La Difesa delle Lavoratrici - anno V - n. 22-23 - 10 dicembr

LA, DIFESA DELLE LAVORATRJ CI pronte a disc!ogliere il nostro Comitato ed a rientrare nelle file. il giorno che il Gruppo delle donne socialiste riprenderà la propaganda 1< de i prìn:....ipii so:ialisti che costituiscono la base del- 1·1m~rn azionale Oper.aia n. come è detto nel! ·ar– tic ~'.o l del suo Statuto! In attesa dell 'ai.;gurato giorno. il Comitato pro– segue la sua opera difficile . in condizioni che la compagna Seumoneau tace per modestia o cil~ io non riferi~co perchè.. siamo in stato ct ·..:sseOio. !1b dc;io la guerra , quando sarà dato scri– vere la sroria del socia!ismo internazionalista, nella pagina degli eroismi cscuri dettata dal solo sen;imenro del dovere e compensato col solo plaus o della propria coscienza, sfileranno i no– mi ai Louise S2urnoneau e delle sue compagne, che p~r motto della buona banaglia ripetano con Marx il verso del gran Poeta : Segui i! tuo corso e lascia dir le genti. DINA ROSSI. Colla presente lettera si ini:.ia da Parigi pel nostro giornale un ser J>i:.io di corrispondenza, il qi!ale ci fornirà dirette notizie del movimento _1r 1 nn1inile socialista francese. Ringra: .ia.mo vi- 1·r:mentè il compagno Cesare Alessandri - cor – r~sp·;nlente da Parigi dell'Avanti! - che si i: interessato di ciò. COME SI DEVE ALLEVARE i1 b ambino l att a n te MASSIME I 1 !i bambino è un essere delica tissimo ;13 bisogno non solo di cure amorose, ma <i~.:he intelligenti. 2 ) Il neonato va renuto in una camera ben rl::::.aldata e bene aereata. Va posto in una culla ~c.-:za corrine, mai in leuo con altre persone. L: cu!l3 non sia esposta a corrent i dirette, nè ~i:::. luce rroppo viva. 3) Fasciando il bambino non lo si stringa in nessuna p.aite del corpo. Lo sì tenga semp re pulirissimo. sorvegliancio in modo speciale le piegarure della pel~e ,collo, orecchie, ascelle, inguini). 4) Ogni madre deve a!lattare il proprio fì_ glia tanto per la ml .ne sua che per quella del ~co nato. Solo per malattia o per alterazione dei capezzolo o de!la marnme!ia, la maàre potrà esimersi da questo dovere. 5) Bisogna cominciare a dare il latte al Cambino non più rardi di 12 o I5 ore dopo la nascita. 6) La donna tubercolosa o predisposta alla mbercolosi non òev~ allattare nè suo fìglio, nè ou ello di altri. · 7) L ·operaia che va alla fabb rica _può allat– t:lie ugualmente suo figlio fruen".lo delle sa le di allatramento che ogni officina deve avere se oc– cupa almeno cinquanta donne. 8) Quando la madre non può allattare. si i:onderi bene se conviene meglio nel sin golo caso l'allattamento per la nutrice o l'allatta– rr:enro artificiale. 9) Per l'esame della balia ci si affidi sem– pre e solo al medico. ! O) La donna che dà !arre segua un regime l!!i vita sobrio e moderato in tutto. Beva pochissimo vino o birra, mai nessun liquore, poichè I ·a1c~ol passa per il suo latte al poppante e lo intossica. 11) La nutrice tenga scrupclosamente pu– Ji;i i suoi capezzoli perchè dalle più lievi scal– fittu re di quesri (ragadi) pos5ono derivare ascessi a~le mammelle rendendo poi difficile od anche impossibile l'allattamento. 12) Per nessuna ragione in nutrice dia neppure per un?. o poche vo!re il suo latte ad un altro bambino che non sia il suo poppante, se prima non è sicurissima della di lui buo na salute e di quella dei s.:toi genitori , potendo dal nc.ovo lattante, se sifilitico contrarre la malatti a e ciiffonderla poi neHa propria famigl ia . 13) Altis sima è la mortalità dei bambini affidati a balie merc~narìe in campagna . per ! 'incuria e per l'ignoranza di queste. E' neces– sario quindi che il bambino mandato a nutri ce sia con tinuamente sorveg liato. Se tale controllo diretto e frequente non è possibile. si preferisca I ·a11a1tamento artifi cia le eseg uito in casa . 14) Affinchè l 'al!anamento artific iale (con – siste nell'alleva re il bambino con latte non di donn.a, ma anima le, di solito latt e vaccino) dia buoni risultati. va fatto seg uendo con la mas~ sima diligenza le regole igieniche in proposito. 15) Si faccia s1;,mpre boll ire alme no per tr e minuti il latte che deve servire per l 'alleva– rnento anificiale, e ciò per evita re il per icolo di contrarre la tubercol osi e che il latte fer– men ti. l G) Non si ado per i mai il bibero ne a tubo rerc:hè dnnnos issìmQ per il bamb irlo, noni po– ter.do essere pulito bene; si usino invece bibe – rons semplici. come a capezzolù od a di.io di guanto. I i) I! biberon va lava to con acqua bollit a do 1 Jo ogni poppata. 18) 11 latte per 1 ·allevamento artifici ale sia munto oue volte il gio rn o e conse rvato sempre in rec ipienti puliti ss imi al fresco. 19) Quando !a madre o la balia abbian o poco latte, insufficiente per nutrire il piccin o, si ricorra a!l ·allattam ento misto . 20) Q ualu nque sia il metodo di alleva – mento, materno , mercenario, misto od artifi – ciale . si osse rvi col massimo scrupo lo l'orario per le poppate. Si dia il latte al bamb ino ogni due ore pei primi tre mesi di vita : ogni tre ore dal 4° al 7° mese. Prima di quest'epoca non si dieno as– solutamen te pappe, ,ma oolo !arre . 21 ) li trasgredire qu es te regole può por– t:::re al bamb ino un numero infin ito di ma lanni; dalle mala ttie gastro-intestinali al rac~itismo, alla sc rofolosi. 22} Si pes i il latta nte almeno ogni quind ici giorni; la bilancia solo vi dirà con certezza se cresce be ne o mal e. 23} Sì cominci !o svez zamento verso il J 0° mese e lo si completi in un paio di .mesi, va fatto nelle due st.2gioni miti; a gradi, con pr u~ denz a e con !a direzione del medico . Al !atte si agg iunga qualche adatta pappa- 24) La dentiz ione in gene rale .non è la causa dì tanti disturbi come si crede. In un bamb ino sano comincia dai 6-8 mesi e prose– gue regolarmente. 25 ) Si faccia prendere al lattante un bagno generale tutt i i giorni, gli s i tenga pulito il capo dal sudic iume che form a cro sta : gli si lavi la bocc a con acq ua calda già bollita almeno due volte al giorno . 26) Due sono i sin tomi più comun i e più importan ti dei dis turbi gastro inte sti nal i nei lat– tanti : diarrea di colore verde e vomito. Appena essi compa iono si curi il bamb ino; come non seno di so lito i denti. così non sono neppure i vermi la causa di ques ti mali. ma solo ! 'alimen – tazione irrego lare o disadatta. 27) Non si dia al bambino nessun sc iroppo , nessuna medicina se nza il parere del medico. 28 ) La vaccinazione (che prese rva dal vaiuol0) va fatta nel primo anno di vita in pri– mavera od in ottobre, quando il piccin o goda buona sa lute ad abbia almeno tre mesi. 29) Nqn si sp inga il bambino a camm inar e APPENDICE 12 L A GUERR A R01[Al',ZO DI V SEVOLOD G A R TSCHIN --- - - Portava una. p1::lliccia corla , drd cal1.,oni di panno nero , un berretto d'arstrakan, delle . '!Carpe di /eltro e di bufalo, ;\ ella bisaccia aveva. un altro pairJ di s.carpe di ri ca.mbifJ, d~i pasticcini ed un rubl rJ rJi carta. avvollfJ a.ccu– ratamenWc in un ",rran fazzoldto. Era l'ultimo dono d'Ivan PlatQni tl:h al fì~Jir, &..dottivo. Xikita fu uno dei più cattivi soldati. 11 ser– gente i'itruttnre a cui avevanù r:oniìdat<J la sua ff"Jrima,~ducazione, era disr,erat o; tutte Jr: sue faUd1e., rafforza te da h11oni sr;apa,r;eio ni sulla nuca, resta\" <1.TI 'Jsf'nza fr uttrJ; 1allievo nrin po– teva. mordF:-rr::a qu~sta sdeJJ za , assai cornpre~– filbil e dfl re st(J chf! ha n,Jme istruzir,nf' mili– tare. In dh·isa, ~ik ita aveva un a.spr~tu-, d~i (,iii cornpa.c;sirmew,Ii: tal-..:olta il suo ~·r,nlrr~ usr:1va dai ranghi . talwJita. 1w,lr!ndolo rientrarr- b1Jt– t:1va Jr! sr,all,. fu 0ri sr-r1rndra r- Ei pi"'g:i.-.:1 al ;iunto di ,:i1d~r~. Jni:;umrna l'aut.orita ,;,JJJ _tutt( i mnzi di r:,J i di~r,rmr• nrm y,,iteva far dt lui un fant a.r•cino prr-~~ntab i1f:'. QJJan,-Jr, '-i fa •pyan,, ;:di P,st-rcizi rJ'ac:siP,rfl>•, iJ capitano, dop,1 an~r }p•n m almr•na~o Nikita, .<-t.rariazz ·.-a il s• r;?en· e eh'". S'• nr- rifa.c~va a. ~tHt-· volht ..ul rJL..:graziatr1 ~:;c;cr-itt,,, traf-::for– ma:-irJ-, b. 5ua ii-i-it~;ziOHP in corr(~Pfi SlJflJJlf:'- mentari, fino al giorno in cui capi che ogni n uova corvée era per Nik ita un piacere piut – tr,:,t<Jche una punizione. ;\,""ikit/Lr,·a. i~fo.tti b11on Javol'atore, e poichè h,1, cc,n;,,1, cons,skva nel portarP l'a rqua e ]a. lf•g-na r,e-l ri o ;ca.ld ;tmenllJ, ma sopratutto nello - ·<1parf> liL ,:asPnna e st n,nn,u·r • i parr111els, r:1·a 1r·lir·b;.<-imr, d'w Jdo ssarseJ;1. Mentre si clava a questa fati<-a no11 d ()V<'\'<L prror·curi:r r. .;.i <li andarf' <1 f)(~stru. od a si nist ra f~ si SPnLiva. sol– Jr.,vato <l:.dl'ins,Jf>T10rtaliilf• peso di ci<, che al regg imr'.n to diiawano la terrda, quandr, si ,10- rnandr1: C<J!;' I'. 11n $01<1 ato ? - C(>-;'i: nn H '-'Sillo? . '\ikitr1 ,-;a,,,P..,·a br-nissirm, r<Jsa. fossr 1111 '-'OI d:.1fo <; r:,,sa foss<~ un w:ssi ll c1 ; avrf'h!Jr w,luto farr: di tuU<"i r:u,ir<> il f-;IJ0 dovf•.rr di solrlatn ; a.ì n!l,bP da.ll "Jtntt,, il s1"1 sang 11r~ prr difr·ndrrr• il ,·r•s~illo, <· tuttavia non SllfW.l}t dir,, ,·0111<· v11olr! l;t, tN,ri;,1, f'i<, di r: ia un soldat, 1 e <-ii> d,,~ si;.1 11n Vf'...,,,jlJfJ. l'n \'f'.'-"-illr, i• 1m h q11:dr• ban .. l):rn– diera, lJ:diJrd.!ava i1 riµ-id•·od<i'-i, frndr•nrln il s11n •rJt(J'i <J'r,r-;r, U1rfJ<• 11rn1 r·ord:i di \:ir1lin<1, al z:indo il moe-rito " strizz;an<l" Jr, Sll<! palpr~l,rr r,nz:J, l'j7Ji:t. fmhr'.r-ill<', vli ::.,ridava il !-'<•rg,rnf" tuli<!t<•i, JfJti,·o d1f' in"'•i:m:1va la W0ri;1. L'aH•U! r1,.1,pl'io ro11 ,n,,· 1 'J1 1 ando finirpfr, di tnrtur:1rmi 7,<Jti r:,,ni <li r·o11tadir1i ! Peuh ! QuM 1t<· v<,ltP t" lo im1anzi tempo: si eviteranno così tante defor– mità àe!lo schele tro. 30) La mamma troverà il più dolce com– penso alle sue cure nel vedere prosperare e cr~.cere bene il suo fìgliuolino. Dottoressa MODENA CA MPOR JNI. ;\Ile Donne operaie Quello elle qui vi dico, o compagne li1vora– tric1, è dovu to a cose non nuove. Tami miei compagn i ve le ripe terono in ce nto e più comiz i, in tutt e le assemblee e riun ioni, e sui giornal i soc ialisti ; ma, purtroppo tutti i buoni consigli e gl 'incitament i che vi ve nn ero dati non furono mai, o da pochiss ime, asco ltati e me ss i in pratica. .Par lo a voi giovani , che avete il pen siero ora rivolto a i vos tri fidanzati che lontani da voi si trova no in mezzo ad ogn i sorta di 1pericoli, che furo no stro ncati nel fior degli anni, mentre in ess i era la visione di tanti rose i sogni! Alle mad ri debbo dire, che se ostacoleranno i primi pa~si verso la gius tizi a sociale che le !oro creature si sento no in coscie nza di fare, commetteranno un deli tto morale : è delitto im– por re le proprie i.iee agii altri. Se le vos tre fi– glie si se ntir an no attra tte verso il par tito so– cial ista, voi donne del popo l0 dovreste Sentirvi orgogl iose perchè verr à dire che esse hanno cuo– re e coscienza. E· passato i! tempo in cui la donna non dov eva badare altro che alla casa ed ai figli; la donna pro letari a, ogg i. ha diritto di partecipare alla vita po litica e sindacale al pari de!I ·uomo. Anche la donna deve condividere tutti i di– sagi de l!s pr ese nte gu er ra , è suo dove re per – ciò d' interessarsi e, in uni one ai lavoratori , stu– diare il mezzo di eliminar e tutti i ma!i dell a pr ese nre società. Lo s0 ch e, certe mamme, ànn o timore del socialismo come se esso fosse un grave peri– colo per le loro figliuole: ànno torto. Bas te– rebbe che e~se assistes sero a qualche riunione socia lista e così potrebbero conoscere ed ap– prezzare i nos tri princip i. Del resto è confo rtante, il risveg lio sociali– ta nelle donne: in poch i mes i, · sono sorti più di 70 Ci rcoli femminili so– cialisti. Ved ete, dunqu e, o .donne , che se c1 dare te la vost ra adesione non sarete le pr ime e altre vi seguiranno . Avanti, o giovani donne , lottiamo pe r la li– bertà , per la giustizia Q uando s8re mo foni dì n 1 oi e del nostro diritto potremo, non colle parole, ma coi fatti, mostrare agl i uo– mini ch e non ~i sono ma i curati fìn qui de lle miserie morali e materiali che ci costr ingono a vivere come esseri interior i, ch e anche noi siamo capac i di soffrire sì, ma anch e di lottare , fìno ~l più duro sac rifici o pe r le san te riven– dicazioni degl i oppressi. Se siete se mpre rimaste apatiche e indiffe – renti 1Per !e lotte politiche , que.sta colpa in parte ricade sul! 'uomo. Co mpagn e, snebbiate la vostra ment e di tutti quei preg idizi che fann o di voi e5Seri inferiori e venite a noi. Viva l '!nt ernaz icinale! ZANA RDI ANG ELINA. devo ripetere! Andia.1no dunque, r ipeti con rne: u 11 vess ill o è la santa bandiera ... Il. :\fikita non pot eYa nemm eno rip ete re queste quattro parole. La figura minacciosa. del ser. gente lo te rrifica.va_ Le parole -ronzavano nel– le sue orec<;hie: dava.nli ai suo i occhi passa♦ ivano fiamme r orifiamme. Non ne afferrava la definizione troppo complicata; le labbra. non si dis serrava.no : restava mut o ed immo– bile. - P arla dunque, per tutti i diavoli! Il \"Cssillo è la santa bandiera ... ,,_ - Jl vessillo. - Ebbene? Ba.ndic ra... co11ti11.11a\'a + ~ikita con \"Oce tremante e> le ln.grime agli occhi. E la santa bandiera, tempe::,ta.\'a il c;Prgente furioso. - La. santa, la quale ... 11 sr rgcnte cammina\"a innanzi e indi etro a g ran pa.o;si; sputa\"a ,· best emmiava. Nikita re– t,taYa f<•rmo al S\J/"J posto, nella stessa posa, lo Rguardo fls<:.o s1J! suo suprr iorC' esaspe rat o. Sr11za in<iignnrsi drlfo in giu ri P e <IE'llr offc,se, si larn<'ntava della sua incapacità, e dC'ilfl im– •possild libt in r-ui pra <Ji acrnntentarr il r--uo Sllfl<'ri (Jl'('. 'l'i-<· r·r;nu:rs suppl <'mC'ntal'i ! gr i<lO fìnal– m,~nt,, il 8''1"~C'llf <•, fu or i di si•, r Nikit.a rin~ ;nario dir, d';Lverlo shnrar. z<lt.o prr un po' di tr1npo, dPJl'r,,;r rr·izio <' <li quella maled etta. l<'oria. T ullavio qua ndo il Rcrg-cnt <' iù1ccors " che 'lw•~t,, 111rnir.in11i inv<·<·r <1( a_m_ig-g-1•r~ _Nil~ita r-raTJo pr·r l11i una 1·a11sa di rn01a, g-ll rnfli<...S(' <ili ;u-r<"li. E quandrJ viclr· <·hr- a.nf' II <' gli ar rf•.;ti ,.,,,11Pr,gni altr<i rnc·zzo cli C'-<IITf•zic,nC' rra ,11, \·ani , p1·r~,· il p:11Ut11 di n 1111 orr·n1wr!-C'11r /iii!, :.\'fJ11 ~i pw, ,-nva1·11c> niP11lr, d' Jvann Y, vo s ra grn1ia, sn·iv<•\"a <Jg-ni g-iomo il s:-rgr>111e di ,._,.,. izio 1H·l su,> rapp111"ln al capitanfJ. ROMAIN ROLLAN O e :il pr e mi o N obe l. La Stefan i ha diramato la notizia da Gine vra che 1l Jcurnal cie Gen ève pubbl ica uri tel egram– ma da Stoccolma il quale confe rm a l'assegT1a– -::ione del Premio NObel per la 'lette ratura a Rurnain Rolland. Questi dichiara che l 'a mm on– tare del premio - 200.000 lire - sarà da lui ripartito a favo re di opere di beneficenza. Roma in Rolland - che deve al suo lun go tenace lavo ro ed a! suo ingeg no la merita ti s– sima fama lettera ria che ha indotto l ' A~c ademi_a s1,edese ad attrib uir gl i il premi o NObel - di– stri buisce questo premio di 200 mila lir e ad opere di benefice nza. Ernesto Teodoro Moneta spiffe ra quattr o chiacchiere sul paci_fìsmo, intasca il prem io per la pace dalla stessa Accademia e si converte al guerra iol ismo. Ma questa conversione non g!i sugge ris ce l'elementa re dove re di resi ituir e il danar o che indebitamen te detien e. An zi picc o– lissima par te - infinitesinia ! - di qu esto da– naro egli adopera a diffonde re libelli contr o co– loro elle tengono ancora f ede a qu elle idee che wilsero a lu i il terno a.1 lotto del premio NObel. CENSURA LeSezioni Femminili Socaliste Provin cia di Milan o : Milano - Monza . Pro1Jincia di Tori no: Torir.c- (Du e Sezioni) - Pinerolo. Prov incia di Novara : Coss:Ho -- .Mezzana Novarese - Biella - Vai!e San Nicol a o Pg:lazzolo Vercelle~ -e - Mosso S. Maria Saglia no Micca - Camandona - Cari s io Lessona - Caste lle ao Cervo - Vig liano Cas tell engo e Mottalciata - Pralung o - Chia – vazza - Strona - Veglio Mosso - Gattinara - Cand ela - Santhià - Tricer ro - Pavi– gn ano - Andorno - Gaglianico . Pr ovinc ia di Al essandr ia: Alessa ndr i.a - Ca– sale Popolo . - Balzola . Prov incia di Pavia: Zeme Lomel lina - Valle Lomell ina - Canneto Pavese. Prov incia di Cremo na : Soresina. Provi ncia di ìl'Iantova : Su zzara. Prov incia di Genova : Sestri _Ponenre. Pr ovincia di Porto Maur izio : On eglia. Pr ovincia di Parma: Sorag na . Pr ovincia di Reggio Emili a : Reggie Emilia - Rio Salice to - Cogruzzo - Povigli o Rubiera - Prato - Bagn olo in Piano. Provinc ia di Modena : Molin i Nuovi. Pr ovincia di Bologna: Bologna - Molinella (Due sezion i, adulta e giovanile ) - Sesto I ma– lese - Cor ticell a. Pr ovincia di Rave nna: Rav en na (Due Sezio– ni) - Alfonsine . Pro vincia di Ferrara: Cor one lla - Bond eno. Pr ovincia di Firenze : Firer.ze (Due Sezioni ) - Castelfiorentino - Rifredi - Montecalv oli - Prato . Pr ovinc ia di Ar ezzo : San Gio vanni Va\ darno. Pr ovincia di Pi sa : Piombino. Pr ovincia di Liv orn o : Ardenza . Provin cia di Gr osseto : Gr oss eto - TaHi - Sa sso d 'Ombrone - Foìlonica - Monr epes-cali - Giun car ico - Mont emassi - Rocca {ederi– ghi - Mass a Mar ittima. TOTA LE N. 76. - Ivano\ ·, sì, sì, lo so. Cosa fa? domandava il c~pita no seduto in veste da came ra, beven– do 11 lhe e fumando la sigaretta. - Nie nte fa. vostra grazia, è un gio, a.ne tranquillo, ma comp letamente scemo. - Procurale di cava rn e qualche cosa, fa– ce\"a il comandante, con ar ia assorta, aspi– ra.ndo i1 fumo della sigaretta. Abbiamo tentato h1Ui _ i m ezzi, vostra gra– zia, ma non c'è niente da fa re - E co~a \'noi che ne faccia· io? Noll sono domine c.lio ! Se è un imbecille è finiL a. Pu oi anelartene . - Saluto YOstra grazia. Finalm ente il capita n o si st::1 .. ncò di senLl r e tutti i g·iorni le crue-rimo ni e del se rgente in– toi no a Nikita. - La.- :cia.mi tranquillo col tuo Ivanov, stril – lo una mattina. Esone-:raJo dall' ese rciz io, non ru rn.i-ti di lui, fa insomma. quello che vuoi, u1a non Tompe:rmj le scato le tutte le mattine ,·on questa storia ... "Il sergente tentò anzitutto di far paRsare ,\ikib n ella compagnia fuol'i rango, ma. era g-ià al comp leto. Non riu~ci neppure n C'Ollo– carlo comr ord manza, ogni ufficiale n 'e ra ·p!'O\'\'Ì.$1t1. Cli f-:.i 1uldo~~arn no q11indi tuth I lavo, 1 pe- 11osi (' si nbbandonò l'icl r;1 di fa1np un sol– dato. Viss e in t.rll modo un anno, fino al giorno in eu i gi nmninì) nella sua c-ompngnia un nuo – vo nffi<"ial(> 8Hllnltcm0, il sottotenente St rbel– kow a tui Nikitn fn a.s:::e~nato come atlen– d<'nl r. (r on lin,u, . Abbonamento annuoalla "Difesa,,Ll,~O

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