Fiera Letteraria - Anno II - n. 17 - 24 aprile 1947

rlEH.A L.ETT~~llARlA ddk l..ec;nua Uni-ue-na ha ,ce/lo come 9,t!(Je della martiJca'fa:ione, la ,a/o Capi=u,cchi, picu:a Compite-ili. 3, Romo. - Alla Fondazione Bcwo Athlto Rinie– ,.j dc Roc:chi ha parlato ,ullo •• Pouia con– lempo,anca e poesia religiosa••. E' •cguita uno dizione di UCT.i. - Agli Studi Rom11ni ,i è 1uolta una commemorazione di Conlordo Fcrrini tenu– ta clol/"on. Co,-,anego. - li prof. Vittorio Ve.::an1 ha pa,-lolo sul.a "Vita JXo/onda •· ncll"A11la MoRna delf'Unu,-e-..-.ilò di Roma. e che ora marciw:ono all'ae<1ua o :il sole, vio. lenlemenlc atterrale, Q:.rnnti guordnno, oggi, alle case sventra· te; alle dca.olnn:i mac.cr e frugate e rifrugale e.on le mani e c.cu gli occhi e po;i luc.inte a !ranarc Un po' ogni giorno ,0110 i ncstri pa»i di ucmini frettolosi e spietati) Eppure, ri• peto, le cnse piangono. Le mnc.cre piango– no. I comiC.:oni spincc.icati sui m:arc.iapiedi piangono. E' un pianto che si scnlc nciL'a,ia eiò tono au1or1nato a pcnaare che egli II quali le mnoccnu bc81emn\1e, gli ingenui marrà fuori della facile gara ehe da qualche trucchi vcri,ri hanno acquistato un cipiglio tempo s1 è npcrta tra 11più bol10 d 11ettantt. e 111111_ 1racoU1nu1 r.erribilis»imi, la tM::rittuni smo e il prost1tULlo e piallo u p o!euiom. goldonumu. suom, ? 1111 mc1a.llo_nuovo_ e 2'.11- YnCJ 11. Pca resterà alla sun aite .. Pea dirò. Conon tanto per I lllmosfero d, 1upcriorc 1n– quc\lo che dovrà dite e come il wo isti;nlol cani? che ivi .~ircondo I~ _cow. dette,_ quonto gli s:Jggerirà. per ,I &cnso d 111vulncrab1htà che deriva dal. Cronne.n G \Uklt:u· •\.HM \MH ~ncllehiid'::.Zn dei giudizi e dalla prcci1ione Plinio parl11 di popo 1 i ,u11e dve del C11n– ge che si nulri\•Ano d'odori di bacche n\. vatiche. Ta\C è il magro dea1ino delle no• ttre platee, e di odod e di sal"'lico prOtC• guc la quarellima per merito dei profond11ti auddeni: ma quale lieto banchetto e che tcintil!ar di criatalli e di huoni vini 1piritosi e cordiali se ehi invita a mensa è I' Awo– catuccio no9tro I di qJCSla stagione umida e ventoaa, Ma po. :o d~i n~!J~à r:Jfs~:~te~~à. farsene un te· Je nÌro - Tutte le mattine, andando al gi0tnalc e trovandc.mi n p1nsa1e in mcu:o a ton•a gente dj c.gni lingua e nazionalità. mÌ sembra di eucrc il IGio a diitcslicrc lo 13uardo dalle persone e dalle r cc.hc velrine piene di co. stosis.sima merce J)ef alzarlo al quinto pirno di ,.m palazzo spaecato a metà.. Vi si vedo- no i resti di qunlc.he parete, ancòra eolorati Ragno ragno di un tenue ouurro o eope'1i di c.-rta a fiori .._, ~i:'~~r; j~'tii~;in:~c.~ii eie:~~tic:~~:'o::ide; quanto. guadagno ... termcsifoni l'.>Oflinegli angoli di ogni v,no. S~m 1l?cndli è un beniamino dcllA • Holb- Q-.icsto mcstra1e le fcr'te fino all'essa, deve K ' p · · r dà t , -.:s,crc un po' la co,donno di noi italiani che p:b~ic: : 0 f;;uni;~ .col~i~\J)=i::;c c~i• asco'Ì– per tonto tempo nbbinmo cere.ilo di ne,:.on· lare cowe pio'ondc e intel!igenti, un po' dcrle. Mu siamo almeno sensibili nl lamento amnrc. un ·PO· callivc e un po' poetiche: tut• delle noatrc cok: andnle eosl m:acrPmentc 10 quello che ci vuole 1>ercrcde,,i penon_.. perd'.Jte I Non diment"chiamolc ! Esse non ri- di gu,10 e di intelletto. Anche per que,111. ,ergeranno se prima non ,:na,:.eranno in noi, rip,- del • Ragno•• dunque, il pubblico lentamente, col clo!o1edi chi ~n se·ti·o strap. dei quartieri rc,idenzinli romani è stftlo con– pa11elc d~lla c.~rnc _e.d11I_cuore. . tento. I cri1ici, vecchi e- giovAni, te 11e ata• Mo. miei e.ori am1c1. no, non abbiamo vnno immu10niri e infoa1idi1i i10!oui di si- 1)Crclutosohnnto un p:,lrimonio {,ia pure rie- ."cnzio trn il m,ucg ,1i11.re degli npplauai: e co) di mattoni, d'opcre d'a•te, di c.rn_fort~. ,i mo sicuri che 8C li c1veM,: visti, Sem Be– Noi abb~omo :,nche pcrdulo qu~nto d1 più ncl:i. data la srngolnrc costituzione reloric.n umilmente e lcnaccmcnte scntivnmo l~ato al dello .ua mente, li a~·,ehbe 11ccu1oall di in. noslro Mng·Je. alle nostre abitudini, alla pu. vidia, di impotcnlc livore. cli 1terile rabbia ,aza dei nottri pcn.icri, n no· - in unti pa. cOfltro il genio. ccc. ccc. Perchè Bcnelli, ,ola - in qwinto uom:ni soh:-roto. Voglio teminmo, ai crede un genio (anzi, un • ac. alludere alle nl"'llte donne. Noi abbiamo per· nio dellA ,tirpc •}. Invece, poveretti. i c.i– duto molte delle nothc donne i eui &Ognie 1ici el\"lno gente c.he I.i annoi11.vaa 11Cntirri– i o-Ji pen,icri ,i s«io oggi r"vohi vc.110 u_n pe !c.rc mc.zzc-ve•i!à a ~ouinc, _a cen!in~i~. genere d'amore tonvc e leggero per ~o ,p1. e_a_veder •. 1COlp11c • 1 ~r~Hcn _~n • b1c•• ,ito. TM lancinante e li.ero per la carne. Oue- p1_d1 _gonfia.ti ma a colpi d, spii o. Renzo lte donne (in cui una sfreno.la comp:eccnz.a ~•e~. pnlh,do e compre':°_ clellA tua p.,rte, alla fantuin si inricst11 3,l un i<lc·le di u<>n't> et rleor~n I Amleto dn lui 1nlcrpretalo ~e nuovo venuto dalle più lontane contrade) gi· sere ptlma. Prendeva ugu_"lmente 11ul ~"~ ,ano con noi pc,- le ,tradc, le vcdituno e le Sh_.keepearc e Se~ Bcne\11. E. quc110, e• di– sentiamo avvolte dn un'nrin di 1vRgnto cor· st; 11~ per un e.osi bnwo 11 ttore. non è un ruzit'llc, di indifrercnu e di mit•ero. Esse e tno, si all0ntannno, co1l, dai loro como.,qn;: dal pentie,-n dei not.1ti uomini che nelle città e AllSENIO Il tuo bene è diello la '11a illumi00ta d'una orche.stra 1H:nu1 ripot0, e la 1ua T:i. lia caduta la mu,cliera !c,ocementc carica– tu;ale, b. gt111ta ricattntoria e tcmporalc1ca che il no1't10 tempo le VA facendo AUumc• re: torna daccapo al tuo antico cd immor– tale sorriso. Sur•wn cordo! dall'almosfera infuocata dei quoreaima.li11ti tocchiamo unfl YOllll tanlo, t~rra e ristoro. Il regista Zennaro, vcncdon mica ·lu, mi pare l'abbia imbroccala quasi sempre giu. st,,: degli attori ricorderò In BonfiJli, lievi. tntiHima Giannina: il Buaz:zclli, e laat noi leo,t Luciano Salce, tàpido conte di Rocca– marina con gli occhi di Bu,ter Kenlon, 111 \OCe di 1 enni, e il cap~llo di Centilini. E. Fm.c. I pazzi si fanno onore V ~~~:~:o 11 1i~e s:~;;tild•1:al~;a ~i 11 V~n:; tdi: 1 _te1:i c~ijPPe::i:c:.v~!ti:~nid?8o!. re la disp0nibili1à presso !"Intendenza di f1. n11.nza.di un miliardo 240 milioni e SO m,10. lire. T aie tomma doveva cner ritirnLI dalla banca per effcttu3re _i teguenti i>a~~tn•:111:: ad A'Jgusto Inviti d1 Bol01na 3 :n1hom, a Edmondo Pedraui di Coroncl111di t--:11a:J 700 mila lire. a Maria Gandolfi. di Bologna 500 mila lire: al convento delle su.)fe cli San Giuseppe di Venezin 500 ~-la li:c. e 2 milioni a Flavio dal Bianco d1 Bol01na, 50mme min0ri ad altre peuonc di Vcne1.1;:a che lo avevano ospitato. La ,imancn.ta do-– veva essere vers.,ta alla Ciìtà del Vat"c.ano, perchè il Santo Padre. per speciale deferen· za vcrt0 di lui, tempo :,ddietro (òtli aveva meno a disposizione un milione. Come è fac.11cargui,c, ben piesto 11 tco– pr1 che la lc1tc111era opera di un pau:o e che il m"linrdo esisteva sohnnto in fantasia. L, gente, preccc:.ipata. potè tirrue cosl un sospiro di 50\Jievo: • Come è pouibile c.he w1 uomo sprcc.hi tanto denaro inutìi· mente) 11, s'era domandata infatti. ammae· . strata dal propiio egoismo. E la vita ,t,inge 111ntoaffann0&amente tutti. che 01ni Sello di piellÌ evade subito dalla ,fcra del nor· male e del comune: diventa follia, ast-"Jrdo. con 111conseguenza che i milioni law:iAti da - t.1011cnni .Selvoni ha inaugu,a'o il un fanatico ammiratOJe 3 Crl'ta Garbo, pa,. ~•;.~:~ff:d,~~:~st~:;:;:;:lad:1::1 l :: · :nosc;:cdiu~lfe!;:a~ov~:ia~i-.i~~~omp::~ lilà ·•... _. . . mo! Nef suo a.cito inesponsahile, c'è l"uni. _- .. La Ba..1l1C11 di Santo ~1aria /.-! 0 B· ca buona e di1intcrcuata azione di quest: 11ore ha /or-nudo OB!fdlo di_ 1 .~tla:ton~ uhimi nrmi: può ringruinre vcramcnlc di ~:=~i: d~~i:~;uor fnmbolm, pre,,o 11 eu~re pnz~o,. ~hè _se l"."\vessero 11uis•ito_la __ All'Unione Storin cd Arte in p,"az:a rM•~nc e I m1har~1. s~rel,be corso a nnM:~~– dfll Col/e · 0 Romano. D. Simioio /io par. dcrsi dentro la p1_ubl,rd~tl\ delle cauefo,. 1, Onll' 11 ul 17 aprile - Il ~tin!Slm della Dlf~ Naz;onak- h!l dlcltlu ;i.to nel cOl"M> di una COf\\"ersail~ .:ou .i.lcunl gtomall~IJ' clle lm In da~lone uu J)IO(ICIIO1,cr 1';1boll.doue dc-lii tQ&el"U!IOllC ob– l>Uptorla. - E' \-c,nuto ;i. trovarci nell:l n<,,,n•,1, nuo-<"1. ~ (Lun~t'\ere Tor di :O:oi1a J) k, ~it– v,n: I'. v. Quu:a.ntoetl -Camhlni, da..11':a.lta ,-g,. tu,-• e !bi portamento c.uema.mcnu- ùistlnto. tr11 ul Vi110rlo Sle:1 è ,u.1a U111to Ln arm-lo ,,._., Il funo dt una iromm,, d'amo t:' liti.IO ~UClltalO l°O!,u..colo • La pe-,.tr rellf;IOA • di G. Mo,,t., f1cenle ~rtc <li una co\11,n1 di opuJCOli :a.ntldc-rka.11 editi dall;i. OlU •I.:. Rholta•. - ~(18(1;vtl hanno lnccnùi.ato un'cdlcola 1 l'IUQ. Co !on.na ,In Roma, dunn1e la notte: GU KOPI ~o ml,;lcn05,I, T.ll .\u~o · Ptl.nlcci IOie-va 'bastonue IJ. mqdle 1,cr •11ingerl:l ali, pro<1i111nc:-onr OAAI ~ 1\Sta J.rre<o!IIO- - Mcnuc i.e Hnllmlla cop,e di tit.UUIJ. dcl llCltimlnal,t• ~ Verità • \"tnh-;uio accawtau fuort dc:lb. tipografia In ;11usa dc:i e1mlon klb. dl:iltriblulone, ,cnoti ,•:a...-1•>Cina\"UlOC r,i.pldamtntc \i 1pplcav:ano fuoco. I .,o ;.cultore Luolilno Condorclll è alalo acnunclato a piede m.,e.-o liii car:a.blnierl dclii ,,qu:Wr:i ln\t"tlotlva ptr ;1pprop,liuianc tndc– 'blta dt quadri ;1r1b1lcl r ~r :>...-cr c,erduto l'usura. - .l' comlndato ,uunan1 L,;, ,,,clqW"ro delle .euok medie. l'er la •'OU:ef.one lk:ll"a.rtlcoto uS dcli.i w– "11tu.ilorn:, !csh•odclb libcrt! di li.ama., ... I de· motrMi:u1I lt;mno ;1blundon110 I loro ,i,eqi di ~ntro e 1o0110 ,_,I :i.tcanto :a.i comunbti 1ui b:>.-nclù di ~lnistra. Tuili ;li ,Itri. d;i.i fuslo– nb;1\ ai.li ulonlstl, J1:a.n110 lnn:ce do,-utn chle– dem c.,p!Udltà ai b:uu:hl di destn.. ma in• 1·:ino, vcrt.hè lo ilr:>.no coimub:ò cattolk:o-co– munhit:i, ha folto ,~ che la. I~ 1•-~:1MC: un:i legge 11111 consoma :a.d uno ..tatu 1ot :t.ll • tulo che ad uno dcmOCrlltko. nei villMqj ucc.irlrno e deO'f'l'l11no. fn1"" Goldoni e no 1c,a,1 dav11.11ti alle oorte spalancale della Dobbi 11 mo CMC:r ,irati alla CompagniA del- violt"nz11e dcll'11rbi11:c l"Accade.mia ..e in qul'sto gia{dino di cnrdi QueJte cote tono piulloslo tristi ed io le ch'è oggi il 1ealro rietcc a tener fede, con wc.rivocon mnha fatica. Le sento troppo po- peiiod.iche cpifunic. goldoniane, a un giuo. vere ed 11Uualiper asc.n1taile come vore del co èovc _ in ogni St'nso _ non vada per• iki mia mcmnrin, oer dirl.-. a voi, arnie; lon. duta 111. candela. lato ,u/lagipoe.i'u romane,ca, con declamo- t'~~~la,-~e~~ieE~ù ch:f:::Jillin g~~:;j~ .rio:- Al Circoto ebrait:o (Sala Capi:ucc.hi ), ritorno allo stato di natura. che si cMlt' !'in. 'i(9cu----.- _ _L✓✓-rv'tj.-, domcn'ica mollino alte 10,30. G. Pi~mo ho fanzia e I 'ineotcien1a come in ce"'fa piccola lJZ.0.1. ,uolto briflanlemCflk! il !Cf1UI': ·• Anlica let•eratura d"01qi, E' ehc la mente e le ospfra~one O Sion .. . 11z.~oni dc11li uomini e,cano. creando ing!on. tani, e.on l'entusiasmo della m:a quotidiana Oni che il pubblico 11U\ nauhagando \"Cl• fatica, ao l'lnfonnc. l"Allusivo, il Profondiata. a oc- u!;~:1°:r-~~:na~i !'i~=~~,:~li': Eqi~!':nt~~ ~! 0 ~1i~:i:~a:::C ;edj~~e~:n~~uc;.:~a~I; dtce Baudelaire - nell'ora in cui gli altri c.hiarcu.a la mitologia non inquietante di dr.,mono. eottOf<') SOT'IO chini sul tavolo e po. Co doni ~gnilleano tante ritpeltive eiambel. srM su un fnql;o di carta lo •'eMO sguardc> le per un salvataggio qunnlomeno miraco'o. che Poe.O prima tten,.vnno sulle cose. e s; 1 110• La ..-crit~ è che in lcmpi di cronac-n, 11f- 1r-rmentt1nocon la m,.lita, con In oerona. col f-ermflla, dcillca!t\. in.i~IÌlll. in gion1i nei pennello. fl',.,.mlo sch"n11r,- 1'ftco·1n dnl hic• c.hiere 111 10ffi.t10. nKiu.,a-,clo la nenna contro la camic.ia, ansiosi. violenti. inrl,.ff1va1i. co mc s.- temc~1ern che le imm~nini t\Otl'~-,. sfua<'.firc. imbronciati perchè soli, incerti di tè stcui n. Il -ucnto ,o,.nn "le 1trnde in quu11n no!lr J!i alb",; ,.,.uff11ti e di ,...""e mn•tr che """ gano nell'aria spruu.ata dol mnl'stri,le, ed io mi sento - è veio - un po' imlironei«to. • M I ri$Crive, dooo qu11lchc anno. Enrico Pca: un ahrn ftmico rhe mi ritrov;o t' che ritrovo n 11nind'.rino divr-•10 da que1IC1 apnuntato sui lo~ri tacc"ini del lcmpo del no,tro pr"mo inconlrQ. Dur!"nlc ~li anni di (f'Jerra (debbo confeu--,lo ,incera.mente) io ha pcn'lltO a questo s:rittore come II nessun altro. Le, ho immaginalo SPf'SSO in giro ~ la su:i Viarescqio tra lo des?la,.ione e 11 silenzio o sedutn :il tavolo di quel suo caffè dove la voce <lei mMe arriva eome un •.rtlo e il ~rofumo 1ei liquori appesantisce l"aria come In Uliti S(IVll. E' naturale che, oggi. sia pronrio Pea a darmi una con10l..ntc notizia. 11 T•1 ,,j che io sono poco prnlifiro n, mi dice facend,, cc.,nn, poco più ollre. ~--li =nn·im_er•v,..\i i1 fogli st«mpati 11 che circolano da noi. Con -►·-->-►-+->.._> .. ->.._>_>.._>.._.,._>~ f MONDO .f + i l l'm~ !! .?.~ l l Oi,etlD,:l::::.~,:ERARDl tf ROMA. CORSO O"ITA.LIA J9. TEL.'61-2'1 ! UFFICIO PUBULICITA' CORSO V. t:MANUt:1.Y. SI • Tt:L, S61-IH l',.e. 111(ud-li di l1 p•Jlo• fo••HO tbU I 1 llh101rad.ool d'•rte U• •11-ro L, Ut · t:..1•ro Il dopj>M Abltoa•••"'" 1r1-1r 11• L. •H ''""'"'" L, m - ••••• L. 1.$00 i Cl~ l"'•Hl• lfl4111 <;:)··(-,,'-).._>-►.._►.._> __ >.._>.._►,<,,,.)~...- l\la,fai I olPl/'olr di Mafai c&po&II alla C:allerio Athena vanno divi&;. n giudizio comu· ne, in d:ie ttruppi faci!mcnlc d.~ting~ibi i: quelli nei quali il pittore si mnnt1enc ent10 i limili del regno che, pur non essendo ~o– Mituito di &0le nature morte. gli ha confc11to il titolo indiscusso di u pittore dei fiori sec· chi 11, e ttli altri. quelli in eui Mafai, t~n– lnndo di infrangere i limiti di Ul\3 poet ca che ,cmbuiva connatumta alla sua persona· lit!, chiede alla renhà immecliatll. alla vita di e.cric strade, di certi interni. di :,ltrc na. t~re morte guardate e.on occhi &maga ti, una più forte e meno .1lbsiv11 CORispordenza morale. Non c'è dubbio . .in ogm ca.10. che entro i limiti aecenn11ti Mafai si muova sempre con la noia maestria: Pc, convineerscnc ba– sterebbe pensare al ritratto femminile, al. l'interno con figu1e e al p~csoggino della prima aalctta, noncl-è all'ultimo quad·o della sala grande. lo ,, Studio dcl'o _se,h re"· M.a è. poi vero c.he, allonlnnnnd011 da quel ~o– m'nio, Mafai tradisce la sul\ natura. cioè pcrscg~e un fine troppo divc1ao dai ,uoi mcl.li rspreUÌ\"i, circoscritti dal!., morbidcz. za della fantasia 0 dallo. sen&uosa dclibo– z:onc della materia) A noi sembra che il ,uo sfono. come 'si può v.. aderc nella g-:-nde 1f ~!rada " n01tur– na al e.entro della sewnda salo (e in minor mis-.ira nel u Coc0mc·11ro 11) 1'.a con·:nevole del pericolo c-.ii vn .incontro, e lenda, di conseguenza. a mcdificare il suo lin3uagrio senza rranu,e tioopo violcn·e, en1·0 termini ancora ela11.ici. Il g:uoco vale la candela e o. noi non resta che fargli ti;li .,uguri. Gisotti G IA}•CARLO Gi,oiti espone atla Callc,ia Sant'AMostino alcuni dipinti e molti di,.-gni. I d regni ci crono noti. i dipinti costituiseono per il 1>ubblico romano la pro· mctlente affcrm.ozione <li un noovo artitta. Il p;,uasgio dagli uni agli altri ci sembra e.oc . renle e facilmcnle individuabile. e qu-:sla è di Ch{ :n st ~":tc un~:r:~::::: ts:~~:j~:· di Cisoui un"cco dei cin<1ut.-cèntisti. il 1111110 frnq-.ientc di un Lt.'Oltl\rdo intercallllo ;1[ giro _ Al Ritrovo (palo:.:o del D,ago), An- disc.ano. gonfiano e fanno del ge1to eo1110- tonio RuNi ha parlalo ,ullo poelia ~alianf lare del pazzo. un csemp:o. Che poi il rie. eo,ilemporanca. . co viva secondo la sua natura. e il povero - I matitrl tlcmtnlul. In un;i. loro dichia• rubic si dim01>1rano !n-.ocldi$fattl dello dc· tl-.lOl'IIp~ d:al so,·nno nel loro rii:u:udl. - L"Aaoelui(lllt' ,lclb Stamp:a p('Otrtl:l \"\o– lcntcnlC'ntc ronlto \';11ipto1-uionc d;a pule. dclb. C<-titucnte. dcll"utk:Q:o 16 che permette l"io– «:n"<"nto ddl:a potfda nel\"c,,erci-,-io gi«u!rolko. - Luigi Pietrobono in prosccu.:ionc def anche, non è discorso d.1 fa,c in o-.iest.a COl'IO di lcllure Ialine. ho lcnulo agli Studi sede: ci preoeeupa soltanto e ci addolor11 Romani ,una le::ionc sul tema: " PocmeUi la scnmpart-a dal mondo di una categoria latitii di. Giovcmnì Pa.coli: Tho/lu,a ·•. ~g,sibile: la c.11ità_ ridotta 011via carità in. ,-------= _ Ada Lcc1uni. Univcna. 1i tono inou- •ercw,111, maQ.ari dal fine. dallo scopo, da I Al\ 1 QI surotc le mani/c,1ori0ni per l'Amerioa La. una idea _..pc ,li.no da un ,cntimcnlo. "'-/~~01e:d{ !~"/~~/:;; u;a.:;~~"f~ ~~'::,;7n;~ort \.~TONE ~ continuo dei m"chclangioleschi) Sono ij\1 111· segname11ti fo,mali ai quali Ci~tti si è ri· volto a preferl'nza dc.i contemporanei e che. 1ruportati nel qu.odro, gli suggeriscono di quando in quando ~.m'affreUata soluzione d: accademia. Co,ì rure la concordanza con al. cuni ottoc.entisii si w:opre con fac.ilitò.. Ma ~ Cisotli la Had"zionc non ,i enuritec nel. 1a scuola, bensì è norma di a'de1enta al ve· io. alla ver'tà dei 1:nsi e dei 1rntimcn1i. Que,to oppunlo lo fa Mtiita moderno, fuori da ogni accademia antica o aggiornato. Da questa ve,ità il giovanissimo pittore (Citori ha ventiquattro anni) lrae i suoi nudi car nosi. riposati in una flo,ida volgn,ità, i suoi interni lc,.sgcri di colore, con prevalenza di ocre e di au-:iui, i due piccoli paesaggi già tanto spniosi. P0ichè In più evidcnle qua– lità del pittore, n parte la fon.a dei suoi !emi, che è poi il dramma della rcahlt e delle seduzioni quotidi.!ne. è p,onr:o quel senso spaz":,le che l"'mbra tanto difficile a conquistarsi dagli arl:Jli contemporanei. A proposito di Ci&011i. Silvio Mn,ini ha fatto il nome di L:.iigi Calli, e ci se:mbrn un r"fc,imenlo ect1vincente. Per ca1110 ll0$lro. come ,ifcrimenlo pi,'1 vicino. vorremmo aug• gcrirc il nome di Pi~andcllo, ENRICO G,\L.1.Ul'l'l Vi informiamo che: Un dipinto di Scipione del quale /ICS· Juno conoscella /'csi3fcn=47 è J/alo Oen· Juto dal Frati ,li ·1 risu/chi II un auvo• calo romano. Il qu~Jro. che i/ pilforc Janò ai Fratelli del Conocnto ,,uando, sullo JCOrcio della 3Ua breoe csistcn:o, fu loro ospite per un b,cvc pe·iodo, rop• presento f' amena vallata nella quale è sito il convento slesso. /I paesògsio arid– so, con /e piccole coslru:ion( .sospese fra le falde monfan(• e la rudimentale vegc– la:lonc locale. ne f(1 un tipico cscmpfa1t• della più aulenlica e sincera produz.io· ne sdp'0ncsca. Il quadro è llafo -cedu– to oli'aooocato pc, p0chc migliaia di lire. ... Un cc,lo numero di opere 0 dl H. dc Toulouse•Lautrcc aerronno esposte prcs· dmamenlc alfa Gatlcrio dell'Obelisco. Sorè.i questa la p,ima volta che laoori Je/ piliere france.3e /i111Jrerannoin un.1 mo.stra iloliflna. Il pubblico ·potrà amm(· /:b~i fi;!~: 1 ':• /':~:~ch~:n~n c!icC/1 s~~ te, " Yvctle Guilbe,1" e "E/Ics". Poichè alcune conou:itrici di pillura eu· ropca si sono affrettate ad in/tmn-irsi preuo la d 1 ,e.:ione della Gal'erid se /'il· lustre autore prcsert:icrà alla foaugu,o· :iene, precisiamo che "fou/ousc·/...aullec è morfo alcune diccinc di anroi /a. ne/ 1901. Scmo,c o/l'Obelisco si /e,rà una mi· sleriosissimo moslra nello quale /rgure ra,1110opere di Picasso e di Roualt. Per ra<1ioni 1/i scòraman:·'a la di,c:lonc si ri· /iuta di /omire a chiccheuia particolari su tale moslrd. Al ''Cortile" resterà aperta fin,-, al 2 mogv:o la prima f11'1.,t•o dei c0/labo– raf0ri Jcl giorno~;• fl/abclo ''. ,llfa Golle,ia di Roma &i è inaugu• raia il 16 ap,ilc la mostra pctJOnolc del pii/ore F.n:a Bcn:de.tto * Un'altra Galleria delle cornici anti<::hc •i è aoerld ,ec,nfemenle in 1Jia dei Crc· ci •"'lo la (!U;,I,, di lt1lo Cicld, itlGan· condosi cosi allo celeber,imo ditta Pisa- ni. C,· am,u,iamo cl.e presso Id nuolla isfilu:-lon.-. i p,c:.:i delle.-comlci nnn sfo· no lc>li da tenere lontani tu/li indisfinlcr , men/e i le/fori ~i •qu:sto· ,iomale. - Il fan\QiO b.:inùko Giull:uw~ ;iola e lcr• ,ore della Sicitla, è "alo :a.bb; lndon:110 ,1:,. aJ. eunl suol compagni di i>,J,nda. che on. vanno rloerca.ndoloper ua-ldcrlo. - Tale P :i.lm .:a. Mencardll di ROlll.1. di :a.n• 111 80, per libcl'U)!Idall'u1crlosclcr0&! ha ten• 1:1.10 (Il suicidarsi M::rnnand01<i con lii\ lungo coltello da cuclnt.t.. - Per po!emlta. 1»li1lca in ~ito :,Jb nob. dtnun2ia di Tog.l!.tttl, l.onJ:l), Puri coc .. per l':a.ffare di Dongo. due i.conOt<Ciuli hanno :a.I· frontato l'a\"''· ,\ml>Joslnl In pia:ttt San Pan• lak-o .:i Roma. e In hanno colpito con un ln– \'olto nuk-odorantc:.e \"i~klo, imbratt;indolo I.o w:ultore Candorclll dJthi:i.ra :a.lb '<Um– i!« di nori C"'-crMalo :a.n<:on. dcnùnci:110 per \ l'affare ddl"u,ura e dc-1 trafugamento dei •1ua• drl, tnl -.olo d"a..cr stato irotcn-ogato dal C..· r:a.h\nlerl. l fregi rii que.~te due JHJHinc <'IOm> rii Tilde Camoeto. FERRANIA SOCIKT,l J'ER AZIONI F"BRRANU - Mllno • Coroo M,ueou.l, 12 - 1'utti i prodotti per ra• diografia, cinematografia = e fotografia = ZIA 1'1TA (Storh, di 1111 .. 1Jo) Ml.'111oriee ricordi di una /cm– ci11Ue::« .spcnsiertito narrati con singolare brio l.:dla.iouc rlrfl•"l••enu, rlleg•I• c,cl 111111\r•I• • l'olurl L "'10 EdlloreMoAluoro • Vemla• 11111110 La Gclleria Giosi, inau<1urnhJi lo .sco,· so inoerno c0n uM' mo(/,a J1· pregc•Jo/i Ot>trc n'llirhc e del/'Olloanlo, con'iltuc· rà probabilmcnlc ad aliena,si le simPlJ· fie che .~i cur acn11islala con fole moslra, ignorando che I' tirfe cbnleml)Oranea 1c· g11cuna sl,acla diverso da quc/fo che esso mostra dl prc,llliacrc. Il'~=~=========~

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