Fiera letteraria - anno I - n. 29 - 24 ottobre 1946

4 :!".~~;;~~~~: t * I L I B R I ·~~ J A 8 ,~~u! ~ o éhe - direbbe Saba _ « si rk.calda di se .._ __ ._.._.._========------====--==-----=====--"""""'=========---_, ED\VIN CERIO: Guida umtilc d, Capri., Roma. O.E.T., 1916. pp. 21,1, L. 200. etCS88 », probabilmeutc ha 11erupre tenuto l'autot·e 'o'Oleva bauere. Si capisce fin trop- \,. 1,.tctuiuo di se stesso eul chi vi\'C il lettore dei pre.cedemi li- po che il suo asserito agnost..icjimo è bol- ; ,;.,.. L"aggcuivo ·· iuutile ", messo iu. ~i- bri di. l.andolfi (« Dialo,i::o dei mas 11 irui ii• l'e t..Cumato e che egli è tutto dalla parie :f-·_.':,:"-:4~_~:-~_: ~.-,:~.;,.,: Srnza una pretesa si.Jtemlllic a Ciarlc tta s_i si.a noi. ii1olo, è quello eh.e indie;,, in ltemi • 1937; « 11 mar delle hlaue» 1939: i:el prete giovane. E' eon lui special 111 ... 11. i;,. • ~ .. _ arviciua al foro di nlc1111i problr.mi 1(p/. torio dclfa111ore per il suo libro. A « La pie1ra lunare» 1939; o: La Spada o le allorchè, portato dalJa foga delle nrn- 1 :, ~ ✓ 1. ,.~ · l'n,wft1ict1 es1sten:,ale, obbedendo r o11 c,o J'impressiu11e è raffor:.ala da t11Ja pa· 1941). E non è dello che uno consimile u.ric opinioni, il sacerdote si 6pingo a un 1 1.· \,~~-V(/'.:---).. . I "d u 11 pi,i dir~>ltoecl e//icncc .crilcrio. mew. rat.J-0"'1/c prefa:.irme J,atr, mlo $Capo ditridenza non gli oorga dinanzi a gua- punto eslremo. Comincia,. il gicvunc Don · ~"-' _.;,,. ~" dologico. 1./assur,lotà Jilosu/icu dcll'esis,teu• dichi"rnlo di scorag,;fore il lellore, che stargli un 1,0• il ldiletl"' di <1110.)to nu<Wi'.> Alessio, a des1are •uo prim., scandalo con i ~:-...... €3' zialismo permclte ,1 ç:iarl<'tta la scoperta d~ » gi111110 ·• Ji11 qui, se persisterà " vo• racconto, non meno sconcertunlc e ullr.t• l'affermare: u Che cosa ne 68 una J)Overu u 11a sua autobiogruf,a che. agf>volmc,ue glt ler visiture Cftpri s<1ràdegno cli esser- Unle degli an1id1i. do\'e 6C giuoc 0 c'è. scimmia dei voMri altari e delle v<Mtro • , ,;;i libera dai dati tempomli ~ si prospelto vi iutroclorro eia tJucsta, guùla ". La ,i 1ra11a sliwoha di giuoco grosso. Ma i: OSLie consncratc ..• » e nrri,•a :t gareggiare, Un giovane naTratore iu 111111 si11C('ritcìspa:.iale llOII priV(I, verò, quale. dun<JIIC. 11011 Ò certo guida in ioveet più probubile che, e~sendo quel agli occhi eslerrefoui del prete ,·eccliio e I cli ticce11ti passionali. senso turistico, ,'11cbbcne 11011vi man- che Mucri chiamò il « montaggio bndol- 1 dello i:itelle con b scimmia in (atto di Stami~ ? 11~m,to ~ 1 ff:nuo _Or~ega Y Gas- J..,acosrnntc e Jen,w preocc1111a:.io11e. •lei chino /,e 11 o 4 uiot1i- reaJ 5t icl,e, dalla liano I) una buona otorre,·ole macchina' sacrilegi. Per eticmpio soHenendo cho set. all eta di ve1111se1w1m sr. presentano rivere coli.o nel suo momemo 110,,. swte• topo"g,.afia tigli usi e costumi, dalla oarra1ivn, il lettore sia prc 80 piace,·olmcn• 1 « Dio è... al pari di quella 6Cinùa. al'-'!,mente d~ll'artiSla i ,,uni A le i_dee che tic-o 11111 bipofore, nella sua tensio,·C! ,timor- geologia ai 1rasporti: il tulio trasfigu,• te !1ei 11u~i lubrif!~~ti'-s~n:ii ingran_aigi. Di- esLraneo alle vostre complicate pnrtile <Jj P"' sviluppera ~,el cono delfo s~m vita. ~a/• fica, tengono cor1tinunme11te iu sospeso 1I ralo clall'lwmor ,lell'a,,tore, (come fa111 In prima nov1ta. d1r1nmo cosi ebterun, dare ed avere! Dio non ha nulln ::i chJ Jaele. A111ello sa trova ~,e~la felice c~nd1~10• g1udi:.io ,li d1?Cadc11r.a nei valori ~ Ciarl.e~tll 1mò immaBirwrc c/,j co110SGa i suoi ru- de « Le Juf" zittellc u t.lll proprio in quc:•. fare collo vostre o nostre ist:t·1zicni mo• m1.d1llV~rtoceato quell eta /male ecl e al suo può of/rontare il giuoco delle alrerm,11re mtm:i e drttmmi c<1presi), e da un suo Ila più cordiale dispo~izione verso il Tac- I rali, coi nostri aharii colle uo:ctre oslic pr,mo l1br'! con q1«:sta r11ccnlta tl1 nnv~ll~. coloriSlicJ,e, dcli<: imlulgen:c i,1trosvcttiv('. peculiare aue,:ginmc1110 critico vers4! conio non introlciato da quelle divagazioni consacr111e .•. "· E poi confessando: « Dio Nelle 11ual1_ dunque .<!?'''.ebbero trot·,trsi "' Egli spitr il momenlo iu cui /"uomo per la 11wterin o fui JJiti che famibare. E che l'eMrositù -dell'au1orc s:mbrcrehbc rcn• non so cl1e •iu »,· e in un cresccnJo di ri-1 nuc_·c•.· mo11v_i11arr,'.hvi. t/1 u11 _lavoro futuro: sua .we11turn dovrebbe m1gcfic<1rsi. mn pare """ g11itlct,,;piriwale, piuitosto. Il tito• d P l ''A // b ess d• C I lo J>er /m-h, 11011- si può cerio disco110- ere inevitabili. Il giuoco, dicc,,amo. c1ui , olta arrivando all"esplosicne empia e, ci mc ,e •· ". 1~ 0 c, -~~"' rei "' p~ss . . 0 . che ciò 11011<1vuc11g<1 m<1i e che Ìllr cita scerc (lfl l-:Clwiu.Cerio che da vari de• li diventalo grosso, sì da mettere a repen- si perdoni, gianniucsca: « Mc ne 6hatlo alcwi_e quo_lita cl,~ J.ll< I .~upermio ". ri~ulMt, al c-os11c1to t1'!ll'w,gelo f<1ccilldi rutto 1,er- 001111 ; tiene ;,, smldila,rza leneraria ta,cHo d'imperturbabili1à dello scritlorf': tlclla vostro Sacru vivanda .•. ». E infine !lel ~,bro ci a!igurwm_:, eh.o, p_er lu'., l affer- chè ii cherubi110 si ritrngga. l"isofo. eome dire che non è più nn aiunro. p, .. all'aperta ribellione. alla ,sfida che baste• maz,onc d~ ç>rtega n.s,~lt, rm~a <li ~alorP: n; fatto ci :,0110 i persoriaggi, a11z.iil per: nitro il eapore un po' Efullo deWar1i(i. rebbe • for supJ>Orre che la scimmia. an- 8 q~ieSlo dic~mno f)~ormo ver ' « !emi 1 ,~ei somu~gio. qu('st'rmico perso,1aggio ~he ~ cio, del pas1iche abilissimo, cootinua a zichè bes1ia innoctnlc, è nè più nè meno suoa.. racconti. T~m,, .s~con~o 1101 - ! 1. 011 0 J; l'mrtore. />,';rii vuole vivere r.011 gl, alt~• fini sentire anche nel momento io cui lo I ('he il Diavolo: « Sacrificate quella povera su,ilr ~la una dir<'tta ~sperre,iza (.s !nt-en · ma vuole effenuare l'opera:.ione imposs1• tttillore appare coi11\'oho in una q~e1nione- creatura, In scimia, sacrificate me ... Ve11- mngara. solta~•to 'sp_eri,• 11 :r,., f~'. 11" st t't/"n~ bile di rendere gli altri tl!1cili a lui rinu1• davvero fuor del comune. Prol,ab1Jmc111e dir.a1evi della vostra vergogna, ~lclla vo- ,,.aJe,;;e,~icr,te_ libre'fcltt e co 11 .v~t'°c'w .'· .. fl nerulo però, ,111al1. so1,o. Vuole. cioè, il tale eapnre è più della crOF1ta che t 1rilln stra ridicola impotenza del VOSlro ti.Stio ,. a sv•_lupl)i sempre prcv:tl•b• '· m_, I per- ,n(l<il~imo dcll,1 docilità. polpa 'del libro: tfidamo ~cl _pa_r1icolnre I delta ~ostra rebbi~··•.». '~oi non vogliun~~ ;~;,;:{t',,~=r~tfo,,~;~:.co:•·:•t;;:ta",,,~,;;;'S~,;;,~; Que.u0 nor, è giusto. Ciarletta cosi vreso ~810 della prosa. Pr~s a nond1e m~pecc,~· 1 entrarci affullo ~c1 .,. puo c~edere n~eglio O mr ]oU. " nrn ari sono mr,rf.dil,i.tml"lf• in t1ltri cam11i dal proUenu, filosofico della bile t1cor revol~ ma d1 elabo.ro~ a i111f~'-')1.e_he pll'aut?re) 111 • uim c!uestion~ cosa d.e- t:1,:i e,mi ;,;omrtorf di violinn. Alliello ha giustizia e dol problema '1clltr do.1a.tura •~~•01-0 sofìi.ll~ ata ~ !enera11 1;s1m~, p 1en~ l~c:ua, _pero ~ffaccwmo il dubbio che lll fatto j 11 maP1o<1lloscrfoerc in e.,,,,ciw:it•,ii delle qua111ir,ì e,'ltetichc capirfì l"ambi~uitir d1 1mpen?ate. mcred1b_1lmente auhr.he. 1l1 fin dei_ conti e11Sac?n tulla Ja. ~ravura. giornalistiche. e le sue nor ell,. ,;;ar:no per di q11es1.omio rieorso alla giustizia. movenze mus~•;te e _da sprcnHlure anohe, l'esoteri~mo, la ~ottrma _e I~ &pm10 ten• l'apvwuo di giomaliMico. t•"lche nf'l ,,;;(•,i• A. G. FF:HRARA che qu~?to. p1u vnJliono ~are nel p:irla!o latore d1 l:9nd~lh. non e ~1 molto ~t"ri- so ,,ositivo ,li un pittlio di iin1,r,lJ,, e ,.1a. t1nto pm nvela?o l-0 studio. Cert~ qo_tst~ colosa. ln(1ne U1 questa s!oriu va a finire cevole. 1At rir.erca d~l'a •·uoi.•:1,1·· cu Clii NtCOLA CIAKJ ElTA: Taccuino del persouag– pro@a. capac~ ~1 da~e m~h~ o11od~1s.f.az10~1 che 10110 in ~erto mo'~o s aggi1~s1a, ave!1do rcntrarc la 11 ovella inlcrf>.s~, i.',ruinre, ,,·i• flio. O.E.'J' .• Modern. 1 • .19-16. PI>. 116. L. 10. •~ b11ongu~1a1_.e carica "!• m1!nz,o,11 fòal1• a~'tlto cura 1 a~to~e d1 se1>~el_hre cosc1cn• ,lememenre, llssai piri cJet, 1 1 , -, 1~ ,,ortica nch!· ~ nnzi ~ _vnh~ fit fa 1? tempo a z1osamen1e lllll~ 1 protago111s1t. C:ompruo e umana dei personaggi; i quc.li ,~c, loro cogherv1 _la mal1z1a d1 un ammr~car~ trop• 1:ombolo ~he! mnocente. o. no, ~1!ne u~- movir.remi plicologici e nei !o. ·o ..,., 11 ,,,,ri po 1ottol~nea10, e app~nto pe~c1ò III ei;sa c_1soa esp1az1one del cr1mme; c10.e sacri- risullono poco attendibili- Qut!.tlu o! di/f'lto tal!oha '.' amo_rza lu Jll~ genu1~a e amara f1cato ~ una L~gg~ cho non lo riguarda. d'eià e di inesp('rienza, ma dice gic', "bbu– a,ura de, h1t1. Lo scrinore M conf.-rma E a chi rcpugni d andarla a cercare nclln $tar,z,, .,; 11 ll'ambi:.ioni dell'autore rivolte insom'!'a. di natura eminenteme.n1e. intc~- empietà dell'atto scimmiesco .. que!!ta J)O· a una novellistica da succe.,so, d; 1111 1,1,,;. lenu■l111t1u; devoto aUa propna mieli•• trebbe essere la monle del lihro; oppuro ,·u: ambizioni che sembrerebbero ovvie e iena non in maniera narcisic:tica ma q,:ie1;t'ahra ortcrta dalla fint- del 1ro1>po sono invece innatw ,!i o almeno peruicio• come • qualC'he cosa di e.sterno. Una ,ona bollente Padre Ale,sio: .ie in un primo libro. Per noi è i' sr1•1q di di inf1tuuion• verso una •poetica• rica- I « A padre AleMio fu tolta p::r Junt,:o una rinm1cia. Ed è pf.>CCato, giacch~ !". .fni,,l– Hta per indubbia i.·ocazione ••traveno una tempo la measa. Parrà forse poco, mn gli I Jo (t1 accetture lP sue prove come promes.s~, Ntroea contaminazione .di. tMli eccezin- è che in quello &tesr-0 torro, all'e;oca .se si con.iidera lo sua abilità 11clto sn,lge• n111i. fra i qu11i è quasi d'obb1i@:n mettere dico della 11ua hravata in casu delle zit. re il filo di uno vicenda e neli:. aciogli('r• ICaf'ka; •i tratta però di un K1rtcn illim- tedie. gli venne non 60 qual 111ala11iadi ne i nodi al momento opportuno. l'idito ma anche epoili•to di quello c-.he mente che delle un poco a temere pel I Da addebitare all.'ecli1ore (che è /a ca.~a l, Il rno 'dono più aho: li ten10 profetico BUOsenno ..• eicchè li superiori (urono hcn ed « Sagittario ») anche se ne avesse cr,lva e 10CiaJe. I lieLi di coglier l'o('casione " ,li evitare I l'autore - il che sarebbe grave - l'as- ln apparenza, ne11e o: Due ,:i11e1le » Lan- maggiore scandalo 11• l aurda presenu,zio11e clell'A11iello sul risvol- dnlri h~ rinunciato a certa _HLtrti.. a certa LIBERO BIGIARETrl ! ''! della coperti"~· Paro~e tonto impruden- propens1one per una fanta•111 « pura •· ma I" che non vogliamo riprodurre per mm nel C'Oflrina-ersi, o nel ce.lere. a 1JD4 tesi -,.--- 1 1 . 1 fame ricadere la goffafl,:irae sull'autore. e ad un■ conse,:nente diale11ica rHionale. 0 '-'.MA~O • '" 001 • 1'. 1 : Le 'ue zite 1'·. r B d H>mbra che 1hbi1 acqoi•1110 un'altra Jj. Bompiam eihtore. M,lonO 19.f6 · 1m. 16n. • .. . berti: quella di una invcn,:i~ne meno meee■ni('a. fri1ida e, per richiamnrci al titolo deUa eua opera più felic-e. lunare. lneomma ,;ia'llo foori da un 8U'T"1lismo di u OJiretti o di asoetti con la favola dtlle Il O. sitelle e della loro scin"'1ia (anzi ~eH1 studio su Palmerston .. 1A studio che Eugenio Artom dedica u poJeonioo, cioè Ji unu egemonia cooliuen• Lord Patmerstoo (li conduce u1ihncn1e il I 1 aJc, poi alla scuola di l,Bnniug, cb1,,mten– leuore itali~ framezzo aUe loue politi, dc la necel)Silii dt rovesciare Jn ::.Huuz,ooe che britaoo1che in un tempo in cui toi pre- europea, sbrogLiandola da.Ila !:)anta Ailean– cisavano la forma e i deslim dell"lmpcro t:a i cui t)re~upJ>Osll J'lnghillerru r11eneva e, per e3so, della pofo.ica mondiale. E', 1 ,umos1 e la cw !"unzione J>OIH1caJc era inoltre, uno 6tudio assai peoeuanie di uno pm che sospena. Palmcrston rinasce « libe– stra10 della sorie1ia inglese (quello {liÙ alto, rnle ., dal ~uo conc1::1todt un l'..,uro1ìaequi'• che .. 'On~crvuvx ia pieno, neUa prima metii librata e perciò non don11nabt1e, e d.1Ua del secolo decimonono, la :cuu iurtuenz11 profondamente 6eD1ita neccssitù di uo'inte– polit..ica) e di un individu.o che, in estill. 11a i111erna ottenuta soddisfacendo gli esi– manlencva una sua ind11>endenza gcni11lc, gcnli e gli soonlenti quando la ficissiorie giovnndosene da uhimo ai suoi fini, o ai che Cl:16i producono nella compagine JeJ fini ch'egli reputava 6alutari nlla patria, paese .~i avvertr. trOJ)l>oprofonda. Gli scon- Fondandosi in gran J)ane .!-UÌ documenti tenti, al su9 tempo, 6'idcnLificuno ool bloc– co~tenu~i nella Yitu che Ji l'aJmerslOn I co dei cattolici,_ comJ>at1isi,imo in Jrlanda, M:rLS~ il Bulwer L)'tton e che, eome qne• e colla popolazione oi,craia, priva ancora eta, s1 forma prima che fa figura di Pal- di diritti politici. Non lo muo\'e mai uaa menton aia giuma all:i 6lla piena 6la.tur• ideologia dewocra:ica; non ai,end1ca « (11- poliùca, noncbè l!iu altre opere ingleii rilù .»• .Ma lo guida l'opportunità una vi– " cJ,aesiche • nel campo biografico, l'Anom 1ione esalta di quello che puo e' ,tc,·e es• ,·noi dimostrare, contrariamente a opinioni llt"re l'Jngbilterra nel mondo ottocentesco. che hanno oor.)o anc.lio iu lnghiltcrrn, che Perciò il suo abbandono de, compagni tcry Palmeri:1on non fu, nelia 6UOcorriera 1>0• 11u11ndogli sembra che permnnere tra loro liLica, impulsivo e muleVl()le, ma anzi, nt# iia come votnrsi a perpc1uu nnrhilosi la trave~ao le mOdi(!cazioni dei Buoi aue~gia. rit.erca spregiudi(;{lta di al.tre intese e ~ag– menh, coerente d1 una coerenza che gh ve• grup1>0111en11,l'nccctta:,Jone, in ddini1iva uiva dalla lunga pratica dt!gli uffici pub- contingente, dei poSlulati Jei liberali qua 11• bHci, dai suoi frequenti contatti con f(.-sttt• do ei accorge che, per realizzar qoaJcosa ro, d• un• i,pregiudjcuLa libertà di fronte bi.sop)a far 61rada comune con Joro ' a le~~mi polit1~i che eraao poi, in u.Jtim11 L'o1>era dell'Ar1om 6Ì (erma alla· soglia analisi. cuiegone « mondane» e puri pun• della sua épeci fica a.11 ivi1à di minislro dc– ii.gli. La sua ilO~ia ~ quella tipica d1 un gli ef!teri, che dove.va esber quella dove giovane ar1~tocrallco .a.nglese. Membro della twrebbe lascfato la muggiore e più discussa ~mc!a de1 ~omum a . ~entun. ~nni, •u· impronta. Du.rnnte la lunga preparazione b!Lo n~uue8.S() 111 un uJf1c10 poli11co-:11nn11•6i era sempre opposto al predominio ti, 111stra11v..,,a ve.nti<1uat1ro è ministro, ;;cl~- unu delle potem:e europee, 1alvoha del– hene non foc_cla p~rl~ ancora del Cab,- l'Anstri:i, talvoh.a de,lla Russia. Vedc,•a in ncuo. Ma qu~ co1!1mc1a a nffermar81 con ,1ucL tempo utile agli in1ereui Lritannici n?te 1,erso!la.h. ~1f1uta - per un 6en30 collegan•i l'indiJ>endenza della Grecia e il d1 ~ro1,orz. 1 011c JllU_che J)er giovanile mo. moderato liberalismo di Sp3gn:i e di Por– dc~L1a - 11 canccU•crato delJo scucch1erc, toga1lo (donde i t1uoi 6COnlri coi con.ser\'a• la carica repu1a1a più alta dopo quella di tori); come J>er Canning r'era 6tatn u1ili1à primo mi,nist~o; e, fo~10_più ~tr_ano nnrora, nel «col!)('» !)ÌÙ vas1o dell'indipenden~ per vent anm reg_gera 1I m1ms1ero. della dell'America spagnuola. Interessi ch·egli 8 (. guerra cosne san•o e _auento nmmm1blru• ferma ,·alendosi sempre di umt cau1u di• tore, ."?" t'Ome_u1~0.cluamato a quel pob!O (cu di principii, con armonia 11chicliamen. PER IL POTENZIOU,:I\TO Ul UNA POLITICA DELL'ARTE ITALIANA t'ar– cl,it.cllo 011. Flnrestano di Fn11sto (demo• cri.ufono) lrn prCsen!lllo <1ll' Assemblerr Co. sti1ue111e la seguente interpelltmza: " Il sot. totc,·itJo richiomamlo l'atte,u:io11e Ml Go– ver110 sulla 11ece.ssità di impostare 1te11:cr 11/te·io~i i mlup. il piano di una politica dell'Arte, chic.de quak posto si intentfn as.seg,iarc ml essa nel quadro generale del– la ricostn1:io11e. t!ato che all'Arte l' /tu. lia dei:e il suo primato spirituale e lo IIHI iticompllrabile gloria. Il ritorno a!la tra• <lizioue ccl tifa ,10.~tra ClHlSGJ>Cl)ole mis– sione co1&lribuircìvalitfomente a cos·ruire il suo nuovo avvenire. !\'cl voienziamenro del-, ile Àt'ti, pure, e nella orga11inazione a ,·arattere nr,:.io,rale ,lel:' Ar•igiauato e del• le Piccole lmlustrie - in connes.,ionc m•• che ad un" più ndeemrta politica del Tu– rismo - il Governo troverà la 11(1t111al" base dcllu .sua 11uova economia ". U,\A MISSIONE ITALIANA PER IL RICUPERO DELLE OPERE D'ARTE ,i è reca'a i,1 Cerma'fia, guidata dal clou. Ro• dolfo Siuiero. Essa è incaricata di ricu– perare q,umtOI è stmo fl.C(H)Tlat.o dai nt1• ~Ì$!i in lNdi,, durante la gu,erra e tutto <111ello che è stato irregolarmcme "spor• tata, .sfruua11do le manie coller.iortistiche tlegli esp::ne111i na=isti. ,Si O"nrtrt 'di nur•e• riale che supern in valore i 17 mitiardi. A FuffMein (Au.s1ria), ad esempio, so110 nali rece,atemen!e ritrovati ·• l..,a Dt1nae ·• ,lel Tiziano, apparten1>nte a'lo Piroacfltel'VI di Napoli. ed i '' Ciechi " di Breughel, che. i11sieme ad aftri. capolavori erano .<:lati11asco31i11el .,o,·erraneo di Cas!ino e di qui a&porto:i àai te,foschi. La sede del– la mi.. ~.done 6 a Frm,co/orte; si apprende ;11t< 1nlt ., che i qrwtlri de'lli im1,..etsiot1isti /ra11,. e.ii, che fu~ono ritrovati dall'Arma dei Carabinieri a Firen:.e. ottrarerso fnr1unose ,:eripezie e che ar.tuolmente si trovano a 'loma, S'lTanrro restituiti ,,ro.,simome11,c ulle nutoritti f•ancesi. * IL PIIE:MIO VAI.PERGA IIELM(INTE E' STATU AGGIUDICATO ,I STEFANO TERRA il 29 .,eitembre scorso dalla Com– mi.,sio11c del Premio letterario omonimo per ,m'opern narrativa, riunita a ValPQrga Cn. navcsc- J,n Commissione com:1ostn da u,,,. berlo Cnlo.,$0 (Presidente\. 1-'iliv:,o Burzio. Amedeo U,:nlirii. Piero Bargis, sesrelllrio. Vi11cen.zoMollino e Pietro Zancttt, dopo u 11 lungo esame deUe 14 opere cho erano ri- 11~<1st.e it1 di'lcmsione, ha dc.sig'll(rto q:wlc vit1Cllo1'C' del Premio di lire 100 mila per l',mno 1946, Str/ano Terrn per il romanzo «Rancore» (editore Efoaudi). [a giuria ha inoltre .segnalat o l'op era di Carlo Bcr11ori {t( Tre ca.•i so.• pet.ti 1>) e il volume di Re– nillmi,ro Drtl Pabbro « La Ciove11tù perclu. ta ~. nonchè i volumi (d~o Morte non co– st·, niente» di A11to11ioAtelusrhi ~ « Cla.,.,c 1912 l> di Uli.,sc. f.,a giuria~ che t1vcva f 0 r. 1111110 a lu111Iola propria attenzione 8till" o– p.era di Guido Piovtme « Pietà co111ro Pie– ta ». per altre quolitfl leuen.rie, iu 11 /tinw optava per l'opera di Sir/ano Terra, CUS'IAVO CIOVANNO 'I: Il quarticTc roma110-del Ri11ascime11to, Roma, Ediz. della Bussola. 19,16, pp. 134, tav. 14. di., L. 250, E' una. raccolt<1 di studi vari per il tempo e l'occ<1siune sull'argomC"11to della Roma ri11a.,;;cime11ta1'e e vuol p,. !lere sopratutJo "mm presa di posi– zione per le ragio,1i di carattere tra– di:.iouale e clell"mubienle lklle vecchie ciltà ", come è dello nella. pre/ar.iane. L'aulore aggiunge: "Contro l'arido utiliuvls11110 clre b 0 omfoa. m;scheroto iti vari modi, e contro lo sbaudomen• tn arti.stico, che 3periamo trwuitorio, 111' è sembrato t1cce.s.sario affermar<' la necessilà tli atlener.,i alla grande tra– dir.ione... " c co11c,Ud.ccol voto che aU'architetlurc, si rivolga un "sano 1ia:.io11alismo '". Dopo tali parol'C il lettore sa coS<1aU0'1llersi. Buona e ben illmtrllta l'edizione. JACQUES THffiAUD: Il magico vfo/ino, (ricordi di vita e d'arte raccolti da Jean Pierre Dorian) Milano. Aolonìoli. 1916, Pi>- 252, L. 250. Sembra che questi ricordi abbiano avuto in f'ra11cia un certo successo, e 11011 si vuol 11egare clic essi possano avere i111eresse per i molti <1mmiratori del celebre violini.'lto, che prosenia– rro in un'aria di prodigio sin doi più tet1eri amai. Ma a clii 11011abbia par– ticolare e ciecn devor.io11e per il Thi– bm,d il libro riesce le:. ioso, maniera• to e, SO$ta11:. il1lmeme.vi: .;alo da quel– la curiosa (ma 11011 i1 1freque11te) de– formazio11e spirituale clie pone il sO• li.sta esecutore i11 posiz:one addiriua,. ra cli trasce11denza ri!pctto alla m1.1r sica la quale per dirM in termin~ filosofie!' fa figura di accidente e non di sostanza. · SERGIO CARILE: Studio sul cerveflo del pitecantropo. Romu. Ediz. Claudio, 1946, pp. 112, L. 150. App1mti di fi.osofia della religione, il cui tracciato è così rio.t,unlo dallo stesso autore nella co-:c!usione del. l'opera: « Il Pitecantropo, .simbolo dell'hcmo nnimal. è quello che è e mm !li t111alizr.a,ma possiede già, per• chè cont1aturatc, col suo essere, quella coscienza morale che darà origine al suo tormento religioso. Su questa co– stituzione naturale verrà poi ad in.te• rirsi. in ultima fa.~e, la rivelazione d el Cri.5to. All'homo nn~mal ,egue l'homo sapiens ..ç.lie stu.tlia lo propria ma:eria e la pro."ria psiche. A questo stadio ruomo si rende co~cienre dell'idea re– lig,osa che primn JJOSsedeva come in– tui:io,1e. Ma 5ofo l'homo divinus co. struirir sul primir.ivo .scritimento del sacer, la mernvittliosc, stru·tura che at• lraverso religio,,;;i•à. filosofia, riti lo porterà primn al sentimento di pecca– to e al ,lesiclerio di salvrz:a. poi al superamerHo di ouesti nella comnnio-– ne cnn Dio". I/autore è ma giova– ne. il nua!e pe11.st1 che in materio dl storin del ttentimemo religio.(o tutto .~ia dn rifare. f:NRICO TALAMONA: Favole, J,ugano Mazzucconi, pp. 13'1, fr. 3,50. Dal Canton Tici,w ci giunge qrum., moderno fuvolicre: ,love la /avolo è intesa nel senso classico. csopio110, di breve quadret.Jo morali.stico, che ho per protagonisti preferibilmente dei sim bolici animnli o tfei:li egualmente sim. bolici nggetti. Il Talamona. scrive con grazia e moltt" d-clle sue favole appa· ionn ben rifi11ite e riuscite. lJ. PIGNA GIUSEPPE AMAH: La ci1tà dell'oro ((ari:0) 1 Teralllo, Edi1:. Lu Luna, p11. 32, L. 75. e scimia •· e e-0sl le zit,-1Je eono « ziuet. le•\. Vediamn -0Ta a rhr 1en,l11 e rnmA à «:4'tlltmita ouesta favola. La 011111~ 111 'in– eirca ,.nrre 110 Q1le1òtobinario: Due •nt:ia– ne shelle. ritratte con un ~usto " un nmn– re di oartioolari un poco p1lazze11chiPni Ima. bl110.-n1 dirlo. con un rirore de,.-rit– tl•o dle loru Paln,:e9rhi non t:al len,r:o• 11n in CHa un• srimmia. Un cercopiteco. m■•C'hio aennor .. « dPhitamtnte rairtrato :it. e qun~ pani r.o1are. il let1ore vedrà. non 6 ~a certe ; ntem.io- -i adombrate moho di- 1cret1mente. Le z itt'll,. fii ar.,.or1ono un hef ,iorno c-he ,H nortetemoo 111,r.immia r.va. de dal11 nhhia dove è rinrhiuM. o11i cala d■ 1101 fine11tn. !paric:ce. ner rifare 1>C1i n c1tmmin,_ inverSn 11lle prim.. turi J,.1 ~orno. Sarà nlla 1mnra di un virino ron– YN'lln a meTtere Fnll'11vvi•n J,. i:it,.lle rirr1 I■ meta r. cli 11roni di 111H foirhe. Tn brevr. (ma ~i •f"d1 n,-J libro nual.- sapientr. pro– grec,.ione runli le uioni di ooHto eoi– aodin, lii viene a J11rnorire che fa b~stia penr.tra nr.1111 '"llopell:i c:'i nn virinn ron– •ento e vi comnie orren{ff aarrilt~i: m■n, gf1 le o.!lti,. rnncacrst'P.. hPv,. il srtrr.-. vino. flf"Omoic da f9n1 Lare. M:i non b<>irf!I: da urti, tria pur.., rn7.zi. ma intouivnrahiH 1esri ao• pare chi•rn eh .. la ,rimmi11 imilA in 1u1to 11 ncerd'lte eh~ ilif'e M,.•&11. T..-n ,-1,:s~o autore mostra ,li inqrriAirr. di tali 111•tie tr.nll ,di ,pi,.urJi col .fauo che 11 b~tf• pol, avM"li vieti "Omni,.re 1> rin'"ter1i in. N>n~ri111men,,. spinta do1 D"rllliare is1into imi1111h;,..tfe11a isoerie. nirinmn ,,.,ua. per– ~ ai affretta a mt"ttrr,. in Anbhi" la inia IIJ1Ì"'l'"Zi . -r•-, ric""'ern•ll"dll che di qn•et1 11nri1 egli non intende « !-piegnrr nulla». Tnmho - f"Ofll è rhiam11t• 1JI •riinmia - ~ C'nnd~nnala a morir.- ,ti,,1,. na,trone e in p11"1irola.-,..d:<1 ,.,.lei eh<> oii1 ,.- ,limo~trava ■tttttn. Sennnchì: _,.mhta wi111li7ioM •.-n. 1ir.. il concil!'lio di due 11are,r,Jo1i:nrio v..,.. ct+io. ttno ~iovnne. ca""tttl•riz• ..ti in man=era pr.rfett11 e nn tar•in.-. 11imhn1ica. F"' i flue 1i !YOJ_,.e lt1 nande disn111a: 11euna 11rin-.– mi1. t'tc è ,•.,,. ~cimm•n ,.;..;. unn h••ti:1 11J)rovvie1a <rariima e ,li lib ..ro rbitrio, r,n11ea o mtn 0 e•sere re1mon11Abile ,t,-i suoi atti: 11enoua n,.ccnre; se incommn la nn– P.ionc, i1 termine e le Mn11e1:11f'm:edi « f)t"rfl!O ~ pOHt>nn V81Pre, ner 1tÌ. TI fir"t" verrhio dire di sì. i1 p.-rrato è semnr" peetato e bic:o,na estirparlo « ~tto oun• lnncrue forma ci manife-t i e cnn crn alun– que mezzo,,_ JJ ~iovane ,fftirma il r.on– •nrio. J3 ecimmia non upeva quel c he (ac-r·u. la scimmia non ha nulla a ('}1,. ved,-rt' con il pecrato, che è c~ degli uomini. per d1r11to <1uas,divino e che lo occ1.'Jl!·più le britannica a cui corrisponde <iuella spc• GIUSEPPE AD:'-~11 nellt; sua 11bitar.1o. eh~ altro, come _u_no svago da al.tri. nnpe. cinle lemperie rlel ('Ornttere inglcic che i ne d, Mda110 s1 e spc11to 1l ]2 corrcme, ~n• de!Ja. t111an.11!1ca. e. errante g10,•111czzn. più ostili e delusi chiomnno invece iJ)Ocri• Nat_o a Jlcrori 1 a. nel 1880, tlcburrò 11 cJ. gior. Qu~sta srng?larnll J1v1~e. Palmere1~n dai 6ia. Palmerslon vi mene di suo un'esuhe- 1 nal1smo, neU « _Ar~ 11a » lo~ale e successi. 11001coetanei ~ c~nsagume1 e lo avv,cmu a runza. una specie di preJ>0lenzo e cli cnfa:Si I v?n:.e1tle .rra~/en~ o.sa. a ~!11,mo nel 19U, quella borghesia industre e, ,evera che non che fa ai co,:zi col medio «tipo,, britan- s, occupo c/1 critica musicale per la "Se– co':losceva certo ei~ecur~,. e che _fii6arebh_e nico; ma dalla quale quel pOJ>Olo 3 certe ra". N,~m~ros_e sono l~ sue commedie fra GTUSEPPE AMAR: f,,a vita di Mara 1/a:ri ~~ arrerma';'! negli u(f1c 1 pubblici e poi!. nre sembra prnntn o lnsciar~i rapire. Dnnn !~ quol1 .u ricordo,10 m particolar modo: $pia m"rlire o la gue,.ra ai pi'!.di del- Ouecte nouine. come aud1e che tft1;cri– vnnn il ,acrilee-io. co5ti1ui~con 0 quel che &i tlire un pezzo (:imo•n e non è il caco di provare:i a riasFnmerJe. Ma nreme ,•e• nire :il punto rhe ,._.j sembra quell-0 su cui 1.lci come ,:aa ncUe banche e neJle m:1111-Polmerston. ne nbbiam 0 ,•i•lo altri ancbt" l,n Capanna e il luo Cuore " (1913) 4' l'alcova (drnmmn) Teramo, Ediz. La fotture,(1!1cr~ dell'età « vittorinna »; ~,i.i riti in'!iJmi f'omr1ioni, in Lloyd George e i "Co1,elli Dian.clii (1914), considerato it Luna. 1946, l>P. 54. L. 180. sen~ cl1 egh 11111100 gus10 e alla l!ua chiu- in Chur('hill. .,uo capolavoro. e la noia "Felicit(I Co. .-un dome@tica, forae r,er una esu~ranzn, UMBERTO MORRA lombo" porwta al succ~so da Dina Gal- PIETRO DA ClULTANOVA: Ero e Lean· ptr _una _vol?!1tù_ ~ sag~cin d_i.dominio che l~. Scrisse, inoltre i libretti di Suor At1ge- tiro (1r:1{1::ellia in cinque atti) Teramo, era Hl lu,, p1u v1c1na ai palp1t1 e alle Dl!pet- l,ca, del 1 aborro, di R011cli11e. e di Tur,r11. Ediz. Il ProKrt.-sso, 1946. PI>, 64, L. 50. tazQioni della !olla, p 1 Euct.:NJO AR'rOM: J,ord Palmerrtor, neilll dot 11er P11cci11i,in collalJorazione con 5;. Cl ueeto pero è il a mcrs1on del futuro. moni: bnlli e azioni coreografiche per la USEPPE TUSIANl: Amore e morte (o Qui lo vediamo mentre forma la suo mn, sua vigilia 1nlitica. « La Nuovo hulfa » edi- mu.sica ,li Pi<'k Ma,igiat!alli Jlictor de St1-1 So~ni df'11e 'JU!ltlro @tagioni) liriche ln.rità. prima al e.eni;;odel '!pericolo» nn· ,rice, PI>. xv·. 4'17 . L. 300. bata e P. Vittadini. ~ ' pr.31 ' 1anco

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