Critica Sociale - anno XLII - n. 5 - 1-15 marzo 1950

54 CRITICA SOCIALE essenziale della resistenza e della vittoria inglese. A cinque anni di distanza la situazione è molto · diversa . .I laburisti hanno bensi mantenuto fede al loro programma e l'hanno attuato con una calma e un equilibrio che costituiscono certo un grande merito e una vera gloria per loro. Ma per com– piere la loro -0.pera di governo hanno dovuto im: porre a tutte le classi di, cittadini que-1regime d~ austerità che rappresento una somma notevole d1 sacrifici quotidiani a cui" difficilmente si sarebbe sobbarcato un altro popolo che non abbia ila prepa– razione e la maturità politica del popolo inglese e non tragga dalla sua coscienza, più che dalle imposizioni esteriori, la consapevolezza che occor– re passare « per aspera » se si vuol giungere al conseguimento dei fini elevati cui u-n partito •di radicale rinnovamento deve mirare. Il popo,lo in– glese ha mostrato in maniera meravigliosa di ren– dersi e-0nto di questa necessità. I lavoratori si sono adattati ·al blocco dei salari in momenti in cui le ~ difficoltà di rifornimento facevano crescere i pre'Z• zi di molte merci e la difficoltà della situazione politica faceva scendere, sia pure in limitata mi· sura, la capacità d'acquisto della moneta. Anche le classi abbienti, compresi· anche quei ceti che secolarmente erano abituati a considerarsi al di sopra di tutte -le contingenze e sventure a cui è soggetta la restante umanità, sono state indotte dall'esempio che offrivano i lavoratori a sottostare al regime di autorità, imponendosi limitazioni alla soddisfazione dei loro desideri a cui non erano stati abituati neppure nel periodo napoleonico del blocco continentalé. Si aggiunga a questo il fatto che, durante il governo dei laburistì, è venuto progressivamente disfacendosi l'impero interoontinentale dell'Inghil– terra ..Certamente, anche se al governo fossero sta– ti i conservatori, anche quelli che avevano eredj– tato le aspirazioni imperialistiche dal vecchio Joe Cham·berlain, l'Inghilterra avrebbe dovuto subire la gi;aduale effettiva estromissione dall'Egitto e dagli altri paesi del Medio Oriente, l'aut-Onomia dell'India, di Ceylon e della Birmania; ma poichè al governo erano invece i laburisti e questa pro– gressiva indipendenza dei paesi prima soggetti al~ l'impero inglese appariva conforme al loro pro– gramma politico, era naturale che si attribuisse a ·loro la responsabilità di questo progressivo disfa– cimento della struttura imperiale· che nella seconda metà del secolo XIX i governi « tories » avevano creato. Infine il crescere della potenza economica dell'America, con tutte [e conseguenze da esso pro– dotte nell'equilibrio mondiale, faceva negli anni testè decorsi discendere definitivamente l'Inghil– terra da quel posto di prim'ordine chè essa aveva tenuto per tanti e tanti decenni nella vita econo– mica di tutto il mondo. Anche di questo fatto era facile che i conservatori, e un po' anche l'opinione pubblica dei ceti meno prepara.ti alla valutazione degli avvenimenti pub' hlici, faces sero ricadere la responsabilità sulla politica o fiacca o avventata del governo laburista. _Anche l'ultimo slittamento che la sterlina ha dovuto subire, nonostante le di– verse speranze enunciate daJl Cancelliere dello Scacchiere, certamente contribui ad accrescere le avversioni contro il g,o,verno dei laburisti e la sfi– ducia che l'opera loro potesse continuarsi con van- taggio dell'Inghilterra. · · Si aggiunga che, per eviàente espediente e1et- BibliotecaGino Bianco torale, ·ma un po' anche per intima convinzione -..che ormai non si possa più rimaner fermi nelle posizioni di una vo-lta, i conservatori avevano pre– sentato un programma che, in qualche parte, imi– tava molto da vicino il programma laburista e, se anche non accennavano a voler continuare l'opera di nazionalizzazione dell'apparato produttivo, non mostravano peraltro di voler distruggere ciò che in questo campo era stato fatto daf laburisti, i qua– li dal canto loro si rendevano consa.pevoli che i mutamenti di struttura da essi iniziati dovevano per qualche tempo subire un rallentamento, se non addirittura una. sosta. Inoltre Churchill aveva mi– rato a guadagnare il favore di una parte dell'ele– mento popolare, con la prospettiva di un ravvici– namento, che egli avrebbe compiuto, all'U.R.S.S ..; il che poteva sembrare garanzia di una distensione e del conseguente consolidamènto della pace. - No_nostante tutte queste circostanze avverse, e sia pure per corta misura, i laburisti sono riusciti vittoriosi, riportando oltre tredici milioni di voti, con un guadagno di circa_ un milione rispetto alle elezioni precedenti, se anche è diminuita sensibil– mente la percentuale loro sul totale dei voti emessi dagli elettori. 'Questa vittoria è dovuta certamen– te alla maturità delle classi lavoratrici inglesi, le quali hanno avuto la netta sensazione che i sa– crifizi imposti a loro e a tutto il] Paese erano effi– cacemente diretti alla cònquista per essi e per tut– to il popolo di un migliore domani e, immediata– mente, per risanare più presto le :fierite della guer– ra e permettere al Paese di riacquistare quella prosperità che le vicende degli ultimi anni ave– vano compromessa. I lavo,ratori soprattutto hanno constatato che la politica economica .dell'Inghil– terra ha servito, sotto la direzione dei laburisti, a ridurre gradualmente, e in misura considerevole, ·il numero dei disoccupati. Qùesto è uno degli aspetti più belli della maturità politiéa delle classi ·lavoratrici ingles'i: che coforo i qua.li avevano si- .curezza di lavoro e possibilità d i alti s alari hanno accettato la limitazione dei loro vantaggi, ·in con- ' siderazione della solidarietà dovuta. a quella parte di loro èhe la dis0ccupazione avrebbe ridotta in uno stato di esasperante miseria. · tMa soprattutto i lavoratori inglesi hanno senti– ta i1'J:tltaispirazione della politica laburista, che non solo 'imponeva uguali sacrifici a tutte le classi sociali e distruggeva quindi un regime di privilegi che sarebbe stato ,anche più odioso che nel passato nelle inconsuete condizioni in cui la. guerra aveva ridotto il Paese; ma mirava ad un più alto regime di giustizia sociale e avviava il Paese al consegui– mento di essa senza recare nessuna l1mitazione a quel regime di libertà che ~•Inghilterra ·ha ormai conquistato da- parecchi decenni, svolgendo germi che erano insiti da secoli nel suo ordinamento po– litico. Altrove, 0ome è stato detto da qualche os– servatore reduce dai paesi· di democrazia progres– siva, la libertà dal bisogno è stata pagata con la perdita di tutte le altre libertà; in Inghilterra in– vece lo sforzo di avviare il Paese verso fa libe– razione dal bisogno non ha condotto alla limita– zione di nessuna delle altre libertà: le ha anzi consolidate, rendendone più sicuro e più utile l'esercizio. L'importanza dei risultati generati nello spirito pubblic0 da questa situazione è dimostrata daUa sconfitta piena dei comunisti, i quali non sono riu~

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