Fiera Letteraria - Anno III - n. 20 - 23 maggio 1948

P_o_g,_·n_a_4 _ _ _________________________________ L_A_l'_IB_•_R_A_L_E_'l_"J_'E_R_,_\_R_I,_\ _ __ _ _ __ _ ___________________ •~c..' mag,ttio ,9~8 BIBLIOTECA 1111~[{ Hl -lf M~Hl{~.f Qu:isi pc: 11n postumo 5cru11olo. nel. l'introduziono alta nutrila raccolta di sagsi 6ttgli Scr.ittOri picmonte..<i del se. comfo Ottocento (Torino, Francesco Dc Silva, 1948), Giorgio Petrocchi si chic. dc se un'ind.:agine riguardante un r,c– riodo inlcnso di ,·ita O di 1110,•imenli culturali, limitata ad una regione let• tcraria d'halia, non rischi di riFuh-ire unilaterale cd insufficiente, non 5 i es::iu– ri~ca in o: rivnlutazioni » sporadiche o sterili, non I perda 60PT3tlutto di Yi1>la f:;:e::\,rt~.1~ 3~0dc~1 i::i:i:~lii, <l: 0:;ue~~ comune. pur entro un diver-l'!o incidere di riserve do,•utc ora al 11crma11crcdi schemi montali incapaci <li abbandono 1>icno al processo fanta.s1ico. ora a,1 incerle:,,ze formali, -· consogu~nz:1 a loro voha di una lrOM)O proluni;ata adesione n1 clima. alle formule ,·uote degli s1es1,iresidui di un romanticismo di m:rniera. fntcn•cngono, è vero, proposili do– cmnenlari. ambizioni naturalis1iclie, ~l>f)rndici accenni maKari alle go11fiu– lurc re1oriche riecheggianti il lussurcg. g-iarc immaginifico de11a Roma ((bi– zantina.». gusto realistico•wc~ale di Bersezio. nella vena balzacchiana terh· perata di umana p:etò, di bonario umo. rismo di Achille- Giovanni Cai;nu, nel– la Mmsìbiliti, ,Jolorosa di Gral, nello sbizzarrirsi quasi musicnlc enlro il pro. p-rio ostro ro1,1•rescn1ativ 0 di Foldella; non però neJl!equilibrio un po· gene– rico dei tentativi rapsodici sulla vicenda risorgimentale di -Roberto Sncchcni. Ma l'autentico accento della loro 1•oe8i:1 rimane nelle lince 1enui di 1111 pacsag• gio minuto. di inm1ai:;ini melanconiche e pacate. in ccrla tollile in~is1cnza sui rr.irticol:iri di 1111 quadro. :1~11urgeuledi volta i:n volt:1 all'analisi ,.._~cologica di un Calamlra cii all'cHusione lirica di un Faldoll:i, nelfo compiacenza iusom· ma di rendere l'a1111o~lcra ca$alinga propria d'i un piccolo mondo di pro– \'Ìllcia. di villaggio, di :mi;olo cam)}C• stro o mentano, Per il gusto for.,c cli rintracc:arc. con l'occhin iutlai:;.i1orc di qualche (C al1>inista ciaballone i> ed allruver"O il 6 uo slesso candore mccli• tali\'O, qualcuno delle « cellule Lenefi. che che, nel 1orbiclo bulicame dell'u· mano armento, portano un llerennc cOnlributo alle grandi riserve della bon• tù risanalrice; alla stCs&:16'li8a che le gocciolino :itilhmti <lai recessi montani recano il lor 0 ignorato Contributo agli oceani sterminati». Lo stesso impaccio linguistico in• tr:1vvc<libile in queste rii;he di Cagna rimane un )}Ot:o la malntti:1 emlemica di tutti i tcntnlivi, gli Ci,pCrimenti lei• !erari piemontesi, e quondo 11011 si ri• soh-a nel fiorentini~mo manzoniano, ri– porta ad un:1 1·ar.at1eris1icudi linguag- gio com11o&ito. con venature dialctt:ili e quasi maccheroniche. E,· come 1111 senso riflesso, :iri$tocratico clt:U-esp:c~. sionc; mollo giustamente .il Petrocchi lo rintraccia speciah11c111cin Cio,•tumi F:ddella, pure a\•:1uzando lo ,lo,•utc ri• sen•c t,ulla sua csubcramm di i111;rc• dienti. sulla ~u:1com1l1:icc11za :i freddo di sistemare termini dialettali uel cor• po dcll'italiuno (ma non avc,•u prc~o c1ualchc dirizzone dello ~,e~so tipo an• che Manzoni. :ibbamlona11do~i nel ,..er– mo e Lucia. nella prima stesura ciel suo anche lingui~tic:1111c11te castigatissi• mo capolavoro. :i 1 1~i:1ccredel bozu:t• lo, ciel JlCZ7-0 di culore?). Ci fa assiste. re ad 11110 sbi7J~urirsi dei temi lirici. ad un'im11cnnarsi della ran1asia da,•an· li a im1•revc1l11li ri~uhati fonici. ad unu corrente mu8ica1c ~empre 1•iù in– viperita a sca,•are nel lermine regiona• le, noi <-olori, nello scmbia111.e uni dia. loghi. &.l è in fondo a questa 1::1pie111C p-rcoccu11a7,ionc espressiva che 1•o~ia• 1110 i:-icorrerc per tro,•are un denomina. !ore comune. :,gli c.scrcìzi ~tilistici del– la civiltà leuerari:i sobal1lina dclJlul• timo olloccnto cd ai;li esperimenti. 1ct– teccn1eschi ciJ anche precedenti. di por. lare l'(f alloLroi;o feroce n al li,·cllo cli i;on1ilczz..1 e di ruffìnatezz..1 delle J>ii, culle correnti italiane ' 1 c11ro1)ce. Maga- ri con. serbo.· in pili, Enx.o BOTTASSO, Annuncio E' 1t051r:1. in1cntionctlttlie:irc : i.ti ,\1· do I'alazu'Chl una p:ig!n3 della Fiera. Dl:uno intanto !IUC.~l:i an1ici11:1Z.:ont. Con quc~li suoi fii;li o fratelli, an· nunciati eia tanto tem))o e giunti or;1 con immutato nome :id uscire 11ci tipi di Vallccchi (I), Pa\a73.e~chi s'C anche lui definiliv:unente, come il celibe Cc. lestin 0 Cm:c"oli, assicurat:1 una fomi,;lia. Patcrnilù o fratcrnitù cui la qualifica di 1m1a1i,,a ~uonerebbc a dir poco mo– desta e imprcci~a. Fuori ,bllc <t Stam11011. con.solid:110 oltre la circoscritta ironia delle 11~oe– -~ie I) dv,·c comparivano in panni tar• lati O stinti da beghine, le cinquanten• ni cucitrici di bianco Teresa e Caro· lina ì\la1erassi son sue ~orcllc dal '34 con un guCCCho di quindici cdtzioni. Remo è suo nc11ote da sempre e i (<buf. fi )l semi.re e ,·olontariamento hanno con lui soslcnulo scnz.:i folico il 11eso del• la croce. · Quesli suoi figli o fra1elli vengono dunque a rimalJare, ma solo per pro• Condili! e compiutcr.za fisionomica, i \'incoli ,lella sua parcntcla J>ii1dirctla. Sembra, cd è infotli. un":mnotazione uu1ohio1,t.raficu, su <1uc.~topiano. l'al• le6"giamcnto di Cuccoli padre: « li si– i;uor CelC&tino si compor1ava in ma• le europee. E. per siustifìcarc fa sua fotica, allcaa l'utilità di 6imili iudagì• ni minuziose sulla ,•ila letteraria dei \'uri ambienti, sulle reazioni degli :lii· goli limitnti o qunsi slngnanli, per C?Omprendc:-e tendenze e coutrusti a1;i• lanlesi 111unu scaln e con ,una risonnn. za giù vusla. Rileva l'lnrluenza della comune atmosfern provinciale nulla for. mozione del linguaiu;io, in un analogo gusto del bo.ucuo. do1Jn ruppresento– zione storica. della contemplazione vi– siva, fino al costituirsi di una vera e propri:>. poetica del paest11H;io. Insiste, in modo particolare, sulln comune OJ>· posizione al vt'l'i~mo degli scrittori d1e esamino: in alcuni parziale e velata da ardori romnnzeschi o sociali, come in Ben:czio, o idilliaci. come in Co· stontino Nigra e Giuseppe Gincosa. in nhri Inie do importare « unn forte ço• scienz.'?. scplimc111ale cd afff'lliva. una reazione nel nomo di principii di veri• tò, di coscienza O di legnme psicolo• gic 0 con lo creature dolJo propria fon– tosio »; cd al1udo spCcinlmcnto all'o• 1:cra di Edoardo Calandra, cui il cri• tico ha giò dedicato, a parie, quello più ampia monosra6a (Broscia, l\1or– cetlinnn, 1947) che prometto anche por l'ahr 0 grande assente dn questa rnr.&e– i;no: Edmondo Do Amicis. L' ESISTENZIALISMO E I TOMISTI Por convincersi deJl'individoalitò, dei caratteri propri e ben prccit,i ri– vestili dolla cultura 1•ieniontcse dopo il compimento dell'unità d'llnlia bast4 seguire le a1ten1e anali&i riunito dal Petrocchi nel, t.uo volume, oil anche solo riflettere al curioso fonomeno di compenso il qualC' fo si che. mentre da Torino defluisce lo vita politica vi r.i rinsaldi o vi si .ollar1hi quella intellet• tualo. Primn che ili altri centri lene– rari della penisola si riprendono da uno &pccie di crisi, di ristagno, conse-sucn– te all'es.aurirsi del molo romantico-ri– sorgimentale,la capitalo subnlpina sem– bra brillnro di una luce più viva e più sua. Conio se il vecchio destino r&– gionalc, di giun1ero sCWJM'Cun poco in ritardo risJ)Ctto allo svolger:!li dei p;andi m~,·imenti culturali ilalinni, le c<msontiAsoin questo occasione unn po– stuma giovinezza; 0 come se l'incon– tro degli uomini o dello correnti più significative avvenuto materialmente o idealmente~ sollo i portici di giaua Ca.– stollo e di via Po noi decennio cavou• rinno, stesso portnndo i suoi frulli 1•iù duratfrri. dopo una fioriturn di promcs- 60 e di fern1onti patriouici. Prima cbo giungano, magari do al• tro resioni, gli echi di nuove mode CU• rOPCc- rillOS5i del verismo, della Sca. pigliatura, primi accenni decadentisti– ci - si forma in Piemonte un gruppo Ji wittori provvisto di un accento o cli uni fisionomia suoi propri, stabilo abbastllnza per durare anche quando può apparire fuori moda. La materia romanticn ris~ntrnto dal Croco in un frullo lardo come il Riscatto· di Grul {qui giustamente identificato, in 60· ~tnnzioso pagine, c0l contro della po&– ticn, dell'interpretazione critica del suo autoro) no rapprei,onta il clenominotoro Chi volesse spicgaro il Cucile ,cd im· provviso l!Ucccsso dcll'esistcnzioliii1110. più che 3 contingenti motivi slorici del terzo o quarto decennio di c111es10 secolo, dovrebbe riforsi in\'CCe :1 due caratteristiche essenziali tiella nuova fi. losofia: il realismo e l'asistcmalicitù. Già in Kicrkcgaard )'esistenzialismo si nftcrma come esplicito schieramento contro l'idcnlismo di Hcgol a favore dell'irrcpotibilo csislenza del singolo che è <equi », « oro », « c1uesto »; ma nei sci;uaci (Heideggcr, Jospcrs, Ahba– gnano, Sarlre) questa esi1enza polemica 1,·è quasi csos1>erata al punto che è ar– rivai.o a nc1are qualsiasi trascendenza e ogni ricorso a quei· principi asr.oluti e a quei concctli 1111iver~aliche m :utti i precedenti sistemi fi)oi,ofici servivano a garantire la vcritìi e la cer1ezz.1 dt-l rai;wnamenlo. un f/Utd he1eroge11e11m che non è 0 ne• ces.!,ariamentc nè religioso nè ateo; nè tcolo&ico nè filosofico, nè protestante nè cat1olico, ma ,,frtualmentc religioso (Marcol) o ateo (Sartre), teologico (Barth) o filosofico (Heidcgger), prote· stante o callolico. Con que&to però non intendiamo per nulla dare un Giudizio sul J)Cnsicro di Kicrkogaanl, che resta al tli fuori. e mettiamo pure al cli sopTa, <lcllc attua– li que&tioni esis1c11zialis10; Kicfkcsaar(l è un pcnsalorc solitario, e come tale va sludinto a parte, e la noia religiosa che profondomcnto risuona nei ~uoi eonc-elli d'angos"cia, di trisleu.a, di fi· nitezzn, di lihertil, di peccato, d.i ri– schio o di morie è tole che volerla strappare o ammo:·zarla i, come ridur· re la partitura d'un canto alla t,orditù del testQ del lihrc11is1a. Que~tu peculia. ritii doll'csis1enziali1,1110di Kierkeganrd affiora con evidenza anche nelle attuali polemiche tra &:li scriuori di Temps mocl.erne.s (rivi6ta di Snrlrc) e i « razio· nalisti moderni » di « /,a pemiée », J}Cr i quali: lo désc,poir et l'angoisse dcs existcntinlistcs, lcur conception meta· « Ri,•alutnzione del singoJo », « esi- phisique d'uno liberttl humnine qui ne gcm:a personolistica », « salviamn il repo~o ab~olumenl sur rien ~out cvi· singolo :o è il tema coerente dell'e&i· demment un m:1gnifìquo 1errcau ·pour stenzialismo, che, purchè venga accet- tous Ics mysliciunes » (La J)Cnséo, n. 6, tato, non implica in pat.licolore nesso· 1946, 1..i1,. )35). na delcrminala forma di salvoua. Tut- A parte dunque il pensiero e la per– te le ,•io son buone (e in Francio s'of· 1;011ali1ò di Kierkca;nard, q 113 1 0 atteggia• ferma indifferentemente l'esistcru:iali. mento hanno assunto i vecchi filosofi di smo ateo di Sartre e quello cristiano fronte alla nuova filosoria della cri.!>i? di Gabrio) Marce I); il necessario è giun· GH idealisti hanno reagi lo. E\'identc. gerc alla mi:ta, ardvare a ogni costo 'mente. Qualche ,·olla con 1':1cc1ua ulln allo ri\'aluh1zione dcll'esi.stenza anche gola. 1al'altra con un ingiusto ,lisprcz· se, come nccadc, bi.sosna scavalcare e 7.0. E: nclla reazione, nella co111!.m11n, lascioro al1e IOgomnchie mctofisicho ln nel disprezzo hanno travolto lo i;1e~o realtà, l'elernitÌI o la ncecssitit doll'es- KierkeE;:Jard, l:1 cui dialcuica al Do senza. Pcrchè l'esistenzialismo no!} è, Rug~icro o. IIJ>J><1re arrcslata e t.pczzata: per sua 6lCua confo~sio110. una metafi- un lra\'llglio doloroso senza una finale sicn; « può divenirlo con facili1ò, noia liberazione, 1a doglia del parlo senza opporlunamente il Carcano, ma in la creatura \'iva, in unn 1•aroln unu din– rcahà osso rnppresento piuttosto il fon- Ionica aborti\'a ,,. do amorfo di ogni metafisica, il terre· Jm,ccc, in camJ>o tomista, la polcmi· no sabbioso su cui può solo edificarsi ca !!';111 lm preso la mano nlln ragione il sistema, che diventa prop-rinmcntc ta. e j;li acco.slamenti, inconcepibili per un le ap1mn1 0 come delcrmina1.ione di una idealista, senza per nulla turbare il i,e• indeterminatezza rodicalo ,,. -Di qui n.a· reno, hanno condotto a una ,,:iJ111:1zÌo· sco pure lo sua assoluto :i.sistematicità, ne C!3lta che pur concedendo all'esi– ta sua indcterminntcuo, il suo esplici• stonziali~mo la sua ioncsabile JY.!rledi lo rifiuto di una forma specifica o con· verità, no rivclB. con dialctticn precisio· creta (anche di quello originariamente. ne, anche e ~opralutlo 1;:li ins..111abili datngli dal suo fo!1clatore); mentre d':11- errori. tra porle la sua disponibilità a inne· L'atteggiamento 1omista, dal punto starsi in qualsiasi altro si5tcma no fo di vi5la strettamente filo~ofico, per chi volcs:.c conoscerlo a1,pie110, :mche nel– le sue 11iù clclicatc sfumature. è co111c· nuto nel volume (( E~i.~ten:.i(l!ismo » (E– ditrice Marieni. Torino, }9,17), che rac· coglie gli alti della 5ctti111am1 di studio indetta daIP .Accademia di San Tonuna– SO in Roma, lo scono anno, Bei nomi vi s·alJine3nO: dal Fabro (che &ull'csi· stcozialism 0 ha scritto non poco e con ocutezza - Ci.Cc in c1uesti giorni tra• dolto da lui il primo volume del « Din· rio» di Kicrkosaard - Et.1. i\forcollia– na - Bresciu) al l\foritain, dal Pc· truzzelJis al Gilson, dal Toccafoncli al Giaeon. A dir vero l'attenzione doi fi. losofi .i;colaslici giò da tempo s'era ri· volta alla nuo,·a filosofio. (difalli del 1943 è la raccolta di sasgi e studi (< L'e. &istcnzialismo » 3 cura di Pelloux, la « Rassegna dell'esistenzialismo italiano del Fabro e dello &lesso Fabr 0 i c1 Pro· blemi dcll'es!stenzi:1lis1110»); ma la fa. cile dh•ulgazioue della teoria, dopo la disfott:t. a 111tz1.odel ro111a1110 e del to.atro di Alberi Canmt, e di Sar1re, ha imposto ai col!olici una prc~a di Jw>fr zionc più nCll.l e decisa 1,i da scO\•c.~are bene il loglio (lai &rano. Ed in vcri1ù, la eriticu tomista non 5'è limitalo all'csi.i;tcnzialismo di Sar· tre. Sarebbe stato pili co1110tl 0 e più agevole, o la conclusione i;arcbbe stato un giudizio :1swlutamcntc negalivo; c,;&a invece ha voluto condurre la sua inclagine, con obie11iva .seriotù Q ~crc– nitti, sulle formo piÌI accrcdilatc e JYiì1 efoborate ,loll'c$oiSlenziali~mo. Risultalo: da una p:1rlc l'accettazione di un nucleo di verità e dnll'ahra la sco1•erta dell'crçore fondamonlalc cho infici:, tutto l'csiste11zialismo fin ,lai 1>111110 di parlenzo. La porzione tli veri· tà conce~sa dai tomh,ti all'esi~tcnziaH– smo sta ncll'e&igcnza del rcalim10 •lei· l'io, della fAlr~ona 11mam1quasi a1111ic11- 1ata clall'ideali&mo. I veri e11i:,tenzialisti senlono d'avere, come dicevo Kierkci;a:ird_, un io che è (<qui», « orn », « c111e~10 », un io ir– rcpctibile che ha pure un suo J>rOprio destino e si prcoccu1.a della propria salvcT.za (clr. noi ci13to volume i sag• gi _!leiFabro, del Picard, del Marilain e Petcrson); una tale 11rcoccu1>ozione di sah•czza dell'io è s1ticcalamcnte re· ligiosa in Kierkcg:1ard, e nello stc-»o Hchh:ggcr la~ciu la ,•ia aperta a una conclusione meno nci:;ativa di quel che si p()lrebbo supporre. Ma la ri,•alutoziono del singolo l'e• sigenza personalistica. offcrmatusi 1 nello sofìa di Begel. ha folto 1 ,erclerc di vi• sia l'altra rcahi"1, quella delle essenze, sem,a cui 11011è concepibile ncp1mre l3 stessa realtà dell'esisten1.a. Questo csistenzialirn10 corue reazione alla filo· errore d'inizio. insosttmibile d3J punto di \'!&la filoso!ico (cfr. i saggi del Ma· ritain e ,lei Gilson) - e che è CSsen– zi3Je all'csisteu,;ialismo - fa si che non si J\Ossa accellare nc1•puro la far.– ma cristiana dcll'csistcnzialis111o cli Ga. briel ì\farccl (come 11adimostrato il Pc· truzzellis) 1>0ril fatto che « il momento crucinle dell'ini:.io ,·izia in rndice )'e~ sislcuziali~mo contemporanoo, e chiude ogni sua fornmlu in un circolo da cui è inca1..ice ,li lihernrsi da 1.è l) (Fahro). Ed allora? Ecco i tomisti 1,assare, col i\foritoin, a una rivendicazione 11ropria; esaurito il succCMo (lell'esii:tenziali~mo di oggi, che gii"I JtCr Sartre non significa 1•ii'.i niente, bi~ogna riaffermare e ri,•alulnre l'esistenzialismo di Sun Tommaso. il quale <eno s'est dcclarC lui·mCmc ni existcntiaJi,.tc ni reali11te .(il ne s'cis1 jamais non plus declaré 1homislc). li reste quc ccs choscs . lù solli con· subaslantielles à ,;a pcnsée (Mari1ain). Agli stc5si esistenzialisti di oggi gli ecolostici non impediscono ,li acccnare anche il 1omismo, ma a pano che il tomismo resti genuino e rmtentico. In tal caso, afferma il Giacon, « l'csistcn· zialismo troverebbe neJllinscnione nel tomismo la metafisica più adatta per la propria giustificazione, e d'altra parte il tomim10 dall'inserzione in esso dcl– l'csistenziaHsmo ricevC'rebbc un lievito fccondutore o potrebbe mostrare tuna la rcconaita vi1alità dei suoi principi». 11 che. concludiamo, mostrerebbe an· cora di J)iù come I.i filosofia 11i Son Tomma5o 6in ancora capace di soddi• sfare le pii1 ri6oro~e esigen7.e della cri· tica moderna. Gennaro AULETTA CnA1tLES MoRCAN: 1he Judgo's Slor)·, Londra 1947. L'ultimo Morgan slfmbra evolversi. nei ctmJronti ciel Morgan di "T/10 Founrain", in :.enso. cJ,:rei. u,l3toiano. centripeto, della eDu&ione Clii.o conccn. :ra:.ìo11e. llimane lllttavfo 11isuoi perso· naggi r111'ambig1.1itci.peraltro tanto ca· br 0 qmui significato e /im:io11i di tc,lis• ma110). 0.uerverò anche, i11citlental· mente. che lo sfes&o Scveridge 11011 ;, affatto in·ensibile al /ascino d.; un tr1· le mito. nelle suo forme più v:stose e sensibili. Il libro •i conclmle felice• meute in 1111 dialo1t-o platonico, pacato e 111tu11.-tia drm11111atico.1111breve diafo. go 11el quale culmi,111 tutta IC I t.ag (:c:.:rr e la bo,1tù del vecchio giudi:ce, 1:~1 ti;.,. logo 11el quale si rivela in pieno il clo· no di cui è in po~ esso que&to scriuo– re. di liberc,rsj cicC 5en.:o rrsitlui riel– l'espre .~io11e. alla q11•1le In dit'<lflfl:.io11c t!'r11dita non si accompagna "'" si sw bordina di b11011m1imo. 1'rn le batlllft dtl 1,-ecchfo nlc1111e .~e 11e leggo110 clic 11011.'ifriclerebbcro t.111 labbro di Tf>m· ma.1'.oMoro. come quando il suo lr11- gt1aggio si precisa i,, de/ini:.i()ni di ll'l– lflm 110n pill dialeuica ma tcofog,•ca: <'gli d"s•ingue con la ferme:.:.c, e l'en tusia mo di clii è cfmvirito di appe"fnr -~i al vero. Ira consenso (. 1 el!t, rngin 11c e co11&e1uo totnlc dell'e .~ere e della n,a co~cie11:.a. e 11e~.111ac/e In firdia a dot•iv,, t11rbri1c,rii 11011:_fl{}Crdisse111i re à,l cj11ico Se11~ri6'gc. sebbene sen1•1 profomfome111e ,li ripro11<1rlo. Ammirc voli. i11 /11/tn il roma,1:.0, il uigore ,le· '"Crittit·o e il .<apie111e IMO dclhi 111ct•1• fora, ,lnri. ripetr:,. i11 cui il Morgm1 ,,,_ riripe l'eccellenza. h_fleraluta U!U;J'-ue • ratreristic11 di ogni personaggio mocler. 110. clic difficilm<:nlc re ;ste al forte r.ppe//o 11<'1 mondo circostante. dove si Biustifocmw. almeno in /}(Irte. le ragio– ni e i motitti d'i dii ne seBue e ancor I iù di rJ,j ne domina la corrente e vi prospera. Co. 'i. non è ctrtamente .sen· =a eOetto sugli nitri la vita e /'opern dell'antagonista del &i11dice. · l'inà11- s1r:ale Severidge. ed t.>sercita eDettiva– mente una ,wtevofo for:.a di attrazio110 in d1i11nq11clo cono-a,. E' (l problema della na"atim moderna. ed è ln fondo il problc ma t!,; mOl1i intelle1t11ali d'og· Ili: id<e e perso,wggi ue sono in parte cond":iom11i. Giù Gcdsivur1l1y nm1 scm· pre .si souracv" a un tale fJOlere cl'i <1t- 1m:.fone. che ~'identifica it1 .sO.slal)Z(] con il potere n111g11etico,del .mccc :so moradano, cui 11011 rimanevano i11.se11si. /,ili (come scrittori) 11em111e110 w1 For– :;ter, nemmeno 1111, Mere.1!ù1t. 111e111re. 11011iamo, 111/tu Vicke11f 11e è immuue. In questo roma11:.o 11111m1i<1. che è un hellùsimo roma11:.o. la fi{osofia 1/e! f-!iudice. il cam1,io11e ,/elle, vecchi" ge· nertt:.ionc. l'uomu all'm11icfl. fini cc 1>0r prevalPrc. e· i11C:i1lenella "p.s°c;ologia'· dei gio1;a11i. in r..fr/,i di 111w /or:.a di pcrs1D'lsio11eche le cleriVfl cfoll'etica ,,1u. rrmica arricc/iita da una 1·e,1a di cari1i1 cri.1ti1111l1. U/lf1 tale elica. 1illa q111ilegli r,t(t dellu •11a vita si co11/'>rma110. ri. .m,rta il pi11clice medesimo d11 unr, s110 pll&•to,w e predile:iorie per il 1110,ulo 1treco, ,ma pas.sio11e forse 1rop11c, e clu· sivame11tc esteiica. e 1ro111,o .scof)erla• mente derioota dal Pater (una eopia lii "Mtrri11.~ the Epfr:111'<111'' 11.uume 11el fj. Bt:KNARDW,u.1.: ·'l'h~ Changing \\ 7 ori1I. London, 19•12. Bcrn.ard Wal) è s1ato lungnmente fo Italia. è ottimo t:Onoscitore del nostro 1r.ac.soe della nostra letteratura o figura Ira i migliori 1r:1du11ori inglesi dei no· .!-lri pOLli e romanzieri (ha lradotto. per limitarci ai contcm1lora11ci. dn Un. garelli, ria C:inip,111a,da 11ba. tla Mon- tale e da Moravia, e sempre in modo egresio). Dirigo da qualcho tempo una rh•islina trimestrale, (programmalic.a nella su.a indi1>endcnz.:i e polemica, di• n.amica, ~enzti lroppo mor,lrorlo), dal caraucristico 1i10l0 di: (< Thc Changing World ». Nell'ultimo numero di \aie l"i\•isla egli, che, come si dicC\'a, ha 1101c,•olmcn10contribuito alla diffusione delln noMra lcllcratura in lnghihcrr.:i, torna :I occupar~i di noi, in una 11ota non lunE;.ama a1111:iae impegno I i\•a do– ''C c~amina. come è filo costume. i J)ro· blcmi culturali in relazione ai fatti so· ciali e religiosi, ché il Wall non ~•• slaccorc la cultura da quo.sie p:-o~pclli• ve; né va dimenticolo che è cunolico. I suoi giudizi ~0110sempre a,ulaci e di. namici. e 311che se la 6111'.l i~linti\•a ton· denza :1 condensarli in fr.i:-i rapide u dcfiuiti,·e è 6pinta lal\'oha all'ccceSi'o, felici e originali nella forma cpigram• 111a1ic3da lui prediletta. Nc ripor1crò :1 ti1olo d'imlica1.io11e, al<-1111i Ira i pii1 tiJ)ici. inscrc111loli nello , .che.ma ;:.cne• ralo (lell:, ~ua tratl3zione. lJ Wan' ai pror,onc alcuui dilemmi n(i (tuali la cultura itali:inn sembra 1li– h11ttersi, e si ifor7.,1 lii chi;,irirli e risol– verli. f..'anticlcricali~mo in J1alia C in• dubhi.a111en10un follo importante: 11ua· li ue èOUOle origini? E' un fallo an• tico o rcce111c? Si lrova i;i:1 in Dante mn in formti individualis,,ima. menlre come corrc111e di ,,cmicro JlUÒftir,.i ri• $.'.!lire allo ~1oriro prolcstante Si~mon· di. al qualc rc11l!cò n, 1!;'.istral111e111,. il ì\lanzoni. difo11dcndo il carallcr,~ ,!egli i1alia11i. Come m:ti. si Jom.lnd!I ancora il W:111, in Italia fii r,rotest:1 (e .<ipù$60 a Gino Bianco dagli stCMi' tintori e in nome doll'an– tifnscismo) contro D'Annunz.io e Croce a un tempo. accusindoli l'uno e l'al• tro di aver fa,,orito il fosci~mo? Il Wall tenta di caratterizzare le due figure per 11rescntarle al !cuore ini,::lcsce lo fa iu motlo pcr~onali:,fimo. con aunotazioni origin3Ji e.ho meritano ,li essere con– siderate anche da noi. L'enorme in• flu~so esercitato da Croco è clovuto na• turulmcntc in t,ra11 parto alle ~ue doli geniali e alle c1113)iti1 del -1'!110 ~1ile, now chè all"azione liberatrice e compc1~1• 1rice che egli ebbe (par1icolarme111c ani gio,·ani) duranle !:.li anni dcl fo$chmo. i\Ia non è :ou qucslo cho de~ideravo ri• chi3marc l'attcmdone del lct10rc, bcw &Ì ~oJ)ra rcrte drfir.izioni. che d'altra {)Orte son Quelle l'he mai,::giormente de. ronfi aurarre rattem.ione ilei lettori in• blc,,i. Il Croce, d111u~ueè, ai;li occhi Òel Wall. il magnifico horghcse e, nei confronli della lcucratura 11 :,e non :1· vesso ereditato troppa parlo del ro– mantici~mo ampio 111;1 sbracato (foo.<e) 1lel ~ecolo 1lcc•i111ot1avo, a,•rcbhe 1)()t11w creare in J1alia una critica lcl!crarfo originale (t1 cc111mf lilemry cri,icism) rnn•cndo~i del materiale 11 \•ittoriano •► dei suo prcclccea.,,orc De S:incli:- ». E ,cr:imenle .io credo che nc~~•mo ili noi. in Italia, .a,·ev:1 mai llCu~ato lcgi;cndn– Dc S:111r1i~ alla regina Villoria o tii cri. lici e ai poeti tiella sua epora. schbcnc-. 11cr JlOco che ~i riflcua a Carlyle o :, i'.\lacaulay, si ,,o:,JYCt1cri1 che il Wall po~. a uvcr rngi(lnc. Crore, continua, :1111ò di amore 1roppo e~,..lu~i,,o e im:-omli– zionato Carducci (e qui esli cita l'inno cnnl11ccit1110 o Satana e :,11:, locomo1i,a). La disamina di O' Annunzio è un bre\'O capola,•oro; 110 riJW>rlo una o due frasi per incurio~irc e divertire il kuore: (( Per \'Cnti anni ... fu l'idolo J>Olen7.inlc dei .~111:eruQ111inipan•c1111~ in 11111a l1ali:1. intessendo i €01:ni tlci medici condoni che scducouo le loro r:cchc 1>:izicnti, degli a\'vor3li fasr.i~ti dai sorrisi e dalle ~!'arpe lustre come specchi, dei comme~·>i ,•ia[gi3tori che nwlc.stano le rag:1z1.c ne.i tram ». Denunciali i caratteri provinciali del d :1nrm11zia11csimo.il Wall si pro,•a an• che qui (e 3nche qu.i 1110flra cli a,•c~c lu mano e la 1)Cuna felici) a illustrare il conccno s1esso di 1:ro,•inciali~mo da lui 1lcfinito: « 1111 eomJlOrlarsi come gj fosso al centro delle co~e. se111~1 in cffeno Csser,,i ,,. Segue una acuta in• dtigine sulle cause storiche e sociali del provinciali;;mo (in halia come in altre parli del 111011,lo) e sulb 11:irlccipazione, ,•olòularia o inw1lont:1ri:1. dc_i:li inlcl• 'ellnali i1ali:111ialla for1uu:1 ,lei f:i~r.i· l..':1rticolo <-Onclmle all11dcn1lo. sem• 11rc in tcm:1 di pro,•incialim10, ai cb~– ~ici ~l'rit101·i i1aliani che ~f'nza trop1lo muo,•cr~i di rasa. ~c111lCro tuttavia. in \'irlii del 6Cnio e .lolla cuhura. immu• nizz.ar ~i 11:11conla [l.io 1lel mal di pro• \'inria: V<.,-;w. l.eop:mli. lo stc.s~o ì\lan. zoni. dei niora ,li essere JK!r tulli ugualmente al ranno figure pla!licho, 111 3 non artisti• centro dcll:1 pro1iria l:unii:lia che i<i camente compiute come Celestino; quc. n10hiplica\•:1 in letizia)). Sii laM:Crii loro il JlOS!CilO incontro1la10 IJ moltiplicarsi in letizia dei tipi pa. delle sne ricchezze, ma alla sua in.ap• la7.zeichiani all:i ribaha cli un teatro p.igata e inconlenibilo scio d'amore fa. Hl cui ,,cngono iusiemc tutte le luri ri', ri.;:contro unicamente In loro sfrc– a selezionare o i1wii;orire i lom con• nata insaziabilitù. lorni. d1·1a1>111111to la misura della 6na E non s.1ranno i figli :1dot1ivi le so• vcrw, pervenuta con 11ue~losuo roma,i. le fi,;ure di contr3pp1111to al protago• zo a una fase conclusiva a1<~aiimJW>r• 11is1a. ~na cc11103Jtre, quante mai la laute e che interessa nnn ~ol,, l'nrlo inventiva di Pal:izzegchi aveva raduna· dello scrinorc, ma b storia !tcs~a dolio te nella sua prosa. Alcune giò 1>rcscn• nostre Jcuerc. titc in 1:agine ormai lontane, com~ Non i qnuttro trO\'atelli che rnno i que51a \eilova Canov3i ron le sue ( 111 at• fratelli Cnccoli avrebbero dO\'lllO dare tro figliole, meno esplodente O pili dc. il ti1olo al lihro. Prcss'a poco la s1cs- ~ termino la della « colon nella » di un rac• sa co3a era accadulu pt'r le (1 Sorelle conto del '21 (lo figlie Ji quest'ultima Malcrassi », che la 1iropo1c111efigura di erano cinque e tulio accomunate nel ~emo .ivcva finito IW>iper travolgere. titolo meno d~linlo di «J)iseione »); Cel~tino Cuccol.i è il v<"ro 11rotagoni• altre, come (IUCSladel coreografo Mar. sta dolJa vicenda, di ogni ,·iccnda con• tnnto mai 1•iena e completa, da risulta. tenuta nelle ci1111ueccnto1>ai;inedel ro- ro assolutamente nuo\'a anche 1 11..-r chi manzo (o ~ ~le5so Pa~:1zze~rhi che, in ,•olc&sc ricordare l'c1crca, funambole– senso largomente oggettivo, :,dotta con ~co a1,1tarizione nelle ,1 Poesie i, elci un solo co1;nome Celestino, i ( 1 uattro f<musico grande Kirò ». trovatelli e il titolo del libro). ì\fa non è c1ui il caso d.i dilungnrsi Ma for,.e uon è nemmeno da c~ai;cra. in una inadci;uata rai,:,egua di tipi e di re in qucs1-0 ,senso. I fn1telli. nonosl3ll• :l\'\'enimcnli co11te1111lin un libro cht· le il diverso interesso loro as&egnato non vuole assolutamente essere ri11ssu11- dulle J•agino, ,•ivono tli vila propria, lo e roccontoto. rnpprescutan 0 e~i stessi un imlispcu. Baslcrù, nella vicenda di , 1uc,,1o Cc– sabilc contra11pcsO n3rrativo con tull:i lcstino che tulio dona per omore O che una strutturn organica \·iva cd cssenzia. 11011 giunge a reali:i:%urc il ,,uo grande lo, anche se «illuminala)) o 1511g&Crita11ogno di <l amarc in carne» la vila dal protagonista. perchè s'i11a7.zurra nella morte al mo• Qm:stj bal7.a Cuori ad ogni acca.sfo• mento di unirsi con la fanciulla amr1- 11c,- è dietro ognuno di ossi, raccon- ta, hasterit solo acccnn: 1re al fotto im– talo e ap1.rofo11Ji10 in op1i loro ùi• 1:ortuntissimo, per l:1co11111rcnsionedel. scorso. La suu storia può infalli esser l'arlc 1•alazze,,cl1iana, che il libro non traila age\•Olmentc da una qualsiasi par. r,r tenia ancora soluzioni psicoJoi;-iche le del lib:o, 1>iù o meuo c-ias~nnla nel nu 11iano morale, ma ,,oltant 0 su piano fotto ricorrente e centrulc dell'inap1m· umano. gala sete d'amore di 1111esto celibe, Chi Yi 6os11cllnS-l'!e pc:-ahro un i•ri• provvisto di ogni l>enc materialo, ma 1110 accenno, un interesse .sia puro deho che è giunto :1cim1uunt'a1111icon il Ilo. lissimo di lrascendcnza, si 1!1ettcrchhe lo ricorao d·un lontuni,,,,imo amore ECnz..1dubbio su una slra~ 11 sbagliala, giovnnilc l'roucalo imm:iturl)mcnte JlCr Si può, por i (C Cuccoli » parlare 111110 la morte della fidnnzaln, ol più dj 1111 \'Bl;O 1Y,mtci!mo di s.apo- E' il romanzo della tardiva decisio- re francescano, qua~i sempro richiama– ne ad amaro da parte di uno scnpolo lo e ridotto in misura di cadli1 e di che, lungi dall'a"cr preso a pieno nrn. ottimismo. Ancho se nobilissime O .i;e 1 i. ni dalla vila e\'itandono ci;oislicamen• sibilissimc pasino o e.~1>re.ssio11i jn\•c– te oneri e impegni, dalla vita è stato stano spC$SOcon affettuosa dolcezza 3111• ignoralo 1>cr un destino di anonimo bienti e 1~rsone del mondo religio 11 o. isolamento e d'incorrotto silenzio, in Con PalazW$chi è focile cadere ; 11 cui egli ha i;cnlilu b.allerc gclo~o cd errore J>Or chi vogli:1 costringerlo a csclm,ivo soltanto il cuore ai sua ma- un'etichetta, ri11pondere llCr lui a un drc, (< risvegliandosi come da una nar· interrogativo, richiamnrc a J)roposito cosi lo coscienza e ogn.i facoltì1», egli della sua arte o 1•cr scm1tlice gioco tli si è accorto « un'altra volta i1i eS-l'!ere anoloi;ismo Cl"itieo un altro 15 crinor 0 di un uomo· 111 questa terra, ma un 110- 1111 .ihro p.ictc-. mo serua ro,lico». Un uomo che vuol Da) lon1unissimo 1905 i 611oi (;rilici lutlavia rimediare J)Cr ~é e per gli ul• son torn3ti cento voho a definirlo, ccn– lri o c_hesi decido impro,•visamcnte per to \'Oho lmnno ,•oluto ri~J10u11cro 1icr l'udozione di ben quattro rag.iu.i a lui al « Ghj F,0110? » (l'una sua famo~a cui offrire l'inspcralo oriz7.on10 di pocsin: <eun gio\'oniSilimo decadente, un una comoda esistenza. 1•acsisto cervellotico, un mclnnconico Un lettore attento di Palazzcschi non $-O~n11torc,un.. pulcinella da 1ri,•io, un troverù nuovo questo Celestino o, su- pocla sincero e personale, un hrillan• bito accanto a lui, nc11purc Minen•a, te 1wcti110 futurista, un 11e:a paMDli• la domestica fedele e laciturna tli una sta, 1111 funambolo, un mago, un con• antica famiglia in un'antica casa dal• fcs~o ,Jell'animo umano, 1111 surre-a• le grandi finci!lre chime; ma :iarebho lista. un umorisla. il 11 !ngiurio dc-i uncho inutile r,comodarc tra i « lmffì \) poeti maleclc11ì, lo r,crittqro JliÙ lette• un nepotc Luigi o, a contraslo. 1111 mi. rariomcntc inquieto e 1•ii1 umanamente ijantropo i,ip1or Telenmco e tr:1 le le111a1ore che abbia da uoi il nostro (e €1:11111,c » lu fi~ura ,li una donna cho tempo, 1111uomo cho non .. i affcrr:1, :i Minen•a somigli JlCr Irati i o ,-enti- una pooi'ia 1•he non si definisce, 1111 po· monti. Sempre, nell'o1icr.1 di Pnla7.7.C- gliaccio di ra~a, il Toulou:-e l.a111rec schi, gli ultimi sono i 1•cr11011aggi mi- della· borghesia italiana •.• gliori (fono r,olamcntc tlivttsi) e come E i nomi che lui o In sua opern ri• malurati coi! r,li nnni in ogni loro al• chimnano irresistibilmente? Verlaine, teggiamcnto, di,•enuti penono più vi- Poe. Swift, Corau.ini, D'Annunzio, P11· ve per i gradi d! una loro progressiva ,scoli, Wildo, Laforp1c, Rodcmbach. liberazione dal provvisorio e dal grol· Januncs, Baudolniro, ì\1aupassan1, Pc. tc&eo. 1rolini, Gogol, Max Jucob, Apollinnire, Questo Celestino è il suo capolavoro: Klingsor, Charlol, Collodi, Kafka, Rm•· un personagi;io unico o in.<iupcrabilo, ool Maloney, Jarry .. , e chi pii1 ne ha ormai affida10 alla ~toria della narntÌ\'ll più ne mena. con la caratleri 1tica paradossulc doll'o1. ,,,~IJ:0) 5 1 1 ;,,,d'aitidotc' IIJc; ,·uP 0 a 1b•~,,-,'.',",,",·;••, ',',',',", ~ •• ; timismo e dclii ge11erositi1, della com• .. 11 prensione e dell'amore. Attorno a lui nilo J)Cr sbiz1"A1rrinianche loro dietro i quuttro trovatelli prenderanno sol- il « ,:altimbunco » di ieri, Òi\'enulo og· tanto J)Ossesso della ,•nsla palcslra co• gi il narratore che ù. Allri \'orrebbero struita aJYpositamcntc per loro, vC6ti- 1•otcr mi!chiare il suo nome ai grossi ranno i loro abili nuo\·i scnw riusci• della nnrrath·o di Francio e d'Amcric:1 re però a porlarli con l'clcga111e disin• e noi consiglieremmo for.ec un accenno voltura del loro henefonorc, o reste• (crmt. VI fl<lf!, I. cnfomw) U11uc.:M.AHSIIALI.: Rcd Danubo, C<>s1a· 1· :.ione, e& 11n comme,110, un corollario. ble, Londra 1947. clic 11rcs11p11rme.dietro 1e .nY11fote. e "All Clorio11$ Witl1in". che è stato ct1ngovoli forme e le fragili trame tielle anche tradnto lii i1<1lia110,,vcva Cl pro- j ruisten:.e e clelle a::.io1_1i imlividuali. 1agorti&1" 1111 ,,rete, ,,11,wo invece, che quel 1cfofo ,mfoo e ide111ico e imo.~ti· è l'ultimo dd M'1rd/(/[{ è il ro111011:.o di I 111ibile che è fo 110:.im1ecri.stiana dellCI 1111 colo1111elfo. i11gfrue. Nicobnr, e al 1;im. vitc1-1x1uaggio, vitri-illmio 11 e, tJiw tempo ~tc.'iso di 111111 s11orr1 che gli si c/1c trova l,, MIIJ('::.u, solo acceltf/mla l11 uova acC(l11t1) ir1 una ~cric c/,i comple"a I Rivela::io11c, .,0110111e11e,ulosiml cua. vicende. E cosi 11el colom1ello come i11 essa 11roiet1mulosi. U1111 wle 111C'ftw 11~11". suora il Mll~dwll C f~lice111e111e ,i"\"11e_ ()/!re ,,11r, scritu,rc 111111 i 1.1olit11 rm.sc1to nella crea:.1one <lei t11JO e ckl 11111,nez:CI di 11rospt11ivc, che oltrepn-~- 11orso11c1ggio.Accanto '! loro 11ppt1io110 umo i co11/ir1i tl"lla 1,ura e sempNcc nitri ,,erso11111tfi.secoll(l<,rj ma 11011me· , 1wrra::ione. e gli ;011/erisce il sOrris() 110 efficaci e co11vi11cc11ti. t'ambie11te di chi. miche '11trrwerso 111111 c.~ 1 ,c,ie 11u, (u prescindere clttfle purc'/1lesi romane) diretta o milù1111tc del 11mtr11sc() 11m,fu, C fo Vie1111"dc'fl'immediato ,lo1,ol!-11erm. 1110111lb,osserva con in.,0111/"bile ed e· e di ,,ui v.'cnc anche il titolo .(il Da• SfJertCI nmli11co11ia 111111 11111111itù ubbi• twbio rDs.co co1~1rappono 11rcsu111.bil. diet!IC li esigenze 1mr11111c111e e.:.teme. memc 11[ trmli:.io,111fc D111111bio a::11r- clic pcra,c os11i co11trollo e finisce per ro) . .f 1111rm10,~ cnllolici i11glo:i ( e i11 1msc11r"re 11011 solo le msfo11i spiriwali modo più pur1icofore i co11ver1itiJ nl- 11111 fi11n11cl1e le leggi fi1ic/1e clelfo pro· Ire a ~ere. come (' risaputo. degli prit1 so11rav1,·ivC11w.Nella senemle co11· 111,oloS'isti e 11olci11isti e a volte 111,c/,e /iuione rlellll 'viµ, cofle11iva, più netti ,fei prcrliatfori foici. sono llhcf1c su11i. si s1t1ccmio i contorni d,t sopravviuuti pi,ì o me110 111tti (Il comincillre (/,, Che• i111!foitlui: in questo libro "PfJ(Jre co· f.lcrum) <f'esli umori.<li ciac sembm 11b· wc 1111 s1,e·uo ,,ccmuo 11/l,, incroll11bile l,i111w i111mdn110 11el foro scrivere e imfJer111rbflV.le .~I/Orti. il fratello di (come 110ml1ro 11el forD vi11erc) 111111 lei. crollutu .'iOllo troppi colpi, ~fid11· ccrtt, dose· di fJ11cll'11mori.~1110 n do111,io cinto 11c1:li 1wmi11i e in Dio, 11111 lu wglio. l,o,wrto e c()mbmtivo ,1 1111 tcm• s11c1tro ric1c(J11is111 I,, r..~l<I e l'rmimf/ ili 110, di q11cllr, ~piri10 porfl{losstde e .si11• 1111 di11lo80 e11uilibr1110 e 1lra1111111,1ico tetico, il q1111le è fnrse pi1ì latino che che. si .wnlge lr'1 lui. 11f/ici11len11strir1co 11011 1111glos(1S.'i011e e pirì vicino (11 "11t1'' e il colom,cll 0 Nicobar. I due 110111i• che <ilio "lmmor'' (3j ,,emi JH!r 11111i w: si sono trovmi Il" {H1r1i01111(Ulc i11 ,,lf'imlofc 1i11ic1111re111cw1li1ic" c?cl/'11l'I- fr11eguerre, /11111 combat11110 11c1-di sie.,. riM110 dic,..cusimw). Un fflle s11irito Ì• si l11agl1j "ffro11t1111dogli .,1c.1si 11ericoli wesc111e f1C"rsi110. sebbene i11 modi as• e le Me.'ise es 1,eric11:o e le ha11 11iss111c Sfli 1/iscrc1i, i11 1111 n,,ri11g che .10110 '11• essi imlivi1l1111lme11tc, con lo slc.<s'> s 1 "1f. tri rupe.lii è 1111 11wli11co,1'ico. c. se C 11,1· rito, .(e111e i11 1111 Crn/111111 Cr<:'e11e, troppo 11iu• fntnr,w ,,I colon11ello. nlq11a11tonm11• le,110 e i11trC111.'iige111e ,,cr 11011 re-~11i11-rcgf{illlo 11110/ic lui dalfo guerrn ma fra11- gerlo. i: cnmlleri.~tico di 1111 IPough c. co e /eolo. scouico "'" 111cr1o alle pmo- 11111,111110, di 1111M11rslwll. Potrebbe .-:'!r· le ~,,gJ.:e e /erme ,folfo s11or11. brulicn. si tli q11es1i scrillon: che i11 loro il r11c· in 1111 mm11lo .~cmicr,01iro, 11110 fn/1,r rr,1110 C .~emprc, 110n prete&to. ma certo smarri1r1 e sc11r<N1111111, piu11r,s10 comme,rto clie rfl1,pre.(crrffl· Augusto GUIDI

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