La Difesa delle Lavoratrici - anno V - n. 5 - 5 marzo 1916

~ntre Filippo Turati L e l i eclusorio di Vallanza. J,a mort e della Madre di Filippo Tu rati ha ri svegl iato in nie un ricordo affìevoUto nza non certo sconiparso dall'animo 1nio. Quando il suo Filippo adorato era detenuto nel .reclusorio di Pallar>za, quella Madr e, imperterrita , sfidava qualunque te1npo, e la pi oggia, e il vento, e l'ardore del sole, pur di veder e il figlio suo, il qual e nelle ore di <( ricreaz ione n veniva a sedersi sopra uno sgabello vicino al grand e finestrone delle carceri, poste di fr onte a casa niia ed a bre– ve distan::.a. Appoggiala ad un muro, collo sguardo fisso verso qu ell'inf erriata che la divideva dal suo carissi?no, rinianeva colà delle ore, sen;;a veder altro, sen:,a viv ere d'altro pen– siero, fino ·al momento in cui si riconduceva il suo Filippo in cella . .4.llora se ne andava , mandandogl i col saluto della mano tulio l'anw re, Ùttta la lenerez:,a del suo c;ore di madre. E l'indom .ani era ancora al suo po– sto, in una casa di u1nUi e buoni lavoratori, in attesa che cornparisse dietro l'inferriata ;1 pallido volto del suo caro. Dal 1nio balcone la osservavo giunger e ogni giorno, ed ogni giorno la ved evo ripar– tir e, men tre più volte si voltava, Z.usingan- dosi di vederlo ancora . . Qual dolore si leggeva sm v;so di quella Madre, di quello spiri to e/elio! Poi Filip po uscì dal reclusorio, che ·i so– cialisti di qui batte;;arono col nom e di <(P a– la:,:,o Turati n, ed io non l'ho veduta ma i più . E rivisse solo. in questo ricordo , nel m io pensie ro. alla notizia dolorosa della sua Tr..orte! Pc.l!an::a. ERCOLINA UlMBARDI. tv'ien ogna e verità l'amor materno Alla « Menzogna dell 'amoT mat erno >> di Vieille Ostie, ha risposto MaT.ia Gaia con « Verità dell'amoT m,aterno 1,, cercando di mi ti.gare la colpa di noi madri. La chia ra conclusione, portata dalla com– pagna Yittoria ~1arian i Ramb elli, mi dà il ooraggio di esporre qu i una mia idea, forse gia esposta da altre , ma credo che mai co– me ora sia apparso necessa rio metterla ,in esecu zione. .\"on sarebbe molto bene, che ogni Sezio– ne d<>lPartito Sociali.sta obblig asse ogni 60 - cio ad abbonarsi al giornale la Difesa delle Lavoratrici, affinché le donn e, leggen do il – giornale 'J)Ossanosapere che altre donne lot– tano per lo sLessa causa. ed impa rare oiò téi ed avven ture 'u:;c: rivo luzio naria russa (Note autobiografiche ). Quando rammentavo a quei poveretti le fTU· st a.te eh.e av0Vano subito, quando mostravo lo. ro le dita dj qualche loro compagno rovinate per sem.pre da.l knut, ·quando ricordavo aJJe pov ere vedove il loro marito morto sotti'".J j col– ui di frusta. dei soldati, un frooiito correva tra quella folla e un grido di ribellione risponde– va. Chiedevo loro in che modo po-tessero vive– re i loro figlioli, ed aJ.lora qualrbe contadino mi racconf.axa che ne1l'inverno &e.Orsogli era morto un b imbo dl farnei ,pove r o padre, pri– vato de1Ja poca terra che aveva lavorato per tanti anni, di che cosa doveva vivere? con che co-sa ;poteva sfamare le sue creature? Allora tutti quegli infelici comprendevano che il po– pol o, per poter gode re la libertà e viver e, d.JJ. vev,a po3sedere Ja terra. Sotto il mantello te. ne\·o un libro di novelle, le quali erano state scritte allo seopo d'insegnare i nostri prjncipii e d'ispirar.e l'amo re per la libertà. Jo leggevo quelle pagine, e. allora tutti quei volti, illu.m.i• n ati dalla Tuce rossastra del focolare, resta. va.no immobili, quegli occhi mi fissavano at. toni ti e quelle semplici menti ritenevano frase p<>r fra;,e la novella udita. TuftL tutt i dimo- LA D1F.ll :SA DELLE LAVORATRI CI che pur troppo ,mol te e mol te donne di so– cia listi , anoora non compr en dono? Io credo che sa:r:ebh e ù'uinirco mezzo rpeir 'l)oter inten– sificare ila 11ostra propaganda, ne,l ,OOJmipo femmi ,nile pro letario. ' La spesa non s arebb e grave; con un ipo' di buona volontà i nostr i egreg i compagni sooialisti potve,bbero a.vere al ,lc,ro fianco comipagne sicu re, e non , come accade trop· po spesso ora, avversari e de,J,le Ioo·o òd-ee, ostacoli, non a.i-uti, ipsr la loro ca,~sa. A meno che. . i compagni non vogLiano esse re anc.h'essi nemi ci eiberni. de lla nostra· emanc ip a.zi.on e! Ciò che mi auguro non sia! Giuseppiha Gallo Lucarini. La compagna G. G. L. non deve aUribuire a sua colpa ciò che rigua rda u.n fenomeno collellivo, dovuto ·a cause molteplici e pro– fo,uie. Vieille Ortie ha aspramen te consta– lato u.n fatto; ma la causa è da ricercarsi nelle con.dizioni generali in cui viv e la don– na . E purtroppo è vero che non tutt i i so• cialisti comprendono la necessità della pr ,;– paganda /emniini lc, incomincian do dal seno della propria famigl ia. ua comprenderanno d'ora inrwnzi? Speria– molo! ... L ' opera del jSegretar i ato:tesaUe dell 'Alto Milanese. li Segretariato tessile dell 'Alto Mila,iese - che venne ì.stitn.Lito a -cura della Federa.a.ione omontma - -cooninc •iò a fiun.zionare verso fa. fine deLlo ·scorso ottobre, dOipo 1a conclusione dell' ,ultw:no vittoriios:o sciopero. Pai,m,a sua OU· ra fu cli i-nd,ilre nume.rose riunioni nelle va.Ti.e focailità d,el:l'AJLt.oMilanese !J)eir spiegar-e ai la– ivor ato1·1 Ja ip.ortata de.1le conquiste ottenrute col:l.o sc iopero -e iper fa,r oomipr.endere loro iJ valo:re e -la necessità deld'orgiamiz.zazione di. alasse. Ne:I 'SOlo mese di novembre si tennero -sessanta fira ,1i 1 uni0Jlli e COillferenz-e,si costitui– rono nuov e Leg:h-e a 'Dumbi.go-, Rho, Parabia– go ed in alhi ,_paesi min ori della zona. Le Le– ghe di Busto e d'i. Legnano acorehbero notevol– mente ifl numero dei loro adereniti. La -propaganda contrl.n'tlò a,nc.b.e in questi u,J. timi tr e ,me si, 1m.aJgrad:o Le difficoltà rrapposte alla libera es-pilli.cazione della nostra attività sindacal e ,dallo stato di g.uerr a. Le riunioni e de conferenze ten'llte dalla cQ– stitruz-ione del S~ocr-eta.riato aume ntano a 'CU'ca 130. In dette 1iiunioni fw·olllo distribufte -parec– chie migliaia d"ì o,puscoH e giornaili dli pTopa~ .gn.nda . Gra.0ie a-q,tl"eSt'W':i-ntensa op eri-t-d'i-,YTQIP8· ganda, ,poss iamo vant a..t'e nonostante i nume . rosi riohiacmi idi compagni aH-e armi, di ave re ma ntenuto i.I numer o c1eì nosLri o-rgaJ!l.izzati. Og;gi il Sec,o-retruriatoconta l'ad esione di sette Leghe con un .migli wio di ,ade renti. Le ,·ert enze so rte durante questo periodo sono in butto set te: quattro delle qu a.li di una cert a irn!portan za. Le verten ze riflettono: ri– chiesta di aument o di sal ario, mancata a:piprO• ,vazkm e, app.licaz-ìone o· in.frazi one del vigen· te concordato ., ,cattivo tr atta mento fatto agli ope rai, si,stemaztone dell'ora ,rio di lavoro, li– cenzi amen ti, ecc. Alcune dell e ditte sono state per il tramite del Segretaniato, ò.eruunc iate all' Ispetto.rart.o clel lavoTo ,che le ha mult ate specialmente per in– frazione aUa legge sul laNo-ro delle donne e dei fanciulli. Il Segretai· Lato si è occupa to anche' dell'ope– ra -di assisten za varia degli orga nivtati. Molte pr atiche per ricup ero di ind enn izzo a opewai infort un.a:ti, licenzjati, ecc., sono sta.te portate a Lermin.e feliceme nte. Per dare m-ag· gior consisten za alla nostra organiz zazione il Segretariato ha pensato in qu esti ultimi tempi all'istitu zione di scuo le dii cuc ito e taglio per op,eraie organi zz,aie. Difatti, supe rate non lievi difficoltà, siamo ri usciti a far funzionare la scuola fa1 ben qu.a.Ltro ~ooalità: Busto , Leoona• no, Turbigo e Rho. La scuola viene f.requentata attualmente .da circa 2.'JO O'J)eTaie che seguono con vero am.ofle le Jezioni sera li e diu rne che la oom'I)agna Del• fina Mott a irnparli.sce con ass ui-dità e dili genw. . str.ava.ino la venerazione che sent i.vano pe,r quell'oggetto, .per loro così misterioso, che è il libro. E noi f'ivolu rJona ri ci si priv ,ava ili tutti gli ogget ti di valore che sì possedevano: libri, gingilli eec., per vende rli a p.rofl.t o delJa :DiO· stra J)rap agan.da ; per noi, personalme nte, non si faceva no spese. A volte m'accadévrL d'essere tirw, ta da qual– r·he contadino : davevo fuggire in C[ualche a,}. tro villaggio prima d'aver avuto il tem.po d·i terminare la lettrurra del mio libro, e lasc"iaiv:0 J'in<·arico a qualche contadino, che sapeva le.gg~ re, di continuare le nostre adunanze not– turne e fìn.i'f"ecosi .(lj leggere il libro delle fa,.. vole meravigl iose. Al mlo posto intamto, dopo ,ruakhe settimana, giungeva un alt ro propa-– ga.!l<Ji,;\a. ln riuell'annr,, si era s.ul 187I~, più di duemila lf)er.--wn~ Cùlte si J'eenrono, a seopo di ,propa• ganda rivotu¼.iona.ri.a, tra i conta dini. Lavoro f;.tlico.:o! direte voi lettore, - ed avete ra– gione, fJe,r,('hè allora i contadini dimostravano ben poca jntelligenza, e lo Rpj rito <l'cm.anci pa– z.ion.e -s.emhrava ancora un' illusione . :\1a allor• quando esso com inciò a balena re tra qucl le foJJe iJ 110.stro compi{.I) divenne grato; inta tti , dopo qualche tempo, i contadini eorninciaro no a .rispon•Jere r.ù nQ6tro gri do hberato re. F u inau~rurato un si-sterna di ritrovi misteriosL fu inventata. una spee.ia.le ro1·ri~ponden za, e cosi il mrnr:imPn1.o rholuzionario si Pstes e in ventisei provincie della Rus.-,i.a.Ecco comf> sor– ~ il .par-tito del popo lo ! Avvertita c1alle <;Uespie l'au.tocrazia ord inò degli u.rre~ti in ma&;a. AJlora 'io mi trovavo in Polonia sotto un falso nome. Nel mio sacco da Tribunale del lavoro Il Diritto di pr eavviso. a) In caso d'infortunio. ,"Un'operaia di chiarata guarita da un infor– tuni-o si rpresentò aHa Kllittaper rirprendere il !avoco. La ditta , non riten endola 'Più idonea al Ja\'oro, la licenmò, negandole i-! di-ritto al preavviso consuetud inélJJ·io d.i otto g,io1m-i. Sottop c,sta la questione al Collegio dei Hrobi vi.ri , qu esti dic hi airò che il diflitlo agolì olio giorn i è d•ato allo soopo di perm ettere al Ia.voratore di trovare altro posto di 1avoro. SiC<lOmel'o.])<'I"aia,durant e le oonseguenze del!' in,fortunio era stata impo&Slibil itata a oororure- ,altnov e lavoro così J,a Ditta no n vo– lendo 1riassumerl,a, ,doveva all'atto del lioen– ziameI1Jt.o accordare ,a.rll'operaia info rLun-aita il -pr:eavvi so di otto giorni sia prestan do l'o– pera ,propria , sia (a piaoim ento -della ditt a) riceverudo da qu esta l'equival ente comtpenso. P er taJ1e giudizio 1a ditta d1}Vetl.e pagare all'apemia, gu arita da infortunio, otto gior– ni di salar .io. b) Per mancanz e disciplinari. U-r,a br eve assenza dal lavoro - tuttochè arbitrrur ia - non ,può dar ·luogo al J.irenzia– men to -senza 1prea vviso. Quando ciò avvenga legittima è l'azion e tliretta ·ad ottenere il sala'I'io oorr,s pondenfo a.ii g iortli che per consuetudim ·e doveva ilflter– cedere daùl' ·avviso del ,Jiceneiaimen'to ,effet– tivo . c)ln seguito a l'icenziamento per cattiva lavorazione. Se una ditta ,r,itiene legittimo ;,1 licenzia – mento in .tronco d; operai diJperudentfrperchè lavorano ma-le, de-ve Pl..llI' sempre osservaire le norme consue budfoa rie del conbratto di lavoro 00 -attener-si! al1le :no rme ordinari e che lo ,discipi],i-nano ed in vi-rtù Kllelle .quali il ,re– claimato un•,preavvàso d i otto g-iDvni al licen– Z'iamento . GLI ASILI " DI. CARIT l ,, Col 'd-esitierio di ruUineare fra le colonne di q1Uesto simpatico e già molto diffuso gior – nale qwalche mia parola, ohe fo,-se non sarà del bu,tto, inuti ,le, <lil"di6COchiedere l'ospita– lità di .un po' di posto ,prezioso. - .Sono runa. ed.J.ic~ oo ,-n.Gn so .se .iprov.vista dri uuUe quell e doti intelleltuaLi i'ndi,;pensa – bili a:l mio mand,i,to, ma ne sono certa rperò, ool cuore ,pieno d'affetto pei bimbi del po– polo, sorretta :da buona volon-là verso i.! lo<o bene e veirso J•l mig -Lioramento di tutto que l 'compl esso rongegno tpSichico, mornl e, -inte l– lettual e, attr &vel'SOal qual e mi si prffiBnta il bambino. Mi se nto anoora rper le maffime lavora– Wici del ,mondo piccino fra il quale vivo, l'am,i'ùa, la sor eUa nell'animo. L'ami ca 'I)enchè quelle lavoratri oi, quell e generose ,di spensat rici de lla loro e,nergiia Pf:-r la mutua ooove razion e del lavoro soci ale , le am1nil~o con quello spiri ,to di proLeziione e di dil ooa, che esse maritano, e che loro spelta. La sore lla perc hé, qua.le coope.ratri – ce :diTeUa ,nella loro opera mat erna , dai loro bimbi colgo la ,parie miglior e di loro stesse, laoentdbne tesoro, direttiva sana e il– luminata verso qu ell a -eduoaz·ione chiara sa ld a, civi1le, - finalità a cui m,Lrano i ,miei inten dim enti' attrav eI'SOlo svolgim ento della vita socirule. A:noom ·ad esse mi sento sor,el!a, peirchè come esse, lascian do ogni mattina per -tem– po la miia casa, mi avvio verso i mi ei rp.ic- via~gi~ si tll'IQ;v,ruvia,nodei ma nifootli e delle cat ·. ~ mdi-canti i l uogJH già perco1•si ,e que.lJ.i Oh.e rimanevano run.co11a cLa ])oo·,eor:rer,c. Un a d.omestì.ca m.e li vjde e niiierl il flatto aHa caJrnerie.ra dri run agente di polizia , il crua. lei 'Un'ora ~opo, entirava come un colpo di ven– ~ n~ll~ mia cam.era e mi ·sequestr.ava il sacc o m1~un.ma_to. !9gli le.ss :e a voce aJta, run..imaLa qu,;1 mruufesU. Qua,ndo la Mtu ,rn, dii cru.e:lle pa– role se.,mplJc1, ma c.ommov;enti, che procJ.arna– vano ,la libertà, l'ugùaglianr,a. e J.' a.mo: ne fu te r. mi.IJata.,. j. poveni contaJC]jni, ohe si tr ova van.o IJ}resen:Lt alla scena, ìm,ma.g:inìtir,ono ohe qu ehlo fosse i.l trunto atteso proclama de~lo cz:ar. La n ovella s,i spa1"Se; accorsero uomini don. 11e,. f~noi tllli. Ac1un tr,atito ar r-ivò iJ cwpo' <lolla po!1z.iia, esaminò i volti aJ.legTi <le.Ila folla r a– dunat a ,e mi chiese, irnmad!rone.ndosi del ro. gJio: - Che cosa c'è ? - .E l~ rprop aga nda pe-:r r·OOimero il IJ.)Opolo - H<;.posi; fui twascina.ta in ip,rigione e ca.cci.a. ta nel così detto (( buco nero n. Mi spinsero rrudememte dentr o, l'us cio si ri.n– chi1:1$0e 11dU .il rumore dei catena.cc.i iche lo ws&1c1:1-rav,ano. :ì\fi trovai aV1volta nelJa comp l.eLa OSOU;1"1tà, un p 1 uzzo n an.1seabondo mi m ozza.va. iJ res.~1ro. Feci d.u.e IJ)aBs-i ruv,anti sci.volando ; i,} pavimento ern, cope.rt.o d'esm-emen ti ! Mi tenni immobil e J)E'r qualche te,mp,o e poi mi J.asci.ai cadere affr.ant.a. sop ra un giac1g1ib dli paglia. ~oco <lomo fui se.oc.sa da doloroso rpuntuooe: ero nr·of?_e:rt :l.di cimi ci! m'appoggiai al mur o, e oont n cile era um',do , peir tutta la notte dovetti rim.a.ne.r in pic..<U in m.e-10,0 alla buìa cella sot.– Ler~an e,a. Ecco J'es01x"Uo diel m io viaggio in Si. lJCrJa ! Attesi li proce"'o nella prigione d; P ietro- cini 1per d ar loro la .part e mig~iore di me stessa : l' edu cazion e :di,l ouor e, d ,pan e del– l'int eUelto. E vado ogni mattina a svolgere il mio com:pit.o con ri·n novat,o ar.d.ore: ?e.e-_ cato che ogni mattLn:a il mio bruon an1 1 m~ ven~a oontra st ato, quando arrivo dlavanh a!la, 0 casa d·ei bimb a, :da un.a scrùtta impressa sul marmo, che sta sulla f.acciata esterwre ,del fabvricato. Essa cc,sì ,d1ice: " Opera Pia - A&ii1di Ca– rit à l) . Pe rmettele,mi di dir e, per quella assoluta con,tr,arietà che sento ,per ogni c0Sa fatta sotto forma di carità, che ogni mattina, quando il 11.nio ,sguardo arriva su que11-a. sc"itla , provo un senso <li disg'Llsto, d,i pro– fondo d,i,sp"i,acere. Che ,p,raprio la città di Mila no, bella , gnan– de 1pe,r le sue op.ere , iprima in ogni i..nizi,a– tiva voo-lia persevera.re a lasciaire ane isti– tuzi~ni dei bimbi, ill cattivo (aippellativo di: ((Rico vero di Carità? ,1. Si·mil e nom e è una ston,atur:a ai gi01,ni no– str i, sa di vecchiume, e, ci dà J.'idea :c:lii cosa !-asciata ,in abbandono, nello squa llor e e nel freddo dell'ombra , mentre ,proprio ma le istituzioni d ei bambi ni si voglio no finalm en– te €Sporre aUa be!Jla e ca lda Iuoe de,! sole, che ; bimbi tanto chiedono e vogliono. Che ve ,ne ,paire mamme lavoratrici? Sono proprio d. vosbri bimb i, j primi cT1editori 1 non solo della civiJ.e opera d',assiste nza della cittadin ,anT-a, ma della nazione tutta , che de– vono semrpre esser-e i ben eficati., j ricov erati. dalla ,pietosa ing rata beneficenza? Io faiooio voti , e m i auguro che rp'I'esto la -modificazion e &i.afatta, ,perchè anohe questa questione dJi lo"ma ·scompai-a: aflìnchè gli asi-li prendano il nom e di Istituti ~rescola– stici che loro spetta. Tale è l'imtento d ell'istitu,; ione, tale è il compito delle educatrici , tale deve essere il nomè :dall'isbituto che rprecede 1a SC'Uofa, e che -accogtlie nei vc,sbri piccoLi folletti, ,i cit– tadini .-de!J'~1mano f,uturo progresso. TERESINA DE GJORGIS. Giustis simo. I bimbi hanno dirillo al pa– ne ed alla coltura •, senza che ciò sia lora elargito per « carità)). Ma, cara compa -gna , non si cancellano 1 tanto facilmente venli se– coli di u carità», di ,< beneficenza » 1 di cc ras– segnazione )) ! - Cancelliamo quella parola dunque, per so– stituirvi l'altra: ma lavoriamo ,perchè non sia muJ_ata solo la forma ~.lf' scritta _ sul muro/ , · · ~ =- '"'" N. d. R . DONDOLONE b~g ·?"· La mia nuova ceUa rn.isu rava tre me– t r.i d i lWlghe zza, un o e d nqua..nt,a di la..rgthez– za _ e due e mez2jo_ ~'a ltezza Un'ap ertrura suJ soffi~l? le dava. ana 1n aJ)bondanz.a. Avevo un l~tto m ferro con n1.,ruteTasso iei guanciale ni.e,m.. 1p1ti d i pa glia, fì~de,re, lenzuola di tel·a gr:osso– )aa~ ~ u~ coperta. grigia. Mi aveva.no lascia to 1 nue-1 abiti personali. ~Limasi ù1 ques~ 1p1rjgrione rp.e.r d'ue anni. La PT_cma se,ra, veg 1lando ne.I buio meclùta:vo su gh ,avven~menLi e -conc.llrudi.wo c he, nonosta.n~ tmt~ le sven.t.w·e ,eh.o ooano sowagg, .ilun.te 1 noslr,a l? ttia ~oveva cont inua re., ma, ta·~tto~ t.ratt:o, m as~a lLvan.o •d-e.idubbi, perchè per tut~ ~~. 0 ~he s1 aana, Clhe ci sta a cuore, si teme La i~eclusion?, 118.l_ ?° litudiin e .-cornincirurono ad 0ip.era 1 e suJ. :nuo armmo p,recisrurnein:te corr1i0 veva: pre:r:nedi"baito l'autocrazia. a.- Mi. lasci avo già vincere da llo sconfort o quan– do, tutto oo ,m tra tto, udii.idei colpi... balzai se.cùu.ta Stù iletto ... 'P'iù nrulla.. Mii ni.coricai ed allo ra, avvicinando l'oirecchi o al t ubo di f~ eh~ sost_en~va il_ mio J.etto, torn ai ad u~~ de-1 _colpi . npetiuh; tic tfo tic. Tast a.i il tub o e m1 accorsi ?he continuava. .nelJia cella !Vicin a. Ll rumore de1 colpettirn i s i rin novò . Un a volt a :Mos~a, .avevo avuto oroas io-ne d' assi,5teoo. :a. una riyrn?~e ipe.r l~elabo~aza.~me <li m e.z i. di com un.10az.ione tira l P ,·ig1oni ,e;r i, ma b1 I m-O:fllen,to non raxnm.en tavo più nruù.la .. que ,FLnalment.e un'idea. ba lenò nella. mi a mente· 1 al!abeto russo non si compon e forse d. t, · tacmque lettere?.. dunque? l ren- (Continua 1.

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