. I' ottòbre ■i parla Se l'ottobre mi flarlo co" lo velo bianca sJU'ocquo milltttaria fosca e venata di sòmmuu .stf'ade sul suo piaNo o°J,J,e,ro .. sos/Jinto dall'aria mtridiaNa; ,. dalle rive del lazo le fi.hesU't cela.te Ntllt .siepi rossaslre socchiudoNo zlt sguardi so#a l'aUo colore che si diffo"dt 'indistin to. La. vela ha scelti, ~no vi ce"l:Jo suq, v;b.r.a Nell;ù16rt$flt'Jlura, ;-·. deU'"acquasoff1 ce t '"aterNa, rima"tHdo come t1Ha formo 1t11ro o,Pt1to ali)l..sodal vento. NoturalmeNte , un battito di re1Hi ffli ·o.ssiiura del 'tem,o che riHa.sc, :ztr~,!,i~"/.r 0 s~!Tta:;~,·f~!'it:'barco la tioce ,di. richiot"O ad uno scuro ombro :Nello dar.se "a qrtieta. La serena Nah<ra · • d:~r;s~iv: 0 :btr:j~~''// ~~tir::.mo .; ·l'acqua iHgrigendosi, amante • di .siltnaiose memorie e di . Nascite at (e.st .... Vivremo a.Ncoro. I volti cçlp,iti lezgeranno nomi imf>reviSti: uHa ragione /Jer la disJ,erato pure~za dell'oltobre olten to olle sue fozlie rossastr~. Sei personn~r J~ll'~;:tl,d':~t Ouarduct: Un giorno di futa • = 1 ;;~:n~t:u~v 1 fi'! 1 ttg; 1 e ~~:i~ uno scros~lo di battimani avrà re, ti ~~~ è (se vi piace). Un Panorama lucchese • Notizie del quasi ogni aettlmana 1e 11 e qual· coperto 1 ultime note lardel– co IV do r; ohi.me fn preparQZtone Gruppo e Serra•· che pagina da lui tradoita delle lat e, dorate dei tromboni , gli ~~:rende: un \mbecllle, come * wmtam Faulkner ha otte- ~~{°~!o.!p 1 c~Pi~r~· ~ f 1 ~~~~ ultimi ghiri gori del clarin etti , tu ml vuol, Diana e Ttlda , La nuto la medaglia HowellS,del- cAtM di e Botteghe <>acure• (Ou• l'ultime staffil ate ronzanti vita che tl ho dato. l'c Accademia Americana. di Let.- g1Je1mo Petront, Mario SOldatl) del piatti, e I ton fi di gran t.e~ e Arti.>, attrlbultagl! ft;~! ~ 1 i:~• 1~':'~~n 1 t, 1 n't!~:ae~~\~?ars~:cassa, tra la merav iglia del IL PRIMO ROMANZO 01 UN DHAMMATU8GO * E' uscito Il secondo numero 11, aua opera è stata la P mento llla per l'eccellente dlzlone musicanti, sudati sotto 11 ber - :Ae c ;o~f~~ 1: k~t:e:; =te tn questi ultimi cinque del pr'nen tatore. ~r~~no·s!r~eu:m~tf~ ~ rr;:1:Ò '' Q t ' ·z bl d. c.... . ·1 k Gino Tlb~duccl ~ 0 :fi:r1~•Traglfanntver.sartchecadono * sullaped ana, alpostode lca po ues o e i pro ema,, i f omme yn ~:irri1:~•tera:-ra r:iod.erna,a cuu ::~l=Clg!,egt:,br:oo c':n:~l~ ljc Rd lo Montecenerl. nella 1ta• ~!n!~ ·ng1i'a/e: ev: / ~ er: ~f ~ ' . • . di Edoardo Penu, esamina. Ub i Igino lanciò un glone radiofonica 19Ml-:51. ba pro- , tto . pa.s,sairgtodall'Ottocento al No- un r::, 0 fr le ann nctava grammato uno speciale ciclo di quel vecchietti e hanno SO F ERDINANDO cro mmelynk ripetute oggi, troverebbero cer- l'abilità della CO!trtulone - spes- e lo arresta: 1 1 tratta. di una Quel che C.rommel,Ynk non può vecento 01~0 Valer1 presenta monl/etbll ne le- quo di u 'ope a tra&mllalonl dedicate al vent'an· Il braccio ll pani ere di vimm l. è uno scrittore, o meglio tamente moltt oppositori. so l'unico pregio - si è rarftnata i1'0S$& sorpresa polchl l'usu - nuéondert è 11 moralismo eh una tr~duz.lone Inedita da Vll• la P: 1 ~a.% /:e~rWr; 1 ~u tu~- nl 1del Radlot~~tro J~ 11 •:1n°· 10 ~!: cesseranno di vend er brlgl- un commediografo. a.saal Ma. queste righe pnllmlnarl moltl.sslmo. sino è uno del' prot.t.gonbtl del permu tuito 11romanao anch: lon. Collaborano a queato secon- .1troor n!sc~ ... ,mane eh.e dopo ~~~~ : 0 ~!nte: 11 d'Eurlpa Dal• d1nl e qualche bimbo. per ve- noi.o In Francia. e fuori, vogliono servire soltanto di In- La vicenda, che &I svolge a racconto, un pau,o , e ma d'una se è trave.tUo da bonaria. ler do numero anche: Piero Barge!~ te li! ':n n 7u 1 ~ mpl~ta nono- L'Emittente ticinese tcno · ,tat! der ' me, lasce rà andar e oel specialmente per Le Cocu magni- formazione , sull'autore, anche Par1&1, att:rae subito l'attenzlone pa.ula, che ha dato dèSII eroJ reruu : n pretesto del roman~ g~~az: 1 6<1~~~~ 0 1:rtan~~rr:!? ~:!ia~iep:oc~•i e uq uestri' che "" IC~}o!11~'t !se1n~1~ 1ioS~~ !:' : cielo, seguend_olo oon avidi at- ~1~ica ~: , r~~ ~1'~ell~i: ~ ::;~è aiu~;~::~~~to ~~:d~~= :1't!,:e~1:.~1~?i~ ~~~I d~oi::111t~: :~~1t 0 ~~d:ta t':!tl r~;~:: 1 do~ ru~~~llt rie~~~ di cr:•re una rto Ramous, Maria Bagnoll, OI· ostacolarono la st rada. lJ Prato di Dte10 Fabbri : t.onlti occhi , ll lut do pall one pagnlc teatrali. Crommelynk fu grafo, ma al romanziere. Non 10 ternale abilità e senza alcun mo- u er saputo che sua moglle. tro- dl tsarnlnarr un'in~ (cl~:..)ftn~ g:rloT~~~~c~rl~;.~~tor~~~~~ * ,e: t~~umo macedone di FellJ 811· :::°cti°g:!t !u~:no ~~c~~~~ ~ni e~: 11t: ~I !~~~=~e ~~~i~~ ~~og~e!1:), ~~a~~di~~eu~~:I;~ :~:~ f~e1!it! 1 ct~ ~r! pl!g?a', ~~i: :~i:ev~• u~! d~ptaoo:f~ ~~:~me ~a ,,:ta con lronlca st\no BlgnardJ. Oral:lella Zat~ , * Alla Biennale. nel Padlgllone f! 'e;~':~ r~la ~ ~,r~:t !fu'";~n~l o. della musica. E la gente dirà : nall, e a quindici fece la sua nl pubblica In traduzlorie !talla- zia nella confusione. 0 L'aua sslno ricca (o po.vera) d1 tutte le pro- dJ aorta'. fe caratt~~b~~ug: F!.orenzo PorU, Gino De rlvtst.i del Libro, &'è chiusa la mO!tra F. Luz.1; g e E' uno del fascio. No, è un prlma:commedia, nella quale re· na prima ancora della sua usci- agisce di notte, colpisce alle spal- st1tuzJon1 lnnnaalnablll •• uccide- note del suo teat.ro 11 rltrovuo Nel proaslmo numero l~ i dlt1 del Libro d'arte americano, tn La notte at Bertlt di o . o. Ola• at tor e, un cava denti, un tm- citava egU stes.so (la commedia ta. in Francia, &;la 11 primo dl le le sue v1ttlme, con una spe- va per scoprire nena morte la qui, aotto veaU• appena mutat.e. pubbhcherl\ lnterMSln ne cui sono .state parUcolarmente tnl, pastore un vecchio studente , fu data a Bruxelles, con succes- Crommelynk; certo è che egli vl cle di lungo ago, non lasciando verttà della vita.: egll Iaseiò scr1t· Lene.odo questo libro al di Dlno Campua . ammirate le edizioni del Muse:um. Le trum 1.sa1on1aaranno 1nte1ra- ' t to h non fa so, due anni do.po) , poi vennero dimostra una notevolWlma abl- aul loro corpo che la traccia di t.o ln certt suol appunti· e Per at tempo atesao al Dfat)OfPtDA, * ,:• tucito, tra le edlz10nl Gal- ~~u1:~de:u:1':u! ::~;~~ ~~~: ~!t~~eco~efce~~:,zee~nt_':.~!u:~ 1 ~!i ~fe 0 nte~~~ ~ qu~:do m~ ve- ~il, sc;;: teu;r1:~., :J:C:!~!'1y~ ~~t'a.a~c:r~=t / 8 te~ l~~n~a :~ ~~fn~1~!u~ t:;o 1~h~~~!too~~ ~0J:Ce! l \n;::°:e~a '~u~al:e 1 ,~j di Le.are ' (per' llna eomf,~= Umard e Le maltre de Mllati to, duzto.n'1 a colori delle Twln Edl- ::'c~ 0 a\~:-trcu Itl~~fr°' ao:,~:~ 1 dranno spogliare, e commce- Inaugurò Il cosiddetto e teatro che qui l'autore abbia messo In vittime, cioè - . ha fatto pensa- altri che per la porta della ~el procedlment.o, qul meno1&ft• di Au'dtbertf; un romanzo In• uon&di New York. Il 16 scorso, mt del m.i!g~enu a~to"~: Ettor; rò, rosso di vergogna, 11rac- del 5Uenzto>, che gli diede più pratica. le 6Ue Idee sul teatro: re a morir naturale ; la cc.sa più morte• · , asttco e ph) rastonale, e anche tereu ante e /anta,1010, in cui lo poi, s'è Inaugurata la mostra O!annlnl. Riccardo Morbelll, An• conto della mia vita, sarà un va.sta notorietà, e tutti l suol al- Que&to è Il problema è un libro lerrlblle, poi, è la gratuità del Questo t Il problema par qu1,- In certa _crudeua di vtslooe), e 1critWre /rance,e rinnova quo• dedicata al libro d'arte avlzzero. na Luisa Meneghini, OluaeppePa- ondeggiar e, come di folla che t.rl lavori. tra cui li celebratlssl- chiaro, lineare, sempllce, imme- delitti. come rivelano le prime si scritto per dlverUmento: lo ,1 111 più vicino courtrllne. col qua- ~~fa •r,:n::en'!::· 1~ ~:O;eac; ~e:~l':~~h ~n~a ;i~~':i~~~ 1: n~~n~n°1o~~;1Ju~~e1~t~, te°oi: 1: sl sb:inra , quandoll~rr~tan~ 1 I !1;!f ~~~~o m;:,~~fftchi!·r~ 1~ufe~i:;~ ~~a~i~r~~ c'::tr:~ ~~iJ~a l~a:~j ~d~~~~li/: 11 ~a: 11 ~ 1 :\ ~!:!~t\~ !'c!f~b~ru~al~~~; nrt!,at~i: ~-n~~: !~rd~ parentela appare più :,1;:ta Fr:i;~:9at:'.~te a: ~lo~n~ ri: ~:! o~:sct~~~~~CI !!!!~f:i12~°cc~ ~~•o~~°i!!~tl , Beni Montre10r e ~~~~ ~t~t : ~~vuanJ;azz~.ule: :::~ta~!1~epo~a~:a~mp~~: r~~ : ~te.ra :edd~~tu!8ix,~ia':1t>ely:~ iro~e~!~r;~l~tou':a le::~u~·a~ j rer~~tnto.1'i~~~~ ~n u~~'\'!::17e~: La. ~P.du &lone Italiana, atfret.- ~,~~rc:e i' 0 M1r~i,~;::re della pro• [: 1riU~i''hi'~~~e c:~:w;~i1t:r~ * fa 11 1~lop~Ìr~~ ~ ~:,:;/:t~~ t:1~: ~~:. 18 1°'quc~~~o t~:~~ri:a;~~! ~t ~~~~ufto 55 :~ 1 ~o~o 5 ~~1 )~~1:? r~~ t~ 1 ::~:~. l;:;~~:~! m~~~ auc~~~ f~v/cae~a~~ i!U:~g~~~:iio!':!~ l~ : t: ~~~ !pl~ lt~~!~ t:1 le~~ di Basllea. i::· uiu,1ta 11otl:;/a della morte to; anche San Franc esco si fermò una ,·olla: eTutto dch. manzi d'ap1,cndlce deJrouocenlo, trlre l'avida ed esaltata. fantasia permane un perchè O un dubbio dellA llnfua Jrancese: e paesi.e• • * Il 2 del perlodJco di cui * del rcgl1ta ruuo Alcua11dro spogliò a quel modo>. nccaderc davanti al pubblico: a In cui l'abilità ~nlca non fa. del pubblico, ma, no.nOlt.ante le ,uue lntena:tonl deU·autore, nolil ~ tradotto sempre con e poemi, , tura e1:iaSbegna Lucchese• (\ b, Tairov. La e Fiera•• nel pro,- Poi con paro le crude con tlparlo calato, tra un au.o e I .i.1-,ceva certo difetto; e. per rcn- più sottili ricerche. 11eMostro•• 11può nega..ra-U u mer1to d.1 una e via P'ra,ncesco 1 (In franeest S. Giustina, 21 - Lucca), u.sclto * Giacomo Fernando Natta, ID• !~~O~;;:~o •d!~fc'::J':;~ ~~: at!anno, con pianti. CO~ a-e- ~i~:o:l ds~~~,naJ:a:i~.n~~:rà\~ : :~rl~Ollo~~d~rn:uef~t::i;fa il~ ;~:~ l~l; t~~ erba!~lft:or~t~~~ =~.tJr:( f~ a.d&lnnt~::unC:i:. : e PraQçois ler •) e diventata '11a !:p~e~e rti:~~J:n~~~~.1t? 1 ~~ ;1• 0 ~~a::_, ~~ ~~!1cà~uaRa~!~: !!~ pagtna, che .1aracurato da Et- mit i. con urli, stendo davanti prendere al punto In cui fu la- rGm:\.Dzl. cioè, che sosUtulsconochè, In un iu,~egulnl di scera :.e, tanto da ra..rpènsart. a un luJ e 1'nnçoa Ier •· Serr & _ Adr1ano Seronl: run· del Co •::1111110, tutti 1 1unedl dalle tore Lo Gatto. lo straccio della mia vita, e sciata nel primo• : parole cht , .'.liii quelli d'appendice, e dove emozJc,nantl,la polizia lo scoprt cldo blocco d1 vetra. . . HAllto P1CC.!D Biblioteca Gino Bianco

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