Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 11 - 1 giugno 1946

166 CRITICA SOCIALE colpisse di ostracismo e punissè col mangan~ll? e con Volio di ricino (quando no~ fti l'arm.~ om1c1da, come nel caso di Don Minzorti), o costnng~sse ~1 silenzio e all'esilio quei sacerdoti che vol~vqno d1- .. fendere qt;el patrimon!o morale e non si adatta– vano a rinnegare per 11 nuovo vangelo quello che ·Cristo aveva insegnato. Neppure si capisce come tra. i par!igiani della monarchia e partecipi al.re congrnr-e_ d1 Corte. pos– sano esser-e nuclei di militari. Se essi sono 1;11oss1 da sentimento di fedeltà al giuramento che h;mno fatto sanno però che la situazione in cui fu post~ la m~niarchia nel 1944 scioglieva i militari d~ ogm · vincolo del giuramento prestato;_ sapevano. inoltre che il giuramentq lor9, per l'obbligo che essi hanno di essere i tutori del bene e del dec()lr•ode_lla na~ zione, non poteva più costr\ng,erli a se:bars1 fed~li a chi aveva visitJilmente e 111oppugnab1lm~n'.e \v10- latò l'obbligo, contratto con giurament~, d_1nspetto alle _norme costituzionali e aveva contnbmto a tra-_ scinare il paese verso il baratro di u1:_a~pave~1te– vo1e rovina;· do.vevano e ·dovrebbero sentire npu-. o·nanza e sdeano verso una dinastia, che, consen– tendo alla ~o;tit11zione della miJizia fascist~ e al conferimento di tanti privil-egi a chi aveva m · essa funzioni di comando, ha tanto. contribuito alla _di– sorgani;zazione dell'esercito e al decadimento del suo pr-estigio; una dinàstia che ha lasciato eh~ 1 'e~er– cito andasse incontro alla guerra, divenuta mev1ta– bile dopo la stipulazione del patto d'acciaio d~ lei sottoscritto, in uno' stato di pietosa impreparaz10ne, destinandolo così ad una umiliante sconfitta, nono– stante il valore e il sacrificio di tanti combattenti, e ponendolo in co 0 ndizione di dov-er subire il_tr~co- · tante E: oltraggioso trattam~nto che ad esso rnfhsse· per lunghi mesi", in L-ibia, in Sicilia e dappertutto, l'alleato tedesèo. ' iP-er questi stessi motivi della carneficir:a cui_ fu mandata tanta giovinez;za italiana non s1 capisce come la monarchia possa avere l'assoluzione (e ,meno che mai l'appoggio) dei r-educj dalla guerra e dalla 'prig·ionia, delle madri che hanno vi:sto in . questa guerra, delittuosamente preparata, disperse le forze. e gli anni migliori 'dei loro figliuoli, stra– ziate le carni, gettata inutilmente la vita. N-pi pen– siamo che non ci dovrebbe ormai· più essere in Ita– lia nessuno disposto a fat credito alla monarchia, quando essa non può avere in ltalia altra incarnazio- · ne. che nella, dinastia a cui dobbiamo tanto cumulo _ di dolori e di vergogné. Veramente pietosa è l'inge– nuità con· cui tanti si lascia:po• irretire dalla mano– vra propagandistica-. con la quale si. tenta di far . credere che la mona-rchia è necessaria, è ·1a sola pos-_ sibile difeo:a contro l'incombente pericolo di una te– pubblica bolscevica; e anche più sbalorditivo .d:ie, dando valore a que~to argomento, essi si prestino a preparare il ritorno al potere, sotto l'egida ,1110- narchica, di quelle forze che 'hanno creato all'Ifalia la presente situazione. Mettendoci dal punto di vista di· queste anime timorate, noi ragioneremmo ben di– versamente e diremmo che, siccome l'atteggiamento dei partiti ·di massa ha segnato ormai la .sorte della monarchia, occorre fare in modo che- la futura re– pubblica no'n. sia filiazione esclusiva ò prevalente delle forze ... , sovversive, ma sorga per opera e sotto la ·vigile tutéla anche di coloro che hanno u:ti patri– monio ideale o materiale· da difendere e da conser·- · vare. Così ragionerebbe un partito conservatore che avesse maggior preparazione e consapevolezza po- litica. - . Sul risultato del referendum noi non abbiamo il m.enomo dubbio. Per quante nianovre possano fare la dinastia e i suoi partigiani, per quanti denari-pos– sano profonder~ la Corté e i pavidi capitalisti, per q·uante parole possano far discender-e dall'alto dei p_u.lpiti sacerdoti dimentichi ddll'insegnametito di _ BibliotecaGino Bianco Cristò, essi non potranno dist~';!ggere ~eila cosc_ien– za degli Italiani la certezza _e11pr<?pos1t? eh~_viene dalla dolorosa esperienza d1 questi anm. L m~por– tante Per noi è. che l'affermazione d_ella volo~ta r~– pubblicana avvenga co_n ~ale. maggi~~an~a, di v,oti, per cui In repubblica sia .i! seg:1-0 del! ~nita de_lp_o– polo italiano in un p,roposit_o_ di Hdenzione e di rin– novamento. E se, come spen~mo, le forze dem~ra– tiche sapranno, cori la loro assennatezza e coscien– za di responsabilità, evitare con composta f~mez~a che la pesca nel torbido delle forze avversane abbia qualsiasi possibilità -di successo" allora ver_amei:te avremo posto le fondamenta morali per _la rmasc1t~ di questa nostra Ita_lia, che _le sue soff-er~n~~• cosi .d!gnitosaniente ·sop'.por:tate, _c1 hanno resa pll1 cara. La forma ... M:a ,a questa repubblica che sorge~à tra breve e sarà forse già nata quando que~te ng~e verranno sottò oli occhi di molti dei nos'tn_letton, quale !or– ma -,e'quale contenuto dobbiamo dare! Del~'.ordma: mento costituzionale di essa hanno detto gia nost~1 collaboratori, specialmente il compag1?-o prof. L-ev1, un cui articolo pubblichiamo anche 1n q1:1esto nu– mero; e altri 'scritti pubblichererno in .s~gmto, com~ contributo nostro ai lavori della CostJtu_ent~. Qtu diciamo soltanto che, favorevoli.alla premmenza_ del potere legislativo (ìn quanto - diretta !;~pr-ess10ne della volontà popolar-e), in modo peraltro _d1e ?O!l comprometta l'autonomia degli altri poten, _nei li– miti in cui. è necessaria per l'effìcac-e adempimento delle loro funzioni, siamo perciò favorevoli ad as~e– gnare al Presidente autorità e facoltà che, pur cir– condate da cautele per impedire la illecita preva 0 lenza della volontà di un uomo o ~ai un part,ito, v•alga però a dare al potere esecuti_vo qu~lla st~bi:– Htà senza cui è impossibile l'attuaz10ne d1 qualsiasi organico programma di governo. E pet i! .P?tere -leo·islativo dopo lunga incertezza e med1taztone, si;mo fav~revoli al sistema bicamerale e riteniamo che esso finirà· per Q!evalere, ma vogliamo che la seconda Camera sia costituita in modo da esclu– dere che essa· i)ossa d._ivenire una forza di cieca con– servazione contro i propositi innovatori dell'altro ramo- del Parlamento. Essa. nòu deve perta11to aver membri nominati dal potere esecutivo, ma solo membri ,ekttivi, e possibilmente risultatiti da ele– ,zioni dirette, non .di secondo grado, Dovrebbe es- sere formata dagli esponenti, equamente ripartiti;· .delle varie funzioni del- cui adempimento consta la vita nazionale e dovrebbero -essere scelti ciascuno · entro ia ·categoria. che è destinato a rappresentaFe. Da qu~U rapporti _debba esser regolato il .funziona– mento delle due Camere è modalità secòùdaria. che sarà facile. stab~lire. · · ... e il contenuto dellci nuova repubblica. N aturalmeftte, per essere ··veramente dèmocratica, la repubblica dovrà assicurare 'libertà. e giustizia, due termini di un binomio, ciasçuno dei quali dovrà essere garanzia. dell'altro: soprattutto dovrà' fa giu– stizia essere garanzia. che 1a libertà non sar~ vjòlata. Perciò ·la repubblica dbvrà essere'fondata S1!1 una legittima -prevalenzà della volontà della maggionm– za, che non contesti però- in itessl!in modo il diritto delle minoranze dt diffondere il proprio pensiero e cerçar di farlo valere· in fo&e pacifiche e €iviH; che non ricorra mai alla forza se non quando le mi, noranze cerchino di frustrare con mezzi violenti quell~ volontà che la i;naggioranzà abbia legittitfla– mente espressa. Ma bisogna aE.che, perchè quest~ àvyeriga in modo veramente c,mforme a,d esig;ènze d1 giustÌzia, che l'umanità raggil'lllga in modo non· vel'.balè ma-effettivo quella libertà dal 1±,isogno, 'la cui enunciazione nella Carta Atla-nti"ça nòn sappia-

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