donne chiesa mondo - n. 54 - febbraio 2017

DONNE CHIESA MONDO 36 DONNE CHIESA MONDO 37 «S ono le storie a spingermi a fare cinema. Poterle rac- contare con il cinema. Le storie mi investono, mi riempiono, mi danno ur- genza» così la regista franco-lussemburghese Anne Fontaine racconta la genesi del suo ultimo film, Les innocentes (in Italia Agnus Dei ). Il suo capolavoro. Qualche frase letta nel diario di una giovane dottoressa francese in servizio a Varsa- via, insieme con il ricordo della zia suora, la portano ad approfondire una vicenda drammati- ca e nascosta successa durante l’ultima guerra: le ripetute violenze dei soldati dell’Armata rossa in un convento di suore polacche, la successiva nascita di bambini, con l’aiuto della dottoressa. Anne Fontaine fino a questo momento era stata attrice, sceneggiatrice e regista, aveva gira- to commedie, drammi psicologici e thriller, film apprezzati dalla critica che le sono valse alcune nomination a premi importanti, ma è con que- sto film — girato interamente con una troupe femminile — che tocca il punto più alto e pro- fondo del suo lavoro. ginità scelta per fede e maternità imposta dalla violenza. Una riconciliazione che dovrebbe far ripensare alle regole ecclesiastiche che stabilisco- no ancora, per questi casi, la fine dello stato di religiosa, la riduzione allo stato laicale. Se la maternità è sempre un momento di donazione miracolosa, perché escludere le suore che, in fondo, stanno vivendo l’esperienza di Maria, vergine e madre? Le suore polacche violentate ripetutamente dai russi sono annichilite, spaventate e paraliz- zate dall’orrore e dalla paura. Esse sono l’imma- A RTISTE Dalla violenza la vita di L UCETTA S CARAFFIA Un film su temi indicibili e dolorosi, come la violenza sessuale, il conflitto fra maternità e vo- cazione religiosa, la necessità di violare le regole per fare spazio alla vita e all’amore. Un film che affronta e risolve una questione controversa: la scelta religiosa significa la nega- zione del corpo? E cosa significa in particolare questo per le donne, che in realtà vengono sem- pre ricondotte alla loro natura corporale dalle regole mensili, dalla menopausa e, in casi di violenza, dalla maternità? La regista propone una grande riconciliazione fra il concetto di ver-

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