Fiera Letteraria - Anno II - n. 38 - 18 settembre 1947

4 FIKRA LETTERA.RIA _bomberebbe ,·olentieri se ne a,-esse rocca-A s1onc. Per q~el che ,i_gua,d.,, il mobil!o, c'è lut· • to 1 propno tulio, 111 m.s:.ira ~rand1osa e pra- Camus o la lotta contro l'assurdo tiea - ,. nulla di disparato, di agg:unto, o di insufliciente. Mobili solidi, stagionati e chiari, dl Wla steHa pesante, fom glia, ingiélllitidal tempo. ma senza screpolature: p1oporz.ionati, adatti allo spazio e al tono delle pareti - e non. scricchiol~no fn.l:. Ciascuno ha un posto suo ra(;tionato e preciso. Grande .armadio senza specchiera - ta– volone da lamro. enorme canterano: ~vabo, come un altare, e tutti gli accessori capaci e i cassetti desider..abili. Potrai arr:,-are q'li con un camion di in– dumenti per50nali, ogni cosa andrà pic.gata e riposta là dentro, un pezzo dopo l'altro, fino all'ultimo slr<1ccetto, e sotto la nafta– lina. Il vasto div-ano a schienale, le polt10ne, le ,cranne di paglia robusta t'invitano autore– volmen1e da ogni punto intorno. Ordinat<1, 1 senza impacci, ques!a camera è tutta un sedile - é\nzi è addir:ttura una ca· mera seduta: insomma un ,-ero capolavoro di soddisfazione sedentar:o. Non ci manca che un pianoforte. per un vecchio studente come me. ... 1 paramenti d'un candore. illibato che ador– nano la toilette. i piui e la biancheria. le confer· scono in pili qualche cosa di sa– cro, e bucolico insieme. E finalmente c'è un letto ,ampio da guer· riero - un letto definitivo - voglio dire che quando ci son sopra m 'addonnento su– bi10 subito - seni.a leggere il giorna.le . (Se insisto nel descrivere così la mia abi– tazione ~ sohanto perchè vonei inculcare. trasfondere nel leltore quel magn"fico senso di sicureu.a e di" validità privata, che or mai la vita moderna, con le sue inquiete di– strazioni. ben di rado ci concede di pro– vare). Sulle pareti poi non c'è altro, in fin dei conti, che il ritrauo di un cane - un ri· tratto fatto ad olio. con una certa perizia. di grandezza .-.aturale. E' un cawietto bianchiccio. insistente nello S!Z".Jardo.col naso bagnato e molle, seduto sulle gambe di dietro. ... Questa è l'unica mia compagn:a. Mi ~uar– da, mi segue con lo sguardo, mi guarda. senza abbaiare. · Se il ,itrallo fosse d'un petsona $Cono· te.iuta e magari defunt,q, la sua presen~ non mi avrebbe lusingato - ma un cane. un cane amico, così vivo e immobile nel· la sua vecchi.a cornice - così vero, come te mi ~uard.use con l'anima, un cane di· pinto simile a questo, oeco quel che c'è di più perfetto in fatto di compagnia. Proprio quel tanto di compagnia e d'affe· zione che mi ci ,uleva in quella eomer,a cspo• a.ta sulla alradn, e del resto inaccessibile - separata com'è dal l'esterno da un muro di un m<!tro di spessore. La m;,a tinestra. ripeto, dà su una soli taria stradjna la cui tranquillità è esemplare. Di giorno. coi vetri 1pe1ti \!.!en d~nlto a una cert'ora un profumo gagliardo di papri– ca. un odore appetitoso di guf/a.<rch, 11 piatto 11,:u.ionaleche qualcuno prepara qui vicino. ~ sera il l.amp:one di faccia accenden· dosi. la mia s.l,anz.a ne era un po' rischiar4ta,, in un mbdo sÌn${olare e prez:oso: emergendo dalla penombra e g.alleggiando i pizzi e la passamanteria del d;vano e delle pol.trone. Dal mio leuo che ha la fmestr.a di conl"ro vedevo di tanto in tanto pa»are sulla muSr aolina delle tendine un'ombra, senzil rumo· re' - ader;vn come un fantasma - poi udi– vo i lacchi picchia.re sul selciato .allont.anar si. di Qullleuno che rincasava ... come se fug. 2iue. ... Questo domicilio di legno, di ferro e di mattone .allo slato grezzo e ,incero. mi ave· \'a toR~io~ato. C'era dentro un'atmosfera speciale, senza niente di stantlo. Un4 fermezza pacata, aen· z..a niente di ieratico: il senso d.el\ a conti· nuità creativa, l'aria della fomigli.a - ma non Ji quello borghc>e, perch~ bi,ognn ,a– pere che: di qui fino al Mar Nero la bor– ahesia non c"è più. Credo nell'identi6euio11e dell'inquilino col su• domicilio. Una camera imbroccata è tutto nella vila d'un uomo. Questa camera robust~ e ,"egeta, di ur.a int'.mi1à iarRn r. incoraggianle, m"ispir-aV0 idee di ordine, e di dignità - dei personaggi im– portanti, illib._tti e ~ni, c.ome s~ era sani una volta. devono averla abitata. Questa era la c;imera famosa che si trova una volta wla nella propria vita. Dove e.i si sente pad,onl in casa ptopria - in,omma proprio il contrario d'ull:) camera d'aJbergo. Là dentro, lontani dal mondo. si poteva pensare. dormire e Lavora,~ a cose di lungo respiro. 51, ve lo dico io. una ca.meta ,imile si trova proprio quaggiù dove sono di p.is, ag· p;°o; son io che l'ho scoperta - e non darò l 'indiriz.zo né a voi n6: a ness'Jno ne sOn ~:eloso, lerrihilmenle gdoso. FIN~ di Glauco Natoli La complessa opera del gio41ane scrittore francese esaminata sulla scorta dei suoi scritti, dei suoi personaggi e anche delle sue maledizioni. " La Peste " appena pubblicata, ha invaso la Francia con il stio spietato e sincero esame degli uomini e delle loro eterne categorie S E è vero che il particolare tra\·aglio di rela1ivamer.te più recente {quella fia le duo certe epoche si ri~pecchia in determi· guerre) ci dà una p,-ecl:s..a conforma della :;~e ;:do 1 8~h~), ~e 0 ::: u:i ;;;:c~~:n" :li\~· ~I chi::a.~lm!i,;edf ~~~\r~ st ~at,~1::ur~\~ le pietre mili.ari della $tcri.a della civiltà e tà posta ,ul limitare .di ogni es1ste1u.a umana, del pensiero. l'ultimo libro di Camus, LA in una imp icita negazione- che non è un Peste, a cui è toccato recenlemente uno dei abou.~.sument, ma un semplice punto di J?Or• maggiori premi _letterari francesi, s.embra do- lenza. La prima <"-6empliricazione, il pomo ver assumere. nspe,llo al tempo nostro, que· caso illuslrati,u dell'uomo aswrdo, Camu1 sta tipica funzione di le.stimon/Dnz.a. Non doveva darcela. com'è slalo giustamente os· un lettore. ne siamo certi, s.i lascerà ingan· servato. ne L' Etianger: romanzo di appen.J nare dalla trasposizione nel O spazio e nel 150 pagine, in cui Camus è mir<thilmente tempo - del resto appena di uno soarto riuscito a situare un caso difficilmerltei si– infinitetimale - di questa s.toria narrata da stemabile al cli fuori da una tiale schcmati• Albctt Camus, che non ha principio nè fine cità, nella quale sono concenHati tutti gli in sè. ma pare - com'è realmente - un cdementi essenzia'.i di una vicenda roman· episodio st~ccato della storia stessa del ge- ze,.ca, e tuttavia semplicemcnle q'Jotidi~na. nere umano, in preda semp'icemente ad Wla Ma la presenz.a dell'P.ssurdo, chei è poi il paradoss;tlc crisi di sviluppo. Così, ad esern motivo poetico de L'Etranger, per quanto pio, se aprile l'Antico Testamento, al Se· lm?illpabile si avverto di p(!gÌna in ipgina. condo Libro di Samuele (XXI) e ,'i leaRe- 11 ell'indiscriminata serle di paro e e di gesti ,te: u Al tempo di David, e.i fu una care- che conconono a formare l'esistenza dei per– stia che durò tre ;anni. ~vid cercò il viso SOM.Rstl, ~ ,In pa,ttc~lare quella del prota dell'Eterno e l'Eterno disse ... u. g_onista. S1 tratta d1 un_ g10,-ane d1 ci.li Nella Pe1te di Camus l'uomo non eercri Camus non_ c1 ~à., m. fondo, . nem· più l'Eterno, ma la coscienza dell',uomo: è .meno UJ\ ritra~lto fisico, 1! quale s1 r.ec– in ci? la tCTribi!e e mae;nifica. modernità di cont!'- e si di~in~e qual'~. ~n a5!r~ttam~nte quest ope,-a, che porta la qualifica di ~o• ma m atto._ é I hne~enll p51colo~1c1s~_a· manzo. Romanzo, se si vuole: nel senso in no e»ere 11mprontatt ad !17'8 profo_nda 111d1f· cui è Toman il racconto immaQinario e fa- ferenza, .ad un~. acce!tazionç pas~l\-a ~onse– "0\050, Ma la cronaca, se $i tien conio del· g_uent1:ad un r1f1uto sistematico d1 ogni pas• l'obiettiva volontà de l'autore. che vuol 6s· s1onaht~. Il dolore per I~ morte della "?a· sare entro limiti precisi, e in una Stimmung dr_e;_ .I -amore J?er u~.- ~~OJ.ane donna; I~· dalla sindrome ben caratterizzala, un avve- m1c121a_o ra, p1elàJ I am~mone o la sei:nP,h• nimento tragico d'origine fa.tale e la rela· ce sodd1sfaz1one ~1 un b1~g~o o d, un. 1s11n. tiva condotta degli uomini aenz'altro fine. lo, sono al~ret1an11a~(tuat1 a.1 qu..;li eil1 _se~· per 'o meno apparenle, ch<e quello di de· b!a sottr~rs~ senza d_1fticohà, al nparo d! m1 terminare una serie di casi di coscienza al ntme az1on1. mecc.an1che ,come quella ~1 fu~ di là o .al di qua dall'ordine morale. c·iac• mare .un~ s1~areUa, o d1 starsene· un 1nte10 chè questa è la somma dote di Camus: pomengg10 ~I balcone a guardare I.a. gent~ quelli) sua maniera di essere in pieno sul che va, s.sa. Scar~ezza, o superamento 41 ogni terreno della moralità, della .angosciosa ri·. educa~~on~ &ent1mentale} Comunque sia, an· cerea di leRgi ,. di significai.ioni. senza lUt- che l 1n~1fferenz!1 può _ce;>~durre. -al dramma t.avia dipartirsi. in cost.ruzioni ,aslratte O ,·a- - è QUI la mal•Rna all1v1ta dell :is.surdo I - p:amenle di.ale.ttiche. dai da1i precisi di uaa ,. com7 e perchè M~ursaulJ, _parlllo per una sorla di meccanismo psicol~ico che è il prin ?omemct:. al '!"1r~ s, !11~.t1 1mp_rovv1samente cipio stesso del movimento individuale. m. a»assrno,. 1: 1mposs}b1le ra'i(1one,'Olment~ On capito'lo di storia della lettor,Ltor11 francese Diremo in limine, che il no~e d1 Alberi Camus sembra doversi fin d'ora mettere in testn n un capitolo di storia della letteratura francese; ,Ìn piena coerenz.a con la tr.adizione di chic.rena, d'in1elligcnza e di stil& che ~ propria di questa letteratura e chct, malgra– do le sahtlilrie deviai.ioni eccez.ionali, non conoSC(" rotture. Scrittori come Monta,igne. Pascal. La Br.~y~re, Descartes, Voltaire, Joubert, Maine de Biran, Stendh:al. Sainte Be1.1,-c, e via via tino .a Proust o a Gide, han· no lav0f'4to tutti nel 1 a !.tes~1,dirczionei·, com· pÌendo un processo di ch'lerifiCilzÌone, ele· ment.are dapor-ima Cl quindi sempre pfl) ser– ralo e complesso. in vista d"iden1ific,'.lre per fcttamenle c1uclla che da uno di essi è staia chiamala b piante homme. E si p'JÒ dire che questa pianta, sia isolata come e.:,empfa– re, sia nella molteplicilà del generei e della specie - parie integr~nt~ di 1c ques1a--bel'a d'erbe ftmiglia e d 'anima.li n - è staia og. 'tetto delle cure incessanti della speciale go– nìa di botani3# sue.citati. i quali. da uno se-– mantica rudimentale alle so!tigliezze delle più iàu&ci indnzioni hanno potentemente con– tribuito a lar progrodire la .science de l'hom– me, al di fuori do. ogni eventuale, e tutta· via possibile, r.ivelazione: e cioè nel scns,o di una spiegaz.ione razionale. Meriro non na• se.uria.bile. ques10, di cui può vantarsi tutta una letteratura. anche se. tut.to sommato, re– stano identici j termini di un dibanito, che è all"oriRine de.il filosofare e che Descarles fa riassumere da Poliandro e da Eudossio, in due battute dj dialogo della sua Rechcr– ch,, dc la V érllé par fa lumière .. , spiegarlo. D1c1amo rag1onevolmente, perclu;. proprio q'.Jando al ptOCC!.SO si vorrà trova,e un,1 ragione al delitto nel clD'r:cu/11111 spiritu.a· le e materiale di Meursauh, n'.ll\a apparirà più fa'so delle interpretazioni ch·e gli uomi· ni di l~Re dnr=!nno delle a.tieni e delle rea• zioni dclrindividuo che hanno da giudicare. e cbe condanneranno ,a morte su apparenze che hanno !una l'aria di ,·erità . Ora, il procedimento del pers0naggio è appunto q:iello di eamminr..re, al centro dcli verità, di non alterar{" l'elementare shullu– ra dei 5er.1ime11:ie delle cose: la r.arr,nio· ne diretta, immediata, come di semplice n· costruzione da processo verbale. si presta a questa rude confessione come. lo !-pecchio al· t'imma~ine. E l'assurdo è in quella mi$~e• rio~ defo(mazione della verità, per cui osni specchio tradisce impercettibilmente l'immcr Rine I Ma più eh~ un ~ospetto di scetticismo pirandelliano, quel che pOO s.0llecitare l'at~ tcnzione è t'identità sogge.tiva del prota$o– nista de L'EtranRcr, per la sua singolare 111- ren1ionale- 4palia e per In $Ua capacità, da ahra parte, di raccontar5i e d1 r,accontare: in fase de&crittirn. ~ vero, ma con un'in· tensità e una tensione che l'os.satura dello [N\se sostiene senta stanch>ezza. Le pagir\e s'Jlla \'e,:t: 1 ia mortuaria. quelle sul funerale, o quell'.ahre dei b<!.gnocon la ragazz.a. del· l'uggioso pomerip;gio domenicale. de 1 l'acce– cante merig${Ìo di sole sulla spiaggia africa• na ove prende corPo I '.assurdo mostruoso: tutte pagine di impeccabile fattura. si pos· sono considcr.are fr.a le più tipiche della ma· n•cra e de lo stile di Camus come, meUiamo, la ~':na del; banchello nuziale e. quella del commo agucolo sono car.atter1st1che de' Flaubert di Madame Booary. M,1 !n Camus, evidentemente, siamo in una 1.ona ben diversa spiritualmerlte: a par– te l'assenza di ogni velleità di $Crittu,a e3/elicd - Se 'bisolUlasse dare un riferimento L'uomo assurdo nello "Strnuiero,, ,.,ebbe piutto,to Stendha.l, mn uno Stcndhai senza re.Joulcmen/3 I - è la stretta de 1 tèma Questa cura CO.tante de,lla 3C0J)<.rta dell'uo- che dà al romanzo di Camus un 'andatura mo, facilmenle identificabile in ogni q:,oc.a serrata e fatale: nella folla dei suoi per10- pteMO gli scrittori francesi, i romAnzieri in nasuli. p;Jj individui hanno fisionomie mcon· particolare, si centra intorno al mito della fondibili, ciascuno, per la su.a cos1i102ione in condition humaine, al di là di ogni litnitc di dire11a discendendo da una sorta di cieco pe.c– contÌngenza. Se uno sgu.udo sulla nanativa cato oriR"ina'e. Per ques.to . ogni azione u- htituto Centrale dei Resto.uri in Roma: Cernit:i e identificazione dei framooeuti di uu iutouaeo definito da Lorenzo da Viterbo. (Dallu ri1Jista. • 1 Ulisse u mana sembra ~ià iniz.rnlmente falsata da un Pricipio d" errore, cl.a un.a non par.tecipazione dell'essere. E tutta l'odissea dell'es1slenza, spe21,ata in episodi rivelato,i dell'individua– lità, si riassume ~n una tragica futili1à..: ,, rfoutc la question. encorc une Jc,,3 1 é1ai1 de tuer le temps 11. 11 Da L'Etrange, a La Peste {laseiamo delr beratamenle da parte Noce3, le due pièccs e Le Mfo.otdurc ou la l-la/le d'Oran), l'o tizzonle di Camus si è non soltanto al ar· RiHO, ma anche - e quanto! - schiari10. Dall'impercettibile, eppur tremendo, senso d1 disperazione, che ne L'Elronger din!nla sco– perto soltanto nel malerializzani della morie come o traggio supremo, Ìi p-a»a ne La Pc sie ad un postulalo di speranza: come se, trovata finalmente una ragione immanerùe. anche se indeterminata, il giuoco dei casi umani si componga su una re~ola fissa. non più lasciata all'arbitrio dell'auurdo, ma net· tam.ente determinata dal'a coscienza dell'uo• mo. Biso~nava, per questo, super-are il punto morto della negazione iniziale. aslra.Ua e ar– bitraria, per porsi sul terreno di ,•.ma espe– rienza concreta: e lo scrittore; ansioso di ri· conoscere il volto dei suoi simili ha avuto, Per questo, un maestoso e terribi e campo d"osser.-az.ione. Cli occorrev;. un evento da cui dipendesse la s0rte stessa del genere umano - o di tutta una sezione di queslo: -~ •ma specie di diluv-io che rimettesse tue lo in qestione, seonvolgesse la scala dei va– lori. soncrtisse U1 uno stato d'emergenza le consuetudini pacifiche di una comunità ad– dormentala fra due _Huanciali: in ,a tri termi– ni, nella normalità. E.d ecco la pesle: in un anno non preci&ato di questa quarta decade del XX secolo. nella città d'Oran in Algeria. scoppia impro,~isamenle il flasello. ,I osto, la ciuà viene chiusa. i,olata da,! resto del mondo, e si assiste al lento s,·iluppnrsi del morbo, ,a) suo proRted.ire letale e finalmcn· t,- al suo decrescere fino n svn.nire: ma al· tcnzione, IC le bacille de la peste ne meurt ni ne disparaìt jamais, il peut rester pendant des dizaines d'années endormi dans lC5 meu· bles et le linge, il attend p.,tiemment dans Ics chambres, fC$ caves, \es malles les mou– choirs Cl le, rper.asses ... )). Que~to avver timento pone i flagello sul piano del mito e dà un senso preciso '"a quea.ta 01onaca di Camus, nell'imp icito in,,ito .alla rivoha: Si· sifo non pili condannato ad un cieco lavoro fon;alo, ma me1amorfo~to in ul\& specie di Ercole .all'a110 della sua più perigliosa fo– lioa ... Il t~ma de La Pc1le, quale ci è dato desumerlo piuttosto dalla vicenda nel suo insieme che dal dialogare, forse non sempre felice e cerio più decisamente pròsastico, era stato in fondo -annunz.iato d11 un prece– dente sa~io di Camus . . Rcmarqu"e ;Stl1' la Ré– volie (Cfr. il volume collet.rivo "L'Existen· ce 11 uscito da Gallimard nel 194S), in cui l'aspirazione di Camus ad evadcrr dalla solitudine, PCr raggiungere una piena solida· rietà umo.na- iulla l'.attiv,ità pubblicistica di q.;iesto generoso scrlltorc, da due nnni in qua. ci è sembrata impron!al.a ad un continuo mes• sa~Rio di fralernilà essurne,~a l'intensità di un.a ore.sa di cos.c.icnz.a. Hli uomini sotto 1,. "l'esto,, Ne La Peste. di fronte al dilagare del ma· le. soltO i colpi del dèmone perverso, ,i ttovar.o due catC1torie di esserii; quelli eh~ vivono puramente e semplicemente (11 Sans doute rien n'est plus nature!, aujourd'hui, que de voir des gens lrav.ailler du matin iau soir et dmisir ensuite de perdre aux cartes. .au café, et cn bava,dages, le temp5 qui ]eur •este à vine 1,). o quelli che hanno. se non proprio nozione precisa, per lo meno il !-OSpettodi vi,--ere per qu11lche .ahra cosa (tt Mais jl est des villes et des pays où les Rcns ont. de Jemps en lemps le soupçon d'au· lr_echose. En gé,néral, cela ne change pas leur vie. Se\llement il y a eu le a.oupçon et c 'est touiours _cela_de gaené ,j), Agli ,uni non resta che coricarsi sul fianco e morire, sprov,isti come sono d 0 0Rni risona e difesa: agli al1ri i ncombc il còmpito d•ingaggiare la loua e di cercar di salvar gl'indifeai, sa'vando per <u.esto mezzo se stessi (tt Tarrou iavait \.-écu dans le déchiremenl et la contr4diction il n'a,·ait jamai, connu l'espérance. E1ai 1 rce oour cela qu'il avait voufu la sainteté et cherché la paix dan, lo service des hom· mes) H E ahrove: u quand on voit la mi– !ère et la douleur qu elle apporle, 11 fou1 elre fou, aveugle ou !Sche pour se résigner à la peste ... )1). E il _, oman.zo è tutto qui: un tutto che as– sume via ,·ìa nella ntnazione dimensioni tali <ia trasferire questa tragedia, localizzata nel· lo spazio e nel tempa. in una prospettiva fuori dii ORni re1triz1one soprattutto tempo· raie. L'esordio ha ~ià Wl avvio maestoso eh,. li»a tul!o l'equa ibrio della narrazione sulla cifra della cronistoria: il 1t Sachiez. quc .•. ,, inizi.aie de Villeha.rdouin mostra la st_rada al cronista moderno. Questi non ha P!Ù che attenersi ai dati di una realtà am· b1entale, sovrapponendo allo schema del cron,ista mcdi~v~le,. pÌuttosl? rigido, la ,ua consu~la per1t1a rn!rO$petllv.a. la sua sicu• r-0 scelta del matèrÌ-ale da utilizzare, la sua ,torica visione nelrordìne della succe&Sione. E co!'lle il. croni~a medievale iscri,·e fin dal– le pnme r1ghe 11 suo racconto sotto il ~no della Croce. c.osì il cronista moderno pone 1 l suo sol~o. quello della morle (1< G.: qui es! clus ,ongrnal dans no!re ville est la d1Hicu.l· té q ~n peut y tr~.:.i,"Cr à mourir ... ii➔, pre· sente. 1n Ques.te p4gme come una tela di ra• gno, 111 cui fatalmente incappano g_li uomini ~ questo libro di Camus, che è certa. mente: _un ao1Jenimcnlo di grand~ portata per la st_oua delle lcuere france1i (la critica è unanime s~ qu_e110punto). appartiene a que'· la calegona. di opere che.,.non si contentano di UM sistemazione semplicemente in sede di critica letterari-&. E' stato detto giusta· menle di Camus ch·egli è forse C( l'écrivain d'auiowd'hui qui est le plus proche d'un créaleur de mythes 11: e non c'è che da apri– re uno qualsiasi dei suoi libri, per rendersi conto di questa cl1e, nei suoi riguardi. è una verità elementare. Questa pcsle è il mt1,ledel nostro secolo, -allo stato latente dapprima. nel suo furore scatenalo poi: i con5eguenti av• venimanti qui attribuiti alla peste, di Oran, noi li abbiamo ,~issuti giorno pey giorno nel· l'-1troce realtà di questi ultimi anni. e l'a· naloaia è tale che i fatti narrati ne La Pe:st.f! ci trov":.no. lungi ~al sorprenderci, nel nu• mero d1 quei 1estunoni 1m~rzil\li invocati da Camus u qui estimeront dans leur coeur la verité de ce qu'il dit n. Non manca nul– la: r imperiz.ia e r incuria, la rovi~ e la stta· iie, la fame e la borsa ner.a, i campi di con• ccntramento o i mercanti dell'evasione i com· pJici del moMro e le vittime innocenti, e pol separazioni ed esili, e tulta l'orrida notte 0ei ciec_hi ~stinti e dei biechi e ~ois.mi. La tr4· !lecha, msomma, della maSSa infonne in cui CaRJus ha cercalo l'uomo sperduto tr~ ,j bru– ti: l'uomo che ao\o p;>Jeva dare .un aen10 aU 3 cat.ast!ofe. s11appandole il trionfo di un an– nientama110 supremo. Iu couolusione: un vero scrittore Confeui@mo che a questo punto il riachio corso dallo scrittore ci è parso grande, d il fallo stesso ch'CJ(li sia riuscito a non in• terrompere il filo della narrazione, malgrado u_nacerta iJ1dulgenz.a,_ in qualJche ~unto. ec.ces– s1va. al dialogo (no1 vedremmo rn ciò una influenza dei proc~imen!i di Malraux e in isoec:c del Malraux de L'E.spoir), den'ota in ~mu~ I.a claW! indiscutibile del suo genio mven11,"0, Cerio, ogni suo personaggio pone un c~~ e apre un problema: illustrare di volta in volta il pr,imo a risoh'Cte il secondo non era cosa age,--o'e, ma solo possibile a condizione di non distrarre alcun elemento del r.acconlo dal tèrna. Ora. tutto converge! U$tWllmente su questo: la peste diventa una specie di cat~oria spiritual<:'\neR,a!iva (u Di· ,on1 pour simplifier. Rieux. que je souffTais déjà de la peste bieit avant de_ connnilre' cette vi]~ et celte épidémie. C'est assez dire que ie suis comme tout le monde. Mais il y <). des Rens qui ne le $3vcnt pas., ou qui IC trouvent b,' en dans cet éta~. e! des gens qui le savenl et qui voudraient c:n sortir u,), sulla a:i.alo $i misura il comportamento indi\·iduale. E' chiaro che, ove concorressero a'tri fattori, la rivolta conlro l 'assurd.tà della peste man– cherebbe di base: il ca50 è preivisto da Ca– mus. che C! dà nel suo romanzo una magnifr ca fiRura _disace1dote, per il quale la pes,e ha una funzione manz.iom1namentc prov, ·idenz.ia – '.e che ~Hrei mal~rado ciò dello straz:o de@li mnocenl1. e muore n su.a volta in perfelta coeret\7.a con In oropria, fede ei se stesso· (i due sermoni del Père Paneloux sono d.uc mo– delli di eloquenza religiosa). Ma il ~·batt•ito si 5'--0 1 ~e qui. non Qià fr,a l'uomo e Dio, rn. hn l'uomo " la pro~ril'I cosciC\nZ>.1.: il dot1or Rieux. T.arrou, Crand, Rambtt1, Cottard e·c. ne s0ni alucttanti casi illutttaliv,i, ed ~ dalla loro adesione (Rambcrt) o dal loro sottra,si ali-a solidarietà :.nn.Qno.(Cottard) chei si misurano i oro~ressi o i re.Areasi del male. E il fatto che nel romanzo la parte- di complice del V1aliRnosi.a risen"nta a uno squilibralo ci .em– bra indicare chiaramente quale sia secondo C1Fnus, 11\ vera via della sal,-cua. ' Noi Jìremo, in conclusione, che 'luett·o d 1 Camus ~ un R,r..tnlibro. che va le:tto e m~ ditato. Non staremo qui a intervenire nel dia• loQ:o dei 1uoi personaggi, ribattendo dove il 11agiona.men10ci scrrJ>ra debole, ò troppo forzato anchre perchè i( I ivcllo st~ e ìl tono della di.cuss=onc tol'cra difficilmente, in un caso simile. intrus:oni dal\' esterno. Mi,. sil!mo convinti che, riconosciuta la magnifica evi• denz.a di quesla cronaca e dei suoi pcrso– nag;p;i, o assapor1to l)aRina a J>aRÌn.a il pia– cere estetico che ne deriv.8 alla lettu,a. è imoo,sibilc chiudete questo libro (è in oiò il suo altissimo valore di opera ,J.i circo~tunza e non vediamo percM:, come vorrebbe Léon· P11.ul F l!r~ue. una sim=le qua '~fiea sia come et m;,nq'.ler d'amabilité à l'endroit d"un 1ivre ou de toute autre matière d'art n n a.enza che u!1 severo. esame di coscienta s'imponga a e1.ascuno d1 noi: e- tonto meglio se un ,:mii.! e5ame debba e< emJ)Cchec Ics. braves «en• de dormir 11. • LA VIA DEL TABACCO• di Erskint Caid~ u.·t:lt t Jack Kirkland clte t stOla c)rO-ma,iWta i11 tutto jj, •mondo. meno clu: fo lnghilt,:rr(I., l staia a,rco,a u.n11 volta p,oibita a 1.nnd,a dal LA,,! Ciambdfo-no, osP<J. del Censore lt:atralt:. Pt:r ben sti ooh,: qwuti n~ ha prl1ibi"to la raflP,escntatu>- 11(; jim1lmr,1e 1w intraflrcnde11le imP,uari.o ame– ricano Robm RcndersOft, t riUJdto 11 fl(ma,lo s1.Jf4 .rcen(J, ,li "" teatro st,erimcntalc, frequentalo dai soli sod, Ma and1t qiiata ,appre.rl' l1taticne privata. t stato. P,(nbita. dopo qualGJ11: redla...Nes– su-. ,notivo wfficfrde t stato accampa.lo 1 11 a. 14" Jm,r:ionario tkl/a. Cen.su,a, si t lùuitat~ a. dire che •ronqsla11te muilch,: P,tgio, 11 La Vl'a dt:l ta., baeco ", c/11: dncrive i sordidi asJ>rtti tu/lo vii a dei "pov,n bi411clti d'America ' non si e4nfd. Ptr il pubbUco itaeleu. ERRATA Gli ariicofi: u Il CastigJ;one acquolo1tì1ta" d; Al/redo Pet,ucci, pubbricalo nello scor so _numero; e: l' u Opera Calilei.ina di An• tomo Fanno n J; Sebus'iano 'I'imp<inaro p,rbb/ica/o ne/ n. 36, Per dif/icolt~ liP08"a/•– chc son ((i.Yuftcfi mocnchi e in parte altc:r:.Ji nel sen.JO.

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