Critica Sociale - anno XXXIX - n. 22 - 16 novembre 1947

432 CRITICA SOCIALE • Socialismo e ceti medi Il. Orientamenti e sbandamenti Due mili dQI sfatare. DeHa loro prevalenza nume~ica 1 ,e imi;>ortanza so- 1 ciale ,i ceti medi hanno coscienza: -essi ~entono, e non a torto, di avere in loro ~a1_10le ~orti. del'la .~: mocraz•ia italiana. ·Del resto, i ,rJsultah dei comizn e'lettorali d,imost·rano ad essi, in m aniera evidente, come e quanto il loro pes4:1,sia de.ci ~ivo. Questa -con: statazione genera il cronico apparir e e propagarsi (ma anche ,J'inev.itabile e rapido appassire) deii miti di una « politica ·de1 ceti medi» e di un « partito dei ceti medi>. . La eterogeneità di situazio11i sociali ed eco nomi – -che e ,1a ,conseguente difformità di interessi f.ra i vari-i ceti medi - :resa anche più complessa dall a importanza eh~ essi hann~ ~olille c<:msum~tori,. spes– so ,in antagonn.smo con gli interessi a ,cm ess1 pure partecipano ,come .produttori - impedisce d,i con- , cretate· una coerente politica di ceti medi. O si cade nel!la ,difesa di interessi partfoola.rii, spesso occasio– naH, di questo o quel ceto; e al'iora si ,t~atta di rir vendicaz-ioni isolate, che non possono -evidentemen– te cosN.tuire una piattaforma poldtica. Oppure si as– surge ,alla di-fesa di interessi generali, veramente co– muni a tutti i cet-i medi, che sostanzialmente consi– stono nel benessere del!'.intera -collettività soci'.l·le, nel– la elevazione de'! J.ive1Io ·generale di vita; e allora si tratta di interessi ,comund anche ad ailtre classi (le classi lavoratrici soprattutto), che non possono quin– di essere il motivo ispir;i.tore di una politica pecu-• Hare dei ceti medi. ·Esclusa la .possibi:ldtà d:i una siffatta po'litica,,re.sta esclusa anche la possibil-ità di u n partiilo dei ,ceti medi Del resto ,i tentati-vi fatti, ad esemp.io dn Fran– cia, per creare degli aggregati .(tr a econom ici, sin: dacaJ.i e politici) tra ~ varii -ceti med,i sono tutti fa.talmente .fallW, anche se essi ,erano riusciti hlli– zialmente .a ·raccogl-iere fo:rze numeriche non disprez– zabi'li. La ~appresentanza po-litica dei ceti medi. A togliere ,og,ni possibilità d:i un partito dei ceti medi .sta '.lnche di fatto ch e ques ti sono riusdt-i ad inserirsi nella nuova classe dir.ig ,ente in formazione, in misura preminente, qua le che .s-ia d•t· partito nel quale essi militano. AI Governo, nel Parlamento, a ;ca,po di impo,rtanti organismi economici, nel!~ Am~ min,;_st.razfoni comunali, alla testa di numerosi Ent,1 ;pubblici, e soprattutto nelle importanU ger:irchie. co~ stituite dai « quadl.'i » dei ,partiti (compresi quelll d,1 sinistra), dappertutto troviamo •esponenti dei ,ceti me– d·i o persone ,che, provenienti da ceti più umi'ld.,·sono ascern al'ia situazione ed alle ab.itudini dei ceti medi. 'Dire auindi -che questi non hanno saputo darsi una adeguàta rappresentanza politica è affermare cosa ,contrarla alla ,più evident e re altà. (Sarebbe anzi in– teressante analizzare se e f.in dove e in che modo la mentalità « cetomedi'sta » ,di questi nuov,1 dirigenti politici s; facc-:a risentire sul'la politica e sulla men– talità de; d,iversi .partiti). Con ciò non s'intende negare che anche tra i ceti medi (ma il fatto non è loro peculiare) esistano ca– tegorie inerti e passive, ì,nca,paci, an,che perchè in– S€nsib'li ai richiami del ,senso civko, di ieomp,ren– dere che ,in democrazia non v'è .alcuna autorità on– nisoiente, che tutti tuteli ed a tutto provveda, ma che Je ·esigenze e i d'iritti si fanno valere partecipando alla tenzone pol'iHca, non :restandosene i.n disparte, anche· se per e·mugugnare>. E' certo· peraltro che 'il cammino del 1 la ,democrazia porta ad• una e ,poli-ticiz– zazione », (come si usa dire, ,con brutta parola), e cioè all'attrazione neU'ambito della vita .politica, di queste come ·di tutte le .altre -categorie marginali di cittadini. Splarpagliamento polri~ico. Complessivamente mi pare si debba riconoscere che c'è stato un risveglio politico dei -ceUmedi nel Bibliotec·aGino Bianco periodo seguito al crollo del fascismo. Duramente de– lusi dal fasci"smo, nel,la cui nas"cita e fase ,iniziale es– si hanno ;,1vuto indubbia corresponsabilità (1), ma dal quale non hanno visto soddisfatti: nè i loro in– tcr, ssi economici nè le loro aspirazioni rnoca·,i, i ceti medi hanno ,cominciato a sent:,re jJ valore del,ia libertà e, d.ella demo·crazia: aJla nascita di una nuova ltaiia democratica hanno dato, nei primi tempi dopo la L,1berazione, slan'.cio, fervore ...e speranze. Essi .si sono dispersi in tutti i partiti politici deaa nuova Ita.Ja, nei qual,i costituscono forze tutt'altro che 1isprezzabih e vi hanno dato un apporto di volontà e d,; lavoro che è indiscutibile. Non crediamo di -ca– dere nel paradosso affermando che questo sparpa– gliamento dei ceti medi in tutti i partiti è testimo– nianza di una certa loro maturità politica: la foro scelta è stata infatti motivata piuttosto da un giu– dizio politico (giusto od errato, razionale od impul– sivo, non importa) -che non da una immed,i.ata preoc– cu,pazione degli interessi materfaI,i di ,categoria. D'altra parte i partiti poloi.tici, consapevoli delfa decisiva tl,mportanza de.i ceti medi, hanno in vario modo cercato di -attirarli a .s·è -e, conoscendone la trad,i.zionale mutevolezza, di .avvincerli ,con •legami più forti che ia s.empJ.ice deposizione, una volta tan– to, -di una scheda elettorale nell'urna. Ciò è avvenuto, all'indomani della liberazione, an– che ad opera dei partiti di sinistra, d.ichiaratamente marxisti ,e C'lassisti, che sembravano aver compreso e meditato (ma ahimè! sono poi ricaduti negltl stessi errori) l'amara lezione dell'altro dopoguerra. Spe– cia1mente il P. C. I. ha svolto, e non senza risul– tati (anche se sulla stabilità di questi è ,prematuro· pronunciarsi), una sua particolare azione di ·pene– trazione nei ceti medi, associando metodii nuovi a tradiziona'li a'11ettarrtenti. Col mito .deUa « democrazia progressiva » e della « unità nazionale »; con cr 1 ap- - poggio, off,erto agli spiriti ,incerti, di :una perfezio-– nata orga,nd.zzazione pronta a ,dettaire parole d'ordine alla portata di tuU.i; con la suggestione di un machia– veHismo scaltr.ito e tempor_egg-iatore; col fascino vaHdo in certe categorie di -inteltJòettuali - di un pa– ,trimonio d.i ·cultura comunista che r,ivend,ica a sè il monopolio del pensiero marxista e di tutta la tra– dizione del ,pensiero democratico e rivolu:liionario; con l'inserzione nel proprio .programma di -certe ri– vendicazioni, taoJora anche di portata locale, di a:J;– cuni settori socia% (per esempio picco,Ji cont.adini, mezzadri, ecc.): -con ques ti e"d altri mezzi impiega-ti con grande varietà e· e.on abile dosatura i ,comunisti sono riusciti a .fa~ m esse d-i seguaci in mezzo ai ce– ti med•i. Non meno abiie ed efficace ·è sta,ta la penetrazione operata -ka essi d aMa democrazia -cristiana, che potè anzi usare inez:lii p.iù numerosi ed effi,cienti, sopra,t– tutto medfante · q uella ',poderosa ,capilfare organfaza– zione che è il clero, fian~heg~iato dal•!a Azione Ca!· tolica dalle A.C.L.I. e via dJcendo. Hanno contr,i– buito' al successo della democrazia cristfana, Ja ,rtl– presa dei val'ori trascendentali, fav.orita .da l dramma della guerra; il'atteg~ament~ in sens~ ,p.iù libe_rale e progl'essista assunto m ,certi moment'i. dal V .11ticano; la ,speranza, fatta ba'1enare, di un risanamento d·ella - vita sociale conseguito nell'ord,i,ne, con la concidfa– zione dei divergenH dnte·ressi -e dei contrasti -che ne nascono; l'altleHamento esercitato con b prospettiva d•i una 1società in ,cui riacquisti tutto il suo valore tra– dàxiona'le 1'istituto deUa famig,lfa, -e il lavo,ro sia ob- -bMgo di tutti e ,sia rimunerato con g,iusto salari:o, e la proprietà sia frazionata ·e divenga per tutti .difesa e integrazione deJ.la personalità. Si aggiunga che la democrazia ,cristiana ha saputo nelle singole cr·o~_ -calità mettere in valore, e in tal modo attrarre a sè, - queg li eleme nti de1 ceti medi, esperti dei probli:mi dell' ,ammin.is ,trazione, che ,a qualche ,platonica sim– patia progres sista associavano uno spirito quietista (1) Vedi, al ,riguardo, il fondamentale libro di L. Se.lvatorelll, Na:zionalfasci.Smo, Torino, Gobetti, 1923, e gli ottimi artlcolt del nostro ind1men1dcahlle Zlbord,i, nelle annate 1922-23 di questa rivista.

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