donne chiesa mondo - n. 59 - luglio 2017

DONNE CHIESA MONDO 36 DONNE CHIESA MONDO 37 «M aryam», lo spetta- colo portato in scena da Ermanna Montanari, con la regia di Marco Martinelli su un testo di Luca Doninelli, è una liturgia fatta di gesti, parole, musiche, luci, che si compongono per dare vita a un unico forte grido. La scena tocca, scuote, nella sua essenzialità. La musica penetra nel cuore, nella mente, nelle stesse ossa. Una donna incorniciata, quasi im- prigionata dai giochi di luce e dalle sovraim- pressioni di paesaggi di guerra, fili spinati, rica- mata sulla pelle da scritte arabeggianti che urla- no, feriscono, evocano e risuonano nella sala grazie alla voce cangiante e sempre precisa della protagonista. Una donna sola in scena, in una posa dimessa, relegata a lato, ferma, eppure po- tente e protagonista. Così Ermanna Montanari dà corpo, quasi annullandosi, a un mondo di donne. Lo spettacolo mette in scena il dolore, un do- lore insanabile: quello di una donna che perde il figlio, il fratello, l’amica. Un dolore universa- le, che supera barriere di culture, di religione, di colore. Un dolore che trova il grido in una pre- ghiera. Maryam è questo: è il grido, la preghiera che tre donne innalzano verso un’altra donna, Maria, colei con la quale possono condividere il loro dolore, perché anche lei l’ha vissuto. Con Maria queste donne possono mettersi a nudo, rivelare tutta la loro verità, anche arrivando ad augurare il male al loro nemico. Maryam è stata definita una «partitura in quattro movimenti»: tre donne che pregano e una donna che com-patisce. Tre donne palesti- nesi innalzano la loro preghiera a Maria, condi- vidono con lei il dolore per la morte dei figli e dei fratelli, morti dovute all’ingiustizia e agli or- rori del mondo. Madri che si rivolgono a lei per chiedere consolazione, o per gridare la propria rabbia, per reclamare vendetta, o semplicemente per invocare una risposta al perché della guerra e della violenza. Zeinab, che chiede vendetta per l’amica Sharifa, violentata e uccisa dallo zio. Intisar, che deve assistere alla pazzia della ma- dre dopo la morte del padre in un attentato e quella del figlio come attentatore, e innalza una preghiera colma di odio. Dohuah che nella casa di Maria prega e trova l’unico luogo in cui può sopportare la morte del solo miracolo della sua vita, il figlio Alì. La invocano come fanno tante donne nei santuari musulmani del Medio orien- te, e come lo scrittore Luca Doninelli ha visto fare all’interno della basilica dell’Annunciazione A RTISTE Donna per le donne di E LISA Z AMBONI

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