Critica Sociale - anno XXXIX - n. 15-16 - 1-16 agosto 1947

CRITICA. SOCIALE 289 libera dalla ingerenza statale. Il mutamento de'l •ruolo dello Stato nell'economia, Io sviluppo ,del•la tecnica le rivoluzioni industriali e pol-itkhe dei sec. XIX ~ XX hanno· determinato un mutamento dei rapporti della classe ape-raia con ·lo Stato e con la nazione ·e dei ;valori della st<essa umanità,. Il mondo circostante si e mutato e così pure la si– tuazione, i m etodi d'az ione e la configurazione stessa delie masse ' lavoratri.ci. . .. Questo è i] tempo, per i seguaci del socialismo de· mocratico, non già di festeggiare Marx, retoricamen– te, come lo scopritore di leggi eterne di natura nel campo dell'economia, ma di, chiamarlo in •aiuto ca· m~ iJ. ,più ~ande i_mpostatore e risolùtore di proble– mi. Il marx1smo vivente non dev'essere per noi una esoterica ed ·ermetica do.Urina, e tanto meno una me– ra propaganda. Esso deve trovare. il suo fondamento sol'O attravers·o l'anaUsi• .della nuova configurazione delle classi e- del mutare dei ra,p,porti di proprietà e di sfruttamento. Suo compito è lo studio dei nuovi presupposti sociali e del nuovo confluire neJ.la lotta di, una classe lavoratrice. Esso è uno strumeJi).to di difesa contro le tendenze all'immiserimento che sono insite nel c;apita1ismo ed uno strumento ·per la co– struzione della nuova struttura· socialista. · Il marxismo è un metodo insostituibil~ neBa -lotta per la lii;>erazione degli uomini che lavorano. Ma .es– so non ha la pretesa di essere un metodo monopoli– stico. In questo s,enso sarebbe aF1timarxistico consi– derare- il marxismo come l'esclusiv-istico motivo e l'unico metodo di conosèenza per. il' socialismo. Il contri•buto storico di Ca-rio Marx è così grande e-d il suo retaggio spirituale è così cospicuo che il mar– xismo non ha -alcuna necessità di avanzare la prete· sa totalitaria di abbracciare tutto il mondo spirituale. L'altro tedesco è Karl Renner, presidente della Re~ pubblica Austriaca, H quale, in un suo artiicç,Io « L'uno o l'altro marxismo?» (oocid;;,i:Ltà.Ieed orientale), dà un'interpretazione rela-tivistica, e cautamente còncil;a– tiva, che pur merita attenzione. Ne riferjamo alcuni passi: ' Ogni paese ha il suo marxismo. Secondo Marx so· no le condizio ni econ omiche che determinano le so~ vrastrutture , politi.eh~ ed ideologiche della società. Io aggiungerei: ogni paese poggia sulle basi econo– miche che gli sono ·pàrticoJ.ari; di conseguenza il pro– letariato di ciascun paese. qualunque siano J.e con– clusioni cui potrebbero portarlo gli e'sperti del mar– xismo nell'esegesi delle o,pere del Maestro, prenderà un aspetto particolare e differenziato da quello di altri paesi,, sia nella dottrina sia nell'azion,e. Racco– manderei dunque ai !pilitanti del movimento ape· raia: « Una volta che abbiate assimilato Carlo Mar~. analizzate le particolari proprietà deJl,'economia d,el vostro pa,ese, invece ,di ·ripetere ,contiinuamente le citazioni •del vostro Maestro, divenute quasi degli slo· gans. Solo, così ,potrete saiggiame nte c onsigliare l,e vo– stre masse lavoratrici a~ ess_ere JJ.iù cau_te nei, giu~i.– zi sul movimento operaio d1 altri paesi »... E qum– di del tutto falso raziocinare intorno a degli « ismi » sui quali tanlo volentieri si polemizza (leninismo, ri– 'formismo ecc.). Nell'un caso come neU'altro si fa del marxi-sm~ ma un marxi,smo sperimentato con un dif– ferente m;teriale e che perciò dà opposti risultati. Ogni epoca ha il suo marxismo ... Il capi.taHsta. tipo che è alla base della analisi di Ma-rx è 1'1mprenditore prjvato che scegli•e, .sul mel'.c!1to del ,lavar~, dov_e do– minano la libertà e J/eguaghanza, 1 opera1.o pnvato, per porta-rio nella sua offici!),a, in _ques_to~nferno del· la schiavitài moderna. In hnea d1 pr111cip10, questo schema può essere giusto in tu~ti i tempi, i:na,. prati· camente esso è oggi un'eccezione. Il cap1ta!Ista. o meglio, .~no dei, suoi agenti, .:,i rivolge ~ll'?peraiçi pe~ mezzo deWintermediario di un qualsi_as1 ufficio d1 collocamento; .l'operaio non firma un libero cont-:at· to, ma accetta un regolamento del ~avaro, fissato aal: la legge o da un con.tratto collettivo e s_ottòmette 1 suo.i -reclami ai 1probiviri o ad ,altri, organi ec~. Tutte queste istituzioni non erano ancora conosc1~1te da Marx, •benchè egJ.i le i.ntuisse, senza l?otere, evidente· mente, pr.ev, ederne le ,consegu_enze u'lt1m~, •come qu~l– la, ad es., che una istituzione - l'lJffic1çi Internaz!o– nale del Lavoro - potess,e abbracciar~ :1 I!),Ondo.111: tera e intérvenire , persi.no sulle cond1z1om salanalJ B1bl 11\J □ Idi ll.,;0 della mano d'opera coloniale. I rapporti « capitali– sta ·operaio» sono oggi profondamente di.versi da quelli del 1867. Il capitalista privato ha ormai cessa· to di avere una fun.zione decisiva nella vita economi– ca. Marx ha appena intravisto il còmpito grandioso dei carteHi, dei t·ruJsts e delle banche, còmpito ,che regola tutto, che schiaccia il capitale privato, ab– bracciando interi territori nazionali, dominando lo Stato e la società: e non dà· loro il ,peso specifico che loro compete nel capitalismo moderno. La lotta del lavo'ro ,contro j,J caipitale:, allo stato attuale del!'e– voluzio,ne soci,a:I,e, sarebbe una .f.arsa se si limitasse alle vertenze tra l'operaio e l'imprenditore privato. La lotta con.tra il gigante « capitale» ·n'on può esse– re condotta che dalla forza unita, politica ed econo– mica, deHa classe operaia: ciò che significa che la lotta è condotta piuttosto sul piano· politico che s.ti quello economico ... IMa più ancora che dalle categorie di. spazio e di tempo, il movimento operaio si trova ad essere diffe– re.nziato dal suo atteggiamento nei confronti dello Stato. Sinchè il movimento è giovane, esso si, tiene comple tamente ,fuori dello Stato. L'operai.o è unica-· men.te suddito, lo Stato è unicamente oppresso•re. Ed è pr oprio questa situazione che spiega i fini c'he si, proposero gl,i operai. di quel tempo: bisogna rave· . sciare e soyprimere lo Stato. Ma dopo un secolo, tutto ciò si è modificato com– pletamente. Imperatori,, Zar e Sultani sono spariti nei paesi occidentali, i sudditi degli, Stati assolutisti sono diventati cittadini, ·di ·repubbliche democrati– che che usufruiscono, in teoria, di eguali diritti, e– Jettori che beneficiano ,del suffragio universale. E' già molto, ma non è ancora abbastanza. Il proletariato cittadino si trova aH'inizio a con– trastare con H suo Stato; per parecchio tempo esso esita, non sapendo· se deve ·rovesciare lo Stato o cer· care di servirsene. Da qui la •controversia di, 50 an– ni fa: b.i.sogna respingere le leggi sociali, perchè es· se mitigano la lotta di èlasse. Presto però ci si con· tenta di proteste v.erbali e, a poco a poco, si .recla– mano leggi difonsive e si finisce anchè con l'imp-e· gnarsi a svilup,pa·rle sistematicamente. Passo passo s'impara a porre lo Stato al proprio servizio ... Ci si accorge che, se il bilancio è destinato in parte alle funzio'ni dello Stato come « dominatore» ·per l'al– tra rparte ess·o è des.tinato -a:lle,funzioni dello Stato i.n quanto <~protettore» dei deboli. Infine si scopre anche che lo St.ato, con tutto iJ. suo apparato, è un comodo mezzo ,pe.r togliere ,ai ,pri<vatii tr1.1JSts, i cartel– li, le grandi industrie-chiave e socializzarli. Sposta– mento ideologico di 180 gradi l La « opposizione bor– ghese» (la classe dirigente all'opposizione, fenome– no un tempo inconcepibile!) si ·ribella vivacemente cont·ro lo « statismo », contro la éonquistà del pote· re dello Stato da ,parte dei vecchi nemici de·llo Sta-· to.. · · Spero che ,quanfo ho esposto sia sufficien-te a di· mostrare che è veramente tempo di. finirla con le di– spute di scuòle e di tendenze e di 'ispirarsi a questa massima: agite secondo il tempo, iJ luogo e le circo– stanze, senza condannare ,coloro· che sono obb!i,gati a costruire su basi diverse. Se si vuole fondare una scuola ad ogni costo, che questa sia la scuola dell'at– tivismo dell'intervento attivo n-ello sviluppo dei fat– ti basa~dosi. sull'esperienza e non su ricette dogma'.. ti~he. Un <>radodi esperienza realistica è, per il mo– vimento, ;iù prezioso di un libro di sapere mecca· •nico. Se guardate sotto questo punto di vista l'evoluzio– ne ,d.i'que•sti ultimi cent'ànni, airriverete a q_uesta ,con· elusione: il socialismo è entrato nel pen_odo dell_e realizzazioni; esso è sulla strada di ra_gg1unge_r~Il proprio fine. Dappertutt_o gli op_erai ce'.cano d1 im– padronirsi dello Stato, 1n alcum luoghi se ne ~ono gi'à impadroniti, hanno imparato a servirse_ne, npor– tandone notevoli successi. Dove non è ])ossibfle _eser– citare da soli il ,potere, si tratta diopart~c1apa1:v1, ·d1_am· ministrare. e di non restarne mai al dJ. fuori. Non de– ve stupire che il capitalismo riuni~ca da oguì. parte le sue energie per impedire c<?n l'Jn_ganno o con_ la forza ciò che non è capace di 1mped1re con me_zz1e· conomici od ideologici... Ma la classe lavoratrice stessa ha su_bito _una pro· fonda metamorfosi. L'immagine stereotipa_ d1 un pro_– letaria~o omogen_eo ed uniformemente schiavo non e

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