Fiera Letteraria - Anno II - n. 16 - 17 aprile 1947

FIEIU u:rf'EHAHI \ valide nella • al nostri Russia lettori Esistono una poesia e una narrativa d'oggi? Ne sottoponiamo due esempi ------------='--------------------- IL RITORNO ,cconto di. Viktor Scklovsk L:i;;h 1 ~ 0 :~. nrnovcvano ul 8110 110 d"unn mu. d'era 1>iimnvern, disgo:l,wa o.: gli attrezzi e past1uono, poi posero In stufo, lubrificmono E'isc apparvero dappr11m1 mollo lontano e ~la la to.:cnica se ne nndavuno alla derivo.. la caldaia. poi cominciarono ad avvicina,,i e andar~no chi:oc1;v;1;° o~t~.1::1~ ;n::,d;,o::i;ui1ì'o;ov5: Il .fer3c111eandò n Motcu per il ,·ctro. per un lungo uauo e divennero .sempre più !ato 11ghembo_dclln strada di ~rtiche, guardo ch~ltt~er:,;~e::•r~c~;::.u~JJelc::::~}'\ul !]1~ numerose, sebbene non fossero nncoru dis1i11. l albc~o e c~p1Ko c~me ,i debbo tagliarlo, d1 d'e,bo.. Ln porla non ,•olew1 chiudersi ben<: guibili. Mo si sapeva che erano le oche. e quan!1 mctn cubi ,m e a che pun10 ,i adam Part:cchie volte la tolsero dai gan~he 11, la quei:o suscitò inquietudine. ~cgl10:·• Ma_ la_mia pnati~a ~-i~g.:gnere l_'ho pjallarono. Poi si ricordarono della legna E.Ha si destò, poichè le facev11 male il dimcnl1ca1a 1n•~eme con I hbn ... C01tru1va• Iagliarono le ceppaie gialle, cornute, ormai cuore. mo ~trode, ponti, di rado CHcmaltc; si a:uer diventale leggere. Unn delle scuri era d; "Diclro le h11catrc quadrate cm tutto bianco. re,gu,~a 1cmpre nelle paludi. Non ci 'li po ghisa, prodotto della fabbricn • Borèc •. LA La none era c.iduht In neve; tutte le giun. lc~a l~tnccr.irc. E quando tornavo, i com po scure i;i ruppe dn! colpo. Risero molto. ~::: 00 ~ci veui pareY(l.110 vcrdechiarc sul g_m m1 t~cevnno mettere sulla euccettn supc Incollarono In finestra con duplice c.utn. uorc... Nel ~11110 vedevo sempre pertiche dopo averla resn olco1a, J)Crchè non 1i 00 Il hg io dormiva. Ella infilò gli 1tivale1ti di E quando m1 dcs111vo,!IC.rivevoveui n1cntnl gnassc. Accesero vcn10 1e,a. Un c!\ldo fuoco !chro sui piedi nudi, 9j geuò sulle spalle mente 1ulle fo~lit:: ovviuitc des:li alberi che ,i intrecciò nell!\ t!lufa con 1lro.:llcvolute cos' 1 1 paltò, prese la sccchi11, panò nell'antica- o:!ornn? di nnuseantc putridume, menlre la come sono intrecciale le fibre nei tronchi. 1nera. spinse la porla. cor1eccm sulle strade di pertiche odora di Due di ehi 1rndMono II lav11rsi. Ri!ero. Su di lei elitavn un chiuro freddo. ama_ro,.. E le mi riaddormentnvo, vedevo aprendo lo porta. La neve fresca slava come nrgento sulle pertiche... Anna Nikolacvna guardava dalla hne,lfa. gialle, non ancora cadute, foglie delle be. -;- Hai llerillo versi} Pnma non ne :teri Dalla porla ,i 1pri11oni, 11 vapo1e. brilll\vA tulle. vevi. ki luna. e sul vapore 11twa un basso, pallido 0 ;b~!~ ,:~;hin;i c~~i-11gucvnn0 delle nuove 111 ;;; Ne scriveremo im1ieme. Hoi molce pa• au:obaleno. dietro il quale cm \'oscu,it1'. Sulle i.ampc verdi degli abeti eruno ap, - Pil', d1 lrc11ta iélcchi. Nel nolltro lotto pl\rt!e bionche 11pnlliue. ho nbbattufo le betulle e ho scgn1i i pini. &ovvero il tè sudando. Parlavano delle tiri\ dc mili111ri,d~i li11. dei palcherti, ancora dei tirt. Tesero l'orecchio: laggiù, lontano, p1es– so 1a smzionc. passa,·ano 1rem, treni clè!trici e si scnti,·1rno i vagoni in cortn dol loro bnuito sulle rotaie. Cua1da,•11no il figlio eh.: dornnva. Il r11. gano dormivn. Nelle 11ue m11ni ern [_. pc· sante e giulla cinghia annerita e il fodero vuoto del re'-:olver palcrno. Anche lui eta nc• calor'\10 e biondo. Di notte lf1unsc il sergente Po1tò due v"1i - Mc li 110n procuf't"lti con la forza. Ì\11 90n rcrmato a M011canel basno che sta nel cortile diMnzi n Fedor Pervopecia111ik. Cosi coi vetri. stavo in fila. e nella filo mormo,11 vnno. Ne.Ilo spogliatoio mi rimi1i in fila. nel bagno c'em tnnto spazio, Acqua, come in un fiume, e calda, e il t11volaccio della 'Stufu a v11pore era di pi,ma. e tutto bianco 11ll'i11- forno, e mi 111rei lu•alo, ,.e non nveui do– vulo porlnre i v~tri. Làvati quì d11 noi. Mi 1011g11' lavato all'npcrlo La manina p,'lrtirono a:li amici. C'era di nuovo la neve. S1a,·a 1ugli ol– beri. sui teni, e rendeva ogni cosa ne1111. stac:Uld, come 111 vecchie memorie. Prima di $Cpar1U3Ìbe,•vcro bina in bicchieri di ,•elfo nello casella di legno presso l'alto ponte, gel lato attra,-euo la fcrrovi!\, Là su di loro IR nera tromb.1 dtl!n radio canlrl\'R dal pmo qualco8a d1 cosalingo, di un tempo 1011111110 e non pan.ilo. Partiro110 inaspe\latamente gli amici. Il uenino elettrico si mosse, fece rimbal– zare i suoi ,•agoni ,ulle rotnie, divenne qua– dralo e si nascose dicho uno 1cur11hammel. la ~-crdc. Poi In fiammella verde si spen,c, se ne accese una rol&A. Andarono a c,'\Sa, La nera tromba della radio dall'alto 11lbcr0 cantava qualcosa di cnsolingo e di cono• sciuto. Nel tonno ella lo baciò. riconoscendo la ,ua guancia. - Son lom:ito ! di111eil n1arito - Cer. to scriverò dei vcu1, e nel bagno terremo un maialino. - Bene. Tanto le pnlote bastano. E lo• ro se ne torneranno presto a casa) - Quando •i s,,rannc, abi1unti. (lrad. di .4. M. R.) E su tutto questo bianco, gial\ocupo. e 81. - E le ceppaid ~::~·::v: ~~ 1 rt::-~ì:'. ciclo lavnlo dalla 111;;;;: 01 ~ IJu!;o,':ort~~=tc~ ~: ;~of:~~J~~~ SU UN POEMA DI MAJAKOVSKIJ la strada bianca per la st<n:ione spariva e poi ho limate le radici una dopo l'nltrn co11 diclro gli alberi e riappariva più lontano. Ai b seria. Abbiamo avuto un bel raccolto di •uoi lati ,i ergev11110case 1enza steccati. p11tatc. Dai camini delle catc veniva fuori un fu - Buone pnlnte. Pianteremo i mcli. Ma mo lranqui!lo. compaUo, quasi turchino. si- que,t'anno ormai non faremo a tempo. Son<> mile a dense ombre turchine. t:l.ato in Eitoni,1 .. , Strade di pertiche, palu OiJnl cou. all'intorno era nuov11 _ e la d1 e l'lllraverso I.: J)ftludi stecc.ali di tr11vidi neve, e gli alberi 10Uo la neve, e il nuovo betulle - duplici Hcccati, e tra le due po• ~110110 invernale. reti er.i pre.sata la torbo cd erano costruiti Lontono sulla bianca 1tr.-id1, ,; allunsavn, nidi di tiratori. E da noi lo lleCC!\lo, le 11lra. quaai l!Ctpcggiando, una linea nera. Scompa- dc di pertiche e di lro.vi per le quali ,i tr11- 1iva dietro gli nlberi. scinavano i cannoni attr11ver10 le paludi. I Di 'SOiio gli alberi apparve una cnrriola. proieuili li portavnmo sulle spalle .., E vive Era molto vicina alla casa, vnmo, qunnd'ern tempo di costruire capanne Un uomo curvo la 1pingcva: altri due tlU· di ferra, ovunque, presso un humiciartolo, !tenevano gli orli della carriokt. La linea tulla riva, su un pendìo: là era più lecco. nera delle orme. scricchiolando, s'adagiava Quante volte ci accingemmo pcrtino a co- man mano sull.-. strada bianca. struire 1111baano e lo costruimmo. Ma non Il cuore della donnn ceNÒ di battere. ci si poteva lavare. I tre con la catriola ai npprennrono. Ave. - Perchè ue parli con tnnln lristc:n.a I v•no mantelli militari. caschi da piloti. Que. Dopo tutto 0bbiamo vinlo ! gli che veniva dielro losciò le u11tcdella. car- - Quattro a1mi, ed ora non avevo animo riola, si driuò, s'a2giustò il casco ,ulla te- di tornare. Era. molto duro l11vorure, cosuuire ,ta, ,•avvicinò allo 1teccnto, spoue il braccio strade di puliche ... E dormire sulle perii• oltre il cancelletto, tolse il gancio cd entrò. che ... Percl1è v,,i per acqua) Non nbbi11m0 la.ciando nere orme 1Julla frngile neve. il pozzo c011 la pompo. in cucina) - Solvc, Anja ! - di,se. - S'è guatlato. Ne scaveremo uno nuo, Ella non posò la secchi11 e non corse ,u- VO.Ma non in cucina: bieogna far lutto con biro ad abbraeciarf; il mari10. aemplicità, E 1ul 10ffiuo bisogna ammuc. Lui le stava dovanli _ ,uo eppure di. chi11r della lerra soprn la parte lubrificota, vcr,o dal solito. io ho f11t10la copertura, ma non 90110 riu• Ancora il cuore non 1\vcva riprceo o bai- :;cita a menervi uno strato di terra, e al mal. rere. tino ho sogllfltc le oche. Si fecero avanti gli aloi due: uno più gio- - Lo copriremo di scoria. vane. con le spalline di anzi1mo, l'altro _ - Perchè lo h!\i mandato nllo palude) tiffici•le con gh occhiali. - Andinmoci ,mchc noi. Ella posò la secchia vuoto e sonora sulla Cli albef\ gocciavuno. Una grigia nebbia porla. L'aruiano prese la secchia. StllYQsulla palude, 'Simile a un fiume. - Porterò dell'acqua. Dov'è il pozzo, An. Andarono col figlio, La palude era fredda na Nikolacvna) e umida, Il tergente aveva già rnccolto cesie L'ufficiale con gli occhi•li te~ il braccio piene di muschio verde e gonfio. dalla manica bruciacchiata, di1se scn:i:a farsi Il figlio chiese che lo melle11e10 ,ul !ml• capire il ,uo nome e aggiunse: tchio. Anna Nil.:olaevna non lo permi•e - _ Lo 1teccato è ,imatio 10 ]0 do voi I era bagnato; il hglio se lo pre1e il p0dre - Non feci in tempo ad andarmene. e re· tulle spalle, · stai qui. - Jura, costruiremo il bagno; bag110 co• Entruono in una ,tanza, bollendo i tacchi. perto di muschio e di travi. come nl fronte. Si svegliò il figlio. Non aveva mai vi1to il E' finita la guerra - ora ci potremo lavare padre, mn lo riconobbe dalla risata, stnza spBri nò turni. Stabilirono per quel giorno di non man- Tornò l'nmico. Dietro la co,a trovarono ltn• dulo al nido d'infanzia. L'ufficiale con gli vi pro11te per la legna. In tre le tailiarono occhiali - P-Ctr lvanovic _ promite di re- abilmente. risero perchè que1t'abilità, forse, ca11i nella xuola, dove lavorava Anne NiJ.:0 . non era ncceuaria. Col(ruirono uno casella laevn•. per annunziare che le era tornalo il di travi, posero fra le travi il muschio, cor• marito. anziano luogotenenlc del genio. L·uf• sc.ro dai vicini, scambiarono i mattoni. ricor– hciale con gli occhiali ,i esprimeva in modo darono quanto materiale e dove era ,taro lo– minuzi010, perchè ,i ,cntiva in imbarau:o. tciato. ,i rnller,arono d'avere persino la cal- Bevvero a lungo il tè del samovar, dopo daia. avere accostato alle fine,tr:i. il tavolo coperto . ~ eer~ gli amici andarono a "Spas10 per d'una frese.a toYeglia. 11 v1llogg10. Dietro lo finestra, agganciato a un ramo Ln mnttina presto finirono di coefruire il d'abete, era sospeto il fumo del ,amovar. bagno. Port11rono nrg111a nei sacchi, In im. La donna, vcrsondo il tè, pensava che quei tre stava~o insieme, e lei era come in di. l!'partc. Il marito .10rridcva con dolce timidezza o.: a:uardava gli amici: non per niente vi par– lavo di lei. E quelli diccvono che era per loro tempo di andaraene a casa, che erano cntrari 1010 per prendere il tè. Dal poema Il L'amore come protesta e rivolta lt poema Per (jUCSIO è /' unico opero d, o,fo, come p1clra su pieho, inoceenibilc o/ mi c;,ut1UroiJersi che moncono nelle voriczn. Màjo 'r.ov ,i(;ij dc/lo q1.1t1/ec1 1iono rimollle pa. putridume e offo po/ocre, radiol(I 1i /cv.a coi h: " Non ~ mollo giovane f!occ:ordo del/e rccchie vorianli, ulili per chi oog,io s.udta• :eco/i l'officina delle tc,u.-r~z:ioni umone •• bolrcle, mo se lo po,olo duole, se lo poro/o re i modi composiliui del poeto. Fu sc,it- (1679-16891. dice p,archf' duorc, ringioooni.sce /'açcordo lo in un lcmpo {ra i più /,isli ,follo ,ua Come in lulte /e ,ue opere, oncl,e qui il delle bollale''. IX/a, dal dicemb,e 1922 al febbraio 1923. /ema socio/e 1 i uni,ce a quel/o J'un umo,c Come si tJede da quctli tJCr,i che purlrop– e apparoc s.u1 primo numero dello rioi,!o brucionle, ct.asperalo. La /iric.J. t1moro,o-..Ji po pe,dono net/o lroduz:ionc il gioco delle "L.EF ", il/m,lrnlo do /olomonloggi di RoJ. Mojdto1,1~ij è tu/la c:oalruilc;; ,ull'ipcrbolc, dal. consonanti lipuide, anche in Per questo lo cenJto. lo Nuvt1!11in calzoni a Pe1 quc,10. L'omore, bose dello smloui di Mojal,;oo,Jt,ij è i/ cc- Molioo cenirt1/c è lo melcmor/01i del inocce di roccoglierii in clmo1/erc e/egioche, lcmbour, in'cso come inlcr1eca.:ione di due poela: negli ultimi sior11i dcli onno l'ocquo eiplode in prolc~o e ,ioolfa, Uno dei proce• superfici semantiche IU un dolo ■cgno tier• invt1dc 1o ,uo ot"nz:o e, lromu!-'"10 in or,o dimen'i clic conc:otrono d f,onlumorc e a di. ba'c. Lo rimo-ealembour. già adoperato in bit1nco. Mojaltovslci; è ,o■pinlo ,u/ ghioc- sperdere /'emozione /i,ico nel sento lrodizio- .sen.so parodislico dol po.eta dell'ottocento cit1i0 del guanciale verso la Ncvir, Jint> alla noie è /'iperboli,mo, que1fo occrelC'Ìmenlo M;ot/eu, in Mo;altol)sltij di1JCnla cocmz:iolc. Green-lop-J.,.jubfondio (o.U!incirco fa Grocn. bare-eco delle tmmogini, che, ofler,ando-.e /e Anche qui it tie~ ha un'inlonoz:ione d, fondit1 dell'omore). propo,:ioni, /e priua del colo,ito ,enlimenfo, sco,siuo e scatti, /,acunc, int1C11Ìoni fioicJ,,. Tullo ciò occodc nella 1lt1nz:t1 al Lubion• le. Non è un iperbole oncl 1 e fa lrt1s/orma· dello lingut1 JJ(trlalo, Mi pare che l'ouunlo ekij proézd <r Mosco, dove egli J'ero .-n. :ione del poclo in orio? di s~ez::ore i/ cònonc melodico della U~ ehiw,o per due me'9t di ,ot.'ludine. ln/olh -I t>erai in cui Mo;ok_o.,.ltij appare t,asci- chio pocsio vengo qui reoliz:u,lo meglio che l'accenno olla " ljur'mò " (prigione) si ,i. noto dalla correnle dello Neud 90110 /ro i più ol•rovc, pcrchè que•fo ■crilluro frantumato. /~it1Ce ,a/ oofonlorio isol.amenlo. e cosi il li, inteMi e diipcroli dello, poeiio ruuo, parogo· ~."'"m•,,"l·,c 0=,,.d•p=,,~•••~.,~d 1 ccmi,!es 1 ro 100.,...-:} ,"',.:.'. lo/o u::ildiono dellti primo JJ(trfe, Ballata di nabili O certi pu3i del Cavaliere di bronzo w .. .... " Rcading Coni. puscltiniono. !I /m:<:ichìo dello NelXI in Mojo. aprili. A qu-esl'on1io di solitudine t11Jeacno con- lt.olJ.lltij à quello di cui porla Puidcin ,,·. / 0 _ '.~,d,~•,•, 0 tic1•· 0 so_'::,,odi•"l,'ooill•,o •,..cce!_e,~-. lribuilo uno sfiducia nell'amore per Liljo (• b/e~ bc,Junnyi "). , ......., ..... v ,- 8,ilc.. moglie del crilico Olip B,ilt e ,uo Sembrano qui fondersi il lemo del poelo- si. e l'ocrelcroz:ione o.umento nei paui più ,mica sin dt1i !empi del cubo/ulu,i,mo, e orso che 1/Q olla de,iuo ,ul fiume e quello ocrcsi, so1lenula da uno 1inlo.,si acre e in la. delusione dinanzi olfo NEP, Es/i femel)O del ,uicidio, lemo oueS1iono-nte che ,ilorno ci1i'vo, do una ,,,oaod}a mobiliMimo. lontln'n :h:,.,r{~:r:Z! ~::~t/:/':r~";~~~i:;: 0 b:::::~ auoi ,pesso, quosi come prc~ogio, nelle opc, :~;r:;f~::iu:. che lroP4s10 ora in on,ape1lo tico, Di quesll' uizi della nuovo società r.uuo re di Maja'r.oviJr.ij. . \. l\l. R. rgli l!'criue ooi la satira nel/e çomrru:dic La Que, s.uo inc.a/~c:nlc .l(t1do~e ol •~co,,o, cimice e Ba(rno a vapore. m~nl,c l'acqua lo lra~lge, _il bagliore OP• ~------------ Tra il. 1922 e i/. 1?23 I~ lolla d~~ojobvslti; :~~"';,':Sj~I !J.:m:.a:a" et::rat~ 0 ':tt•;;,!:. per_ un nlorno agi, 1deol1 r~m"?~•~1della rlll0· 1 naisio cheJ aoUre creano un'oJ.moi/cro ollu- lunone ero aoco/lo do cerh cnlu:c come sma• . I' - • • d' · · I ;.ia /ulurislo / b'lor 1 eclom;. Di qui n~KC _i! ::i:-:i~n: 0 :~~:~ 01 1 ;a;;:lin:o~;n; 0 eJ;t1!,~: 1~:!h~::;~:: p:: :us:rt esprcuo in p1u mento del poe:!11. . "Bodr.lin - egli dice - ho di,leso su Mo- Quc.io è il lo~o _domint1nle ~i lu_Uo il sco fi,olo dei morii" (v. 106S): &ck./in. il pocm_t1,_,ebbene_ tJc s,ono quc e_ fo det mo. pi'lore coro t1/ simboli1mo runo e /onte di _men_h p_,ù acre~•- eh~ ac~l~o _m .uno /_re~– i,pirczionc delle S,'n/onie di 8e/yj, è ouunlo <la ironia. I aellogl, omb1enlt1l1 _al ~n~c_i– do Ma·ok_ovs\ij come ,inonimo di i;olg(Jrilà pio (i/ numero dd telefono e fo vao di Ld1o borgh~c. 8,iJe), i/ guato degli interni, piiJ /requen!e C'è in Mo;olt~ •k.ij , come in B/olt, in E.è- de/ redo iri Po.s'ernirJt che in Mo;ol,;ovslt1j, nin, in Po,ler110Jr.. il lormcrilo dclf'epoco, Il la rcoflir spettro/e di q.uc1to. tel~/.ono che um– dc,iderio d'eu~re in armonio col proprio tcm- tlCCle ,1on:e del poeta e dt Ul10, come due po e con lo rcollà della storia negli ohri poe. mo?di, /onno da int,~u;:i'?n_e allo melomor– li re,ta moli11o /atcrt1lc, commenlo in 10,dino, /011 e o quello apec1e d1 lunga ct1rrcllata ma in lui ooumc oolore iperbolico, ÌmJeste su/ /ìume. . . . . htlta la wa arie. "lo non ho da chiedere In uno delle vanonlt 11 poema è Jc/ir~ come e che cr,sa - Jicc in qut:1110 p('nltl lo •' lrogc-lia mio'' che nel fesfo.bo ,e d, ocdo, ucdo chi;ro ,ino oi de/logli. An'(t su oenta '' bt1llalo mio••, in ,clo::ione oi pri• luogotenente Schmidt (III,· 9) di BORIS PASTERNAK Organizzazione Editoriale 'l'ipograt'icat - Ronrn E' 11scitt1 ft1 i.econda edi:iorie dei NUOVI:SAGGI di SIGMUND FR.EUD DI PSICO AN A LISI Il volume comprende i !leguenli saggi: Bevvero un po' di vodka. Tagliarono la I\IIJna rosea con un temperino in piccoli cu· bi che po,cro sulle patote calde. Poi Petr lvnnovic andò od annunziare che Anna Nikolaevna quel giorno 111rebbc rima. sta col marito. Doveva andore assai lontano - lungo la ferrovia. D11L' dei comlumwtr, e i11 l11tLoera110quattro, pe11sa;•(mo flllCOr'«, due dei quattro. Il ve'nto lisciava, le stello con calore e co,1 :wcnJ1ci01 portt111drJ lflt•alcosa ,Li perenne e un'aria di creazio11e. 'fr/)f/rafa "" loro per sc,upre, la 't·ilri ._i.,_t:fl'-'O per ht1 Il " PmJ " sbadigliò, ritraendo le mine <lrtn ,ldfc [zampe. l~, lu,C\."1 dilatù le tranci, 11prc11dosi fo <"JÌCI. •.,1erso h: Al di là del p,incipio del piacere; Plicofogio dc/le moue ed analisi de/. l'Io: Rit.1elo::ionc de{fincg.r1acio (/o e fEsl. che rappresentano la definitiva uscita di Freud dal campo slreltnmente medico per in,-.,utire 1I complesso dena peuonnlità umana in tutte le sue mani• fe,tazioni, e co-stitu111<:q,n0 lo strumento più ada!to per comprendere il metodo ~ella psicologia del profondo. in quan, to qui ci si affaccia sulifl soglia degli La neve 1i scioglieva: nea:li orti abbando– nali erano spuntati gli ,teli rattrappiti delle patate; attraverso la neve che ai tcioglieva imbevendosi d'acqua e diventando diafana verdeggiava l'erbn aui lati della strada; era• no appursc delle pozze, e ingialliva il bo,co, il turchino del cielo non c.ra ormai così ltrano. - Datemi la ce,ta delln biancht:ria. - disae il sergente. - Vado alla palude, per muschio. - Va' Scmion Andrèevic, ti rogaiungo 1ubiro. Il 1ergcn1e UKÌ. Dietro la finestra. ogni cosa era in,ieme conosciuta e sconosciuta. Guardando il sof– fìtto, il mari10 disse: - Che 1tanza piccola I - Ma perchè ha porlato di muschio] - S1avamo sotto Volchov ... La nostra ci1- 1à i prigionieri tedeschi In indicavano così: "In c... al diavolo•· D'inverno 1i stava ma· liuimo - ci annoiovnmo anche di giorno, e non si poteva ri,caldare il bagno, e quan. (di'go, l.'iguoto sussullwi.•u CIJIIIC lo pt1111c: tl',mti sCJgliola. allrmt,wcm,lo,q -:.•rrsn gli 111)111i11i ,1dfo cl/ltulmt1, dormie11t,• /.e11l11, 1m istault! dopo l'ti/tro, s, olforgava. Em ·~>11...'Ìll(I lo fi11e, l' mm it!Jr,11.i..•11110 i carcerieri. Jn q11d momCfllv ermu, forse le 1lite. J,'i,1crt•spat11m si frtrngc-:.•ll,i11glt1ol1(•11tlo ima pcrla. (',,si, opp1•11a gior11tJ. 11ellrsc1uforr'cso11t1eccliiatr, [scricchiulio del1'wJc1w. I.i i 11ebriavu L'ampicz~u della primn'Vrrri e (lell'er– [ga~toJ<,. ff:ruw, spafo11call i fiocn,purti, r c,,111..- ricllc tu11- [predt', roto,ule resp,ra-;_,a,w lt• bocdie Jci ji,1cstri11i. B11rcolla-:•a il trasporto, co111e mi polipo 1,ssumwlu. D'101 tmlto per fa te11d1rnsi mise a for111icafare il [proil'llore [vitli11w. ('ricd1illnnw i 1.{1111ci. Cmldt· 1111u pasurclla ,li ferro. /..11cumw11ii'm uttraccò al bocrnporto d'ougolo. La /11ct' co111w ~·ibilo pit111tù ,frulro il suo ago. f-< 1 gobbiti. ffl 11ccic,:tllt1. ,\'i rilrussao spai<rili. .l//r, rinfusa co11Il' on11 11cl/c e11/1•11.:, si nascosero [nel /ontlo. Ma pni, 111111 ,,-vcutlv più jor:;a ,li resistere, Si lm1ciflrouu all'hijnri11tt1, f>1111gc11tlosi conlro 1111 [111111mcllo di rnggi, grido11do: " \'011 ci tor1111•111ate! F'i11itela,ubrk1clli {cU sc111g1ic! " .\i offriru11v trc111a1uloultc muur dei carnefici. SI ,·u11t1,-vc1110 urnwi gli. istflnli. 11 grido: '· .lddio. [co111pugr11! ·., sc11/t'"ù lu :.·co111piglio.Si-orrct•a 11pro1dtort·, t11ffr1111h•si 11rg/i urli. per i hoccoporti, le fronti e /1• lmant'ltc, 1· ~;·mii, sojfoccito- dal ii11gltiù:;::;u lfoi g(l/colt1. (1raduz. di A.:\l.R.) derni problemi. 220 pAgine, L. 260. E' inoltre in preparazione l' Anlologin de :li SCRITTI FONDAME..NTALI di !ICMUND FREUD a cur11 di Umberto S.-irba10 Il nuovo volume conteuà i più celebri e import11n1i 1crilli dello .scien:i:iato vien. nc~e:Le baa:i della lcorit1 P3iconolitico; l..'ero1 e la libido; Psicopatologia dello 1 ito quo!idicno e inlerprelo:ione del ao– gno: Concezione p11conofitica Je/ mondo. Chiedete il CAT.\LOCO c;E:-/EJlALE '94i ,lclfo O. E. 'I' .• è wrn g11id11sicura per lt, scelw di 1111 libro, O.E.T. •ORGINIZZIZIONE E ITORIILE TIPOGRAFICI ROMA - Piaz:z:a Montecitorio, 1lS-121

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