Fiera letteraria - anno I - n. 29 - 24 ottobre 1946

FIERA· LETTERARIA I_ ........... G=----L=----I~S_P=E~T=T=----· A=C =-,;O ......... L. .. .... I~' e CINEMA HIUSURA a Cannes '~ Piccola di T. città" Wilder Sere or i.ono, per onorare il colonnello Wilder, addctl()- 3i 6ervizi teatrali dell'e– sercito americano, molti ministri ituliani, compreso il Presidente del Consiglio, han– no a~sistito alla ripresa ,}elio. « Piccola cittù »; precedeva un b1eve discorso ,li Silvio d'Amico, inteso ad illustrare l'ope– ra del Wilder e sopratutto a commemo– rare Renato Cialente, primo interprete del dramma, ucciso durarae l' occupazio– ne da un 3utocarro tedesco, mentre rien– trava a casa dopo aver recitato « J.'alber• destino, che offosca la misera rcaltil dei ga.ruento dell'anima americana dai (acili I risullati delle premiazioni al Fesitval vi.venti. Soltanto i santi e i poeti si ac- mitl del benessere e del semplicistico ot• di Cannes non. hanno sorpreso chi comidc– corgono ili vivere e conoscono il valore timismo. Ma questo ripiegamento resta in ,, la situazione i.nternozio 11 ale sotto il suo dei loro aui: da ciò il loro distacco e la parte sospeso, non ·sembra poggiare su un profilo politkQ. Anche qui, dove dovrebbe loro capacità di contemplare iu lirica o terreno solido, appassisce in un gusto vn- trionfare l'artg in uria tielle sue più mo– religiosa 1>ro::pe1tivn la via cle!Ja terr.1. go, in cui rmffiorano i non spenti difetti deme espressioni, gli uomini del giurì. n-011 Da questa breve esposizione appa(ono, che uv-.·ersa. Que6t'opera, a dirla franca, /rn,mo saputo dimenticare la nazW11alità. e spero, con chiarezza gli impervi sentieri andrebbe raschiata kla cene fioriture di ha• dare un giudizio sereno e obbiettivo. go dei poveri » di Gorki. Speriamo che gli ufficiali americani pre- 6enti allo s1>ettacolo, (Wilkler mancava, lrattenuto da ragioni d'ufficio), abbiano meditalo 611 codei.to incidente e sugli al– tri innumerevoli inflitti dai loro arrisi– cati conducenti ai nostri 6Con6tti pedoni. Ma torniamo alla « Piccola città», (il ti· lolo, come ognu-no sa, è << Our town », «: La nostra città », cioè il nostro pianeta, la nostra condizione di vivi, la terra), di cui hc signorina Merlini ha dato una edi· ziono brillante (.-Ome è suo solito, ma non del \Ulto int?nata, secondo il nostr • mo– do di vedere, allo spirito del lavoro. pei quali ii mette l'uutore; essi impl.ica- nalità che vorrebbero essere poesia del- Chi fia potut.o osservare da vicino l'aueg– no temi ardui, como per cspmpio, quello l'effimero e non cessano penanlo dt 11er- giamcnto elci delegati dei J.Jari paesi ha del tempo, della provvidenza, della intui- bare un tono svaporato e melli(luo pro- capito be11e 'f orierttarrwnto generale. Corte– zione poetica del mondo; e, nel gradua- prio di un deteriore lirismo. sie e attcnzio111,sono state prodigate a tutti. le passaggio del frammentario realismo del Tutto ciò sollecitava le estemporonc • ma in sede di biloncio si è /alto pesare nei primo atto alJ3 mistica ooralità del terzo, squisitezze ddla si[t:nOrina Merlini 1 da'b nostri confronti il passivo della sconfitta, il problema del particolare O dell'univer· quale avremmo preferito invece, per rista• /,'Italia è statt1 particolarme11le e consape– sale tt dei loro 1nistoriosi rapporti. La fa. hilire certi rapporti, una obbie1tività qua- volmentc trascurata. 110,i solo {)(!re/,~ è l'/. tal progressione della morte insidia l'u- si impersonale, com~ se in renltà !'azione talia, ma pcrcl1è 11el quadro 'della pelitica mana vicenda ma al tempo stesso le dà non avesst• luogo nell'immediatezza del- ci11ematogra/ica l'i,ulustria italiam, 11a com– valore e carattere; e difatti i personaggi l'oggi, ma rifle1tcsse i fatti di un certo battuta da pcute /ra11co-russa alla !Jl.regua e lo scene ,.orto veduti già come istanta• giorno in un certo anno trnscorso, e del di <Juelt.a americana o i11glese. Un blocco .nee e sequenze d'altri tempi, fino al quale l'obhieltivo ha ormai irrimodiahil- si è costituito materialme,ae fra ruui, /ran– drammaticu- appuntamento nel cimitero mente fissato l'ìtJ1m11gine nel tempo. cesi e ceco.'flovacchi che ha decisamente della picoola città e al \deluso ritorno 4li. ln contrenso, nel -.drammatico terzo al· portato al succe!so dei nropri cofori cnlpe- Emilla sulla terra. to. dove l"angoscia del presente è più vi• stando, quamlo fosse stato 11ccess(lrio, i di.- Tutta questa materia ci mostro fino a va r. ,Jove finalmente si rivela i1 giuoco, ritti dell'arte. che punto il Wilder sia edotto, sotto lo la l\terlini ebbe arcenti t'aldi e profondi. E' per questo che di 28 premi, ben 15 semplici apparenze, della cultura europea di oltimo timbro. tn :i:ntitesi con Io sue I sono andati alla RW$ia, alla Francia e alla e come anch'egli rappresenti, assieme ad precedf'nti fiorenature. Cecoslovacchia, m.enrre gli a/.tri sono ri.ma - altd suoi connazionali, quel crillco ripie- GIORGIO PROSPERI sti per comeritare gli altri Paesi fra i. quali « Piccola città » contiene ambizioni di– verse; in primo luogo quella comune a tulto il teatro di Wilder di rlidurrc •) Propositi di Luchino Visconti minimo l'artifizio scenico, quasi a &0ltO· ~ giovani Milio, tJa Sapienza e la Albani, lineare la presenza dell'uomo, già seioltn ,. .:i. ~J•(~.,_:..\ dell'Accademia, la l\faes1ri e altri, in parte dai vincoli esteriori che lu lega• ...i:i,~ \ · - Qual'è il lavoro di debutto'! 11() al tempo e allo, spazio. Con ciò non si ~;_~..=- "_ - Delitto e castigo '<li Dostojevskij, nel- vuol dire che il signor W1ldcr rinunci la riduzione di Baty, che in (1ualcl1e pun com1>le1amente a costruire i purticofori dt t.q ho adaiiato; le scene e i costumi ~ano una scena; ma quel suo affidarne la crea- , - di Mario Chiari, zione, ::mzichè alla p_crizia t1,egll scenogra- - La distribuzione delle parli? fi e degli attrezzisti, 3lla paro1a evocatri- - Raskolnikof sarà Stoppa, So bene che ce del Regis111, (una sorta ai demiurgo, e molti fii meraviglieranno di queHa nott· in sottanza una lontanissima proiezione Visconti è genti•lissimo. cordiale. Un zia ma io cercherò di fare di Stoppa qual- dell'intervento di Dio), già ci mettono in po· reSt io a pubblicilà di questo genere, cosa di nuovo: un Raskolnikof alla Pc– guardia sul1a nHtura del tutto poetica, al- a tutto ciò che non rigut1rdi i suoi. spct- ter Lorre, per intenderci, tutto fisso, im– lusiva e f;imbolistica di queUa che vuol tacoli, il lavoro già fatto. mobile. Credo che urà interessante. La essere la sostanza della indiscriminata - Non mi chieda che cosa penso del Morelli sarà Sonia, Benassi Porfirio. I• realtà quotirlian:i. E già 6'3vvene in CO• teatro in qu~sto momento - mi. di~e spr?• Pavlova la siiJnoru B:nskolnikof e Crast cleslo poeticismo, voglio dire proprio nel- food3ndosi in una poltrona che gh lnsc1a il fidanzato di Sonia. la sua grana verbale e lene~nria, una 60: fuori wltauto la testa .- rlovrei tlfrglient: _ E De Lullo e la Lotti? vrahbondanza di lirismo_ ~!mti!,so, qu~ molto ~ale. Nel .Prossuuo •~no c1 8aran- - Avranno due parti piuttosto piccole. una retorica della semphc1ta, r.he ~era ,1~ m_olti 6p~t~~olJ, ma non e que6to che De l.ullo s'è scelto lui stesso una parte non p-oco sullo stile del lnvo~o. Quanto da vita def1~1t1va_ ad. un _teatro_: oc~o~re che non gli fosce di mo1to impegno, per ..,11." lalf,icn _st'eni<'ft,. il PT_ocedimen_to del che q~esta ,·1ta d,_venll attiva, frnanz1ar1a, aver più tem~ a disposizione per stu– W1lder e ev:1dente: tmm~gmando d1 _poter mf'~te. _per ora _siamo. ancora _molt~ lo~- <liare. Nel secondo spettacolo infatti, che riprf:ndere 1] film ~ontmno del_fa mttr~ t~n~. Bisogna poi_ che ~1 pubbhco s1 aVV1- 63rà Lo Mosche di Sartre, De Lullo S11rà vita di Ub uomo, I autore scoghe gruppt I cmi al tea_rro, c1 faccia saper~ che, ~a Oreste: e questo gli co11terà molto lavoro. di fotogrammi c0mpresi qunlli che ei' 11up• ,·uole, foccia la sua scelta. Noi contmu1a- V I d' . f 1 d' tribnz·o pongono men~ impegnativi, e li r3ppre- ìno a fare il tentro che piace a noi, per 1 "ji" M~ 1 ~• per 3 vore " 16 1 • sen1a con un ritmo frammentario per mo-1 forza. Comunque quest'anno Ja mia com: e e e 0 · e. 8 1rare come in realtà la vita dell'uomo si pagnia darà ogni lunedì degli spettacoli - De Lullo ~reste_. come le ~o d?lto, ripeta nei modi identici alle più diverse a prezzi ridotti per i lavoratori, d'accor-, Elettra la Morelli, ~tove Benassi. Chttn– latitudini, purchè si Mppia usctre u1o do con fa C.G.I.L, Questo llOtrÌl aervire a nestra la. Pavlovu. ti !>edagogo. S1oppa e iflt:mte daJl'impeimo dell'esistenza e con- qualche cosa. Crast ~g1sto; la A.l.ba~ 1, la Sapienza e I~ templarla in una prospelliva c.hc na:n di- - Sono vere le voci secondo cui o11a 1'~a-es1~1- le tr.e Enn~ 1 - Scene e COSl~m.1 remo più nemmeno storie:,., ma uoetica e lua compagnia parteciperebbero molti dei d1 Cr1s!0Canctll. un !;)1llore c~1e da noi e religiosa. Visti con un simile distacco. i migJiori attori italiani, Ida iBenassi 3Ua sconosciuto :a c.Mbe ~nh Ar~~ricf 1 ha MVU: particolari minimi della vita a1 quali e'e• Pavlova, da Ga&.-man a Randone? molto 8 !'-cce~so. usic e 1 _ad 0 ra lumr:i dal porre mente nel• mom"lnto che. - In partt', La compagnia ch'io diri- Marchev1tch, ~oo ho a?co~a deciso? ,i svol«evano. 8 couistano una co1•sistenza ,zerò con Gerardo Guerrieri è Oa Stoppa- - Che cos a!tro dar a V~ 1 ~•~re· simboli~a e definitiva. mostrano l'nniver• Morelli. De LulJo - Lotti. Questi sono p:li - Per quest anno / mcitori. ma ~n $ale umano che ciascuno di essi inavver- unici attori che ho scritturato JJer talla h li _Roma. Con que_st0 l.avoro debutt?ro a titamente contiene. Soltanto la morte ci dà stagione; g:li altri verranno chiamati di Milano: non vogho ancora pensarci per la lucida visione «lella 1mnitll1fvnn;tatum: volta in volta secondo le necessità dei la· ora: mi prco~<"upo soJtanto di quelln che e se per caso uno di 'tloi.. chf'l ba varrato v~ri che saranno rappresentati. B~nassi e dnro II Roma. ? i1 fatale recinto. vt·rol tornar-, ..lnl'3e 1 ro, la Pavlova saranno guasi sempro con not. - E dopo f,P Moseh!! · recando con sè 1n cni=cienza dei valori in• tuttavia la toro è una « partecipazione - Euridice. di J~an Anouilb. <:re~o i;iti in 0 .-ni alto dell'esi~tenza. non r~11:ga straordinaria ». Fra gli altri ~i saranno che dopo Antigone sia la sua coea m1gho– alla comirlero,;ionr dolJa cecità sul loro Crast. Girolli. Gassman, Randone; fra i re. Non si tratta della solita interprern- zio~1e moderna del •mito. ma di qualcosa di nuovo, molto interessante. Orfeo garà De Lullo, Euridice 1a MoreUi, Stoppa sarà Monsieur Henry, uno strano flignore eh.e personifica la morte, Queste t,Ono le prime comme<lie che farò a Roma. - In quale teatro? - All'Eliseo prima, nella prima eeui- mana di novembre, poi 31Je Arti. Poi Fi– rem:e, Milano, Zurigo: e forse nuovamen– te a Roma. - Quali sono gli altri lavori che dar~? - le Malenrcndu di Camus, Glau Me- nogeric di T-enneeseo Williams, T.,ife with. /or!ter di Lindsay e Crosue ... - E nessun italiano? - Anche italiani. Dovrei fare Cavalle- ria Rmticana di Verga, 'E ccose "e ddio, di Galdieri. e una commedia d1e Piovenc sto traendo dal fluo romanzo / Fal.d Re– rlc11tori, storia di tre uomini e di una donna che essi per ealvare finiscono cOn l'ttc('idere. Poi il Tredicesimo albero di Gide e un claMico. o forse due: "This Pity sl1es•a Whore, di John Ford, cli!la– bettiano. '-' l'Anitra selvatica di lbsen. Ma a queste cose pen1eremo più in lò. Bi.,••· enerà vedere prima come -.•nnno gli altri lavori. Un'altra iftea è quella dell• Si– t:11or11daUe Camelie a commedia musica– le; ma :mehe per onesto è presto. - Ha invitato altri !'egieti ntlla sua compagnia? - Certamente: Guerrieri d1e è. ancb,• f'ondirellore della com-pa~nio. Giannini. Pandolfi e Chiari. Dèl resco io debbo la– vorare anche con la Adani-Ninchi. - Che co!la. metterà in Henu con qu('lla compaania? · - Pick-up-Girl di Elsu 5hellev, una commedia -nmericana che ha avuto molto suece&So in questi giorni a Londra, 1' A.s– -~assino di Jrwin Sliaw e la Carroun 'del Ss.m 0 Sacramento. E per ora. non c'è altro. L. L. Nel marasma di mediocrità che l' Amcri– c-.ucinematografica ci serve con sistematica compunzione, sono arrivati in Italia alcuni films dei. quali - finalmente! - molto be– ne potrà esser detto: oltre cioè a quelli presentati al Festival Veneziano (non tulli, peraltro, <li marca genuina), ci vorremmo rivolgere a un film giuntoci insieme a.ll 'al– rra norma.le produzione, il quale spicca e, sin d31 9rincipio, s'impone all'att~nzion~ del critico e del 1>uhblico, sia per la va– ~Ua del nome che per il reale interesso suscitato. S'intende parlare di « Avvenne ... domani>> di Rene Clair. René Clair alla b gente per la voluta « mediocrità » del per- s arra sonag:gio clairiano, può dare una risposta a quello che si può definire il « calligra– fismo» di Clair. Per (Juel]o che questo regista ha rap– presentato - e, in parrn. tullora rappre– ~enta - nella storia della cinematografia mondiale (« europea », diciam0<, 6e voi;liu– mo fore dello classificazioni che verò ri- 6u.ltano vane di fronte alla manife8ta:r.ione ,Jell'universnle opera d.iarte, nonclè u quèl la di risultati partioolari raggiunti nella ricerca e nell 'cspresione di '"' mezzo ci– ncmatogr:ifico, per l'aureola di « poeta ,, cho 6i è meritata con diffie-0Jtà nel cam– -pq di un'arte che, se affidata a v3lori tec– nicisti e conuuerciali. pare voglia frr di tutto, nella maggioranza dei casi, 1,er ·non essere tale; noi non possiamo fa– re a meno !d,i rivolgerci a questo uo· mo con maggiore ri11idi1à e Ellingatez• za critica, e chie'dergd i esalto con– to delle f;Ue nzioni. Tanto più, questo, quanto nrnggiorc é3rÙ il r!spett_o che. nn~ri_n– mo per lui, (IUauto più v1-.·os1 su.sc11era 1!1 noi ]'imcresse J?er le 6nc opere presenl1, in qu3nlo esse · so1>rnt11tlo · ci rievoche– ranno il << vcccliio mondo» di un poeta che ave,•amo imparato ad apprezwrc e ad amare. Per un:i. ragione 6emplicissimn: proprio perchè con l'arle non 6i può €ten– dere a comorome::si, e vederla in qualun– que modo U"adi1a (anche nel modo. J>~Ù ri– EpettabiJe: oh, ipocrisin degli uo11111u!) ci ricm1>ie-,il cuore di amarezza. ••• merciaH dei Warner Brothers con la mira- dio ~i vede ogni giorno intorrro a noi, ma holante applicazione del contrappunto tra do} quale non si riesco e cogliere I.a po– isoon0 0 immagine; non è nato al cinema. tenzialità segreta, l'amore, le basscue, René Clair, sohanto per raffigurarci dei ca- Clair isi. assunse qucsro compito, @i tuffò ratteri burleschi che l'!i esaurissero nella fino agli occhi in quell'ambiente che ama– mimica degli om1ai famosi «balletti». va. Parigi, la Francia: ecco il' suo prota– Dietro questa genialissima impalcatura tee• gonittta. nico, c'era qualoo5,0, di molto più vivo e I Poi venne il ~ Fantasma gao1ante ,>, film profondo. prodotto du .Alexander Kordu in lngbil- Clair, attraverso il mezzo della eua par• terra nel 1937. Qui cominciano i guai; e ticolarissima e quintessenziata ispirazione. si vede subito, dallo stesso atteggiamento aveva trovato nel cinema il modo per fa1 della critica. Si comincia a parlare. di una palpitare il cuore della Francia · quella prima e di una <Seconda maniera elairiana. Francia bor1bese del primo <lopoguerra ·, si esalta il Clair « francese», 6 i \denigra il ascoharu.e i moli fiegreti, scoprire le fila Clhir «anglo.sassone». Veramente lale at: deUie sue gioie, le 6ue tristezze, le sue me- teggiamcnto eurcmisùc 0 non doveva esser scbìnità. Era soltanto quMto che poteva preso: bastava cogliere e denunciare il 1 fat– daro calore e ... ila al contenuto della sua to come necessaria oonsegucn7,n dell'espli– sa1ira cine013tografica; sem..a di. ciò avrem- cazione di una qualsiasi J>ersonaH1à cren– mo avuto dei fihns divertenti, ma poco a trice una -.·olta estromesso <lai.la sua patria pooo stucchevoli, sapidi d'inutile preziosi• d'origine: e per «patria» si vuol intende– smo. J ~uoi films. da « Lea deu."'<timides n re qui l'uomo in quanto tale, vivente h1 a « Le OOapeau de paille d'ltalie »,,da « 14 un ambiente proprio e dc1ennina10, e non Juil.let » a « Le Mil1on », finanche a « A dare ascolto a vani criteri nazionalistici. nous lai libertC ». non potevano a-.·er dirit. E' proprio nella misura diversa in cui 10 ul1'0&istenz11 ar1is1ica solo in virtù dei L'«uomo» ò concet>ito, nella prima e nel• loro caraueri fantasmagorici, la «gag» del- la seoonda maniera, che si può tastare il la giacca che trasformava l:1 ricerca del da- polso al decadimento J)()etico di Clair: per naro in una forse11na1a 1>:irti1a a << rugby» cui gii, non si traua più di maniera, ma (« Le MiUon »), o ancora l'inseguimento esclusi\'amenle di contenuto. I termini del &u.i tetti nello stesso film, o Ja sarabanda mondo cla.iriano sono violc111emcnte sposro– finale dei cappelli strappati via da! vento ti: al posto del.le soffitte parigine un ._.CC'· in « A nous la Jiberté ». Queste sarebbero chio mo. glorioso castello, al ,,osto del– state. trov3te meravigliose gettate nell 'q.no- l'autista o del << bohémicn » un nohile d'e– nimo deU'artc, sciupate in una 60lipsistica <.·aduto, al µos1o della sartina la. Ciglia di ricerca di ritmo. un milionario americ3no. Già 3hballdonia- JJ fatto è che a.Ila base della concezione mo jl terreno di una sia pur disincantata ispirativa di Clair -s1ava sem1>re il prorngo- realtà, per mescolarci al clima un p0' ne– nista: f.osse esso il parigino innamorato Lu.los 0 dell'irre3le. Unica risorsa di Clair, deUa -sua ciltù, la flebile sartina · un po' in qu~to ca.so, è il «mezzo»: e<l egli lo ochetta e innamorata, l'autista, i ladri, il ado1,ern a profusione, con abilità e genia– lcnore << Soprnnelli », i vagabondi,. la poli- lità inesauribile: quasi per dimenticare. zia. la farnigliuola borghese, la bohème « Break thc news » (« Vogliamo In felici- delJe soffitte, i lucen1ari, i gntti che face- dtà 01 » 1 ) 3 , ,-•,eltssrna (fi 3 d 1 n 1 ,',,ah.,gL:l~e,cecolt' •. ,' 6 C 1 el 5 « 53 vndlieelrl;até• ,•nno l'amore sui tetti. I tetti di Parigi: .~ L'America ha. 6nito di rovinarlo. Già Ea1>piamo come sia legge 6Uprema ad Ho\– lywood il livellamento completo deUe per– sonalità: 6olo a que1to modo. si potrann,l comporre dei filou ch 0 non facciano di– spiacere a nessuno. Solo così si potrà na– vigarn nel ma.re dNla più he:ua mMiocrità, {l casi di ribellione al costume hollywoo, diano si J>0ssono contare su.Ile dita: St_ro– heim e Chat>lin,, Vidor o • in parte · Rc– noir). I:11 America Clair 1woduce e dirige: (I Ho sposato una strega» (« A wilcb mar– ried »). Più oltre, forse, non 11i può an– dare. A tutto, qui è data piena soddisfa• zione: a tutto quello•, cioè, che 13 regola del mondo cinematografico americano pre– tende come attributo essenziale del film. Il mondo è un paradiso: e Clair si ado– J>ero in tutti i modi per far sì eh., que• eta «formula» non sia smentita, Un mon– do di lusso, d-Ove un uomo omiai matu– ro e un po' ~rasso aspira a trionfare nel– le elezioni politiche. Ci riuscirà t-010 in forza di sortilegi: e J>Cr sortilegio trove– r;".ianche l'amore. Oltre II questi ritronti tecnici, nesrnn'aJtra scossa 31 mondo, agli uomini che pur potrebbero e d.ovrebhero in <1ualche modo re3gire: la fnlsarig11 della felidtà americana, René Clnir, ti ha invi– schiato nel 6Uo involucro di celluloide. Nessun film della produzione « anglpsas– sone » di Clair può però far tanta 1ristezza come il recente « A vvenno... ,fom3ni ». Proprio perchè è, forse, il migliore di tutt.i. Migliore, di « Ho sposnto una strega», mi– gliore - per certe qualità scntimen1ali - dello stesso « Fantasma galante ». Conve– nicntcmentP. 3d'domeslicato, Clair lenta di far ri1orno in qualche modo al)a sua an– tica materia. Assistiamo a certi .iccompa· gnamcnti dell:.t macchina da presa dcli'« e– roe n,. ~i0lo, nella nebbia; al volto già in- 7 figww10 S~ati Uniti, Jwl:a, Crau Bretagna. E' vero che l'indU$tria americana non si è fatta degnamente rap{We$f!nllUe: solo tre film. possibili su sette son.o un P9' po• chini. E' pur 1,·~rc, clic Nialia, avendo do– rnt0 partecipare a Venezia non lui potuto portare ,1 Cann.es tutlo il meglio ,lei/a sua produzione d, quest'anno. E' vero anclu, che la Gra,, Bretagna nou. ha deti!) nulla d, nuovo circa le sue po.ssibilità in /atto <li ci11emalografia. Del resto Canne.s è, ed è clatinata a re– stare una {i.era del cinema. Il Festival è naro • det C~ino e dai grandi alberghi., I una attrazione turi.stica organizuaa con. de· pro/itttmo di que.sti c<mvegni in1ernazionali due teni degli .spettatori affluiti a Cannc.1 sono costituiti da villeggianti snob, che op– per dedicarsi al turi.3mo. Lo hm1110dimo– strato disertando il salone di proiezione e aDollando I.e continue e interminabili fesi'!, scrnte e pranzi. La stc.ua DirezioM del Festival ha orga– tiizzato gite, escursfuni e ricevimenti sen~ tenere alcun conto degli orari delle proie– zioni, evidentemente preoccupate di far an · 11oinre il meno possibile i p-aditi ospiti. E certo ha indovina1,o: perchè se fosJcro mancati i banclUJUi. e i ricevi.menti, la mag• gioranza sarebbe andala al. cinema e avreb• l>c decret.ato il fallimento del Festival con la propria diJapprovazione. Cosi, anche i critici lumno vi.sto Le cose con indulgenza, rabboniti dall'accoglienza /€$tosa e non luv1110in{ieriw troppo. E' vero che anche foro onestamente dovtebbero confessare di rivere .spesso disertai.o il campo, scegliendo ru.:ciuatam.ente quei fi.Jm e~ promettevano qualcosa di buon.o. La Rwsia nano.stante i suoi sette premi ha insistito con eccessivo fervore sui solùi lemi propagandiuici, la Francia ha chia,. rrmienJe dimostrato di non ,aper ancora conciliare farte ~on il commercio, e pur 11011-riu.sce11do a realiz:are capolavori. no•, trova la formula per in.du" e il gran pubb!i.-. co a prediligere i suoi film. L • Ameri.ca tr• scura di proposi.to qlll!-st.e esposizioni pe:rclù convinta che non possono giovare alla suo supremo:ia. L'Italia, nonostante le appa– renze, e cioè Jl.07l0Stanle le decuioni della giuria, ha .sbalordito i cril-ici che hanno avuto la senMUi.one che nel no.stro paese ,i lavori sul serio- per riprendere il posto cui l'intelligen:za e la capacità ci con.IMI.on.o di aspirare. La Gran Bretagna non raggiun• ge i ri.sullati voluli, pur profondendo co- 1•ilali nella produzione cinemaf.Ograji.ca. Il Meuico che aveva annuncimo 1ei film e che era atteso con. curiosità, non ne /,a pr~ tali che tre e di questi, uno aolo di claae. E' un po' poco per dare un giudizio ,ul– l'amlamento pnerale della prodruioru, messicana che, per allro, .si. dice sia avv.,_ · ta ad un grande avvenire. La Svaia ha confermato· la serietà della IUO prodtuione un po• monocono ed uni/orrn., ma impo– stala su crit«i cl9arte. /..a Danimarca e lo Cecoslovacclaia non hanno dato forse u114 esatta misura delle loro possibilità. Per concludere il quadro panoramico oc– corre dire che anche nel campo del do· cu.m-entario non si è visto a c.. ne.s ,.,,/la di eccerionale. Mollissimi. i cortimetrq•i ptesentati e a11che di. un 0810 valore ma ne.Muno clie si elevas.se sugli albi P'!r con– cezione e originalità. Anche qui non ,i i voluto accordare all'Italia un ricon.oscinie.,. '" cl1e our meritava, essendo IIUUi i noslri documelltari ben occaèi d'6l pubblico Concludendc,. rindustria italiana non ha /alto brutta fi.gura a Canne, ~ i ri,uliati della suo parieci.po :ione t1l Fesiival .saran– uo cospicui, perchè essa. ha ...-vilo a mu– tare it concetto else la ma•fior pane dei rappre.<entnnti rlei oenluno paai si era /or• malo. Si sono permasi che in ltal.ia si la· tora e si ha volontà e capacità: hanno ca• 1,ito cfre il vero ooUo dMlltllic, non i quale .si vuol far crf.>dere ed è sortn la cu– riosùà di rivedere questo no,tro pane tan– to odiato perclaè troppo importanti! nel quadro della vita civile dei pnro"t/i. f'n.lPPO MENNINI zitell,c in camicia da notte, impaurito pel' la creduta presenu di un ladro; alla ee• quenza di un inecgu.imento- al vero' ladro, con lo 6olite giravolte, le eoli1c, cadute con• tro il passanto carico di pacchi, il eolito cagnolino che chiude abbaiando la seena. Vecchio Clair: ma qui )a musica 11uonafal– s.,. Queste ga«.s ,ono meaae lì unicamen– te per divertire, non per portare l'« uma– nità » della vicenda alle aue eetreme con– seguenze. Mentre, p.ooiamo. 'in ,, 14 Juil– let » la sem1,lice visione di quei la f. m.i• g.J.ia borghese, i.l padre alto e profe1111orale, i figli maligni e irrequieti, .la madre che li riprendeva in puro dialetto (e ricordia– moci - ultimo particolare - che la fa– miglia ueciva con l'ombrello quando c'era un 6ole da spaccare le pietre, e rientrava in casa madida di pioggia quand'o il padre di– gnitoso aveva eeortato i figliuo:U.·a mettersi lo scati,>e bianche, e la moglie il cappello fon i fiori), non aveva altra funzione che quella di etar lì a fornirci l'esatto quadro di un costume, di un pregiudizio; e ap– punto per qui,si,o, perchè it quadro era vivo ncUa sua pl'08pcttiva glorie.a ed uma• na, potevamo 6entirci gonfiare dentro di comnwzione: ora. la misura del tradimen– to poetico di Clair può 08Serci offen~ pro– prio da questo tentativo umanamente ifa. sato di apporre in una società totalmente differenziata da quella «europea», gli ac– ccnli di una umanità che solo tra noi può trovare giustificazione, diritto alla vita. Trro GuERRtNI ALFABETO QUINDICINALE DI ARTI SCIENZE E LETTERE * HOMA • VIA 0S1.AVIA, 37 • TEL. 651Sl9 René Clair non si è inserito nella vita del cinemntografo sohan10 per tro-.·are al «sonoro» In sua esntt.. , funzione, per sal– -vnrlo dal monop<>lio e dagli interessi com- un mondo forse na.scosto ai più, un mondo tore•ra111cri110, troppo prezioso e intelli- vecchiato e sem1>re ines1>ressivo {ma qui l'inespressl\•ità ha un valore) di Oick Po– well; al giacchettone a scacchi, di Jackie Onkie; a una breve sequenza di vecchie !...::========= 'bi o CO

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