Critica Sociale - anno XL - n. 20 - 16 ottobre 1948

I :.. ./ 466 CRITICA SOCIALE to su questo piano scolastico, e attende di _essere aff~ontato . con _p}ùenergici.': conclusivi n_iezzìsul 1>iano~-:Ila st~ut_tura . economie-a e pohttca della- nazione:- -ma non ce dubbio che anche qµesto strumento educativo abbia la sua funzione, e sia destinato a serbarla per lungo tempo, qualunque possa essere il progresso che si riesca altrimenti ad attuare sul piano sociale ~~ ecimomico. Infine, un ter_zo n_10ti':oche ·conduce ad esser~ favorevoli alla scuola media umca e quel– lo cli render possibile ·ai giovani, .e ai loro genitori, un re– lativo ritardo nella decisiQ!le inizialè .circa la scelta della loro carriera. E' chiaro che tale ritardo non è .di grande rt– lievo, perchè a 13 anni non si può stegliere, o ·dar_c;motivo cli s~elta, molto più- cli quanto ~i .possa a IO. C_omunque,àn_: che qµel piccolo ritardo ,può ·avere il, suo significato ... » (4J. · E' da _notarsi che, mentre n Marchesi lascia insoluta la questione dell'insegnamento del latino e il Calo_gero propen– de per la sua' esclusione nella scuola postelementare uriica,. il Colonnetti afferma risolutamente che solamente col la– fino e la matemat1ea, .come insegnamenti fondamentali, si può avere imà scuola media unica che risponda agli scopi dei suoi sostenitori. · Dunque tra i sostenitori di questa .scuola postelementare unica, che sembra· non siano pochi, 1ma ·sola que~tione ~i. di,,ide, quella del iatino. Per me la questione è già stato • da tempo .riS'olta, qùanclo si pensi all'av':ersione gener~le del · pubblico contro l'insegnamento del latmo nella cosrddetJa scuola media unica istituita dal Ministro ·Bottai. Tra coloro ·· che credono che il latino abbia (con la matematica) un alto valore formativo, e coloro che credono con me che lo, studio· ciel·1atino sia -talme~te assorbente da togliere ,rempo e modo· cli studiare le· aHituqini del giovane (come ~i potr~bb~ eon lo sttidio del disegno; degli__!!lenienti..dellescienze,-anche in- - segnate praticamente; della geografia, de\la_musica e~-, in– sieme con l;t lingua, itali~na :__-anche con lo. studio di tJna lingua straniera, che, a mio avviso, dovrebbe essere il ~ran– cese· per la sua nota facilità è la tr.adizione secolare di di-" vulgazione scienti.fica), -,-Isi questione va rlsolta ton ·un tag)i~ netto, nelle assembiee legislative, anche con• 1:aiuto di un ·n11bblico ref,erendum, mediante la sµn\pa. tadini, che seiitopo veramente di essere tali, hanno il diritto e il dovere dil'Ilare il loro giùdi!io . La laicità· della frn_ola ;~ le s~ole non governative. · La quistioné della laicità è · veramente scottante, in con– siderazìone del momento -politico attua le, !? cui sembrano nuovan1énte (rispetto _a·uh.passato·. non mòl.to remoto) scon– trarsi in campi anche diversi da quello scolastico. (così ad es., ,in' quello sindacale) argomenti emmciati· con rigidità e dogmatismo tà!i da non far pre"sagire nulla di buono ·sulle risoluzioni finali, che, in q1Jestioni di sì vasta portata so– ,ciale,. dovrebbero prendersi con pacatezza ed equilibrio. Come •va posto azitutto ·n problema della laicità della s_çuo– la? La scuola; ·è· parlo in modo speciale. della ~uola elemen– tare e pÒstelementar_e,deve avere preminentemente· carattere formativo (in modo però da non impedire che essa raggiun– ga anche· lo scopo, che abbiam_ovisto, di scoprire le -attitu– dini ciel ragazzo). Questo carattere formativo, col quale sentimento ed ,intelligenza devono svilupparsi, non si può raggiungere _ponendo 'cj:J,vantiai giovani una sola fede reli– giosa. Gli autori che vi si leggono, scelti tra i più nobili e chiari anche moralmente, !}Ossonoavèr professato e pro-_. fessare le· pìù diver- se reli gioni. Detto ciò, n@nvi è per mio conto nu1la .iq, cori~ ràr. io che nelle s~uòle di .un pàésè co1ne l'Italia, dove la religfone cattolica è seguita dalhi. _enorme mag11-iorat\z3dei cittadini, vi sia, ma solo verammtr facolta– tivo J anche l'insegnàmento'della religioi:1e·cattolica. · QuestÒ io dico··rlferenélomi alle souole "pubbfichi/,1 cioè alle scuole governative ~ a quelle che, pur non -essendo governa– .tive, lo Stata i;iconosca -tali__ da garantire clie, _in esse s~ano _cJatufti, docenti e discenti; osservati- dirit_ti e doveri uguali a qi1elli éhe si osservano -nella .souola governativa. . · Iri q1,1este$cuole pubbliçhe non. governative, per, le quali io c~nseì-ver-eila vèçchia dèòominazione :_ lo· mofti 'casi glo'– riosa - cli. « sc11'olaP..areggfatà_:,,, _si;devçn~o ,rispettare ~iu-, ridiwmente per gli insegnanti e gli scolari ed anche econo– mi=e-nte per· i primi '(mèntrè per gli scolari si può __ per– metter-e che <1nchenella scuola elementare e pgstelementare vi sfà;r,io. tasse s'~olastiche, e nèlle .scpole· SUp_!!riC?ri •tasse più . alte c,he_nelle governati ve) le stes se norme d~lle scuole go-. vernatìve. Gli Ènti che i-ntend.on·o gestire tali sc00le devono , f0rni~~ é~eriomic_;mente C· m ~ralmente tutJe le g~ranzie ne- Sènoncfìè' da' mo1ti sintomi è· evidènte eh€· la risòluzibne cessarie e possono-esser.e liberi di· dare --oltre a tutto quan- della questione della, ·sctiola unica 'pòstelèmentare · sta per to dà la scuola _governativa - anqhe quella ·assistenza re- a,irfare ancora in aito ·mare. Molti dei nomi. che appaiono 'ligios'à-che desiderano i genitori che; ricorrono ad. esse. 'Ma .. nella famosa com~ission~ ministeri"\).led'inchiest<1 (che si-· è -soltanto- a quégli Enti, che rrtàntengono scuole_ in tutto ·ugua– anche c;hiamata la Costituente della Scuola!), le ·.domande . , li allè governative, Jo ,Stato dève dare· .tiri. congruo cpn~~rso messe senza· risparmio, for-se più per ingarbt1gliàre ché per r'inanzÌario, .in qµantp es~i 'nr,ov.vedono·a un pubblico. servi- ,chiarire· 1e idee, nel questio,tiario pubblicato, la nota predi-- ·, zii> a sgravio degli ·obblighi déllo Stato, il: quale·-; là dove sp·osizione,della burocrazia· di· non voler ·chiarezza è semp!i°- non si presentasse .<iuèsta·~ 11 determinata·· possibilità - è cità nelle decisioni, onde sia sempre possibile crea.ve nuovi tenutp a prevve.der.e (ançhe con convitti e opportuni mezzi organi, uffici e. commissioni, ci.. hanno veramente r iportati. di. t-tasporto). _. . ,· ;· · · · / _- . . · .. alla. real,tà.;,,e la realtì,. è che l'al;_tuàzi.one _della_unicità:cjella· '.·N.aturalménte tuttp· questo- pr-esuppone. tthe s1 ·mnetta lll• scuola gratuita obbligatoria fino ai 14 anni_..:, uriidtà é.he ·•effide~z;t'quel :corpo di ispettori,.nommati per pubblica con– probabilmente · molti deputati d" ellà C ostituen\e credevano corsp, che gli inseg:nanti. me<4_hanpci.saputo .çlomandare ed ·fosse implicità .nell'affermàzione "che.de,tta scuola •déve essere •oi:tenère nel 1 go6, e che,: fino a tanto che non fu ,_ 1come .. gratuita e 'obbligatoria ·(come può essere ~blÌgat,o_ria ,p~r tante ·altre u,tili ·;~tituzioni - ·r.ovinato eta.\ ·fastisme,"dette ·' 1niti i -futuri ·cittadini -unà scùola· che non sia ·unica.?)·- .~- buoni risultati, n'on solo per la giusta vigilanza su' tuttè le ·oggidì. ·molto compro~essa·. Tra l'altro vqglio ,citare far~.: pubbliche scuole, ma .anche come aiuto moralé e professio~ ticolo, comparso su un fascicolo pubblicato appunto dalla nale agli inseg:nanti. . · suddetta Com~issione ministerial':, di un valoroso. insegnai~ fo. questa-. soluzion e, che -io - propongo per_ le -scuole che te. Antonio -Basso, .il quale, affermandosi cjecisament~ con~. sole-' dé'vÒno potersi;. arroga.re il diritto di. çhiamarsi pubbJi; tr~rio all'tinicità della scuola ·postele'.1)entare; men,tje-diehia.:. che. e di. dare titoli. uguali allé governative, deve •trovare il ·ra di rimandare ad un altro articolo, che iò non- conosco· e s~io g\_Ùsto,·onesto .e ·naturale posto anéhe l<!,soluzione..del non so se· sia stato poi pubblic~to, ·1e ragi,oni· cli·questa. sua problema della Jaicità della ·sçµ ola,- che, impo stato e trattato avversione, cita. frattanto come ai;-goment9, a _cui se,ribra .~epar.atamente,,ha ·.dato e darà senz:J.dubòio_l~og? ad aspri ·"dare un. peso quasi decisivo, .il parere defla maggiorat)za de- contrasti. E non vorrei che la soluzione da me 1nd1cataaves·- .. gli ,.insegnanti meclj .. Ora io non so se: v~ramente ·-la maggio- se l'aspetto di un <iomproty1èsso; che, come tuui i ·compro- . tanza· di, ques.tj_ insegnàhti, a contatto, dei quali"·~o vivp: or-- "messi, non solo~·a'l!rebbedur.ata effimera, -ma i>er di più la- ma,i·da mez;zo secolo, abbia. prop~io çspresso in, modq_sict1ro scerebbe strascichi pericolosi: es~a ,trova. la sua ragione -il pa-rere a cui -alludé il.·Basso; ·ma anahe_se 1:osìfosse, qi:re- .• ne1l'aspiiazi<,me .a futa •societ,à di tiòmioi liberi 'éd' -educati,· s·to parere non .può_ avere.. , per .iiµIfa un peso. risolùtivo in r-1spettosi delle ptoprie-~e· cjelle·altrui ·.opinioni in· un argo- una questiorne, i1t c1,i devano entrare ragioni di -carattere ecoc · mento cosi delicato. _ wm,ic~, spcia{e, fìs_-io/(lgÙ:o, morale; ,e nellà. qu\11etut(ij çit- ·. E ~i pare· opportu~o -,aggiungere -che l'obbli~àtorietà ·di · (4°} orll'lai H rHa~db ~ in \•i•rtù di, qu''antO è. statO sancito nella Cartà · costituzionale della Republ?lica ltalian_à do- .,.. vr~-hbe--esse_~e porr~to fii no a 14. anni, uno statò giuridico ed economico uguale per tutte k scuole. pubblid1~;,goveqiatìv:e o non (per l_ariom~tia,~a arriera; di– sciplina ··ecc .. pur laséiando_·all'Ente, che mantiene l_ascuola, una certa Jibertà di s~elta nella notnina), sarà soste11u,ta va-

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