Critica Sociale - anno XL - n. 20 - 16 ottobre 1948

CRITICA SOCIALE la degli altri; quando insomma avremo creato una Federazione, allora verainenté esisterà in Euro– pa, per la fortuna deli'Europd e del Mondo, ·una « Terza Forza» compatta e salda, capace di eser– citare una funzione di equilibrio tra le altre due, è di dare finalmente il beneficio· di una pace vera. Il cammino non è breve, lo sappiamo; ma è il solo per cui si possa raggiungere l'adempimento di quello che è il supremo deside'rio dei popoli. E ' forse, sotto la suggestiop.e delle esperienze dolo– rose, sotto la forza ineluttabile. delle cose, che creano ògni giorno· una· più intima interdiP.,enden– Z/l nelle fortune tristi e liete dei diversi popoli e nel soddisfacimento dei loro bisogni, la mèta ver~ so cui tentiamo di procedere è meno lontana che la timidezza degli uomini troppo cauti o il pessi– mismo degli scettfoi non ritengano. E poi il de– ciso avviamento su questo cammino è capace di produrre i suoi benèfici effetti ·anche se la ~mèta ultima tardi un po'· ad essere pienamente rag– giunta. U. G. M. LE ONORANZE A- TURATI E A TREVES Quei. /due nostri grandi ·Morti hanno vemmente· infuso un :nuovo alito di vita e di passionie in ql;(el– la Milano dove ,ess( svolsero per ,tanti anni l'opera . loro. In mezzo a. fitte, ali di popolo un grandioso corteo ha ·percorso le vie-della città, 'mentre dalle finestre e dai lati delle vie erano· gettati ad ogni punto fiori sulle urne che racchiudevano le ceneri dei · nostri compagni. E' soota una manifestazione che ha suscitato commozione in tutti;· è stata l'apo– teosi di due uomini, dell'opera che essi hanno com– piuto, dell'idea per cui hanno lottato. Speriamo che l'ispirazione ,che il popolo di Milano e i compagni di tutte le parti d'Italia hanno tratto dal ritorno dei resti materiali di Turati e di Treves continui ad essere una for:z.a d'incitam.ento per tutti nell'opera che dovremo compi-ere perchè i fini per cui essi hanno così lungamente,,combattuto possant> essere raggiunti, per la liberazione del proletariato da ogni sfruttamento ed oppressione, per ùn ordi– namento di più sicura lib•ertà e di più genuina giu– stizia, per una più alta espressione di umanità e di civiltà. LA CRITICA SOCIALE Diamo qui sotto il testo del discorso pronunci(l)to _allaradio la sera di sabate 9 'ottobre dal nostro Di– rettore. Di Filippo Turati e di Claudio Treves sono 'tor– nati tra noi, dal lungQ. esilio, i resti mortali, che sa– ranno deposti stamane al Cimitero Monumentale, ma lo spirito fu sempre accanto a noi a ispirarci e guidarci; anche se non tutti seppero seguirne la guida e -intenderne l'ispirazione. Grandi- entrambi per altezza <li ingegno, per dirittura ·di carattere, per dedizione all'ideale, per vigile senso di responsabi– lità, che è una delle più preziose ma più rare doti degli uomini politici: Divel'si l'uno dall'altro per temperamento 'intelle.ttuale: Turati artista sommo della parola, uno dei maggiori· eros.atori che ·abbia avuto l'lfalia dopo la morte di Alessandrù Manzoni, polemista brillante, arguto, caustico, che affondava inesorabilmente il bisturi• della sua critica per col– pire e cercare di ·correggere le altrui debolezze e bassezze; Treves, ragionatore formidabile, le cui ser– rate argomentazioni stritolavano con insuperata po– tenza i sofi.smi avversari. Ma nè all'uno la caustici– tà, nè all'altro la freddezza d·e1 raziocinio smorzaro– no mai l'ardore· della fede. Nè l'uno nè l'altro le lusingatrici lodi avversarie o le adirate accuse di ·sedicenti compagni fecero ·mai deflettere dal cammino che la coscienza suggeriva. Se talora temperarono il loro ardore, obbedirono soltanto al dovere di non gettare in pericolosi ci– menti ie fo'rze di coloro alla cui causa si erano con- ,..sacrati. Non indulsero mai a demagogismi; sempre combatterono anzi contro gli_eccessi e le deviazioni deJJe passioni popolari; nel vellicare le· quali tanti iblioteca GìFlò Bianco uomini politici ·cercano e, purtroppo, trovano le fon– ti più copiose del ·1oro mal conquistato prestigio. - Lontani fra loro di dodici anni di età: Turati, nato nel 1857, è in. prima linea quando, al Congresso di Genova del 1892, sorge. il Partito dei Lavoratori la· cui n.ascìta ·egli aveva precorsa e preparata con la propaganda scritta ed orale, con la creazione a Milan o d.i un primo nucleo di proseliti della nuova fe.de in una umanità redenta dallo sfruttamento e dall'o ppressione, con la fondazione, nel 1891, della « Critica ✓sociale », che fu ,da allora, sotto ·la dire– zione di Lui e la illuminata i-spir.azione di Anna Kuliscioff, centro. di conv,ergenza .e di irradiazione della dottrina e della fede socialista. Treves, entrato nel partito all'indomani della sua fondazione, assunse poco 1 dopo la direzione· del gior– nale Il Grido del Popolo, affidatagli dai compagni to,rinesi. Turati e Treves vivono più anni .ancora dissociati e- lontani, l'uno a· Milano, l'altro a Torino, durante le difficili lotte per la .prima diffqsione ,del -sociali– smo, durante la resistenza contro la reazione crispi– .na e l'effimero ritorno di uno spiraglio di 1bertà dopo la caduta ,di Crfspi ·in seguito· alla sconfitta di Adua; durante la lunga e organizzata reazione del Pelloux n-el 18'98-900.. Turati, eletto deputato nel 1896, è nel '98 gettato in ,galera. Uscitone per amni– stia, ripnende- il suo posto e contribuisce potente– !llente a· preparare quel giudizio di popolo che, nel– le elezioni del '900, debella -la reazìone e, apre il varco· a un più I.ibero moto ascendente delle classi lavoratrici', dopo l'avvento al potere del governo Zanardelli,Giolitti. · In quel momento di più larga possibilità di azione si inizia il più intimo accostamen to tra T urati e Treves, che primi, insieme con la gran.de .anima e mente di A.nna Kuliscioff, intujscon o che, di quella libertà conquistata è dovere profittare per una ele– vazione progressiva delle condizioni del proletaria– to, non -solo con aumenti di salari, allora lettera}: mente di fame, e con ,dim_inuzione delle ore di la– voro, che in certi mestieri giungevano. a dodici,· quattordici. e più; ma anche con una organica legi– slazione sociale, che tuteli la salute e l'integrità ff– sica dei lavoratori, specialmente delle donne e dei fanciulli, conceda •riposi .alla loro fatica, assicuri loro assistenza negli infortuni, nelle m2.lattie, nella disoccupazione, nella vecchiaia; e al tempo stesso con un'opera di diffusione della cultura nel popolo. Per propugnare questa opera di riforme graduali, i cui vantaggi appaiono ben tosto, Turati e Treves non temono le acGuse che un rivoluzionarismo chias. soso e puramente verbale ispira a certi compagni di partito, la più parte-dei quali si sbandò poi in varie direzioni, come più tardi non temono l'accusa di traditori che un rumoroso nazionalismo muove ·alla loro tenace « guerra al regno della guerra >; come, nel dopoguerra, continuano sereni la loro missione,

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