Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 18 - 15 settembre 1946

CRITiCA SOCIALE le dovute cautele. dovrebbe quindi essere ammessa dal)a Chiesa in nome ,della stessa libertà reciproca, fra Chiesa e Stato, per cui i ·matrimoni ·religiosi non possono e.sser sciol- ti se non p.er sentenza del tribunale ecclesiastico. · 4) La preparazione educativa e culturale dei fan– ciulli· e dei giovani di ogni condizione e di ogni credenza religiosa, spetta, come compito essenziale, aUo Stato, il quale deve impartire l'in~egnamento - come è detto nella Costituzione di Weimar - « co.n la cura di non ferire i sentimenti di persone di diversa opinione» (art. 148). Secondo la Costituzione- spagnuola « il servizio dell'inse– .· gnamento costituisce un attributo essenziale dello Stato, e verrà impartito mercè istituti collegati fra lor.o, col si.ste– rna della scuolll unif.icata ». · « L'insegnamento, si- aggiunge, sarà laico. farà del, la– voro l'asse della sua attività metodica e logica e- si ispi- rerà agli ideali della solidarietà umana» (art. 48). . · Nella scuola primaria l'insegnamento della religione cri– stiana, impartito dal. maestro, dovrebbe essère limitato ai principi morali essenziali del Vangelo, esposti attraverso gli apologhi, le parabole e gli esempi acce.ssibili alle menti dei fanciulli. , . Nella scuola secondaria superiore (Licéo), esso assù– merà carattere di esposizione storita e filosofica delle prin– cipali religioni e particolarmen_te di quella catjolica. Sarà questo dell'insegnamento religioso .e della scuola libera, indubbiamente. uno dei punti sui quali si impegnerà più aspra la lotta fra i portavoce della Chiesa e gli spiriti schiettamente liberali,· socialisti compresi, se si pensi che tra. i punti essenziali del· programma. dei cattolici italiani, secondo il~cardi!1ale Schtister, arcivescovo di Milano, oltre al cattolicesimò religione di Stato, sono questi due: l'in– segnàmento •obbligatorio del catechismo nelle scuole; il di– ritto assoluto -ed esclusivo della -Chiesa di educare. i giova- netti. · IV. L'applicazìone dei princ1p1 yia via enunciàti come pro'– grammatici per i socialisti implicherebbe, evidentemente, se non l'a denuncia del concordato che il cardinale Schuster • vorrepbe fosse riconosciuto «incondizionatamente», la mo– difica di alcune disposizioni in esso contenute. Fra le altre le seguenti : all'art. 5, dovrebbe essere abrogato il divieto d'assu– mere o conservare in ùn insegnamento, in un ufficio. o in un impiego, ·nei quali siano ·a contattò immediato· co.l._pub– blico, i sacerdoti .apostati o·inetiti da censura;- divieto che è odioso per sè, limita la facoltà dello Stato di scegliere i pr-opri insegnanti, crea una litnitazi0ne di diritti di deter– minate persone ri_guardante la. loro coscienza e condottà religiosa; · all'art. 36, va modificata: la disposizione per cui · l'in– segnamento della dottrina cristiana,· secondo la forma ri– cevuta dalla tradizione çattolica, nelle scuole pubbliche ec lementari e n.elle medie,. è impartito esclusivamente da in– segnanti approvati dalla autorità ecclesiastica o muniti di un certificato di idoneità da rilasciarsi dall'ordinario ,dio– cesano: ingerenza questa che. 'lo Stato laico non deve am- mettere nè subire ; · · all'art. 34, aècàntc,,o.Q,Lticorioscimento· del sacramento - del· matrimon;o, disciplinato dà! diritto ·canonico, e, èonse· guentementc . .1lla competenza dei tribunali ·e dei dièasteri ecclesiastici à decidere sulla nuUità del matrimo.nio e sulla dispensa· del matrimonio rato e non consùmato; dovrà es• sere sancita la facoltà dei tribunali civili ·italiani ·di deci– dere sulla risoluzione consensuale dei matrimoni celebrati col rito civile da ufficiali dello Stato italiano. Un altro punto del concordato che merita un serio e– same, se non si vuole che col tempo la· Chiesa in Italia si. costituisca un patrimonio di beni. temporali pericoloso per l'economia e per l'indirizzo politico della nazione, come è avvenuto in Ispagna, è la disposizione degli articoli 30 - e 29.· . In• Ispagna, la Repubblica_ trovò che numerose 'industrie, fra ..le <1ltre l'i_dro-elettrica, sulle q.uali - merçè il fav_ore reale - molte altre. &i erano innestate. erano sotto· il con– tr.ollo degli o.rdini religiosi, i quali avevano anche ùn'im– portahte p'àrtecipazione. in i.ma serie di aziende ·spiccata– mente capitalistiche, per cui, al fine di spezzare questa forma di monopolio che• aveva sostenuto la dittatura di De Rivera (come orà quella di Franco) il parlamento re– pubblicano credette di poter avere sufficienti motivi per pro– cedere allo scioglimento degli ordini religiosi e al!a con- fisca dei loro beni. · Esso applicava così un principio di nazionalizzazione del– la proprietà, e, attribuend-0si la facoltà, per legge, di « con- BibliotecaGino Bianco. trollare l'esercizio e la coordinazione di industrie e di a– ziende,· se la razionalizzazjone della produzione e gli inte· ressi dell'economia .nazionale lo esigessero», pur non ar– rivando alla confisca dei beni (che era, in questi casi, espii- .citamente esclusa), riusciva nell'intento di dominare o di controllare le grandi aziende sia industriali che terriere. E, . tra queste, quelle in possesso diretto o indir~tto delle cor- . porazioni religiose o di altri enti ecclesiastici. In Italia non siamo ancora a questo; ma la disposizione dell'art 30 del concordato, per cui lo Stato. italiano « ri· conosci agli istituti eccl.esiastici e alle associazioni• religiose la capacità di acquistare :beni»; il riconoscimento della per– sonalità giuri.dica delle associazioni religiose, le agevol~– zioni tributarie a favore degli enti ecclesiastici ed altre di– sposizioni· di cui all_'.art. ~• posso1;1Ocostituire la fram:i- di una rete oolla· quale la Chiesa abbia col tempo ad acqmsta– re un potere economico equivalente a quello delle formida~ bili società industriali e di taluni proprietari terrieri che, · proprio in quest'ora, è nei propositi del partito socialista di spezzare per limitare il peri ·o)o di danno che da essi· viene ai pubblici . interessi. / ALESSANDRO SCHIAVI. Circolazione· monetaria e· tavori pubblici I • . Una· deUe questioni economiche di maggiore im– portanza ed attualità •è senza dubbio quella relativa aU'oppo-rtunit~ di procedere o meno a nuove emis– sioni di çarta mo,neta. Le tesi ·che si sost~ngono dalle varie- parti .sono contrastanti e spesso ispirate a calcoli di convenien– za in base ad interessi particòlaristici di determinati gruppi, o classi sociali. Cercheremo di esaminare ìl problema con la massima obiettività, in modo· da ·giungere a conclusioni non inficiate da apriorismi o pregiudizi. · · In regime d_imoneta metallica o, 11 che fa lo stesso, di m0.neta fiduciaria lil:ieramente convertibile ih oro, il volume del _circolante è automaticamente. regolato dalle leggi economiche di mercato. Tale volume è con– tinuamente variabile, a ·seconda deJ.la convenienza dei ·vari operatori del mercato interno ed internazionale (se si opera in un mercato aperto). Se invece ci .si trova in regime di corso· forzoso, ·l'automatismo non ha mezzo di funzionare. · - Comunque è certo che, nel primo caso. il vol_ume del circolante può a_ument,are, talora anche in mi– sura -considerevole, senza· che soltanto per ciò possa parlarsi di inflazione o di moneta instabile, appunto perchè, essendo il maggior volume di circolante ri– chiesto dalle particolari condizioni ·del mercato, le oscillazioni dei prezzi che derivano. dall'aumento. di circolazione si mantengono entro limiti normali e non patologici. Si può anzi affermare che l'aumento di circolazione in ta.Ji casi s·i verifica proprio per im pedire un troppo intenso movimento al ribasso dei prezzi, che po-rterebbe alla mortificazione delle atti- vità produttive. . In regime· di corso forzoso la qu·estione - fatti i debiti adattamenti - non si sposta dal punto di. vi· sta .sostanziale, poichè è assurdo pensare che non si · possa diminuire o a_umentare il volume della circola– zione senza cadere rispetfivamente• nella deflazione o ne.Jla -inflazione. Uni_cà differenza è che il -regolare il volume della circolazione presenta notevoli difficol– tà, trattandosi di calcolare e, spesso, di intuire quale debba essere il quantitativo di moneta· di cui il mer– cato abbisogna. . Se. in un momento in èui si rende necessario un aumento della circolazione, tale a·umento non si ve– rifica, ma. al contrario, -la circolazione rimane sta– zionaria, cì si trova in effetti di fronte ad un vero e .proorio processo dì deflazione, che viene a frenare ogni att_ività industriale e commerciale, e; in genere. produttiva. · · Se noi teniahi0 presente che l'attività produttiva in Italia è scesa, rispetto all'anteguerra, a meno della metà, se teniamo presente che in questo periodo si sta manifestando una tendenza potenziale alla ripre– sa economica in tutti ì campi. ci pare di po,ter eone eludere ~he, se fossimo in ·regime di circolazione au·

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