Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 11 - 1 giugno 1946

CRITICA SOCIALE 179 della macchina che lo sper.son"alizza e l'arma che gli è messa·• in map.o per uccidere hl s~o simi'le. · La borghesia, pri.gionier.a del capitale, non è più in grado di governare se non col codice della vi,~lenza. I principì dell'89 non sono più su-oJ,, da quando, l'irnlwiduo è .diven_uto anche per essa un p~cc;liet.t<?, azionàrio-. Essa si chiùd-e nella citLadella ·dei trusts- e delle girandi anonime; e si difende èon ogni mezzo· dalla mÌonacciante marea -delle sue vittime. Da -essa, dal suo sistema o-ra generatore di ,tanti mali e di ,tanto male; •i:ion può ormai più derivare la salv-ezzà del- genere um11no. · t Nè la salvezza può derivare da soluzioni di 001hpromesso, che salvino al pri,neipio della propirietà ..,.privata, accordando al:la pressione -rjvoluzionaria i pannicelli caldi di partecipà– zìoni dei lavoratori. agli utili" de-Ile am~de, di loro inter– vento nei consiglii di iunministraziolle, di psèudo-socìalizza– zione di azi;,ude ·di' interesse pubblico, di assicurmoioni w– ciali. L'azienda capitali'sùéa ha, bisogno, per ·vivere, del fulcr,o dell'utile, compensativo del capitale, il cui conseguimento non 'può essere osiaoo-lato• dalla pressione finanziaria delle spese e -dei "ontribµti per le provvidenze sociali delle. quali si discorre; j. quali.•invece grava,no sui costi, e quindi sui prezzi, ed anchè sulle. ,retribuzioni, e pertanto, anoo,ra uria volta, su le ,spallè dei ·.eonsumatori. in genere e deì lavoratori in ispecie. ·Talchè H beneficio immediato eh!)' il lavorato-re · potrebbe ooonseguire in virtù ·(od a causa? ... ) dellé· provvi– denz.e rnddet-te; verrebbe ad esser'e assorbito nel rirncòrrer.si vizioso fra -cost,i e prezzi, e nell1i decurtazione ·delle paghe. La « so'èializzazionè >> dei ,soli enti di interésse pubblico, in regjme capitalistico, non farebbe che trasfe~ire la pro– prietà d,i,'tili enti dai p·rivati azionisti, allo Stato, con l'ag– gravante di llill appesa,ntiment.o · buro-cirati'co che inçiderebbe anche più sulÌ costi e sui prez2Ji, e spersonalizzerebbe il la– v,or,o, ool sistema delle responsabilità rimbalzanti in .ascesa e in discesa su _la _scala delle gerarchi-e. · · È dunque la pr,orprrietà che è e ileve essere iririmediabil– mente oondanft.ata, . . in qut:nnlDo,mezzo ,e sistema di sfruJIJl!a,. ~ mento del U11V-O'l'O altrui. Ad essa dovrà so_stity,irsi, nelle idee ' e nelle as~irazion.i non· solo, ma più ancora quale inelutta• bile catarsi dell'attuale squHibr,io fra produzione e consumo, il ,concetto d'uso e di godim.enrto di ogni cosa prodotta, equamente ,distribuita in relazion.e all'appo,rto di opera. e di rendimento di -ciascuno al bene coHetiivo. Nessuna parte di quanto è prodotto dalla· natura e dal– l'uomo deve andare dispersa o distll'Utta per· dare ricchezza .a una minoranza; tutti, - .singoli o co.Uettività - ilevono poter ottenere non 6olo quanto basta per esLstere,'ma quant-o è ,necessario per. vivere,· per vivere ·1iberi qua,nto è possibile, fèlici qllanto è dato· esserlo. · · Ad -ognuno deve esse!l'e conces~a sempre· la possibilità del lav:oro, non come pesante giogo, per l'app,orto• di un uti1e al capitale,. m.a _come• dovere sociale e come gfo,i,a créativa per il bene proprio e coUettivo.' L'azienda non deve essere ·c-perath,a sol,o per un privato interesse, i1 quale p_uò impor• taire nei momooti. tli crisi (intema7lionale, nazionale o loc_a.Ie) l'arresto della 'produzione, e· quindi disoccupazione e fame ·per i lavoratqri .in ess~, operanti; d·eve bensì divenire partè .. in-tegrante della. o•rgan,izzazione sociale per ,il profitto di tuìti e di ei 1 as,cuno. Posta pertanto la··piremessa che fa proprietà privata, come mezz,o e sttumento di sfruttame,nto del lavoro altrw, de"e essere sirstJituita da 1lfl altro .sistema, altro sistema non è dato pensare se no;n quel1o della proprietà collettiva, e quindi deUa socializzazione. E quf' si pone· un. pro·b'lema essenziale: de-ve lo ,Stato sostituir~i al cap.italista privato, e funzionl""e come produt• . tore · e distrubutore dei beni di co,nsum:O,. oltre che come regolatore supiremo della v-ita della Nazione?. òppure allo Stato deve essere lasciata la sola responsabilirà della Iegi– ferazione attraverso gli o-rganj. rappresentativi, e d-el coordi– namento della produzione è del consumo, lasciand,o- ad altri organi, più snelli e specializzati la funzione specifica? La prima ~luzio'ne - alla quale la Rllssià d<_>".elte neces– sariamente ricorreré' per le peculiarità ambientali nelle quali la sua ·rivoluzibne ebbe il suo culmine drammatico, e per la ragione essenziale .che fu il primo-Paese del mondo, e il più ·grande! ad attuarla - comporta. necessariamente un lungo periodo di dittatura di partiiti ò di per.son.e, che può anche protrarsi nel ,tempo sino a dovere assestarsi in modo, defini– ùvo ·(per quanto dii definitivo vi possa essere in una rivo• luzione). Così ehe l'.imlividualità viene ad essere• sacrificata al Molocli dello Stato, e con ès§3 la ragione di vivere del– l'uomo, se è vero, come è vero, che egli nasce libero. L-0 Stato capitalista, lo Stato dittatoriale, è la. inversìooè del BÌb t·o 5éca. 1n 1 ctsràncaosomma e la espm- sione della- volontà dei cittadini, .e come tale deve agi,re in fu,nziune deHa loro vita e del loro benessere. Il « tutto' nello Stato, niente al . di fuorù dello Stato » oomporìa la _ìnortifi.cazione e la violentazione dell'ind.i-viduo e della sua ·volontà, e con èjò stesso la preminenza, anche nelle que– s.tio,ni di •Vita e di morte di un po-polo, -della volo,ntà di una · sola o di poche persone, e quindi ,i.I loro domini<> incontro!-. lato e incontroJlabile, del cui ·irisultato, quando malefioo, si ha coscienza solo quando abbia condotto· al disasLro. D'altra parte - per ,parlare di noi italiani., che più il.i ogni altro. popolo, all'infuori del tedesco, sappiamo quali siano le oonseguenze di un &istema politico a .piramìde -, noi abbiamo temperamento individua1istioo, a• forti reazioni, che mal si adegua a. rinunziar13 alla discussione ed alla cri-" tica. Quando il nostro temperamento fu coer.cito, fu jattura peir i ooercitor.i .e per noi. , Inoitre, ·1a profonda disparità economica, politica e so• ciale delle regioni, per cui si ha~,o forti agglomerati indu– striali, e ,perciò capita1ist.ici e proletari nel nord, con no– tevo1f demarcazioni . classistithe, e una gamma .-iochis.sima di .stati interm~edi nelle regioni del centro- e del sud, quasi prive di classi nel senso moderno della parola, impo,nè. una elaborata fase preparator,ia per l'amalgama di questi ele– menti -compositi. in un tutto nazionale, con c,o,ntrasti meno ,sensihilii :· il che, p,robabilinente, si può ottenere soltanto mediante bene intese autonomie amministrative regionali. Òra .. è ev,idénte che lo .Stato dittatoriale, Mcèssariamente accentratore, agente in senso univo.c<J, p,otrehbe causare pe'r– turhazi,oni ·e<>onomiche e Mlitiche fn funzione. opposta a quella propostasi, specie con· la pressione di un indispensa– bile eno.-me à'pparato burocratioo. Ond-e -si ravvisa più consona al .carattere ed all'economi" italiana la .seconda soluzio-ne delle due accennate più sopra: allo Statò deve -essere lasciata la sola responsabilità della legifeì-azione attraverso gli- organi rappresèntativi, e del coor– dinam,ein,t:o della p.-oduzione e del consumo, -lasciando- ad altri. ,organ,i più snelli -e specializzati .la funzione specifica di pro-durre e distribuire. *** · B: qui occonerebbe pm ampia sede, e più nutrita compe– tenza, per ,illustra,re ,soluzioni sfuggite in·· dettaglio·· anclte alfa dottrina: · Ma ,indicazioni, sì,' ritengo si possano dare. E poichè è essen2'iale che la collettività, al di fuori .e al di so•pra della brama individuale di lucro, gerisca in certo senso diretta– rttente gli .organi di yiroduzfone e d,i,distribuzione, vien d~to di .pensare .all'istitùto della cooperazione, che ·già fo Italia, prima del fascismo·, si aimostrò -pofente mezzo di addestra– mento dei lavo-rator,i all'ammirustrazione ,aziendale, e di per– fe.,ionamento .delle loro capacità specifiche. · Quando ·poi la oo,operaz·ione fossè sollratta alla prigione del sistema ·capitalisiico•, fos•se opportunamente disciplinata dalle legg.i dello Stato e dalla sorveglianza d,h-etta dei Sin– dacati dei lavorato-ri, fosse coordinata opportunamente nella _ sua attività di ·produzione e di distr-ibuzi-one, ;illora pot(ebbe veramente divenire l'ossatura del nuovo ordinamento soei,ale. Nell'azienda_ .ç,ooperativa l'uomo ·non -è già più-,il prole;_ tarUJ, fredda parte della -macchina e di un meccanismo con– _-tabile, sia privato, sia statale·, al quale esso· è estraneo. Nel– l'organismo souratto all'ar,ido e brutale sfruttamento. capi· talisùoo,, ·i;>l'ivato o .5tatale ·che sia, l'uomo è e .-imane uomo, .che domina l:a m,acchina e la cosLringe ai suoi intenti, pre– .servando altre:sì quel che resta il fulcr,o della· gara di con– -C-Òrrenza-:la emulazione, l'aspira2'ione ad. aff.ermar&i e ad ascendere,- l'ambizione stessa, in quanto egli partecipa·, per sua libera decisione, alla nomina dei dirjgenti teonici ed amministrativi ed egli stesso può essere -investito di tale ruolo. Pertanto - entrate" le. ~z,iende di ·gr~nde interes.se pub- . blico nell'ambito .di un'amministrazione a gestione diretta o delegata· dello Stato - l'azienda, ora 'a g"estio,ne capita– listica, potrebbe, dov,r-ebbe gradualmente passare alla ge• stione d.irétta da parte dei lavoratori, appunto a mezzo del reggimento cooperativo, coordinat'<l in federazioni provin: ciaJ:i.,_ regionali e ,nàzi-0nali, sì che l'una branca di prodn– ziòne o di distribuzione reggesse l'altra, e tutte trovassero disciplina e aFmonia; nell'interesse della collett,ività, attra– verso alle leggi._ Occorre dilungarsi nella dimos.trazione che ciò equivar· rebbe a salvare l'uomo e il suo spirito dalla schiavitù della macèhina ·e del capitale, dalla quale non sarebbe salvato d~· staùzzazioni o nazi-O;naiizzazioni a carcattere integrale? Non basl.assero le premesse, basterebbe a dimostrarlo la.

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