Critica Sociale - anno XLI - n. 20 - 16 ottobre 1949

CRITICA SOCIALE ------------------------ ' soste~ere la sua cal'ldidatura non· appena ques 1 ta fosse posta da:l nuovo governo tedesco. Frattanto i.l :Problema deHa G~r– mania non si pone solo. Non sarà esso complicato da quello della Sa:rre, s@Hevatoda:! governo ,francese? Oppure ques-lo problema troverà la sua soluzione .in un insieme europeo? I;' que!lb che molti sperano. .. Spwqmze e ri,s,erve. -Una. cosa è certa: s1 e creato a· Strasburgo uno spirito e, secondo il di-s-corsodi chiusura ·di Spaak, questo s!>'Ìrito può div,e.ntare più audace. « Audacia» ha detto Spaak nel suo discorso di chiusura, augurando -al-l'Assemblea un Dan– to·n. Se il presidenitei provoca così .J'Assetnblea è perchè sa che essa non pa ;i;-aggiuritoi suoi ,limiti e può ottenere di !)ÌÙ: da:! Comitato dei- Ministri. Oa notare ·che questo aveva teruto a delegare i:I suo p\esw.einte, Van Zeeland, alle sedute TITO E IL Ne/.1'.ultimo fas,cic-olo abbiamo pubblicato z'l testo della -es,posizione fatta dal compagno To,palovich atifa• s-e;z(one so,cialista di Sceaux sulla situazione deUa "Jugoslavia. Dfri.mo o-ra il testo delle risposte del riosfro co,mpagrio alle doimande che gli sono sta– te rzvol!e al 'férmz'i-i•ed:ella $Ua esposizione. ' LA° CRITICA . SOCIALE Come tf_inirà tutto questo? ; Nel 1944, al momento dell'entrata dell'armata ros– s-r, in Serbia, la grande ~assa del pop0.Io serho ha ricevuto. •con entusiasmo i « fratelli russi». Essi era– no ,i «liberatori>>. Ma dop_o quattro ann·i del re gime Ln;iposto dai «fratelli», questi sentimenti so.no com– pletamente cambiati. La ;ppp.olazio.ne ne ha avuto a:bbastanza dellloccupazione sovietica. La scelta 1 .ra Stalin e 'tito non interessa che i comunisti e gli ~tra– ti ~irettamen.te in,teressati -a-1 mantenimento della di.tt atura, cioè al ,massimo H 10% della popo.Iazione. Questa minoranza, raggruppata:. attorno a Tito, bene armat.µ, è risoluta a difendere, armi alla mano, i suoi privilegi. Attualmente gli stalinisti co.noscono in Ju– goslavia la stessa sorte dei trotskisti in Russia, cioè sono consi·de,rati come una nuova specie di « tradi– tori della.' ,patria». L'o,pinion.e p,ubblica non conta, ma esiste. Essa è quasi 1manime sul fatto che con– viene in primo luogo arrestare la spinta dell'impe– rialismo sovietico verso i Balcani, tanto dal p1mto . d; vista internazionale, quanto da quello nazionale. Fino a che Tito resiste a Stalin, le potenze demo– cratiche non dovrebbero boicottare la dittatura ju– goslava -nè aiutare Stalin a schiacciare Tito. Biso– gna attende-re lo svilup,po della situazione jnterna– zio'nale: se i russi si ritiran0 dietro le frontiere del lor-o Stato, se r,ispettano gli obblighi inte.rnazfonali e se il popolo jugoslavo resta faccia a faccia c.:,n Tito, esso saprà, elirn.1nare la dittatura comunista pur op•ponendosi al ritorno all'a,nitico regime, c0sì come hr. saputo ,elimin-are la dittatl!lra greca. ·Per contro, se d· russi restano ·nella vallata del Da– nubio, è la· notte; se essi schiacciano Tito.e lo so~tì– tiiisc-ono con un uomo di f iducia sono le 'tene·bre. · Ma le tenebr-e non ,posso.no durare eternamente· un ·bel giorno se ne us cirà: A che pul1'to s,ono. le trattative f11a,gli Jugoslavi, gli Americani e gli Inglesi? ,. t'· I Esse· sono alla fase del ,regolamento dei conti _nel quadro economic;o. Un sollevamento economico del· paese non è possibile senza l'aiu1o di credHi · stranieri, m01to• importanti. M:a. quali ,gara,nzie han– no g,li .occidentali che, l'aiuto che essi dessero e– ventualmente a Tito non servirebbe in definitiva BibliotecaGino 8jat1c0 di chiusura di Strasburgo; e. così, dopo dibattiti promett~– ti, non si ha fintenzione di -lasciar dormi-re -l'Assemhlea. Spetta ora a:l Comitato dei Ministri di dare seguito al,le raccomandazioni dell'Assemblea. Non si può contesta,re che se queste saranno accettate vi sarà già ·qualche cosa di, cam- biato in Europa. · Ailcuni, che, seguono attentament•~ i primi passi dellPAs– semblea, avrebbero desiderato vederla ·andare più • in là e specialmente ,ritener-e le ·conclusioni di Westminster e am– mettere per esempio la creazione di un Consiglio Econo– mico e Sociale Europoo; elaborare un pa~to federale che unisca i diversi- paesi dell'Europa in una comunità é!i re- sponsabilità. · Comunque, l'istituzione è nata; essa· è. suscettibHe di dura-· re e di• :perfeziona:rsi. A Strasburgo l'Eutopa ha cominciato a prendere forma. COMINFORM a Stalin? Verrà il giorno in cui, per impegna·rsi con irossi crediti, gli occidentali saranno costretti a chiedere garanzie politiche, cioè un cambiamento di regime. L·a lotta tra Mosca e H partito comunista jugoslavo prende ogni gi0r.no fiorme più violente, ma ciò non impedisce· che quest'ultimo continui- a ripeteve_ il suo desiderio di riconcHiazione con ii governo sovietico e i suoi satelliti. La brutalità dei– la dittatura titoista prende di mira per il momento gli stalinisti jugoslavi, ma questa dittatura non si mostra disposta a fare qualche concessione anche modesta in favore delle libertà democratiche del po– polo, almeno finora. Tito non potrà giocare a lun– go su due carte, la chiarificazione sarà chiesta e da est e da ov,e·st. Qll'(1l'è la fo,rza dell'es~rcito jugo·sl :a.vo? Gli effettivi dell'eser,::ito sorpassano di due o tre volle quelli di prima de_lla guerra, sono cioè di sei– centomila uomini invece ·di centocinq·uanta.mila. Le armi, tedesche, sono fornite dai russi contro paga– mento immediato i.n rame, legna frumento. Ma l'ar– mamento non è completato eh; nella proporzione del 40!%. E' questo- UN mezzo di pr.essi0ne supple– menta11e che Stalin usa contro Tito. Malgrado que– stb svantaggio, l'ese·rcito e la polizia sono ·abbastan– za forti per tenere il paese e resistere ai vicini, an– cora più deboli: bulgari, albanesi e ungheresi. Tut- . tavia, in caso di un attacco sovietico, la sconfitta dell'esercito jl!lgoslavo sarebbe simile a quella che aveva subito, nel 1941, l'esercito regio davanti a Hitler. E' certo che un simile attacco sovietico pro– vocherebbe una gravissima crisi inte·rnazional,e. E' piuttosto su questo terreno che Tito si vedrà co– stretto a chiedere l'appoggio. delle potenze occiden– tali. Oserà egli continuare una decisa opposizione a Mosca senza esse,re sicuro d'essere coperto dal– la « d·0ttrina Truman » che 0ffre l'appoggio ame– ricano ai popoli che si difendono contro la pene– trazione sovietica? Il partito soci~Usta rappres,enla una /,orza apprez– zabile in Jugo·slavia? Prima della dittatura comunista, ci fu la di<ttatu– ra regia. Essa durò dodici anni, dal 1929 al ·1941, quando scoppiò la guerra. Non esisteva nessun par– tito democratico se .non. nella clandestinità. Le or– ganizzazioni economiche p0tevano continuare la lo·ro attività. La -clandestinità ha enormemente favorito i" ·co– munisti che si adattano meglio degli altri alle situa– zioni più diverse. La dittatura regia provooò · li.nq scontento generale; la simpatia deIIe masse oper aie

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