Critica Sociale - anno XLI - n. 20 - 16 ottobre 1949

Critica Sociale llJVIS"I A GfJfNmeni 4B DEf. SOCI M,.,SW · · baciate de BD:IP.l'O TUllATJ In Italia: Anno L. 1500 (Abbon. sostenitore L. 3000) Semestre L. 800 Trimestre L. 425. Estéro » » 2500 » » » 4000 » » 1300 » » 700 . DIREZIONE E AMMINISTR.: Milano, Piazza Dlaz, 5 - lei. 16.319 C. C. post. per abb.onatl n. 3-8225 • Spedizione In abbonamento postale: gruppo 20 Anno Xli • N. 20 Un numero separato L. 70 Milano, 16 Ottobre 1949 SOMMARIO Politica e attualità Dove va l'Europa? (U. G. M.) Turati e Treves (UGo Gurno MoNDOLPO) Si fa questa Federaz,i,rme ewropea? (IPrnno GALLARDO) TUo e il con{.nform (ZIVKO TOPALOVICH) Ora grigia (ROLANDO BALDUCCI) Problemi economici e soclall Per u•na pollt.ica dei lavori pubblici (GUIDO CnccHERINI) Un J}arlt1~o (,GIULIANO PISCliEL) Storia, filosofia, varietà Falli e commenti della s,t,a;mpa italiana ed estera (,p. ga.) PE:RCHÈ Lll "CRITICll,, 1\101\1 MlJOill I contributi inviatici dagli amici per sostenere la vita della nostra rivista ammontano finora a L. 762.888. . Questa testimonia.nza di solidarietà è spesso ac– oompagn~ta da parole di consenso e di aoprova– zione all'opera nostra, chel ci/ hanno veramente commossi. Molti ci dicono che la « Critica » deve vivere perchè essi possano continuare ad ascoltare una vooe genuinamente socialista. Ma la situazione della rivista.i non è ancora sa– nata. Lo sforzo fatto dagli amici generosi. ai quali rinnoviamo vive espressioni della nostra gratitu– dine, è notevole, ma non, basta a darci quel minimo di sicurezza di cui a,bbiamo bisogno. Occorre che altri si aggiungano. L'elenco non è breve, ma com– prende solo una bassa percenturue dei nostri ab– bonati. Orbene, basterebbe che tutti g-li abbonati sottoscrivessero una quota anche minima. perchè la somma che ci occorre fosse a,gevolmente rag. . giunta. Aspettiamo con fiducia una pronta ri- sposta. · LA CRITICA SOCIALE Questo fasc,icolo esce con nolevale ritardo a causa dello sciopero dei tipogrofi. iblioteca ~ino Bianco Do1,e va l' Europa ? C;è un turbamento, una irrequie-tezza in tutta l'Europa Occidentale democratica, che sembra andare affannosamente in cerca del suo equili– brio. Non si ponga questo stato di cose a carico della idemocrazi.a... liberale, come potrebbero es– ser tentati di fare gli apoJio,gisti della democrazia così detta popolare o progressiva. Si sa bene co– me si faccia a .fissare con metodo rapido l'equi– librio nei paesi situati olt:re la cortina di ferro. Fvancamente, -noi non sentiamo nessuna invidia e desiderio ,di quei metodi e a quell'equilibri'O, pre– feriamo la nostra irrequietezza, la nQs~ra affan– nosa ri0erca. Pe,r venire ad un breve esame analitico, possia– mo comiIJ1ci 1 :J,re a guardare quel che avviene in I– talia. Qui il nostro partito (e, in grado minore, anche quèlli che stanno per unirsi con esso) è in cerca di una direttiva, sulla cui scelta non riesce a formarsi una larga concordia di opinioni, anzi s'è aperto un profondo dissidio fra le• diverse correnti in cui il Partito si divide. E poichè que– sto, sia stando dentro al Governo, sia nel caso che ne uscisse, è pur sempre un coefficente della vita pubblica italiana, il cui peso va molto al di sopra delle sue forze numeriche, naturalmente l'irrequietezza da cui esso è agitato ha un riflesso anche in altri settori della nostra vita politica. Anche fra i liberali, come pure fra i repUJbbli– cani, è una analoga divisione idi correnti e un corrisp'Orrdente stato di irrequietezza, che però naturalmente ha un minor riflesso nella vita del Paese, per il minor peso che in esso hanno quei ·due partiti. Anche la Democrazià' Cristiana è in un'analoga crisi, le cui manifestazioni sono sempre più evi– denti. Già da tempo esiste il dissidio fr 4 coloro che ritengono pericol'Oso' mutare il presente as– setto del Governo e opportuno invece dividere con altri partiti la responsabilità del potere, ,an·che per mantenere l'azione governativa in più equilibràta corrisporudenza con le forze politiche del Paese .. e col'Oro che, inveee, considerando il rapporto del– le forze che seguono la Democrazia Cristiana col complesso delle forze che seguono gli altri parti– ti, ritengono che iLa. Democrazia Cristiana debba assumere tutta per sè la responsabilità del potere per dare all'azione governativa un indirizzo e– sclusivamente rispondente ai propri principi. Il dissidio si è manifestato in modo acuto (anche se dominato dall'autorità del Presidente De Gaspe-

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