Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 18 - 15 settembre 1946

/ 286 CRITICA SOCIALE di sciopero generale; si rammenti la diffusa oppo– sizione, nel 19!4-15 1 contro l'entrata in guerra del– l'Italia, il cui Partito Socialista fu l'unico in Euro– pa a non associarsi alla politica di guerra del suo go• vemo; si rammenti infine che, pur dopo che l'Italia aveva, nel 1915, salvato l'esercito serbo, il quale an• ch_ein sèguito dette scarsissimo contributq alla vit– toria alleata, e mentre anzi i Croati e gli Sloveni ave– vano continuato sino al termine della prima guerra mondiale a combattere accanitamente nelle file del– l'esercito austriaco contro l'Italia, ci fu una forte. corrente dell'opinione pubblica italiana, anche nelle file dei partiti borghesi, che si oppose all'annessione . della Dalmazia, che pur era ·stata garantita all'Italia dal trattato di Londra, e affrontò seren,amente l'ac– cusa di· rinunciatari e di traditori mossa dall'allora nascente fasci"smo; e mantenne fede al suo senti– mento, non dispost_o a cercare nell'ingrandimento territoriale la sicurezza del proprio paese e pronto invece a riconoscere le legittime esigenze degli altri paesi, anche di quelli che avevano contribuito a ren– dere piò._gravoso lo sforzo di guerra dell'Italia e •il suo sacrificio. La questione delle colonie, delle quali si nega la restituzione all'Italia, ha acquistato in questi ultimi giorni una tragica coloritura per la, cattura di navi sulle quali cercavano di· sbarcare clandestimrmente in Libia centinaia di coloni che col loro sudore ave– vano cominciato a dissodare quelle terre desertiche, dando loro la capacità di produrre qualche messe, e volevano ora ·andar a riprendere· su quelle faticate terre il loro lavoro e'a cercarvi mezzi di vita che.al– trove non hanno. Basta questo episodio a testimo– niare tutta l'iniquità e la durezza che ci vengono us.a– te, contro le quali protestiamo non tanto in nome del diritto dell'Italia, quanto per il dolore di veder sopraffatta dalla prepotenza e dall'egoistico interes– se dei Grand: ogni ispirazione di umanità. La richiesta di riparazioni è uno degli aspetti più gravi della pace che ci si vuole imporre. Basti ricor– dare la condizione in cui fu ridotta la Germania do– po Versailles per valutare la gravità del -pericolo che ci minaccia. La Germ~nia aveva almeno dcchez~ za di materie prime; aveva conservato allora tutta la sua coinplessa e ricca struttura industriale e potè quindi parzialmente riprendersi dopo qualche anno, e avrebbe continuato la sua ascesa, se non si fosse gettata in braccio all'Hitlerisll)O; ma noi che abbia• mò così spaventosa scarsità (che in certi campi è ad– dirittura mancanza) di materie prime, in qual modo •potremo trovare i mezzi di una graduale ripresa? fo questo momento in èùi avremmo avuto bisogno della massima concordia e serenità nell'opera del Go– verno per poter fronteggiare tutte le insidie e le o– stilit_à della Conferenza di Parigi; anche la vita in– terna del nostro paese ·traversa .urta crisi acuta. Quell'aspetto di essa che è c0llegato alle dimissioni di Corbino potrà anche essere superato rapidamen– te nei prossimi giorni, se si troverà un. esperto di materia finanziaria che a.ccetti di àssum'ere ìl posto del ministro dimissionario, e abbia una visione or– ganica, che a questo è mancata, delle complesse -esi– genze alle quali deve obbedire in quest'ora la politi– ca del Tesoro; e si potrebbe anzi avere un qualche .vantaggio su quésto punto se si cogliesse l'occasio- ne di affidare al nuovo Ministro del Tesoro anche il dicastero delle Finanze, il cui titolare· ha enuncia– to sin qui ripetutamente propositi di draconiani ptov• vediinenti tributari, che· non ha_nnoperò avuto alcun BibliotecaGino Bianco principio di attuazione, anzi non sono nemmeno sta– ti mai tradotti in concreti•·progetti di legge. E' pre– sumibile che, quando l'impegno di trovare denari toc– chi a quello stesso che dovrà rispondere alle richie– ste di fondi avanzate dai diversi dicasteri, lo stimo– lo a far funzionare il meccanismo tributario·in ma– niera più adeguata alle necessità del momento, 1 01- trechè ad imperiose ragioni di giustizia, sarà senti-· to in maniera più viva e pronta. Ma anche quando questo episodio della crisi sia superato, molte difficoltà permangono, delle quali sono sintomo anche gli scioperi che dilagano in que– sti giorni in ogni campo di lavoro, tanto da richia– marci la situazione dell'altro dopoguerra, dalla qua– le maturò la fortuna del fascismo e la marcia su Ro– ma. Noi, anche per il ricordo ammonitore di questo precedente e perchè effettivamente riteniamo che· la rincorsa tra 'salari e prezzi sia destirata a conclu– dersi col danno di quelle stesse categ'qrie alle quali si vorrebbe procurare vantaggio, abbiamo ripetµtà– mente dichiarato che per altra via si doveva e si deve cercar di alleviare le difficoltà di vita di tutti i ceti del· proletariato. Ma disgraziatamente si è fatto sin qui troppo poco per. accrescere l'efficienza del 'movimento della cooperazione di consumo e darle– modo ·di esercitare una benefica azione contro l'a– scensione dei prezzi ; e forse solo nel Comun~ di Mi– lano si era iniziata la costituzione di un Ente Comu- . nalè dei Consumi, atto a coordinare e potenziare l'a– zione delle Cooperative e a favorire l'afflusso di sufficienti quantità di derrate. alimentari, dà poter vendere a prezzi non aggravati dal peso di quegli ingenti profitti che vuole ad ogni costo realizzare la speculazione· privata. In questa. situazione non fa meraviglia. che anche_c9loro che dirigono con mag– gior senso di responsabilità il movimento sindacale e 'veggono l'inutilità e il_ danno di. scioperi a ripeti• zione non riescano tuttavia a contenerli e non si se_ptano· anzi di assumere la responsabilità' di ten– tarlo, non avendo altro rimedio pronto da offrire al disagio delle .categorie che sotto la spinta di questo decretano appunto l'astensione dal lavoro., Similmente, non siamo di ·quelli che abbiano fidu– -cia/in una -effettiva e durevole efficacia dei calmieri e ci rendiamo perfettamente conto _di tutte le passi-. bilità di evasione che riesce a trovare la scaltrezza di: coloro che ·non intendono di rinunziare al largo margine di profitti a -cui ormai tutte le categorie di produttori· e di commercianti si sono abituate. Ma . tuttavia il caiTlhier~,quando è generale per tutto il territorio dello Stato, può avere efficacia per qual– che tempo e, quando non c'è pronto altro _mezzo per impedire l'ascesa dei prezzi; bisogna cdnten_tatsi di quello che un siffatto calmierf può· dare, sentendo però la necessità e il dovere oi profittare del perio- . do della sua efficienza per venir preparando qualche altro rimedio .più efficace, come sarebbe appunto la intensificazione dell'azione delle Coope,rative e degli Enti pubblici di approvvigionamento, a cui sopra abbiamo accennato, e un'accurata indagine sui costi di produziòne, cheoffra validi argomenti per mozzar le unghie ai troppo ingordi profittatori. Di altri provvedimenti urgenti fa parola la mozio– ne recentemente votata dalla -Direzionè del nostro Partito e dal Gruppò s~cialista della Costituente; e di altre fa parola il cappello ,che noi abbiamo preposto qui avanti al tésto di quella mozione. · I problemi da risolvere sono tutti· gravi· e urgenti. Occorre m~ttersi al lavoro senza tregua, se si vuole

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