Fiera Letteraria - Anno I - n. 4 - 2 maggio 1946

8 . BI L~'AN CI A delle OPINIONI ~~~ ~~ Fatti personali I fumi 1, c.nu .,11111.i non ci intercesano io Ee stessi perchè rienlrono, per loro natù.ra , nel Cllflll>o dei 11ettegolezz.i tlai c1ual.i noi i11- te.ndi111110 tenerei !omani. E caritù di patria vorrebbe che 11011se ne tenesse conto. Ma essi sono 8J)(l61>0 indicativi di ceno costume r.he VI\ romb1111u10 unehe sul terreno Jet. terario e euhurule, e solo a ques10 fine ri• produci111110una !)Orte della ris1>osta di Na– talino Sa1•cgnu II Luigi RU680, pubblicuta llUU'uhimo uumero di RimrsciJa: " .•,poichè e, tm cerio 1m1110 il prof. lltJ.s, so rocca fatti t, circos1w1:::.c elle, a JKCt"er su1.1, dovrebbcrn dr.molire fff!r .•c11111re In mia p,erwfla/iti, 1/i 5 /mlio.so e di 1101110, mi .sin co,1ce.s.,o di !pender due paro& .sole in 11u1t– s10 1m11to. No11 conte11l1.Jù1ft.d1i cli riJ,igg1i,. re ancora 1111a 1•1.J!Ja l !lei(JC(;a e ormai rm1- cùl11 storiclfo di tm mi.o viaggio a Weimar per JJr(lpug1111rvi l "a.ue culturale itak-iedè– sco {e"- Weimar io ami1i .sì, ma sol.o per 1.e11ervi. 11na co11{erenza, .sem:a riferimenti polUici, s11 Oarue e fa civillii. europea del Medioevo), il prof. R1.1..bù giunse al p1t11/u dJ. in5ÙU1(U'I(! cl,e chi terzo volwne della mia storia letteru~ia ·(che 1lQII. solo non i ,1a10 fi11orap11bblict1to, ma neppure .scritto •e non i,1 piuofu pari.e.) "cor~ iu Germania, fino a r111alcl~ tempo /ft, 111111 provvisoria edizione tedesca con delle beUe pagin.e 111.Jfu prQw di ftl ,woli.ni ". Il prò/. RUJjo Ml di dire r.osa 11011 vera (twilo è vl.'l'"a cl1e circomla la sua i'nsinwuione di. 111.Jle le cou• .u·il trmsforuwto i11 g1iisa da cs.,er nutrito di vita 1piri1uaic f>CFf>(}ter diventare simbo/J> ,lcll'univer!lo. Ora, non è imli!pc11.<;0bile u,111 1lctermi,1111u du1f0sfr.Umc ,11 figure pér pro– durre questo 1 1 11lur1·w1iucrsu/e, Qu<'l e/,,. co111a è t·l1e il 1mlore univer!la/e di u11aper– sonalitti artistica .si traduca, i11 pilluru, 111 aoconi-0 di colori, di. luce o di lince. lii altri termini, il oo/.qre u11iiH?rsak di ima ,,i1wr,1 11011 001Mi.ste 11egli elt>mt>,rti t:l1e cs1>11 meu~ in /JlOCQ, bl!ll.$Ì ,,ella <11wlitàJella su11 11·rte ••• Goethe e i, tedeschi Abl>iamo 60tto i;li oc.chj il numero 9 de.Ila « Neue Sthwcii.cr Huml&chnu », 1>11b– b1icoto o Zuriao, che do una ventina d1 anni esamina q1u:s1i-0ni cuhurali di lulli i J)11Ciìi da un 1u11110 di visl::i vcrnmcutc « eu– ropeo», cioè imparziaJe, 011cs10e collo. 11 numero i11 <111oStio11e è dedicato alla Ccr– mani11 del dopog11err11, e conirihuisce co11 alcuni 11r1icoli di non comune interestìe ul c.hi11rimen10 di questo problema. Erm,t BeuLlcr, pe.r molti anni (lirelton· Je.1 J\luseo Coe1hirrno di f'roncofor1e, e cht ha dedicato tuua una vitu allo s1t1dio del pen!!iero di Coc.tJ1e, vi è ro1Jprese11tato con un ottimo disc()rso, tenuto II Froncoforlr alcuni mesi or sono, e t•he 1,'iu1i1oli: « Coe1he e i tedesch.i ». L'autore \·i di– mos1ra, rxin 111olte, cilar.ioni inlcrcssnntis~i• mo, come Cocthe nbhia sempre riconosciu– te com~ errato e pericolo>oe proprio 11uell1· tender.ze del pensiero tedesco d1e in uhi, mo hanno co11dono al 1rnzionol-socinliFmo In un suo articolo tt Voci di una Gcr• mania diversa?», Max Frisd1 c1umti11,1 le ultime pubblicar.ioni di Juo noti scrinori tedeschi rhe cor111u1emente vengono con~– derati oome rapprese.ut11111i deu·antinaz.i– smo: Errut Wiecht:rt e Werner Bcrgeu– gruen. Gunrdan<lo da vieiuo certi loro bra– ni rccc1Hi.86imi, il Frisch dimo&tra d1c per• sino questi autori 8000 tutt'tihro clie liberi dalla mentalilò nat.ista, e che nnche II loro manca quel scmo (!ella « colpa collcuiva ,, del po1>olo tedesco che secomlo il Friscl1 e molti ahri, compre.so Thon111sl\Itmn, CO• ~tituirebbe u.no coodi1.ionc in1lispens:ibil1· 1,er la rinascita di una vera nuovu ch•ihi1 tcdCtiCR. cele e le riseri.oe , e i "si 1lice" e i ri11vii La tesi socùtle a/Cano11omia " 11wligni1à de/, 111011do · na:n, ckmit:o ", di ciii ,sogUon far wo color1' che l..n r&l>6egna Potlsie, che è mcita o Parild in1e.1,do11q IIH!llcre in 8 ;, 0 e render Pilli• nel gemuiio ,lei }9;16, si l'll)re con due brevi bl.ica uT1a 11wUlicen:a -,cn.w oompromeucrsi pngine Ji Pierre J. Jouvè: les oui:ricrl !lt1 , ~r.sc . 11 u/mpmc). f.,e m~ pagin.e. Julla prosa uolre victoire, che riprendono il tema cnrn di ft11131wlini (e 1uu'ln1omo i./ terzo vofo. f 1~1 [;a;:~ 4 c r!~::e u; 011 ~:cd·u 8 ~~n~!~~~ 61 j 1~:: i':,:{:;;1;: ::\::~':J,:;:: 0 ;;;,w:':a ::,iii: bene e nutle, Cristo e Anticristo. « Que.d,1 f; • l>(., • f ·1n 'I vqlla lo spirito opo,mlittico ifegli avvw:,J.i. ,~ 1 :,;i':::,r,,w"~·:,r:: 1 ~~2.~ 1 J:i!(!\~~:::;-"ti'. n~e11tt e de1li _i$cinri profo11di ò t1ffiorat?· Uone ,leU'El.ogio deUa polemica (Bari,, f\tdla 111ura di l/1tler,cfie. lw_r~nc11lv 111 1933), le ptil(ine det1trte 11 e/ •25 dal prof. cwru.s,1 mtta ln nostra csvilla ~,.w,w ~ OC• Ru.ua per tlC!IJer k 1-0tl· del./. p O del cidenJat.e, la f.ol.la tHm ero /rn , e""' ar– " 1u.lnnl11011w" (dice pr~pri-0 :O$Ì) Robe,- ?Wll ma fra ~li spiriti. Il (alto d'ar1:1c_prù tò fari,wcci 1111µarUmte lli quella guerra fu 1m 11.:101111 · spi.ritmJ.e ... ». Il frauim.ento in arte bi~;! 1 ~./6~"•c~hE. i:la~~~ d~~::t~ns~~.·;.: l1 se(c,ntlo fosci(·olu di Com1111ità contie• (u pro11osito tli « Age de rai.w11 li e. << te ne UII lungo u11gio di Lionello Venturi ,mr.•Ì.i • i due priuli volumi della famo;;a lil111"impre$s.ionismo. ln e880, l'autore fa la trilo1ia wUa libertà), può usere intcres• 5loria del movimento e eontroLaUe alcune san1e norare un Castidio, accerrnnlo del rc– critil"be ad esso rivolte. AJJ'accu&a dj fram- 61() con estremn dUerezionc, dclln tesi po• me.ntismu fau., dall'impre66ioni6mo ,il Ven. litica ,e &Oc:ialedi Sartre che - secondo 1uri cosi risponde: l \lag.ny - finisce 11er soffocare o: 7a voco- " La comµosi~ione clegU impre.silonilfi tion profonde» di Snrlre ar1ista. 11; Poic/,C f. llilta -~11euocritkmu µercliè genoalme,lle ci sono cose ne/. mondo dre fo sua vocazi.o• ,.,m 11r1•~mu Cffuilibri complicati e som"/i, ue profonda poteva raffigurare ,tupcmla· ne l'UClli et.i pro3pettiva eccesiono:l•, nè me111e. Senw ,,cr q11R.,t()11enir meno rr/fo 11wuvi. iulcre~wui µcr ~t! stessi. Peggio 1111• fcddtà cl,'egli deve al" !1éa11t. "• •.• Q11eMo coni, è $1r11c, criticata per il suo caTa.tlln-e misce, evkltinMm. en.le dalla. 11olmuà di seri• framm.c111flrio e l'a5$enza 1/i,. qucU(I tot.ali1<ì vero w1 libro c/1(' tnlfli :,oltmrto (li liberei, che P. uno dei requisiti necuJari all'opera e non sia nuche un'open, kttcraria ... Mn d'arte. E' evide11tc che wtto ciò ,lipende ,fu 11011 li puO /lire 11 merio di Wm~tare clw un er1uivoco. Olf11Ì.pim1ra rappresenta u.11 arlTe abbia voftito chiudere il .suo rnge-. fr«-mm,011todella reabà; ancl,e .se contiene g110 i.11 questo giro troppo slrctto, che af,. /rflmmenli. Quall(UJ .si cl1iledc a un pittore bia 1·ol.ontariame,1te c.scluso dal JUO Jihr, f~~: 11 ,~"-(~Jra:. 1 ::;~~=//1~itosi t_tf!,,t;~ tle:,;;-;:-.fl :~e u, v~len, e rn1,wcseulare come FIERA Ll•:rn:HAHI ,1 UNA !\°OSTRA I l\° C H I E :; T ,1 ~ ARTE E PUBBLICO Proseguinmo la pubblicazione d'esimiti di riapogte all'inchiesta promossn dal setti– manale parigino Lea ldfres française., aui :apporti attuali tra l'Arte e i/ P.uoblico. Sul med~simo argomento abbiamo rivolto a critici e artisti ~ostri la Hcgu'ente !ettern: Uluatre ~gno,e, Come aorà oi,to, abbiamo iniziato ,ulla Fiera Lo:tteuuia la pubblica.:ione di a/cune risposi.e a un'incl,ie,ta Je/ lellimana/e pmi• gino Le, letues frnnçaillC8 1ui' rapporti del• tarle oon il pubblico. Vuole Ella peT ,I noatro giornale rispondere a domande ana. loghe a quelle che furono proposte a&li ar– ti,ti e crilic,' france,i> Si tratta di un pro– blema il qii chiarimento nel campo delle idee e nel cnmpo delle attua.:.iorci prciumla indubbiamente un carotiere cli IJilJO inie– •=• Le domande aono le ,eguenti .- 1) In che sen.o si volge J'arlc ìlai'i.ana dopo la guerra> 2) Prol<!guo eua /'espen'enro già in cor– ,o prima del conflitto, o se ne J,.Jacca> 3) C'è xiuura Ira l'arle e il pubblico} 4) A mmeuo che eai,ta sciuuro, non M:r no 1lali /atti ,/orzi per rimediarrJi ~ino dofla fine della gu~ra del '14? /n quale ~n,o> S) T aie .tduura non ,I/penderebbe cla un' a/Ira, do quella Ira r arie e la realtà> 6) Che coao ua intcKJ per realtà} Ringraziandola, La Hlutiamo distinta. mente, Anche il pubblico è illvitato li pnrtec.ip :1re. all"inchiesta e tutti possono inviarci le loro rispost"e. Le riaposte che. pubblichiamo ~gi sono: d'un noto storico dell'arte, Paul fieren,. profeaaore all'Università di Lieg1; <:l'u.n pii• tore e critico di alto va.lore: André Lhotle: di pittori tra i più giovm,i o i più discuui a Parigi: ManeMier, Léon Cischia, Francis Cruber. Paul Fieren1: Dal Seicento e ,opratlutto dal Setlecenlo eliatono due specie d'aria: un'arte prioala, indipendente, quella la cui situari1:me non ci .embra in pericolo - e un'arte pubblica, uf/iciale, che non IJiue e non puè, oivere se non d'ordinazioni. Ora, l'unroo c/icnle di q11eaf' arie, .! lo Stato, e lo Stato non è più neouno. L.'agnollicismo estetico, l'•dcltici• imo dello Stato moderno in /ullo d'arte .ano le caute del/a mancan~a d; 1!ile che caral• lerfz.za tu.Ilo ciò che reca il ,segno '• gover. nafioo •·, in qual,io.,i pae,e, Ci auguriamo noi un 1 arlc •'c0ma;,dat2'"> Sicr.ro, ma " co,riandata '• dasli ortisli. Ed è qui che una riforma ~•imporrebbe, una riorgartizzarionc della. oila pubblic.a de/l'ar• te. Alla nozione dello Staio mecenate, liOr– remmo /oa,se aosliluita quella dello Stato c./ienle. Poic.hè. l'arle indipendente non ha aflaUo bi~Bno dello Staio, ma occorrerebbe che lo Slato"' capine c/1' eHo ha bi,ogno d'arte e che inoece d' ''incoraggiare•·, co– me dicono, !ut!e /e tendenze, JacesS<- fo scelta degli uomini capaci d'atlua,e al~ne ,. grondi mire''. Mnnessier: Non esiste dh10r:io non euendod ,toto matrimonio, DQ una quarontino ,f' anni un"arle nuolla è noia, distaccandosi dalla tJ,'sione delle cose quale e1islel)Q dal Rinu- E.RRATA.CORRIGE 11Cimento in poi. ell'nrticolo , Eatre.mismo c Lctte.ratora • Ma oceorre che il publlico ti mc/la al di Alberte Moravia. pubblicato nd numero corrente, tanto più che, con l'arte ir.. ea/ist1 scorso, si doveva le;ni:erc alla prima riga; ca d'osgi, i ,uoi contatti con il pillore di- • Il fenomeno più ui•lo,O.. 't, anzichè: , Il Llerranno più dc.chi e più 11.ltmerost. La fenomeno più p1'eto!IO, •. •· rapp ..esentazione reoUslica delle C"().c limita in{al!ì, con la sua precisiona obbiettiuo e 1F==-========-• fredda. la pouibililil d'aggrea,ionc ,en/imen tale del pittore. L'irreali,mo pcrmetle al pittore d'evocare 1enlimenli più sfumo/i e in numero mollo maggiore. Dispone d'un campo d'inlJesliga:::ione molto più /a,.(Io, il pubblico, di conseguenza, alird il modo d Partecipare a 1ensozioni molto più comples :a:ei :;:;;a, una parie più 1M1la nel/' emo .. j Léon Gisc.hie.: Rigenerare la pittura trattando grondi t10g getti realislici} Dipende. In pittura ci ,ono dei temi; la Pietà, la Natiuilò., ,sono dei temi; Oradour è un ·· aneddoto '• Gli ar• .. 1 listi deuono conformarsi. al tragico· dell'epo– ca> Ma è tragico il /ratto domircanle dd la no.tra epoca> Nel Cinquecento, in Italia chiunque /aceuo .uno 1Jitada cane - e /'arie non e,p,es,,e se non to gioia cli 11ivere, Non bi101na dire: Orndour mi rivolta, quindi dipingo; ma: Oradour mi rivolta, ed io mi lito. Picas,,o ha dip;nto Cuernica, Prima di lutto ho dipinto del Pica1,o, Cuemica aurcb be poluto onclie, cl1iamar1i Battaglia del Pe Sè e dell'ln Sè $Cr!Za cessare d~,serç dc.Jla nostra epoca, Non occorre /are una pilluro per i/ popo– lo. Ri,peltare il popolo non c.onsillc nel l"abba11aarlo, Il popolo è in grado quanto chiunque d'innal:.ar1i 3ino alla comprensio ne ddl'arte d'oggi. Franc:is Cruber; Non K:Orgo .una questione di differen:.a tra Mlrattisti e ftifUralivi~ Per arrioare alla mana occorrerebbe /are de/le conce111'oni appnrenti (non dico cen quul.o delle oonceuioni al reali.,no. e Fer nond Léger mi sembra mollo vicino alla IIUlUCI): c:once-,1,.ioni al a-wt9 e alle oono– ~enze della maua, ae11.:a che l'arliala ab l>andoni perciò alcuna delle ,sue prerogali ve, Co1l una volta ,i /ecc per le. vetraie delle Cattedrali, co,) /ece un Fran: Ho/11 So •i e.eguiucro del!li aro.::zi riproducenti I dei PlcaNO, il pubblico ne aflem:rebbc la bcUeua. Anche Ml dipin&essimo in un regime più ;:;~o d~'f::a:~~ :i:,r:~cr~IIÌd~~i,1; 0 Ja t: I boratorio come Braque, e di pillori dello oilo eolmo e /uuuoMZ come MafiMle. I gran di pi/lori 1'opparl.ano 11pen1s,fmo dalla tJila ma, •pessissimo, sono anche nll'origine del le riooluxioni. André Lhote: Nel 1937, do1JCndo prcpar,are una dccoca rione per il Padiglione elci Gas, lra.Jcorsi intero giornate oll'Of/icina del Ca, meaco lanclomi alla fatica degli uomini, e ~idi C.OU : f?he da me nOn avrei .apulo immaginare come la lotta del/' operai() cogli elementi con l'acqua e il fuoco. EDIZIONI DliLLA BUSSOLA no.MA :- PIAZZA MADAMA, 8 IEIH E OGGI GIULIO ANDREOTTI CONCERTO A 6 VOCf L. 100 FRANCO GAUO}"A LO J>gNNE CLO NE Il O (Il EDIZIOiYE) l. 100 TGNOTUS AVREMO UN J>AJ>A AMEIUCANO? l. 140 GABRIELE PEPE ANTJPASCfSMO PERENNE L. 110 FELICE CEJILANTI ITALIANI BR01 E BUGTAIWJ L. 120 : bi:~~- e;':;~/~~ ,'~tl';~:o u~"',,~;aenJ:r~~p:~ I ~~-:~-:~-~-~-~- -{i.cie i problemi .fOno diuer1Ì. Il W lenl/lo conto, per questo, delle 1ue CO- leflor1' per procurare loro atlr.3't:erso le /i- noacer,.::-e, brerie, e ;ten:::.a aie.un onere di commis- Occorre: poi comunicare col pubblico, e I La Ficrn Lcttcrnrin è a disposizione dei ----:------------------------------------:-------------- sione, lulfi i IJOlumi de,idcrali. Spedizio.. ni a mezzo stampe raccomandate, franco di porlo contro jf pagamenlo antjcipato del prez;o d; copertina: o contrasse-1no, ;i/ prezzo di copertina gravato dalle so/e DOCUMENTI E TESTIMONIANZE UN UOMO IN PRIGIONE (Conh'nuazione, uedi r,.umeri precedenti') I La guordin si guardò attorno. Nel corri• Nelle nitre ~ioni, d~ve le_ finestre sono :~iom~ :~ 1 tt~· ~-:~:: 1 :c:~:n:·;r: ::~Ja d~i:n;~:1 :nealr:~r-er:r~~t: ~~~a~~ r7dia ~~nte_nnò i~ ~)j ~ ~1 ftce cenno :::::,n~a i~is~~m:i lJ 0 ::,~:e ir;:::~ if:Ot!: 1 lo 11 :ro 1 \::z:~ll: 0 :a 11 c:~a~\.:. !inestra era capo taglia ir JeÌlzuolo, me. è ~mpre tardi. nito 'C si vedeva una slrisda di ciclo a m.'l. Ne!r"Crgastolo l'indomani, incomincia qud lnpcna. Le celle .iccanto .illa mia erano picc:hiellio al muro che va anche alle celle :~:!e~:;: 1 ;~,7,'.~:. i poui di uno che do- di sopra. ~-è impiccato uno! battono al muro. - Chi 'era) - Non lo'°· - 'L'hai Dopo un'ora il comnndfl!lte dc! penai-e vi,to) - Ho sentito, lo portavano via. venne accompagnato do un gruppo di gunr- Oi che p11rte era? - Non lo so, dic e mi dipc poche ;,atolc che mi dove• Poi rip,endono tutti o c.ammi11a1e, vano ricordare In disciplinu, poi se ne /lndò e siccom'C erano passate le cinque abbas,ai La caleno entrò nel penale. I ca..rubinieri 1i misero a levnrci i ferri, ìl brigadiere fece la conscg-na e- mentre avveniva tutto questo, vidi il capo guardia che era venuto nel cor• 1idoio e ci guardava a uno a uno senza dir nulla. A un tratto si f-ermò dnvanti n me, .- Siete di Livorno? mi chic1:1e, lo risposi di sl, e dopo poco una guardia mi venne .n prendere. -Voi. Credevo di andare nella 1tanza delle pier. q1.~sizioni come gli -altri, invece, la guardia. mi diese: - Voi no, Andiamo. la branda e mi ci butrai sopro. Fuori. sulla mia porta c'erano due tor– ghette. in una c'era scritto: e 1rrande S-Or• veglianza ,, sull'altra lo malric.ola: 509. lo continuavo dalla mia branda a fìssa,e !a fine.tra, mentre pensavo a u1nte cose. - Tre anni. Sentivo i piccoli rumori della pratica del pe.nale. La guardia smontava; consegnò il mano delle chiavi all'-altrn, disse il num_ero dei detenuti, La nuova guardia pa19Ò a guar– dare d,1IJ0 spioncino se tulio em i11 ordi11'e. Poi la 8Cntii che aggiustava !o agabello, - Ora J)08SO nudiarel Me lo ripetevo con Si atunvcrsò un cortile, •i entrò in un insi,lenzn com.e se con quealo pensiero vo• c:.onidoio H1etto $!retto ehe IIC'Clldevae di li l'essi aggiustare quello cella e dargli u.n di. in un altro che girava in tondo, umido, gnificato. E' vero <lhc non S..'lpevo .incor.o scuro con le porte delle celle semi .upertc. come e.vrei folto nè come mi aorebbe staio Guardai dcnt,o, erano vuote. poNibile: ma mi pareva che sarebbe ba- Quella cm la quarta 1ez:ionc. stata la mia decisione, Da.Ila guardia 1eppi in una maniera molto Mi a.lz.ai , pre,i a camminare ncivosamcn- •trana clic quella sez.ione era riac.rvata ai dc• le, - I libri me li faccio m1111daredai com– lenuti pericolosi,. pngni. Scrivo ... Cercai a chi dovevo rivol• Mc lo disse ingenu.arncnte. - Si'-ete pe! genni. - E che libri chiedo} Questa fu rico-loso voO fece sottovoce. - No, Pcrchè) una irra.nde lacuna che non sopevo colmare., Non 'avevo la minima idea di quello c:lie biaognavn fare. - Accidenti! spc&e posta/i a/ puro c0.1lo - li vocabolario, Mi fermai su questo come una cosa indiacutibile. Poi, non lo aapcvo, ma volevo a ogni costo use.ire con una istruzione completa. Finalmente mi vcnuc fuor: un altro libro. - Impuro ÌI latino! Qu~o pensiero dell'autore d'incomincia re con il nome d"un fiore mi piacqu.-. Vo!• tai la se.conda pagina: • Ros..'l•. L, 1e1z..'l I •Rosa ■, Ce~=a~e::~1;o;li::;i ;::i~1s;;~ :~l:respJ!l,~e "--=======-=--..!! Devo confessare c.he lì per li mi pareva che tutto foBSe 11a1cos10 in .questi due libri: il latino e il vocabolario e <1uclb no\le non potei dormire dn tanto che ern forte In smani.n. Arrivavo perfino a stabilire quante puf;in'C ne a~rei studiate al giorno e ,c,u.a avere nessuna cognizione di quello che mi aspettava, calcolavo a momenti dieci. poi venti e su fin che mi riadattavo a andare molt~ più lentamente. smetteva: c'era una ventina di pagine di ;;============~. rose, La mattina m"alzai 1vclto come se tutto foue fatto. t.hiesi la lettera che mi spett.ava per scrivere alla famiglia e .scri,sj a un com• pagno di Genova; Caro cugino ecc. ecc. I giorni che seguirono furono un po• !un• ghi, io li contavo e ogni tanto mi stropic– ciavo l'C mani contento perchè i compngni. ne ero 1icuro, non mi avrebbero fotto a1pet. tare a lungo. Difatti dopo uno. diccinn di giorni: - S09. fece la gu:irdia. c'è u11pacco per voi. Li vidi subito. Com"eruno belli: tre, nuovi rv1ovi, grossi. Uuo, il vocaholario latino del Rnmorino, l'altro, la gnunmalica latina del Muller, ~ poi la storia della filo– sofia del Fiorentino. Veramente non cm quello che io avevo chiesto, :na ora c,o t1oppo eontento per po– ter capirt 11 g'ul!.io ~he ini 111pectava. Domandai alla guardia se per piacere mc Que1to de'IIO dire la verità non mc l'a. epettavo, • E ora come faccio) •. Mi reci coraggio pensando d1'e tutte le COie incominciuno in una maniern spiace• ... ole e mi rn.isi a studiare lo stesso. Volevo andare avanti, pcrchè per,111vo anche. che miei compagni mi avevano comprato il li bro e orn loro ai credevano chle io studias. 1i aul aerio, Andavo in su e in giù per Jn cella con quel volume in mono. Provai anche a co– prire con una ma110 111 pngino, e cercavo di dirla a memoria. Poi allargavo un po' i diti, ma che noia! Mi foccvo cora,nrio, ,e la IICr/\ andnvo a dormire con tutte qu<elle 6na.li di parole dic non sapevo piì1 dove andavano. In quei giorni, alla quarta ,czione, ci pot• tarono altri due detenuti politici, po, un matto che la notte non foce.va dormire nes auna. Mandava degli urli prolungati. poi si metteva n ripetere a prcdpiz.io una par.-... la fin c:he non s'era sta.nento, e la quarta sezione torna'lla nel silenzio (Continua) · Ezio TA1rnm li portava preeto. - Dumani, Oro li porto 1------------– al visto dal aignor Direttore. - Ce li porta, r.. rlpr.>oh,.foo~ ,trgll •~rinl ~ <IIHgrolc<>n1cnu1i ;,. 'l""'"1" vero) 1 n,•., 0.:~~;:;•::: ._:i",~.',\,,.u0.,0. Come volevo bene a tutti in quel mom'Cn. I-----=--::---===---- IO, Perfino la cella mi pnreva più bel!a. G. Il, A!\<.:t0U,1"1·1 lncomindni a tagliare le pagmc ddla p·,.,.,,,,~ gramroatic.a latino, e siccome lo facevo col H~d• 1:,~:~~~ 1,: 1 ~:!~~ 1 1ubile ;:an!~tode~t~:~:~ia:p:~n~es::i~a1oincv;ri~;~ I --,;:;,:=,.n=,.=,.7;.=o,-:,-. ;:; .. ::,.,7. .- ,::::.,::::,.c-,,c:.,--:,::-,.,c:-,.--:,.- ~ "D,ED AL O,, ii la libreria 11111mlc per le vostr<:. csigew:,,• di lc11ori 11t11u,li. « DEDAl.,0 11 inforum gro1uit11• mente migliaia di clicnli in lta– li:t e tdl'Es1cro i;ulle rcce111i pul,. hlicnzioni con il tiuu c.:lulogo no– vi1i1 DEDALO: un repertorio ag– giornato e preciso; uo vitale t.lru1uc.nto di l:11oro pf"r chi leg– ge e per dai 6cr;\ c. Chi~let~/'i111•iv t;rl!tuilo ,lr-i Ca– f(lf'1go 11-0vitlÌidio LllHlEHJA {1 DEDAl..O » pa:g'Ula. ci detti uno sguardo anche per ve. dere di COS8 si lrattnva. , ROSfl,. •:DIZIONI m.LLA 111.JSSOI.A Jlio ne1tim1 El<"110, 75 • Rom 11 'npoa:r■ri■ d<!l llor~hl • VI• dl!i Corrl,lo~I. !O-~~ - lt•m• ============-•

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