Fiera Letteraria - Anno I - n. 4 - 2 maggio 1946

6 Fll~HA Ll·.TI lsHAHl.~ LO SPETTATORE I ALIANO dea,c come ala, Belluno do:md>be certo rl• :sponde,e c,mc I convakl!Cenfi; ,\on c'è ma/e, l(rtJ.tiel - mtJ è a/lrcl anto cerio che non dimenticherebbe neppure d' aggiu:i– gcre fiduciosa: _ E megli.> anco1J, :scn;:a dubbio, in un pro,simo ouuenire. Poichè la ferrea oolontù di rìco,tru:::.ionc e una l!Crena fiducia animano quello c11tadint1 JCria e operosa ·• (Dn unn eonisponde,11zn giomn. linica). Corri pondenza Caro ,\u¼liolctti. Su (; La Fiera l..t:lll'rar:n » dd 25 a1>rih:, ,,,mo lu fotoiirnfi.1 di una p111uru di De· ruin, •la ~cri Ilo: ;, i,, Pnmc.n IH)fl $1 ,fu:,· pilÌ ,fllura·11orttt. mn: ,1u:11lri della ,i1.1 ,ilcnzio~ri li. l.E'f'TEllE DALLA PHOVTì\CIA La Sibilla calabra Ncin era /amo~ lu Sibilla Calaora, CQme quella di Del/o o di Cuma; ma il ,uo nome è rima.sto nel ricordo dei pa,lori d'A ,pro– monle che t'additano in una piesa sco.ce10 della montagna, là dooe con//ui1cono le ac• que die ,o/lo formano uno dei fiumi che ,i sctfono a mar"; ed csti .anno pure che abi– ta in un grande ,x,fauo ,ol/erronco, chiu,o con porle, donde neuuno cli<: 01' aia entra– lo, mai pilÌ ne è .uxilo, lanlo la m(lga che 11i ,aggiorna è ~rfida e ammalialricc. Ne parla pure il gro11 libro del Cucrin Me,chino. come aanno i pa11ori che lo /eg. gono, pauandoaclo di mono in mono e per que,to è Ionio macchiato di unto che pare 1ia caduto 11afla giarra dell'olio; e non u'è libro più di questo che sia ueriticro nè clic •ombri più cl1iaro e diuerlente a clii appena .a acarabocd1iarc il proprio nome; mentre è mi•lcrio•cmentc o.curo e noi<»o pCT chi, aaper'ldo leggere bcr'le, commcmla poco lo •criUo con /e irwenzioni della propria im• m.agina.zione. Ne,uuno mai l'l,a iJiata, ma vgnuno par/a per .cnlito dire; e dunque qualco«1 c•a; e che ci aia io /' ho appre,o oo" cerle::zo ,/alla con1iderazìone che poco d,'accnlo c,'è il 1anluario dei moderni, il luogo $0'CN> del• la Madonna dello di Pol1i, pure ,orto alle ..,.rgerlli del fiume "ella 11allecl1e chiudono fotomo le montagne. Ed afloru, per aoere untt maggiore con().. .tce"ta delle cc»e, andai que.ta ealote pa•• .alo, con la sctida di un pa1ton: d~ 3. Luca a rintraccio-re le i,e1/igia del palarzo incan• lato, incurante degli' ammonimenti delle don– ne, incredulo dei pc,icoli, lo, che tono uo– mo nato nenu marina e che non conoeco altro che il piano, mi m,c,en!urai col /J,(U/ore •u per i monti; e &Jididauuero l<1 te"lad<Y ne clic oercai>a atlirarmi giò nel oorlicc, /ungo /'a,pro commino, quando bo..tai,,a che la pielr11 malferma, aulla quale doc ,e.uo pofl– tiaro il piede, cedcue, perchl irt- un baie• no ,i /aceue .un ,alto negli in/eri. E poi uidi la /aacinc»a aUrazione della oolta di neuo, quali .ulfa oetta de/fo mont.,._o che dal nome dello maga è delta c>olgormenlc •• Sibilia 1', 1til1ante o,cqua, ma .alida ab· ba1/anw perehè 1i paNi di .apro e di eotto con qualche perfoolo di rimanere ,omm.er• i, ,e quello /o,,e alalo il Jcalino. Vidi tu/lo ciò _ dico - ma il palano o l'antro come chiamar .; ooglia, non oidi. Ma la nella M>litudirtc ddla montagru, ~– '°• dooe le molte pietre l'uno IKllr <1llro oc-– c.aoollantiai come le onde del more, da"4nO l'idea dcll'in/arno, per il qaole .olo an Mi– chelangelo calabre,e manc.aua che lo Mpe• N! dipingere, I" l.lOCe della Sibillo rompevo lo 1/euo i/ ailenrio dello ,pozio e doi tempi, e IIOlto /Orma di eco pro/onda del( anima del popolo parlo"4 direttamente al mio cuore. Ed ca.to diceWJ che anche per la Calabria aono finili i tempi in cui /e, grandi tra-Jor· mozioni socia/i <1&1&1enic,ano IIOl!o /'in/~:::a dello Chiesa e delfa religione di Cri,to, o,-. ranti ora ,olo ncll'·aml;ito degli individui pre,i singolarmente o magan' delle /omi11lie: og&i molto più polenli aono i mezri nuoui dcll'econom,a e de/ lro/fic:,o e delle lot1e •politiche ad operare C(lmbiamenli .oalan:::io. li ,u/Jo L>ia Jc/l'UTJ'lana per/edonamenlo a della cii>ilc di1tnilà, Una fabbrica oro in· Jlaiace ,ul popolo più in pochi anni che non un Sanh.,orio ne/ corlO di -coli. Ed il /)O· po/a, nel!<:, ....,e: drusi pi.l umìU a&JQn:::a, malgrado la poucrld e la gur:rra, IOgnando una 1.1ila più ·ricca di decoro, /or,c ,timo. lato a ciò oggisiorno J,d generale capo&10l– gimenlo delle /orlunc, che hanno obbauato il ricco ed elc&Jafo U pooeto. Lo famiglia è ,cmpre l'ideo/e del calabre,. N!, ci~ l'unione delr uomo e della donna al fine di amar,i, di creare e alle1X1re la fìgliuolanz.a, al riporo dalle inuadenzc e dal• le opprcuioni ,totali. Cambierà la natura dei ropp<Wli tra i membri di eNII, urto mag• giorc libertà reciproco e un maggiore ri• •~fio di se lleui, smanno i fatoli riaultali delle tras/onnaz:ioni che .ono in c:o.-.o nella .torio dd monclo. Mo COIJIC credeTe che po,• .sano ,comparire acnlimenli che 11e non in tulio innati, sono indabbiamen~ /ratto di un civile prog,cno} Àcoartlo all'ideale della famiglia c'è qud· lo dell'ordine nella .aciclà, più che quello dello /iberta per gli indiiJiJui. Ma /or,e una e1igen;;a di libertà è il maleontenlo del po– polo, profondo e co,ciente, contro i- poteri dello .tato, i'nadotti finora a garantire il bc.– ncnero dei ,ingoli, àannoai piuttoalo a ogni naturale- sviluppo di proaperilà e di pace. Di chi lii colpa} Soltanto delle /oue poli– tiche del Nord} No, il calobrese non lo pen– aa, benchè oggi molto più di primo abbia aperlo gli occhi irul silf"ificalo di quelle /or– ~e, 1u/fa loro importanw a 1u/le con,crzer'I• :re che ne derivano. Pi.utlo•to pensa alle proprie manchcoo/eue, •i occu.sa facilmente e 1/ disprezza. E pur tuttavia acquilia a po. c:o a poco co.cien.ia di ,è, dei va.lori della 1uo particolare ci&Jtltà, del/' imporl(fnta che eua l,a t1cTia""ccrchia più lla.ia di quella ila. liana e mondiale. C iacchè non biaogrta dimenticare che qui pdmo di Roma aor,e una eplenJiJiuima ciQiftà che /u detta della Magna Grecia, e che le conquitle ideali di quelt' epoca, a cui diede p,ol ti 1uo nat.urale oompimenlo l'età cristiana, non ,ono .compar,e t1è potranno mal ,comparir•, qualunq.ue •Ì<1 l'organizz.a. ;:.ione ,ocialc ed ec:onomieo che piglierà il mondo. L'ttmanitd aord .emprc umanità, e la cultura cultura, Oggi il. popolo ignorante I berg: Saggio sull\ellpcr1cnza della morte: O guarda alla cullura con rupelfo, tognu per Noemi: M11dd1tlenn delle paludi: Raiu.a Ma. i tuoi figli i /iloti di 11!udio più che le rie ritain: Lt, grandi amicizie. Vcdrnnno poi c~1ezzc, e molto da quc,to. pudica 11cnc-ro- ]11, luce acritti di t,.lorcl, Man~hnll, ;\1orc, Bel– z1onc alJrcl..bcro gli altri da imparare, loc. Knox, Bruna, Masson, Claud.,l e Zer• Un siu,to orgoglio JoiJTebbc alra1e le matten. /ronli dei calabresi, !Mlrcon,iderando gli ap. porti ben maggiori di o-arie altre regioni lOJ\CORS(J /"l•,h /J1\A Lift} J1 d'Italia; poid1~ eui se non ,ono primi, no" tono nemmeno gli 11flìmi; e un srande au- /-'}/!;,\J()l\? I:, C 1.1e1rem~ :~:,,7;~,:a;::~~\:he una pre$a Ji Lo Piemontèiao, con se-de in vi,1 Bo.iin, 2,, CORRIERE D'AMERICA po,i~iortc dei calabresi di fronte al rc,!o i oru'lo, 11.:1 1,mtu:10 un premio, intitolato • d'Italia si sii& dd1neando. L'eumpio della '.~ 11 ;;,: 11 •v1::/::~;:~.; 1 1f; 1:~e::i;~t~~ . . dt Tlemi 11gi('(I,\' . • ~c1:o:o,c~mu;:c,::;;:r;:t;;,o/;;~;e n;~/ s;,:: primo convegno di poeti d:a!'C:ttali piemonh.'\. A dire il vero, le poe;,. pagme d1 ~"1;11n• I , ..:1,.i lfi teTri a I orino nel p1oss1mo me~ c. dgw,ay, e&prc~mc:noltc e!tnlte n pie af,.ohne po o scmbrcrcboc strano che una ,agge::a klìc:oi ...,,.__. I e re<:ent1S81mo v ume •. reasury o I e co,J per1pieace. per cui l'ulopia è ba.,dilo Free \Vorld • (Arco Pubh!!!hmg: Co., New e le /orze noturo/i aono riconoacìule riel/e r,..-===========~i York, 1946), non ti rifcritcono a C1oce più loro 1insolarilil e ocec!lale. f:>O"" non aucrc <:hie ngli altn auton I c.m senni venlfOl',o n in/foert,:a nc:/l'orsani:;:a:::i::mc /uturu clcila p i (; e o l a formare questo mlcre5Sllnte e pc, taluni la. ,ociclil italiana. 11 111ni.zolnrc ,•olumc apec1e d1 • tesoretto• Cerio, per re.tare nel !Jcro, bi1ogna ,-t!nl• I I a l ; a I che dovreb~ 1llum111nre C gmdurc: l'uomo d1 pre tenere prcaentc (1uanlo la lipica urna. t, oggi verso l'nu11p1cntn pii« duratura Quc- nilò dei cafobrc1i (cd in genere dei me,i sto lo ,µ1r1to cou cui Ben R111,burn ha 1111 diana/i) abbia allcnuato gli orrori delle leggi I mio e pubblu:ato un gruppo di art1coli e d1 cr;udeli, e come una lenclenza naturale di POTENZIAi\ilE,'TO DE.LLA. FUNZIONE. 111gg111J?pars1 negh ultun1 tcmp 1 sulle co- ~';/ f::Jd~u~~;rad!uJ;;!:r~~::e o::r=:!~~n~~ SOCIALE :::;:ZI~~ ·r~:e;hewti~~~1:d N:~10:1: 1 :~"7~;:·::~ ~ aolo corruttela, O infcrelJtc, ma aimpatia 'Per lu/11 gli ftaUant che 1 00/gono un'(II• bu11nentc uno ddlc piu 1ntcmaz1011ah 1;= pro- umano e caritd. Ed anche oggi non c'è da tioità intellellua/e, si pone il prt.blc:ma del grcS11:11Sle {1 !iberni• dnebbe un nme11c.1mo) coniare troppa 1ul colare politico ace/lo da graduale rinnovamento in un 1enso ,cmprc rivi,tè the •i pubblichino r.el monda. T rn quetla o quel gruppo ,ocialc, quando l'Olto più /ibero e moderno, della cultura e delle gli autori. nceanto n Croce e n Thoma• c'è un'uguale umanitd con i ,uoj comurti ,ue i,liluziorti, come condidoni per il pro- M1u1n, Einst~n. Summer \Vel\e11, Alvnrcz. IJid e le 1ue comuni virlò. grcuo della vila cioilo della rtozione. del Vayo, e ncwnto all'ex p.-id'Cnle de\- C' è d.unquc la apcrani;,a che la ,agge;:;:a •'Quulo problema può cucre proficua- l'UNRRA, He.rbctl H. Lehmnn, il marescinl. del popolo po.so operare uli/mente pauan• men/e af/ronlalo e ri,o/lo nella mi,ura ;., lo 1ìto. do dal campo indiuidutilc a quello poliHco) cui llli intellettuali, projeuori aeritlori, Gr- • Orn ehc le guerre ,ono finite e i morti Oppure c'è da lcmcrc che le /orze del male liati, ingegneri. medici e pr~/euionisli in sona morti,., è opportuno pubblicare libri {qua/unqua tia il colore po(itico apparente) gertere, ,o/ida/mente •i impegnino 4 promuo- di questo genere• 111,nuncia He.mingway ao&1r1J1r!ino quelle del bene} I.ICP"e un'azione dire/la a porcnziarc /a /un- tipl"endo il volume. Di Ironie al probleml\ Non credo, Le /orze del bene aQranna zione IOC'iale di atHmguardia della cullu,a del domani che permea e siuslifica quc1tn in generalo il .opro&JlJento su quelle dc/ e ad im/)eJire il prei>o/ere di Jor.::.e poli- raccolte di 8Critti di ieri, il cronista impn&· mole, alle quali ooglianio Jore i/ nome z,e. tlche ad c,so contraalanti'' (Cal ''Manife,..ci'' sihile dei graudi fatti collettivi visti come ro, quel/o Jella delinquen:::a. del Movimento lntc.Uertullli Progreuiisli si11soln e personale e quaai ecnaoria espe• Ma il pericolo c'è, Ionio maggiora quanlo Palermo). rienza uma11u. si tr11t1forma in moralie1.a, E la dcbo/e::za dello ,lato htt /oc,orilo il ri- la sua morale è questa: 11urgilo dello plebaglia, allonlanande> con- UN CASO DI COSCIENZA • Per vi11ocre una "iue1r:n si è COlllretti 11 lemporaneamenlc dalla lolla le per,one dab- fare coee che tt0no incor,<:epibili in pnce l..enc. Vonol/abcti1mo quasi c-omp/elo della Al<:uni reduci dalla prigionia d1e /ianno e che ,peno sono odi~e a quelli •t'e88i popolez.ionc (non ,i può dire che sappia ripre«> a /requentaro gli slu·Ji inlerrotli, che le compiono. Ovvero. sono odiMe in lel{gere chi ,a appena opporre la propria hanno ,critto a un giornale per chi«lcre un primo momcnlo, Poi nlcuni vi •i abitua. firma) non Jauori,cci, otlral)era, la /ibere fomni.tia delle puni;:ioni .colastiche loro in• no. Ad Ailri finiacono uddirittura per piace• e/adoni, lo ccrnifo Jei rnigliari. con/onne flitte. E il giornale, approixmJo, acri&Jc che re, T ulli vogliono fore qunlainsi cosa, non ai dc1idflri del popolo. "i co,i di qucali reduci p,unili per ma11can• importa quale, pur di forln finita. Unu volta Fino a quando} Non balzerà più que.io zc 1eofa,iid1e'' debbono eucre cttJminoll che d si uov;i ir, guerra, bisogna vince.rin popolo .alla •lrada glario,a delle conqui,te •'con la da..nJlo comprensione M>pra1fullo per qun\i che siano i m-eui ... ideali}, ,ulle quali gid in epoca lontana si il fatto che molti di cui, ne siamo sicuri, "Uiu. IJUCrra di nggreasione è il più srun· re.o Jamo,o} lnlerrogaoo lo Sibilla, che per aaronno commcuo queste mancanze più per de delitto <:he ei possa commettere contro me ero il cuore del popolo; ed e•ao con le impu/1ioità che con co.den.ta •'. quanto vi è di buono ol mondo. Un11 guerra mani in mano, rauegnata, tri,Je, mo non difensivti, che dcv,;: di ncceasilfl. divenire n uinlo, taceua come chi non ,appia co.o ri· GONGOLANTE PE.RPLESSIT A· sun voha aggressiva non ap;>cna po86ibile, =~=:tnl>J1':1':~l :ii:: :, d;:in:e17:J; 1; ''TuJtaulo è cerio che 1/ cfinlD di lenla !nc'~•.::t~~i, 11 :o: 1;~o~~~ 1 ud.aov:•t:;:~~~~ ~ ignofc del mondo. M•RJo J.• :,:~~~~i~:~o;:: ~ i~~~~/et!:;~ 18 ~u~fi:a~.rie:~t: 1 :top::e::?n;~ ,:r :~~~~ A. _,. AVA I/ilo in Roma e che c,ponenle di queslo cli. Chied'C:telo ai fnnti, chiedetelo ni morti. EDJZJONJ • ASTROLABJO, Sono ueciti recentemente tre volumetti dd. la Casa E.ditrioe t Astrolabio: Lei/ere non tped[le di Vincem:o Cardnrelli, L'lndoc,ino di l.cor,'IU"do Sinisgalli e Lettere da Sonio Margherita di Guglielmo Petroni. Ne oro– fittiamo per richiamare l'attenzione del pub. blico 1u questa jpovan'f! e pic<:ola caaa edi– trice. la quale ai distiugue oggi tra tante altre non aolo per 111 scelta letteraria delle opere e degli aulori, m11 per la cura vem· mente prczioaa delle sue edizioni. I tre volumi fanno parte della collann • Saittori italiani•· Nella collana • 5afagi e mc.morie I l'editore annuncia "Dogmi poli. tic.i• dd Cardinale Mazz.arino, ur.a antolo· gin sfi • Mo.-alisti ordinui fmncesi dei scc. XVJ1J e XIX 1 e le • Mauimc • di La Roche– foucauld. Nella "Collana di eultu1n • usci– ranno proaeimamcnte • Marc"Aurclio o In fi_ .ne del mondo antico I di Rcn11n e 1 • Col. loqui coro il Canccllieze VOt, Muellcr > di Goethe. B!BLT01'ECA DI STUDl RELJCIOSJ , Cattedra,. è una nue>va ca,n -editrice che si propone la pubhlicazior,e di etudi, a.1.ggi e romanzi che abbiano un valore eaclu•iva· mente reliiiOSO, La caan pubblicherA tre collane nonchè una rivista trimestrale di ,tu• dj relil[\OSi alla quale collaboreranno noti .crittori .tranieri e italiani. Il primo fucico– lo della rivilta, di imminente pubblicazione, aarà dedicato n • Cattolicesimo e libertà 1 e conterrà .critti di Ma1itain, Andrea Odd-,. ne, Antemio Me.-sineo, Gu.ido Conella. Cui– do De Ruggero, G. Calogero, Ignazio Silo-– ne, Ctibriele _Pepe, ecc. ~Ila collana • Nuova biblioteca di Illudi rcligi01i1 u.sciranno prONimrunente: Doms: Signì.fiento e scopo del matrimonio: Keng: Cli abiai dell'anima; More: Il Platonismo: Fulton 5cc: Dio e intelligcnz.a: Fnmk: La coscienz.a CTea.l.rioe; Leroy: Ln levitnzione. In .eQ"Uito uecironno opere di Daweon, Al• ler•. Labriolle. $mon, Mersh, Boulct, GiJ. eon. Bard,-, Lemarie. Nel!'., Arca, stanno per u.eire: Knox: Dio e l'atomo; Gos– sclin: L·amore ha tutti i diritti], Lan<lo• ma ò alato Mo/ai. Ma in 'lue,t'ordine di " Noi abbiamo combattuto que,ta guerra atteggiamenti e aenlimcnli noti opera l'Omic- e J"abbitimo vinta. Ora, non dobbiamo ca– doli ma1u,o; aono i ,uoi fiori, dipinti cc.n• ,ere nè ipocriti, nè ipercritici, r,è vendica• lro fondi ol bl•u di pru,,ia, tirali tu in una 1ivi, nè atupidi. Metti111n.o i no8lri nemici a/ratificazione tra ccro,o cd epidermica, che in eondi.iionc di nort fnre piU suerre, ricdu. richiamano alcune pecul,'arità di Afo/ai'' chinmoli e imp.uiamo 8 vive1e in un'atmo– (Marcello Venturoli in ··R-irta.scita"). 9 fera di pn.ce e di giustiz.ia con tulli i paesi NON CE' MAILE, CRAZIEr "Uaci'la dalla bufera della guCTTo e do– lorante ancoro delle 1ue ferite. a ehi le <:hic• e c;on tutti i popoli del mo1,do. Per fare que,to dobbiamo educare e rieducare, Mo per prima dobbiamo educare noi 1-:l>OAROO 81ZZ,\RKI 1/ .,, •.,.,- ✓-- , ~~/ ~: //~Y' AU'• Arlocehino,. di Roma si è svo\111 una gara di pittura murale vinta dallo scultore MAZZULLO, del qunle pubblichiamo questo diiregno. Orn th•~• f:1r urénurc d1(' in uno sc•rit- 1<• c/1 J,:1hdla F11r puhbli1·:1to ·u 1"ll1"stro– :iu11e /111/ùma dd febbraio 1912 e rieti1111· pat() ~ur ,oh1111c: Co,,wu..-.lfo 1frll' Irte ,llo– rl1>nw. u,rilo lv ~cor-o H'llt:mhré, ,,.j trutta 1p1e•I0 argomento e •i prop-011c <li ,o~ti• tuire hi hrntla definizione ,11,11ra-11wrl(I, c..n flllt:11;, ,h J'itr, Si/imtc. 'l',,111 .. 1-er In ,eriti,. Coi tÌialmL'Ule. tuo Giom,JO oE C1111oco l.11rn :\11giole11i, ndl'arlicolo ::-ull'anualc nwolni alln GaJ. leri11 Ntiz.ion:1lc d"art,: m(,denrn :11,pun,o nel 11. 3 d,lln f'ic1a /,('lt.craria Cino Vistn• ri11i di<'c 11 1111 ct•rio punto: (t Errùri di 11u1mti111,. tli 1iroporzio11i nou ma11r11110, nrn 11tJ1111 errori :-icusahili ron,;idernndo le t:1111cdiltii·ollii cli 1111c•li tempi t:«'t'. ». Vor• rd precisare. pur riugrazia.ndo J 1 nu1ore (!cll"11r1 icolo d~Ila bu,,11!1 , ul-0111(1 c .he mi :11tribuiH·•·· 1·hc io non hù int~o fare un11 ~,oria dcll'nr1e france-e diilJ'impresiJoni– ~mo 11d ù,Gi;i run 60h1mto lii lll0Slr!lrC ol 1H1hhlieu L' 11gli s11111io,.i un 111Ulcrialc ran, o mu·<'ra 1>co110,du10 in 11:ilin eht· lii cor• lt~ia 1ld prof. Liundlo \lcn111ri e la (lj. s1>t'11ibili1i1 detl:i pic<·ob rul'Cohn do me fatt;1 1111ald1e :uwo (u per la l,iblioteca dello Gnllcri:1 mi «111~cnti,·:1no di e~porre r- che dunc1ue &>cr Ja ,-,11!..,k a s.un nnhtra co· ~uale e per non t'!S&Cr eo,i i1hhond:1111e d:1 Jll";rn,e11crr uu:, ~l'ella. non pot,ev11 1.~re trit1rnmi"llll' do~ala. Grnzil: e eordiali ,uluti. 1-11:1 PAl.MA BUCAIU~Ll~I C:1ro dirdlore, le offt•nno~ioni di 11\'Ìnio sono 1:rn1n im. por1n11ti tlie 11011 mi perdon,rei d'averle c.itatr ern,nemnen1e. Mu non m.i pare d"a. vcr nrfernrnto rhc « l'nr1i,.1a lld 110111ro tem11•, ;. esaurito ». Su Lutlo quanto ho srrilto o riferito trovcri,. in •1utsto 11e11110, la frufo seauente: « sempre serondo il po· ,ere di &l,,inio, po!!l~iomo tonslotnre l'e– ;onurirncnlo di quello che JJ06..;;;lamochin– marr il mondo di Dio», l'es.:uuimento cioC 1lell'iuum1,;11e dcll'uni\'el'So « 1olems1co 11 non 1ltll'11r1is1a, Nelh1 fngu del discon,o de Chirico ha r,un~1110 ,sj !)orlasse di esaurimento negli Rr• listi. 1ont,1 c.he ribolle: 11: i co~iddctti cren. lori non EOIIQ e.«nuriti ». lo oomunquc ho parlato rhinnuncntc d• « inc •fficieu.ia del l'ccrhio concetto cosmico» e, nl più, di ~ e1luc:o di traJ1s.ir.io11e ». De Cbirico inYece &'è viete rif.::rile le idee. con la oordiali1ù e la vivntiti• ton le 1111alimc le ondoYo di<'endo. Non potrei escludere r1u.i11tli. in linea ge11cr:1le 1 d'<:s· "Cre incorso in qunlchc p;ccolo errore. Mo eonsitlcri (1ues10 uso delln pillu.rs 11eocla1;. 1;ica franc(•se. Si parlavo appunto - e 11ol- 1nnto - di cl'tncer,ioni e quolìtà nrlistich,. rhc cambiirno con j mutamenti politico-eo– einli. a Nd 700 frane:~ - arfemia dc Chi. rieo - ~i llipi.ngeva bene, La ri"•o1utione fa uni>cerc lo stile neocia&f;ico ... • lo quel 11uimtnto ia. <:he poM<t anche 11\'CI' udilo m:alc. ho usalo solo della eagge:na Ji Till Eulf!n~pite;el. rhc era 5Cmp1iciono fino 1t un certo punto; quando, cioè, una CO$(! l>dfn rambia che <:osa fn? Genernlmen1e rli,,enla hruttrn o meno be.liii. Elo <lu11que a1:giun10: a ... l'nle a dire della brutta pit– turn 1J, C11111·••d,, \'olcntirri che Je Chirico abbin deuo S1einbec.k con l'11ccent11 piano. An– rhe oroy;m; l"am111etto 11rimu che prOl_tilti, ALFREDO PtEROJ\'l Dott. G. BARDI EDITORE Salila de' Crescenzi, 16 - Roma HENRY DEWOLF SMYrl:I L'ENERGIA ATOMICA Un "olumo di pag. VUJ-272, co11 12 t.o\'-Ole'e figure ud testo L. 350 No11 si traJ.ltl- 11C d1- 1m·opcra ns1ri1,yame,1t.c tcic:11rca· 11è dii 11na llat 'rtl.zf -011-0 cli ccrraltUe dllvulgll• ti1.10. Puti e5.1cre letta 0011 vu,i– wggio sia dogli scicn::;1Wi che ddllo per.MY11clototc di una e/e,. 11en.lare c11l111r"scientifica. FILlPPO MAGI "I RILIEVI FLAVI DEL PALAZZO DELLA CANCELLERIA p1e/1u:io11c ili D. Nogara Un ,·ol. in 4° di JJRg, XJ.X-180 con 76 ligui-e e X),'.\llJl tnvole in fototipiu; edizione di MO C6Cm~ plori numerati. L. 4.S00. Do[Jo fo comtJleLtr sco,pcr!t1 •lo/l'Ara Pflci!I. il ri,wemmc,110 rlci. due /regi, cli etU Plavia sotto il pula.:::o <ldltr Concclterfo· è la 1/0t.tilà fJÙi lfll~.Mflllo per il, ~,orit, clcll'11rte c:lassin, che il s110- lo di Homa, vrodigo. sem1,re, ci 11,bfo /-0rnito iro r1ues1i ultù,ii. ,~ cc1111i.

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