Fiera letteraria - anno I - n. 29 - 24 ottobre 1946

__________________________________ F_lE_RA _ LE_T'_f_E_'RA_R_J_A __ _ __________________________ 3 IL NOSTRO PRIMO CONCORSO PERMANENTE • • Sei poeti nuovi davanti al Tre poesie di Romeo Lucchese /fomeo l,uccltesc è tllllo " I Treviso il 10 maggio 1916. Dal 1923 ,il 1931 llfl studiato n Gc,wv(1. Oc1l 1932 r1~iede n I Romo. Qu.i Jw fre,1ue11W!o le scuoi.e d'arti figurativo e l' Ac• 1 c<ulemict cli Bellf! Arti. _M<~– /i11 dal 1933, egli. si era mdi. ri::ato verso la lctterawrc11 e, I i11 q11ell'w1110. comiriciò o scrivere le prime poesie. Nel• 1938 1><1rlÌ 11er il. servizio mi– litare che ha lasciato solraii10 nel .~ettembrc ciel 19-15,do,,1.1 esst..re stato prigio,liero per due ,11111i ;,, Germania, rima• 11<>11do sempre 11ci cttmpi r/. co11cc11tramc11to /rn gli uffi- Jt. ,. 11 1 /, 1,1, ..... eia/i clic ,Ion piegc,run<> 11rni ;,.,,,. , Il,' d, /ru11te aUc pro-po$-li.! dì c<JI fobora.:ioue e alle minacce ,lei tedeschi. Oi <111este che so,10 le prim.e 1H}(!sie ch'egli pubbl1Cl1. "Aliti 1mrofo" è la 11i11citricc d.l'l Co,1corso. /_,e altre due .1:ono state chieste al l,ucchese pt>r meglio ,lrfi11ire. di fronte "i lettori, la ~"" 1,ersc11wlitù lirira. Alla parola Tu che àlili alla sull'intrico di strade sfocianti nell'anima protesa di quest'uomo, pòsali, visione perenne, su d'essa; e falli forma a sua simiglianza, in modo non rimanga chi li ama in abbaglio e malcerto nello scègliere. Sii il durèvole riflesso della sua mente in estremo slancio, sì ch'egli l'abbia a sicura bilancia, e dei suoi passi misura nel mondo. Ricordo Bella, nell'aria di aprile, sola, sulla terrazza splèndida di sole, cinti seno e bacino in lana candida, l'agile corpo dorato, tu danzi. Ai tuoi passi leggeri e all'onde nere dei capelli, sento involarmi dal vento d'incanto. Ma ritorni e rinnovi il fluire del sogno. E, spiccando la più dolce falcata, ti delìnei alla sul nimbo del cielo, in un volo a braccia aperte, I fucilati Nascondimi, il pudore tranquillo lievita la guancia sul selcialo. Pioverà e la sete sullo sbadiglio delle sentinelle avrà il suo povero gesto Non si era spenta la sigaretta e ora si scioglie la terra di catrame i nostri corpi che hanno conosciuto i prati della periferia annegheranno senza risalire il fiume degli sguardi e rimarremo immobili sempre. lleruy Gt1slini Anche il tuo nome A dorso cli mulo traverserò le zattere del ponte urima che le sommerga per la piena il fiume. (Un temporale monta da est, le case si disfanno tra dense brume sull'opposta riva). Nessuno mi fa cenni di saluto, più nessuno mi attende. Altra gente fuggita da contrade lontane, accende i fuochi abbandonali e suona le campane per il giorno della Santa Patrona Tu non mi vieni incontro ul pendio della strada che porta alla tua casa, non m'accoglie la festa della tua veste rossa. Ancbe il tuo nome lo troverò sulla collina, in ombra di cipressi, ove riposano i compagni, accanto ad un ritratto dilavato di tuo padre e tua madre. B 'bJioteca Gino Bianco danzatrice nel limbo risorgente dal profondo di me Pure, la tua giovinezza, anche in cosi libero slancio, è falla di malinconia. Quell'inclinare soave del collo e le palpebre chiuse al bacio puro del sole, perchè in simile selvatichezza? Il mio petto ti sa amorosissima. Corri, come nei nostri giorni azzurri quando la terra si mutava in vento e ali s'aveva sopra ogni male, fra le mie braccia. E, in mezzo all'umana guerriglia, potrò sentirmi innovato, bevute alla fontana della grazia, la gentilezza ch'ài nei moli e la purezza dei tuoi occhi. Libero dalla notte Respinti orrore ed assurdo nell'ombra, tacitando l'angoscia avvilitiva mi rivolgo a te, Natura, buona sorella, e m'abbandono in riposo dolcissimo fra le tue braccia d'alba ricolme d'azzurra speranza. Con occhi in incanto rimiro le tue forme incorruttibili, dove si posa, tènera, la luce che soccorre il mio cieco slancio all'alto; e, nel silenzio, mi torna il pensiero d'un Dio il cui nome è Mistero. Egli non ha figura umana. Sa che l'uomo è misura ed errore e al suo giuoco di leggi e delitti indulge; e n'accoglie come anèlilo ogni allo di vita. Nè c'imputerà la sete dì lolla, i profondi richiami della carne, le illusioni sempre nascenti del nostro infinito mutare. Oltre il cancello ove la sera, come un tempo, stridono n1onotone cerambici - il tuo nome. Luciuuo Luisi Piazza Contarena Mi riderà per sempre la tua dolce città come in ascolto d'un gesto che allontani dal tuo volto questa nebbia sottile di clicembre. Nell'ora che s'incidono più rade le lampade alla piazza e già s'arrosa un'insegna al presagio della notte, leggera la tua mano mi conduce o un'aria melodiosa di villotta strenua nel cuore, vaga nelle strade. E' San Silvestro, e a sommo della veste delle gocce di nebbia ecco ti resta come un filo di pP.rle controluce. Dino 1cnichiui Memoria di Berna Se s'impiglia nel cardine la rosa venuta sulla soglia all'anno nuovo (tra cenere rimena c;uello vecchio i cocci dell'indugio ove ritrovo ore stupite d'anima delusa) allora tornerò su quelle strade col tremebondo fiocco dato al vento nella danza dell'orso greve, ai portici, alle fontane d'oro, al mesto accento fievole sole delle tue contrade chiuse all'amore. Allora tornerò dove il sorriso di balconi nordici un fi,,re serbi al marmo della tomba s'i,, spenga il lume mentre il piede affonda. Renzo lodesti .1 I I giudizio dei lettori ------ Canto d'amore del supplente Fleirhig Quel ragazzo, Signora - che per la strada di Neighbur, sul dolce morir dell'autunno, saliva il fianco del colle dietro il suo tacito sciame, con occhio obliquo covandosi la vecchia villa fra il verde, - perchè avete chiesto di lui? Umili grazie, Signora: ma non ditemi ingrato: non è per me la gioia meridiana. Unico dono sia la vostra soave indifferenza. Siate impassibile, vi prego, come quel lembo di notte che, ignorandomi, pende alto sul prato: siate estranea come quel poggio che mi vide in pianto e in isdegno e che solo può darmi sollievo perchè non sa niente di me. Così, se per la strada di Neighbur, sul dolce morir dell'autunno, udrete frangersi le foglie del faggio, dite « Ah, cercan la volpe», dite. « E' il gregge che torna ». E non clistogliete, vi prego, lo sguardo dalle deliziose pene del vostro ricamo. Ma che, oltre i vetri, sparendo al ciglio del consueto colle, possa ancora, il pastore, riguardarvi. Oreste Naai 1----------------------- 1 Per ragioni di spazio siamo costretti a riman,lare al prossimo numero la pubblicazione della lirica "Rovine e passio,, <li Giulio Alessi I segnalata con le precedenti dalla Giuria del nostro Concorso. Presenza della vita nella poesia E' inseparabile dalla prcsemc rubrir11 11<1.1" c/11 .~,, com,e con c11wstu tlluW Jro tell11rico e mito~o1:tcamP11lc 11u.csiszico, in mm%itutiu la varietcì ,fe1 temi e ,letlc pro• spcttfre. A11zi, se ci fosse lecito scJ,cr2are co11,.certe cose o,·remle, q,wsi vorremmo dire che qui è clcstimrto II comptuir vili vi(, lluto ciò (;/,c. scoomlo Le occ,1sim1i, i,isorgu ad intercss<rrc fJilÌ u 11w110profo11• ,lame11tc lo ·•s1>m:io vit,ile" della nnstrn umtN('(!U::,,I_I, U,we 1111(1vo,'tu lt. r•c/H(l111(J t•crnì 1'Wgt1ri tUI spcltc1colusi avve11imc1111 mw,i:/\i<t&1; •1w't1ltrn 11cr,yì, .soltm110, ""Ila t·oce cfu,, ~>Octari11tamt10 11elfo solitudiuc ,It,J suo ltivoro. ,\ ella i\ota premessa alla SU(Jtr(l(/u::io110 di 40 s011,,tti dì hakc.~pearc, Gimcp11e IJ11. garclti .ti è trovato <t ,lire <Jualcl&c .d11g11 lare 1wrofo sulla Vita che urge in <11wlf,, com1msi::io11i, e q11illdi sulla presc112<1 tl11lla vittt 111,ffo poesia, in g(•11l'rtdc. 11.~coltiamO• lo: "Oceorrcvfl, <1ucst<1 1 1 0/t" ,·omc M1m– pre. appcllnrse11c o f>etrarca, e co11vt•11ire <UIOOr(t 1111ft ty,/t(J r1PJ/(I 'pm1vi11~fo11C .,.1,fl """ logica vocticn 11011si fo11,la e non sussistt? solo 11.clpotere fwaastico delle po· role, "'" w1che 11clfo loro sosttmu1 psirn– loeica, come 11clla loro 1•òCiJ::ior1c e t1stli• rt:2io11'-'e d,iari/ica:.iQ,ic e tPttimo11itwzf1 idcc,lc. ,,c11n sost<1112a1>sicologica delle 1xr– rolP risictlP q11t>llo :~.lmoio pf11st1co c/if', pcrm<ittentlo loro ,folCi,1dole degli imvul.•i tl'urw viu, di. ricostr11irfo. le f11 ltJC('at1ti come rc(Jlti, clic. oscuramerue (Jltive nel 110- stro (J11imo. 11cr 1111gesto o un 'into,w::ione di 11oce subittmc11me11te ritrovnle i11 S"ll""· oppure, brusco isolamcmr> ,fo ogni t1ltm vrese112a, ue/ ricordo: sono restitoi!p (t noi come erano prima dclh, Luro ,(Com1mrsn. 11011so{() nei loro COIIIIOlllli fi~iei. ,U(J dr• /iuite da ubitudini mornli. A tale rP<Jtti• ,(jito foll(/c,~nc11t(lle dcll'cswcs'iionr f>?E'tic"-1 ;. nelle oper<' ir1sis11i at1rib11it<1importa11:t1 i11 grado diverso''. E il di~cor.~a cut1t1t11111. I (1'111/>re co11 le, metlesima lCHsibilitfl crit.i• ra vil1ra1u.e all'cstrcmn. rirord,mdo cOmP Pfo11bcrt ,,n:visassc 1111avnlt.fl , 1iroprio ,, q11cs!t1streguu, fo su11crioritò di S/wkcspea· rP ~u 1-lul{n. Come inoltre. da uoi, il fatto abbia solc1111eco11fcrma t«ldiritluro dal Ca– valc1111ti."11ll'immc1uo, U1c5<wribilc cantri• buio teorico e 1>raricu ,li Dmitc, alla d<i– liberat(I pro/nmlità del Pctrnrca. (Il 'fasso, al l,eopardi e ,,l Mr1112011i''. Cn11clu(i.o11c Mt:C'ri.c.cimn: "Di .~nlito. fo sc(lr,(a psicolo– llia d'1111'overn è co,1fPs.tio,1c della mcdi.n– ere energia critica d'un imcllctw". Ora si cons1tlni ,mc/,e 1"1111torit1Ì cl,e " tutto ciò Jcrit•a d"llo svil11pl'o del/(1 stessa P<Wsltl 11rigarcll.ia111,.1,erv1•1111tn <Jlfo r.01 ilà tielle .~ue cor1q11i.sw w,111mt1J da i11i21 lttt1to scavati nella vi.tn psicofol,!tcu tlc/L'ttrti.(!.11. Che ,,iiì? Non trnfoscere111r, di flf,vrc2:a-rP /UUQ ciò 11Pl su,, <WlmmuMrc sifiii(,cMo. di fronte al f)f'TSÌ~t,.rf' di crrti rquivoci. f,'ioè. /mr se11u1 4.,oricllrlo di ,roppa rc– sp,.,,sabililù. 11011 pnssiamc wcer,, di u110 ~critto <1pp11no orn è pnco nel Qumll!.ntO 1Jiii cosltmte delfo •· mu11otoniu " cli l'e– trcuca, e, diremmo (lttc/ie, scn::a tenui di equivoci, della "povertà"' di Petrarca, che è ,mo degli aspet11 e <!PIie rmlici U'l'III-· d,c di wle m.onotoni(J. Po·vertti e/i temi, lii li11gm1sgio. cli costr11:io11i, di combim1• :ioni, rii mc1<1fore. di accostamenti 1·erb11- lì, di parole". "Si determina in.wmnrn. '""' co11s(Jpc11vle limitcuimw, per trovare, entro questi confini, 1111apii, prezimur e co,tosc, /ibertti: indugiarsi su. J>0c/1i p1111li e mc::.zi, s1>erime,itllli e 1.Hù vivi, cd t,rric– cliirh ~lolt'i,11er110, e costruire un'arte di difficili r(Jpporti cd equilibri .sopra un ma– rerfolc cmtar1te f!fl i11 fondo im/ifler('lltt;•_ Nè l'autrice esita a porre allu sommitù ,lell'(lrtf) ,1et l'ctrarc", fo Jigur(I delfo ~~sti,rn, " figura circolare perfctw "... che "sembrr, proiettare la sua ombra, uppu11- lo d'i oercl,io conc/,iuso, sopm le diverse inflessioni <li wtta fo sm, IX>esia" e in rui egli "toccò il C(JJ>0hworo ". /ttc11tre è .~i– l'Uro i11vece cl,e nessun ,legno letrOrf', ,, parte il rico11oscimc1110 <lei/e mirnbili ri11• .1,.cite in <Jtllllche strofa, ~(Jprebbc imlicarf.' u11c1 .c;ola Ses1i,u1 la quale "bbia l'uniti, di setto e l'interiore 11(>cessi1ùdi questo o 1111el .1011ctto nuliC<Jto i1111m12itutto ,ic/lt, ritr,. (Solo i11 1wre11te1'isi v11ò ttµgi1111gere che f,.1,1ric,. lrn ro11temportmc1111u•11tepubblicn– to 1111 gros.~o t•o/ume ~11lfo li1ic•1 ,r,11111m1• 2imrn. -'l'IIOtmulo il poeta d'nw1i co11te1111/o mfolc: 1id11ct..11duciuè le, N/1(1crit1cu, m1• (/,(' ,,11i, ad "" lusurd" e~mue .~tilistic, pu– ro. Con quflli ri(11/t.cctiincffn.~iste111.i . (areb– f,e trovpo f,u:ile erl i::cr ci·~:- m?.•:ra e). • ALFREDO GAHGIL'l.O v!J/ ~.r ' ;r'.'.. i ( .BOUSE DI S'l'UDIO per J' lnghilforra · IUiec, Uursc di 6t11dio 1,cr l 111gliiltcrrn Mmo stutc messe dt1l UriliEb Council a di.sposi%io11e cli laureati italùu,i. l"i111- 11orto delle borse è di 350 sterfì11,. mensili J)Cr la durala di I O mesi o fH.trtirc dal I. ,wuembre 19l7. / fo11ru1- ti clic i11tcll(lo110cQ11correrc dovr(u1110 vrc– se11t1rc le loro dommule a.IP llnivcr.(jitì, che vroccderm111 o fld 1111aprima 6Clc::iòH e cd inviera11110 le tlonwmle vrc!!CcltC' at. l'Istituto ,,cr le Rc/flzio,1i C11h11r11liron 'l'Estero, Romll, P11/r(Jil 2 dic<mbrc prfM• .1:imo venturo. SC'O}lerfa, di un autografo cli Galvani ,1ui11to della rivi.sl( t Poe'-ia: Per una e1,,riu Uri taccuino ltutogrn/o di. L11lsi C,J. dello Etile J>Ctrnrchesco. E' dovuto ltd ww n111i è ,ct11to r('cuperato dllll(I Oiblio– studio.~n cui. IJ(Umo certo rico11osciutc doti t<'ca tfell'Archigi,1,wsio di Oolog11a. E' 11ntevoli di fine2ur e di :z.clo: m(1 inMJmma, ,m cimelio di cccezionol(J rxilorc in quanto• co11 esso si vorrebbe trasfcrirf! la liriccr fJC· reoo rwmero.10 a11nolt1iicmi. da lui Ja/1(' J,,. trorcl,esca, tutta .1:ul piano q,wsi dellt, sr,fo r(ll1te i suoi esperimenti. A cura clcllt, dire– fKlrola. fuori tlall,1 vita. Vttl la 1>e11lldi 2io,1c dcli<, Oibliotcca, il tt1Ccui11Daperto riferirne q11alcl,c tra·to: ''U11n lcuura ill'u- è stato ricspo&to nello JJropria tec(I di 1,,.. mi,rata del Canzoniere /,a ,ià indicato ltt tro. Salvi ed intmti sono pure rimttSti 1,:li .cuu essc11u1 i,1 1111 sL$tcma di varlll.%ioni in- allri oggetti ed (JU,Ogrofi di Calvalli, dovo fi11ite (.1:i è detto, con Afalformé. i11fi,11i1i1,mta trepid(J2io1111d,•I mo11d(I culturale it11- " rPro111111enccmc11n "t, e 11ull<r difatti è litmo e :!.lra11iero.

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