Fiera Letteraria - Anno I - n. 15 - 18 luglio 1946

~ILH I LCrl CH \Ili\ 7 Nuove promesse di Parga Sfido d1iunque dr questi giorni aofJre per 1l turpe mercato che spartisce Jra i "'1ncilori antiche terre noalre, e legge delle genti che fuggono dalte c,U.à tradite come fuggirono dieo1 quindici secoli /a innanzi a Longo.bar, di e ÀIJori e Slaui, sfido d1iunque a non .en. hrai i/ magone, un nodo olla gola, rileggcn. dotti quel pocmctlo del Berd1ct, I profuahi di Parga. quei deco.11/fobi on•imonti, goOi, certo, mo insistcnt.i come rintocco d1 campa– na o martello, che narrano l'ctodo dm greci abitanti di Porga che s1 cron fidati degli in– gle:11 padroni delle iaolc Jonie perchè li pro– teggeucro dai. turchi, dal /croce An Pt»<:ia ~Più di libere genti la slanzn Non è Parga. Un·cstrnnin bondiera E' il segnai d i sua nuova speranza La sua spn.do è una spada Alranier~ I non vinti suoi figli all'Inglese Ecco Pmga è deserta. Sbandati I suoi 6ali consuman nel duolo I destini cu; furon dannati. E così resteranno deserte di gente noatra, per la prima volta dopo oenti secoli cl1è c1 voleoa questo guerra condolta per mo. tiui umanitari a /or parere cosa d'ordinario ommini,tro.iione il baratto delle popolazioni, il /are qua e là pia-:.-:.apulita di ab.tanti di lradi-:.ion1' di f•ngue e di monumenti, ~di quel d1e ~ ,ucccsso o Leopoli polacca, a B,c,!avia tede,ca - resteranno de,erle le no. bili città romane e oenll!te. Ci. 11Crranno gli ,lovi; e poichè g/i darà noia la m.uta tcstimo– nran.-:.adelle case, dei mc-numll!nh, dei leoni t.cncb, ho proprio pa,ura cl1e di•fruggeranno tutto con la tcusa d'aggiornare piani regola– /ori e di creare quc,rl1eri ig,cn. ci. O /orse son lroppo ca/o.,lro/ìco, mo lrnnno già comincia. lo, hanno drstrutto i leoni Qendi sulla porta Bragadin o! ChertlO e ,9colpcllata la scritta 1ul lc,rione veneto, l1anno profanato i cimiteri cli guerra del Carso con ,critte di odio, sono oe– nelrati a cioncore e a far l:uildar-o nell'Olla· rio di O,laoia: Saluralmcn!<" non ho i;o/uto rieooc.ore que.Jo poemetto, che nella auo terza parte è lulla un'1mpreca:ione all'lngliilterro che ha ''r radilo e vc-nduto gcnt: in/in-!e •• (• M~trc ostenld che il NcirO •i aS&O:va- In Europa ella rnsuha ai fratelli•) pcrd1è io ,;ogl'a dirl! clic a:a tutta dell'A nglia la colpa di quelle promesse mancati!, di queste Sf>D· 110.:.ioni minacciate. Sapp·amo bene che i qua.tiro ~nei/ori, di,cordi in tutte le que3l;o. m della po,:,:, ~r non p~nd<'r•i a ba.,tonate non lrooono altro rimedio che u,are •u di noi i quattro baston•, Oh per queslo a /or " mercato impudente •· dei popoli, come di– rebbe il buon Bercliet, son tutli braoi a un moda; pers;no Rl' omericaii, che poreuano i più miti, guardate cosa gli /a /are la paura di do11ersi accapigl"are oon la Ruu:a; il noto giorna/i3la Sul-:.bcrger ,c,-ioe ,u/ New York Timcs clic è 11Croclic nel 1944 il D part– mcnto di Stato la pensavo in modo ben d1/, /erente sulle /ronhcre 1laflane, e nlcnet:a che l 1 ltal\a dot>ene cedere .,o/o la porle ~ rienlole dell'l.,trin, e ncuuno cll!ssione terri. lorial<' e.rd preui.,ta a /auore della Francia. ma 1 ' tino neceHità d'in!ll!so /ro le mollgaori poten-:.e ha podato mulomenli radicali a quelle concezioni•·. "\on co1h iene troppo for t enlro -.u qut"I• rt•cr••,o:ionalc ,trillore, di fama pili d1c curo1,ea, ltnlo :>H, o, com(' '"'ul 11pieo t •tmplare della ll•lltrJlur.1 lril,tina, ,ua b1.n..1 t! ~•U•to ant.ntuar-• il fatto lhe, lì· glio di p.ulrc teJc,rn ed cilut·nto egli •le,– ~u in Cen11.111i.1, non -.o)o olihr~ictiò ,·on e11tu,i:c1110 la c..lu•a di J ric,le irredenti ..tJ, nrn ,ullt• i1,ilia1w ogni ,uo •erillo, ncm– llll'll pcn,,111110 .1 puhblk.trli in <..:eru1.i.1ua 111 i lun!=,hi anui in cui J"llali,1 t' 'I ri1.',lt' elf'"a J1 l.,,,.i.1,.1110 ino••tr,.1li e nt'gletti. E, :-e o:,:gi 1111 gr11pJ11•d1 ,eri11ori giulinru, ~1 i pio ~l,1IJ{lCr pn lt• ll'lkrc 11011 \· tuor– lo , Umht•rlo :,JbJ, GiJni ~luparieh, \ irgi• ih) Giolli, P. .\. Qu.1ra111011iG.1111bini, En• riro i\lortn ich ed nitri, r,•ndono illu~trc lo re~io1w mila ,i1.1 lettc1..iri.1 J"Jta)iJ, ne..• •uno, io ")-.ero, o-.eri1 dirt:, d1c c-.i-1a u11 ponte tra loro o gli ahri 4:'rittori della na– zione 1•0,1ra. "\è ,enz.'t di loro, -..t1rebbe l:1 lt•tlcratura itali.1 1 1,1 .1t'u;ile t1uarè. TRIESTE una e generazione Jlo I i~to Tri<'ste p<·r purtcrhi mesi, tra i/ JYl6 e il 1Yl7, ,folle t,i11c<'e di ,,umo 7i, (Jltre \/o11/alco11c.. Era 1111 baluginare lo111a– r10; e .(peci<' nelle alb" chforf', (J>a.:.:.ate tlal– ltr bora, mi l!Orflr<'mkrn i,, mc:.:.o alh, quie– te improlli\(1. Sll('C('.\\U olle C(lllllOlllllC 8 ,dia Judl<.rio ddfo 110llt'. ,,ul luccichio lon• Il.Ilo, chi! JJt1r('1" di nuvmi. lr1 altri 111omc1111 :.t1rebbe sUlfo pericoloso, rie.Ila terribile :.011t1prospicienle le ,,endici ddl t.rmc,do, dai:ant, al I rndotto, rd-:.i.,ra11• thc solo di ,,,wtchc lC11ti..mc1ro la testa; ma di <111ellcstrtuw albe, Irti i'.ra'Cr110 e prima– tera, i11 cui giù si su'.)urrat•a cti immi11e111i ofle1t.,i1 e. ho, emro il cerchio della mcmo– ria, 1111ricordo pret.'11!0, .,;:carHlito. <J11t1~1 /i· :.1cu, come di un mome,110 di me.rov1~l1osa ,11~1.H:lll!io11e in cui la morte 11.011cwrcbbc potuto in alcun m0tlo 1,0rJ,rMulermi. Tutto 1L torme11ft1to JXll'SUJ.:J[IOv,•tl!O A11IU.Sl!IIW, scmu o/lo doi bomburcft1111e11ti. s111-0z.:.icato da/I,. ,-rmwte. quasi .,J>ettrale tra il bia11co han cornmesao che Pargo mm pt-ia, Ecco e.i siede sul ·n~tr~ c:mfine.; Ecco eia g'1ura nel nome <li Cristo Far Kl ure le genti tnpin~ ) e gli ing/ui li tjenc/cttero od A Il Po.crà: Squilla in Parga l'annunzio d1 un bando: Posti a prc.uo dall'Anglo noi. ..iamo, Come schm.vi acquistati col br,mdc Vano è ,I prnnger, schernito è., richiarno; Già il vegl!.l\rdo dell'empia Giannin o Co· suoj mille avi\nzarai w :gg10.mo. ~o~ ~ ii f~,t~ c.he· sfi.di ·n vi~,n~ta; E' il villano che move sccu10 A sgouare 1'1'gndln eompnta. Ah non questo, o Br:tonn',, è il futuro Che insegnavnn le vostre promll!s!e, Questi i patti, o sleali, non furo. Che promesse, cl,e pn!li? Forse qualche Ah ! dove.a su le tombe spronato. li cavallo dell'empio qucU 'os.sa A' lud.ibr'1 seg-nor del soldato1 A oete ragione, c1ucs~ ùerli sembrano l' 11!10• •pcrante tam tam delle tribù d'Africa, IJan 010 lontolonJ, ang.u,lioti dalla rima ricorrente e dal metro andanle; ma pur co.-1, a rilegger/i oggi, ci dànno l'ingll!nuo commozione, quel 1,,u,>todentro che ci t:usc1lo un'aria di marci'a; Quclb voce è il dispello dei forti Che, trod'.ti, più patria non hanno. € allora? T arnia-no al no.tra tctratàn tara• tàn larotàn: Forse il dì non è lunge in cui tutti Chiruneremc1 fratelli. allorquando (quc,lo gli è proprio un l)('r,O gro.t.i~) Sopra i lutti csp'iati dai lutti Il perdono e l' obblio &correrfl. OrA gli odi 80n verdi: - e nefando un spergiuro li int:mn al cor mio; P,·rò, s'anco a te il viver dcga-io, (qui per oscuro moclo è oat•cinala l•U.N.R. R.A.) Sappi ch'io non ti rendo a.mnistò.. PAOLO MoN>:J.J.1 coso come il lelcgramma di Qulbi!c, come le lusinghe di radio Londra, come le lodi e gli incoraggiamenti oi di,perati ,calcinati combattenti del Corpo llaJ.tano di Liberoziio. ne ed ai partigi'oni del aellenlrione, come gli La Venezia Giulia è Italia orticoli della Cartd Atlantica? Col 1ra11:1lo di C.iun1}oformfo il territorio Quando andai a T "'e•le l'ol!obre scorso, della Hepubblic11 di Vene,.Ju veniva aggrf'· tro0<1i la gente auuilita, certo, come .,tupe/al- gato nll'Ausiria, e ru unn delle pal'i ta dell'ingiudi.iia delle cou umane, come 10 • più funeqe e maledetre della tiloria ih1lin– p,af/alto dalla enormità delta ,oenlura che li na. nrn non per tiucslu la Venezi.1 ce~1,•:t minacdaua di nuovo, clic rimctteoa in dub. d'essere linlin. La scingurnrn p:1ce e.ho i bio il di,.:tta alla 11ila e alla patria; e si on. ciuallro di Parigi p1·01)0rreLbcro oggi c ontu gu•tiaoano della ,orle dell'Italia, erano ama- cn:,tigo :tll' ltalin vin1u, somiglierebbe per reggiati per Fiume, pe,r Chersa, per Zt1ra, @prezzanle cC:,.:,,.ioncdi 1crritorio ir:ilinno a anche un poco sgomenti di quella interna.-:.-io- •1uella di Cnmr>oformio. Mu 111:.uuueno cc• naliua-:.ione del porto che non aopeoono be. duln in lnnta 1lnrlc a ogni spe,·ie di stra• ne coaa ooli!»c dire; ma di re,lote italian9 nieri e tioprallullu alrill\aderue marea ~13- eran certi, ierano radunaii ao/ennemenle i \'A e.be \"U coprendo l'Europa, nemmeno cinq.ue a Londra, aoeoono deciso e proda- abbandonnlll dalle i;uc popolazioni italiane molo clic si dooeoo ,tudiare una linea di ine.ofTerenli del giogo e inorridile dell'av• confine /ra l'Italia e fo Jugoala11ia di natura venire dei loro figli, la Venezi:1 Giulia J)O· prevalentemente cinico, '' prei>ie adeguale lrehbe ct.~cre :,ltra cosn che lt11li11: una indagini .,u/ po.9to" (e che arrabbiatura ci porle d'Italia e,propri11ta, inv1u,n, contra– pre.e il jugo.laoo Kardelji, minacoiooa con stata nl\"antica f'Ua iiloria, ma l1alin ancora, Io ,chiuma alla bOCC<I). E anch'io lo .criqi, circoscri11a Jalle AIJ}i e dnl mnre ih1li11110. M: Dio vuole Trieste ~ aaloo, e Capodi,tria, I Il mio mcslro Hiccnrdo Z1u11pini inse· e Poren:a e Pola: è in pericolo Pisino, ma gnava con prt.'Ciiie l).'lrOle a mc gio, incito gli americani ins1,9teranno .,ulla linea Wil,on. <1uale fo~-.c :,otto la domirrnzion(' au:,triaru e ci daranno anche le miniere dclf'Araa; e il cÒlllJ)ito no ..tro: ron,enare itali:111:i al· •ornnno confermale quelle parole di Plinio, l'Italia una ~un rcgfonc. « Con~er\'n1c »: Nunc fini• ltaliae 8uviua Auia. C<»ì diceoo- 11crchè In Vcnezin Giulia era :.1:1111 ~cmprt mo. e di. quella commissione che dai>eua fa- italiana, nella cultura, ne.I lingu.tggio dei re le indal(Ìni su/ po•to non ci dooamo lrop. 1 !iuoi ci11ndini, nella fierc1,za con cui avcvn po cura, chi! lo Venezia Giulio è ilaliona è c:iireso ognora que~to MIO carattere n::izio• acriUo nelle /acce. nelle ccuc, nelle mura, arnie conlro la pre~ione di potentati e di nei monumenti, nella •Iorio; quei 1.JOll!ntuo- popoli i·alnli d'oltralpe. Nel 1910 l'lt,lriu. mini bOlevano ancl1f'; rt.9pormiarsi il viaggio tutlorn iu mani nustrial'lic, :1w·,a bandi10 e andare in biblioleco o leggersi i loro liltri, unìcinlmcntc a Ca1>0di•1ria un·~posizione vcrbcgra.:::ia i Ire oolumi d, J. G. Jolt,~on. del euo patrimonio artio;liro, culturnle, in– M. A .. F. S. A., honorary /cltouJ o/ Wctdliam du,.1ri11le, ('tnogr:afico; gli slavi dap1>rima ColleRe, Oxford, Dalmatia, thc Qua.mero tcularono di oppon ii,.i. JlOi re ne a ~tcn.ne– and Istria, Clarendan Pre", London, 1887: ro, non 11,endo nulla da c~1>0rrc. Tullo e their country (l'/.,1rio) has pretiC:rved .its an• erri ilaliano <111anto contnva neffl~1ria CO· cient name, it.s ancient CJt.es, nnd its oncill!nt mc 01w:ra rl"nrtc, come opera lcllcraria, e,,. Latin culture un:ntcrruptcdly through the me prodo110 indu-trialc, perfino come frul• middle age.s to the present doy •• dice il }ok- to d~a11i, itù agri<'nla t' p.:.....,cherec<'ia. E re. ,on, • the Triesfni ore thoroughly ltnlian in fiJ)()Sizionc i,trinnn non ru quella di mm their manneu1 the.ir language and their aspi- tnrn bilingue, bcn~i quella •li una r(.'p:Ìo· rotions; ~i vantano di cuere più iloJ:anl de. ne irnliann, focondar:i daJJ'inlelliif('nza d'un gl, italiani. <' qoeslo è uno pror>a di più di 1>opolo affine a tulle le JlOpolazioni delle quanlo abbiam~ avuto occa,9•one di altre regioni d"lulia. sonclliere tra i più perfetti e per,onuli del– l'epoca e aulorc d'un trattato del due!lo ancor oggi citato; il grnndc medico F-nnl<'l• rio Santorio da Capodi.stria, amico di G:1• lileo, insegna a Pado,a cd è uno Jei l'b~· sici nella etoriu del 1cr1110-.copio e della mi~ur:1ziooc del cui ore del <'Oq>o 11111/lllO; Francesco P:1triUo, du Cher:-o, amico del Tu(",l)o, insegna nelle Uni,creilà di Ferrara e di Homn, cd è una delle menti pii1 ui.i– vnua.li del suo tcm1>0, coltivando o~o; cntnJ)O dell"umaoo 6cibile. Nel Scllccclllo Gian Hinuldo Carli da Cnpodi:,,1ri:1 UJ>pnr– licne con dignità di St:riuorc alla cerchia milnnese elci Verri, il trÌeilino A11lonio de' Giuliani è tra i pili no1c,•oli eoonomiiiti italiani dell'epoca. e n Piruno d"lt.tria na– sce il glorio110 Giu~cp1>0 Tnrtini. cl:i;;;~ico del ,,iolino ancor oggi C:,,eguilo in tutti i ooncerti del mondo e ri,elalore del « ler• zo suono », t!'copcrl:t fondamcn1alc nella teoria della musica. Che c06°è tutta <1ue,tu ~rie di nomi (e tan1i e tanti a.llri se ne potrebbero ag:i;inn– gere) se non orTer111:1zioncd'itnlianitì1 e sto– ria vi,•a d'l1alia? E Earcbbc tem1w, mi &ernhra, di rc:,,pingcre quel fastidioso e a 111e11c111preanti1>alit.'o vezzo di distingue.re una « cultura ~iuliana »- 1111a << lc1lernt11r:1 giuli:ina », <1uasi e,..,c fo~ro alc-unchè di a1,portato e divcr:,o dalle ttrnndi corrcnli dt·llu vita intelleltuulc c1·1111lin. Carlo Gol– doni non si crcde\'n u,-cir c1·11ali:t quando Ei I mitene, a a Coi iii:, t~d ern o,,lile d,•i 5igt1ori gorizi:tni nell:i valle del Vip1>acQ, nè Ciu!-Cppe Verdi quando ~crivc,n due opere per il Teatro Grande di Trie-1c, n~ Giacomo T.cnpnrdi ,11rnndo '-i rh olp;f',•a d.1 ll!ltcralo al 1ries1ino DomcnL('O Ho~-~e11i. Di1e, e saril ~iusto, rhe l!ti ricono,cono an• t'h1• nella Venezi:1 Giulia i 1rat1i ~1>ccifil"i della lellerntura e C'ullurn tlell'ltali:t sci• kntrinnale, col suo modulo da'-!-it"l1t'ggi:111- k. purista e un 1>ò ~cola'-!it"o (a Trie,tc D1lmenieo Ro~~c11i. A11ilio Hor1i .., Rir– cardo Pi11cri), e q1H•llo piìi col1>rito t' ~cnt- 111n1ein mo, imcuti romantil'i (P11..,qu:tlc Bc– Ecnghi dcizli l "g.hi da T--ola, Ciu,CJJl>f" Re• \'Cre, Giu;;CJlpC Cnprin). t' naturalmente con i ~uoi ii:prazzi di:ilc11ali e popolarc– ~d1i (a 'l'ric,t(' Gi(!lio P':1110\an. Giuli,, Pi:17.7,:1, FAlo:mlo Polli. Carlo dt" Dokctti). h nuche ìl g.rido del loro nome dire qunlchc l'O:.a 11cll'immc11..0 grido con cui o~gi rlt:ilia chiama In \cncz.iJ Giulia con Jngo-..ciu,o afTcno. SfL\'10 BENCO Alessandro Moissi 1/('/f(' cave <' il /umo <le/Ili bflttaglw. s1 CO• lurcna in <111ei rllri 111011w11ti cli w1 albore deliCTito. tellllcnte al roseo. clieiro il q1rnlc, 1\e/ dl!lmo della ull1ma norie, dieci anni i11 fo11tcum11:.11, lamtJ "HP.im .•mw, come /K!r" o• /o, Moiui ripetcoa tre nomi: Fircn.:c, Vene. f}C'rlldetla /<da mOrBtuut. i blocchi. cfe/1-(' cw .:.1a, I ric,le . .:,, spense .mormorando "Jtaha se ,11 Trieste. bella''. quegli che Slon11/oW51ti atJeua def,- 1:,·• diOicile dire qucl/.o che TrieMc signi• nito cittadino ciel mondo ·. t. clove non /ictt~sc ,,/loro /K!r lt, gt'ttCr(l::.ione che n,el aocva recitalo Ma1u1J AJ}aaoinò, con la ,ua )()J2. lii tC'mJ)o delf11 ,.:uerrn ;,, Libia, a1·eva liOCc, rrcca d mc«iteS1m1, /offe d'ogn 1 ango- ,edici anni e nel 1916. allo presa di Cori,. lo d'Europa, d'ogni contrada del mondo; ri• :.ili. tocau•u i I enti. l11te11cloche è difli<"ile velò g/1 clerni valori dei' ctau1c1 di tuth i f)nrl1tr11e co11 semp{icitù, co11 motfrrn:io114l, conhnent.,. Kcc,taoa in più lingue, tedesco, f>l'll-:.llretorica. I ,u,stri ricordi di f><'IIOla. /ronce,9e, italiana, inglc,e: ogni lingua asAU- 11ei primi lllllli d"fle scuole mrtlie, .,i con.• me110 ne/fo sua parta1.a la cantanle m.u.ico- (n11<io,w co11 Tricstl'; a/.c1111icli noi 11wn"11a• litù ilafraila, Caso unico, /or,e, di c.•flore po- m,u, fo pri11u1 i:oltti fo scuole, o /ec,cro a l·gtotla. l.,a .sua umrle e.si/e persona su.scilò Clra11S11lto cli 1HXTfore per la prima rolta sempre stroordina,io inleresse; ovunque i •· i11 1mbblh·o ·• lr,.:gi: ,m pubblico rii &uoi grondr ocelli, ,nqwct1 e pcnelronh, al- tulll'ori /rfl i ),~ e i 18 anni - per J>rotesta. lros-"!ro magicamente /e platee; in ogni luo- re r1ie1aem110 che 0011l ro l'im1,cratore m,, go la suo uoce, ml'ma e povera, la .9ua mi- striaeo <' fo proibi:ionc di ll/Jrire 1111'11ni- 1terio,1,sima IJOCe capace di esprimere in t.ersitrì it,din,111 a Trieste: l' /J<'r t111olc,mo tonalilà traged,'-c immcntt, la sua inimitabile di 11oi pcrf,110 i vrimi wnorclli, le JJrime ,•oce incantò te folte. I occl,ù,te delle rae11.:.:e. s'incrncimu, cou I t.ra nato a I ri.:,te do padre oriundo af. 1 rirordi del/i, pa~i011e :n-~lc111ist~ca ... ~ri~· bane.,c e da madre fio,cnt'na. A 18 anni &i st,e (e Trento) c. /"J<!r 1101. ,,ua.s1 lt, gwv1• ;;;i~a:o Veie;;:,c~:oe;;::~,~r d.,ab":rc~::o~i ,~: 1 '"'~t~nrrti ,lire cli(' ne/ fermento tfi l111t>i narro, Joceva la compar,a a leolro. tu aco- 1 morivi !;en1ime11tc,{j e pa1riot1ici covaoono pcrto da Jo11Cpl1 K.am. -:.. A venticinque anni, già i germ 1 1,ericofMi del ,w:.iottali.smo? il ero gui celebre. Lommc1ò a/fora a portare 11rimo alle1tm11e1llo alle ,wvenrure che. sa· per il monda, in comp/c,si quo.9i acmpre fli- 1 rt.bb ,•ro vc-mlle poi? Il mio rt'egimc11to <'rtl rcth da Keinhardl, il •uo repertorio che Ju il 22 5, la mùi brigc,t11 era fo Brigata Arez:.o ,olamcnfc c/oss1co, daf teatro greco a .:>Ilo- e /,rcera /Hlrf"-'· i,uiem<' con lt, 8rigah1 lu• l(ll!.9peore, da .)h1lter a Voldon,. ~, prc,entd pi. di </uPfl11divi.sio11e c/11'. partendo dalle per la prima volla in llaf:a nel 1933 in uno 1,osi:'011i /H>C-0 oltre Mo11/tdco11e, co11q11istò memorabile rnppre,enta:ionc dello ·· /cder- 11 el nWi!J[io 1917 ,,uot, 1 146 " l<l6 bi.s del– mann '• di Ho/manstal alla bo,:/ico di S. /'l',rmada. tu prim!I e la stto11<1,1 l(Ullt>rlll Ambrogio rn M,la"lo. t'oi /cce due tournie dopo it Jliaclotlo. cWè. se non eno, i p1111ri nella peni.ala interpretando alcuni' drammi vi,i Licini " cui sia110 mai arrivate, 11ella do/ auo repertorro: chi non ricorda •· ti ca• i[uerr,1 1911-18, t11IJJfU' Ìl{,/ùme combt1/. dot1Cre ù1'oenle" il cui valore, a giudi::io ilh- te,1/1 verso Trieste; e menfre q11Cj/O owe. che della famiglia I of,loi, è legato aopral- 11ii.a .~11/le <'Ollinr>, 11<.llllpimmra il masgio• tulio offa ,9ua mtcrprctazione? Morì improo- re /fomlaccio e D"A1mw1::.io. con. al.cmii re• L'isamcnle a poco più di cinquanl'anni. p()rti della /~11/)Ì., si pbrt11ro110 sollo /(' nm, Fu un artisla inimilablle. Non plasmava il ra di Dui,10. D'.111111111:.:io. Rm,daccio, la a.uo mutevo/is.1Jmo t10lto in atteggiajenti c,tc- grnnde lumdiera cl,e lll'T('bbe dovuto sven• rrori , non creouo arbitrarie mtonazian1, ma 1nror1 rfol ca,tello di Dui,10 e che i11uece !ras/armava una rl!altà prafondamenlc wDt:r• fu dis,,·,.g(lfa 11ei 1nmi::.i ,,nlitici di Unmn ta. in poe1Jia e trcteoa, delicatamente, le ruc ,. di tlltrove: l'imiJrt'-''" f,,wwnn. clic ebbe intono:ioni dall'inlimo della ,9uo onimo. irli:.io dliii(' rw11 lor1t1111<' c1111c cli Sci:. ... liii• Lo .,correre degli anni potrà canccllart- ,,. f..-, ·""!lf.!t'•rìo11i, llllli' le tcn.t,r:.i.o11i verso dalla mcrnono 1/ r:cordo della ,ua per11011ta, il d1111111111:.imu>,simo e l"r11•1·cn.turr, rrano ma nel cuore di chi l'ascoltò r1marrà per QJ)l'rte. li!mprc un conio, scn:.o poro/e /orse VIVO, qua1oi uno melodia sp:riluale, un mcraoigfio. so a~cordo. Nelle sue ocncri d1e guardano le 11allate ai llalia dal piccolo cimitero di Morcotc .,u/ con– fine italo ,viz-:.cro. è l'ane{lo di 10/and, it g101ello chi! per d1sp01J121one del lrag1co e drammaturgo romantico clolJCIJO opparlencre 1ucccHi11omenle al più grande attore oioen. le: i colleghi di A le»andro Moini decisero clic oltri più grande di lui, /or&e, non sorc-b– be passalo s.ul/c scene del mondo. Ed ero un 11111!slino. RouERTO CAMPA ,~· .,ì, r,/c1111i 110:1 rr.(i.stcrlmo al mfraggio ,li (JueUe chimere, 111111trenitri "veva in,. lcrc.,l!e e, soffi<rre cnlro le trombe dd na• :.iu1u,liM111J, 11 <'-"'•~1,erarc gli i.sti11t, di c11( 1 rrn. la re11::fo11econtro clisgraziari gesti 11milfo11ti. co11 sii .,ui11111pie le co,ucgue,1:.:.e che tuUi /),,,,pi.t1111q. notare in Dalmazia, che la lalinilà delle cit. Opcrn direltn di \ t'lll'ì'.in, 6i dir:"1. <1ue– là marittime non è Ionio eOcllo de/ dominio Fta con,('naz.ione . .)J:, Trie,te non ebbe du– d, Vene:io quando di .un'antica tradizione minio ,encziano i,.e 11011 Jlcr bre,i anni, e romana•: • the Siuvt"s did not come into no ebbe di dominio 1111,lrial'o ben cin<1ue• Istria o.a conquerors. but a, settlll!rs... _)nvited cen10, e- ru in~ra11<1itn o rivale di \'en('zÌ:I by th.e Gcrmon boron, or the Venct•an Re- per , olontà i111pcri,1lc. e ,i J>Ol>ulòdi l"OIU· public to repeople d.i!tricts and villoacs dc- mercianti e Ji lrarfìcanti da t-cttentrionc, _____________________________ _ Ma ci /11ro110 rmclw /J<IN'ccl,i, proprio fra 1111el/i. che ai:c, lWO comball11to per J'rie– He. cf,e ,rw«rdaro,10 s11biro co11 diffide11ui ai metodi e c,llo ,,,frito tfe/l'imwesa di l'i11111e. pur .~t,111c/oloro " cuore il carat• ll're i11di~c11tibilm,111e. i1t1lfr1110 cli ,,ue/la città: ri /11ro110 vireccl,i chr 11011 delira– ro110 c/'c11111sill$111 1, 1,c·r gli ,11s11Fti a Wilson poco prima ('qÙ/c,lo, che 11011flbb0Ccnro110 nll'amo e/clic, tro/J!HI e troppo dolenta re• torica sulfo 11iltorhr mu1ilc,u1; e ci furono 1,nf,110 olcu11i, tr11 ,,uei combatl('11ti. elio nelle, quCJlionc clell'Alt.-0 lclige si sc,1tiro• 110 piultosto r 1 icini a /Ji.s.(o/Mi clic a;;li a/1,-i, /lrmi restl111do nl vrincipio cl,e, 11011 vo– l< 11(/o I« robfl n/lrui si do1;('~.~r t,e11('r1> mol– lis,imo alfo 1>ro1iria ... populatll!d by war and pcstilcnce •· du o<·ci'dcnlc e dn oriC'nlc, e 11111::i, a J.1 l::bbene è ,paocnto,o in no11e mll!IÌ quanto grande t·itti't 6erbò il mirabile <',1rat1cr1.' di cammino a ritro90 a; è /alto; ad una ad uno compnttt'nn i111lia11ache ern ~t:tlo quello le promesse aono ,9/ate rimangiate, più ci ~ del piccolo Comune. quando chiam.:I\ ., allontana doll'ullìmo giomo della guerra più urngi~tr:ali e 11111e .. 1ri dalle Jlil1 dollf' cit1ì1 se ne rinnegano i molwi ideab, ancora una della J:>eui-.oln e riu~('i\11 qua .. j n indurre colta son oeri I prooe,b1, •• a tempo dr guer- l'imprratore Carlo \ ntl ai,:-rc1,:orlo al '-110 ra con Te bug·e .,; governa 1 ', '• dalla guerra regno Ji 1\a1>0li per ..ah urlo dalle manu• " lorna pieni di oi-:.io •e di pidocchi•'; i \re della Carniola lt'nlnnlc fempre in,ano wldat• accolli piangendo come liberatori og. d 0 0"-0rbir,-. Trie<.le nella f'Ua ii11ri,dizione g1 malmenano per le vie di Trieste chi ,i f.la\ 0•1t"t1c,ca. E Coriì'in anth't• ..--:1. pur ri– oslino a gridare che~ italiano e ilaliano vuol nia'>tn fin dall'età rcuilale ncllc mnni di re,lore, e •pianano la ,trada al 111llano di un"ari~IOf"r :u.ia d~ori~inc gcrm:init·a. "aJ)('\J cui ,apra. che motlc securo a 1go:zare l'a- lll:lntcnert' nel popolo e nella horghe,io, fil gnella comprata. E la gente ,i sente lrad-ito f)ari di Udine, 1u fc,ldtù JJl:1 lingua Ìt:I· e ucndu!a come quei greci di Porga, che sd liana e al di:iletto r, iul,mo, e :111::i fine dd :ill!co/, erano alati con Vene-:.ia e Venerio li Sellttcnlo riu-cha :::d :l\,int'erc quella ari· Ol"elJO sempre d1/es; dai turchi, e appeno CO• slocraì'i,1 ~te,,o nl teatro i1aliano delJn C'Ìt– p1loli con t'lnghillcrra questo li piantò in os- lit e allt• nct'ad('mie p<w1id1c d1\1di Ar<'ndi. ao; e;/ grido di cenlolrent'onni /a è lo .,1c,. Dante afTerma,a la \ t"'nczia Giulia terra ,o d, oggi, ecco perchè que-,H deco&illabi d'Italia, ponendo il ('Onfìne 111Carnaro. e q.Uadrupedanti e an,imanti ci ri17\etcolano, bl'nrh(• man<'hi il doi·umi'nlo, t· a mio mo- Un aol grido fu il aTido di tutt'I, • No, po Dio. non si serva al tiranno,. Quindi al crudo paragg'lo condulli prefer::mmo l'esil,io. Ma prima andarono ai cimiteri, 01,e Dormìan gli avi di Pruga sepolti, Dormìan l'oua dei no.sin parenti, Qui scovertc le foee,e, e travolti I sepolcri, dal campo sacroto Cl, onorandi residui fur tolti. Co,ì oggi le gcnli d, Polo gridano, prepa, rando,i a laso'arc la cara polria, calli e piaz– z:elte ueneriane e muro ed edi-/ici romani, gndano che oogliono portarli 11io anche I loro morii (ma le M!f}('re autorità alleate gli uiclano di portare Ilio i mobilii, come narra il oorrispondl!nle della United Pres,). do d1 v('dere :1 .. -ai prohnhile rlil" il ~rand') pellegrino ,,j-.jtao.<.e qm·•li pae-i • <.i propn• llf'\Uno di vi'-Ìlarli il Pelrarca e il Hof'c:u • l'io; era medieo co1uloao II Capodi111ria, nel 1161-62, Panfilo C11.-.1aldi, e <1uì foce• \:l le sue prime pro,e di stampnlore ro1\ l'rtiuto dei du 0 cnpodi61rinni Bra1i e Cri– so.1ti; il Vivarini, il Cima, iJ Cnqlarcio di– pinge, ano J>er Je chit·,c dell'l ..tria cd E· ncn Silvio Piccolomini era ,csco,-1 ,li Tric~te prima di salir,· nl soelio pontifì– rio. Ed ecco Trieslc manda\:t profugo a \ cnczia il suo um:mi-,tn riht"lle aJI' Au– Hria, Raffaele Zo"enzoni, pregialo editore di cfo,,.ici. On allora, in ogni eccolo, qual– che nome in.'-i~n<' diurno i giuliani. Cirola- 1110 ì\Juzio. nel Cim1uccento, ama d1ia• mar~i ra1l0di..-1ria110, e sta<'cttto~i d:1 q11,•lla cillà, erra dall'u11a all'altra <'Ortt' J·ltalia, Biblioteca Gino Bianco A t/lH'sta lu,li.a, che è ,,;,; 1111111er1>1a C' im• 1wrt1mte di quel che all"cstero 11011:.i cre– dll, il torto che lf! è :,fllto J(lttlJ i,1 <1ucst.l ~iorni c1 Parigi, è pilÌ gronde cl,{' non n <111ell'nltrll lwlia che fu. f,rcife preda del fa,. scismo. A ,,11cstc1 Italia. ml'Hlerata ""' fer• 11111, lo111c1nissima <I« 111/llt1wzi-011ina=innali– stfr:l,c ma C111cheal,e,111 citi sbracate rìr,u11c" e ,fo troppo vaghi i111('r1w:.ioiwlismi che lunwn a va11t(lggio solo clcgli altri, il torto 1,,11t,lc i,1 questi giomi è ,,iii ,rrcwc e viii 11rb/011do e, in certo senso, me,10 rip(Ira• bi/.('. Giaochè esso cousiHf!, se 11011.~br,glio /Jl'Oprio "I 1111111! d, qucl/(1 /f'rma 111odert1- :.io11e di cui dicevc,1110 prim<1 - 11011 1,,1110 11('/ /<1110che è pur grave. di "vcr st(lcct1tq Tri"l!IC ,/al corpo vii:o dcll' ltlllia. 11011tanto rie/le, costi1t1:.io11e di 11110Mal() nurnnomo, c-f,e pur /XJl'TrÌ. se l(liel.o /J<'Tmetternnno, di– /emkrc il ,,ropriu CllrOte.re italiano; quan• to nel flirto ,li aver esclu~o cfo <111cl v•cco- 1.o s1t1l0 011to11omo, cl,c 110 avrebbe avuto f}Ott'11:.iamc11t-o e r(lg1òn di vira, c111ù irolfo- 11issime - 11ou meno italiane, cm.:i. forse 011cor 11iù, ,li. Tric.sie - come Pc,re,1-:.0, /(o. riguo, t11ssi11piccolo, PQ/a, l,C' IJIWli città, purtroppo i.• vrc-1:cdibilc. 11ell'aggio– pr,111.e11to allo stato juj:os/ai;o Sllra,111 0 /tJr:a– te a perdere viole111eme,11e ogni traccia <li virc1 e cli se11time11t1 italfo,1i. llONAVESTURA TECClll

RkJQdWJsaXNoZXIy