Fiera Letteraria - Anno II - n. 13 - 27 marzo 1947

FIERA LETTERA ANNOII-N.l:J ESCE li, UIOVEOÌ Settimanale di lettere arti e scienze ltOMA- 2i M11rw19H QUES'l'A COPIA LlltE 30 ➔-<----..<->-<-.-<--,.<-,.<--,.(-.-(--...(-,.(-.,(--,..(~ I Direttore : G. B. Angioletti t Diredone, AmministrcnWne e Pubbliciui ! EDIZIONI DELLA llUSSOLA t Piana Mada~a() 8&1 ·ATelef. 50.919 t s,..llalonl In abbc,.,.manto pGOl•l• (Gr•ppo 2 ) t ( ( ( ( +->·~(-,-,(-..4-,,<(-.~4->-(-t--,<---> SOMMARIO. 1n questo numero scriui e disegni: G- Macchia - P. P. Tro:upeo - l\il. Luzi - E. cle' Concini - E. FUlchignoni - G. Dorfles - P. A. Quarantotti Gambini - M. Gallian - I. Mosca - P. TÒrdi - P. Brezzi - G. Caproni - L. Luciguani - G. Petrocchi - S. David - E. Galluppi - A. Beccaria - G. Petroni - A. C. Blanc - G. Ravegnani - A. Pieroni - G. Castelfranco ecc. ~-<-~~~{->,,(~ f Abbonamenti: annuo L 940 • annuo con I v pagamento 1c1nc1trulc L 4.90 - annuo eou I t pagamento triwe1trale L. 250 • Eetero: an– nuo L. 2000 • Pubblicit1}: al mm. L 20 • copia arretrala L 30 ➔ < < ( ( (-...(->,,(~~,(-,-(--, Aspetti della poesia italiana d'oggi Co~~N~~:i:p:r!~a;:ar: ~e~~::nroe~; i~dli~i~ dua,ne alla meglio i caratteri, si .arebbe per prima potlati a parlare piuttosto di ciò che cua iC non n è. Que,ta no,trn poesia, m· faui, si affermò - e abbastnnz.a fatic0$ll· mente r- con un &e(SnodecisivQ di rivolta o almeno, di oppom:ione, accettuando le differcnz.e, i contrasti con la gcnC!'az.ionedi Giovanni Macchia, uno dei nostri critici più acuti e· sen– sibili, delinea in questo panorama lo svolgersi ideale e stilistico della lirica italiana dopo, Carducci, Pascoli e D' An- nunzio, fino alle inq llÌetanti esperienze odierne. , poèli che l'aveva preceduto. Ad una classe di let101i - e 10r,o i più - educala ad una ttadi:r.ione che si concentra sui famosi lrf' grandi nomi, Carducci, P.aK.oli, D"Annuw i.io, non può essa apparire come una poesia senza maestri> Legsendo qualcuna delle nuoviuime espressioni poetiche, quel lettore ~,..... · ... · ... · colto, ben ìnformatg sul nostro più !CCcnt,. affatto profcs.s;onale. .avrebbe lo1se affuci· nato Baudelairc. Si inaugur:iva uno. poesia maledetta confinanle con la bcida follia, e u unn ~sia europea, musicale, colorito. con un scniK>dei colori che p,ima non c'era n. Ma sempre un'educazione carducciana (del 1esto 1ispellabilissimn)consoli~ava o, .nei .PI:&: giori momenti, raffrena\'& gli sia.nei m1.i1c1 di Campana. i suoi 1foghi di assoluto, le sue 1lluminazon.i cd i ,uoi mili (egli ,1easo disse una volta: tt Un caforusmo molto car– ducciano può essere unn base solida per i miei giochi d'equilibrio u). E fo un poeta disuguale. a volte omtoti<J, a volte limpido come un filo d1 luce, e dà i diftl!tenti mul- ... _....:--:c ... :··.,./ ...·.·, ... k"'.i" ~~i~ci:tod~ii~o~igi°onv~:ifl 0 :11:· ,~:~:;: ni e delle immagini. nelle sue ansie febbrili. in èp1eìversi ugunli che s'inscguon<l,come in un disco ,.otto. passato, non rimauà innnnzi tulle colpito da ciò ,che in quei versi n non " si trova. da ciò che 1, non 11 esiste~ E' la tagione di tanti falsi gi:Jdizi nccu· rnulati da vario tempo iuli.a lettemtura 1ta– linnn contemporo.nca, e In ragione delln suo impopola.rità, ancora perdumnte: non si può giudicare né amare unn poesia q:.iando l'o· recchio è teso a con.erva,e, con gelosa volut– tà, gli echi di un'altra straordim11iamcnlc ~~::'t;JWl~Oniisr::;:;:j !uer!~o ecli:po~jzrc:;: ::ictrt5~ii~el~i a~~1ati"Ja u:: 1~0~:1 ~! t lica aasai vigile e pronta, Avverti·ono co– me in quei grandi poeti nel Card:Jcci so– prattutto - non nasccue, ma si com..lude)– sc qunlcosa: che quella poesia ,:appresen· tasse come il mcra,·iglio1<> cre!)uscolo di una cult:.i:a pcetica, dove tutto quanlo cm ~:~:i~• : :a ;,nl:a:u esr;i'~:m~~il~à :~:: mare un gr.ande e nobile mosaico. in uno concezione - e si accennn mauimnmente al' D'Anunzio - JCmpre più vornce di clas- t:isl~o,di dia!~:naene:~;~es:io~{ 11:di~i:,~:· e~~ denti, ma le più nuove, così cQme in Fran– cia quelle di un HugQ ,!lleno noto e non ufficiale. ma p;ù fecondo per le giovani Re· nerai.io11i (il sapo1e 115pro e nulunnale, schietto e genuino di w1 certo G,ducci, ~!sc:lf°n1~e;\ ..,::i m 1 ~~1~lit:i din al::'.:~ liriche di o· Annunz.io) quella pocsin .ap– parve pqvera di sviluppi, come se la sua euet1za SI lossc tutta consumalo. in uno slor. zo massimo di utilizzazione: esempio. pu1 innegabile di ~pienza tecnica. di mestiere fuso con una capacità di canto, in una or– chestrai.ione v11Sfae sonora. Rivolta contro i " ,naestri ,, proprie destino di dispera2.io11ee di sofle· renrn: rompere ogni rap~rto con I 'ottimi– stica n poetica dei ma.esln n. Non è diHic1· le seguire il ma.turarsi di unn simile condi- 1.ione spirituale al\rnverao la generazione ~~~:ic:i~~~t'fi"ò c,l:xio ddl!e~;: atf.f! 1 ~~!!:: dnl 1910 al 19fo caratteriuato soprattutlo dalla f,~nda1.ioneJi due riviste famose La V1oce e C, Ronda. La crisi del catducci.i- ~;r~m:risii~:fc;las~:iS:o~lt~e i~fa:,;~is::di~i~ tevn ancora dirsi quel ,ispello conveni.ionnle e leggen~ente nnocronjstico dcli' ordine, ordine che era piunosto un'inlesa Ira l'io e il mondo, un palio di non aggreuione o una t,cgua, un armistizio, Quegli anni fmo– no i più inquieti per la cultura itnr1nno. pieni di fC1mento, in cui .s:.i\!!onco non più robusto di un vecchio urnnne,,;mo venivano rnnestnto C5pcrienze nuove, varie. disconti– nue, ma urgen_ti e vivaci quando queste stesse esperienze, - tentativi di affrontate còn nuovi mezzi unn cultura europea - 11111- mavano uno spirito c1itico in opera verso la liquidni:ione del proprio 1ecente pass.,to: un'epoca rie.ca di gloriosi follimenll, che valevano assai più di molte facili vittorie. L'influsso di l~enato Serra Non mernvi81ia che il critico più dolato di que5to pemxlo, Renato Sena, il quale pro1eg1;tevasotlo una solidn educazione u· manisllca, formala alla scuola del moralismo c :11.rd: .icciano, cui restò fedele, lo. sua .ensi– bilità acnta, decadente, portata 11/l.turalmen· te veno ,;I frammento e la confessione (ed egli re!la. anche per ciò, l'indice più au· torevolc e ,ignilicativo di questo momento della nO!ilra cultuia), preparando un_ pano– ramn delle lettere ilaliane nel 1914. non riuscivn oltre i vecchi nomi (D'Annunzio, ia°JJd·t /i~:!~:~'.:f! 1 1 :•!E~;2r ~:··lE ;t!~d::id~t;t::~. ~l t:; ~1: turalmcnte rivolta. più che nlln sostanza del- ~~a:l~;a~a::i:,~!~i)a~l:::~ib1R~b;:) 0 n~~ 1 J:gi~~ ::!:ti:à, ~\ f~Ì1a:fn ri,~;:~:e~:u<t:i:: teresM11ono,e altri egli non fece in tempo a poetica da cui ,i sentivano distanti. l:.ra JI.IÒ conoscere (Campana). Se Renaio Serra fosse un titolo, molto rivoluziona1io, d'orgogh~ ~!n~:~c~hfr~rail~~/~~ 1 ;~ 1 :;:'. ~:;e~~~~!~~ :'ri! cvi::i~:: ~i"v~;:;i a;itr.nac.o':/~nale~~: rasserenarlo, riempi,ne i vuoti. sfuggire alla nernzione senza te maeslri ,,, dico scnz.a ,egistrnzione di un bilancio doloro10. Auten- mae1tri diretti. in successione temporale, ed \~~~e ~;ri~rr~ :d~o':i!i ;:~\ 5 t(oY:M:C:~~~~ 1 a 1 t ; 0 :ig~i;;;u~ air.id: ~i:"t d~;,.,:S~ar;:,n 11 :t::: col silenzio (P,ero Jnhier), o cori la conver– do con cui il termine è int~so comunemente. ~i 0 °, 0 ,• 1~Cl::~t:tep~=~~;:)r/·(~;:~~na~:a tf~~a/: I II m.a~stri 1 i incarnavano l'idea di unn .... " .. poesia, che, l'\Oll 50ddisfatta nello. sol.a vc:ice, ~1:hJso~!d~;:'.i prima ,i era suicidato Ca, o ~~_;u~;:a,• 1 /~u cxrim:~:i, f~~ 1 ";~t:n•i~at 8 ii Porlaln oltre i confini nazionali, staccata 11 maestro II tende molto spesso a traslorma• dPa"l,,1 1 ,, ,dmm, ,~, •,',",~,1~ 1 m 0 ,,gl 1 ~ripo, 0 P,',',",·,dt~~v~on: 5 ~ 1e il prop1i.o ,tudio in una. sala. e, nel_ pei- fE •·~.. .. ,-- giore dei casi, in una puma. (tepta:ro a :!1m;~\: :r~e;;; :oi~b:v::~~ lii: 11~0:r;~: ::oui d:i 11 :0:!~i ~rt!raf~m:i"~ti'.' r..::scol~re; ;,e~ C ce1cò con I suo, mezzi d1 esprimerlo. alla fine, mosso dall'ambizione di infondere nmanendonc in alcuni ca51_ travoltn \11 <:-,so umori g:enerOfineg:li altri, trasforl!13 un e,.,~- I d_iCleme!tte R~bora), .F~rt.1ondate d1 m1sl!· to lirico in un'~pera di per_suas1or1e, ':lcw c1~0. dr fervida rcl!gtos1tà scompo~ro 11 ficando la pocsLD alla rettorica cd _ali clo· c~1aro ,mond? paganc:r~iante ~cl~n !>' ?es.la _ufh. ~~;;;;,;,o~hii'.:o ,:1:~:1:~,~o:tif: tla~:~=n~~ ~:e~;rdiu:!:::~~ le T~toc:i. rl~1~t~~:a .1~1 t~~ 1preuione dignitosa, di nobile oratoria, in neb,e, gli ~getti pr<;ndevanoognu!tlJ 11pro– Carducci: non si configurò in es.empi al· prio posto 1mmen1 in una l!anq_:1111~ ~Imo· 11ettanto durevoli in pc>e:tiquali il D'An· sfer..i. luminosa. Che la (?OC~la 1111 1\ regtlo nunzio ed il PaK.oli, chiamati a 1:ivestire lo perpetuo della_ lu~e, del1 ev1de~1.a oggell,va inca~co di poeti uHiciali, di poeti naz.io- e delle propor?,10111, è una u verità•> che, le– r.ili delmentc seguila, ha se_mpre trasfor~ata I~ Se In serena comunione tra il poeta e la natura in un museo. Il nspetto ~ss~uio50 di fOCietà borghese. dava frutti così ~uivoé1, :Jna 1ale verità alimenta fenomeni d1 accade. produceva oggetti di cosJ scarso pregio, me- mia. di u lett~-3tura_11.E la u letter.atura ! 1 , glio spezzare quel cerch~o, frantumarlo, me- co?1~T~spren1one d1 un mondo straucco, in ilio pc, il poeta riconq:.i,st.are,la 1?1op11a ~- cui 1! ~1sçgno.del u cerio uavess? soHocato lit:Jdine rico,truini il proprio inferno, ,I quals1as1 slancio verso una rcaha che non ---• esiste, fu tenuta in sospelto, decadde nella (I) . E' sempre ,ischios.:, - perc~è t1op- consider_azio!ltJ d! molti insegni minati da, un po facile - -allineare pochi cs,·mr,1. M~ oscuro 1rraz1onalismo(che, come nel Bome, non pouinmo n(ln isolaro alcuni versi, qua!1 tendevan~ verk> una filosofia che fosse arte, per indicare il punto d'arrivo ci r.erte ,nffi. verso un arte che .fosse (il050fia: I( l_o non nate-zze paKoliane: Di foglie un ~cder J,a- poMO ~cconlenl11rm1 . dice,:' . ~1.. u~m g(/e .•. (non C già Un1t:uet11? 1: Voci di Il!- ~arnas.siana rapprcse_n1a2.1onc ~-' O;b1_eu1v1 1~11• ncb,a az::CNra.,. ecc. li, ma nemmeno m appaga I 111d1v1dualc 1m· peto li,ico ,1): decadde anchie nella conside– razione di quei divertenli ribelli eh~ inlendc• vano inaugU'rare nelle lettere ur.a specie <I attivismo puro (che prendeva in tlcuni quas, :.inaforma mistica.. diventando ura ,eligir..nei: i Futuristi. E in fondo, un'iniziale tcnùenz.a nn1ilet1eia1ia.alimentala da un amore per Il" C!lSC quolidiane e co1,1uni, pe1 gli oggetti d,e arredano d1 solito il mondo della presa, è alla base anche di quel fcncmeno Lhe ,a sollo il nome di 1< Crepuscolarismo "; comb1· nando Pnscoli con Lalo:g:ie e con altri PQCl1, i C,epuscolari (sopfllllUltc, Gounno e <..:o. ranini e Pnlaueschi1 che non hanno mol– to in ccmunc. malgrado l'appellativo, con grn1di lirici :kl1°;11• unM, d~lla mnlinco:11n. c~n i preti masici e lumi11l"sÌ del secondo romanticismo francese raggiunsero una lo• ro felicità di ,:apprescnht7.<mc ,offocando lo dancio lirico nèll'iuinia, Campana e l'irra:;i.ouale Ceito, la pocsi:i italil'll'a ccntempo,anea, come quella francese. comìnr.iò a iudividum– si q:mndo si a.v1ertl\ano i primi s:ntom1 d, u!la decndeni.a della Ra1tione. E a11die da noi. come un lempo In Francia, In poesia si t1ova qua.si pe,coSM dalla cr'.si del misti- c.ismo estelico, in cui avev:i c-eduto sopr;1t– tuHo un u a;tista ,, ccme il D'Ann1Jntio. Es• sa sperde ;\ w1li:ire ripotto in un <11.11ificio su· ~lime o il senk> del linguaggio come testi• monianza assoluta. e supremo.,che brucia tul· to nell'esis1cnz.adella p1opria forma. l'asse• ·A ai~cc:a dd tempo prÌma che si riesca a 5entirc del ling:,oggio il valore s mbolico. e ~:c:~ 0 Méla i~;r~g;;i,tif~~(;° Il~~!!; ;;tt:ip~:: \'e:tcno quasi i p1im1elfetti d1 unn ccnfidenza d!\ieu 1!~:r:,i;,e )c1d 1 fa:in;m:~rcft!~~ 0 d~ìj~ n taciturne po,te che lo No1te ha aperte s11l– l'lnfin'tc 11 (Dino Campana). Può essere che nella valuta.i.·cne di Cam. pano.(un poela che m questi ultimi anni ha YÌ· sto cruce:e intorno o sè uno schiera senwre pili densa di ammiratori) siano entrati ele· mcrnt1di varia nahna. non esclusi quelli mo– r-111. IMa non è. detto che non se ue dcbb., anche tener conto, rapp1escntat1 come e"1 furtiuo dal poètn con quasi fouennata in· h'L?i:il. Era bello che In pOCf\1. contempo• 1.nneasi inaugumsse con un tipo di 1Crittoic cui \"Italia dn vario tempo non era più ay. ~ezn. E una figura di queiio stampo, che. ol di là delle proprie mnnic, coltiva1•n un r.esi w1rano disprezzo degli u nitri Il, niente PARMIGIANINO - Antea (pa,tic?larci (V. a,tic.olo di G. Castelfianco a po.g, 9) alt;.~1.i::;i~~IN~:f(abil~'.q)::' ~r:b~:i b~in "1:~ cile ,itrovarli nella slcua stiultuta del di~ \C0r.sopoetico. Si faccia pur risalite al Ca!· ducci (al Carducci delle Odi Barbare) la cr1- 1i dei metri, in suolo italiano, che avrà poi varie conseguenz.c e darà frutti p,eziosi, qua– le per. ~,._111strofa dannunziana. Mn, .osti· tuita nlla metrica accentuativa la quanlitat1- 11:,,, non veniva mo.imeno nel Carducci il ri– lpeUo per la composizione e per il discorao che procedeva in modo n.ncom più nob'.le e ampio. e, quanto alla strofa dann:.inziana, essa era, anzitullo, un prodijtio musicale, o me· ilio un'imilaz.ione ricch,nima. attraverso la parola, di certi prodigi naturali (l"onda. la pioggia ecc.). Nei moderni (pensiamo sopu:at– tutto ad UnB.aretti)!a paBina, al primo coli)'.) d'occh;o. a!ipare <tisgrcgata e K0tnpos1a 1 ad, <Jirittura lacerata, come se III essa venissero 1egnati i brandelli filiformi di un pensiero che ngn conosciamo, relitti di un 11<1ufragio. di cui ignoriamo tulio. E il bianco ha in– vaso buona parie dclln pagina, mgh-iotlen• do, come pc, Una eccezio,1ale alta marcii, ciò chè- poteva (ma TÌSparmiandosolo quellci ~~. 111 i' 2\ee~lri~!~ ~/i ~~~d~n~~ 3 v;~:i~;rfub1t: le, pa1l<.-cipavano nntumlmcnte dcli espressio– ne, sorpresa nel s:io momento più drammati· co: quando dalla b1nnca s.crilità, da una nfasin to~mentcsa, nasce una parola che stride nell'ombra o che taglia la pagina come una lamn (jli e&empimigliori son::,ancora da ricercarsi III Ungaretti: Quando t,0110 - fn questo mio :.ilenzio - Uno pa,ola - Sca– uola è nella mia ui!a - Come un abisso). Poetica del {ram.mento "Non per nulla la noslrn lettetalura più re– .:ente è passata, nella valùlazione soprallutto d.i chi non l'ama, come una letteratura di u frammenti 11: e \'Cramente non si può nega.re che sia così pur &enz.acondividere gli Wegni dt!gli o.ntirrammentisti, che vedono in sipiile coltivai.ione il .egno d'un limite, d'una pover– tà fantastica e morale. Il frammento fu infatti il oampo di esercitazione di tutti Bli ,piriti più elevati: non solo in poesia ma anche in prosa, in quantg si era venuta a costituire ~:le~ 3 u::°~:n: :eJ~ 0 ~il'einpa~:f~:~iJ~j. l'una e delraltra: occupalo. da unii.pro1a poe– ti.:a, di derivai.ione leop.irdiana o baudelai– nana. Bisognava considerare il !rammel'\to, perchè se ne scoprisse l'alto .valore lmco, co– me un punto d'arrivo, il ris!iltato di una con- ~fit~h!01:d::°~~~• ~n af:f~:,t:;ri:lt~t~: fraucesi dopo di lui, ::wevano1C.1itto sullo.brc· vità dei poemi, distinguendo in essi le parti liriche dalle; parti narrative. In q:rest'amore del frammento si celnva l'impossibilità. Op– pure il disdegno del poetn. a rico,lituire il reale nella sua coesione logica, e anche for– malmente era testimoninla con esso unn hat- ~:si~no;o~~- :r~r::,ueJi!~i~i!e~::)si~i';j ~~!!: di una soliludine mo.111le, neanche p,.iùcon– solata, come ai tempi del ParnaHe, dall 0 in, rlustria paz.iente, dalla contemplai.ione amo- Questo 1111mero di 12 pagine è in vendita a L. 30 Gli abbonati lo ricevono .,enza a11,111,ento di prez~o

RkJQdWJsaXNoZXIy