La Difesa delle Lavoratrici - anno X - n. 12 - 20 marzo 1921

--=========·--. LOTTEE PROBLEMI DELLAVORO mantenuta da 6entimenti di so!idaI'ietà fra com·ittrici, so'.idarictit che, va dal– l"a.nertimento per l'amica. ch!) er\·a alla gioia comune pel _auoce~,o. di a.in_ altra; l'ambient-e, l'istrnzione, 1 esemP.I0 so– pratutto influirà su e.se ~en~fica-mente. 01:{:orrerà venir a- tr.ansaz1on1 sulla- col· tura delle- già infermiere ed esiger~ da.Ile giovani, dalle n!!0Ve a,'.meno,. la. hcenz'.' di sesta els>ment-are. L 1st,1tuz10ne d-0vra .favorire anche lll coltura, generale ed aiutn,re iln pnrtioolar modo le Yolonte· rose che amano lo studio. natura.lo che gH osrerimenti isolai-i d<>– vessero fallire. P(R li'llSSISTtNZll Sl1Nlll1Rlll P,erò non si perdette d'animo e coo· t.inuò la sua enNgica. propaganda per le riforme sociali ed educa.tiv~. Istitul !e scuole d'in.lanzi'a. e &crisso parecchi libri su questioni sociali, ma i buon~ effetti della sua. oJ:le,ca; furon~ mnl.to iefunin:uiti (!l\,Ì violenti attacchi fatti sull:!. religione e sulla, mo•ralità, mentre la sua vita era. di una. i;empli– cità e purit-à ~.-rernplare. lnfermiere Ripre'ndo l'argomento snlla « _Difesa «i0\lt Lavoratrici>. e non &u un g10jnak <li clas,-e (senza la pretesa di trattare l'OOa nuovlL) perchè l'eco. lkHc bnon,: idee non deve ripercuoters1 1 chspcrdt'r,1 in un limitato confine, rnn Undare oltre la ristretta cerchia degli int-e-1 C%ati e ri– ~·hiamare l'attenzione di qrnmti sono o saranno in diretta dipendenza con essa ioausa. In questi ultiml mesi noto con piacere llDa si-rana coincidenza di idee sul!' a.s– •'istenza sanitaria. Il bollettino delle -ex-inkrmiere vo– lontarie e dell'esiguo nnmero di prof es· i.ionali, pare si spogli dalla· \·i1;1ida in– transigenza e le collaboratnc1. dalla false. va.nità, d!ella propria ed11caz1one, e inore.dibilo cominciano a diwntcr-e, ad .ammett-ero 1 la tesi €ostcnut a. Yivamc.,nto dalla sig.n1> Gilioli sulla rossibik e ne-– oessaria educazione ai istruz,ono dcll"in– fermiern comune-. Rinforzano la tB,i gli art:,coli del <-Ompagno Zanotti da fempo npparS-O snll'• Infermiere', e dell'inco– gnito I. R., reclamanti coltm·a generale-, :istruzione tecnica, scelto reclutamento, ~i di conferenze promossi dall'orga– nizzazione di cla,sse- intesa a inc1ùcare nelle menti delle a,pi;ranti iniermie-Te l'alto sen•o della loro missione, e insle· me la mora.le forzit ,h-i.fica.t-ric-e.. Pia.udo e sotto.,crh-o 1t questi concetti. ~'impresa è piì1 che si possa- immag1· l!,lr<e a.rdua, peroh,i la massa organ:z– ~ non conosce le aspirazioni delle 81.Ìgliori, non sempre risponde all 'at.ti – Yità dei dirigenti, ed ha il graye torto, &bilmente sfruttat-0 dalle avversane e dalle amm.inistrnz:oni ospitaliere, di tra,. scmare la propria eleva1.ion~ morale ea int-ellettuale. trascuratezzit cho r6'lle a colpa di chi la. mantenne in !"la. forzata inferiorità, per la. quale 61 cl1sprezza. senza arroSfire, la mancio.nza colh1rale ad e.,sa ne-ga.ta. Persuasi della bontà del:la causa, agli R&Sertori il SOS¾nerla con· l'ent-n.5iasmo che li a-nima, con la. con\'im;fone ~he li illumi~, non a.ccontenta.ndo,,1 .dt uno sterile lavoro di parole scritte, ma di una. ,·era propaganda in ffn·ore c~lla desiderata. riforma, impostata su r<>.,g:o– ni che sono all'infuori del materiale rn– teresse peThona~, ma- basate sul con– cetto di dignità indiYiduale e sopratut-to -sul vantaggio sociale, e a. tal scopo a.do : pra.rsi di raggmngeie il fìnei, coi mezzi che .sono alla. mano. Il giornale di classe, trn.s::urand-0 va– ni sfoghi contro il dispotismo religioso, deve a,er_ ou:ra di ris'<"egliare l'amor pro– prio nei lettori ìnferm1eri (donne com– prooo), interessa.rii con dis:m,isioni se– rie, serene, che mirino a dar loro la chiara \'isione dP.l concetto in cui da.gli altri dev'e,ser tenuta. la professione di a.asistenza ; impegnare i çlirigenti delle organizzazioni afiinchè agli accampant.i dir:tt,i degli aggregati facciano ben co– noscere, sentire, gl'inerenti doveri; pro– porre l'abolizione di regalìe, man.cie, già affrontate da altre categorie di la.,ora,. tori, invitare la. Lega dei Medi,c; socia– listi ad e &por.re sul problema de!raasi– t.tenza il proprio parere ; domandare &8 sono soddisfatti dell'a;tt.-ua!e ser.-izio ospita,J.iero; se col progredire ·della. me• dicina. e della. chirurgia non sent-0no la ~ità di elevare a oorrispondento misura il lirnllo delle cogniz10ni del– l'infermiera e se la scuola com·itto o il corso vnirnrsitario è l'>Stituzione cl!<l me;dio risponde a[ bk,ogno ; studia.re q11.11l onere quoote portano c;ui bilanci ospita.lieri o coi da.ti alla ma.no recla– IIUlre cla,lle amministrazioni colla stessa iusistenza. con coi si domanòa un nu· meo.to , una scuola. assai migliore delle e,,ìstenti. E solo quando l' infenniere dal!la. scuola =irà idvneo ru,,rnmerà 11 poeto a. oui ba. diritto, e sar~. ques_to il più sicuro pa.<!Sonirso la la1c1zuu1one. Il problema. della laicizzazione è va– st,o e può e!!S&e errore oggi il sott.rarvi enet'gi.e; no!' è giusto però che ri.nfer– miere ()()Il8CIO e sent_P?loso nel 6Uo la• voro di\'enti wa lltllbtà alla dipendetlza dell11, suora; com•-a, donebhe invee& ~Oliere di pari trattamento in fid~-1, e ll'.1 ooosidera.ziene. l)a.1!11,gar11, ira e~mento religioso e JMC& ~ aervùio ospitaliero avrà tutto da _gua.dagw,.r~ ed il miglior ,·antaggio llntfrà a l:\V4T& di quelle donne sulle qlltlÌ la suora si regge. Non si illuda però d 1 1werie oo-mpre t,imo:rose e Mitto• t!1l!IA, Col vof~r degli anni a..ncli'ebl!e -snblr:i,nno l'e,oluzione <lt'! fempi. ed ac· qnistando piii alfret ,ta.ta :oc ...mte alla scuo– la professionale la. noz>one del vaJore ,lella propria indiyfcìualità., sent.iranno il bisogno di scuotere li giogo. -Così gradualmente si appiana la. vl·a, SPnza. sbalzi e saltelloni incarnmIDaD· dcci, si arriverà. alla mèta., non coi pro– getti farraginosi di idealiste che lascia– no l'impressione d1 .n ,ccli.uq ,panuY'?le, ma, con me.zzi ,Piani, pratici e poss1b1li. (Co11ti1111a). •• •• Le infermiere dall'altra -riva compren– deranno <lopo il fa.llit-0 tentat.ivo ili >rre• giml"ntare un corpo d'infermiere. compo: ste di signt>rine trova.t.e col diploma cl, Stato, ~e 1-s. classe i ;nfennie.re comuni è forza nc,n trn,-curn-bli,e .sulla qunle un insignificante m:norail.'1!a non -.'lnÌ! mai il ~opravvento. Non si farà mai ? - Ma.rnma, (!hc soqno bt•llo, A quanti sta a cuore la ca.usa-,. a{tdito ]' esempio· che ci Yiene da un mm usco lo Sr .a.to in formazione: la Ceco-Slowccb1a.. l'h<J lieto soy110 Ilo jatto stamalfina! Hro ,,. "" paesello t'identissimo 01 piè ,11 1111a.colli11a. L'elemento inf~rr.i•.~a a, t.to a dinnil'e abile ed utile lo ~, può trovare negli ospedali &t~,i scegliendo le migliori p_er cuore ed intell:genza.. Queste. semplici creatnre che si accont-entano di \'iYere accnsermate in osped11-lie pasrnno l'in– tera vita fm pesa.nw e faticosi larnri con superiori che non seno s~mpre l'idea.Jc, non hanno esse la sboll'a.dE'll'infermi{'tfa 1 Separiamole dalla com11nità 1 port:iùnole in una scuola con,·itto (per conto mio ri– tengo piì1 rRccomancfab1li le ~cuole con– vitto l.ul 1-ipo ingle!!e e mi rise1-i-o di parlarne più diffusamente in un'alt-ra nota), diamo a,d e-sse-un.a. d:rett-rice che sappia in tutta r <>sten.sionedella pn-rola esser madl'e intelligente, illuminata ; re– gni nell'ambiente l'armonia affettuosa, Il Bo\let1:no de-Ila C. R. informa che il Minist-ro dell'ig,ene ha stipulAt-0 un contrntto con la C. R. per !"a-mminist-ra· zione e la direzione della Scuola d1 Stat-o -per lnfermie-ro go,e,rnative, sorta a Praga. Oiardf,ni, orfi., f,·uffcfi 'l-Crd-cgyia1.·o,no intornn; il era tutto a 'l.'i.gnrli, vouyio am(no. Per me.g]io compremlcre •'l'!a,!,e,prepa– razione hanno atl'ests>ro le mfemuere, cito un altro annuncio dello 6tesso bol– lettino. Kcl Oanadll. l'UniYersità cli Toronto bt costitnit-o (~d in altre lc::alit-à ai co– stituiranno) un corso infermiere di 6a· nità pubblica. per infermiere <. gii\ _di– ploma.te ,. Dfl noi le assistenti sa.ruta· r:e ei fabbricano in pochi me-si. Per rng– giungere le colleghe straniere quanta st.ritda. dobbiamo ancora percorrere I e sopra so,-rid,<.·ra il ciel sereno. Da. le ca.'lc 1·11ral-i, - scmvlic.i, 1,ia 1w,.it,. e gra :io-~·c, aporuean sui ,JanJ.n:ali co8JJi fiam11:a11ti <li r,irani e rose. B<·11-e ru~ OMJ>ir strndr. a!ON'TI!' di frcmduai allicri omlJ1-atr, e per tt·cbbiar lr Ui-tHlr spaziose ai(', bct1, sode r lircllatc. Xè men Tinto, o 11lfn11mi,1a; ,rpparira 1·a.,petto r1,·11,, fl"1IIC: (1(1n10gione bronzf.11-0, la-rghc 8pnllr, pupi1la sorri(fl'utc. A1.-rr,rn dccc·11fi panni, Vl~GINIA M, buC111c e schicllc ma11irrc. I 1.-cc-,•hi bianclti., sc"bbc'n corù·ld d'a11•11;, t1-0n C-ppa.,·it-a,r. già Pt.'nsosi e st«nclti; Unpo'di storia delsocialismo. ii~~:-;!i,:(%!f1:.~rr lor a,-,;,, I çi. gnwcl1-i cle, fH('('11u vrcn<lean 11ade.. La storI.a de.] Mciali-smo ,~~ale a.I prin-1 cola ciUà sua cm coinpletn.mente t.ra - O~! 11 <!•·e•si 1 1 cd111i . cipio ,l<el secoln ctec,monono ed ebt>e sforma.tu ed era dinntat8. il modello' qwe, _tane.,,//,_! 0hr. /J_,ma! 11nrc:<t,i fio,-i! 111, snn origine in Inghilterrn, 1 ooll'oper~ di bt-ti i' riformisti soci":li. _Owen allora :'·f: 1 •,. ''tf9 11;-.•P 0 /Yuh_,. 1 .• cli Roberto Owen. si mise ad Hl,.are schem.1 d1 nforma ge-1 "· 1· ,es 1 ''' l'"' g,1, '"' u,,. Figlio di ~m powro la,·ornt-ore romin· nernle. Pci piaco/i laila11ti ciò la vita di la.vora-tore a.ll 'età di dieci Gtà le .sue _idee suU-.c-dncn.zione, le I bolle c 1 '.11e, ora.z_wsc C" 1 '1'f,c:cllc, anni come commesso di negoZ10. Al- a.,·eva eRposte m un libro sul oarattore ,e cu,c, e ùa,, e wnt,_ l'eU cli cliciann.,we .a.nn.i si trasfoi-ì· da e l'educazione cle\l'nomo. Il ~uo si,,te- da-morose mammrn<' <' d, sorelle. Lond,·a u Manchester e diYennc subii.o ma educativo fu fondato s1ùla. teoria . I ~ene,-;. fa_,1ci11ll, . capo-fabbrica, in uno sta.bilimento rii che il carattere dell'individuo è for- "'. u,al'<im( rw,:ut,, :- s?le 01'0"'1 t~&itura di cotone -,,1,,,_ impiegnYa c;rca m~to. esch1si.-am't'nte d11ll'ambiente in. ~'/:i"1:,,!J;t:1o c,,~J;:J:.; 1•~ !,uone oo~r. c.nqnecemto persone. Ben_chè g:iovane, cm. e1 t•rOYI\,e senza .n,essuna parwc1-1 . , . _ . ' le ffue Cllpacità tli a.inmll'.!1stra.t-0ro_ prc: ~z1on~ nè responsahòta di\. parte del- e i 11,_o,_a-~1ctt, ard1f•,. , . sto ,·alséro a trasformare le c-0ntlinom I md1v1duo stesso· te-or1a non nuova,. - gagl,u-,à,, sani WIII< las,.he, 1111011, · · · Il f bb · · lt · ' h L- · cresccan I ut/1 fon,lh ed t ihis.t-emi·<lel laYo_ro_ ne 8: n nca, e nnz1, ~o .o !1nt!<'a, e e e- .lU1, una._ cert-a <1' sol.idc e vrczio~'C CLJflll'i.:ion-i. rotto l'!t i.311a,amm~'n:rstr.a:none q:ii,-sto base_ d1; ,·entà per qua~to le più re• i . . ' stabilimento di\'enne il p.ù fiorent-e· ed cent-1 rme,rclie, ed espe,runNI.t,1 psteolo- I dest~l "' cc,1to_ la,,o,•,. . i S'UOiope.i:a.i i _più, cont-e_nti cl"lnghil- i;ici ·_ci co.trlDgano a farYi molte mo<li- 1 • ~:,,~t.~~-~';/1.":~:,:::r"'' ':at 1 , terra. .. Pochi a.nm pm tardi spo_sò la fì- fica.ziom. . . . . . r.!/a vita al àoi•crc Ùfjc,ioua/i. gL:,a di un propnetano. d> fabbri~ nella ,. Le 1rusene generali della nta. _ro1, j . ' · Scozia Jt diYentò socio -e ammw1stra- ~tenne Oweo, hanno origine nel po•· 1'011 fasto, nè squaUorc, t-0re. deJ!tt fabbrica &eornese.. Le con: sessò da privati_ -dei _mezzi di vita e di ;t,r,;1tu, ,::,!./:;;,:•,;;~=o. ?lè a1..-oga11.w .. , dl'Z.lo11tdi vita dei lavora.ton m que-1 P!'Oduz_1-0~e. Il r,med10 na.t.t~le sare_b~ j!cf1'oia st;chfott-a e li~fa fmlcllan-a- temp, erano ,·eramente_ disastrose. La d1 soc1al1zzare la tena ed _1 m~z21. ~' 'I _ ,. . . . . - · lunga guerra napoleoruca.. ave-va pro- prod-nz1one ;-- J>~np~ perciò d1 d:n-. G/ m/e,_-,,,., ~ i ~•s11ruc,al1 dotto grandiss-;ma miseria.. m. tutta _E!'- der_c ]a. n'.'-zione 1_npiccoli _comuni ?OOPe• ~~,n~"~1,. ~;':;;~' ,,':°::Ot dolce C'1/ra, ropa_. Centinaia di ooldati ntornat1 '!! ra.t1ve dai 1000 a1 3000 ab1ta.nt -1; c1a_sc1m f dolo-ri J,c svoryr, 1 ,,.9 8 ,.;,,,. ra..•. pat-ria s1 trovavano _6enza, lil.voro. Gh comu~ avrebbe avuto un3: -sufficiente I . , anni di mancata pr<Xi-uz1on.eavevano qur.mt1tà d1 terra per la colt,v.az1one; la Che sogno, '":"'"""' ~""· ·., fatto i·:.ncarare la Yita in modo spM•en- occupaz.l:,n,e principal-a ,doveva, esA~re M, put'f?a tn-Of'r"'··:. Saru ma, .... - Chi ,a! toso. La cln..sse la~•ora-trice non ~VE>VII l'all'ricoltura, e gli altri la,vori _ ll!)Ces• ~~~: ~~ic' 0 • 81 ':/,°:'.'.'•·Òcrto nessun potere pol.it100, neasuna, 1-&tru- sair1 doveYa.no essere fa.tt, 1 ~li inca- 1111 di sani· zibn•e cd era. sfibra-ta dagli stenti e pitci di fare i lavori agr:.coli; noo.n.obbe F>BIO ~h.nr . delle lunghe ore <l'i un lavoro pesante però che poteYa essere g.iovevole e.l- •"'-::=============== e mal retribuito. l'indivmuo potei· cambiare il _senere di ■■• •• Aggi1.lllgete a queste condizioni !'in- lavoro· di qua,ndo in quando. ~esti cc- rnnz:one delle macchine filatrici che to- muni poteva.no -e stabil:-.ti per ope- Lettura per I d e glievano il lavoro a roigli_aia di lavo- ra ù,i prirnti, dei coIIl1lni già esistenti,· e onn ratori e ri.nchindc,ano gh altri nelle della, proY\ncia., ed anche dello Stato_: fabbri.che sporche, anti-ig,-eniche. n,1mo: do\'evano essere collega.ti fra loro per rose, .do,e t10m:ni, donne o bambini lo scambio dei prodotti e per 1-e'lazioDi dal]' età di 6ei ann,i la.;-oravano tutti in· sociali ed a.michevoli 1 ed estendendosi sieme per sedici cd anche pii, ore al poi fm le altre naziom, si avrebbe avut,a giorno. I bambini erano raccolti dalle j così la prima idea del!'lnternazcionala case di ri.co 'l"ero e dag,li orfanatrnfì, gh In quant-0 alla ,·ita domest'ca,, suggeri operai erano reclutati -dal oeto p--ì1 .bnsso la costr112ione di grandi caseggiati dove ed ignoraute, rifiu~do _icontadini eq ogni famiglia unebbe avuto il proprio i la,vorahn sup-e11or1, d, sot.t-0mettcrs1 a,ppartamento, ma dO'\·e sala da pranzo, a simili condizioni di Yita e di lavoro- cucina, l"a\'ancleria., g'e,rdino, ricrea- L'istruzione e la plll~ia erano scono: tori e-cc., sarebbero stati in comune. sciute; ,i. l~rnrava, s1 ma'?g13:>Y:1" e ~1 I geni~r~ avrebbero an1fo la curi\ dormiva ms1eme, e t,utt1 1 , 121 fìon• dei bambm1 fino tlill'et& d1 tre anru, ,·ano. Il ba,ton~ o la cinghia di cuoio dopo la quale pa,,sa, va.no alla caaa della ernn<! a.d.operat\ nelle f!'bbr·che come comunità, i genitori potendo però \'Pr rnezzi d1 corr_ez10ne e ~1 sprnla. al la• derli a.Il' ora de.i ,pa.sti e ad altre or& Yoro. I poven la.\'oraton er11,Docompie- da sta.bilirsi · t-<lmente alla mercè degli indw.triali il I riu&cii.i..Ùmi eaperimentì di Owen cui .un.ico pensiero er~ di gua.d.agnare nella. Soo"ia gw,,daguarono molti dìsce– e_d! estendere le loro imprese commer- poli e molti ~uaci. Aveva, $ià guada,– c:.ah. . gnat-0 l'-0reooliio del pubblico; mmte Qu.a.ndo Roberto Owen assun:.e la dt- per:sooe 6Ì dillponevano già a mette.re in rezione della. fabbnca scozzese, deter- pra.tica )e sue toor-ie comunistiche, qua.n– minò òi cambiare, per quanto pote!l34l, do tutta ·la aua, pfflpaganda fu rovinata queste deplorevoli condizioni, e di di- da un ,·iolen~ a.tta.coo fa.tto sulla roli– riirnre il lavoro oon. albre idee che quella ,gione in u~ sua oon!erenza a Londra.. d,.I IIOlo ~o persol!a1e. Le sue teo.r1e vennero subito associate R;dUIWle IJU~ I-e ore di'la.vorc>, istitul; eoll'ateism9 e la maggior parte <1els'm– .,cu<1!- e eletrrulltb.ri p er i bambini, fece pa.tiiunti &i ritirarono. Rwscl più tar~ µuliNI e rw.sns.re ~li ,edipo.i delfa '.fai,- A foMl&re due oom'UD.ità,: una in IJ:I • brk&, e ~ ~im1i de-c61ltqiir patérta ,ed una in America, ma, ll.llt· i suoi la.vm -a.tod. ~--,Othi aani In pie,, WuifilHiroo.o in brern tewpo, < :116eo.di > Crediamo opport-uno aprire qui un.1, rubrica, di titoli di opere da raccoman. darsi alle n0<st re compagne e, iu ge. nere, a tutt.c le {lonn:) proleta,ri,e. SI.I. iu prima filn, na.turalm~nte, il Mani– festo del ComuDlimo, di Man: o En– gc:·s, che, oosta soltanto cent. 50. FILENI - Presio il ktto di morte di un soçialista . HUOO - Non ml lido del pre. t& • • KQOPATKIN - Al gìo~aai , LIEBKNECHT - Lettere dnl campo, dal carcere, dat «cln• sorto . SUE ~ Grido di protesta di uun donna perduta . . • TUQATI - Il voto alla d11nna e -le Plarlate dell' amore . • ZIBOitDI - Al laaciaJU, pa,gi– gine di educazione c-iviìe . . La -Tc~a lnteraUioutc e le doDIIO • • •, • • • • • , L. 0,30 » 0,30 » 0,30 !> 3,$1 li O,st li 3,- li t,10 Im-iare ordinaeioni a.Ila Libruia. .J.eu• ... Avanlil M. Mwr.no, TIU. s.. .0.– m. iano 16 • va D~a. 1-

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