Fiera letteraria - anno I - n. 29 - 24 ottobre 1946

LA GERMANIA D'OGGI E' 1 possihile un rinnovamento morale e civile ? Q UALCHE mese fa Benedetto Croce pro. poneva che si elencassero gli atti di burbarie compiuti dai tedeschi in J.talia nel duplice inten10 di documentore <1uanto la nostra patria hn sofferto sotto la domina aione nMJsta e di offrire ai tedeschi stessi l'occasione a meditare lo J>ro1)rie colpe per esecrarle e conclannarlc. Or tale con– .danna presuppone un. ioleriore ravvedi– mento e pre1ucle a una rin:1scita morale. Solo qucsla a;appresenta jJ fino supremo che si propone chiunque voglia una vera soluzione del difficiJc problema germnnico. Ma du chi deve 1>artire, in Germania, l'opera di rinno\'amcnto? Io credo solo -dai giusti che lo. nemesi storicu ha acco– munato ai colpe,·oli uel castigo. Solo essi polramto riedurar(', i corrolti e gli abulici, "°Uevandoli dal loro abbrutimento e dal– Ja st~sa disperata inerzia a cui Ji n,,vili- 6ce la sferza punilrice. Solo essi rirono– ,cono nella vendetla della storia il supre– mo principio di gim:1izia che Merder chia– urnva « nemesi-adrnsten » 1 vale a dire la forza vindice che punisce ma salva, J>er• chè. dopo il casi igo, _av,,ia individui e po• poli verso il bene. Lu redenzione e lu ri– nascila deUa Germania sono, <iuindi, stret– tamente legate all'o1>cra J>rovvidenzialc di questi illuminati, J>Ochi O molti che siano, nei quali il nazismo ha sempre trovalo resistenza. Questi a.ntinuzisti appartcneva- 110 quasi esclusivamente alla dern dei;li in– tellolluali o a qualche i:enacolo d'uomini --.eramente religiosi. Chi visse per qnnlche tempo in Germania durante l'ultimo con– flitto cons1a1ò, invece, che Je masso era– no istupidite e imbestialite. li.ano), i quali con le lor-o t>scudoteori 0 razzistiche ave,'ano infamato la scienza to– dceca. « lm gruw,en genommen, siml wir Deutsche entweder Fcldwebel oder Schoel– meister », cioC, press 1 n poco, 6e non alla lcllera, nel 4,enso: « Pr~i in massa, noi tedeschi abbiamo la mentalità di caporali o pedanti». La frase mi· colpì percl.iè sinletizz.ava mirobilment.e le qualità deteriori del ca– rattere te_desco, Non è a dire quan1a ama– rezza HoITmann provas,;e nel riconoscere uua ,~e"ità c~ s1affilava la sua dignitosa fierc7.zn: mu non per questo usava cufemi– .smi, cd io sentivo che quel flagellare se stesso innocente nella aperta 6confeseione dei suoi connazionali colpevoli, era già un energico atlJO di volontù disposta a n~dfo1erli, nei limiti della sua della loro possibilità, Cl nu-0va vi• rn. lo iruuiv 0 benissimo elte Hoff. manu, condannando la o: bi-0nda bestia» rucchiusa nei discendenti di Arminio, vo– lJ;:va t=alvarc l'uomo insopprimibile in ogni tUscenden1e di Ad.imo. Egli iolentleva ri– Ealire alJo 6oq;en1e ,lei male e acldi1arne la causa in aLitudini inveterate che una fal– en edu<::1zione secolare aveva trnmulate quasi in istinti, La redenzione, secondo lui, t>n!SUJ>poneva un l'it.orno all'uomo, al– l'uomo che si riconosee uguale a 1utt.i gli altri uomini, bianchi, neri o gialli, ariani o non ariani. Bisognava smelte"la con la razza nordica, col « popolo di signori», col « Deutsch.Jund1, Deutschlnnd ueber al• les » oon u: la 68Cra mi86ione germanica », col « dio con noi:&, con I'« onore tede• sco », lo « spazio vitnle », il « sangue e il suo)p »: bisognava dir « basta! » ai folli generali, alle moulure, al « passo del– l'oca», -111 militarismo prussiano, allu « croce uncinala», ulle « camicie brune ll, bisogn3vn cominciare dacca110. FIERA LETTERARIA Nd 1941 io ero a Bonn. La guerrn, benchè ormai. accidiosa e sncrvnnte era {come risultò Poi) poco più che al suo ioiz.io . Hi.tler, clO!)Oi successi d'occiclente, aveva attaccalo )'Inghilterra con Ja sua formidabile flo1111aerea, e, tronfio e rah. bioso, minacciavo di radere al suolo (llus• radieren urlava con furor teutonico) Lon– dra e le ci11ì1 britanniche. Per parecchi mesi In grandioaa docwuentazione della W oche,ucliau che apri,,a · come il nout.ro modesto film Luce -. ogni spettacolo cine• matografic.o, offersi• al 1n1cu.lento orgoglio del popolo tedesco orripilanti quadri di distruzione. Quasi a ribadire e a riassume• re le violen1e impressioni che la propn• Sì, i tedeschi debbono cominciare due• capo sollo la guidu di tedeschi del 1ipo di DoITmann. La « nemesi-adraste:.• 1>, dopo Ch • • S ,+. 111'" ll !:~~::~,Itr: 1tJ~'if:gi~l~~~tl~~:d.i:~i~!:i 1 :\~n:: iarori su teJano lY.lll armé 5:1~~i~irias:!:~n:nr:~:~ittt~ ,io~,,~~:!1a:uast~i chiudcv:1 invariabilmente con la vision{" di 6p3Vt"nlosi &lormi di vciivoli che -,i )c, 1 :1- vuno dagli aerodromi di Francia, pronli a eonolnre la Manica, accompagnati da11e acute clis!i!Onanti note di un inno barbari– -eo: e la gente, @t-0lidae feroce, applaudiva entuiiastic.:mcme. L'aviazione inglese, nn cora nella ima fuso 1>reparatoria, avevo il couwito non 1111110 di riba1tere <1uci duri eolpi, quanto <li molestare con le sue in– cursioni nolturnc il lavoro nelle f.1bbriche e il traffico ferroviario, ma forse più an– -cora di infas1idirc la 1>01>ofozione, di rin– tuzzarne il vuoto orgoglio, eccitarne i ner– vi, piegamo lenlamcnte Jn volonlà, inten– ti lutti che i tedaichi 6intctizzavono effi– cncemcntf! in una parola assai espres.iÌ\'D: "zenuuerben » (frollare). Ma ci voleva ben altro per « la,•orure » ranima 1eutonicu ancora erla nel cipiglio -burbanzoso che le confcri,•ano la fonaticu infatuazione per un capo che vcucrava co• me un dio e la sicurezza di una vittioria che avrebbe capo,·oho le sorti del mondo. Con una "affinata demagogia nelle pa1·olo e negli ani il nazionalsocialismo era pene– trnto profondamente nei ceti popolari. Pro,'Veduto in tempo di pace, :t quello masse il «· 1t.1uis » e i << circ<:nses » pro– prio con le opere 1,re1>aratorie di una guerra di agp:rei;;sione che le avrebbe in 11lthno fata!menle travol!e nella rovina, ora. nel mezzo del In f:U<'rra premeditalo e provocala, i cupi ne stimolavnno gli ii:;tirni bellioosi e la vana aJhagiu di razzu. Lo 6CÌocco mito germaniro del « Herren– volk », dopo le strepitose vi1toric suUa Po. Ionia, 'iml Belgio. 6ull'Olanda e sullu Francia, p:ln'c u Quelle mth- ... e ormai reni• tà: una realtà rhe ~i configura,,a ai loro occhi ne) matcrinle aspello di una b:u:z:, da godere dopo l'inununcabile lrionfo: j! mondo assoggellnto avrebbe finalmente ri– conosciulo e servito i legittimi suoi padro– ni, e padroni sarebbero sia.ti proprio ouel- . li che ave,,nno creduto neJlo « S,•c111.;ati, Gernrnnin! » del nuovo « Mrsso di Dio». Così, serrati plotoni di f.lohla1i e inquadra– te fomtazioni Jelll\ « Hi1lcr-Jt1{!:end » cnn– to,•uno. veramente con,dnli: dall'Adige fù10 "l Belt, Dalla Mosa /it10 al Niemen, Cerma11ia. Ger,,umia. sopra og11i coso. •opra ogni cosa nel mondo! ... Oggi siamo padroni dellt1 Cern1a11ill. ,lomarii del momlo i11tiero. PerSino i minuscoli « Pimpfe », nelle officino e nei campi, gii, sognavano <1uel primato in gaudiose immagini care alla loro piccola protervia, Non era quella un'atmosfera molto re– iJ>irabile n<:ppur per 1o slraniero che, scappnto da una 1rii:1a J)atria. rercavn lì un rifogì 0 nella ombrnlilc solitudine degli .,,udi. La guardinga scelta di J>Ochi amici congeni3li e almeno 6:0pportabili dava nel– l'occhio someltoso dei fnn:nici, e non era agevoJe J>!lSSllrP. int:olumi tra Scilla e Ca– riddi, vo,rlio clin· tra le inevitabili irnJ)ru– denze proprie e 1n ,,igile ocula1ezzn altrui dte spia,,a dovunque. In quell'ambiente dì tedio a!ò'fÌ!ò:tii3nte di 1>Slpi1anli 1repidazio– ni ronobhi, tullnvia, ·quakhe nntinnzi8ta. Di uno. Ericb HofTmann, dcrmatolog-0 di fama mondiale, mi è rimasta impressa una frase. L, pronunciò un giomo di profon• do malumore. in un momentn di i11dig1•a- 2:ione contro ,di Jdioter1 (e idiota in tede– lCO ba un euon-0 più spreg,iath•o che in ila- l::SlbllOeca Gino compito dj trarre gli altri ~ullu \'ia della Mdnl're su ~•t:Arche" di nuvzo-aprile rcdenzi-0ne. E noi stranieri dobbiamo &e• usciva il saggio di Maurice lJlancl1ot: comfare l'o?)ern di questi tedegchi giusti. •'Mallarmé e le lar18age", del quale questo A noi itnliani qu~lo dovere è imposto foglio IH1 dato 11 otizia, IJÌudizio e parzia– dallo stesso senso di gentifez7.a che abLia- le traduziot1e, "Rc,iai$Sll11ces" di apri/,e mo ereditato dai nostri padri. Come è no• pubblicilvano: "Lueu.rs sur McJùirmé" di 10, l'insigne romanUHa svizzCTo Ernst Wal- C/iarles Cliassé, saggio clic merita ampio 1:ocr,in una .serie di conferenze tenute ven• resoco,ito. !'anni• fa dinanzi al c-0llegio accademico L'articolo traua dcll'oM:urità di Mallar- dell'Università di Cumbridge, dirhiarò so- mé e dei mezzi per attenuarla. lennemento che l'umanesimo ibliano « c'è, ~\?condo lo (;/uiué, 4·ermetismo del da enpo a fondo, deçnocrn1ico » e che « per Poeta rappresenterebbe, certo, un'csigen• i grandi poeli italiani da Dante all'Ario- Zll del suo spirito, ma anclie un poco u11a ::oto e specialmente per gli umanisti non co11cession.e alUI moda del suo tempo che esiste l'eroe nel tradizionuJe senso della / 11, per rcezfone al democratico positiui– parola, cioè come ca"aliere o 6ign-0re feu-· 5 mo, tutto dedito al cullo aristocratico dcl– dale ». Nello spirito di <1uest11cont'ezione l'io fino all'iclolatria 1 fino alfo mistifico– che fa certo onore alla nostra r.ultura, « la ::.ione. J.'u in/atti quella l'epoca in cui vis• vero nobil,tù si acquista sempre &olo con sero e operarono- Sor PelQilan, Papus, ]ii la €.uperiorità i!ipirilua1o del.J'individuo, Ics Bois,Alla11 Ktirdek, M .me Blavatsl.-y e non ron lu ricchezza e con lo gloria ere• i Rosa Croce; si formò vrop,io u!lor11 ditnte ». Questa vera nobiltà, il cui con- quel curioso stat.o d'animo che imponeva celio è sorio, secondo lo iscriuor,- Evine• ai Letterati, calati firio ai capelli nell' e.so• ro, sei secoli fa nell'aura de1la libera de- terism-0, di conferire ai testi una conve• mocrazia fiorentina, è per noi un pegno niente dose ,l'imJ>recisione, da ottenersi <l'onore, Essa ci l,ega · qui veramente, no- apportando ,UJU'esterno, mecc<micamente, blesse oblige · atl una milJcnaria tradizio- alterazioni, m0ilifiche, varia.11ti lilla morio– ne di saggezza, il cui &pirito è testimonia• Wgia, alla sintassi e alla stil.isiica: espe- 10 persino da quegli sle.iSi la1>idari versi diemi banali di chi, con siffaite stravagan– del Eeslo libro dell'<< Eneide » virgiliana, :t' di forma, riteneva 110.~condere la po– che si citano, un 1>0' meccaniCllmente, ad cl,ezza del pro-vrio wle1110 e della prowia ogni piè sospinto. /ll1tlosia. Mn qw•.sto. naturalme:-rte, non è Dirillo a richiamarsi .-Ila nobilo tradi- il caso di Mallarmé il , 1uale, anche ammes– zione del1.a nostra humaniws avrà sopralul- so abbia volr;,'o pagare lui tmre u, 1 mlXfe– tc, chi ha la coscienza ncttu, chi nel tem• sto tributo al.la corre 11 te, basò il suo arco.. po della trionfanle germanofilia ha manie• nismo .m di wl(, dottrina che, per sublimi. nuto un ombratile riserbo o ha. anzi, resi• tcì tli pe,uiero, si eleva fino alle vette di 6ti10, non senza qualche 1>cricolo, a lusin- ,ma ver,i e propria meta/Mica. ghe ed a più o meno larvati ricatti. In no- · Quallto ai mezzi per ,li.uipare le nebbie me della dc111ocratica gentilezza italiana malùrrmianc, lo Clrnssé sugger~cc rm me• costui render:ì giustizia a quei tedeschi ,oc1 0 ovt:io, ma ef.ficace: acelarare gli ele– che, non ostante la decadenza morale e po- menti oscuri, studiandoli primo sui teJti liticu del terzo « Reic.h "· si 6ono manie :1perti, quali la corrispo11de11za, i fnvor,1 1101.i integri ed onesti. Ce n'enmo nei fa. d'("C{;asione e le pro5e m.en.o lavorate ..... migerati rampi di concentramento, in esi- so11%a tra•curare le vnrianti e IP confiden– lio e anche materialmenle liberi, quantun- :e fatte gti. amici per poi tornare, ar· que più o meno menomati nei loro diritti, riccl,iti da queste esperien%e, ai ,e,ti più i11 1>atria. o mt>no chiusi e, /innfmcnte O , 1uelfi duu- Or non ,,arà rer10 il numero cht, conta. si em1etic.tune111e, inie-ridendo per elemen– Conlerù 1>iu11os10la circostanza che. co- 1 f i vocaboli, i cos1rut1i,e, da ultimo, li:> nmnque, solamenle quC6ti uomini saranno idee. in grado di imprimere il primo impulso Come è not.o. il le.(sico det Poet<i è /or– all'opera di rim10,•amcnto morale e politi- mm.o di parofo u.mali cl,e, però, assumo 110 co della loro patria. E ciò è neccsEario non spesso Jigni_fi.ca~,., diverso dal normale in fOlo !_-.Cr 111C:ermania, ma anche per l'Eu- rmanto f'gli at!ribuisce (1.-l esse il va'ore ropa e per il mondo. poichè t! a~--urd o e'imoloflico (iime - tto/fi,o, rérumer - pensare olla possibililà di 1enere, per un riprendere, ovarement - avfrlame,,te. ,·n– tc.>mpo indefinito, a freno, coi soli mezzi l'antc _ r1pe·t-r. vain e veuf _ vuoto, ecc.) d:ftacil!:.ii, t~~acY:p:~) ::!i:::~ 1 •::'I a';;i\i 1 ~ 1~~ nvvero ln acrczio.,e p·nrr:a al çorr:sp"n- avulo. purtroppo, tante indiscutibili prove, d-;rit<' 11 oc,.bolo inglese (m.,int - many, anrhe nel recente passato. aurun - any. plus q•1e - more thPn. ecc.', Di ciò si rendono conio gli stessi alleali oppure un se,uo re.,/r d,.f rutto dil1rre·,·e che allualmenlr. occupano il terrilorir, ,,•r- ,fn r,ue 1lo che tt r>rima vl~·a ap!1ar-irebb,-, manico. Alcuni mesi or sono il Times '""t/e11do cosi tielle autent'cfie i,uidie al· ha nrcennalo alla nece~si18 che le qu311ro l'ingenuo lettore (nue - 11111,e non nu– grnndi nozioni "in("itr-ici rivedano la 1>ro- da. tu' - taciuto· e no11 tu. coupe - cesu– pri:1 poli1ica nei riguardi del popolo lede- ro p 110., cnppa, ecc,). 5co. insinu:mdo J>ersino qualche dubbio Più orip;11a'e ancora è in Molfarmé la ~ull'dTelto delle drnsti('he misure reprcsei- ein•nni. Alcw,e .~''" P''P.'ie div<"ngono QIVl· ve. e suggerendo, i1wef'c. come s1rume•110 :ci ,lel tut.to intelliflibili sol che si nbbia r,iù adeguato a rieducare <1u~ll:i gente. pro- la p<l:ienza di ~061ruiro le proposi:ioni prio il 1ra11amento umano e crisliano che cli~ le cnm,,ori(l<mo. come ad es<mpio è non eselurle i socrorsi materiali e mora\i, imlisp1111.~nbile · faccia clii vu,.fo interwe– e, pur s<:nza trascurnre le debite mjsure e ,.,,p,. il t4!.~ro: ., A la nr,p nrc"blrmte ,,, ". cault=" 1 e, prelude alln riconciliazione tra il Tn7volta egli no11e il compleme11t.o prima ,'lncilore e il vinto. del verb,> e il soegeuo dopo e l'uno as- GroVANNI Ne:cco sni lrm•m,o dall'a't.-n: talvolt,, il soggetto • DANZA DI MORTE• DI STRIND– BERC -,la per essoro ripresa in film a Mi– lano e d<fattata da ]agri Aurenchc J>Crfa ca$a fmncrse A.loine. Il film è direuo da Marccl Cravc1111c,già a.uiste11Jc di R,moir e montatore dçlfa serie di documemari; ''Percliè combat1inmo" di Frm11f.Copra. /tltcrpreti sara1111Q Ericl, 1•iln ~trohcim (' Dc- 11ise Yernac. 1anco P, facilmente sc?mbiabile col complemen• 10: toluol•a uri verbn introttsi•ivo è rdo– perato con un complemeritn diretto. Sen– :a poi conttrT"' che le difficoltà aumenta• 110 a cOtLcadelln paninle ed anche totale soppre.~sio11e della punteggia!ura in. alcu• ni testi ..• A c,ò ,11/;i a.gtri,mea che il Poetn usa- 5en– :n risparmio l'elli.•si o l'I circonlorurione ad evitare la denominailo11e dell' ogget.to poetico cui, per la 11ota Le11e, deve •ot– tani.o alluder,i al fine di nasconder così l'idea, /lwco centrale del pensiero. E tralasciamo, per brevità, gli esempi probarui che l'Autore present'i ed illustra a giustificazione anche delle ,1orme .simat– tiche e ui/iJtiche ricavate dal!o aiudio dei testi. Questa la .'l'.ostonzadel chiaro M&gio del– lo Chaué il quale, come è dello· "in uno breve in1rodu~ione radtuionale, è dal 1911 che lavora attorno all'ermeneutica mal:ar• miana. À dire il vero, i risultati di quella sua nobile fatica non apportano alla matrria un contributo del tutto nuovo, dccchè i recenti glouatori asli steui risultati, sw per più. erano 11i.à arrivati: ma resta indub– biamente allo Chas~é il non piccdlo me• rito di aver consigliato un me·odo di ri• cerai semplice e sicuro che forse non ntl· ti i commentatori non hcnrio aclottato e che. .!te seguito dalle ".,qu'fdre di inrer• preti" mupica•e dalrinsigne fi.rologo fran• ce$C, 110n potrà nnn dnre onimi /nitti. Restn. peraltro, da determinare perchè il Poeta. u JHJrte il gu.5to dell'epoca, ri1e11- ne di dover creare, per l'espresc--ione del suo pensiero e del suo canto, quello stile unico, inimitabile ch'è la croce e la deli– zia di molti di noi: ma ques!o è un al– tro e pi,; difficile discor,o. RENATO Mucc, UN DECALOGO AMERICANO SULLA LIBERTA' CULTURALE NEL MONDO ha presentato, sotto forma di relazione, 1l Sot• totegretario di. S1ato, Wi!liom Renton alla Commissione Nazionale degli Stati Uniti per la Cooperazio11e Scientifica e Culturale. In delta relazione Vfngono propoui dieci obie1- tivi immediati per assicurare la libertà di informazioni in tutto il m"'lndo. Accordo gene,-ale si,lla libertà di informa– %ioni; accordo percliè ve,1ga .!tcm1,re indi– cata la provenien:w ciel materiale informa• tivo di fonte governativa; compilare dati sulla natura e .sulle entità degU ostacoli ''rti{i.cialmente creati al libero scambio del– le informazioni; favorire l'eliminazione di tali ostacoli; preparare il te.rre110per libe– ri scambi di film educativi; libertà rietla trasmissiotte per radio o per telegrafo delle informazioni; promuovere servizi postali più celeri e meno costosi; conferenza i11- ternadonale degli editori; servizi rer lo scambio di noli%ie bibliografie/re o relati• ve al cinemrrlografo: programma radiofn- 11ico detto "Yoce delle Nazioni Unite" da trasmettere sulle reti radio/onicl1e e,ci. sterni- * E' <:JUNTO A MOSCA LO SCRITTORE UNGHERESE LAJOS ZILAHT, il quale ,i tratterrà nella cnpitale sovietica per tre set• tima11e allo scopO di prendere contatti cori ·li scrittori sovietici e di tenere alcune con,. fere11ze sulla moderna letteraturn ungltere– "· Da Mosca lo scrittore Zilahy si recl,ercì ·ra America, dove è staio invitato da urrn ·rande Casa cinematografica. Lo Zilal1y, del resto. prima della guerra ha già trascorso più di un anno in Califomia-, ed era stato in quel periodo uno degli autori predile1ti ,li Tloltywood. .s [N □ TIZIARl □J A CURA DELL'UNITED STATES IN– FORMATION SERVICE ,on 0 pre,aitemen– te aperte in varie città d' lralia delle Bi– blioteche Americane. Il publbico è cordial– ,,eme invicato a frequentare que.ste Biblio– teche senza alcuna formalità. libri recenti, perlodici. giornali e materiale documenta· ,·io arrh !lno regolarmente dagli Stati Unjli ~ sono immediatamente mes.si a di.spOsizione dei lettori. Biblioteche simili ,ono a: Ro• ""• vio San Basilio, 45 ;· nl_ilano. via Cau Rotte, S; Napoli, via Medina. 24; Firenu, Palmzo Strozzi; Palermo, via Ubertà, 9; Comple.ssi di. minore entità si uovano a: Bologna, via Zamboni, 35; Bari. via Ca– vour, 2; Torino, Palazzo Carignano (•); Genova, Salita Santa Caleri.na (•J. (•) Si inaugurerà vereo i primi di No– vembre 19.J6. IL GRANDI:: ATTORE RAIMU E' MORTO a Porisi il 20 t1gosio scorso in se– guito ad attacco cardiaco. Si chiamava }ulcs Muraire ed era uno degli atWri più significalivi e complessi del t1.--atro f. cane.-,& La ci11emaogra/ia mo:,diale è pure i , lutto. Una delle più mirabili interpre:tuioni di Raimu fu il " Mariiu '' di Alarccl Pcs~l, adauaio allo schermo, cui seguì un altro successo personale e folgorame " La mo,. glie. del /ornaW '•. Raimu ebbe occasi.on• di. " lavorare " anche a Roma in un film ricco di sensibilità doloro.~a e vibrante: '' Dernière jeune.sse ". Ullin14mente alla Mostra di Yene-;ia Raimu colse, davanti al pubblico italiano, uno dei suoi più grandi trionfi interpretando " Panico " $0lto la guida del regista lJuvivier. * Ul\ UOCUMENTARIO SULLE ACCA· DEMIE ESTERE DI ROMA cl•• il/u,tri U fervore di attivilà e di inventiva orlUlU!IJ i11 questi, focolari di cul~ura, clie in ialuni casi - come per esempio l'Accademia di Francia a Villa Medici - ha11no una glo. ria secolare, è in via di ripresa da pari. della Casa cinematografica " Universalio •• * LA R,ll\ASCITA DEL CINEMA IN GERMANIA è in ge.staziune, e si proptr. persino di fare di Monaco la lluUyumod europea. Po- ora vi si è in.sta!lata la '"K." (Kame~a Film) che, si dice, inUierà la j:Q produzione C-On alcun.i documentari d'argo– mento .socirtlee con un film che av,à per titolo: "Dì la t.""erità ••. Le autorlù ame– ricane d'occupazione in Camania sono 011ch'esse del parere che il cin<'ma tede– sco deve risorgere: hanno perciò a.ssunio Erich Pommer, u direUore deU.UFA, clM era riu.scilo a fu1sire in tempa dalla Ger– mania e a rifugiarsi a Hollywood. Egli è < onsiderat<, il miglior regi.&tG 1edesco /u il "lanciaiore •• di Pola Ne1ri e di éon– J'Qc/ Veidt; fu anche U reJista di " An1elo Auurro ••, la grande inUlrpretmione di Mccrlenc Oietrich ed Emil lanning. * IL PRIMO « CINEBREF • ITAUANO !la per sorsere o /llilano, nel centro ddJ,, città, sotto l'egida del Centro di Studi per la ci11ematopafia educativa. Com'è noto, esistono all'e.stero molte sale di •• Ci,w,. bre/ ", O!'&i'} di spettacoli welli, deUa com– plessiva dura!a 110n superiore ad un'ora, comprendenti una urie di documenlari e di film d'atìualità. Il van1a11io clie offrono queste sale con1isie appunto nella rapidi&j ciel programma, gradi.la agli .spet:at.ori fret– tolosi. e nella esiguità del preuo, gradita a tutti. La prima mani/esta.:ione imporlanle del •• Cinebref " milane!e .sarà una " .se,.. limarui per il cinema educativo ", indetio per il periodo dal 21 o«tobre al 2 no– vembre. w uscrro • un1or RIVISTA INTERNAZIONALI! PER 1 CJOVANI t una rivi8ta basala 11opra una formula nuova, raggiunta attraverso un accordo eo.:1 le più moderne riviste europee per ragazzi, che offrirà agli odole– sccnti la lettura che es8i atten– dono e, dh·ertendoli, contribuirà fortemente alla loro formazioue culturale e morale. Uo fudcolo di 6•1 pagln", rlecamoeoti, llloe1r■to1 L. SO. Speciale com.bloaalooe d'abbou11mc11110 al 4 fatclcoll dc.I 1946 1 ,.. 150, INVIARE L'IMPORTO, A MEZZO VA– GLIA POSTALE, ALL'AMMINJSTR.4- ZIONE DI "}UN/OR.., -ROMA. VIA PO .JJ

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