Critica Sociale - anno XL - n. 20 - 16 ottobre 1948

CRITICA SOCIALE 465 Problemi· della seuola Pubblichiamo ben volentie;i questo articolo-del çompagno prof. Giuseppe Bonfantini, uno ctei più vecchi militanti ·del nostro partito, che alla nostra fede e alla ·scuola ha dato un mezzo secolo di fervida e illuminata attività. Non siamo concordi con lui nel .vantare l'utilità ·di una. ,rcuola unica senza latino. Qualsiasi scuola uniro, con latino o senza, presenta, insieme con qualche innegabile vantaggio (quelli accennati nei passi del Marchesi, del Colo,metti, del Calogero, •citati nell'articolo·del Bonfantini) anche innegabili incdnveiiienti, dei quali è testimonianzà l'esito ·.non çerto· fe– .lice dell'ésperimento fatto con la. scuota· media· istituita dal Bottai. E. se anche si voglia ritenere che, l'abbassame1tto generalmente constatlato nel livello intellettuale. e ciiltut:afè degli uomini sia if! buona parte dovuto a tutto i'l comp[,esso degli avvenimenti che hanno negli ultimi lustri. gravemente turbato tutta la nostra vita nazionale,. non· si p1f,òtuttavia negare. che la necessità di adattare il metro del/'avalutazione infellettuali alle possibilità di color.o che hanno minori atti– tudini agli studi ha condotto ·ad abbassare in modo perni– cioso le esigenze che la scuola poneva ai suoi freq111fntatori. Ma l'argomento merita una trattaziQne -diversa e -più ap.· profo11ditadi quanto non possa farsi in ima breve .nota. Sul problema della laicità non abbiamo sostanziali ·riserve da fare; ma invochiamo per essa una trattazione che va<la-. più a fondo del/'argatllento e cerchi di giungere ad una con– cezione positiva del principio di laicità, in relazione COI> una· dctfrina organica dei fini e dei compiti. dello Stafo. .La Critica Sociale . E' mia intenzi0ne, in questo primo articolo, di limitarmi . -a due punti del problema, scolastico, ·che riguardan~ due questioni, le quali interessano, -0 ali;neno dovrebbero inte– ressare, tutti gli Italiani., La « Scuola unica» e la « laicità della ·scuola» sono gli argomenti. ch_e intend,o trattare, e 'saranno senza l:lubbio quelli che nei prossimi mesi - alme– no· è augurabile - ·appassionerannÒ largamente il pubblico e le due Camere, che. saràoòo chiamate a decidere su· dt essi. Si ·dovrà pure tener conto degJ-i studi e delle cQnclu– sioni di quella Commissione pletorica nominata recentemente -dal Min'istro della Pubblica· Istruzione, ma si errerebbe pro· fondamente se si dove_sse già fin d'ora· dare a questi studi e a queste conclusioni un valore decisivo; anzi che p.uratnente preparatorio e informativo. Le leggi che riguardano l'ordinamento swlastico devono essere discusse e approvate dalle Assemblee legislative nelle loro linee essenziali e fondamentali, dopo aver dato modo ~ tenipo a· un largo dibattito nei Paese, lasciando in bel) de– finiti limiti il campo del 'lavoro di sviluppo dei particolari (orari, programmi, titoli ·per l'assumòione del personale it)· segnante, ecc.) alle Commissioni tecniche ministeriali.· La s9tola 14nicaP~~teÌementare , , n Premessa indispensabile è il funzionainentq regolare r completo della scuola elementare: ~ necessario che pubblico e assemblee legislàtive siano messi a conoscenzà esatta delle oondizioni attuali dì essa, e anzituttò si provveda (pensando per ora soltanto allo stretto necessario dal lato edilizio per le aule scolastiche) a fare in moc!Ò che tutti i ragazzi d'I– talia abbiano realmente la I?Ossibilità di frequentare le cin– que classi delle scuole elementari (1). Assolto questo primo . compito, per cui non dovrebbe pi'Ù_essere necessaria nessuna (1) Quantunque l'ordinamento .da me vagheggiato contempli quattro anni q1 scuola elementare e quattro di scuola unica postelementare, qui parlo di scuola elementare di cinque an– ni, ritenendo cosi - nelle ·condizioni odierne - meno diffi– cile l'attuazidne dellR scuola unica postelementare. Voglio far anche r sÙbito osservare che n.on parlo- in questo: articolo deg\i .insegnant_i a cui dovrebb e esse re affldato l'Insegnamen– to nella scuola postelementare uÌlica, pèrchè •per ID.e è in– differente che essi siano insegnanti medi o ·elementari; sulla prepardzione dei quali ultimi però ho già espresso In nitra oc– casione il mio parere. ,Vedi « Il problema della scuola » di GIUSEPPE e MARIO BoNFANTl'NI e di ALBRRT9 MAS~Nl '_ Torino, Ufficio Studi della Fed. Reg. del P.~•.I.U.P., 1945: . ibliotecaGino Bianco J ulteriore èliscus~ione, si potrà_ trattare della scuola postele– ·-mentare. Chi scrive si era illuso due anni fa di essere ormai a buon punto sulla strada della vittoria per la scuola wiica;• quando nel settembre 1946 era riuscitq a _Bologna a far trionfare i concetti, per cui da tempo con molti amici e colleghi ave– va lottato (2). L'ordine del giorno· che in quel convegno, a cui avevano partecipato· insegnanti di ogni ordine e di tutte. le 111ateì-iedi insegnamento, fu approvato alla quasi una– nimità, diceva nella sua parte più importante: « Sia istituita una scuola postelementare unica gratuita ob– bligatoria, che, escluso °l'insegnamento def latino, sia effica– ce strumento .di preparazione -alla vita, armonizzando il lato ·ufnanistice e il lato tecnico,. sì da ..sviluppare tutte le capa– cità fisiche ed intellettuali del giovine ed avviarlo a diYen– tare uomo e cittadino nella piena accezione del, termine. Det– ta scuola, in cui avranno largo posto anche delle esercita– zioni pratiche e manuali, faciliterà. il ricÒnoscimel]to e !o sviluppo delle attitudini dei sh1goli, e i giovani ne trarranno guida per la scelta della futura ·attivit~ che 1oro meglio ,i addice. Dalla scuola postelementare unica si potrà accedere alle scuole medie superiori (istituti tecnici e licei). In queste gli elementi non idonei saranno con equa severità eliminati, mentre meritevoli bisognosi studierarno a spese dello ·Stato». · Ricordo che così v€rrebbe realizzato quanto era stato auspicato tr,ent'ànni fa . (nel 1918) da Claudio Treves, in un precedente convegµo di" Bologna (degli Amministratori So-· .. cialisti), ·dove, essendo io relatore· sul tema della scuola po– polare, Claudio Treves, prendendo parte alla discussione. aggiungeva· di suo pugno ·all'o.d.g. da me presentato, e ap– provato, proprie le· chiare -e nobili parole che ·sono stat'c da mé~riproposte e fatte ·approvare alla fine del primo pc riodo sopra citato. · · Tra gli argomenti, che io e molti' altri da tempo portava- ' mo a sostegno della uQicità deila ·scuola postelementare, che-· da me e da qualche altro si voieva chiamare la « Scuola del . Cittadino» (sulla sua gratuità e obb\igatorietà la questione·_ è ormai risolta, almeno teoricamente e legislati>vamente, e in quanto. ·alla attuazione pratica sta nelle forze ·derr.ocratichc di affrettarla, sia pur gradualmente), mi pare opportuno ri 0 portarne ·qualcuno che anche recentemettte studiosi autore– voli hanno scritto chiaramente (3). Così Concetto Marchesi . « ... Desideriamo che pritna' di giungere . alla srelta pro~fessionale gli alunn,i possano fre– quentare una sc'uola che· dia loro .la possibilità di sperimen– tare .le· proprie facoità e questa ~ctiola dovrebbe essere .per noi la scuola media unica ... ». · Gustavo Colo.nnetti «... Essa dovrebbe infatti assolvere al. !'.arduo colllpito della formazione intellettuale di coloro che dovranno domani proseguire i loro studi e giungere ai pii, alti gradi della cultura; e nello stesso tempo dovrebbe adat: tarsi alle esigenze ben più modeste di quelli" che gli studi dovranno ben presto interromperé per dedicarsi all'eserci– zio di ttna i,rofessione o .di un, mestiere ... ·Un~ conciliazio,;e 'dei due diversi compiti, che 11011 si riduca ad una sopraffa– zione dell'uno sull'altro, si intravvede possibile. solo a con– dizionè di non derogare in alcun thodo dal carattere for– mativo della scuola ... E non soltanto una lllirabilè concilia– zione di çompiti può; a questa éondizione, divenire possibile, ma uri altro miracolo· può compiersi: e cioè che una scuola unica,· eguale per tutti, per definizione non orientata, di– venti" orientatrice del pensiern, selezionatrice delle. attitudini, rivelatrice delie vocazioni nascoste ... ». . Guido Calogerq « ... Dichiaro subito che sono favore~·ole -alla -scuola media unica per piit ragioni.. Accanto al gene– rale compito formativ0, -Ìa scuoia media unic.! obbligatoria dovrà assol;verne un altro non meno importante; quello ,!i favorire ulteriormente l'unificazione sociale delle classi, por– tando. più· oltre quel periodo di naturale convivenza, per :a quale sied0no, sui -banchi della stessa s.cuola, ragazzi pm– venienti dai ceti più diversi: S'intende che il problema della ùnificazione sociale delle classi non· può venir risolto soltan- (2) Oltre i numerosi articoli 9ei quotidiani e settim-a.naJi .so– cialisti, vedi « Il .pro_blema della scuola > già citato. (3) In « Deve esserci una scuola media u,nica? ~- - Centro .Nazionale di Studl sulla Scuola - Roma - 1946.

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