Fiera Letteraria - Anno I - n. 15 - 18 luglio 1946

FIERA LETTERAR ~ N N O I - N 15 ESCE IL GIOVED! Comitato cli Dire.:.io11e: Corrado Alvaro, Emilio Cccrhi, Gianfr11nco Con1i11i, Ga· bri<'le Pepe, Giuseppe Ungaretti Diretlore: G. B. Angioldti nedattore Capo: Bruno Hom11ni Oirezilwe Ammiriistra::.io11e e Pubbliciftì B.oma, Piozzn Mndamn, 8 • Tel. 50919 SO!nMARJO Scrilli e disegni cli: G. B. Angioletti, A. Baldini, A. Bartoli, . Benco, L. Bigiaretti, A. Hi::;::;arri, g Ceccl,i, L. Colaciccl,i, G. Contini, li. de' Concini, L. De Libero, A. G. Fenara, L. Fini, K l-'11/chignoni, A. Gargiulo, V. Giotti, P. \Tonelli, R. Mnsatti, G. Parenti, G. Pepe, G. Petroccl,i, G. Piooene, G. Prosperi, P. A. Q11a.ranto11iGambini. H. Romani, t. Saloini, P. Santarccingeli, B. Tecchi. ,~·. Terraci11i, C. Ungaretti. ROMA - 18 Lugl;o 1946 UNA COPlA L. 20 Abbonampnti .tnDOO L. 9-i0 · 6emc;;Lra.le L. 490 • lrime11trale L. 250 • &iero: annuo L. 2000 - A11vi1i economici: al rigo L. SO Pubb/icir•: at mm. L. 20 6110 a S00; L. 18 501 e 1008; L. 15 da 1001 • 2000 Spediaioni In abbone•malo po•t•I• (Gruppo 11) Numero dedicato agli scrittori . . e artisti della Venezia Giulia Contro l'ingiustizia * t.red() in 1111mo,ulo do1:e I" Jro11twre materio/i 1111,iSf>JJ<irrrcuwo pill gli 11omi11i. ma li 1111irm11w i11 11w1 co11111nirà di SJ>iriri Jntcn,i. Vercl1f' I,(> questa /edc, mi tur• l111110 le deci~ioni di J-'oriJ!.i. \li turbo che I rre.,t(' />OSSa c.•St're <>U~1 11etlo .(fìlrltO che la /t1 nt·a, che i· qw Ilo ,I.•, (,,.., f.cr1!- 10ri IIUlgtirCJri, .ta I fil fo :,,,,,,ori,/, ,, ."ICI· pio ~laUlpcr, morti per aUer-marlo, (/(I Ju,. fo ::freL·o a Vmbclo 't1lm. citi (;fo111 :-r11pu– ricl, o Q1wrw,rorri Cl1111bi11i. Come t/11birare che 111111 ci/llÌ che "" dc,ro ol mo,111<>~,,,~ i~Cn/fori iflrli<mi trn i nwggwri. tli ,111e!li le111111. 11011 sfo 111111 r1tJ<i ,r,1/wr/(/:' L'italianitit di Trieste 11011 ~- per noi un problema da ri,olverc~ la,1. lo varrebbe risolvere il prt>hlc·ma \.:c11"itaJiani1ù di .Roma, d1 \lila110, di l\apoli, di qu~lsiasi allr..a dttà d'Italia. CnJc perciò in errore clu, in buona o c.illiva fede, .iccus.4 di nazio11ali~n.{. i fautori cli una 1 rncr che Ja.~ci. Tric~lc all'l.lalia. ì\011 cra- 110 nazionali_.. ... ti, per fa 111;.1~gior par– te, i settecentomila uomini che mo– rirono tra il ·15 e il '18 sul Cardo e sul .Pi:n-e, percliè Trieste e T1r-uto tornr.sscro idl'Lt,tlia; era110 i1ali.:mi che si s..icrificavano pcrchè In patria fosso final111cnto unita. E i super– stiti di quella ~ucn-a, non ~!lauto 11011 hanno ucs.:,una colpa da -l)(;Onta– rc, ma co11sidcrn110 quegli n111.:l co– me i piì1 giui,Li della loro \'it,1, e 11e serbano la mc111oria gelos:1111ente, (•omc..: d1 una dedizione g1•11cro~a che diede 011ore alla Joro gioventi1. Oggi, rhc :-i vuole togliere r.Istria alrJtalin, e far cli Tric~le uua città ba::itarda, noi ci troviamo Junque nello stato tl"nnimo di oucsli citta– dini rapirrnti ~ulla strad:i da volgad m;.dfauori. (< \!'ani in ullo! )), 6i gri– da alrltalia. I~ le ~i ~tn1ppa110 le bCafoc rit_t.·hc.tzc, le si tagliano le di– ta per i111po,-~c.~~ar-.i pili prN!,Lo de– gli auclli; e s;.1ri1 fortuna ilC, per il p1·oblcm:ilico e e;\"ogliato i111C'rH1llo Ji Lrn·c.solicu p0Jizù1, Jc si lasceran– no le vC-SIÌ. lntervcrrù, t..irdin1 e :,erniona, Ja polizia; ma n~uno punirli i colpe– voli. Poi ricominceranno le ~torie odiose che lwnno di5onorato per L.mti anni l"Europa. J l c,1rc1•n~, la deportazione, l'esilio per le viLLitue rt,c non ::i ra~.::icgnano, i cort..:i, le fanfare, i roho:111ti discor::ii per i \'i1wi1t1ri e 1•cr i loro co111pari. Pare che u1rn ,olta culrali in qucslo ma– ledetto cerchio non si po5sa più uscirne. 1\ln noi itali.:rni, pur così spogliati e defraudati, snre1110 for~e il solo popolo in Europa che aJ)bia dalla propri:1 parte la giu::ttizia e l"i,11•occnza. i\-oi, dunque, non abbiamo nulla da cLimostrare. ì\'"on si cnlr.t in po– lc-111ica c·on i 111alfo1tori, 1101.1 si di– scute con gli indifferenti e gli ot- re-, i11 luogo di ill11111i11ata ~•1g:gezza, mostri cd aborti'? l\oi 1e111iamo clic rEuropa e fA- 111('riea stiano per l)eccarc di stupi– diti1. O forse cli ci11i.s1110: come av– venne dopo l'altra guerra. Gli uo- 111i11i politici, i generali, i diploma~ li<·i. bi t.lirchhc, 111a11t.·a110111Lli di cuore e ti i i·ngct,mo. Non posseggo– no il senso clcll'unwno, non s.anno prevedere Je sorprese del tempo, ignorano la coscienza del mo11do. Ancora una ,•olta la sonlità e ccci- 1l1 <lei 1·e::tponsab.ili slunno per pro– voc.:u-e cataotrofi. ] milioni cli morti non scrvouo a mdla, sono subito cli– rne·11til·ati. L"cspcricn;,Ja del passalo i: .:,critta ~ulracqtw. Si rinuncia aJ– l'a111icizia sincera di un t!"rande po- 1\011 am:err<Ì mai ,·,1e I truflOli 111 Jm<"c (Ulllb 11twL•·ro di ,,·,••D ,, ,,, ... ,011rm J tra 1:li 11omi11i 1111"uma11a com1we11$liJ11"' 1\0,1 av• vcrr{I llllll C'he, r1•d1111,•11 lo }11111111/t>llt(> l(i 1111u111ità dagli imverialism,. giusri:111 t/S$i• curi a cfoçr1111 1w1wfo. 11l'll'c11111fo:.rn11e ,fol lavoro solicfole. il ri.spe/1() di ciò elle gl, t: più /Jre;;io$O e .11t1cro: l'illtegriuì ddfo Po1riCI? C IU~El>t•E Uxc \ltKr·r1 polo per srrapp.1rgli qualche ccn- • • • tralo elettrica; si calpesta il diritto Gli scrittori giuliani pii, sacro, la libertà di appartenere • • alla propria r_amiglia, per co~cedc:rel al popolo d1 Francrn tut!a ~ma regione a ~ente a_liena; .e Gli scrittori, gli urt,sri e gli in1cllet111ul'i cosa 81 creano la d1speraz1one, 11 ,[p/[ 11 l'cne;;ia Giu/Ur. conli,uwtori di wi<o rancore, lo spirilo di vendetta. 1rcul,::·o11e che ri, 11fe ai primi secoti defla Si cou1pie l"ingiuslizia, e tutti tac- f••rteraturn, tlc/l'{tr/~ e della scien:a ita/fo,. ciono, µi:", impauriti da chi grida 1111. lum110 avpr-.<io C()11 i11dicibile ,,,,,,,re;;:c, pili forte, da ch·i {orribile ricordo fo ,ioli:ùr rhe fllbwi eminenti sairrort. cd per noi} batte i pu~'lli sulla L;n•ola. 111 tcllemwli frc111ctsi. ,n·rcbbero firmato un Fra llllli gli iJlustri europei - uo- m1.11iJesto ;,, cui si invoca /'am1e..(sib,1<• tfi mini c1•nrte e cl-i pensiero - uno so- Triede olla /ug,J.~fol'ir,. lo ha fatto risuonare la sua voce, IJi fronte a una tale presa di /UJ$Ì:io,u.>, 1 hc oQt•ml".. ~e ;_,, ern. rutti i vri11civii d, ealmn e pur vc<.mcntf': :ma è :.in iln- 'ibcrtà t' d, ,'e111ocrr1 ifl. r.~<ii ~i ,, 011el'""'J. liano. 11n :.:-rande vcg\jarclo che pro- co11 profondo dolore ml, con fo ccrrc;;:a di lesta co11lro la pace Eciocca; è Be- r,u1·rrre solidari,.,1, ul aiuro. alfo r,m·1e11;;11 nodello Croce. Gli altri tacciono, o c11l!e11ii:a di <111ellc, P,wici<r rh<>l,am,h .~m– Lutlal più sussurrano: (( Basta con wc amat.'1. ricorclmdo c/,e furono gfi i,,tcl– i nazion:dismi... Che pretende flta- fettuali giulia:,i t1 iui:i11re nel 1914 h, a,m. li a? ... 1\oi siamo tanto generosi da fK1g1m cl," w11d11.<ist• rtutli<, " fia11ro ,lclln darle un po' cli pm1e, J_uenlre do- Frn11cia. ;,, q,wl'" primll 1mcrr<1 europea in vrcmmo J,1..,ciarla mori1·e, per Je sue cui ca,.Mcro. JJer la l berazioue del loro colpe ... ». E in nome cli un·espiazio- ;:;o:~'c;,':,'~;~c(;:::',~~- rlt•i migliori i11gpg,1i del- ne che si auspica perpetua, i «gran- Firmflti: di europei» si privano della loro P. A. Quar:m·o11i Gambini, Umberto Saba, uuica rat,,ione cl'C!)Scre: del potere Virgilio Giotti. Ginni Stup:nich, Edmon- 1li lo1111110.tio11e. della pos::tibiJità di do Puccher, Bruno Pint'herle, Giacomo fllO!lill'nrsi giusti e sCJ·cni. Furlani, Mnrrf'llo Mascherini, Cnrlo Sbi- ,_\l'a noi, « piccoli italiani», pos- ~i1. Federico Hi~hi, U.:crio Zilio1•0, Car- siamo ancora commuoverci {cd csa. lo Schiffrcr, Erneslo Eligio Dolchicri, sperarci). Oggi, con lutto il cuore. ~,:~:r~~~ii Scl~~;:;: 1 t~~~!:ro A;~\ 1 onti~::!: salutiamo i poeti, gJi artisti cli Trie- ste, della Venezia Giuli:1, e con essi il loro popolo. che amiamo. C. 13. ANc101.E·rr1 Jtio S 11aln, Umbro Ap.,l1011io, Giovanni Flctzner. 1\1111111io De Herti, Carlo An– ioni. 1\ndrcn Os,oin:,d,, Gi11~1'J)J">C Bel• liol_ tuEi. Trieste è italiana . .1.'\011 c"è allro ----– da aggiungere. ì\on c·è che da ab- braccforc i nostri frateJli. Noi, scrjt- tori e artisti italiani, ej :-cntiamo iu dovere di rendere questo omaggio a: nostri <·0111pagni di !Jvoro, a qucl– J i che ci precedettero e che nelle lo– ro opere .:,Ono present.i e vivi a quel– Ji che \'anno oggi ste.:,:;o operan,lo. E~si hanno <lato il fiore ciel loro spi– rito aJrJudia, come noi, piì1 cli noi, certo con maggiore passione di noj, d,f' eemprc il loro amoru t,Cr Ja pa. tria fu minacciato e offeso Jug1i dranicri. La loro opera 11ctsuno po– trà mai tog:lierccla, ]a Joro parola non potrà 111ai c.:,Ecrc cancellata dal– la storia pili ,ilta e più nobile d·Jla– Jia. A \Hl popolo che parla i1aliauo, dw dà ~! mondo 01,crc italiane. e p,-..ltanto it:dianc, va il no~tro aIT1.•llo .senza ri!lcrvc, Eenza Umi ti; e non pc~iamo 11cppurc jmmagin:tre che (111.:dchc italiano esiti ad unirsi oggi .i noi. Ma, ancora ci chieCUamo, è mai pos~ibilc clic davvero si compial J'ingiustizia di togliere alrJt.:dia quc,;ti uomini. e con cssi il popolo buono e geniale che essi rapprcscn-1 Lano? Que~1.i uomini, quc..-.to popolo clic ·non hanno colpa? E' possibile che o(rni ]e rncnti dei vincitori s.iuno I CO , ottenebrate ad un punto da gc11cra- '\ I u ,TORI E liti 'l'ri'c•$le è italhma? No, 'l'rie:,,re è itltlia11a. I I ., I ~ DI SO R D I lii! credevo che Trfr.\te foss.c it{lfit,11(1, (D;,cgno ,H AMEBICO llABTOLI) U l t: l.,; et \.:I iu òianco Il problema politico Si è pre8a 1·nb11udme. in ltnlia. di parla• re del problema d Trieste, quM' 8-1 fossero abbandonate alla loro sorte le altre ci1tà del. l'lst:r:a e Lam: bisogna pensare che, special– mente nei documenti ufficiali e nelle dichia. razioni degli uomini po::tici rC8pon8<'lbili,si d ca solo per ellissi, ~r abbrcvinzione pro– blema di I r:cste, per dire problema del confine onientale d'Italia. L forzo potrà to– Kliere alt'ha:ia molte terre sue; mo ciò non toglie a noi il d:ritto e :1 dover.e di riaffer. 1na1ne 1·1ahan1tà. !\.l a che vuol dire: terre ialiane> come 8i fa a disr:n.ruere, in una zo– na mistilingue e doi confin.a geografici im– precisi {dato e non conceaso che cs:stano confini naturali, geografici} ciò che è itaiia• no da ciò che è iavo> Non c1 resta che 1i. petere ciò ohe nitre volte abbiamo affernU'.l• to: i centr'J a cultura superiore, di civiltà in– dustr'iale e commerciale ~ntro.europca SO· no dtventnt1 tnl. per qualche m llcnnio di au:vità di 6ta'.inni: , centri ruroli, a civi.:tà agricola e pastoriZ.:.Odi tipo balcanico "Sono creazione di sccoti o decenni di colon:zz.a. z1one slava. on si tratta di offerm..'lre la su. per:orità di una gente sull'altra; ma di af. fermare una divcr 8ità di attitudini e di l'!– sultat: storici. N~\l' imp oss1bi.tà di distribuire all'ltalK'I i cenlri urbani e alla Jug03lavia" le campazne è evidente che 8i tratta d1 g)un• gcre, attraverso amichevoli accordi alla 9(). luzione del problema. fuori del quale do. VTebbe restare Trieste proprK'lmente detta essendo troppo pacihco che es11anon r ~n<ra nè g.eogrnficam.cnte (nel senso comune della ~:,•u·•) nè eln1camcnte, nC storicnmcn,". n, ~cvr,um1camente ne.La $fera naz.onu ~ iU$O· slava. Quesli ncc'>rdi 3embrano 1mposs1bil:· pcrchè> ecco il problemo politico di T r:es,e, problema che ha .mportnnti Aflessi neila pcliticn !nterna italiana e. anche :iella ju– gosl.wa {ma questi non sono nffori nostri ed è lx:·1e eh~ ci _nb!t~i"mo f\ • m1,i1...'.arcipoc.:> degli_ affari csc.11s1v1degli altri), Agli accor. di d1rc11:si è IK>stituito un :J l(tat forse sen– w•'. .. ppello: è utile questa soluzione non d1~us~, n~n ~ercantezgiata ma ir114>osU oli Itaha> E cv.dente che non si può ,i. spon dere a q u~to quc3ito se non a! cerca un critel1.io di utr~ità da tutti accettabile. ldealisticnmenle, esso non è nè l'utilità. dcll'lta'.,:n, nè quella della Jugoslavia, ma quella della pocc europea: realisticamente. r:nteTC99C predominante dovrebbe ea:~re quello dcl.l·equil:brio di forze tra i vincitori. La 80luzione che s1 è data del problema è •aie da soddi8farc esigenze rcn!istiche e dcalisliche o, invc~. pone un elemento di ,fo1ord'ne ·1n Europa e rompe l'equilibrio rfclle forze a beneficio di un gmppo solo> Questa ci sembra l'csaltn impostazione del problema. remoto ogni scnt.mentalismo e ogni Tetorico npp,.Jlo alla Carlo ollantica. Ma non è poss1b'le rispondere a questi quf". t11tise non 8i ri8ponde. prim11. al problema del perchè non s:ano pos8ibili quegli ac• cordi d=rctll con la Jusoslavia che pure fu. rono possibili in altri tempi: ri,ponderc a tale quesito è un obbl'go che abbiamo ver• so not sie~:: è troppo comodo fare anche ln retorica delle vitt:me e ddi m<lltraUati e dimenticare il passato. Gli accordi diretl: sono 1mpo99ibili perchè l'atteJgiamento del. la Jugosl11.v'a. del governo almeno, è di fl.Jio e di rancore. Giustificati: giu8tificat1 da.:le persecuzioni fascist"'. da'la guerra in• fam.e, dalle d'ffamaz'1oni di venti e più anni. E' vero che 1101 potremmo dire agli Ju• goslavi che 11 fascismo non era Italia: cci. me gli ustnscia non crono gli Jugoslavi: che 8! maltrattammo la Jugoslavin. 0$88 &e ne è- r:val8..'la usura e si polrcbbc quindi chiu. dere la partita fncivilc il noslro m.ili1or1. ,qno, inciYlle il loro): potremmo d·re che qJj interC8si economici e polifci (la pace mim,1 di o"ni nitro) impon.10110 unn più !lC• tena imposlnz:ione dei nostri rnpporti: tutb questo potremmo dire .s.e essi non Cl lan• ri1'sseto in faccia l'accu&..'ldi un per3'sten– lc- nazionalismo slavofobo. SO&lenendo l'ac– ~usa con i nomi dj giornalisti e m'litari d·soc.cupa\1 doi servizi di 8p=onnggio e d1 propapnda, uomini polt:tici che icrii. se• m,:narono l'odio tra i due popoli e OJlti hanno ripneso 1•,1rmamentariio di unn reto· 11ca caporalesca e pntriouardo che gcrve an. che ai fini della guerra civile. Questi signo. ri farebbero bene a tacere e n r'.cordar~. invece, che chi plaudì alh guerra e la con. dus.se senzn rispetto al dir11to delle genti, non r u e non è hnliano: farebbero bene ,'l rico,dnre che Trid1lc fu com nciata n essere m.ess~ :n discussione ii IO giugno 1940 e le sue 80rt1 compromesse qunndo si con• quistavnno e Lub:ana e Atene I Ma, se il cnporal'smo e il dnnnunriane• simo fucisti debbono tacere e la.sci.:1reag·. re l'Italia democrnt1ca e memore delle sue trodit.ioni di ptudenzn e sagsezw d ploma. t'ca, è neceS&\r'lo reagire, d'altra parte. al– l'errore est1em,s1ico di considerare la vo• luntà di non perder:'! Tr'este come na::.iona. lismo: nlC'\mi t10no così terrorizzati dallo in. sanguinato e stolto spettro del nazional'smo d~ tacer~ di Trie.sie solo per non essere nc– comuna1i nel gregge rn litnr'stico.Jascistico. Ciò è .crrnlo: l'affermazione dell'1talianU~ dela Venuia Giulifl non è pa.tologia del p.atr;.ouismo, ma fi:f:ologia: b:so3na e.Qioc,o ma:ati, come , nazionalisti, per ritenere 1-he rive, dicare runità nnzionn/e ~ta un mn• le, Noi voel ....mo ievitnre rinche In più lon- 1nna nozione degli afie.111e mantenere la discussone nel campo poli~:co: perciò !'Cli• za dire che coso rappresenta T riesbe per il sano 11Cnt rr.ento patrio1t1co degli Italiani, focci.nmo notare ch e lra&eurare il problema d1 Trieste per non esse.ne confusi con i fo. scis1i 'è un gr0650:~no errore po~itico: tra cmquant'anni non ct sarà neppure il ~icor• do (spcrimno I) degli uomin: del fascismo, ma per l'Italia e per Trieste resteranno le gravi coniocguenze di una 8ÌhK1zone inJm• ~ta contro la quale la daMC dir:gente an1i– fo3cistica 1,on a,:rebbe protestato: chi guar• da oll'avcvnire del 8uo Pnc8e e non wlo 11gb inlercSIJ: ta'.volta spregevoli di un partito non può approvare rinunz:c motivate dalla condnnna del nazionalismo. L'unico sob– zione che si prospe!ta chi non vuole sequc• stra.re l'Italia i-n un pazzo isolnmento è qutel, In di un'arnidiz:3 con i 8UOi confinanti. un. che 8C ottenuta foticooamcntc; faticosamen– te. ma non indecoros..'\mente, La 30Juzione data dai vincitori non è po– litica: o, per es.sere p'l1 pnccis1, è da pie. coVissiml uomini po:',tici (videb1s, fo'i m:, quanta parva s.apient'a ecci) che hanno fotto licor90 a un compromesto che non ha, m– "ero, richiesto straordinari sforzi inlellettun• li, nè 8lngobri v:rtù politiche. 'eppure 11 ricordo dj Oanz:Ca ha trottcnuto i Grandi da una soluzione che tiene ~n sospeso il problema per altri &cci anni. Cioè: per nitri dieci anni acuisce \ motivi di conlr,\• sto Ll<l Italia e Jugoslavifl; tiene Tr'este in una continua incer11Cz.znche non è faun cerio per favorirne la riprclk'\ com.mcrcin'e e induru:ale. Noi pcrchè amiamo l'ord ne europeo deaderhlmo per la Germania un.i sistiemnzione diverlk'l do que11n che poteva piacere n Ccnz1skan; ma sapp:amo che ~r pnrccchi decenni Amburgo non potrà rl• prendere In funzione di porto di transi.lo tolta II Trieste sul finire del secolo scorso: di nuovo Qecoslovocch:a e Austr'la gruvite• ranno verso Tr:cste; mn è evidente che il porto d:i Trieste. languirà, abbandonalo a un regime politico ne; quale infi111t: intc• res8i non t'rovano la moderazione di, un grande governo cenlrnle. La soluzione non è economicamente opportuna nè n Trieste nè alla ripresa e<:<'lnc.rnicaeuropea. Ma, in ::~~i• ~ngr:~st!nt::~~~m:h: ;heenom~l~~:t !l-1.rategichle. essuno di essi ha velleità im. perinl.stache, mo o:,nuno teme l'imper!iali– smo de.l'altro e riwlve i problemi europei in fonzione di questa pa.urn. f:.13sadovrebbe ave.rie nl,ncno, di pot1:tivo, la preoccupazione d p:Anmtire la pa~: In paoe 3j garantisce Kiogliendo i no-i dei conhasti, non rimnn• cando tra cl.ed anni In tK>luzione. Poireb• bero j v:nciton osservare che loro possono accantonare le quest oni pcrchè lo loro 8U• perlntiva forza permette di corntrol-!.are il mondo: 1>uÒdarsi, ma noi credi;yno che in tal campo. l'ultima parola la dirà l'ovveni• re. Che se l'avvenire dovesse dimostrare impo&sibile da parie dei "1incitori il conlrol. lo del mondo. ess:. lrn uhri angosciosi pro– blemi, si troverebbero quello dei rapporti italo.jugoslavi non ri901ti ma :m~raliva• mente fflCMI a tacere e, nvvelenari, come è fatale che avvenga, da due o p.ù naziona– lismi. Ciò non è saggio. perchè non dà la pace nll'Europa, com.e dovrebbe es-sere nel. le aspirazioni di uorrJini politici normali. In realtà. si ha Pimpressione che a qucsL., pace mettano mano, pil, che pci'"tic1. i mi• litari o dei poJ:tici con mentalità militare: nes,una mera'Malio, qu'ndi, dei nsulta1i. E' tristo per l"Italia ricom'nciare a di8CU• tere l'italianità di T r·este, discuterne non solo con &I militar'iSmo jugoslavo ma col ,;cttarismo di certi gruppi europe:, forse cul. turni i, certo non ind1p,!ndenti: ma anche ouesta è uno delle tnnle crcd tà del fasci. sm~: spc:~nmo nel 8enno nostro e in quello d~g.: altri acnza forsennate illusioni. CAUHIELE PEPE In 3" pagi11a: PROSE E POESIE In 4-" e 5" pagina: I POETI E I NARRATORI

RkJQdWJsaXNoZXIy