Fiera Letteraria - Anno III - n. 27 - 11 luglio 1948

LA FIERA LETTEllAlllA Attraverso la XXIV <J3i_ennafe di({Jenezia un hlo,-oro. t"<01st1p:liano: d.1 ,cguirc, in• 1 C ,_1ega.to_ al-_l·e,1>n,~.'onc poc1.ica dc, •omnm, 11 Ca,~ou ncll'ingcino•a detcr. "caratteri•• delle f,;!lre della trage. 111 nai.ion 6 delle fonti b1ologichc, mo• t!ia moderna. E· un idola1ro drlb ma• r:ili. eilet1ch<,, della pilluro più nota gctt1 i,. un ab1l1-~n110 11 u•cil.atore di met.1. nel mondo: aceetliamo, ll.a Ca.--11011. 111orro~1 pla-1td1t·. J'rocede 011'111contra– l"ind1raz.ione dei rtlJJJ>Orti C:i Pica--o rio dei ,-randi poet,, rhr danno ,-ito al. con la 1>11tura,che aHcbbero u il ca- teri:i, un creatore e un d1atruttorc di og. ratiere d1 ,u1 ol.40, di 1111fl pas"'ione l'inerte. (n lui, lo ~'311eio , ,t.al< '. potcn. ,li dominio e fii 001u111istn, ,/i 1111a t-O· ti!aimo, !i condu~e nella diabolica trJ– lu,11(J ,I, ,,,,,e,un ». duzion<' d'o,-nj (orma d,ente d'o~ni N."11. La giovane musica in Italia Dai 29 anni ai ·+.- )lornndi t' l'icn:o.i;o. t'am1>i minati t1ell'iu1ell,~c117,.1 critica 111- 5<, ancho a1li occhi di Mora1Wh il 111011.plicala all'ane. tlO cctcrno 6ovccco 1( d\ 111 lratto S\IIOlar. Morandi, a differcn1.a lii C:irrà o di ,ij ». gli n•tr.111.iSli 0 uropci sarebbero J)('r. Do Chirico. non ha mui scritlo 1111 rig,, ,Iuli: Mor:,mli forcbl,e ,,cdcr loro i sor. snll:, 1•it111ra, o a tlifo•a della llUa J)it– Da\lrnli al 1111aclro 1ledicoto oi ma-s.:i. "azione di ,,ita, in •chcm,, 111 ari:ihe,d,i. 1 ri d1 Guernica, dei 1edeschi, o Pari. 111 acccn1i, che lmnno Li ferale iro, 1tù. gi, domandarono al J)illore se II era l'allucinante rtru1e1.1.a Jelle •alme lui che l'a,eva fatto»: s"ebbero in ri. smembrate. . Anoho i !11111011 ,._Arlttchini », ,Je ~rncili cr uude » gio\·tmili, i ritrani in• i;r08i:ini, le arcino1e btigmmti ncocLi,si. che r.<1rteci1,auo di quel gelo, E i ri– col~hi sulle ma~here negre, così ar. denli, 11ep.lioriginnli. co~i òcn!e di I j. chiami 111divino, <i ,,....-di: riuchi<it;imo .-0111'è ~li rnhurn tura. Non li:, mai 1li$CONJ0 di « sezioui :::' 8 ':~ 0 ~:\~ 110 1,: 11 v~~ 1 \c!:~~: ,lc~i grc;:~ figurali,11 e ,li un KlhlO cl1e ~li l111po ;:•:ei; 1 7 1 t c~~o « {,~ 111 ~:::::: :t\:;~~~:::~:~ H l~•~sioui di con<inisla », di due II vo. ,lirco ,li IICl'Cllnrc cn111c ,•ali<l,,_ 1111un spaziali o di lra:s1t0sizio11i dcll'irnma,i- lorllì1 ,li JXllenza »: intCSe alb distru. r:~:~!·i~::~ 1~:: 1 ,:::1t: ::::::~1:!t~~ 11::::~~ n 0 Jcueraria lo sa ~ii luna., ,li 111111 _ ~~os•{~ 111 Je:>li::i:t.lice o del fiore della me- 11idell'orte 11 11011 figurativa». lln 1liscorso q11ald1e ,oha, e.on uoi, M:, O!'gi si ,•uole e~hore, in ltofi:i, J suoi 0 ~eKeti 11011 hanno 1:i1mto ilar ri. ili • pillura che IIMce tlalla 11it1u Picasso, col ricorso demagogico a una lit...,,·oul signifirato J>l"Ofomlo1lci c, muta. r,i'.. 1 • 1 : 0 ,•,·=,l~a, •.• " •,•,,-•,• 1 • 0 z.,ò,o 0 n_e •,,.,'•'r''. .. ',·,,• 11 r:gil·•••I o111>0sizione rrn ccuomini e no•• menti mor:111diani». 1li <,tisodi di .. .. .. .. .. .. .. r una lolla c-he Mor:mdi c.01Mlucetiri lanti 1' mo~lcll~ • - Moram]j non ha mai, ,:~e Hdi l,~:•~s:o e~ c.:~:;~ti::a '":,~! ..mni e0ntro :!e 1tC!:o, c~ntro una. ~m~h·a e ~i tiene a co11ft."llsarlo, di1>ii~to pittore ,.er il popolo, ad onta dell~ sue indinozionc al roz1onol1~mo !iti.l1st1co, iuoiut.T~, - ma iwhan10 a Venez1:., lilCS!e dichiarazioni recenti!!ime ri– ~•1 gi~oco della« pu~a • fantasia ronnale. •l~vanti allo s~upeu d o_ .• /Julf~ ~ d\ gu:1rcia11ti la ljbertù del ., pittore; di. Ou lo ha cono'l(rnto d:i rn~rnzo e .1o Cé-,~1rm.,_ e .al CJelo d11mi10 d1 Sitlcy ,tinto nrbi1rari:imc111edal u compag~o • ha at1guito dn vicino nel 1110lo,•oro 11;10:nel. ~ci;.igg-10 che è u S1r:isburgo, par• ,•on si o,•vtdono, que.!!li gregari nati. v:lnile, J>UÒ 1 c,~tirnoniarc del _fenort- d1 t~•J>o :ieopertamcnte del nostro entu· c-hu J>Cr attra,cr:!!lare le ., !teppe del: un'intcllig<'mr:a critica d'ecccuono, ~ella :!!l1a:.mo, parlò di c1 cuore che batte sul- l'orto l)l:istica • di cui UIHou parlavi\ p3HiOnc cha Moraodi mettc-.•a. ncll ana• ~ ~eia » e la. ra vi,'3. In '.slcy: che occorre uno forza d'animo che 3 d eeei lisi di stili remoti. in una rie-crea fi• 111s1eme, ao"\>namo, ì\lornnd1 nlrova mane:, urm disposizione allo solitudi• lolog.ica che andnva '.li 11:iri Jl.1~so c-o.n Cor~I: il suo modello vero, .da tanti ne. d;c :id essi è ignota. Seguono un l'eepericl\za ,te116 più varie • tCCm• 1 unm, .: A lungo antf.1re, 1111 ~cmlir.i I Capo 1 1· 1 . ad . eho • dei u modi • pinoriri 1>ii1 ron. che Corot sia pii, forte 1,iù 111110,w ,li :co J>:t:, 10 . 1 0 t~aggia ogni .P3~• trMta.nli; minacciando di 110Hoc.1ro,lon. Céuinno», Ci. conf05!!a;a un giorno. itr~o:,,,ortab~// 1 ~:;:;r~;,~~; 0 :: 1 ~ 1 ;;:~ t'era pl"Ofonda O incalnmtc, ogni ri• 1 JI ritorno a Corot ho ~alvat.o. Mo. scimmioua 1 11 mia flrte i miei lai:ori c,liiam.o ?lla liberi~, l' nll'ori~in:ilità del. randi, e ~.on lui. i '.ni~lior, nr11.s11 cu• /),(!rfit1o i ,:hiribi::::i ». · 11 lo prOL'O u,; J eepre1111onc J)()el,cn, ropci doli 11n11ress1oms1110 :id 0181, dnllo 11111 te 5 ~e,- qumi fisico og,ri volto 1 Noi tfHnJ•i mnrirwtlinni, lll'gli uuni scc-cho dolla p0le111ira J)lllorica, dal ml 1/C'CO~llù di "~o"re imitato D. (;o~~ LAMBERTOPICASSO, Opere di o 11frenu1a hl,crti, dioni11iaca », Mo• rnndi _ chfJ 11gli occhi dei ,uoi coo• t:1nci faceva figurti tli (I r11111rieta » - und:iv:i di 1101•1•i11110 1 c-ulcnre, con un p.1ne di cretu ben lovi~atu, ctrti l'rar– fi1i cgizii nel M1111t·o Ch ico, o l)an:1. v:t delle ore a st111liare, in Pin,1rotrr11. ,1 didallis.mo mornle • che, avvelena le !lcliiere surre:aliste. Morundi S3 tulio Corot o mento; lo hn stuùi:ito Jk:nnclla10 Jl<lr pennellala, tono per tono: e i 11uoie~egcti hanuo uccennato wltan10 d.i volo a (luesto liuto fomlamcntale della cultura mo· mc•, 1930), Sorritlouo nllc sfet"IA11e, i nostri gio– ,uni; sicuri, i11 cuor loro, almeno di 1111Ct1IO: di su1~rnro il l\lacstro in fot• 10 di a cinismo •• di ccodio » pt•r In 1ritturo da. « violc111t1re ». Affermano di a,•cr tr0\'310 in lui un direllore di coscienza. il cre:nore di un linguaggio ,olido, un II mora1izz.otore • che li ba sah•oti tlatli orrori di un P,imato cb'n. si m~!iml, per ;mni. alimrnlarono coi loro 11cri1tie coi loro disegni, La– sciamoli naufr11gare 11ul c3napè ,·cne. 2.i11no.Badiamo alb pittura di Pic:iuo. che li dj3Jn1n~ come epigoni, e 3Ì tfì$tru,re nel tentativo di addurti ol racconto, a11a illustraz.ionc di faui omoni. Al contrario di Kokoscbk.a, Pica'l.!O Si tenti una mostra ,li l'ica"o al Congo, fra i negri oute11tj1•i,·fra ~l'ido. latri de!la fom1a ,i\ll: darà .trn,i sor. l)f'C!e • Pic.1~0, in qucilt1 ml'~i. ili dichiol"3 11 sempre 1J1iù51,op1olo ": tnrna 111'3 sua terra, oagi c:hr Parigi lo abb3ndoiu. E si fa nuiiolicaro d'occasione, ron un fervore giovanile, Obbedisce a u11.1 leue. Un ~orno tlo,•rà obbedire al ~uo demone: ridurre in cocci i suoi or. ci, le sue 111ei%.i11e p.anciute. oc Facciamo. Jice\ano i Cauonici del Capi1olo di Si,,iglia 11roget1ando il pia. 110 ,Jell 3 loro Cattedrale, facci:11110 qual. cosa per cui il mondo abbia a dire, più t11rdi, che noi crammo paz.:j ». Anche Picasso ha tent:ito d':ilzarc una cullcdrolc itell'Art 11it:m11: mo ha pro. ced1110 da empirico, arridandosi a un e31ro e.ho l'ha tradito. Le fondazioni non regi;ouo, i 1,iloni oscilhrnor, sii arrhi s'lncrin:rno, i co111r11Hortinon ,•ontougono le spinte lotcroli, Le cr 11pie» 111ura1e,111ao lii dn 11oi11hrirniscrt'tlen, ti, in tonti anni, sono e1xiccatc. E il c:mapè Ji Venezia è gremito d'inno. ccnli in atlC:!!13 del « co1110 di gong •· Tutto ciò non è alleg'ro, lo aoppin– mo bene. u Le mel11forc di Pica1110 posaono giungere fino all'cetremo della fanta. sia o della caricatura: e3~ non /anno ridere•· E.ne hanno un tono di rra. gica profezia, che 1'0rridentc europeo b:I il dovere di r1:•pingere. L'Oriente ha già pron,eduto a u ~T. varsi •· Ma imitando Picasso; ha di. struuo I'« oggetio •· Nino B(RTOCCHI J, (. Il, \· '. . ,~ i l f\jÌ ~ - fl/1 "i1 .\ Al fc;i.ti1•al11ene:iano del 1946, fra 1 1•ari errori di quella scroto infclic:e che s'intotolò alla Giovane Scuola l1nllan11 ci fu anche quello del titolo. Giaccht da noi non esiste una s:iovane scuola– Non esistono neppure delle scuole se non nel senso didattico, cui sembra di potere ricondurre, accanto a quelle uffi– ciali d! Ildebrando Piz:ettì a Roma, e di Gian Francesco MaUpiero a Vene– zia. anche quella di gravitazione dì Ro- berto Lupi, dati i suoi postulati sopra– tutto di rinnot·ameto armonico e la lar– ga di.f/eren:iazione che corre fra ,· suOi esponenti: Gino Negri, Carpi, Gcrel/i, Carlo Dall'Argine, .Mancini. lo svi::ero Fa11rc, /a1'0ro è stato ancora cSeJZuito due voi. te in Be/J!Ìo, contro l'unica, salvo er– rore. C,\f>CU:ione italiana alla Radio di Torino. E non sarebbe da ~orprenders, che anche J Sei persona~gi vedessero la luce fuori confine : do11e, su c1uale tratro italiano si potra avere il nume– ro di prove necessario e la finitez:a d'('.secuzione che per esso si richiede.' Sia pure C( per suo uso e connsumo 11, Negri dirhiara ancora di avere usato insieme all'armonia di f!ravita:ione - di cu,- è con11into seeuace - la tecni. cu dodecafonica u chiudendo la vOca/ità dei pcrsonaui in una formula dodeca· fonica da rui tli stessi - personaggi non ancora nati' ma so/o pensati - non .'1otesscro evadere o. E almeno su questo terreno eJZli si ritrova con tli altri nuovi. Si vede di· fatti ln quale senso di occasione. di mo· ti11azionc 11al1ta il suo ricorso alla dode.. cafonia do11e ctli non fa che esasperare il possibilismo verso la stessa della maggior parte dei suoi colleghi. Neppu· re questa paro/a·squilla ha funzioni cataliz:atrici fra i ,ziovani. La maggio. ranza di essi in luogo di anatemi o di ardori appassionati /'accoglie come un'a/' tra esperienza da farsi, un mezzo d'ar· ricchirc le àisponibilitd espressive : 11n mezzo non li me:zo. Nel mentre gli stessi seguaci, come ad esempio Rie· cardo i\lalipiero, anni 34, e Cami/lo Tog11i, anfli 25, s'applicano accanita· mente a dutliU:zare i suoi canoni, a piegarli alla propria espressivi'tà umana senza ambati e senza rossori. Che è ben altro dal dofmat{smo predicato da Leibowit: t dafli stessi maestri Italia· ni_ferratissimi. Da/lapiccola, specie nei suoi ultimi lavori successivi ai. Canti di prigionia e Nielsen, quest'ultimo premiato forse dall'amico vero ortodosso fra i 20 e i 30 anni. Ghig/ia. In luogo dunque di una gio,•ane scuola ci sono dei fioroni - gìoi•ani all'a· nagra/e. da un minimo di ventun'anni a un massimo di trentaquattro - che pretendono di svolgere la loro vicenda rreativa fin dal principio individualmen.. te. c0scienti dalla culla della necessitJ dell'esperienza scontata in proprio. Prendo con le molle la parola csperien. za e l'isolo percht risuoni con tutti i suoi armonici, nella maggiore chia– rezza possibile. La necessita l'hanno im– parata dalla culla per una somma di du. ri inviti alla di/fidenza. Nè la condizio– ne migliora anche quando essi si siano ritirati o si ritirano a tu per lu con la musica. Stando a quello che di continuo capita di leggere o di sentir dire, non è forse inutile riJ)'!tere e insistere sulla dif/cren:a radicale che separa il musici– sta del passato da quello odierno. I da. ti del problema espressfro sono esatta– mente inversi. Laddove quegli si trovava da allargare o da evadere dei termini prestabiliti. il contemporaneo - e oggi anche più manifestamente di ieri i al• la ricerca di ristabilire i termini, di ri. darsi dcle leggi reperibili per evitare la cacfuta nel caos che s'P,i)riva bltrc /e A caratten'zzarli con un tratto comu– ultime arditezze. I due unici punti fermi ne questi giovani e gìovanissimi non raggiunti dal travaflio di questi ullimi porrei nranche l'accento sull'individua· ,SO anni - prevalere dell'artico/a:ione /ismo, specie nel senso di ricerca• della orizzontale della mu.sica e allargarsi mas- riovitil fine a se stessa e primqs de/l'im· simo della tonalità - sono bc11lungi da pegno creali110, Val la pena di ,ripete· si[!1iftct:.re !dello colonne d'Ercole. Jn- re ancora una 1101/ache la necessità, somma anche ali ultimissimi venuti sono il comandamento del nu0\ 10 è intanto ancora a dover ,lrovarsi 1m lin::ucrr,.:i0 condizione oraanica all'artista e tipica nel senso più letterale della parola. Da dell'arte moderna, in fondo, solo per altro canto /'esperienza non si riflette in un rapporto di quantità di fronte agli sperimentalismo. Su questa via solo un altri problemi del creare. incontro è forse possibile, quella di (ìi. Per proporre il comandamento del nuo· no Ncf!ri (1919, Milano), che è quar.to vo con l'evidenza delta musica contem· dire_ e sen::.aalcuna contraddizione - paranca ci sono anche coadizioni pro· se non il più favorito, di certo uno dei tichc non sempre dcwutamente consi· pili favoriti dalla nuova leva. La possi- derate. Voi/io dire che questo lavoro bilitd dell'incontro era J!id sfiorata con d'assaggi che gli antichi stemperavano Spoon River, con le sue soluzioni ester# in innumeri opere e col continuo con· ne e considerate di ;,er sè. traendole trollo della rcaltd sonoro, deve oggi dall'insieme di questo orotorÌ!J fM}ano condensarsi nel tempo e nello spazio, del compositore lombardo. JDcr escm- nonchè nell'astrazione a mente, e le un 1ccco II muo,cr cli p:mni • o un"in. ra11di311a, che dovrebbe Ol!lilcre seri:,. cisivo moC:\ilnrc di profili, nel 1cm. mente 3P-1M'Ofonilitoprima di discor• J>"r'Òuo del Coti•n o ~ullc ttholo dei rere ilei suoi "fiori :o, dei •uoi II pJe. Trccenti~ti e dei Quallrocen.tiUi fe1Ta· si» e di tonte noturo morte nello quali re•i e bolo11,:n~i. li momlo pcre,a dc la 1111elle223 degli im1,asti, l'andumcnto ~1in. :i.to a identifical"!i, per l',loramli e il raccordo dei 1>rorili. la •celta e il po,-:anc, col mondo 1lell'ard1eolo1i 11 o ra1;porto dei toni, o perfino certo mo• ,!ella lttnica fine a •e sle••:a. tlo tli muo\'ere il 1>C1111cllo in llerwn. Pochi J•ittori r-arevano l'Ome lui uu• line folrnincc o in calme SIC9ure ori1:• turalmento Jis1,<>~ti all"a•lraz.ion,.: llre• zontali o verticali. tlcrh•ano limi>ida– J)llrati 3 risohere i 11 un 1ra1uito l'iuo. mente dalle telette coroninne sui 1erni: <:O d'arabC3chi anno-i i:'Crucini sulle u llariette a Rome », • Trinità ifei mon. ,'1ccndc del linkt10U:iO fii;uroti,o. An· ti•· 11 P11s~,:giu1t1 ,kl l'owc.tin » e altri. •·hc in Cé',.unne, allora, Mor:mdi non Morandi ha saputo 11pc~sorisolvf'rc ,idc che 1111prolilc11111 tli 11tile: ne9. in schemi d'i nalura morta lo linee e ilun cubislu Jr:mcesc ICJ)l•e, corne il i 1>ioni di un « 1-.ae30» corouiano, e pittore bolognC:!!lc,com1Mcre, rcm:.n ila· nelle 1ele dipinte u Grizuma è riu. re nel grottesco, il trcmemlo riporto scìto 1ah•olta a offrirci un equivolentc delln vh·u, polente "urticoh1ta sintassi moderno e ll.11etico della p0ceia di Co. ,..ér.:mninnu sul 11i11not:eJl:i ;•ontrolluta rot. ,..m~ ~ ~___::lt~~-- _ __>- ( te. ACHILLE SDRUSCIA: Disegno pio, più del coretto afono, aue!la rlre cosi rare occusioni de/l'esecuzione - sembra la solu:ione cenlr.1/e ù~l lat·n.. quasi terni al lotto - sollecitano. per ro: la musica d'archi che come una co. un processo facilmente immaginabile, stante sonora si estende nel fondo di 7, di distinguersi fin dall'ini:io in qualrhe I dei 9 episodi scelti da/ poema di Lee modo anche tutto materiale. E' abba· Alasters, a immaggine della fissità ff11ida stanza controllabile che al punto in cui di questo mondo di memoria). L 'i'lco:1t•o si è oui la facilità - quando non sia è garantito con i Due capricci di PJ!qz. faciloneria, dilettantismo o imp0ten::.a OSJH:rien:,.;1 i11tellcu1111le, 11 llrnndi si foce in , 1 m11tro J>er Ji. 1 Paragonate o;~i ullc crwdi:,.io11imornu. stinguero j 1e paC!!i» di Morondi do ,:~nne d'intorno al '14, con ,111elle 11i. 1 p1elli, dice lui, 11 :ahboraceio1i » dei ruuinne di poro anteriori, CSJ)()Slc a l\foechiaioli tosconi _ anùale a rileg. Venezia, 0 donr1l" riconoscere in quc• gcn·i certo 1:wolttte ,f.c11'Abbati e del sto uhime 11m1fredtlrr,.a, un"ariditò,1 Fattori! - o da quelli corolliani, in una 111.Bncaur.a di slanrio, elio non 110• cui le « tra~rem: 0 aeree» ri!cl1i:1110, no nei su1.erslili e:irtoni o nellt.•. tele per i nostri C!ltcti, di for le nrie cli• 111ornndbnc. nelle fpiali i bruni [-l'O· llinte « tropo rC!p;rahili »: non riu. romli. i griii, le ocre, i fflanchi nccor- sci :1 for haslardo l\lor:indi, a Curio di tloti in relici1!'irue 11ca1uioni s1-.a:11:iali, sottiiliezz.e prczjo~. nella 1n1nde fa. hanno 11ncora un 1iruhro, una tl.-n~ilÌI mip;lia spiritu:ilc all:i quale 3f11>3rliC. rl1e li fa vh,. ne. Lo ha csaha10 come uno clic 'In Un'autentica 1lanione di filologo e lrasformare in n perlo » i • calcoli re. un'ancor:1 lalt"nlc ,li'"r,osizione all"dcp;ia, noli • cioè come ar1i11 3 do1aiu ,:; vira impcdi~ono a Morondi di trodirc la le. spirituale: quasi ehe ,oh-11110 per le zione cézanniana: anche 11 e ridotta entro ,ie della « pittura prC\-entiva d'cll"og. lim;ti che nu alterano il ~ig11ilic:a10 O geno » o della • melomorfo;i d, Ile nm. ne ,nt.inu.i!lCono con 1a rinunzia ul colo. bro ». un pittore d'oHi polesse atlin• re alla « rirch ;1.zo » cromalica così im. ii.ere il piano dell 3 poesia. e nl'ln anrhc ~rlant 0 in Ct:1.anne, In portuto ri,•olu• rw:-rquelle più aper1e, libero da 111:,. r.ionaria. §Chttalure mimclicho o da fo•~ali an1i. Lo tr11thndo11idi CC.1.annc com1•iute carro, JJoCrcor.!'c da un Corot o da un 111 ,,uegli a1111i1111 un l\laline O d:i un S!slcy, i'a un Fattori e ,In un 1..c,:a, da Dcrain, da un PicaHO O da 1 111 \Via- un Cè:,A1nneo t!~1un Utrillo, da 1111 Ko. 111inck 11011 J.OhHOllOsotldisforo i\lornu. ko!èhka o d:i un Uartolini. ,li, cito a Ci•7,a1111 0 er:1 giunto JlCr le vie di 111111 ,,,luc-uzionc rormule lu.i tf'sli di Piero 11l'lla Francesca, di Paolo Uc– t"ello o di Vitale ◄fa Uoloina. igno1i oi .- fauves » d'oltralpe. Un'educazione rl1c ,kci~c di colpo l'oucnia111cn10 di Mo. randi 0 nnehc di fron1e alla u pinura mc. lllfi~Jcn» s,'tlot11tn, da lui, d'ogni con· lcnulo meramente lctttrario e accen:ita, t" 1>e1u:ihilc, in 1ccle 1>0lemica, como 1,re:cs10 a uno nuo,'a espericnz.., tli mi• surc e di SIC!Urc imporute, anni prima., direttamenle 1ulle tavole IO'lcane. bolo. plCSi o fcr.rareai. li tema ,!ella u piuura motafi"ica •• ripro1>0sto 111 ,1ucs10 do11oguerra allo studio dei s•mlnaristi uni,ersit3rii, è già &lato e sarà svolto nelle • IC!line» ,lei neo dottori in crilita d"arlc: la mo. stra ,•eneziann ha 1cnito n fur ,cde:-e che, nelle Iole morandiane, conosciute, finora, qua!i sohanto ottro\·erso le op:1. che 11foci11e riproduzioni 111 « Vnlori pfo.;tici », la 1,ittura ho il eo11r:n ,•cnto nilla trOU1Jf1ille leneraria, sulla fou1o~a « ironio », 1uj cosidtletti « mitj 1Aa. 111ici». ~• pr01trio da questo OJ>t'remoramlia. ne, dal loro 1>0r1i oJJ'ettremo limite della fodehà all'u oggcuo », in bilit:o sui bàratri dell'utrnzione u non figura– tiva •• clic si 1ta idea di ciò che Mo• randi avrcl,l,e 1,<>tuto irh•tnltirr .mi Ila sohanto 111, pericolo davnnli a si:: ti.:. catler 0 in una c-onfitlcnza ecces. 8ha nel fare II ingenuo»: lui clic hn sortito da nalura 11 n'ahilitù c?'ecccz.ione cd è trop1,o colto per ignorare le JIO· rolt• di Dclacroix :!!IU « /,, 11retc,11io11 o iitre m1if »: u l,11 ,wiurtC ,'ig11ore » Non le ricordiamo per indurlo in lcn– lazjone di acrobazie intellettualistiche: ili ;;aggi « sperimentali » ne ho com· piitti ahba~1onza. J'>ica~o. <'bo è ,111i n <:onfontlcrc con b ,i,acilil del suo la. lcn10 di ~rande giocoliere. le fohe schiere dei ballsolli itolioni accorsi al• la ~uo lendn per addestrarsi in q1rnlchr o numero» redd 'iti:r.io. Dall'u uomo con pipa• del 19ll, alla « ICos1rn.:ione » clel '27; dall:i O' Lolla fra 1oro e catYillo » del '31. ali'« i,ueriro con dor111er1te » ,lei '36; llalla u Pc~<:fl 11or111r11a tl. ,fotibe3 » del '39. :1lln « N(lfllrn 111orta » del "42, sono diciun. nov 0 i « P:casso :o da\'anti ai quuli, sti. 1xiti su 1111, cun.:i.pll nel mCV.u> della salu, come naufragl1i su una Y.latlera, i p:iti1i del 1•ic.:issismo reci10110 il loro credo e i 11ovizii attcnctono il u col– J>O di gong :o d'i cui Scialoja 1liecoree. Non crediamo l!Ìa il caso di II vio· lare il dominio di una mistica di 11pre. cic al!ai satanica ». di riforci a Con. p;ora. il 11Principe tlei Preziosi», o al– i'« odami~mo spa,nolo,. di cui porl, Arso, secco cornee un frate eremita. Come un San Girolamo penitente. Come uno di quei santi che si sco. nocchiano per penitenza. Come un santo che per grossis$,jmo amore si sia ridotto pelle e ossa Nel suo studio alla Lungara, gobbo come il piancito di una barcaccia,. c'i l'odore della stiva di un tre alberi che torna dalfe Indie carico di resine e dì spezie. Tappetti sfilacciati, nappe, frangie di chiesa, candelabri, angioletti odo– rosi di incenso, cassapanche colme di pianete e di piviali. Puoi trovare lo Sdruscia fra Pario. ne e Pelleerino in certi scantinati su– dici, maia:zini di cornici tarlate con un giustacuore rosa strappato da un 'ot. tomana. Al Pellezrino la domenica trovi sulla strada : pipe, spazzolini da denti usati, occhialetti, scarpe scom– pagnate, gessi_ Noi non ci si racca. pezza. Lo Sdruscia raccatta un coc– cio, un piatto Sbreccolato, se lo por. ta a casa e fii diventa sottomano un Capodimonte. Capace di vendersi mezzo studio, un armadio, per comprarsi un 'anfo. retta di rosolio, una tartaruga od una cassetta di piume di struzzo. Una volta lo sorpresi a Piazza del monte accoccolato sulle ginocchia su un tappetino di una spanna, Come un turco che facesse le preghiere. Come un Jta'uocatore cli dadi. Vendeva una collanina, una spilla. Quando aveva rimediato i soldi per un tubo di co. ballo ripiegava lo scendiletto cd an. dava a dipingere, Dipinge quando me– no te l'aspetti. Ti saluta come lo spa. daccino che abbia da andare dietro la svolta a licJuidare in una stoccata l'avversario. Ha i nervi di un moschettiere. Quando dipinge non vede nessu. no. Ha la febbre. Dipinge in delirio. Non dipinge mai nel chiuso. Si mette in me::o la strada. Sulle scale di una chìesa. Sul ponte. Apre la cas. setta come il venditore di spagno– lette. Non vuole spieJ!arsì mai quel– lo che fa. Non ci pensa. te case, gli alberi. J!li si accendo no sotto mano. A ttiz.:a il fuoco. so/. fia nella brace con un manticetto da diatlOlessa, Quando dipinge sem– bra uno spiritato, Quando ha riempito la tela ti pi. .elio sottobraccio e ti paga da bere. Arnoldo CIARROCCHI ~=-======ASTROLABIO======~ E. J. STIEGLITZ SECONDI OUARANT' ANNI 'l'rnd. ,lì. CA lllllO PElLlZZl L'a1luho, il ,·ccchio, non ,.0110 da considerare come degli uomini gio,ani 1cdc1criora1i »; ossi sono imecc C: cgli e-seri umani 11or111ali ,,uali sono passati ad una (ate dil'f !r.sa della loro \'ila: .,d un:1 ra~e che comporla ccrle li111i1azioni (com e l"infon:ti:i ne ,·omporla a!tre di,crse). ma anche C:ci note,oli ,•an1aggi. 1.:1101110 :1111.iano.1w::rlo più, do\•rà usare occhiali da prCllbi1e e llovrà 1ener ,l'O<'rhio il foru:ionamcn10 del cuore o c.~ellearterie. ma le ~111• forohà intdlcttuali llOlnnno ~ere più ricche e limpide, 11iì1 ,~•rcno cii ct1uilil;ra10 il suo a1tcggiame11to di fronte alla , ita, l,n uomo .:c1110 doncbbe raggiungere l'eti'1 ,:i 120 armi: 1 <1uoi oq:;a1ti (ontlamentnli hanno in Se ,igorio naturale ba-tante a com. ,,ierc l'OJM'.!ra loro 1.er un 1,criodo cosi lun11;0.Mo il IM'Oblcnm rhe lo Sticgli1z aff ronto non e tanto quello di 1:rolungarc la ,ec. diie:r;z.'l. ◄111111110 di renderla sall!I, (or1e e felice. Entro ceni li. 111.iticlic sono segnati voho per ,olla c."':.db natura e dal caso. è in facohà dell'uomo i11111orsiuna cerla disci11lina. non irrilantt n;, ra~tidios3, elio 1mò contlurlo a quel risultato. L"c11senziale è d1e egli conoscn con chiarezz..1 i termini fond:unentali del pro. blt•mo, -c com1lre11o"alo condizion: 111inime 11ece~'!l11rie 1wrchè egli 1,oss a 1r nrrc il pii, od il mcttlio ,J:ilb ~1111 pro11riu mulurirù ,, ,ec-t'hi &t.za . L'opera 'dello S.icglih; 'ilom..·•:bbo tlivcnrnro il V',demccum ,li ogni uomo O d'i ogni donna con&1pe\•ole. che obhia supcr:i10 i q113rant":111ni.e che vogli:1 for fronte olle 11ropri,: reSJ)On<i:i. hilitù elementari di fron1e a se su~so, ai pro11ri cari O alle J>er– ~one clu- 1li1,endono da lui 1iec il proprio ln,oro e la J)ropria relid1ii. ~ • Cn~a Editrice ASTROLA.1110 - Romn neo zeschi. realmente sperimcmali ma the _ suona altrettanto po/emica della mu· diminulscono -d'inr,porlau:a rnt1ra per sica dura. Dello questo. anche per go· essere anteriori a S!)OOnRive;, e di nuo. ranzia dagli urrà in campo avverso, è vo ha tutta l'aria di ripropOr<;i fatalmr11te finalmente l'ora di uggiungere che i per il ta11oro uUimato da cow : l'atto giovani ilallani hanno del nuovo una unico da camera oc I se, ~ ·s.>11:ini in considerazione subordinata. Che essi cerca d'autore II dalla u prefazion<J 11 del- sembrano avviati con fermezza alla sua la commedia pirandelliana. L 'a:itn~e ili- esatti. valutazi'one lunfo la strada mae· dica fra fii altri chiarimenti in testa al- stra di una espressività moderna e di la partitura: cc••• ho melodizzato sugli una nuova comunicabilitd dell'arte che urmonici di un basso (il pianoforte), im- si può riconoscere, almeno per la mag· placabile accompagnatore, quasi u mac~ gioranza di essi, come il preferito ob· china da scrivere n. Fatto sì poi che biettivo. Anche la vcritd che l'insospet· altri strumenti .., ponessero in rilievo tabi/e Qounod riassunse in una finta ,< quasi tra virgolette 11 determinati epi- boutade - dovere i {liii uccidere i sodi e che altri ancora... colorissero padri - li trova scarsamente interessati. l'episodio più u realizzato 11 dell'intero A parte l'affettuosa devozione che lega lavoro: i soli, questi ultimi, situati in elementi cosi dissimili come Turchi c. orchestra (gli altri situati fuori scena e Zafred al loro maestro di perfeziona· fuori orchestra, in un luoao a scelta e mento Pizzetti, a parte vinc0li arti. vicino ad un microfono, potranno farsi stici che corrono nel gruppo veneziano udire in teatro so/o per mezzo di un al. dei Gracis. dei Maderno di rincalzo al toparlante). A proposito di scena ... ho più mat:Jro Gorini, con l'insegnamento voluto far nascere su di essa, al/'epi- di Gian Francesco Malipiero, fatti da sodio " realiuato" di cui sopra e ne/ ft,. ,,aiutarsi 11ariamente, la tenden:a dei nate, un abbozzo di sceneggiatura. Una giovam' italiani è di ricostituire una tra. evocazione vera e propria ... , citazioni, d'izione, di ristabilire i nessi. di ritro– ritengo, su.fficicnti ad a1111ertire l'aspet. vare la continuitd e i;:li ideali maestri to assolutamente insolito del lavoro, trulasciando le evocazioni dcJ!li antichi D'a//ro canto, il rifiuto di queste dc- care ai neo·classici, per legursi a creatu– lucidazioni, di questo appello alle inten. r~ viventi O ancora calde nella tomba :ioni del compositore che venisse sponta- giiJ iniziato dalla generazione del '90(). neo domani al critico e oagi al lettore, Ora, tralasciando l'epi.~odio quasi fatale non è consigliabile in questo caso. Le degli scocnberehiSmi dei dodeca}onici intenzioni qua sono essen:iali per il mo. (parUcOlarmc11tcdi Togni fino, almeno, do stesso d'accogliere la commedia r1cl- alle Variazioni per pianoforte e orche· la sua radice. u Vuol raffigurare _ seri- stra del 46) il caso più significativo e più ve il Negri_ il presentarsi del soggetto realizzato in questo senso lo giudiche– musicabile alta mente del compositore 1,. rei quello dc/1'11/timis~imo Concerto il che è strettamente affine al proposito delle Elegie di Turchi. di Pirandello, cosi come Io safoe::a dal- D'accordo con i suoi 32 anni. la vicen– lo sperimentalismo non potrà essere che da inventiva di Guido Turchi conta solo la slessa della commedia : il riscatto li• dall'immediato dopoeuerra. Vale a dire rico e teatrale dall'on'eine tutta lettera- dalla fine del perfezionamento dell'Ac· ria, artificiosa, d'affari privati del crea. 'cademia di S, Cecilia. La sua produ– tore artistico. Il pericolo è gronde, sot. :ione non abbondante, ma neppure ec· tolineato per soprappiù dalla inclinai.io • cessframente esiJ!ua debutta nel '45 e ne del talento del musicista. Il talento annot'cra alcune liriche per canto e pia· di Negri si manifesta chiaramente dram. no, Due Nolturni sacri per coro ma– matico, ma in un rapporto del tutto mo. schile ed orchestra. Tre frammenti di demo con la parola che è cercata come un Inno alla Madonna (da HO/derlin) spinta e usata come sente, rappresentan- per coretto femminile e 9 strumenti, dola fedelmente in una sottomissione as. un trio per flauto clarinetto i; viola, sai più di tipo espressionista o neo rea/i. un'Jnveltiva per coro misto e 2 piano· .~ta cho piz:ettiana. •,\fa le ,!!aTan;:ie a /orli, prod11.:ionedove le preferenz.e de~ priori sono anche, grazie al cielo, di pr~ gusto (il Pctrassi corale e qualcosa ~e 1 m'ordine, La trasmissione per radio di suoi astrattismi odierni e lo ·Hindemith S,poon IRiver può permettere di ricor- delle Kammermusik) non impediscono dare l'esemplare illumina:ionc conferita clae si delinei una robusta individuali·· al testo, il modo in cui il presu nto ar. tiJ tru,s/ca/e, specie ncl/'lnvettiva, li tiftcio di quelle riduzioni e.id delle si concerto odierno ~ slato scritlo come bruci tutto nell'espressione con il so- un 1ombeou in memoria di Bela Bartok. prappiù di una singolare comunicabilita Per la sua creazione si può anchr pen• che all'estero è stata molto piu t:onstata. 1 sarc al modo di procedere di Ravel coi ta e feste!f-Ciatache in ltafia, conferman. suoi model/i. /Ila ben lOntano ~all'idea do la solita noncuranza nostrana. di un escrci:io più o meno abile, esso Dall'estate dell'anno scorso, quando suggerisce l'idea di una affascinata e appan•e al Festival della S.1•1'1.C. 11 tutta,,ia lucida introspe:ione entro l'ar. te che omauia, di una ricerca integrale dell'ammaestramento dell'ungherese, di· mostrando il suo risultato positivo nel modo in cui l'opaco ancora non ri– solto delle opere precedenti, d'altronde dovuto mi sembra in J!ran parte alla natura musicale densa di Turchi, si ve· dc qua disteso e sciolto in una materia duttile e allimpidita, scn:a alcun sacri. Jicio. ami al contrario con un vero e proprio processo di decantazione. Il fat– to che tale composi:ione sia stata scritta per orchestra d'archi, oltre al significattJ nei riflessi delle precedenti musiche dell'aulore, conta anché per il panora– ma qua tentato, Un altro dato comune al maqior numero dei nuovi è il ritor– no ad avvalersi di- mezzi di preferenza. strumenta/i. Come avviene del giova· nissimo Marcello Abbado, 21 anni: il cadetto fra tutti, con i tre quarti della sua produzione, degna che ,:ià si parli di lui, - ai Vene:iani di Gianfrancesco Malipiero, a Scri;:io Lauricella, un altro degli ultimi allievi di Pizzetti, al neo romantiro A ,mando Remi, suo compa– s:no più anziano, che se ha vinto il pre· fllio del Ministero della P. I. 1947 con !a Cantata Sacra Vcscll!a Rc&ls di al· cuni anni addietro, ha pubblicato di re– ·ente Cinque Bagattelle per strumenti a fiato, predilifo la sua fantasia per trio e sta scrivendo un Quartetto. E ciò ne/l'ambito dl una generale nor· maliztazione dei mezz.i dell"espressio· ne musicale. Nicola Costare/li, ancora un romano, si esercita in composizioni polifoniche a cappella, considerandole la più utile scuola di linguaggio puro, senza teno· cini di sorta. Turchi asserisce che l'l· taliano eccellera sempre in lavori dove sia la voce. Ciò non toglie che nllla serie dei lavori t•'à citati e di altri an· coro di Dal/'A rtine, di Valentino Bue• chi, di Riccardo Atalipiero lo prevalen· ;:asia nettamente a lavori non solo stru. mentali ma anche c0ntroddistinti dai ti· toli classici di Sinfonie, di Quartetti, di Trii. di Sonate. senza pregiudizio delle differcn:e d'indirizzo Sii li stico. E' recentissimo il successo raccolto a Parigi dal triestino, Maurizio Zafred, 26 anni, con le sue Qu1111ropoesie croa· te per soprano flauto e viola. La voce si muove in queste bre11e figurazioni sonore con una speditezza asciutta, adolescente, di cerio connessa alla consapevolezza di essere voce che canta. Tuttavla le o Croate u polranno da so/e, anche a chi non conosca il Trio composto sue· cessivamente, fugare Ofni idea d'acca· demismo a proposito tb;i due Quartetti venuti per ultimi e di cui Ji dice assai bene. Il modo di disp0rre le due parli strumentali con quella vocale, il modo di dare ad esse una individua/ila con· certante. tutt'altro che d.:.' sola decora· :ione, è già quello che apre nel Trio le zone di estatico moto, le chiarit'2 contemplative di cui i tre strumenti so· no concordi ed autonomi attori. Si è con entrambi i lavori a quello che sem· bra una corrispondenza fra vocazione espressiva e forma uda camera II e che è comunque sufficiente a raccomandare il triestino fra i più promettenti espo• nenti dei giovanissimi, anche fuori della cerchia di casa nostra. Che in questanormalizzazione l'opera lirica non sia dimentirrla non pui) sor· prendere. A Ilo stesso modo in cui non si segnalano nè balleti, nè musiche di scena (salvo quelle per fiabe teatrali di Renzi) nè cinematografiche, l'opera sia pure come invito - data la .,uasi inva/icabilitd delle sue scene _ conti• nua a fare da sirena. E non solo al mo. do avventuroso di Negri o a quello di schietto indirizzo contemporaneo di Ma. lipiero con Minnic la candida, ma perfi– no con espliciti rifen'menti strutturali al dramma 1vaeneriano. Come è il caso di Dyonisos dell'altro allievo di Pizzetti Vieri Tosatti : opera in tre atti di ta– glio assolutamente tradizionale, inlinta con elegante sensibilitd nel prO/umo di Rave/, probabilmente preservato anche nella suite sinfonica che l'aulorc ne ha tratto. E son riferimenti oggi più Sin· golari dell'ammissione dei pe:zi chiusi che Turchi vagheggia di scrfoere su Boule dc Suif (a proposito, se ne ricordi Ludovici di questo libretto da scrivere), A I punto di tirare i remi a riva, dopo aver onestamente chiesto venia agli o. messi dell'omissione e ai citati dc/I'in. sufficienza della citazione, responsabile naturalmente lo spazio, aggiungeri) l'os· servazionc più ovvia di tutte quelle fat· te fin lJ11a,che la fluidità della giovine;:,.. ::.a esclude le conclusioni categoriche. Una però, ca/Cf!orica o meno. è forse venuta affiorando anche a/l'attenzione del lettore: come cioè, in luoi:o del grigiore di cui si sente dire non di rado per la musica, o magari sotto di esso ci siano dei segni di buon tempo, Dei· /e• nomcni che distinguono quella del 900 la sua separa:ionc col pubblico è il più lampante. A nominarla per ultima vuO/ dire considerare la parte per il tuttto, al che ilbbastan:a si presta, spugna di tan. li casi e sicnificaU, di cause ed eQet· ti de/l'intera condi:ione delta musica ~i~rna. Nessuno può farla da profeta indicando quando verrà l'ora di ricon. ciliarsi. Anzi proprio il nraJ!fior buon senso artistico di questi anni permette di ritenere .che dovrà farsi ancora di· verso tempo oltre all'intervento del ge– nio, oltre a qualcos'altro ancora che riguarda vuoi la storia dello spirito vuoi quella sociale. Ma in questo quadro di pazien:a attiva e ai:1tressiva è da ere· dere sui fatti che la nuova leva ifa/lana non sord nè assente, nè con le mani in mano, ma potrà offrire, al contrario, oltre alla laboriosità collettiva anche qualche note1>0leintcri,ento individuale. Emllla ZAHETTI

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