Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 18 - 15 settembre 1946

,. CRITICA SOCIALE 301 fet tiva e ·potenziale. in modo da poter giungere, sen– za ul.te· riormente gravare· la classe lavoratrfce, anche a. Ilo sbl occo dei ,iicenziamenti, che, liberando le- im· prese da- spese di mano d'opera a.volte eccessive, po– trebbe e dovrebbe provocare una djminuzione dei co· sti, e, conseguentemente, una diminuzione dei preJ;zi con aumento di produzione -e di ,consumo e ,riassor· biment,o della mano. d'opera licenziata. · Ma i lavori, pùbblici devono avere un, caraltere dì assoluta utilita-riet~ o, meglio ancora, di ·redditività possibilmente immediata. Niente ·spese, pubbliche ·con carattere « di prestigio», tanto care alla politica fa– scista, ma ricostruzione, ed eventualmente çostruzio– ne ex novo, di ciò che dà un effettivo· aumento alfa produttività. di ciò che aumenta i-1 volume di beni e servigi disponibili sul me·rcato, di ciò che, in altre parole aumenta il reddito nazionale. T,ra queste imprese 'deve poi darsi la preferenza. a quelle che dàn·no frutti in breve tempo, possibi,l– mente in modo imme<;liato, come ad esempio la ·co– ·struzi on!! di cas e d'abitazione; rimandando a situa· zi· one efonbmi.ca migliorata quelle i cui frutti si fal!– no attende.re troppo e sono troppo scal11-tinel tempo. · . Possibi,lmente ·intervenire in quei ,campi .J·n cui l'ini– ziativa ·individuale è impotente, si~ congenitamente,· sfa per ·vincoli imposti dallo Stato, .e che per va,rie .ragioni non possono abolirsi nè interamente ne slibi– ·to. (es. blocco degli affitti). Mi pare che, se anch·e le spese pe·r un programma di Iawri pubblici congegnati secondo tali linee di– rettive, in -modo che ad ogni. spesa corrisponda un immediato. aumento dei servizi disponibilì, venisse• ro sostenute mediante l'emissione di carta moneta, non dovrebbe verificarsi alcun fenomeno di inflazio– ne, per la stretta concatenazione. fra i due e,lementi determinatori dei prezzi: domanda (volume del cir– colante) ed offerta (beni e servizi esistenti sul m_er· cato). , . · Non mi stancherò però mai di consigliare di esse– re quanto mai ·rigidi nella scelta qualitativa dei là– vori }15.ubblicida finanziare mediante emissione di carta moneta, poichè. se è. vero che da un lato, oltre• all'aumento dei beni e servizi in circqlazione per ef– fetto .èi quei lavori. vi sarebbe un aumento anche per altra via (iniziativa privata) a causa de.Jl'inevitabile " e concatenata .ripresa ·economica generale, è da tener presente che l'aumento del grado di occupazione po·r. terebbe anche (a parte ogni provvedimento che il · Governo rjtenesse opportuno di adottare in proposito) ad un aumento forse. notevole ~ei sa,Jari e ,degli st.i– pendi e quindi ad un maggior volume di ckcolazione anche per tale via. ,In materia economica -tutto è inti– mamente collegato ed interdipendente e basta talora un pi'ccolo passo falso .per mettere in mòto vorticoso tutto un meccanismo, che può poi, dimostrarsi estre– matnente difficile, se non impossibile, fermare; CARLO PAGLIERO Panorama americano ,, I. La stampa itali_ana, sia quotidiana sia periodica, si ·è poco occupata di ciò che accade in America. Pure, ci sono avvenimenti di notevole interesse e che offrono larga mao teria per osser-vazioni di carattere generale e particolare. Ci sembra utile quindi intrattene.rei un poco su)la situa– zione economico-sociale amèric'ana, facendo di volta in volta qualche rilievo e qualche commento. Per render più comprensibile l'esposizione dei fatti,. ri· teniamo utile ricordare brevemente quale sia l'organizza– zione sindacale americana e quali le sue caratteristiche. Le « Trade Unions » americane· nacquero come associa– zione, su base nazionale, di categorie omogenèe di mestiere e raggrupparono nel loro seno solo lavoratori qualificati (« skilled »). Esse, fin da principio, accettarono completa– mente il.' capitalismo ed ebbero un caratterè 'Spiccatamente individualistico, con scarsissimo ·spirito di solidarietà di classe, e tendente a cercare per i propri aderenti una posi– zione di privilegio, anche a scapito di altre categorie di lavoratori. Solo nel 1886 le Unions si riunirono nella American Fe– deration of' Labor, spinte dalla necessità di sbarrare ef– ficacemet1te il passo alla socialisteirniante org~izzazione sindacale dei Knights of Labor, che riuniya anche i lavora: ' mo Bianco tòri non qualificati. Tuttavia, le varie unioni conservarono la più. larga autonomia e mantennero il proprio carattere individualistico. Conformemente allo spirito delle Union-s, la A.F.L. fu caratterizzata, ·nella sua azione, da ripugnanza per Io sciopero e preferenza per le pratiche arbitrali e con– ciliatorie; e da scrupolosa astensione' òa ogni diretta at!i- vità po}itica-. . . Questi caratteri la A..f.L. conservò immutati fino ad oggi, sorda ad ogni lusinga, Con tali premesse, essa con– quistò il predominio assoluto su ogni• altra organizzazione sindacale indipendente e rivale. ·· Ma sia l'ostilità della m,1ssa dei lavoratori non qualifi- · cati. · desiderosi di una salda organizzazione ed esclusi dalla A.F.L., sia l'ostinato perseverare nell'organizzazione di me– stiere (od ·orizzontale), anche in ·tempi di grande concen– -trazione -industriale, crearono a poco a poco una crisi nel- la A.F.L. . Il colpo di grazia giunse nel 1933, quando il N.I.R.A. (Natirmal Iruiustrial Recovery Act), facente parte della se:: rie .di provvedimenti legislativi di Roosevelt per la instau– razi·one del suo New Dea/, venne a sanzionare la gan;mzia del diritto degli operai alla stipulazione collettiva dei con– tratti, di lavoro. Da qµesfo atto derivò infatti .uno straordi– nario impulso. ;ill'organizzazione sindacale indipendente. Un gruppo di Unioni sindacali, capitanato da-J leader deUa Unione _dei Minatori, John Lewis, si staccò dal- 1' A.F.L. e costituì l'aut,onomo C.I.O. (Committee for In- . dustrial O.rganization-s), che raccolse anche i Iàvoratori non qualificati. I;organizzaziòne di" questa nuova Con– fedenizione fu radicalmente diversa da quella dell'A.F.L., consistendo in un grupp-o di unioni industriali, di ciascuna delle quali facevano parte tutti i lavoratori di una in– dustri-a, a qualsiasi categoria appartenes·sero, Un altro carattere di primaria importanza manifestò su– bito il C.I.O,: la sua attiva partecipazione alla lotta politica: Esso appoggiò infatti validamente Roosevelt ·nelle elezioni . del 1936. . Il leader del C.I.O., il battagliero Lewis, mutò poi avvi– so nei riguardi del creatore 'del New Dea!, e dà sosteni– tòre· ne divenne fiero avversario, Dopo la· rielezii:me di Roosevelt nel 1940, il. Lewis uscì dal C.I.O., trasci.nan– do con sè compatta l'Unione dei Minatori, e costituendo l'autonomo Disttiic,t 50. A Lewis succedette Philip Murray, che mantenne al C.I:O., divenuto un potentè organismo, di forza vari a quella dell'A.F.L., il suo carattere di attivo partecipante alla lotta politic:;i: a questo scop-o·fu anzi costituito in seno al C.I:O .. un ..Politìcal Actio·n Cotmmittee (P.A.C ..); che so– sténne un ruolo di primaria importanza nella lotta eletto– rele per terza rielezi•one Roosevelt nel 1944, Passàndo all'esame della situazione americana, <lobbia- , mo ricordare anzitutto che, all'inizio, della guerra, fu co– stituito irt America un War Labo>rBoard, Ufficio di con– trollo sulla mano d'opera in tempo di guerra, funzionante sotto la diretta sorveglianza governativa, ed esercitante un esteso ·controllo sui salari. L'istituzione di questo Ufficio fu dovuta al timore dell'inflazione, . che spinse il Governo ad ·intervenire n!!lla. questione salariale, così come era in– tervenuto in. quella dei prezzi. Ora, con la cessazione delle ostilità, il W.L.B. vénne a cessare la sua attività. Ciò creò una nuova situazione, L'industria americana, .come le statistiche mettono in luce, ha fatto dutante la guerra, nonostante le tasse sui sovraprofitti; 'larghi guadagni. I salari dei lavoratori, in– vece, sono rimasti pressochè stazionari; mentre, d'altra par– te, il costo della vita è aumentato notevolmente, a dispe_tto , della rigida politica dei prezzi seguita dall' Amministrazio– ne a· mezzo dell'O. P. A. (Office Prices Admin.istration). In seguito a tale situazie5ne. i }av.oratori di mòlte ,delle maggiori industrie hanno chiesto ai datori di lavoro un aumento dei salari che va d,1 un 20 ad un 3d%, tale ci-oè da coprire la diminuzione della loro capacità d'acquisto. rispetto al 1939, I lavoratori appoggianq le loro richi_este. con considerazioni anche più generali, che ·riecheggiano·· i motivi fordiani : un alto potere d'açquisto largamente di– stribuito è condizione indispensabile per provvedere al pie– no jmpiego della mano d'opera nel dopoguerra in un'indu– stria ed un'agricoltura che lavorino a piena potenzialità. Di contro a queste richieste, l'industria sostiene: che anzitutto i suoi' profitti in questa guerra ·sono stati assai in– fe~iori a q_u_ell! fatti durante il precedente conflitto, per– che assorbiti m parte dalle tasse sui sovraprofit',t·; che non ci si può basarè sui guadagni passati pér calcolare i guadagni futuri; che,' infine, col live)lo dei prezzi attuali fissati dall'O.P.A. molte industrie lavoreranno con profitti ridottissimi, altre addirittura in perdita. Risultato: per– manendo gli attuali livelli dei prezzi, è impossibile fare,· per l'industria aumenti salariali. ·

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