Fiera Letteraria - Anno II - n. 13 - 27 marzo 1947

2 roan dcll'oggcno. Poche altre vohc, nella ,to,in italiana, il paesaggio dclln poesin. do– Po lanto luuo. da una parte, di ,,nalura)I, d1 colonne, di bandiere t: di ve:uilli, e, dal– \'altra, tanta affeuuositò. familiare, con i da– vDrrt.ali allietali - come diceva Sena - dalle gabbie.Ile d' uccellini. ri1:.ilta cosi d1sa– hi11to e desertico. dommatci da un silenzio nh uimo (tanto du: lo ,teno nuovo campio– ne d1 una pot."lia civile e orato1ia, 1\ D'An– nun1iv, ne ru come contagiato, uniie di la, versi per In gueira e affrontò i peticoli di 111111 p,os.1 smonnta, attutita, e, sensuale &enl.11 carne Hl. Poche altre vchc, superata ogni cp1- ,le1mic.nconci! a1.ionc col mondo, la lirica si vovò II d::u vece :td un'attitudine nhrettanto desolata e pcnimistica. f'2uc1la aolit11dinedell'io cioè qucito ,lancio dell'io per farsi atto,no il de1e1to paieva la condizione indi1pen1abile per crea• ,e una u pocs.a p·~ra u. E chiaio che un in• tensiuimo slato autobiografico è all,1 bue dcl- ~1::ia~a e:;e~=I r~:io Udjga~~!~,;,:;~ zione fulminea e dispc1ata (e non mancav11· no il luogo e In data di compo,iztone). Mn ~;si:a,~~:e:relib~~::~td~.c~ni li:~:~;1~ 0 :~~~ cologico. dall'insombro di una mat«;ria hop· DO sofferta, sofrerenza anche metafisica e 1r– lisios.a (ciò che è riscont:abile non tahanl,') nel primo Ungaretti. ma in ahri poeci t:hc• p:li 1tanno accanto. ,fa Camitlo Shn,lm,o A Clemente Reoora). Biwguava ~lvarc I 1mme. diatez:r.n, il ,alore d1 una ~s111 vissuta lii dm10 dellR 11uer:n allR poesia, dn A 1/cgria di nauf,agi di UngRtctti a Con me e cor: gli alpini di Jahier) e, al tempo 11eun, l".o– me 1101\ fatla decadere - il pericolo del. !ram· mentismo1 - nel dinrio, nel!a confe1.11onc? 1711 q:icslo il problema espressivo che 1'1m– poH: alla generazione di poeti che si malu- :~~~: d~uian~~no 1 .a J~e;ià 1:a:it:~t~i vJ~li; concezione lclla poe1ia pura, in un senso ab– b:utllnza vnsto, stn n indicnre che la risolu• zione fu più generale di quanto non si creda· pur se soltanlo foae nella poesi11 di Unga ,etti csaa si mo&t1a III un'evidenza as10lu– ta. Quel sentimento di una vil11 incen.a, provvi1<»ia e frammentaria (l'nttimo). come nntn s:illa sabbia, 1u una tena cedevole, un:t vec.chin mitica Olnnd.a perennemente cspostn all'irre1istibile elemento, cc che appcnn la1e:ia un punlo dove po..are il piede 11 (2), una vita chiu1a nell'attimo (Senlimento del Tempo) e 11.bbandonlltnal vcnlo univenale (le foglie). !:n ~~: r1~:tt~ndinou 1 dc t\ie~:~,~t=~~'~: tivi°, strull:.tmli. 1radi1.ion.l allo sviluppo del disc.orso, 11011 !,a alt10 KOJ>oche enucleare, conc.cnlmre l'idea poetica, ,idotta alla n,,. encnza. u La p~.es·a moderna si propo11e di muttere in c.onlallo ciò c.hc ~ più distante"· dice UnRnrcui, cd ecco nllo:a quei v:1011 spaventosi, li: forme ellittiche, l'oscurità, e l'imp1eulone che ne deriva, di un'arida ma– teria fmntumola dal Nulln. pere.ossa qua e là da i11uminnz.oni imp1ovvise. Da U11garctti alla " Ro,,cla ,. E' innegabile, nella fo:mazione d1 cosi "" daci modi espressivi. la conoscenza di poeti d'nltra terra. soprnttutto poeti francesi, •li'! Mallo,mé ad Apollinaire e più tardi. Va· léry. E allora - penserà quolc.uno - fu– rono, dunque, questi i maestri dello noatr,. nuova poenia c.:ii. fino a poco tempo lo. non ci sentivamo di ,iconoscc,ne nlc.uno} In verilà, nou può esistere unn poesia 1en– za m3es1ri, mn non pe1 queslo si csage1i un rapporto che. •e e.i fu. pro,•ocò nella linea del procedimento lir'.co ben ah,o svolg men– lo (1i noi, su q:.mli basi diHe1enti 1i •volse il c.o·nc.ellodella poesia t< pura n in Valéry e in Ungaretti). Quel 1i'lpporlo nçn fu, dico, spezzalo ma sensibilmente affievofoo da ahr; p;ù diretti e indigeni. Non si fn qlhui più il nome di D'Annunzio (confu~ con Dan· n:inzionesimo, e cui pu1e, nelle sue csp1essio- ;e:!ti b~~~;ni} 1 c.~: 0 di'c~~i f;;~e c'.n!~i': quali Leopardi e Petmca. Da Leop.udi J 1prigionnvn come UM fmza simbolica, not dissimile da quella cse1citata do Baudelair, s:illa firic.a francese alla fine dott'OUocenlr (u un vrai Dieu n). Leopardi rapprc1enlò ad dirillurn pre110 i moderni la Poe1:t1. ne\ sue ,forzo di t1bbatte1e ogni sovnutrU1tu1a, com, d'.ceva il Dc Sanctis, teol~ic.a del mondo nel coraggio di affronl'a1e ul arido vc,ou e t! fo1 nascere dal sentimento del proprio n:iu fì"~~o 111 ~' ~:ri:::!~ ~c",~:nt~ 0 :h~ :. dd:C:,\~!~• ad una soli1ud:ne tremenda} Sono un uomo ferito. E me ne tlorrcj andar\! C finalmente giunge,e, l'iclà, dove Ji asco/la L'uomo che è Jofo con sè. pio douco) E' 1emprc anac.ron'suco cons1de. rare i rondisli dei dassic11ti, quando appare lUl cui, non dirò altii, un lhrillt. Ma che 11 prcndan\l p,Jsiz1oni antncmanlic.he. che si fe1· mmo, comi: su :in dnto d. ~trema ,mpo·tnn– za, sul lauo tee.nico e diffidino ~11· 1sper11.• •ione, che agitino come un.insegna ,I cc me- ~{i~fni:m: °Jt:~~:::111:\0:~l~nj~~~a~· nec.e~h! ,i rif.,cciano. quasi pe1 educ.u1one fo1nwle, ., lt>1tt:n1l1 qu11li il Petrarca, i cinquec.enlisti. il Leopardi: di tutto q:iesto dcvremo ..c11, pre andar giali l'II 1ondist1, pur se lutto que– sto non SJ affermava SCflZo in&1ustm.... l"o– teva èsse,c giusta In liqu;da1..ione 1enlola dal- 1(1 Ronda di una cosi lehc.e natu:a d1 p0e11, q:ialc il Jahicr tcnd.ent~ ad un·e•pr~s1on.? diretta, c.ommoua., fin col giungere a com- GIUSEPPE UNGARETTI pinc.iute sp,ezzaturc formali? Ma potevano en, acccnare. tanto era il !oro impegno cn– t1co, la poetica di Jnh.:cr c.esl e,o.1•c 1i ,!,i. finisce aemplic.emente in questi verti? Ma Jc è pe,chè ho ,c,ltlo /1e p"'ole ,incerc e uo,,:e.9/è il segreto di quc.1/0 meslierc: ci ,WJn &elle parte e ho perso fo chiave pc, vot.e,ci tornare. Se le ho delle, vuol di1c cht' at>tan lrab0<.calo. In verità. la Rorwla rapp,escntò in ltah.:, il partilo dcli' u in1clliscnzo 11, cd ebbe lo •un migliore csprcuione nel e1 ,a,-gio » (nel senM>più libero e aperto), non nella poesia. non richiese neanche il u poeta II degno di rinnumerc e brucia,c q:iellc posizioni. An– che i veni di Card:uelli svelano un loro fondo critico: smoua anch'essa d. un inc.1• 1.11.mento autobiografico, di confessione e di 10Ucrcnta. quella pocsi11 non raggiunse lim– oid'1à; si svilupl>Ò in un insieme composilo non compatto. d<>Ycil cristallo lirico si sfai– In. jnlac.c.ato da :ma fort.a rifleuiva. qu111ì ,limostrativn: inevitabile risoluzione di ehi tentò educ.a·e una prim tiva « e5:1'Sperazione dell'io n (Gargiulo) e.on unn lucida. e.on :ina logie.a sngge.u.a. che aveva un suo più no– ,urale compimento nella prosa. I 5aba e il biogrofismo \e:oute::rctr\~~tin~. c~:s~\l:hi:ut°;o~ Yo:~ ·ano dalle grandi strade di transito dello ·:~~"~a su; 0 ~!f:lo'~ian.i~ su~ueJ~ien1:3t~:~:: ··a ,affidò ad un C..'\ntovario ed aperto, di· w:ontinuo, moro.lcggianle. ora nitido e fresco, • a astratto o musicale, ricco di impressioni 1 i fip::irine insenue, di acre cadenze, di "'" ivi felici nati dal fond" di 'Jna malinc.oni11 1~a.:age\lidam:li;~~::. del semita). al tempo Questa ooc.e scntiuo gemere in una capra solitaria. In una capra dal oiso semi/a ,cnlli>o querelarsi ogni altro male ogni a/Ira oila. FIERA LETTERARI\ r,1d1s 0 e non si nfuiiaue ndl'o:nbra "• ma '-CCtttnue tutti I pencoli della ptoM "· Non ,i1uria,1i nell'ombra Ji quel -/olio di tlct.:u,a come il Ja/chdlu che st,apl'Omba /ulmlnco nella caldura. .':, oro di /asciare i( canneto 11/enfo che pare s 0 addonra e di gua,dare le fo,mc adla orla che ,si sgretoli.i C..'uardo,c, e già 1mp1eu1ona la c.ost1tuziu· ne del tuttr> og.geuiva " di questa !tric.a. iic.chiuima d1 "cose" t di te1min( p,ecisì. ~!;,~:~:dai ~:m\:~li~~=s~~:ti~m:f~10'::; ~~.lc;:cb,c~r~~:r~:1~~ 0 ni~•n~,i°:c~~~i; ~~~ll'ad~I buio delreue1e. ma una voce che ritrova In sua d1me11sionc.ammala e bloccala dalle co– se, dallo spaL'o e dol tempo: una ,·oce che ,aggiunse In sua solitudine non nelle immcn– si!à a1t1al,. mo nella p1igione del molteplice. 1111 cr nlalto di una d'Jra mate:ia senza echi (la p'etrnl. Ad un· idea d, liricità (come li– rismo sogget11vo!, si soslllu11:e. e.o, uno sc.o– pe,to amore del c.onc.reto, e. 1ipc10. con una fedeltà nll'esscnza dro.mmatic.a, d1ram1ca ~=!~:ui~si: indi::~ta ,~Pf:i•:;~~~~~~~ { h: ha fallo ,agiona,e alcuni d, u .'assenza di sentimentof. Più che dichinia·e. uno staio (u Sono un· uomo feri10 "· per es.i che vale quasi chiudeni in una pSLCo'.01ia lirica di ~'io :ff :'.~::d·i ~ 1 ue~ 1 :u/:~,/:{o,~i w,lori di paesa~gio), ma e.on traspoaiLioni non certo infall1b,!; e o. ~lomatic.he : onde quel senso vago di s;;omento. quell'angoscia di non poter pcnel11tc (lna realtà indecihabile, e il mondo eh~ I si spiega davanti come l'a\tabeio di una lingua ""'11l.a, di1501tcm1lo 1>ercaso, e di cui s'è perduto. la f:hia,•e. Non esistono, dunque. a popolare i teni• :~:~ ~~stkrt~ r:: 1 i:u~!·.e ch: 1 it d: 1 bbi~re;cj•~ ipotesi? che unn desc1izione e un ac.caval- l~d: ~~r~eo~niJt~ 0 :~i':' 1 d;~il~ ~iJ\:1~,tulnJii: fcrenza 11) che una conoscenu limito.111 a quel che appaic? Non e.cito nei suoi mi– ~liori mi>mcnli il poc.la tenta. per non scom– parire nel gor1«>degli H oggCui" che n0mi– na. di 5111\•: usie.on un·nssel7.ione, un pen• siero. Ma altra è la l1berr11:ionepoetica. E.d ecco a volte che un'inc,innturn ,ompe im e;~~d·: ~~m~r~;i~1u~l[~" r~~~c o~d:~tad: ~us~ swda di <Htgetti meni là e.on un valore ns• sortivo, con una sic~rcua atroce, che •! qual• c.0511 i,. 11n'1111magine 11011 ncc.eua:ia. un !an, lumn prodigioso K-Dnce\l,, quell' univcriQ di presenze per 1ichiamarne un alt10 assente, e 1J.1ell'univeuo finito. c.omputo ncll'oi.., e nel qui, si 1iso!ve in una nesi'lzione, 1'aboli!Cl'l pe: c1ea1e un u positi\'O 11; n il fantasma che ti salva H e che ti salva forse per uno IO<, idio, pc1 un anello della cntena che non tiene. Poc,ia, direi. della i< situn1'011c"· d11ettn a ltascendere la 11 situazione~. ari affermar,_ ,lispcratamente 1a p:oprin ,i libertà 11, e sem– pre ruumnla - per :isarc un lin;:uaggio che nolu•alente: occasionai, reliu, del ma,e. escr– c11nzioni che non hanno valo,c compiuto . .,.1. lusione all'aridità del sog,:ctto) cc.e,). Non anenza, dunque, ma scnM>nuovo della mu· sica. che non disdegna la c.ac.ofoma e In di1- sonanzn. musica della poesia che - come di– ce E.lici, un poeta amato da Montale - è funtione di tutto 11 poema e non d, ver11 ,solati le 11uo1.1e esperienze La p,ù g1on'lne Ime.a tlalmna 11 I\Olse f"n– lro i confini di due diverse espcuenu· (Ui,– go.relli e Montnld: ma, onzich~ essere tr.i– KÌnatn e sballuta tra due scogli, sj lor1tt1· rò. nelle sue migliori espressioni, in questi tten, contrnst,, come a nuo,·e pouibtlità d•· EUGENIO MONTALE ne soltanto ur.J mollo ind1v;duale. 11011 fo– tono rn,i i c.aa1, anche qui. di obbedienza p ;i.sm ,a (rispetto del!,, c,!ra e nOn dello 1p1- 11lo). L'erme11smo è v.1hdo solo se traspor– tato su di un piono di assoluto (;be1tà, .'°I.o <e si p1esenta come un problema la c.u1 u– sclJzÌone o mci:;lto In cui irtisolut.ione - code sulla coscienza di chi se r impone, E.d J~~;:~~ii. /Si~i=!~l1ii ;a~:t%~nt13;~~ie~n rJeL,~ bero, Nat..,!J -> Bigong1n1i. Be1occ.hi o Luzi). I' cmu-t1sn10 fu un te,mine vago, che portavn -:un ~ il beneficio d1 un'indistinxione, cioè di uri, sollecitazione inalionale o addi,ittwo 111 ~,uca Q:Jale poeL'\ fnt rienlrnre stlettamen– le nella c.ouentc~ La nostra stessa inc.etlez.z.a ~ buon segno. La pocSH\ di Gauo e quella di Luzi. pc, quanto d1ve·se l'una col0rito, sensuale, pur tesa a dissolvere l'entità dcl– l'oggello e fo.r svanite le forme in una mc~ lodia bminosn (quante volte nppare In sera nei ,·eui di Gauo, come nei ve1sj d1d primo Smisgalli?): l'alt,a carica, densa. culturale, immersa nel tempo. di una ,ic.chezL'\ stanca - quelle due poesie: si d.1pongono. dunque, meglio di q:ialunque nitra nei confini. molto improbabili, del !enomcno di cui si P4rla,11. D1c.hiaratamente fuori dell'ermetismo sono. t;a~:r éi~:;ro dzyi~ol:C~i~~~= ~~. a;:~ sato attraverso l'espcrienzo della Voce e de Lo Hcndl' e Sn:1dro Pcnn11 - pot:ln '" genuo 11 (nel migl'.o: sens~). clic ho il suo p<)– c•., 11<'1' lontano da Umuo:rto Sab:,. aulor,: J1 !),..~; J;richc intense come epigrammi, t - struite per incidere su 1111 fondo indistinto di impressioni. la gioia di un'imm:i11ine luln11· neo. Altri poclÌ hanno i110 1 mstllo una v~:.a di schiena liiicità, e.on l'nuimilazione dei re· ,ultllli di nuovissime esperienze, a.,lvnndo 1n anticipo la loro pocc~I\ •lni pericoli dello te spontanei là » e del!' eloquenza in Sin•– sgalli, per esempio, r11ggclando J'iltuminauo– ne liricn grazie ad un itiuoco aiehitell~I.> e felice (il piacere del calcolo), Q in De Li– bero, col sottoporre il 1:1mo - un ritmo .a volle nssertivo, a volte elegiaco - a ap,cz– zalute .udite o alla so1prc13 di immagini imp1C\'edibili. G-10VANNI M,\CCJ-IIA P. S L'autore tiene od avocrfire che questo saggio è sic/o seri/lo pc, /e/fdti stra– nieri, e che perciò in esso Si potranno lrOtla– rc brani infor,natiui super/lui pw gli ila/ia– ,.1; ai qual/, lul/aoia, si è credulo opportu– no offrire il Miggio stesso cllme primizia. L'INDAGINE Quaderni di critica e filosofia dir,eni d• •:NHICO CASTELLI Rivi.3ta tri.mestrale di 250-300 pngitie. Og11i. fascicolo costitui.sce 1111 volume a sè sumta dedicato nd 1m determinato argomenio. l ) - I.A F r L OS O }' J A NELLA LE'JVl'EltA'I' U Jt,l C O N 'I' I, M l' O U. A N E A Co,.tieno •rlieoli ,u U l"""•iero lìlooolì.eo ae1II o,eri11i di R. M, Kllkfl, li. Sb..,,, K. Cl,co1cr1on. t:lio1, T, MooD. Joyce, Mou~l•o• \'olory, Gidc. Ptou,1, PiuHdollo. Kol'l<oecc. eoloton,.iali•tlu • l"ll<eroluro o fìlo"-'fi•? di s. c.....m. Collahonoo &I >'Olumo, L. Cluooo, i.. c.... 1, A. "•~•o...,. G. K.1 •• .,~11 ... , t:. l'od, G. Alllney •:. C.•telll -.,, EDIZ~ONI DEI.LA BUSSOLA

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