Critica Sociale - anno XXXIX - n. 10 - 16 maggio 1947

CRITfCA SOCIALE 183 traverso un maggior prelievo da parte dei Ia~ora· to:ri, ne· aveva co~e presagito l'à scomparsa. Entram· · bi a".evano reagito •contro l'individualismo borghe– -se, dimostrando quale dispersione di forze e di ric– !Jhezze esso comporta. Furono chiamati « utopisti ,;, m q~a~to fecero a~pe)lo più aJla generosità delle .class! ricche che all az10ne autonoma delle moltitu– dhli lavoratrici. Ma ciò è da attribuhsi al fatte· che la società •capitalistica era soltanto all'inizio del suo del? ed essi non potevano quindi logicamente in– dovmarne le linee di sviluppo e ne intravidero la trasformaz-ione solo attrav-erso nortne astratte di eti– ca e di dfoltto. Questo mostra, per usare le parole 'di F. Engels, che all'immaturità délla produzione · ea– pitalistica e· delle classi corrisponde l'immaturità <!elle teorie. . ( . ' . . Però il pensiero di Fourier, spogliato dell'ermeti– smo di •certe. sue formu!e, si avvicina assai ad alcu– nè concezioni della sociologia marxistica. Infatti un osservatore attento vi ritrova il presentimento di una teoria dialettica 'della società e deil'univers0, la cori– eezione di una libertà! ;politica non disgiunta dall~ istanze della giustizia -economica, •.!'intuizione delle contraddizioni del capitàlismo e del'l'avvénto di' una società senza ·,classi. Tutto questo spiega' la vitalità: della ·scuola « fourierista .,,- ,è la persistenza d'ella ·sua efficacia -anche dopo la .scomparsa. del fondatore. Se Carlo Fou,rier non fu « il Cristoforo Colombo del mondo socia1e e H rivelatore della legge dei d:esfini ùniversali », come disse V. co·nsiderant accanto aJ.la sua bara. 'fu certo « un uomo di ammire'vo'e genio», come: ebbe a scrivere, più tardi, un altro grande s0- eialista f.rancese: Giovanni J aurès. C1v1s E -COMMENTI della stampa italiana. ed estera LA CRISI FRANCESE. La crisi francese ha talmente occupato, durante H suo svolt:;– gif;nento, la stampa di tutto il mondo, che non è p'ossibile qui dare un sunto delle varie opinioni, Vedim.,no solo qualche co&.- ménto, In Franc!a, mentre la cr.isi si svolgeva, aspra fu la pole– mica fra comunisti e soci11I;&ti. Aspra, yiolenta, spesso con– fondente a bella posta i fatti, da parte .aon solo della « Hu– manité » ma di tutta IO/ stampa cC01unist,ggiante. Basti un esempio, Frane Tireur del 4, maggio scriveva: '« PrÒcladlare la necessità del blocco dei salari per evitare \J r:alzo dei pDez.. .zi non è, qualunque cosa se ne possa pensare, far.e atto di coraggio». Al che il Pòpulaire ribatteva: « Nessuno ha pro– clamato la necessità del blocco dei salar) per evitare il rial– zo de1 prezzj, ma per peunettere il 1·ibass,o dei prezzi,. per .la riduzione del margini di beneficio"· Qu11nto all'obbiettività dei comunisti citiamo un· ccmmento dj Maurice Schumann su L'Aube. Jacques Ducios, scrive lo SchUl!l1ann, « ha sviluppato davanti all!_l Assemble,a la famosa dottrina di Lenin, seLondo la quale il ccrnun:smo non deve mai lasciare ni-ente e nessuno &Ila sua s:nistra. Una rivendi- ..cazione sembra iU.egitti:.Ua in una data circostanza? Il voto dei cred~ti •mil.. tari sembra 0 pportuno ed anche necessario in un detenminato momento? Poco importa, Si sosterrà questa rivendicazione domanj, dopo averla I combattuta aspr11mente iet"i, si rif~uterà il vo 1 to dei cred~ti militari al po– meriggio del )~ gennaio dopo aver)o accordato, ne.la notte di San Silvestro, per la ragione sufficiente che, se si agisse o votasse div.ersamente, si corrèrebbe il rischio di essere sor– passati a sinistra >! Sulla tattica ccmunjsta è interessante un commento di Com– bat. e Otto gioDni fa il partito ·co,nunista respingeva o atte~ ouava le domande operaie, Non sembra dunque che si tratti di una sce:ta deliberata del IIJ)otivo di crisi, che si sia pre– ferita, come motivo cruciale, la questione ~el rialzo dei salari a quella del Madagascar o deÌl'lndocina. Il brusco rivolgi– mento è stato provocato da due avvenimenti : lo scacco snbito dalla ·c.G.T, alle eiezfoni alla Sicurezza Sociale (essa perde la r.naggioranza assoluta nei cons;gli di amministrazione), e lo sciopero dell'e offici,ne Renau'lt. TNDendo 'di perdere le lo– ro truppe, furiosi del van1aggio c~e trarrebbero le minor~n– ze sindacali dalla moderazione della C.G.T., i comunisti han– no subordinato le loro preoccupazioni di governo ai bisogni della propaganda :o, Btbl1oteca l:Jl.flo Bianco Fra i commenti americani, citiamo quello del New Yorlt Times (5 maggio) il quale scrive che e la crisi francese deve essere esaminati\ su uri. _piano :internazionale» in quanto l'o– stilità dei co•nunisti' è stata provocata dalla tendenza mostra– ta dal Ministro degli Esteri francese a Mosca di affiancarsi alle potenz., occidentaIÌ, e dalle lntenziÒni di Trnman di com– battere i-l cren~ni[4fuo . Dei giornali britannici, il Daily · Telegraph del 6 maggio os– serva ..... che « ìI problema economico è per -H momellt 0 il •più importante 1n Francia» e, poichè « manca l'accordo sulla p·oJitica . econolitica, le decisionj' per r :6.ID- andal"e la soluzione del prob:ema sono assqlutamente futili ». « Ad ogni modo, conclude i.I giornale, l'esperimento di un gOverno di coalizione è stato prezAso, poichè ha dato alla Francia un .periodo di r'e-· spiro durante il quale i tentativi di Léon Blum per ridurre I prezzi hanno avuto qu8.lche successo ». Della stampa italiana merita di essere citato l'atteggi,amen– to dell'Avanti, il quale, no~ diversamente dall'Unità, si è sfogato. à tacciare ~ i Blum .e i Ramadier » di uomin'i di ·d-e– str8., guardandosi bene, invéce, dal fare la p;ù piccola cri– tica all'atteggi~mento ·dei compagni comunisti francesi. E do– "\'endo citare J. g;udiZi della stampa francese, non il Popu 1:.. laire ha citato, ma il Frane Tireur, unà -specie di « Milano sera :o francese ,(vedi -articolo di· Lemmi sull'Avanti l del 9 maggio). · ' COMMENTI ALL:XNTERVISTA STALIN-STASSEN. Coi:n,e è noto, Stalin, concèdiendo' l'intervista a;Harold 1 Stas– sen, candidato del partito repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti, ha mostrato il desiderio di g;ungerc ad un ac-r ,cordo con .le P'?~enze . occidentali. I giornali americani hanno var.iaim.ente interpretato queste buone i-ntenzioni. Il New York Times scrive:,« F,;no a q~ando pri;ncipii ~ome quelli ore. i~ atto guideranno la condotta politica russa,' non potremo far~ altro che proseguire nel,la politica delineata dai presidente Truman: aiutare le n'1z... onì libere perchè a.rre-stino· un'ulte,.,. riore :espan&ione russo-cc .. :nunista_ M;;:i .se la Russia si deciderà a sosttnere con i fatti le belle. parole dell'intervist11 Stalin-Stasa sen,., essa troverà il nostro Paese semp.re propto ad offrir!~ la più pronta e completa collaborazione». Il New York Herald Tribune scrive: « Benchè sembri che StaUn -negli ult'mi ~empi stia sempre più lasciando la cura dei .particolari della diplomazia e del gover.no ai snoi subo.r– dinati, non vi è ragione di dubitare nè del fatto che egli è al corrente di· quanto acpade, nè della sincerità del suo des:i.,. derio d,. co.laborazione. Ma la sçoraggiante coi;iclusione è che · egli spera ed esige ..f.uttora che sia l'Occidente a realizzare col tempo t,utte lç concessioni per la ,cÒllaboraz-ione». ' :n Ballimore Sun, più equilibrato, scrive: « Quando Mar– shall, durante la sui visita a Mosc8, ebbe un abboccamento con il Maresciallo Stalin, questi-, con tono MUiche-vole e con– cili~nte, gl;. consigliò di pazientare. E' un buon consigUo. Dob:. biamo essere pazienti nel cercare di arrivare( ad un accordo con i russi. Ma una politica dj pazienza non ·esclude la for– mulazione di p;ani di azione, in attesa dj raggiungere un accordo' con i russi. E'• questa la posizione assai saggia S\l cui il -ministro Marshall si 11 è ora ritiratQ. E' djfficile ere_ dere che essa non avrà i suoi effetti su1l'uomo - geniale ed elast...co che Stassen lÌa interv'istato al Cr&-nlino "· In genera~e plù pessimistico è il t~o della stampa britan– nica. Il N ,e.ws Chronicle osserv~ che i sentimenti del Genera– l;ssimo dovrebbero essere riflessi anche dalla stampa russa e daHe tr~~issioni di Radio Mosca, Infatti « 1., azioni parlan11 con -maggiore eloquenza delle parole e finora la Russia ha r.;.fiutato di prestare il suo aiuto o la sua collaborazione in sena" a qualsiasi Ente internazionale». li Daily Mail aff.erma recisa,:nente che 1:nolti leggeranno le parole di Stalin con assoluta indifferenza, poichè « già l'anno scorso 'Cgli ebbe a farè dic.hiarazioni sh!Ilili che ,poi il modo di agire dei suOl subordina~i ha rese- senza valore.,». p, ga. ' PIANI E CR:ITICHE. GJà fin dall'altro dopo guerra, i socialisti belgi erano r:corsi all'idea di un Piano di lavoro (1.), come ad « un com– plesso coerente di provved.<nenti per consentire ~Ila collet– tività di prendere in mano le principali leve di comando · dell'atlj.vità economica e servirsene per riassorbire - Ja di– soccupazione e accres~ere il benessere delle masse >. Che cosa è un Piano? Lo spiega il volume belga al quale att.ng: a'mo. «_Un piano è J>iù dJ. un programma, per quel (1) l,'e:r;ecution du Pian da lravail par le Bureau d'èt'udq aociale•; pp. il35; Anversa, 1935.

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