Critica Sociale - anno XL - n. 20 - 16 ottobre 1948

CRITICA SOCIALE gica) si svegliano bruscamente all'alba reazionari e, manco a dirlo, traditori, proprio perchè al socialismo dimostrano di saper arrivare, e senza katiusche e ·senza parabellum. I conformisti alla maniera di Fierlinger sollevano la ban– diera dell'unità della classe lavoratrice; e in poche settima: ne il partito socialdemocr,1tico si annulla nel conformismo. . Storia vecchia, che è inutile raccontare ; ma non è male avere presenti i risultati e la linea dei socialdemocratici ce– coslovacchi là tra Oriente e Occidente, cioè tra l'indifferen– za anglosassone di Ya!ta, 'e la tattica stalinista di Gottwald. l!J'ALO-PIETRA (1) A proposito di , Fierlinger, devo fare una nota a una nota redazionale seguita al primo di questi tre articoJi, Mi sembra opportuno citare Fierlinger: o per dimostrare siste– matico, fin dalla primavera del 1945, il suo conformismo ver– so la politica comunista, o per avvalorare, con la sua· non sospetta testimonianza, l'importanza dei risultati conse~iti i~ Cecoslovacchia prima _del colpo di Stato, FATTI E COMMENTI della stampa italiana ,ed estera OrienteedOccidente. La Neue Ziircher Zeitung del 1• settembre ha pubblicato un articolo (riprodotto anche dal Bollettino. del C.I.R.) in cui vengono esposte le dichiarazioni det Segretario dell'E-.C.E. (Economie Commission for Europe) sulle relazioni comnier– cinlì tra J'O·ccidentè e l'Oriente d'Europa. I dati in esso con– tenuti, che riassumiamo, sono dì particolare interesse, poichè dimostrano quali sono le possibilità di riprendere ed inten– eificare rapporti che avrebbero, ·oltre che un benefico inflns– ao sulle condizioni economiche del singoli paesi, anche rl-. percussioni ~otevoli nel' ca,:npo politico. · « Gli Stati dell'Europa odentnle, cioè tutti i ,paesi qalla Finlandia al Bosforo escluse Grecia, Turchia e Russia so– vietica, hanno come caratteristica una sovrapopolazione agri– cola ed una forte ipreSs'ione demografica. L'induStrializzazio– ne ed una migliore ntilizzazione delle loro risorse natur!lli sono la sola possibilità per elevare il tenore di vita dei loro abitanti. L'eccedenza della loro· popolazione agricola è in diretto contrasto con una condotta "razionale dell'azienda; questo fatto ba molto spesso portato a troppo forti disbo– scamenti, ·con conseguenze svantaggiose di ogni spe.ci~ , quali ad esempio le erosioni del suolo. In passato l'Europa. ,occidentale, e sopr\l,ttutto la Germa– nia, è stata fornitrice dell'Oriente ,per i <mo! fabbisogni di prodotti industria.Ji di ogni ti-Po e specialmente di belli stru 7 mentali. Nonostante le barriere commerciali che già n:el 1998 ostacolavano il decorso normale degli scambi di merci tr'a oriente ed occidente, un confronto fra le' cifre di allora e quelle attuali dimostra come la situazione odierna sia pie- tosa. · · · Nel 1938 l'Occidente ha fornito all'Oriente prodotti per ff valore <:omplessivo di 673 milioni· di _dollari, di cui il 92·% si riferiva ai prodotti industriali (il 51·% ai prodotti dell'in– dustria ,pesante). Nel 1947 l'importazione di merci or.cidenta– li, con 298 inilion·i di doOari, è ammontata a s-oltanto ii 44% di· quella del 1938. -Di qnesta cifra, 1'85% si riferiva al pro– dotti industriali _(il 56% a quelli d,ell'industria pesa'nte). La natura del traffico commercialé dall'Occidentè all'Oriénte del– l'Europa non è quindi sostanzialmente mutata malgrado la drastka riduzio,ne. L'Oriente ha .pagato le importazioni prevalentemente con i prodotti della ·sua agricoltura é con materiè prime. Esso ha - fornito,'nel 1938 all'Occi~ente inerci per~ il valore -complessi– vo di 340 milioni di dollari, nel 1947· il valore delle merci è ammontato a 281 milioni di dollari (33% · del 1938). Di que– ste merci, nel_ 1938 .il 70% era costituito ·da prodotti agricoli e da materie prime complessivamente, di cui il 53% era di prodotti agricoli. La quota di questi nltlmi è scesa nel 1947 !l <!Oltanto il. 9%, A causa dell'ince,pacità dell'Oriente a· for– nire all'Europa occidentale geI;1eri alimentari e materie .1pri– ,me nella stessa misura di 1prima, incapacità che durerà ~– cora a lungo, soprattutto per il frumento, il mais e l'orz·o, la· dipendenza dell'Oriente _dall'Occidente 'è diventata mag– giore. ·Diverso e più <:omplicato è il p,·oblema · per i paesi d!'l- Biblioteca·Gìno·Bianco ·' l'Europa occidentale. Per questi la questione centrale è quel– ·la di coprire li deficit della loro bllancia di pagamento con I loro fornitori di oltre ocean·o. Se non riesce loro di Impor– re la propria esportazione ai loro fornitori e ad altri paesi che pagano con dollari, cosi da poter far fro'!te al loro de– biti in doll<1ri, non sarà loro possibile mantenere Il livello della loro produzione e _incombe su loro la disoccupazione con tutte le sue conseguenze. Fino al 1951 gli Stati Uniti po– tranno aiutarli; ma po! i paesi dell'Europa occidentale do' vranno sistemarsi d;. sol!, A causa dell'aumento della rpopolazione, llel 1951 il fabbi– sogno di viveri e· di materie prime dlvetrà maggiore del 23·% di quello del 1938. E, poichè I/Occidente non disp.one più di fonti di enttate invis-ibili, esso deve procurarsi I dollari ne– cessari per ii pagamento delle importazioni. E' stato calco– lato ·che l'Occidente europeo potrebbe pagare in dollari merci per 5000 milioni di dollari dall'emisfero occidentale mentre nel 1951 si avrà uri fabbisogno di merci del valore di 11.650 mllioni di dollari se si prende come base ii 1938, e di 14,358 milioni 'di dollari se si vorranno soddisfare i normàl! bi– sogni. Il che vuol dire, nel primo caso, che l'Occidente del- . l'Europa deve importare merci per 6.500 milioni di dollari in ·cifra tonda; nel secondo per 9.000 milioni di dollari, dai paesi non appartenenti-· all'emisfero occidentale. ·Nel 1938 la quota di partecipazione dei paesi del\'Europa orientale, com– _presa la Russia, alle fornHure ali 'Europa occidentale al ag– girò intorno al _ 40%, Se ora l'Europa occidentale vuole procura1•si le impor– tazioni di prima necessità senza dover ricorrere continua– mente al'le sue riserve iQ- dollari o menomare la sua capa– cità df · acquistare dollari; dlve compiere un energico sforzo per· assicurarsi queste importazioni dai paesi· che n-on f~nno parte dell'emisfero occidentale. Dai paesi dell'Europa si po– trebbe importare, sulla base del livello dei prezzi del '1937, per 3000 milioni di dollari di viveri e materie prime. Ciò vuol- dire che l'Europa occidentale deve disporre di un quan– titativo •molto grande di prodotti ittdustriall_ espol'tabili per accedere alle fonti situate al di ,fuo•ri della zona del dollaro e per restringet·e le sue importazioni straordinnriEt,mcnte elevate dalla zona del dollaro. U:na deviazione 41 una -,parte delle ·,· sue .esportilzioni verso i paesi non 9.ppartenenti all'emhfero occidentale dil'niÌtµlrebbe, nei 'limiti >del possibile, la· pressil',- · ne dei prezz,i derivante -da una forzata esportazione dell'Eu– ropa verso i paesi dell'emisfero occidentale ». L'arti_colo si chiede ·quindi se i paesi dell'Europa Orientale potranno riprendere la loro funzione di fornitori di generi alimentari e di materie prim~. Seeondo i piani econoqiic'i dn essi formulati, n~l 1950-51 essi dovrebbero essere in gra– do di fornire i due térzi .,.delle loro esportazioni anteguerra di grano di ogni tipo, il 10"0% della carne, al,tri,articoli agri– coli' in misura m.oliO maggipre, e materie prime industriali, cpmé carbone e banxite, fino al 150-%. In ,pochi anni potrebbe così essere, ristabilito li commereio dell'Europa occidentale con l'Oriente europeo., · Entro nn periodo ,più Iungo Ìl . traffico potrebbe anche ca– sere incrementato. Se i .paesi' dell'Europa. orientale potranno sviluppare la loro lndusfrJa e la loro agricoltura n,rmonica.: mente, non soltanto aumenteranno In ca,pacità d'acquisto del– le loro popolazi._oni e perciò ·anche la domanda d'i ,prodott~ est,eri, mn sanab.no anche in ~ado di ottenere un aumento del reddito agricolo per ettaro .. Nel caso che -in questi ter- . ritori il reddilo unitar!OI potesse essere portato allo ate•so livello della Slesia, Pomerania e Prussia orientale, cioè di regioni le cui coridizioni climatiche sono simili alle loro, es·si sarebbero in condizione di soddisfare quasi comple– tamente il fabbisogno dell'Europa occidentale per i generi d( •prima necesiità. Ma ciò .richiederebbe un addestramento , della popolazione agricola per il quale' sarebbero necesaal'i .molti annL Una collaborazione tra i sistemi economici quali esiStono nei paesi deIJ'Europa occidéntale ed una concezione dell'et:o– nomia · quade \<iene_ oggi di n,ecessitlì. a,p.pljcàta nell'Europa orientale secondo -u modello della Russia sovietica è sicura– mente possìbile. I paesi delle due parti potrebbero anche re– ciprocamente aiutarsi a ri,solvere-· ri loro fondan1cntali pro– blemi ed J, rendere perciò ·economicamente indipendente l'Eu– ropa .. Quel che si richie<:J.edalPOceiden1e è una prestazione al!ticipata che presuppone fiducia. Questo ha una particolare !~portanza .poichè le capacità di lavoro dell'Occidente apno tese al mnssimo. Se ad · esempio· i paesi occidentali vole'isero impiegare una parte della loro mano d'opera per fabbrica~ re trattori per l'Orienté europeo contro compenso nel futuro, essi dovrebbero rinunciare a prpdurre con questi elementi nna macchina utensile che potrebbe essere acquistata imme– diatamente nell'area dei dollaro,. contro dollari. In ciò, data l'incertezz_a della situazione politica, sembra a noi conalstere

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