Critica Sociale - anno XXXIX - n. 10 - 16 maggio 1947

CRITICA.SOCIALE 173 Il problema militare III. • Qua4ri permanenti effettivi Conforme al vecchio adagio, sempre verissimo: e tali ·sono le ·truppe quali sono gli ufficiali>, non vi è dubbio che qualsivoglia, specie di organÌZ'za– zione militare vale in ragione direttlf del valore dei suoi capi. Questa realtà inoppugnabile ha 0fferto il destro agli alti Comandi di non tollerare critica alcuna, in quanto si cerca dì confondere comando ed esercito, di modo che chiunque si attenti a met– tere in evidenza le deficienze del Comando viene senz'altro accusato di vilipendere l'esercito, e con esso naturalmente tutta la Nazione. E~ un procedJ– mento molto comodo per sopprimere il diritto di .cri.tica. Occorre perciò prelìmi~ai-mente sgombrare il campo da te_ntativi del genere. · Reclutamento e privilegi degli ufficiali di S. M. L'esercito italiano, fortunato o sfortunato, vitto– ·rioso o sconfitto, è sempre stato indubblamente uno dei migliori del mondo, perchè i combattenti (in– tendiamoci bene: in questa parola si vogliono ~om– prendere tutti indistintamente gli appartenenti alle forze armate, dal generalissimo all'ultimo soldato) sono elementi di primissimo ordine: sobri, pazienti, valorosis~imi e che spingono la loro, resistenza fino al sacrificio senza farlo mai pesare in alcun modo. Materia prima, quindi, superiore ad ogni elogio e ' capace di reggere a qualsiasi confronto. Ma disgraziatamente, fin da quando l'esercito pie– montese divenne esercito italiano, vi è stata una deficienza evidentissima nel Con:iando, perchè il me– todo di reclutamento degÌi uffici_ali di Stato Mag– giore, che sono stati i soli ai quali si è consentito l'accesso ag.i alti gradi, è sta!o completamente er– rato ed ha contribuito a costit uire, nell'interno stesso dell'esercito terrestre, una cas.ta chiusa, non •solo avuisa dal Paese, ma, quello che è peggfo, estra– niata e talvolta perfino contrapposta- alla grande magg:oranza degli ufficiali effettivi dei reparti, che sono i veri comandanti delle truppe. I difetti principali di questa organizzazione del . Comando si debbono ricercare nella differenza di cultura fra gli ufficiali. Noi ab~iamo _divers_i isti:· tuti militari, distinti per 1e var~e armi. I g1ovam che escono da detti htituti hanno una cultura me– dia wspecifica per ogni arma, di modo che ~i veri– fica la necessità, Ìfi preparare i ~omandanti di gr~do più elevato in un istitu:o supenore che completi le loro cognizioni tecniche e li renda idonei al co– mando delle varie armi, ed anche al coordina.mento di esse e di tutti i servizi, complessi e molteplici, di un grande esercito. Questo Istituto è l'Istitut(! superiore di guerra di Torino. Ne_ cons~g'!e che gll ufficiali in possesso del brevetto di tale ist:tuto sono stati considerati superiori a lutti. gli altri. e, dal punto di vista culturale, tale apprezzamento risponde a verità. Senonchè, si sono portate le cose alle ultime con– seguenze e cioè solamente ga uMiciali di Stato Mag– g:ore, m~niti, in quanto tali, del brevetto dell'Isti: tuto Superiore di guerra hanno potuto accedere. agll afti comandi. Una siffatta situazione ha determ1_nato il costituirsi, fra tali ufficiali, di una conven~icol_a preoccupata principalmente di salvaguardare _1 p_n: vilegi di carriera e in seno alla quale le nvahta sono divenute la regola, con tutte le. conse~enz_e di compromessi reciproci, che hanno, m talum ~asi! perfino portato alla c_reazioi:ie di raggruppamenti f:!1 forze non occorrentJ tecmcamente, per acconten– tare Tizio o placare Càio. Con ciò ~on s_i V?gliono accusare i singoli, si vuole denunciar~ 11 s1ste11:1a, Anche per gli ufficiali di Stato. M~g_giore vale in– fatti la ma'ssima « Senatores bom vzrz », con quello che segue. · • · · 1 · Que-ta situazione non è nuova, l?er~he. risa e, ri- petiamo, alla unificaiione dell'esercit? itl!hano, dop? il 1860. In pochi organfami come m quello m1h– tare. la tradizione pesa infatti con tutte le sue con- seguenze. . Necessitd di riformare z'l sistema di preparazione e di reclutamento degli ufficiali. E' perciò che io non condivido affatto la critica , a ~IIIU Dlé::Hl(.;U oggi corrente (che talum hanno interesse ad accre– ditare), ,e cioè che !a colpa di quanto è accaduto ne,! campo militare sia'<la imputarsi al fascismo. La colpa è del sistema. Lo Stato Maggiore non ha sa– botato, ha falto quello che sapeva e poteva fare, e i risultati non potevano essere diversi. D!altra parte, in tutte le guerre, dal 1866 in poi, si sono manifestati i medesimi difetti, imputabili lutti al si– stema di reclutamen'to e di funzionamento dell'alto Comando dell'esercito. Nel I conflitto 1915-18 la im– preparazione era all'ipizio ancor minore, se possi– bile, di quella, pressochè nulla, del 1940 e la con– dotta tattica della truppa è stata per parecchio tempo vincolata alla famigerata libretta dell'attacco frontale, nota a tutti i combattenti del Carso. Il male perciò è più grave e più antico di quanto molti ritengono, e perciò il. rimedio deve essere ra– .dicale, se si vuole evitare che sotto altre forme continui a manifestarsi: Tale rimedio consiste nella unificazione spirituale e culturale dei quadri per- manenti. •. li reclutamento di tali quadri deve essere unico e la cultura di tutti indistintamente gli ufficiali effet– tivi deve essere portata al più alto livello possibile. In numero ristretto, ma sufficiente ai bisogni de~la istruzione del contingente ed a quelli della organ1z- ' zazione per la mobilitazione. gli ufficiali permanenti devono, sapere tenere ugualmente il comando di re– parto e !'.ufficio di un comando. La unificazione spi– rituale e dottrinale dei quadri permanenti è perciò, ripeto, un provvedimento di basilare importanza, chi:, rivo'luzionando completamente un sistema sorpassato e che da quasi un secolo pesa sulla nostra organiz– zazione militare terrestre, paralizzandola·, deve otte– nersi a qualsiasi costo, e nel più breve tempo possi– bile, Io sono perciò, de'! parere che devono essere aboliti tutti gli istituti militaq di reclula!flento, ~d anche l'istituto di perfezionamento di Tonno. I gio– vani che desiderano divenire ufficiali permanenti effettiv.i oltre ad essere muniti dei titoli di studio necessa;i ('limiterei il reclutamento ai diplomati dei licei classico e scientifico); debbono anzitutto presta– re il normale servizio di leva presso i centri di ad– destramento dei quali parlerò in un prossimo ar– ticolo. Si d~ve imparare ad obbedire per saper co– mandare. Dopo tale periodo di servizio, e previo c?n_corso per esami, i giovani debbono essere a~mess~. m un unico ist.ituto di rec:utamento, che, a mio avviso, do– vrebbe essere istitu:to presso una delle principali Università della Repubblica. Opportuni provvedimen– ti di carattere disciplinare potranno togliere gli in– convenienti della libertà studentesca, alcune espres: sioni della quale non sono ammissibili per giovam destinati alla carriera militare. Gli insegnamenti di carattere strettamente tecnic.o dovranno essere opportunamente completati con quern, di caraU~r~, ~enerale _e i:iarticolare (per. le va– rie armi e spec1ahta). che s1 riterranno adatti e ne– cessari. Tra gli insegnamenti di c~ratter_e. generale dovranno essere quelli della ec.onomia_ pohhca ~ de~– la scienza della finanza. Questa speciale facolta !Ili– Jitare avrà i necessari poligoni, campi di esercita– zione ecc. e disporrà di uno speciale reparto per– manente tratto dall'aliquota fissa di cui in appresso parlerò. 'Questo corso _unive_r~it~rio a_vrà la d~rata di quattro anni, durante 1 qual~ 1 giova~i. studenti avr:in– no H crrado di sergente allievo ufficiale. Al termme del co~so il giovane sarà, laureato col titolo di dot: tore in, scienze militari e:·con il grado gerar~hi_co _d1 tenente effettivo. Immediatamente .dopo sar:~ mv1a– to a spese dello Stato, in una Nazione stramera eu– rdpea, americana o asiatica, 1;rer la durata d! 1;1noo due anni (a seconda dei casi), allo scopo d1 1mi:ia– rare perfettamente una lingua estera e con. il prec1s_o incarico di studiare le istituzioni_ econom1ch_e,. p~ll– tiche e militari del paese presso 11quale sara mvia– to · il tutto s'otto la guida dell'addetto militare delfa reÌativa ambasciata. L'avanzamento fino al grado di capitano i!'}cluso, avrà luogo per m~tà a scelta e per metà ad anzianità: Per i gradi di ufficiale superi.ore. ~arà per _due_ti:rz! a scelta e per un terzo ad anziamta; per gh uff1~ial! generali e.s~lusivami:nti: a scelta. ~ .c'?mandanh d1 grandi umta,, a col!\mciare dalla Div1s10n~, s~rai:i~o nominati dal Consiglio della difesa. Per 11 giudizio

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