Critica Sociale - anno XLI - n. 7 - 1 aprile 1949

158 CRITICA SOCIALE gli agricoltori, i diritti di contratto per il lavoro - o l'a– bolizione di questi diritti -, le spese del governo per con– servare le entrate dei consumatori e le tasse del governo per raggiungere le quote stabilite, tutto fa presagire l'eco– nomia controllata del prossimo decennio e oltre. E quando si ha una economia controllata; gli ostacoli alla politica so– no grandi. In questo senso, la spinta per i sindacati ad en– trare nella vita politica è pressante e diretta. Essa fu ap– parente durante j;l regime di Roosevelt e divenne ovvia do: po il 1946 quando il controllo del Congresso da parte dei reazionari mostrò quali pericoJosi freni politici ci possano essere. Ma per quanto alcuni• sindacalisti abbiano paura di un forte governo, non si può fare a meno di affidarsi alla polit,ica. Alcuni socialisti sperano che con l'ingresso del movimen– to del 'lavoro nella scena politica, le possibilità per un par– tito del lavoro indipendente siano ora notevoli. Ma se l'a– zione indipendente -del movimento del lavoro è certamente nell'ordine delle cose, è un grave errore di valutazione della scena politica americana sperare a questo punto in un nuovo partito. Poichè le azioni sono troppo urgenti e, gli ostacoli troppo grandi per il movimento del lavoro negli Stati Uniti per pensare al lungo e difficile sforzo di affrettare il su– pera1nento del tradizionale sistema dei due partiti _e con– quistare lappoggio popolare in nome prop-rio. Un caso in proposito, un esperimento di laboratorio in questo senso è stata nelle ultime elezioni la campagna di Maynard Kreuger per il Congresst>, nell'Illinoi$, come indipendente. Sebbene tutte le ci•rcostanze fossero a suo favore, Kreuger venne nettamente battuto ·da un candidato sconosciuto nel posto ma che si• era presentato a nome dèl partito democratico. Prima della I guerra mond;ale la tattica dei socialisti di entrare nei due prìmitivi partiti era di«.ntata frequente. Ed essi vinsero nell'Oklahoma erl in molti altri Stati, Adesso, come Oscf,r Amer•inger infine ha scoperto, essi hanno con– quistato un pa-rtito ma hanno abbandonato il loro sociali– smo. Per quanto validi siano questi timori, essi non tocca– no il punto essenziale, che oggi 11 movimento tradunionista deve agire su scala nazionale e in termini politici nazionali. Una vittoria ;n una zona non deve essere considerata un punto d'arrivo ma diventare un punto di partenza ,per un'a– zione politica più estesa. Almeno, quèsto proponimento po– trà essere provato nella parte avuta dall'U.A.W. e nei suoi successi nell'impadronirsi del partito democrat-ico del Mi– chigan e di buona parte dell'amministrazione dello Stato. Data la struttura politica del!'America,· è prevedibile che 11 sindacalismo politico opererà largamente all'interno del par– tito democratico. Se ciò significa affidarsi dal punto di vi– sta organizzativo a questo partito, nessuna rinuncia ideolo– gica è necessaria poichè il sistema dell'ammissione ai partiti americani non chiede nessun lealismo ideologico. In questo ·senso i socialisti hanno una parte positiva da giocare. Come catalizzatori intellettuali, essi potrebbero offrire un pro– gramma comprensivo e lavorare per la sua adozione da par– te delle trade-unions. Un primo passo necessario in questa direzione sarebbe una formale dichiarazione da parte del partito soéialista di portare l'attivÙà elettorale su scala na– zionale. Ciò libererebbe molte persone e le spingerebbe a rendere effettiva la loro libertà d'azione. Si potrebbero così attirare gli uomini più concludenti nel movimento sindacale, che per ragioni pratiche segue la linea politica del movi– mento del lavoro e deve ·evitare di entrare in cont;;.ttò con i socialisti. ~! movimento sindacale negli Stati Uniti non ha che quin– dici anni di vita. In questo breve tempo esso è sali,,, da c:ue milioni e mezzo a quindici milioni di lavoratori organizzati. Sulla legge Taft Hartley il movimento del lavoro america– no ha fondato .la sua risoluzione Tàff-Vale, ed ormai è certa la sua partecipazione alla vita politica. Il fallimento del partito socialist2 come partito elettorale in questa si– tuazione non è un evento tragico, ma un chiarimento dei suoi scopi. Es$o potrebbe tener conto della necessità di una nuova leadership intellettuale della sinistra, che potrebbe tentare, lavorando all'interno ciel corpo politico del lavoro; come una fo~za pol-itica, di staoilire un nuovo orientamento intellet-tuale. DANIEL BELL BibltotecaGino Bianco I Lettere dall'Ucraina Messico, febbraio. - Vi sono nel Messico alcuni gruppi di esiliati russi liberali e socialisti, cosi co– me degli antichi comunisti, separatisi abbastanza presto dalla internazonale comunista per non e,– siere sospettati. L'America Latina è il sogno di mi– gliaia di Displaced persons in Europa. Ma que,ti russi di cui vi parlo non ricevono domande di pm– saporto dai loro compagni dei campi della Germa– nia. E' qu·esto for~e il solo nucleo di esiliati che non si allarga. E tuttavia questo gruppo è probabil– men~e quello che riaev,e la più numerosa corrispon– denza dall'Europa. In grosse buste, su carta di cat– tiva qualità, talvolta col lapis, gli esiliati russi di sinistra scriv-ono ai loro compagni russi del Mes– sico. Talvolta, fra queste lettere, vi è un fogl,io scrit– to in Ucraina, in una palude, durante una sosta, oppure scarabocchiato in ciel/a e fatto uscire di prigione· per vie che non si possono descrivere al pubbUco. Ma non una sola domanda di passaporto. Spesso del/•e richies~e di libri, di medicamenti, e sempre dei consigli, dei punti di vista e degli ar– gomenti da d1'scutere. Mi sono limi&:rlo a riassumere l'attività d,i questi gruppi di oppositori allo stalinismo dei quali al– cuni lottano in Ucraina, gl-i altri vivacchiano in Germania. Ridotti senza forz,e, essi costituiscono tuttavia un fattore dlella futura situazione russa che nessun,o - -e meno che mai gli Sin.ti Unili - può trascurare. L'evoluzione del nazionalismo ucraino. I corrispond,enli del gruppo del· Messico di cui abbiamo parlato sono soprattutto degli Ucraini o dei Russ,i che si trovano in Ucrairw.. Essi sono or– ganizzali z1n piccoli 'nuclei ed hanno tra le paludi dei reparti partigiani abbastanza numerosi, srnza tµttavia presentare un pericolo miUtare. Sono gli stessi gruppi partigiani costitui'ti spontaneamente dai c01I1tad,fni te soprattutto dagli _operai ucraini nel– le retrovie tedesche, che alla fine della gu,erra non hanno ripreso la vita pacifica - se cosi si può di– re - delle officine o dei campi. Alcuni de!egali di questi partigiW1i hanno scrit– to un volume, .stampato in Germania e distribuito in Ucraina dove è stato fatto entrare clandestina– ril,ente, che ha per titolo i « Le posizioni del movi– mento di Liberazz1one ucraino-». In un linguaggio che ne,ca ancora il segno della fraseologia standar– dizzata stalfoiana, il libro fa un riassunto del pro– blema ucraino. Delle tr.e parti di cui è composto, la prima, scritto. da un nazfonalista ucraino, ci presenta la storia della nazionalità ucraina e affer– ma che non è più possibile rioornare indi,etro, che l'Ucraina dell'avvenine deve essere democratica e sociali'sta, ma dando un grande ·sviluppo alla pic– cola proprietà agraria. La s-e-condaparte, opera di un socialista, fa l'analisi - dlell'evoluzione del Par– tito bolscev-ico negli ultimi tempi, e contiene un e– norme materiale di particolari e di aneddoti locali sul modo di agire degli sprichniki, quel~e~ guardie di Ivan il Terribile il,-cui emblema era una scopa e una testa di cane, ed il cui nome serv,e corrente– mentie oggi, in Ucraina, per designare i bolscevichi. L'ultima parte, infinç, è stata redatta da u'n Vl!C– chio_ social1'sta, superstite dJella rivoluzione e delle epurazioni. Egli studia la revisione del materialismo dialettico che le recenti esperienze impongono. Il nostro coHaiboratore e amico. Victor Alba, ci i,nvia qu.e• ste note, che egli ha potuto mettere insieme dopo un esame di numerosa corrispondenza giunta agli esiliati russi di.e vivono come lui nel Messico. Anche se, per ovvie ragioni, ai tacciono i nomi, le informazioni qui contenute sono qulntll di_ prima ma-no e pertanto degne di fede. (Nota di CRITICA SOCIALE),

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