Critica Sociale - anno XXXIX - n. 17 - 1 settembre 1947

CRITICA SOCIALE 307 • Per il Convegno Nazionale del P. S. L. I. Tema. centrale: l'autonomia Socialista .Sta approssimandosi (e sorio imminenti o già in atto_ i raduni provinciali pr-eparatorii), il convegno nazionale del P.S.L.I., che' si terrà a Roma a metà settembre. Non si tratta di un'assemblea generale e sovrana del parti-to che abbia autorità, funzioni e por~ata di un co,ngresso naz:onale, benchè ne pre– pari_ la convoca~1one a non lunga scadenza, e pro– babilmente ancora en-!ro l'anno. Ma si tratta pur sem– J?re deHa più vasta e ra_ppresentativa assisé delle (orze nazionali del P.S.L.I. e dell'evento di maggiore 1 unportanza nella sua ancor breve esistenza. Esteriormente, esso segna la conclusione di una _fase ed il trapasso ad un'altra. Pone termine infatti allo stadio preliminare, -costitutivo, improvvisato e provvisorio, prevalentemente organizzativo, durante 11quale il P.S.L.I., tra il dramma psicologico, J.e po– lemiche, le avversità ed esitazioni, gli sbandamenti e le innumeri difficoltà pratiche di una scissione, s~ è dato corpo ed ha get):_a-to - al centro come alla periferia - le prime basi per la pro,pria esistenza. Oltre le deficienze, l-e titubanz-e, i veri- e propri er· rori ins-iti in ogni iniziale esperienza, questo stadfo era necessariamente contrass-egnato dal vizio di ori" gin-e di una carenza di democraticità. Da .un lato, gli organi ·d:irigenti (di-rezi'one, esecutivo, segreteria) traevano origine dalla loro spon!anea iniziativa crea– trice e suscitatrice e dalia volontaria assunzione di responsabilità direttive, ma non da una democratica designazione e selezione della «base» (ancora in fier,i e del tutt-o. potenziale). D'altro lato era inevi– tabile che ques!i organi (o talvolta loro singoli espo– nenti) espii.cassero, nella concretazione del partito e nella determinazione d-ei suoi- orientamenti, una. ini– z.iativa autoritar'Ìa dall'alto e da! centro, più idea'1- mente -interpretando. secondo un dover ess,eré, 1-efun– zioni ed i compi•ìi- del nnovo ,partito. che esprimendo democraticamente, secondo un r-eale essere, la vo– lontà e le determinazioni della « base ». Matura ora una nuova fase. in cui il lavoro di proselitismo e d'organizzazione non passa affatto in secondo piano, ma si varrà della maggior-e autorità e, soprattutto, della maggiore aderenza di organi direttivi ele!!i dalla «base» e di un indirizzo poJi.tico liberamente di– scusso e democrati.camente approvato. Solo col con– vegno romano il P-S.L.I., in osseqnio ai suoi prin– cipii di democrazia. si metterà in grado di espli– care politicamente una sua volontà collettiva, deter– minata - con consapevolezza e responsabilità - dai suoi stessi ade,renti. E'. quindi, passaggio da una fase pre_paratoria e provvisoria ad una fase di con– solida'mento -e di democvazia in atto, anche se un più ap.profoncfito d·ibat!ito e vaglio critico di pro– blemi dovrà essere rinv-iato al congresso nazionale. Ma non minore importanza avrà il convegno sotto un aspetto che si potrebbe considerare «interiore». Esso costituirà la prova, non già della forza (chè sa– rebbe prematuro per un partito ancora in espan– sione) e nemmeno della orqanizzaziorne (che è argo– mento da congresso), bensì della tempra, della ca– pacità politica e della ,chiarezza del P.S.,L.I. Cose che sono poi 1-epremesse e le condizioni della forza (non soltanto elettorale) di domani. E ciò in ispecie gato un .paese stanco e disil luso, ch e anche nei nostri confronti s-i mantiene_tra scetti.co , sospettoso -e per– plesso, aspettando a_ppn,µt o di ved erci alla p•rova, e ad una prova rivelatrice di un collettivo valore._ Il convegno di Roma ha da· dimostrare se l'atto di secessione che ha spezzato quel cronico e para– lizzatore equivoco a cui s'era ridotto il P.S.I.U.P. ha dato vita, al di sopra delle diversità d'opinione -e di personalità, ad una compa_gìne s1;1fficiE:ntemènte u.nitaria e coerente, che non sia ,passivo r1cettacolo di dissidenti o di inquieH. ma una fòrza vivifir,,it,i <l." ana sua anima, da.una suaJ visione socialista, da un~ wa concrteta volontà (chè, diversamente, anche_ il uuovo partito sarebbe uno schema vuoto, vam 1 0- quente e puramente .quantitativo). H~ da dimos_lr~re se questo spirito, superando· 1a fase mtelle!t1;1al1st1ca della critica polìtica, sia capac-e di tradursi _in f9rza Biblioteca Gino Bianco operosa. continuativa ed efficiente, atta ad affer– mare e concretare quell'azione socialista, la cui ,ca– renza non ci stanchiamo di denunciare corri-e esi– ziale, -non ·solo per 'la trasformazione del paese, ma per l'esistenza stessa della democrazia italiana. Ha da dimostrare se abbiamo saputo dar vita, nel mor– tificante irretimento dei conformismi, degli equivoci, dei ,compromessi, dei cedimenti e degli sbandamenti, ad un partito che abbia soprattutto d-eI coraggio. Co– raggio di assumere e mantenere, contro tutte 1-e av– versità, da qualunque parte provengano, posizioni chiare ed inequivoche; coraggio di sobbarcarsi all-e proprie responsabilità, senza esitazioni, senza subor– dinazioni, senza porre ogni, passo in funzione del calcolo .e-Jettorale; coraggio di -essere se stessi - e cioè un parl!i:to autenticamente so.cialista - senza timori di come il proprio .appello possa venire ac– colto. o· inter,pretato o persino irriso; coraggio di sviluppare la propria aiione con coerenza, conCTe– tezza e mordente; coraggio di spezzare (con la li– bera manifestazione di divergenti tesi, ,con esplicito dibattito, con contrasto d•: opinioni e di indirizzi, ma anche con spontanea assoluta devozione al par– tito, quali che siano le decisio ni) quel l'antinomia tra .un supino unanimismo, con passr.va e gregari– sti-ca accettazione deJle direttive det!ate dai diri– genti, e un caotico e frazionatore ,conflitto, con rot– tura d 1 i ogni possibile e leale collaborazione, che è ·il, peggior guaio e il più deleterio intoppo della r-i– sorgente democrazia italiana. Non dubitiamo che maturità, consapevolezza e ao– tod!isciplina dei compagni· dirigenti o delegati sa– ,pranno superare · questa prova. Il P.S.L.I. attesterà di essere e dii va1ere. E ciò sarà la più efficace smen– tita agli avversari -di destra e di ... sinistra (?),, ,coa– lizzati per svalu!arcii, pronti ad intonare l'epicedio . del P.S.L.I., a conclamarlo straziato da insanabili contrasti di tendenze, a proclamarne a priori l'inef– ficienza, la sterilità. salvo poi sollecitarlo a far que– sto o a far quello o addirittura decretare che esso dem~ sostenere questo -ed avversare quello. Non sono pochi, l'è liev_i, nè agevoli - nè tutti piacevoli - i problemi ,che il convegno di Roma ha da affrontare. Anche se la redazione ed approvazione di una vera e propria carta Ji)rogrammatica - per cui il Centro Stud-i. per il piano socialista ha elaborato vasto materiale - sembra argomento da congre~so. è p'ur necessario che il ,convegnc;i di settembre im– posti l'indirizzo programmatico del partilo, sia pure limitando1,i a fissare aLcuni fondamentali punti fermi con carattere orientativo. E' necessario ,che il convegno delinei la concreta azione, non esclusivamente parJamentare, -che il ,par– tito deve esplicare prossimamente e concretamente e precisi la posizione che esso intende assumere nello schieramento politico italiano e per il conseguimento di quali obbiettivi. E'. necessario che il convegno imposti i •caratteri dell'opposizione che, nella Cos!Jtuent-e, e più ancora neJJ Paese, deve improntar-e il nostro partito, e de– termini senza equivoci -e con fermezza i presupposti e -Je ,condizioni per una nostra eventuale partecipa– zione al governo. E ciò con la •consapevolezza che, s-e ,per i partiti socialisti è venuta meno la ragione di una aprioristica e preconcetta opposizione a tutti i costi ed in ogni circostanza. tuttavia la parteci– pazione al governo, in nessun .caso giustificata dalle speranze neJie taumaturgiche capacità di competenti o di tecnici, è ammissibile _per dei socialisti solo quando vi sia la possibilità di esplicare un'azione concreta per !a difesa e l'incremento della classe lavoratri.ce , ma condurrebbe solo ad assumere una infeconda e perkolosa responsabilità, verso la classe e verso il' partito, se fosse occasione a infiltra~ioni o accostamenti borghesi e conservatori da cm. s~– rebbero ·inevitabilmente svalutate le forze e le 1sll– tuzioni democratiche.

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