Fiera Letteraria - Anno III - n. 27 - 11 luglio 1948

quosto Clas!icismo 1\'cl Non.:cen10 0011 I" ll'nl:l\a ._-011 tulio lo su 0 rorct0 òi u.~1•i. :;fi 1 :~~~:; 11 ::~~ll~;ci:'~;.ic ::;:::;:'::! :~: ~~t i1~'. 1 :! O il~O ,; 1 ·:\ 1;:d!~'.t::g;,~~:~1:1:;:~:~· I¼, ndl':tntica fornm umanistica, ri~orto ·,.:, ,li rinunzia 111 orlal 0 o 1JCrS<:011fin:1rc a iughiouir" l'interc~e ex1rn!ctto:-r?rio 11him.:1111cnte in un az:,.ardo temerario de.I raccou:o ki1)lingi:ino. <1ucll:i sorta con la stc~5:1"il:i: - in l'arterr:n ,li ,li « e1>icamotlcrn., ». Verità o libertà. 111115r11p1x> (li volo11mri /JCr fo Ubia si, ma a!sucrn11:1o dist:icc:il:I :all:i fine, 11ucl nomo ritorna alla fino: u (Kim. irrca,uo, mca-avì~lia. ra,·ob. null'altro... Ch.i i., Kim?) »; in uno di quei "uoi (re. (Povero Kim!) la lil,erti'i 1>er p:cnii:rnfia ,111:inli1ias~aggi d:i u11·011toloi;ia ,11ictri. e cudositil. fic:ita 3 un'informe o i1111)(1l11obilc sot;. Otto amai 1101>0 lmohi 1;.er (luell:i 1tuHivi~1110 1,sicolob'lco: "Una cosa 11011 br~v~ e· cl~11S'.$Si1_1'.:1 \' ta), i_n uno dcgl'.'I ç 1':,_hr3 ma .continu~ l'ahr:i. ~la non ri s.cntt, serriam 1>•u \'1olen11 0 scoperti ~on cose. C1 sono 10 ••. E 11011 ho oiù _ (fll:tnclo 1la,'\'1'ro non si ras!Cgnava ,oi:Ji;1 di pensaro», Jflutiei.f.fll'lf:J. o.11doio{Jieo. LA FIERA LETTEl<.A IUA 1a~.-i:1 ,li t'lt° ~olo un ·oml.ir :i, (1ua.~1 1111\-:11;0 ,li noi 11011 ha ri~cl1i:110 i 11 <i11cs10 Jol. o,lor,; o 11 rinciJliO di gcntilezw ... ». 'fol ''e delirio, i11 c1ues1 3 iudf.'<'isione?. O Pa,.roli il reale si <fo•foc1.w:1; qui •i o·oicamcntc si ,•a inconlro a quello ('0. scioglio con ~crcniti1 stoica e cpicurc:1 s1clla1.io11j e t>i ageiuueo una po,•cr: 1 insieme: u Lo cote! tulio 11uello clic e'~ 1101t1 :il ••onccnto di Omero O Ji Saffo. in mc di mcuo ingrato ,.i ri\'Oha Jj,.11ct. o ci ~i ripici::a s<nl h:1111,0 0 si cerca iu tos:1111Cnlc. Nulln è così v.ii ;o goffo in. 1111001:1 pvh,;rc. in 11uC"I0 d'olorc, lo co1wludcn10 rc1orico coruç le tosc)); t·:111to1lol ,li3or•linc e le fìi::urc della 01rni Jlroblcm:Hica del lcmJt,0 .!'i ~tc1111>era sr-cr:111:,.:a: 011er:1o crilica. Hcna1o, in. dcll\1er110 cièlla t• pere11(1i, l1111111111i. vece, consClllo :ancor:,. fino in uhiuH), a t,,., »; nulla 11iì1 impVrlri 1'« osame di .-o. 1111:1 co1111ni~tior•c ~cnz 3 nomo, or:1 tcn. scienza che incombe all:1 110~:rn i;o11cra. l:111,loli111i1l:11ucn10 m1:1corò' 3 triste ,. z.ion"». fuggire J>er la finc~lra nel i• pu· <;\~Jg_ala. ora i111111c~gomlosi nel diario ro ,•iolo di sc11embro»: 11 i\ta lc gene. fi11al111cnlc ncll'ol,lio O nel :ilcnzio del~ r:1zio11idov 0 ~0110? N anche una rondi. l';ulurazioue i11erfohilc O <lbll: 1 insseg. ''e intorno. Ci sono io solo e tranquil. giuta muta nell'elisio: « Passr1110 i ,:ior. lo» nella c1 !'piri1uale i111ita:r,ionu che •>c. Pi e scem:i la luc 0 ,,.il tcm 1 >0dell'amo. .:upa oggi la 110~1racuriosi1à ». Ar,venn ro t"e n'è auda10 0 l'oud,ra s·a,•,•idna a una so~ta all'o111bra del 1cm1>iO c:ird'uc. noi hm,.., · e·•• No· f <-" o I · n · ci:ino (., Q,rnld1c cosri di i:::r:m,lo:1li1:i Auzi ..;.: ,:enra~~i:1111~ .:: 11\:::\, 0\ c;i :;::: Qut:.i!la1c111a:r.io11 0 di sah·ar"'i aura,cr. tcrialmontc,, le i1111>r.:.-ssioni )I, si che i111orno.e io mi •cn10 pieno ,lcl num,·. tc111i:imodi leEtsere e di raro qualche 110 lo còte fu b continua ossessione di lf 1 0 cose s1esse.. , parlino»: e le;gcte Il di:ilogo è divenuto orazione»). subito sc,::1 0 sui m:iri,::ini. Ma tiuesto bast:i– certo :mo iui;enuo 1>0sitivismo. ro,'tlSCio l':111alisidclln poesia Il vecchio C(IMll. .Jiscioho in una presenza coffliafo di O ! 3 comi>:ignia doi no~tri padri O frl. della dorata mod.,glia de.I el:issicismo: f:'IO, dO\'e la p~notrazione tlcll':mim:1 u too1i111011fo » 0 di 11 compagno l): quin. telli »: il 110110 di ammir:ire fa poe-.ia dalla rigura purn, fonnale, alle cose, nell'o1n,~tto su111l0sto i; perlott:1, con tli ~i s1:-alanc:1 il cido 111 ~1 0 ed intcn~o fino aU 0 lacrimo « cj ha J)Cl'IUC:S!O di :allo sos1:1nze, agli cuti mo1afisici, atlo quel senso di fibra, di bruco, dì cnrne, del' 3 millenaria poesia _ in cu.i l'oc. "hiuilere il casseuo sen:r.a i:offa)l:~ine. e e<,'l"IC'V,o ,.-itali, come paesi e corpi niclz.. elio. "uol to;ti'.uoniarc l'intcrezz.., della chio di Serra si al:r,3 ud :ihu assolute di :i,ttbrc ir:mquillarucnle J>Cr il mond'O.l), sdti:mi di (e'icità. (41 !Onl:izioue cra fa- mas•ca tr3sfus.i.ono ne.lb cosa J>OClicacosiellazioni (L:1sta ricord:ire Jn1or 110 r,/ J):i KiiHiu~ a Prr~cQ/i, da p(/,tooli :, ci'e o bollissim:1, d'ncconlo. Proicuan ra,lme.,ue ragg.iun1a, M:1 11cssm1:1 Ime. 11101/o rii fo/lgcre. i Gr(..-ci _ col tr:i11sj10 C"rducci, u Omero :a SriOo, ò un carn. do~j nel m<mdo pflscolinno, in que11:i cia di_ supcri_o_ro_illumina_ziono, di P't'· 111011010110 0 conti11110 Jei s~ioi u 1x11lri » mino i11cliua1o, che lncomrn il suo Jiia. nebula illimile, indif(C1tem:iata e anche net_raz,on_o_ cn1,co.s1>CCulat1,•a_. che intla., e «fratelli», u L, comunione col J>:iss.a. ·· ·1 li indifesa. ne inda1ò 1'« impressionismo gl11 stor1c.~me.nte o_ so~tanz_ 1almente la 10 0 la corwersaziono con tulli i grnn. no p•u 111111 e ne 3 st3111 P 3 romanlica •li puro». l'u analisi inquieta"· le t<intcn- slruttura di quel m,te pocl1co, S~)3.ran. ,li O cari O u,, ..,,,· ,,,·,.·,,,· e -, 1 c,,lto d•II,, Se,·eri,i(•, 0 8 imbolo O mollo» anclie -1 ... • -.. dell'immagino d~lla propria l)C('sona del Y.ioni » e la « musica r,ttra :o: u .•. è un:1 d_o la J>-1rteoicrna o conclus:, (la poe. loro parola ... ». E' <iuest:a la terra in senso minore. casuale dc.Ha proPria, voce bianca cl4, lnscia cadere il ver,o sia!} d::tlla parlo tcrTe113o mortale. che cui i1 Nostro agi:i1amcnto si 111110,. 0 0 prc..."Cnz:1. eppure liòto di una segreta, come C0!3 vonula di 1on1ano da un in. portieno :il proccs.,,o cultur:ilo o civile tutlo s'incorpor 3 11 o) !'110amore sensi. dolce di,.sii:-:izionc: oS'incontrano nella ,-isibilo mondo ... e gli ba.sia cho in cho si farà contermlo (lelb s1~sa c1er- bilo e si fo qurisi 1>rescnza O JKJrola... s1ori:i fit,:ure che senùirJnO ,-i,•ere (ra quell'abbandono monotono di can1ile11:i na p-ocsia, La forma cl:issica in P,1scoli Il con~en:-o allu u perennis l111ma11itas » gli uomini O Jrli 3 ,,vonimenti corno )a duri 1.:t mula eco dei EO(.iii •· In quesla - o quindi in Serra - si è disfalla· o chj:1rtnza è una luce nuo"a qunsi 1,11 chiesa sul m:iri,t:inodel libro. Ogni <:tÌI pascoliana spera impal1X1bile o lrascolo. « gli è SCOJlJ>iala Ira le moni ». :appun. rischio: i;,,ùa::io11e ehe lm alcunchè ne possierl'o: figuro ,·cl:ito O abbou,ilc ramo s'insinuano le c1olci e trc1n<Ioe 10; uon Si è interiormente dilacerala e di reli,ioso "orso un mondo imi,a'l'!Qbile appena. incompiulo O soqrnnii in un'om. dorato luci di quel cre1mscolo umanj. arricchila, o dio1tisfac:uncnte rirostituita O vih,•ati'o che 1 ,erennemontc si vanifica hra ,'3na, Se rerc:ilc ,Jj (erm:irno i con. stico di cougiunlurn ellcnistico.cristio. dallo sue ceneri. nella sua imJ)rohabiJ 0 sostauz:i: u 1n 1orni, tlur:ilo fatica 3 trO\'arli, Cho cos:i na, rino a un estremo ))Unto di fusione, E andando coragsioi!amcule ì11 fondo voglio $:iper 0 che c'i; nella mia a<lora. lrnrmo fatto. che cM:1 hnnno scrillo, in 1'ag. CONCORSO POET1c· Al concorso per ire premi di poesit1, brilla come i11jliumc. U11grido basta promosso dal sig. Aldo Aliney di Mi. a toccarle, e tu piovi. compagno !ano. e orc,aniiz:Ho dallH Fiera Leltc. nel colmo della 110/tcc quel tuo grido raria( hanno pnrtecipato 312 concorenri. morde .. ea1 1 vcrte la :.alvczza solo La Commissione ha deciso di assegna. i11 ,,ucl bu:'o che m'ha spinto dai tetti r" i premi, rispcui"nmeme di 5000, 3000 aperti :.ui cieli delle strade ove l'erba e 2000 lire, ai seguenti : primo pre- ci appunta atterriti, a premere la terra mio nlla JiriC."l u M:i 3f'!COrn la sah•ezza per confonderne il cuore. col mio cuore è rra noi " di Fr3nco Ri:i, di Verona;· d'uomo. secondo premio a u Una trombn suo• na"a n di Ciori;:io Prodi, di Reggio Emi. lia; 1erzo premio s Pietro Cristallini, di Macernt.:i. La Commissionee se.e,nal:i., ira Il: al– tre norevoli poesie deg,ne di menzio. ne. quelle di Bia!;!iaMarniti di Romn, Luciano Luisi di Roma, Gianfranco Ce. fìs di Ber,eamo, e SilYiO Bertoldi di Verona. La Commissione ha dO\'Uto escludere quelle liriche che, essendo di au1orc già edito, non rientra\'ano nelle norme del concorso. Ma ancora la salvezza è con noi Temi la luna quando lu:.tra i tuoi vclri; come fioco specchio la città è morta carica sempre di furore e senti appena lo schiocco/io della fontana sulla piazza ora che il tempo è fermo, dalle case notte ti anneza anche il suono dell'acqua ne/fa ,,asca. Non può esscree ,,oce, non può scuotere te pietre e temi quel silenzio freddo che fa la luna sui vetri come arqua. Ma anc,1o • la (salve:za i fra noi, fra que:ite ca:,e .Sepo/tr nella luna e le strade morte, ove fu luna Uno tromba suonavo Unu tromba s11ona11a sui pioppi e da lontamJ veni11a il rumore. Una tromba :,ui pioppi alta çuonava 11ell'ora del crepuscolo : ero vicino a morire, I 11etri erano rossi e suduvo e mentre a11simavo sentivo quel suono sventato e lo vedevo sui pioppi comporsì a fatica~ Tullo l1 11anità la rividi allora : il suo ricordo mi fece piangere. E pensavo canfusamente; le strade diritte erano tutte un sole e l'incrocio dei fiarni pare11aun ricordo lontano che sorridesse nel punta d'abbandonarmi. lo la rfocdo tutta la malinconia di quell'ora. il Getzemani della mia 11ita quando partivo dal mondo mentre una tromba scordala s~onava per salutarmi. Ho sbagliato Ho sbagliato acqua per la mia :icte, ho sbaglialo pa11e per la mia fame. ho sbaglialo letto per il mio sonno, Ho 25 anni, mi chiamo Pietro Cristallini [e voglio rimediare. Ma dimmi prima, o Signore : non hai sba}!liolr; uomo per la tua [creazione; (if_io.1< da ,fiou. Le antologie del Pa:s<:oli,così le italia· ne come le latine, sono congegni compii. c:ni!:,simi e delica1isslmi che a "olerii ammodernare si corre il rischio di gua· starli •irreparabilmente, Senz'altro disper rata sarebbe li 'mpresa per le due lati– ne, Epos e Lyra, e per l'italiana Sul limitare. congegnata come un orologio, o piuttosto ar1icolata come un poema. Più sciolta, più mal'leggevole, !orse me– no personale benchè pascoliana anch'es· sa nella scelta e nell'ordinamento, Fior di clirfocimento ... P:akoli ae<:clla lutto 3 quc1110fondamentale ~b!ema P:iM'o. zio1• 0 qualche cos 3 di v:ino: che l'amore J J di te atO!sO, « 1:i sua umanità ò perfol. l~.S,e,rra- ~hc è com? un allegoria sto. dblle bello J:'.lrolc. con tullo quel che ~~;,: :r::/~~•~ 6 ~s:~~~~ ~•~::~• 11 :::,ì: 1------------------------- ta e innoceul:: -.., « ,-erilà ingenua e 1u. rico.lcttoruna del J)('lmO rapporto in re<-:1 di :<rwrifìzionel cercarle e nel c•1. senza cnq>o: b loro ,,o 11 s:~•e 1•r 1 · R • B • p ~ k da fiore poteva subire una reYislone, consigliata dalle esigenze della scuola d'oggi. E l'editore Mondadori, che s 1 ~ rivolto per questo al padre Luigi Pie· trobono, non g>o1eva !trovare miglior indirizzo. Amico e quasi coetaneo del P:iscoli, esperto della scuola per lunga consuetudine, vigile e geniale indagatore di poesia, per. nulla impacciato da pre. concetti misoneistici, il Pietrobono era veramente l'uomo che ci vole\'a, «I ~ statn una !onun:i che abbia accolto l'invito. L' -antologja.ha conser\'ato il suo ordl. nsmenro e accresciuto di non mollo il numero delle pagine. Le sostituzioni non ne h:mno punto alterato le fauezze. J nuo\'i scriuori, quelli d,gli ultimi de– cenni. cho il Pascoli non fece in tempo muhu0!3 •li ,,uell':inima ». u nella SU:] quei tempi tra umanesimo e crisi - noi 1nodirlo O noll'imitarle, t?i su1>Crsfr,.ionc o fugi:ilÌ\';l, (alt:i p=ù che :altro di tlesi. I t·a u m I a pa-, viv:1 J>!"O!enza io sento In schiottCT2::1ci rhicdi:imo: eomo mai Serra si 1·iriu- noi goderlo è \•ano; 0 son ,•ani i versi o"\:ri. ili 1 ,:-ir 01 0 non delle, ili sforzi non '!:!~~::ma~ ~: 11 :~•:e:~: t;~ 11 ~;i ::::i ,\ 1 !i ::::~ti:~!si::::ro 0 \::t~~:~ 1 :a ~= 11~ 1 ~ 1 1 :~::: e lo rime e i libr-i e i canli e le pitture compi1,1i. ,li difoui non colmali: i ve. bambino cl~ J}Urora ha :!porlo i ,•ergi. Pa<1Colie J)Oi interamente 'aderiva al e i simulacri O lu immaginazioni lutle ~:~f!. 8 ~ !t~!~;~:e~~! 1 :i::~~,:~\:m:e~'~ ni occhi sul!c cose», « spoglia cor1>0ra- mondo· del p<X!,tn.puer? Forse che il quanle; voilio -:apor lutto tiuesto 1 )Cf" rirlesso negli occhi affettuosi dei circo. lo e mas!icca ». e1 vorrei dire che è co. Pascoli. dal 1>0nto di vista umano ed a,•er b gioia Ji :iffront 3 ro con °"chi st:i 11 ii »: « Nnn 11113 sJalua, ma un'urn:, ml) "un'omhr:i delln sacra: sa),.,a1ichez. elico.roligioso, non ,,iYC\'aquei miti !'ti. ape:-li il 1,erjcolo mio dolco)). Ci 1110. nell'omhr:i ». :ii::i di Virplio ... Cerio ç un Virgilo pii'1 ci:ili O culturali con la ste.ss 3 ingenu:1ri viamo quj 5 11 ~na lama :affilata: o rhi Oreste MACR) ~~~~n~a~~tc~~o 1 ';:a\~,~~~~~i s~:iq:~~\à :u~~ :,,:;si:a:«:a~o biu~;;; :i~::b/o~;i ~an;~~:l: ="""====================~~ mov;men1; St•p<,faioH ». Siamo qu; ,u ,1; .,,;guuoH? Non eocto uno .-ag;ono o p o R T E T ? un piano critico. o non (ON.eSerr:i a. di gus10 era suHicienlb a dirre~cminrc tle·isro totnlmento a (fuél mis1icirn10 crilir 3monte il P11sc:o!igeorrico d..11Pa. ontologico J~lle paroJ 0 per so ste•se scoli 11111ani1ario. Lo stcs!O sviluppo di do:tin31o alla J>OC!i11 o dell'uomo m,. motivi EÌ ,•eririrò in uno s1>irito aHine, t1m1litcrp0e•n; mi11i°ciJtmo ontolo@ico. A1••onio Morludo o con la sless:1 in. ch'era im1>licilamcnlc ,!enunciato dalla ijenuitù... In cffclli, b. notura scrrinna s..,.,e-n cosc;e,•za tpeeulativa 1Jel Crore. :1ehi,·a,aristocrn1ica e conscrY:atrico, c111i vici'o cus1oc 1 0 tle 1 1 3 (orma classica e Jc1 si Jimostr 3 parziale, e II ragione: er:i l'iL mclodo 1rasccndt'111ale? Cioè, supcrsti. lusioue anlica ckll'umonista cli poter ,:iore dc-Ila poeticità i111rin•ccaal d.'.llOoptor 0 liboramC11t 0 per una sfera di og. ogr-ottio: 11 1\.... il Poscoli ogni og,c\lo eo•1i, piuttosto che per un'ahrn; ma 1xre che :ibbi11un Sl'"'fl•O 11ootico fisso, nel 1o Sl"!l'O temJ)(I Sen- 3 dichi11r:i\'aun:i ""mo un 0 ide 3 pla1onica, t'hc JlllÒ I s. sci:ssione noi mondo degli uomini tra il so·o rivelato i,olo in un modo e eh unn I J>Oeta,simboleggiante con lo 1>0lis,co– ccrta p.'.lrola ». ,. la poesia del Pascoli no di cui l 3 colp-a ric:itlev:i sullo stesso consislo in qualche cosa che è ruori do:'b n?eta. ba111bol"ffp:Onlcon la polis, co. 1enoratura fuori dei vc,r!.i pre!i a uno I si come Ja natura o con lo opero e 8 tl'":O; c5;., ò di cose. ò ne1 cuore s1cs. i s'.orni, 111110 11ro1e30con clolC'~fol_lia · so dello coso•· ~ se,ulo a r"~111ier:ir 0 un:1_mat~inl:1 111. J1 saggio sen-iouo_sul p~,sc~l_i è ~osi :~~~~~h:i:~r,::o ";~~~od~ot~:t~:~ r:~: percorso da una .,•1brata 1_nqmctud111tstero, DOIIJ►io o·rorc: quello Jel 'pa~c-o. da un inlorcs!o acuto o fOtllle per qu" - li, d c0nfonde·e in un g"'ncr:co :1mnro la libera avventura poetica. che instau. J 0 ,luo sro~e; quello di s-rra, tli dis1in. r3 un'•• arte del ,,i\•cro » su un'cc:1un11:io. gucrli O :aS!egnaro m,:i prrl'ercn1.a. E 1• 0 « ,•i1a.1>0csia ». Il Pascoli di Serra è qui nullo si 1ogli 0 alla gran11ezza .ti la sperata liberlà dentro l'umane,imo, quol poeta o di quella JlOesin. non p(IIUta conquistare nella gcograri:i (f)eJ. ,nulieiJ.1,uJ. o:<.trnumanislica di Kiplng. L'intellig,-n. z:a serrian 3 penetro. mirnbilmen1c nella struttura dell'impressionismo O del (rnmtn"'llliinno: quel eonCIC'ltodi c1 rea. 1iu.ar 0 la p0e·ia :e, di o: rcn:lero sensibi. le dentro 1a parola 111110 lo sue impr~s– sioni, nella loro pieneu-.a :o, quel vole. ro u realizzato tutto il suo osgeuo .l), o o: f'("fl)iuar-oscnsibilmenle. 0 1alorn m:i. E allora, f:1llj111 la libe,-tù di Kiplinr:. fallita la dis1i11zione in Pnscoli, acr,.11 di lcr111aro I corso delle nostro aollcei– lazioni o tli preferire il Sorra che rj. nunzia. e si confe•s:i iu 1111n ~.,-:, f1uo.llo Per un Catalo1w. do"e dura " trionfo il se111ime1110 umani!lico della ,;. ta: « E• una gioia leggera: essa !fogge dalb. menle che <:crea di abbrncciorb e I APPENDICE DELLA ,\·o, t1ou oportet niente affaltr,. </ttatulo sono Jrrat1,iti ed evitabili. Tale 11 caso dolorosissimo dell'r:.. cltt-tioue de![li italiani dlllla. dirr– zim1e del settore Lettere ed cui; dell'Unosco. Pc-r parte nost.ra uqrl e,,t.reremo iu merito alla polemica: 110n diremo parola - ueauche o titolo di pura cronaca - circa le ma11011ree co,11["urc.. vere o suppo– ste (ci mm1cl1erel,bc it1 Of!'Ui mo. do il mezzo di co11trollar l'eo;atti•r;. ca dei fatti de11,mciat; in propostlo dalla stampa), le quali si -vwolo clic siano la causa unica di questo risr,ftato per l'c,pp,mto: e il (( co. st11111e II che esso sembra indicare. li risultato: percfrè la no111;,u, a quc:l Post.o del cin-cse J.,i,1 l'u Ta11J.? - ottimo scrittore - e felice scel– ta - ci laf!lia fuori da ,m or,ra– rii.0110 int.c,11az•o11ale importante, tlo11c ci era stata offerta una carica di rilievo. IJ « costwnrn n: perchè com11t1<we si siano svol.te le cose - e anche a -voler escludere ani· mosità personali e ,politiche. defo· zioni, pettc(!'olezzi, a,1ta!!Onismo tra J;bcra cultura e cultura accade. mica - non si tmò difendersi dal– l'impressione che la condotta del– l'fotera faccenda dei parte ,1ost.ra abbia mancato, diremo. di st11e. A chi non co11ava in petto ncs. suna Particoforc candidatura., e sperava solo cJie il nostro Paese foss(! belr~ Tappresentat.o hell'Une– sco, tutti i 11omi 'Uia 11ia t,roPost.i llfJParivano CE!IU1lme,1te derrni: da quello del nostro A 11f!"ioletti che aJ. le vi-:1e doti tlcll'art:~ta 1111isce ,ma {11t1!lnt,rcparaz·o11 8 specifica e e-ode a/l'estrro di tanta me ..itata st;ma. a a11elli di Dicf!o Valer; dclicat.is· simo lirico, fine c.se [!eta lct.terar'"· e ,r; Euf!c,iio Mon-ale mila cui !i· {tura e di poeta e di studioso e d, itomo non Pot,,cbbcro che conver. !!ere tutti i suff-ral[i. /.,o stesso si dica .Per l' A slflt i eccellent.e cultore di diritto; per l' A r(""ari acuto e dottissimo cri't-'co d'arte: plh' ,r Mont.evcrtfi, i..spani-~ta e (iloloJro <li alla classe, O,rmmo cli costoro poteva essere eletto con 1miversale com.t>iacimento del mondo dC"lla cultura. Noss,mo di cost.oro è stato eletto. E' 1m colpo spiace11ole al nostro prestigio di fronte a[!li stra. nicri: mi danno tutt'altro clic in– dif(erc11te per le nostre letUre d ."i ,J.ostre arti. Cosa fatta capo ha.. Ma dall'episodio si trasrua - q11e– sto alme,lo - l'i11scK71amento p~r l'm.--:•enire una buona volta. F I ERA LETTERARIA I DIARIO DI MEDICO MALATO di René Allendy ('I'rad. di GIORGINA. V/VANTI) Certamente si compi in mc :1 diMacco parzia•c da qut!sto amore m:itcrno, di:..tacco che pii, tardi doveva p~rmcuermi una fi'-6.'lzionc sostitutiva in G~ov:lnna, ma, oltre a ciò, la mj3 avidit!t dovette 6ubire un cambimncnto c1: direzione pas..c:ando dal modo costrut· th·o al modo distru11ivo della g-uerra: e l'osrncolo contro i! quale potè rivolgcr~i il m:o furore di lott:'l fu probabilmemc il mo11do cs1crno. !e ~uc cos1ruzioni. l':un:'lrena elci nuovi alimenti. nonchè l'~mmagine di mio padre. Insomma, ncll 1 oscuri1.i del mio i:..tin10. dopo avere amoro.'1- mcnie popp:uo il seno materno per asi-imilarne la so:itanza, avrei voluto divor:ire astio~amente m:o padre per di$truggere l'o!-t:1colo da !ui incarnato. ' Ciò appare come lln dr:lmma primordi:llc nCI pili profondo incon,ci:o degli uomini : lo vcdin.mo espre!-50 nei rncconti e nelle leggende (quali la \Storia di Pollicino), che ritroviamo più o meno identiche prc~s.o i popoli p!i, diversi : il padre interviene ~~mpre per rifiutare :i.I bambino il t11u1rimen10 materno. ,:rett:irlo nelle lotte ~!vagge clella for~ta. esporlo ai denti dell'orco, è ~uscitarè fangosci:i :-enz:i -.c."ampo: o manf?iare l'a'"vers..,rio o es~er" mangiati da lui. Suppongo che il mio ::-vezznmento col ~uo tr::uuna provoca.:---.c in me uno :,doppiamento dell'immngine mn.ternn: dietro la buon:'\ madre che dona il proprio amore e 1a propria sostanza, OS!-.O fece $0r~erc l'ombra della den malefic:l che delude, 10gliè e ucc:{lè ~ fcc~ sorgere b noLione dcll'o,rncolo da vine-ere 60tto formn dd– l'immaginc paterna. Indubbiamente, fonomi adu!to, consrnrnte le debolez7e di mio padre e la su:1 dipendenza da m;:l mndre e da mia nonna, pott:i ancorn s.doppinre i miei ~cntimenti nei ri(?'u:trcli delra"vers:ir·o: ri.LSpc1toper J:t potenza da 'lui e--crcirnta su di mc. cli!-prez7.o pèr la debolezza da lui cl'mo~trat:i iSOllO altri :lSJ>Ctt.i. E quando, infi. ne, le trasformazioni della puberi.i mj misero di fronte al prob 1 é· ma cli diventare uomo, come mio padre, e di identificarmi con quanto po1c,·a esservi di essenziale nella sua pcr~ona l'ambi\"a' lenza dovctlc farsi tota!e. Si tratt.·wa di assimilinrne il buoso e di r~p'.ng-crne gli aspcui indc:-.:dcrabili, di assorbire la sua viri\i1!t e cli climin.'1.rne l'as.mat'co. ProbahilmCnte ciò complicò assai il mio compito, ,\li :,embra impo:-.sibile oriclltarm: con ccr1ezzn in que,:,1i sdoppi:unenti d. immagini, nelle mol1eplici :imbivalen7,e che si sono ,sovrappostc. Cere-o nondimeno di riepilognre i-chemat"camente le mié ami– che reaz:oni: e mi !,,Cmbra di dover cominciare dalla fnme esn– spernt:i e dall'a1,go.~ci:1 dell'abbnndono provato nello .S\'ezzamcnto, per d:!-Cernere. dn quel nwmento, lo ~c.'1.lcnarsi di una violenta rea– zione. >fon mi ero ras.~cgnnto. ;\lia madre mi riferl che per qu1- rm110110 ore non a,·cvo C~ :l.to di urlare in uno i-tato di i-uprem:, cctiia/.lonc. D:i ciò. penso n:\S(.'C!SC un disperalo bi'-ogno di agire in modo ngg-res.."lvo, distruu:vo, as.tioso: il bì~ogno c~s.perato di di\"orar(' l'ostacolo per distru{?"gCrlo. L ·iMinto i: fauo in modo che quando incontra un impcd~mento :i.Ila o::,-O(ldis.faz'oncdelle, proprie tende1we. non pas.!!ia mai oltre. rnn rc..c::taindefini1amen1e teso v('rso il mcclc-.imo !,,COpo. come quègli insetti che, :i.rr~ tate :i.rtificiosa.mente un !oro atto automatico ~i 0~1ìnano. per tutta l:l vit:l, :'l ricominciare anche se tale atto è, di· ventato in :,cgu'to as~olutamente inutiie ~ pri,·o di senso: cosi il bambino, il cuj sviluppo istintivo si è urtato contro una situazioné insolubile, contrarrà un:1 neno~i che per t'\1tla l'~isten7a, lo terrà fis,ato nella soluzione dello stC-."SOproblèma infantile e ormai s.u· pcra10; e ~i os.tiner:"t a ricercnre ovunque 1a medesima condi7iO!lè cl: e-:pcrien?.-1, certo nella speranza cli riuscire. una volta o l'altra, a rii-olverla fruttuosamente. ma in ren!1à incatenato a una ::issur· da fatali1:"t che è l:i. :-.ua danna/1one. Eg-li cercherà, ognj qual volta lo potr:"t. di ricreare t:1lc s.ituazione 1:p:c:i, in ciò guidalo dalla ~or– prendenic divinn7ione dell'i:-tinto. con la cieca sicurCz7a clc: ••uoi automatismi: e la farà sor~rc eia circ-oHan7e che potrebbC'ro sem– brare le meno adntte. Tale è il 6Cnso dei dèsLno. Può dansi che in mc s'ffotta prova. troppo violenta. per ~sere acccttatn con r:1,se~a7ione, buon:1 volont:\, buone speranze, cre.1s. se uno ...1:ito perm:i.ncnte di g-ucrra, cli furore, di iperatti,<tà nel dfrorarc 1·ostacolo. che potè trasportarsi dalla divorante bulimia a una morbo~a a\'id'tà. della mente, ma che per tutta l'cc:istèn:1:1, do. vc"a mettermi sordnmente in guerra col genere umano. Certa– mente per quet-o ho co<.1 ,pc!t-.o l'imprcs..,1one di e--•ere guudato ib ioteca Gino Bianco Caro Direuore, lo lfl buona Signora Rita IJumi p,,,,,,i,s ;u~~~~sci:e,q:e~t~el~i~t 0 ;;z~;~ c::ri~t; e di e:eder passare rier w1 C(IJJOSCHolo i nuo\'i, crediamo che li avrebbe plìl 0 marito, l'o,ie,to e m.(!diocre sig. Niko meno tutti ospitati anche lui. E' proba. l'nppà$, E sino sic,1ro cl,e, 11elloro si,1. bile che il consumato metrista sarebbe cero sfor:o di adegmirsi ad 1111 ,51.11,erio. stato indul~ente anche al verso libero di re, ma a11cor lo11ta110 i<leale di malllri. Covoni. di Palazzeschi, di Ungaretti. di tù <trtistico. c.,si no 11 .ffll",urno grati, ,:è Quasimodo. Oltre questi quauro poeti, Lio11ello Piumi ò nome 1ro11JJO CflrO in Par11aso, e tro11po 11010 l• l'artknte r1more cl,e egli nutre ,Jk, UniverS<1le Poe.sia, perchè si po.,sa uolcrgli m(llo di f(llf!..(toaru'colo su ''Rila B11111i Papà, la 11011ella Sai/o" che r,cdo 1\"u piiì giorna. li, e 1 m, l'altro, 1 in Sicilia del Popolo ,li Palermo del 20 giugno 19-18. E 1/0r_ remmo tacere. se ,1011 s,"pe.ssimo cor. q1w,11ti um(lre:::.a e pena so110 acc0lti, tr(l gli "mici di Aume. q1t.0Stitruui.sa. menti di ,•alori (ultimo e pili cl<imoro– .so quello C()mpi1110 l'mmo $COr.w, ,fol /rn,1cese Levesr111e). Lo so b""e elle es. .si voglio110 es.sere ,,i,mostr, ig,wtoti clic mal co11osciwi. od A11to11c/lo Colli 11è " J,io11clfo f'i 11• i~:c~t:iirie~~~!~nnt ~a~;e~~~ B~~vt~:: mi di averli collOcati sopra 1111 1,i.cdi. pelli, Borsi, Broochi, Chiesa, Gatti, 51 allo sul <1 11 ale essi non possono, resta. Giulioui. Lilli, Lisi. Locchi, Fausto Ma. te se 11 :.a evidente dis(lg:o. Non clic fo ria Martin!, Monelli, Moretti, Ada Negri, Grecia 11011 abbia pOOICSse degne di tal Oielli, Onolri, Pancrazi, Papini, Pea. nome, e basterebl e la 11agica Afari11 Po. Pelllzzi, Pirandello. Sah•adori, Sanminia– lid11ri, spe,11asigiot)(l11issimn nel $(111Qto. telli, Siciliani, Soffici, la Tosani, Tritus. rio (lei Pe11tclico. e fo luttorn i:iue,ue, sa, Tumiati, Valgjmigli, Valli, Verganl. cl,e .~i nasco,u/,. 511110 fo fJ!leudrmimn S'intende che ce li ha messi non già Mirtiotiua, e pi,ì oltre... ma pe~ t11t1ela :e~~r;,e:e;~~~fc~~a~~~~~~!.el>f:tt~:a.~~: ,fiuit1riSaffo rimnne la sorella irrag,:u111. o il comune consenso da riar1e dei lei~ ,;ibil(! e lomnna, perd11tain tremore <l'e. tori d'oggi (che allora anche altri nomi stasi. Ness1111(1 vide il mondo co11 '1(;. dovremmo vederci}, ma come voci del chi ,,iii ,movi o tucoltò con 1,i,ì 11crgine nostro tempo da far sentire, in quel ,msit1 il /Htlpito del 1,roprio cuore... punto. ttl ra?azti delle nostre scuole. Ed Non -!IO se qui l'errore .si debba 11110 Messo Liencllo Firtmi, o a quello e1 1 e $Cmbra il suo illformntore, il Sig. A11. to11ello Colli. tlile11m11cdi b11a11" oo. lu11tti, iii cui /H'rò fc11111si,,smo,da so. lo, 11011lmSlo a sop1,crire ,J di/etto deL la pre1,ara:io11e pi,i elcm<mt11re. Nè oorrei aver preso lo penna se non è bello e confortante, rer chi crede $llpc.$$Ì che Temi e Dil.·e ltam10 il loM ;~~ 1 !rs~~\~l~t :ll.td :~~c:~1~~~:~;na~h 1~ d:~ b" 1111111ra!e, cd è w11,1110. che i ,wc. ti tlcl nostro temrJO. ig11ornti i11 ul!u"le misura elfi[ copitalist11 e Jnl proletario. (cl1e 11011 JJQU0110 ,,er opposte rC1gio11i C011ccdeni 1l /us~o di (11,'f!.r" ml ·,,11im11) si tif11gi110 iu co11vc111icole i,i ce1111co/i. E& anche è 1rma110cl,e, reggemlosi a 11ice1ufo il 111ribf1lo , e.ui ~~i riconoscmw reci11roc11met11e i pi,ì olti f(rmli della (>C. cellen::a pae1ica. l,a fede in Sè e nelfo proprie Of)Cre è man for:t1 che "i11111 " fJCl"sistere e 11 .,1,,cere. M,, può il simi. loro essere 11e11dmo"!l'orefice f>er oro di COf>pella, e rmò l'i11ce11so ,lei turife. ri IJll/ere come mu1 perenne fro11d(I di lm,ro? Q11llo clie io ,o è che .si riderà ad Atene. di ue,ler posta acoot110n Sa/. s e~t:io ,,,.sii a;:o 11 i flocm,tn ,illf' J\111.,e 80- clino abbia orecchio cosl pron10 e co· relle. E,l a parlare mi 1/or:o, non tanto sì delicato da cogliere e apprezzare Il lti .~impc11ù, elle io ,,mrro 11Pr~,. 1'11 .. n 11 1imbro di quelle voci. l'altro poeta, q11anto la responsabili,;. Un 'inclusione non ci è sembrala op,– cl,e io sc11to v<rso 11111" illl"rn fa le/. por1unt1,qu'!lla del famoso sonetto alflc. 1era1ur 0 11 eo,greca, tiella , 1uale sono _ riano u Giorno verrà, tornerà Il giorno ahimè! - prCAAJ c/,e l'u11ico i111n11rcu• ::· ~•~n c:p;i~im!i ;h~~~b~'irt:i:~g~lll:: i11 ltaliti .. ,,,Jft, c111tctlr"cl1e tengo rin trobono o ·al Pascoli ( nell'edizione che 11i1ì di tre fos11'i,1lcl/n U11il)crsità ili 1'11 abbiamo sott'occhio di Fior da fiore, Ja lermo. E forse è da imp1.11area dife'tto 1erza. Il soneuo non c'è). Quel versi, mio se [fl csiµ11i1ùdcll-0 for:e, e il. rio in cui l'Allieri scolpisce stupcnd.'.lmen– 11('rscr11ire11elfo .desio temr,o ,,i,ì di ur. 1,adrn,w, ,io,, mi l,mmo c01uemito si,w. ra di fate che le lellf're rlclla Crccill te la propria sra1ua di \'ate nazionale, ogni giovane che s'inizi :illo studio della nostra lettera1ura dovrebbe saperli a me. moria. Ma a "ederll rlprodotli in una mo,lcrr111 simu, 1,iti e ml'plin r'>t11".Uei11tf' n1tologia per -scuole medie Inferiori ,ln ntJi. non abbiamo potuto non ripensare alle Bruno LAVAGMIMI nobili. serene e veramente moderne pa· role con cui Il Manzoni, ~iustappunto a proposito delle in\'ettive misogal:lche dell'Alfieri, contrappose Il pròprlo urna. cos diffidenza, se non per:-eg-uitato, da tut.ti quel!: che po~edevn· no una quals.ia.si nutor:t.i :-u cli me. Per quost 0 non ho sentito m:ii la benevola prote-L:one di un profes.'-Orc: cli un sorv~liante. cli l•ll maestro, e •neanche di prCli e cli Dio. Gli è come .se un fanta~ma pCq>Ctua~c:;e i-i interpones:--c tra la renl1à e mè, iso 1 :i.nclomi, nono· ~ta.nte la mia illu~or·:,. app:1renzn cli facile sxievolezza, in una (li. sperala solitucl'ne. A!lorn riprendendo con J'ost.:nazionc dell'i61.into le ,<e gi:'1 se:::guite nclln Jontn1wa infonzi•1. pcr!:t1.:veraj nella lolla cèr- . cnnclo contjnunmcnte cli individuare i punii deboli dei .i p :i.dr : 11 :, me a,·verS:, ~i come avevo trovato te deficien;,,e paternè. In rnl modo sOre in mc 1·abi1udine et: identificarmi per .solidarietà con tullo c-iò che è debole, rn':sconoç-ciuto, oppros:..o, oggc110 cli ingiu. "'tizin; e cl:, intraprendere 111H1 loti a scn:✓.,, qunr1ierc co:\tro i clifeui elci forti. ~li .sembrn di t'Omprenderc molto chiar:unente l'clem<.:ntarc --ccnnrio che hn servito di sfondo a tulle le reazioni della m:a vita affetti,·:1 e della mi:1 carrier:1. Per c..c.crnpio, quando il giorno dopo la mia t<x-.:i. di laurc:,, scelsi ric:òJu1:1memc il metodo omeop:itico. allorn og-g,::110 di mollo di:.cerdito, il mio vecchio m:iestro, il chi. rurgo Racffe\, nl quale avc·vo annunc;nto la mia dec:~one, mi con. sickrò come un mnttoide. Qu~nclo. dopo la Grande Guerra, entrai nella seu:1 dei psicoanalisti, l'op:nionc genernle, anche né~li am– bienti illuminati, ne condannava le r:cerchc come e<o~cenit3 )1 P. sciocchezze li. Quando, a diciotto anni. mi interes~-,i a libri di astrologia e di cabala, quando mj occupai cli sc·enzc occulte. di so· cictà segrete, qunndo mj srnccai dalla religione tradjz;onale nella quale ero .st:ito educato, entrai ogni volta volontnriamente nella -.ch'era elci reprob:. Anche le mie 1énden,,:(' oolitichè mi misèro in violenta opposizione col mio ambiente. Tutta l'nttività di cui ero capace fu sp'eg:tta ,su Inti bnsi, Il tempo traf-corso. quello di un:i q-enernzione, o di una metà di vita normnle. lrn rMQ giustizia n qualcun.'\ delle mie cau!,,e; e solo in questa misurn la mia vita h1 potuto prendere un senso p05iti,•o. Ho cosi potuto trovare la giu· '-Lific:1z'one del 1e m=c impre'"e. ma a prez70 di un lavoro panèsco, di un'attesa e.stenuante, e dopo qunli tcMioni, qu:tli pause ingrate, q11:1le~t:lnchcz7,.'\! ~on era la strada facile; ma il sentiero di spinr nel quale il movC'nte <lell'oclio (' '-emprc s.t:110 o-.pi:'ltO da\\'ariclidt dei ri~uhati. Cnpi:,eo pcrchè i miei primi la\•or: per:-onali si rivolges~r.:ro al. l'alchimia. Anch'io ho fat10 della tr:i.sn1111a;,:one il prog-r:1mm:i. dcl– i:,. mia vita: prendere la cosa vile per trarne l'oro pili prCLiO~. L'ho fatto nella febbre, nella frett:1, nello strapa7ZO, nella precipi. 1azione. :\In è stato il mio " karma,,, e solo perciò 1:, mi:i. vitn h,1 for<;c avuto un qualc-he ,·alorc. (CONTINUA AL l'H.0S$U.{0 NUJUH<U) no patriottismo a quello a:riernno fon· dato su\Podio. Squisito interprete del Manzoni, anche più manzoniano di noi. Il padre Pie1robono nnn \'Orrà darci torto. p. p. t. [ LODOLI] CLICffES TI!ICROMll·BICROMIE PERRIVISTE-GIOl1HALI FOTOLITO SELEZIOHI PUOffSIT [ ROMA] VllD[ll'OR/0 26 TELEF. 52385 1 coLOJ 1 ":ìll \~fl AD OLIO]/ ~t /\ 11/ÀNG'EI:1 :· ~iJ)J',1r1.b> r '""'- FINISSIMI l_ PER ARTISTI SIC:A ________ _ UI-.LLE ARTI _________ TORINO l'H.0U01'1'1 p 1-: H.

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