Critica Sociale - anno XXXIX - n. 17 - 1 settembre 1947

CRITICA SOCIALE 313 parabilmente alla Francia la Siria ed •il Libano, de– termini anche la perdita del1l'lndocina, il che sareb– be probabilmente iJ J)rinoi.pio della fine, perchè an– che il mo·ndo arabo, da,lla Tunisia al Marocco. e più in là, si agita e morde il freno, e sembra aspettare solo l'occasione ,propizia Per sottrarsi al dominio di Francia. I comunisti. insistono perchè la F•rancia si attenga all'accordo del 6 marzo, e accusano gli invia– ti del Govern~ d,i Parigi di averlo deliberatamente violato con la ~formazione del Governo della Cocin– cina, che avrebbe lo scopo evidente di sottra-rre la Cocincina alla RepubbLica del Viet-Na.m, di ,cui. co– stituisce il terzo Ky, ,per lasciarla piiù' intima.mente avv,inta alla Francia, com'era i-n passato, quando Ia Cocincina costituiva una colonia di dominio diretto e integrale della Terza repubblica. Sostanzialment.e, i comunisti francesi Ti.conoscono fondate le accuse for– mulate da Ho-Chi-Minh contro il Governo di Parigi e i suoi rappresentanti nell'Indocina, e propugnano ·una politica di accordi con fa Repubbl,ica del Viet– Nam e con i suoi diri.genti, appunto perchè I'lpdoci– na sia tosto pacificata, e ,conservata alla Metropoli nel quad·ro di una Federazione .indocinese e della Unio– ne francese. Gli al•tri partiti, i rndi.co- sociaHsti, i <lemocri1sti.ani (M.R.P.), i· conse•rvatori-naz-ionahsti (P.R.L.), gli in– dipendenti, si dichiararono invece fautori deJ.la politi– ca di forza, alfa quale il governo capeggiato da Paul Ramadier' ha finito pe•r a,ttenersi, inquantochè essi vo– gliono ,conservare alla Francia la maggiore autorità possibHe nelle sue ,anHche cOilonie. E qua,nto ai socia– listi, che con Ramadier e Marius Moutet, ministro del– le terre d'Oltrema·re, adottarono la politica suggeri– ta e vo1uta anche dal più intransigente nazionalismo francese, sebbeue lo stesso Moutet abbia dovuto rico– noscere in un suo discorso aJ.l'Assemblea nazionale, che talune autorità locali, avevano oltrepassato (de– van,cé) ,le i-s,truzioni diel Governo di Parigi,; i socia– li-sti .non aippaiono concordi nel giudka·re la politica indocinese del governo di coalizione. Invero, Léon Blum sostenne nel Popul.aire (10 dicembre 1946) .una tesi identica a quella sostenuta ·dai comunisti, e per le stesse 'ragioni di prudenza ·e di ,conservazione im– periale; e mentre il ministro Moufet affermò all' As– semblea nazionale, che 'in seguito a ll'attac co di sor– ·prnsa del •19 dicembre •ef.fettuato , da.LI e tmJYPe de~ Viet-Naim, iL'a,oc ordo de l 6 marzo doveva consMerarsi OT1Jllaiprivo idi val.QI: e, Léon Blum, niello stesso Po– pulaire (21 ma-rzo 19P), sostenne la piena validHà tli tale accordo, al quale sembra opportuno che la Re– pubblica -francese voglia ancora attenersi. Sono tutti d'accordo adunque i partiti francesi per– chè l'Indocina sia conservata alla Francia: v'ha solo diversità, di opinioni sul modo migliore con cui as– sicurare la « presenza francese » in quella e nelle al– tre cofonie, le quali voglio no tutte se non altro sot– trarsi all'anJcien rég,ime, , p.er acquista-re q;uei mag– giori diritti_ che l'Unione fran cese ha promesso loro di riconoscere .. SIGMA L~ nostra Casa Editrice ha pubblicato coone primo fascicolo dii una. nuova. rac<;olta organizzata daJl'Isti.tuto Stud i Socialisti. del P.S.L.I. un pre– gevooe e mo; J.to, i nteressante studio dei compagni VIRGILIO DAGNINO e ORESTE GUALDONI, Slll ',LA RIFOR~ INDUSTRIALE lN FRANCIA Non abbiamo bisogno di additare ai nostri a.– miei l' importanza de1i'M"goonento,attestato ~alle viva.ci polemiche .che si sono avute in Fr~c1a e a.lt rove intorno al piano Monnet e al cos1detto dirigismo. Anche per le ~di_cazioni .che po~sono derivanie per i lineamenti) di una riforma mdu: striale in Italia, suggeriamo a tutti i comp~ studiosi la lettura di questo studio. n •prezzo e cli L. 80,- pe r ogni copia, con sCOIIlto del 10i% pe~ gli abbona.ti. a. Critica. Sociale e del 15% pe,r gli acquisti su periori alle dieci copie. iblioteca Gi' o Bianco L'Europa, questa sconosciuta? Gug,Mdmo UsebN,ni è uno dei rompagn,i nostri che meglio se,111to,n,o tutta /'importanza deDmo•uimenlo per laiFed'e 1 razio,ne, e,u•ropea e dl.e·dli 1 cano ad esso umfassidua aWvità. Que'Sta rispostx1i'al1Fartico!o deN' Al,fassio Gr<i– maldi, da '11oi pubbHcato nie-8 fascicolo di agosto, uie– ne pertanto da un compagno IC'heconosce a fondo la questione ed è 'Ìnl con1d,ftzz'on,e: d,i pofe1 1 dare al deside- 1·i-o eh/e, l' Alfassi,o espnimeua una ,risposta soddisfa– cente. In questo articolo però l'Use:Nini non fa altro che affermare, ,/lai nece,ssz'tà dei~moui,me,nJo, federaNsta, deteirmi:IlJ(J;ta dal fatlo ch!e, purtroppo, esisto•no ancora, ei swzo perÌ'C'o-lO'samen-te, att,ive, queNe rcorrelllU nazio nalistiche che• hann,01 sempre combattut-o o'{J11ii -dea di uni't'ài euro,P,ea.,Ma a que,sta affermazione, (nel,a qua'e concord:iwno pe·rfettamente con lui) e_qli non: fa po,i seguire queUe, dichiarazioni concrete intorno al· modo in icm1' la Fedeira:tione dloureib-b:ecostituirsi e· f11ItZ1io- _l nare, che è que•Dfo· che l' Alfassi,o chiedeua. Pu-b'blichia– mit quindi l'wtico,lo dell'amico Usellfoi s-oprattutto per impeignarlo a scri.uere pre,sto un altro articolo,, nel quale trovi sodcNsfazione1 l'attesa espre,ssa daMl'Al{as stio, perchè- s()llo dzlffoadendo largamente Ulllll Wl11C're,ta. ,en,unciazz'one de! modo i'n cui la fedeI'azione1 auropea potrà attuarsi, si riuscirà a gu,au:la,gnar ea questo, che dour-e,bbe essere il compilo essenz:i.afe. deUa p•resent'e ge,nerazione, quei cons-eirusi,e queffe col/Jaiborazz'o•niche pe.rmettero.n/n'() f'i-nalmente di passare dalle di:Chiara– zìon,i uerbaU ad una positiua opera d't realizzazione. La C. S. Ugoberto Alfassio Grimaldi su Critica Socia/~ del 16 agosto, in un. l~ngo ar:tico!o d~I ti.t<?lo « Ant:reto– rica Europea » in.v~ta ad mtervenire « m una discus– sione sulle soluzioni concrete da dare al problema» dell'unità europea. Come socialisli federalisti (o fe– deralisti socialisti) non da oggi, accettare l'invito c,i par doveroso, chè troppa davvero è -la con_fusione dei discorsi e delle proposte a vuoto che si fanno in ·argom~n~o; e_ ha ragione_ Grimaldi di lanciare suoi strali contro la « retorica europea ». Senonchè a noi sembra che Grimaldi cada nello stesso errore e il suo artico'io (.per altro verso otti– mo) ha suscitato ,i,n noi quello stesso « consueto di– .spetto » ,che in lui ha provocato la lettura di un ar- ticolo di Michele Sa,ponaro (« Stati Uniti d'Europa», su l'Umanità del 4. giugno). (Non escludiamo affatto che arrivi ,po-i un terzo fe-de•ralista a dire lo stesso di questo nostro intervento, ma vedrem<? con qua!I argomenti. Parliamo intanto di quello di Grimaldi). Buono dunque l'avvio antiretorico, ma quando egli svolta e dice che dell'idea europea « sappiamo tutto, sappiamo troppo » allora c! semb~a che sbagli_ Do– po venti e più_ l!-nni di anti~uropeismo p_a lese • e lar: vato (e non d·1c1amo solo ·di· guello ~ascis~1.co. a_ssai pedestre in verità? o ,di quello na_zistLco, prn serio e per,ciò più deleterio? ~a an_ch_ed1 quello _che_era ed è co1itenuto m .ogm IInJ)er1ahsmo) che si discuta e ci si accalori su « lo s.pirilo europeo » ·e « !'Idea eu– ropea» anche con qualche oziosità oratoria e sulle rive di' un lago- (Grimaldi, chissà per,chè, ce l'ha con ~ Rencontres di Ginevra), non ci pare sia un gran male. O che non c'è poi la critica, anche la sua_ cri– tica, p·ronta a punger di spill_o i pallo_ncini _gonf1a_ti? Non ci parli dunque di sazietà di dis~orsi e scnUl sull'argomento. Al Grimaldi par proprio che c1 s:a davvero abbastanza « combustione» in Europ~ e_m • Italia perchè la gente scatti e corra, ~ome [m dice, alle armi? Ne siamo ben lontani e tutti saJ)piamo as: sai b.ene che se una combustione c'è, in Eur0,pa, e ancora quella nazionalistica, purtroppo! Per quel po' di -retorica che, specie da noi_ s'acco~pagna spesso aai,i «ideali» non si faccia un mucchio solo. d1 tutto q~el che si scrive, si pensa e anche si fa per l'idea eu– ropea. (L'articolo di Saponaro è forse rngenuo e, questo sì, JlOCO,politi~o; Saponaro non ."sa. tutto», non « sa troJ)po·» sull'idea europea, che_ e poi queUa dell'unità politica dei popoli del continente).

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