Fiera letteraria - anno I - n. 29 - 24 ottobre 1946

6 FIERA LEn'ERARIA ~ LJE BELLE ARTI ~ mi /)en1imental, umai dt:fi11itiu,w1('11le 1rn– m-011ra1,. L rw nuoe·a rooun esiscera, una nuova forma di bellezza si cl,i<1nficm:a p<>r gli uomini di 1111a cit-,lttì dfrersa <la quella di ieri. U,w civiltà meno wte1tcuuale, p1u viva, dove fu.omo era la prima preoccupa– :.i.otie di ogni llitività ciel pensiero. AIU>ra Picasso e Matisse apJXirvero come i precur- Ercolani Sono stato a tro,•arlo qualche giorno <lo– l>o lu Jiberazione di A!:>toli Piceno, nel Ju- 1i:Jio del 194-t. Ercolnni b:1peva che fuori del suo studio r'era ancora la guerra. sapeva che tulio un popolo disorièn• tnto e rofferente si lnti'cinnvn per le strade sc-0nvohe del u~lro martoria– to Paese ma, immer--o nella tiep,d.a e m·eogliente luce del suo i,lanzonc variamen– le disordinato, bvorava davanLi al caval– letto inc-ros1a10 ,li polvere e cli eo!Me, C'e– ra 1ristezza, nel suo (ltelier, come c'era 1rn. gedia nel t:UO 1orme11to. La 1ra~l'dia. in fondo, di 1utti gli nrlii:1i d1e hanno ri– pr~o il lavoro, nella $1anc·hczza del no• ~tro compiuto destino. Considerazioni della critica sulla stasi d'arte sori: quelli che soli crvet.·,uro i11dJcato la la solo in b3se ai \'alori stili.<;1ici 1 al lu- vin. mc JeUo ~volgimento della legge che re- Uri 1111 cleo ,h eiot,ani J)(1,l.a1·a ,li Relow· gol:i nppun10 la « vita delle forme_». ~on I à la terre e pe,;s111·11 a Derain, ~ego11z.~c, pcrtunto que..:to mondo, retto <~a SI nura- I Utrillo. I otevlwu cor1trapporre (l[l (l.Stra::w– bili e lucidissime norme, che ritma In ~un ,ie il loro reali~mo, ,Jla liber1à, il rigore, esistenza su meccanismi eo7ì ~en 3ppre!:· 1 alla sc 11 s 1 uui1(1., l online, al sog110, 1l l)en– Eibili, fa troppo spesso rnnpuangere I 1• 1 timcnio. Purtroppo 110,i rca/i.::ava,io che dealistica aderenza 3lla fm1zione dell'arti- j delle opere t1bbasrm1:a ben dipinte ma w1 li fa110 che la recenle edii,;:ionc. italiano <leJla ccStoria delln critica d'arte» di Lio– nello Venturi non abbia suscituto che un limitato interesse e oessun approfon<li10 di– ba1ti10, sembrer.::bbe eonfennare l'asserzio– ne secondo cui la « critic.'.l. del gusto :o a· vrebbe ormai trapassato il suo tempo stori– co, avviandosi all'esaurimeoto finale. Ma è anche" necessario considerare che la crisi del lll'etodo ~ven1uriano non è feoomeno iso– lato bensì si inserisce - e va pertanto in• 1cq)retata - nel (luadro dclJ'odieri1a con• dizione di &asi della cultura figurativa in Italia. Le pagine teoriche introdutlive della (< Storia della dritica d'arte l) fornt8Cono una definiz.ione del eoncollo di « gusto :u che ,,orrebbe essere definitiva 1e1 che è in– dubbiomcnle più elaboralu e t.'-OmplebSa delle precedenti. Il «gusto» dunque non -:u,ebbe altro ehe la sintesi dei molte1>lici fatlori in1uitivi culturali e 1>ratici (lj cui è 11ostanziuta l'opera d'arte: sintesi che, po• ncndosi in forme sempre diverse nei sin– goli ar1isti, ne caratteri?.zercbbe la J)Crso- 11alitl161oriciz.zandola nel quadro ,li un'e• 1>oca ben definito della civiltà figuruliv:i. Pertanto il critico, accertata in un'opera la coincidenza dell'intuizione creatrice e del concetto univcreale dell'ar1e 1 dovrebbe poi. per poter giungere alla piena coscien– za della qualità dell'opera i1essa, integrare il suo giudizio con la valulazi.olllel degli e· lementi del « gus10 » dell'artista. Inoltre il « gusto :u - eonmn denominatore di un'età nr1istica - 6Urehbe In qualifica carat1eris1 ica dei monumenti che non rag– giuni;ono b piena purcz7.1ì J,irica; sarebbe cioè I "iequivalente figurativo della t< lette– ratura» nel senso precisato dall'ultima e– i;.1etic:1 t·ro(,iana; sarebbe insommn, secon• do Ja 1>aro1adel Venturi, e iJ ponte gettatv fra la rreazione del genio e lo ~viluppo storico»- Ne deriva pertanto che, cosi come la di– stinzione del Croce, anche ques1'11hima lU:· cezione del termine venturiano ll'()n ha che un valore empirico, ponendosi la catego• 11UO\e dourine neopol'.>iti\•is1iche, neoforma- I Ma creatore, eenza co11 <1uieu.re in compen- po' s<"olastichc, 1 m po' c<mformiste e so– listiche. ~clettiche ~he per .Jo più ripr~en• 1 60 nuove possibilità d'ap~Mcci con ~n al-1 pratutto. v~cl,ie cli i.sf !~razio1_1e11at~1rt1!isti– tano, abilmente rmfrescatt da un afflato 1ro mondo: quelh) del! u, mo ~ocrnle e ct1, Altri. g10,,a11i con l 1t1tenz1011e cl, ripor «moderno», schemi logici e soluzioni morale. I wre l'umano 11ell'asuauo. facet·r,no appello pseu..clologiehe, che non ci si accorge e:.- La lacuna può dirsi perciò piuttosto s1>•)· ·1 r, certo csprcssioriismo balc<uiico e cade– ser stati dis....~lti ed eliminati da tem1>0 Jal- f:ta1n che non colmala. L'annlisi f.enome- vri,w i,1 lUla accc.(k>mia vicassia,w dell'or– la meno fìmalizialn speculazione nostnma. nologic-a del fnt10 artistico ha indubbi:1- rido, del malato, ,lei p<1radossllle. Bi.sogna però riconoscere che tutte qu.e- mente trovu1o nel metodo del F'ocillon la Va11 Gogh, S011!i11e, Kol.·ocl1l.·a facevano Se non bi è fa11-0 il solito chia&oO in:or- 110 :1l nome di oue.:-10 pittore, è slato 1>er un motivo serio. E' 6ta10, J)erchè Ercolani etesso non l'ha volu10. E' una r:1gionc di più, quesla - io pcn~o per avvicinarlo sLe prove ri"clano - più o meno sincero. son applicazione più moderna, pii1 con- le spese tli u,w Jrior-ane pii/un, sbrnC<lllll, J)iù o meno scoperto - l'imJ)egno di mc- creta più vasta. Ma la comprensione pie- Poe/ii rimtu,emlo llell'orbita di Picasso i,:lio nccosinrsi :il nodo dcll'e~igenz.a che na d~U'arte - quclln che ~arebb.e compi- e /1,ft:tis~c. wu:limHfo i po11ri con In ~<>mpre dice,amo fondamentale della cultuxa figu• to d'una critica positÌ\'3 d'esercitare ed sfruttala tradi:ioue ,wwrali.~r,ca, .,mrno radva moderna. V'è infotli, in tutte. In esaurire _ di qu:lnto ha proceduto? Jn oper(lre co11 umiltà di 1111011; -o. saggi :,ri• li disegno e i. fregi di quesw uumero duplice nspirnzione a da~si_ ragione dei_ ~•a- altre pnrole, ha trovato la critica uno stru· mitivi. Tal Qzrnt,. Fouf€ero11, Baudù1, Pi-_ ri momenli del fore artislico e a stabilir(' mento migliore per illuminare d'una luce f;IIOII. Bore5, 8(1zt1rne. E:}te1·e fa,wo ,itro d, un più 6olido legame di integrazione o parimenti penetrante tutti i momenti, i nes- fe,le_ ;,, 11n 1 1 moraliti, che pcrm_elle loro un d'unione fra la reahì, della vita indh•idua- Ei i fnt1i cosiitutivi ed e~cnziuli dell'atti- respiro calmo, ,ma sere,w cosc1e11:a ciel lf,. le e sociulc e Ja realtà clell'arlc. vi;ìt artistica dalla sua remotissima fase 1 •oro da compiere in un"avvenirc proiettato Ma iJ modo eeguito io <iuesta rieercn prena1ale al 'rinnovarsi continuo della sua I ne/ /empo a!l'ii~fi 11 ito. Cosicchè vittorifl non può finora non lasciarci pcrplcs::.i. r1nltà nella visione? -'ìl_,ll ,.mprov~i,q.z,one,. sullct _ JJ(lllrtt. - stt l Cl· Riaffiora, da un l:ito, il l>iù crudo materia- Alla domanda non è leei10, a parer uo- msmo, su_lleSll~peraz.io_11e,. ,I f~ro_ssumo. lismo che, tnlorn schietto e intransigente, ,stro, rispondere affermati,•amentc. Tu w- 11 ~nento ~• queS11, ~io~mu. il K,rumle s'innesta, talahra, su 1>resu1>postio reli<1uie via non sarebbe nemmen lecito ignorar'! ' 1 !· 11 e,umen~o, e quP./lo d, TlflOrurr_e I a.st_r~– idenlistici, ridurendosi poi a conclusioni clilibernlnmcnte il manifeslar6i dei primi Z!(me cub,sta lll s~,o crirr!llere. d, _c-l?sSic,– non ·molto dissimili da <1uelle della vecchia smtomi d'una benefica crisi: fra cu.i si t(I~ le /_orme ed . 1 • ~o/on o~cl1r1ah in _uu 'estcticu 6'>cio\ogicu. Apparisce, \:Jall'nltro ann?vernno :lppun~ il movi~1ento dell'~- ~: 1111 " e~:a.ttJ!a ;/,'J~,:!;:::,;,a;~a~:~~e 110 "r v;:v~ lato, il neofor.ualismo francese con le sug- stet1ca francese e 11 lavoro 1111raprcso 111 po l' 1 . . pe ~ gestive flmbc,at.i di Henri Focill-on. E' co- Irnlia ~la Cesure _Brandi (ma p~r ora ;1 f::,~';x: 1 i7,~,ht 11 : 11 ~~ 1 ,-~~!. t~~:: 1 11 ~; t, },:'/'~ate:,:: munque in qut'sta direzione ohe s'indiriz- •< ~armi~e »_ no~ ci _h~ dato, uneh es~. che grande ,iovittì. Ncll't1strnzionc del 1,rimo umo i tentativi. più seri e <1ualificati, quel- d~i _c~p11olt d analm_ fen~m~n?logieu,. fi. cubismo si 11-fltc1 ima /rcddez.z(I!, w1 cat– li cioè che cercnno di spostare l'auenzionc rus::.11111 1>er le. grandi d~t• ~'i.:-n·e_dell •111· colo, 0 utt ronumticismn culturale. dell'estetica dal1a genesi dell'arte alla sun tore, _ma \er\all taLora_ d, p~icologi:-mo cd Q11.esti giovani sta11r1ofrn Picasso e Ma– vita pieno, all'cs1stcnza. Il vurco nel cir- "clet! 151 no). _Non.che si possa ~ffermnre ~he tisse. 11è occettr1110 la le:io11e cli m0<len1i– colo chiuso non potreb~ tro\'ari,i che qui. 1~ via s~g_u,t:i ~ 111 ~ud~:a d~imata a dn·e- tfÌ nssoiut<1 i, 1 /otto di gram11urtiq 1 pit.1ori– Ma non muncano in questo ~cuore, i tra- ~ 11 ~ de~isiva; ma 1 1 dmanu.:-mo, anche se cll; ma ham, 0 il cuore rit•olto a Céza1111e boeehetti e le chine lubriche e rischiose- l~giganl_ito oltr~ la_eua ~eale po!ei~n. dal- e Guug11i11. alfo fo.ro p<tcal<t/ctl-e nei sim– La <( Vie dcs formes >>del Focill~n (ei1in- I nr~gus1,_adegli_ onzzoi_lll e ~ali/I ucman• bnfi 11011<111ll11to llpJxrre11:a; ,n(l esisten:a mo l'esempio cardinale, m:t la scuola del- IC mcrzi:a degli ogg?tti relati, s imp~ne. e legllla ttllct noslra nel 1em11o ardente che lo stesso 610rico franceso ha dalo frutti di va accolto come mottvo e promesrn dt rrn- dal/(t luce e dall'ombra d~~crilto rn cldfo molto superiori al seme) enuncia i modi o HO\ amento e ·di "ita futura. vittt u[la nwrte, ' le ragioni per affrontare l'arte e giudicar- H ICC,\IWO M :SATTI Questo nmore t1Cgreto. 1111corn limido amore per le cose e !lii esseri stzlverà l'arte da 1111asolitmline d'isumaua: l'urti.sto di sono di V ' ~°' ]., \ \ ~ -, :: . " l~ } ,1110110 parla agli uomini, e gli uomini sen- e 6luJiarlo con quel ri~petto di cui solo sl1 :" saperlo, senza 110/crlo Jors~, s,o, 1110 artis1i veramente e foncmentc dot:tli sono comp1e11do lo s./or:o 11ece5sario per mil;ici- degni. LA MOSTRA DI VALLE GIULIA A ROMA t1C1rs1 ,1 h,i. A chi segue da a11ni <1ue::.topittore, dalle .ria u gll6t0 » quale 6emplice strumemo di- G1" ovane . scriminotorio e normativo- pittura E' infatti evidente che la dottrina del Venturi anticipa e ~opravan7...a la 1enden- francese Così fo pittura ritorna alte leggi, ,illa e-ue prime creazioni alle ultirni:,.si1~1e,ugu~l– morale, alfa cert.ez :a. ritonia alla classici- mente strane e fantas1obc, non 1>uo sfu~g•':'& tà a cui l'artista aspira. E cre<lo autentica attraveri50 <1uale attento amore cgh sin cfossicità, 1111011a, chiara davve;o m0<kr-1 giunto alJa realizzazione di un mon\lo sug– rza: cli,:ersa da q11elfo 11;1,tai culturale co,i- gestivo ed 3rcano pieno di visioni e <11 servatrice, di Cf'rto 110Mro 11 oi·cce,uo e di (( diavo_lerie )) ~he_ tro~a la su~ immcdiat_:t ~ :tl!~i~~:oluzio:: e;;t~:;:e i:it!!:i':a~ee}~ Il gramlf uw 1 wg~io <!ella gi?1·cmç 11it.turo 0 e P_ . . g . francese d oggi, un 11are co11s1s1t,11el /"tto s~prattut_lo com~. 1n<l1~·nz1onemetod~log1ca: (a.ssoi importante certo) di possedne tilla p1~ sottile e prn. articol~t.a deUe a tre fin I proprit, ue 11 t/c/it1it(I tr<l!t.Ji:1o 11 e moder 11 a. qa1 elaborate ~ eh ess~ pm alta_ acl 1;1nr_ac- Da Cuurberl. Delacroix, gli Impressionisti, ~osta1~1.en10a_llopc_ra d a:tt' (e ~1 cos1<le_ri_no Cézmrne, Re,,oir, fino " Picasso. il .~usse– mfa1t1 ulcu01 ~01 frutti) mn. 111 1efini,uv_a guirsi di 1e11tativi e ri11oluziot1i i11tessono come le aU~ m:ideguata a riempire I esi- fo trame. di un liuguuggio nuovo, e gli fcnzn fondamentale J>Cr la quale era stata eredi diretti sono ;. giovcmi artisti of)crmit1 iitvece 4"S_P:essamente p_ostulata. oggi ; 11 Francitt. Questo privilegio permet• • ln ve.nta qucsla esigenza fond_amentale te foro cli esprimersi con libertà, e co,w• e propria noo soliamo al Ventun (presso scc, 1:, 1 di fatti. il quale è per altro più ebiaramc!~te ~cm- Contro wrn pitr11rll i11terna:io11r1lista, ave– plnta) ma n tutta la corrente pm v1vact" t'«J10 fatto blocc...J giovmu orti ci11q1w11te1111i della cultura figura1iva coniemporanea: è che volevano ridare all'arte pl<l.stict, r1uelle infat1i l'esigenza di chiarire meglio, tli e-0r(llteri5ticl,e puramente /rwacesi di orcli– im erare nolla conoscenza, il rappono crea- ne, cli. chit"e:z.a. cli misura. E 11t1lwalme11te tivo che lega un artista alla sua opera e il si. fece ap/Jello " 1lfatisse. qmwdo ,w,1 si rapporlo €torico che lega un'opera al.la &ua andò più lom11110 aura11erso gli impressioni. epoca e un'opera alle altre, nrc.1.namemo Mi fin,, o Co11rbert, Corot, Clwrdi,1, <' affini, fiorile nella medea.'ima temperie Clouet e l.,e /\'c,i11. Yennero fuori i nomi, culturale. di Hrw11ciw,1, Rvhmd Ouclot. l.,eguclt. Ber- Si osserverà inoltre che il problema (pre- mo,1, Po,icelet, Clrnpelit1 Midi, e per cl1itt· •entato altrcsì come il problemo del supe- re::a s'intese /Jerò ""<Il su11ér/icitile riordi– ramento o dell'integrazione dello storici- ruuione dclkl qun.!ità della 11wrcrill pitto• smo crociano) non è .esclusivo della critica rica, il ritorno ad 1111 naturalismo pieno figurath•a, ma investe la IOtalità del pcn- 'fli i1f\<çÌ.a P _di. gu..sto. Il fom_o-s? ) ito~tio aJ &iero contemporaneo. Tuttavia sta di fat- soggetto ~u. r~irrttpre~n do arti.si, che si P_ro, ; , eh<' l'alluole i:ituazione della critica fi. posero d, rulare al moclcl!-0 la sua un· ~urati va è tipica e i>resenta i termini della porwn:a: .(icchè 1~11 olbero, o 1m u.01110 questione n..ei limiti più avanzai i e al tem- doveva essere_ co~1s1dern,o 110,1soltat110 !"o• J>o stesso più essenziali. me pretesto c/1 pittura _purn. ma com.e sim- Benchè ullima a commuoversi ai J)iù ,,c. bof? u11w110 copoce _d, "?mmuoverc:. raci impulsi del pensiero moderno, la cri• S, ~bbe U'!" specie d, novecc11to ($~b– tica d'ane ha proceduto d'assai negli ul- be11e "~ part" slllvalo dal JW:.to) ciel/li gi,o. timi decenni, 6UI più impervio ,e difficile rn11e flltlurn frcmce5e. ~011celc1 ,10,1 va ol• <lei terreni, assimilando esperienze e 6U· tre al ,arconto le1terurw. !Jermm1 fltl ,,,,,, pernndo errori con singolare agevolezza e c-on indubbio acquisto. Ma ora, dopo qnc• sta g;enerosa corsa, essa appare come esau– rila e ripiegata in una stasi periooloi:issi– ma, per quanto non del tutto volontaria. Le me1odologie direttamente derivate dal pensiero idealistico - quella aJ>punto del Venturi, quelle del Bottari e del Ragghinn- 1i, e soprallutto quella dello Schlosser - dopo aver utilmente operato nel senso dell'eliminazione d'inveterati pregiudizi ed errori sembrano ormai svuornte d•ogni Jrn• 1>ulso costruttivo e, 6C non 6i sono del tut– to inaridite, hanno piegato verso esiti e1e- 1·odo'-hi: co,,i abbiam \ iflo. ad C!Ocm1>io, b Schlos.ser sconfinare sempre più francamen– te n:eJ vasto campo della Kuùurzeschi.chte ,.. il Bollari rifars: agli ~chemi del 1>urovi- 8ibilie-mo. L'e::.tensione del binomio poesia-lcltera– tura al campo figurativo, intrapresa pa– rallelamenle dallo Schlosser (stile-Jinguag– Kio) e, com.e abbiam visto, dal Ven1uri in una col tentativo di approfondire la co• 1101:cenza del procef.So creativo, ha segna– i o fìoltanlo la via. Il problema è ancora aperto e la defi– nitiva constalazione del sostanziale insuc– cesso delle istao.z,e, derivate dallo &1oriei– f:mo ne ripropone a pieno l'urgenza in un panorama <l'incerte prospettive,. fiocca mrtofisica, Brioricho11 (il migliore) ri. <Jllello dei Clwpe/i,, M,a,. Berar-cl POiie»- espressione nei d1segm e negli acquerelli, mw1e negli schemi matissiw1i, J~eguelt flOr• lct ecc, Questi. i-,itemlevtmo per ,.,,certez:o I realizzando così, per sè e per quanti nu• ta 11el suo impreuionism-0 un leggero fre• e momle. l'essersi lll1viciuati alla ,wwra ed lrooo fiducia nel 6UO estro. una delle più mito_ e~p~c.ssionisto .. Oud~t si ovvici11a ad ol mccouto con ,wstalgie accademiche. ma- sentite 3spirazioni di Van Gor,:h il c1uale di- 1111wt1111i.s~uo_ f~ct1c~ di_ certo ~ttoce,ito. s.cher(ltc citi ,m tro/cn di nflrolc grtrvi: s.a- ceva: « lo vog)J0 fare dei dibegni che col– i~ mon{lo lflt.11111sta tti _Vtnll(lrt/, dietr~ J\fo. ! Tute, ,iormalitù. realtà. Dice b~lle R<":u! piscauu qualcuno». La nostra. attenzione,.. t1sse e 8n1<1ue;_1mtrocim1 f/lU!S.l'! movmHm- 1 11uyghc: (autour du Ht"el et du « eonsen- <1ui,_6i fa d~ior~sa int<:-ri:reta;{.IOUe,Si af– to che po~ta l _,nscg,1~me11to dei duv _grart· tement unanime)) gravilent sn.rlOUI de~ faccia su u~ 1_romco_e sm1stro aspello dclJn dt mac~tn a r1~ol1•crs1 111 1111 umo 1111 wre, arti::.lc~ qui s'élaienl dejà f·,ii.: conna"l • In nostra quoll(hana es1ste1w.n e per In pruna rutto cle~idcroso_ di ric11trurc it1 1111 ambie_11: I vcille <le la guerre et ·qu·i iaisaie;t~ 7i~:,re volta sentiamo. che qu ~g.gi ~ _non ~i~mo for– "-' casttlwgo, d, sollostnre lUl 11m1moralaa de liquidateurs I I 'a t l' d I I se soli a soffrire. lnv1s1b1li, ca.111v1,tenta– f}iccoh! borf!hese. te voss~bilità pit~oricl,~ ('Onciliiuci~rs dc s~: au·drac;.:-~:~~lilgé~ :: ; 1: tori e mamaci _accanto e int~rno a ,~oi vl• co,iq111str1te III tm secolo d1 ro11volg1me,1t1. 1 t d"t' . . ) vono e folleggiano 1 paurosi spettn ma– Mmo im.pieg~te_ timiclome111e per es.primere asebab~11•:ni n:::,;:;,~;,, 011-t.lot Marclwnd. Ehi, 6tregoni ~ gnomi partoriti, si di;ebbe, 1111 momlo 11mulo. -:· l - 1 1 :. '. l d u· I da una fantasrn grottescamente malata. Ma, I giovanissimi avuer10110 il 1>ericolo tlel- / sa ~'" 0 . per ll <Jt1a .,tr, ~cceuot't e e "I in renl,tà, non sono che il misterioso frullo l"at,1H.mto di <111cstomo11do ri111111ciatta-io, e oro. ec~j'cf e per . 11 "' 1 1t1t1ega / e /e"~' della poesia che il piltore h!1 in 6è, 11011 s.i lascill110 sviare. Co,aimumo le loro pO<!t,ca I oro mo_vmien_'o . non ,a ,qu~ Ed è t>er questo pre1.ioso dono di po~– ricerche, desulerosi d'i11trotl11rvi w~ respiro cito che le loro ,,,r.e_,,:wni progrnmn_wt,: 1 .sin che Ercolnni la\Orn un po' ogni giorno vivo di 11ma11ità. ricorrvnn tu! cleme11ti <: ,c. QueSlo f<!m().to r~ton_1o a~la real tu, e I rntorno alle sue compo .... izioni è ai ~uui fon– espressio11is1i (GrUber) o drnmmatici (Au- Mat.o 1 ':"tato "' ~n.odi d11Jers•: (l_ttraverso tasmi elle accnrczzn clolcemen1e rol pen– jame) poetici (Re11é ]ewa Cfol), Altri ri· r~icc?"" drqmt11tl/.tc, ~ conrorn,m, • espr-~- i 11ello e sliora bcutamentc con l.,3 penna ne• 11umgo110 s.ulle troccie di 111111 et-tt.SJU! rt1z.tù• swu,! 1 .e (Grn_berr) facct1do app"L O ? 1 lt• I ~li ultimi, minuti rii occhi. li MIO non è '!C ,urret1lista aUa .llasso11. D(lr,, Ttmf!-11j. qua~ito scon/rnante "~l gust.? ecce~s,vo,, un linguaggio forte che nel <!U:lclro ~i fa 1-'r,i 1111 gr11/J/UJcli :,tra11ieri fegati lll m~ll(I,, (Brio 11 cho 11 • <? nd ntt l, 11 _mam?~ 1.mo d, Be-! nmpio e 60noro, si iUumina di quella ].ucf' cloloro..-o e scns11nle che partendo da Va11 rard, fo _cfoss.iCll mela(j...~1cflclt Benna,~. _e Hraziante che pesca nella inclo"inata com· Gol[h. ragiriunge per vie illllfrette Soutine. la maggiornnz<t. allrru:en·o ,w t1rntena!'i-1 binazione dei toni Jn &na e!>Se.nza lirica, MlL i ~io,mni Jrm1c<'.~ia.~piravrmo Mm1pre .~mo s.ensuale e viole,110. e /i11'm1che attra• Auraverso una lunga pratica del disegno, nLfo 1mli;;ia di lù1g1mgl(iu, cl,iarc::l/ cli for- t:er:~o 1111(1 nccadcmia. Ma chi. su questa Ercolani è giunto ad una pittura che, se e ma, misura. desiderio onche cli rien!rt1~" r~alti, ar>rc il prim_o so~ 1 ilis~in_10 wi.ra {:~io I cro111_atica111en1~hiarn t: '6quiL1anle, ha u_na 11d 111011tlo c011creto della ,wtum: e d /11 ,J. /ucr,. çc,10 provrrn J:/, arr1st1 che tt11fJ1e• '-Ua mconfonchbde tecnica, un suo equili- 1111 periodo iii cui Pica.~so 1x1rve 1111a gran- gmw il li11ff1111ggio de/forte per /',irte. col&- brio, una sua - dirci - plastica e\ 1 iden,rn de s!ella che giù finirn di brilfore. ro che 11e1wvot10 il mondo esteriore. cd il ed efficacia. Il drcwu:u, cieli.a g11errct scosse 11egli uo• mo11clo i,ulivicl,rnlisw, " volevw10 fare del I Ercolani 61:l al cli <1ua di ogni esperienza mi.~,;- ogni_ ~0111Jit1:io11e di pos.sibilc ~011ti- l/tuulrr, "'''ahra f'I')!<~, ''.n" renlllÌ tlive~sci _da; ~aS6nta, sta al di qua anche del novecen t1mta trmh:ionale. e 1x1rve llSS11rdo il c/c- tutte quelle esis1r11t1, libero tl•t lcgamr s1m• · 11smo, sta 6U una nuova strada che, par ~iderio cli sicurezza basllto .tu vecchi .~cl,('- boli ci O M•nlime,!tali. r<altù purament.e_ pla· \ t~~1do d_aJ posl-impressionismo,_ ~i. in~irizza $11Cn. Proprio da quCS!I ue- giu decisamente verso una valicl11n d1 con– pcdori del •· vero " ci 1,iene lcnuto lirico che trova riscontro in pocl•i la JJ(trofo viri c(l/ma, viii tra i ~lOStri giovani pillori. Ercolani è an• . misurala, più lucida sul t·he _g1ovo~1çe, come tal.e, in continuo tra- "ero. I vnglio spmtuale che lo assoggetta a de• I.a 1ce11ico cubi.sta è l'al· •dazioni e pericoli oi quali vedremo se Hl· /<lbeto usato do quc5li orti-' prà e portò resistere. Per ora, un vago c.• s.ti . fo grr111mrntic,i è com· tardivo « gusto del diavolo» M:mhra mi– poslli cltll bagaglio impres- naceiurlo. :ri.ta è un'ombra la c111ale,penso .,io11ist" filtrllto dal /auvi- potrì1 sparire a meno a mano che egli 1,ro: smo di 1lla1.is .,;e,il c11bi.sm 0 cederà nei suo lavoro con la passione e di 1>ict1sso. Viflo11. /Jefou• l'intelligenza che gli conosciamo. ,wy, e come (lbbiamo dello, Nella car-tcJln deJlc sue «fantasie». vi le corde vibm111.i ti, 1111,1 è, tra gli ahri, 1m bellissimo acquerello che– umw,ilà lucidissi11w sono J Ercolani ho intitolato: « 11 miei fantabnti lese {i,io t1 Cé:wme e Gau- qualche volta si divertono» In questo ti– gui11. 1010 è tutto il rigore dell'artista nei ri– Ci sembra ov11io precisare ~unrdi dei ,moi personaggi, amati di un che si trwta di. c1cce,1ni e amore veramente natcmo. Deve eseersi sen– ,li i11t11i:io11i, A11corci la· ti10 proprio buon~ e l"OmJ)iacentc per :t\•er tecniCll è spesso fi11e a se permesso loro di fermare una bell.a ragni-. stessa. ancora si scrit)e per za. e di portarsela in camera! In tanti an, geroglifici mi.<:teriosi, e 1110!- ni di lavoro, è questa l'unica volt3. ere– to tempo, molto lavoro umi• do, che Ercolani si è dimos1rnto debole le s<",ì 11ccessorio per scio· ver~ le 6Ue ~rea1ure, 6empre e seriamen– gliere /,e cllbole. /.,'artista te 11npegnate m un ruolo di lrn~il"a verità. come gli itii:foti dei templi I Verso se stesso e ve.rso la sua nrle, mai_ dell.'w11ico Et!itto deue vin- C cere llllte le f,rove, raggi-tm- AHHTELE ARMA 'DI J<<?rc la soggez.zt1, 1,erchè fn terità $VC/att1 ai deboli. o i~ ,(tr;/ti, pro110ca il. riso e lo ~~~ .~d,erno. o per i11soste11ibile • ~~ ~ ~~',:, luce. la 1><1:zia. E fo,-se il ~ rmbblico do11r<Ì acconte11- ~~• j ' ,' u~rsi per t1rri11<treofl.'orte. · .~...;'/1~ \ ~ il, IICCCltt1re cou rin11ova1<1 t {,&-fl: ). Mentre il metodo storici&tico continua a 6ervire per ehi 6i adopra soprauu10 alla ,'lemolizione degli uJtimi ruderi dei veeebi oa.stelli mitologici, assommano vecchie– nuove dottrine, accohe troppo spesso con ei:tatiche gridn di giubilo da parte degli ahi1a1ori della nostra provincia; vecchie- llOflES: Nnturu mort.1 11miltcì. i dogmi nuovi. j,)l"~f ....:. ANTOl'flO CORPORA ~ lltl, ,,o ec..;a 'vino Bianco

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