Critica Sociale - anno XXXIX - n. 6 - 16 marzo 1947

CRITICA SOCIALE 91 L' autonolllia dell'Alto Adige in un discorso di Gigino Battisti Gli acco~di De Gasperi-Grueber -sono stati variamente in– terpretati per quello che .riguarda l'assetto da dare alla re– gione al sud del Brennero. Una corrente pensa che essi, deb– bano attuarsi con la' formazione di un'unica regione (dotata di larga autonoffiia, co:ne quella data alla Valle d'Aosta e quella· che si intende di dare alla Sicilia), la quale cor,n– prenda Trentino ed Alto Adige; altri invece ritengono che le due provincie debbano rimaner se.Parate, dandosi all'Alto A– dige una più larga autonomia, che soddisfi tutte le esigenze econocn:che. culturaii -e di ordinamento amministrativo deg.li allogeni di lingua tedesca, ehe formano la maggioranza di 1 que-lla popolazione, ,mentre il Trent1no dovrebbe avere lo stes– so grado di autonomia che V,errà data alla grande maggio– ranza delle regioni italiane. La prima tesi ebbe i p1 1 imi fautori n~i democ'ristlani, i qua– li hanno la certezza di avere per lungo ta'11po una forte pre– valenza in quella regione e pensano di poter trarre da una larga autono:nia di~ essa il aiezzo di· rafforzare la loro po– sizione politica, con effetti che potrebbero faci~.;nente esten– dersi anche fuori della regione. Insieme coi democristiani si mostrano però favorevoli a questa interpretazione e applica– zione degli accordi De Gasperi - Grueber altre correnti, anche notevolmente di.verse, di pensiero politico; anzi, in un con– ~egno tenuto recentooiente a Trento, .con intervento di rappre– sentanti di quasi tutti i partiti di sinistra, è stato approvato alla unanimità un ordine del giorno presentato dal repub– blicano dott. Disertori, favorevole alla riunione del Trentino e dell'Alto Adige in, un unico ente regionale, dotato di larga autonocnia A questa stessa tesi aderisce anche il compagno Sarteschi, 'nel secondo dei suoi articoli sulla queS1ione altoate– sina da noi pubblicati:. Sòno Jnvece favorevoli all'altra tesi i nostri compagni di lingua tedesca e gli aderenti alla Sud-Tiroler Volkspartei, i quali vogliono naturalmente garantirsi una più sicura autono– mia e un più. sicuro rispetto dei loro diritti di minoranza et– nica • linguistica; e sono favorevoli anche alcuni valorosi eo:nbattenti nelle file dei partiti den1ocratici trentini, i quali ritengono che questo sia il miglior modo per assicurare il soddisfacimen.to delle esigenze delle popolazioni delle due re– gioni e per eliminare molte ragioni di possibili attriti tra loro. in modo da condurle gradat~mente ad una sincera cordialità fii rapporti. · Alla stessa conclusione era giunto, dopo un lungo ,e medita– to esame della situazione, ·ratto non solo a tavolino, ma visi– tando le due regioni e ascoltando le voci degli interess1'ti, an– ehe il nostro Gigino Battisti, il quale aveva già, poco tempo prima della sua tragica fine, redatto il testo del discorSo che si proponeva di pronunziave alla Costituente quando fosse ve-– nuto in discussione il proble,cnµ. dell'Alto Adige. Di questo di– scorso, che egH aveva voluto redigere te.mpestivwmente per po– ter sottoporlo all'esr .. :ne -di alcuni co-:npagni, noi pubblicJ:iia– ]llO qt1i il testo che esce contemporaneamente anche sulle co– lonne di « Eur~pa Socialista>, la rivista .settimanale dirett~ delle spese militari, per il richiamo sotto le armi di tanti giovani, così sottratti al lavoro produttivo, per l'alterazione che· subiscono le correnti del traffico e l'imp.iego delle forze destinate alla produzione, che and e esse escono profondamente turbate dalla pro– cella deJ.la guerra, che pur non le ha colpite diret– t,·r.Nnte. E' lecito sperare che, consci di questo loro ir:te1esse, i piccoli Stati, tra cui vogliamo porre,. mag– g10re d: tutti, anche l'Italia, sentano il bisogno di s.tringusi, di prendere accordi, vincendo· i contrasti di piccoli e meschini (anche se sembrano grandi) inten.ssi e trovando in questa· loro unione la forza per emanciparsi da ogni sudditanza verso la politica economica dei grandi Stati, per avviare l'Europa verso una costituzione federalistica. Solo da queste forze interessate alla pace, potrà venire I;, salvezza della civiltà e dell'uman'ità. U. G.·M. BibliotecaGino Bianco • ~al co..'Dpagno Silorie. Vogliamo con questa pubblicazione ri- chiamare l'allenta considerazione dei rappresentanti nostri al– la Costituente sul delicatis~imo e import~nte problema. LA C. S. Sugli accordi italo-austriaci per l'Alto Adige mi im– pegna a parlare così la mia rappresentanza soc-ialista come quella trentina. Pe: esprimere un giudiiio obbiettivo su questi ac– cordi m1 sembra necessario esaminar i nella luce della situazione in CUi è venuta a trovarsi l'Italia alla Confe•renza, e tenendo conto del.o spirito che dominò da ogni P/lrte in questa Conferenza. Il nostro papa· o ebbe la sensazione precisa che là al Lus.semburgo operavano ancora le oscure forze del. p~ssato, forze spirituali e materiali di quell'im– per1al1smo, che 11 nostro popolo lavoratore, .che i la– voratori degli altri paesi avevano sperato e credute di aver travolto per sempre con i lnro sacrifici nel– la resistenza, nelle insurrezioni, ne·la guen 1. E' que– sta la tragedia che noi socialisti soprattutto deploria– mo neLe mutilazioni della Patr:a a oriente e ad oè– ci?~nte: il dispregio cioè dei grandi principi di giu– stizia, su cui noi socialisti credemmo, e crediamo debba essere riedificato il mondo. Di questa e di al~ tret.~ali tragedie noi scorgiamo la responsabi ità in tutti quegli uomini, di tutti i paesi, anche del nostro J1>ai:se, che all'indomani della cessazione deile azioni belliche parlarono più di confini che di interna– zionale, nel a Cl!li.aff.ermazione soltanto sta, con ·1a pace, la base e là sicurezza di ogni- giustizia nazio– nale. I Gli accordi De, Gasperi-Griiber. Ebbene, noi negli accordi Dè Gasperi-Griiber che il Presidente del Consiglio ha felicemente definito < ponte e non barriera~ fra due popoli, scorgiamo appunto il germe, il nucleo di questo spirito che è essenza e premessa indispensabile per l'edificazione di un mondo pacificato. Una riprova che questo patto è contrario ai nazio– 'nalismi la vediamo nella ostilità che esso ba tro– vato fra i nazionalisti' al di qua e al di' là del Bren– nero; basti ricordare i pugni che il· Ministro Grii– ber ha_ dovuto ricevere e dare ad Innsbruck. Le ,preoccupazioni espresse in Italia, .che il patto rap– pres·enti una diminuzione dei diritti nazionali per l'adozione di garanzie internazionali, ci sembrano confortare la nostra tesi. L'essenza più valida del patto ci sembra risiedere nel fatto che •esso induce il nazionalismo italiano al– la concessione di una autonomia profonda ai Tede- schi dell'Alto Adige. . Fu chiaro a tutti come negli scorsi mesi il proble– ma delJ'A.:to Adige, in dipendenza del probema au– striaco, costituisse una pedina nel gioco internazio– nale dei « grandi > ed uno dei problemi su cui si ~contrarono le contese fra Oriente e Occidente. Ora, I,a resurrezione del nostro paese ed il suo apporto alla causa della pace potranno solo compiersi ed af– fermarsi attrav,erso una poLtica •che, come disse il Ministro Nenni a Canzo. < fondi la sua azione sul principio della solidarietà internazionale e non pun· ti sugli anglo-americani contro l'Unione Sovietica o sulla Unione Sovietica contro gli anglo-americani». Se .questo è vero, come è vero, H patto De Gasperi– Griiber è pienamente in questa linea tracciata non da ieri dal partito socialista, e il patto che stiamo discutendo può divenire una felice tappa di questa politica. Ancora una considerazione: a chi, come a me, sanguina il cuore alle invocazioni che ci giungono dalla Venezia Giulia, questo patto italo-austriaco sem– bra una utile premessa, un valido esempio di com– prensione e di moderazione -nazionale, che potrà a– vere efficaci ripercussioni a favore dei nostri fra– .telli giuliani che dovranno rimanere oltre le nostre

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