Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 10 - 16 maggio 1946

CRITICA SOCIALE 161 necesSJta delia rivoluzione, rischia di diventare uh r,etore, quando astrae dalla realtà concreta c dai suoi vitali pro• blemi. Oggi i popoli nÒn attendono dai ·socialisti soltanto il vel"bo nuovo. Quiel verb9c nuovo è ormai diffuso. Oggi si tratta d:i,dare prove di' cap_aci-tà.Se tali prove- mancheranno, ci saranno anoora delle soste e. d,ei ritorni reazionari. D•i fronte a tale impelÌ,ente,richiamo· deUe cose io, penso che sia necessario per i' wcialisti di, tutte le g,radazi.ohi e ' tendenze un riacoostamento allo· spi.rito di Marx. Non si tra.tta di. riprendere questo o quello schema, di scervellarsi per dimostrare la oorrettèzza di questa o quella profezfa, ma si tratta di, impadronirsi di un metodo, peculiare, di for– marsi una determinata mentalità, di, ubbidire ad un dato <>dentamento, di darsi una. particolaire cultura. Si tratt,a ·di intendere la realtà storico-S<>oiale, senz,i, lasciarsi fuorviare · da: quelli- che il Pareto. chiamava i residui e le derivazioni. Si tratta d,i introdurre la oonsapevo-lezzà pacata, fredd·;i, s·e– rena, disinteressata dello -scienziato accanto alla calda pas– sionali!à del credente. BiS<>gna1:1,iffidaredel mondo nel quale viviamo, ocoorre armarsi contro 1.!' sue lusinglie e le sue illusioni, bandire j faci1i- otrimismi, considerare oom e nè• miche le idee di sucoessf ottenuti a buon mercato, sèn.za sofferenze, senza lotte, .senza sacrifici. .. , .. Questo signifi,ca a•nche. armarsi contro se stessi, aprire un prooesso••di cl'\Ìtica e di, revisione d·ella propria mentalità e della' pvopria cultuira. ILfasc:ismo ha lasèìato una triste ere– dità che è stata mia delle cause maggiori della. rovina del paes 0 e: l'improvvisazione. Gerarchi' -improvv1sa~i, i><>destàim– provvjsati, g<merali improvvisati, prefetti·, -professori, •tecnici · imp.-ovvisati. Un abito e u,n,. ritol<1 cb'e, da un momento al– l'altro~· creava una competenza. Il giomalismo italiano del ventenruo ha rappresentato- l'espressione più tangibile cli questa degenerazione ·del èostume, di questo prevalere della retorica •intesa come falsa e poetica rappresentazione ~ella vita. E~ ora? Distirugger_e il costume d'un colpo· è impossibile. · Bisognerebbe almeno non alimentare la- mala pil!nta. Invece il concime per questa si getta' a manate. · Rioord_o benissimo''cosa signifioasse pariare e seri-vere di sooiali.smo· durante il· ventennio trascorso·. Ricordo' le diffi. coltà che incontrava.n,o quei· po-chissimi giosrani, che inten· devano studiaire seriamente, pèr ll'ovare il" materiale ed orientarsi. Rioordo come il socialismo, affiorasse attravers,o le stravaganze delle teoriche oorp-0rativistiche, inf11rcito, svi- sato, oscurato da queste. . · · Ora l'Italia risuona· di mille vocf professanti e inseg,n.,nti" il socia,Jismo. Ma è .possibile; mi domando, c.Ji-e in due _anni si si-a formata tanta· cultura·? Bisognerebbe ooncludere che iJ fascismo ha s,aputo produrre u111m.iracol:o benefico, nello spirito degli ital'iani. • La verità è un'altra. -La delusioine e il· risveglio amao:o banno provocato una· reazioµe che fa :Oscill-are• il pendolo _ verS<>il polo opposto. Molti giovani educati, dal- fascismo, si sono- svegliati. un giorno democratici e socialisti inconsape– voli. Ma quanto corpo·rativismo c'è· aincora dentro di loro! Perchè il movimooto a onda' non - ,continui o·ccorre che 'si rea1izzino almeno due 'condhioni: da una partCl che si formi La vera cultura socialistica; dall'altra che i socialisti - diano u;,_a pro-va dj capaoiià efje~tiva nella soluzLone dei pro– blemi pratici che assillano ,il paese ... Ci riusciranno?· èert,o oggi si trovano di w-onte ad alcuni <>stacoli poderosi: primo fra tuuii il perm3Jllere della vecchi-a 1mprontitudine, alimen– tata dalla s1:nania d:i arrivare e dalla facilità di trovar credito per mezzo di una qual~iasi tessera. . .. Ecco il motivo primo del n,ostro richi,amo a Marx; all'amo– re per la vita dura, alla disciplina interiore; alla fatica per– severante, alla pazienza di -chi sa aspeuare. Ecco la ra@ione d·ell'esame di coscienza che gli intellettuali .socialisti do– vrebbero imporsi con il proposi.to di divèntare severi con se stessi e oon gLi altri. · · . _· . È domandare tr,oppo? Fo,i:se. Ma è indispensabile p-er vin– cere, per proseguire 1a ·marcia ascendente senza·• nuove: cadute. . · · · Oggi cozzano nel mondo· socialisti(lO due mentalità oppo• ste: una· vede tutti· i pro-blemi in funzjone deUa politiça, crede che dal giooo _delle arti politiche possa uscire la ma– gio;i. 50:luzione dei ·~n"()bleÌni concreti della vita; un'altra· chiede la p,reparazi.one tecnica per _affrontare tali .Pr~blentj. La prima è la legittima erede del credo del fascismo; la seòonda discende dalfo spirito vero dei grandi fondatori del sodalismo scientifico. . _.,. . · Coloro che ammettono una totale palingenesi della società , rt<>J)O' un -cataclisma di ~attere c-atasÌrofico, possono, anche -pensare che, a poco a pooo, _dopo sacrifici immensi, i nuovi, abitato•ri dd mondo pÒ11ranno aver modo 'di formarsi tran· · quillamente una capacità e una -00mpetenza, sénza pericol?· o che là r-eazione tragga "antaggio dalla lor~ in.esperienza iniziale. Ma, in- una rappresentazione realistica della storfa, quale Marx la inten:Oeva, le cose appaiono molto più complesse e difficili. Oggi. poi che quasi tutti, i social\sti (dfoo se1:npre in s·enso generioo, comprendendovi anche i comunisti) hanno accettato la tattica legalita,ria, · ogg-L· biso_gna rendersi ben . oònto che, se i &oci-alisti vorranno vincèro, d-o,vranno dimo– strare almeno tanta "'capaèità quanta ne ha,nno- i Loro avver . sari. . Gli eventi della storia recente dimostràn,o-, ,in mqdo inequivocabiJ-e, che le mass,e, a· lungo andare, abbandori•ano i partiti che non sanno trisohier-e i' pr-o.blemi pratici della viia quotidiawi, Quindi la lotta fra .i partiti diventa lotta di c-apacità, lotta di qualità, non solo di numero·. I partiti socialistici soggiacciono ancora all'illusione qu·a• rantottesca deH'azione_ di piazza- e quindi 'pensano .che 11 _ numero oos'tituisca l'unica fo-i-za. ;L'esperienza ha dimostrato che pochi scienziati chiusi irn un gabinetto• poss01no produrre forzo incommensurabili: Bisogna dunque unii-e la massa al· l'int.elligenza. . ,, . . Ma l'intelligenza è qu,asi séinpte, jn maggioranza, dalla _ parte dei p,oteinti. Bisognerà che .i partiti, di messa cerchin,o ·di creare 111uove,capacità e di atll"arre ·queJ}e esistenti. Ecco perchè anche da questo lato,. io, auspico il rfaecostamento' allo spirito di Mairx. Uno ~dei princi;pali meriti di lui con-_ siste i:iell'aver ro-vesciato la còmune ,-opinione dei vafori so• ciali: nell'aver po-sto- la società .-Innanzi allo Stato,, i'eoono– mfa avanti _alla politi.c a. Là coiruisce.:iibadelle materie econo· miche è indispensabile per j, socialisti. Rappresenta µn'arma di combattimento, di cui non si può fare a meno, ancl)e dal punt1> di vista strettamente p-olitioo. Vincere sul terreno eco– no,mioo significa conqu-istaire o man1enere H po·tere~ . • Queste cose io dicevo. in breve d_opo la liberazione ad rin amioo che occupa un p,osto eminente nel P. S. Le stesse· idée vedo ora nobil,;,ente _illustratei,da Co_rr-~doBarbagallo nel « Corriere d'lnformàz.ione » del 30 gennaio. « Il para– dosso d i un· partito a fondo pr~ncipalmente eoonomico-so· ci-a.le, nel q·uale• assai airretrata è La maturità in fatto di pro– b lemi d,i, tal natura, è palese-- lamenta il Barbagallo --· anche neUa formulazione dei pro-grammi relativi, che i suoi dirigen ti so,gliono- preparare per· la discussione nei convegni n-a.zi, onaH, i quali, per altro fi,niscono per non discotrrern!l a ffauò. La sgradevole conseguenza è sempre quella: iJ con– trasto fra ciò che l'opinione pubblica si' aspettava, di ·cui aveva, ed ha, ·assoluto· bisogn-o-, e la povertà di quello che . · è sta,to· possibile offr,ire in pasto alla sua fame ». Il Partito Socàali~ta ann,overa nelle sue file molti bravi em." pirici, capllci di ,reggere onestamente una piccola ammi,tti– st'razione coi criteri di UÌl' buon padre di famiglfa, entro in– dirizzi. dati>. Questo non· basta a funzioni di governo o a . compiti di, rinnovamento economico. Ci vuole una prena– razione scientifica ·e tecnica. _Per un socialista non basta an· cora. Bisogna che tale prepà.-azion:C s'inquadri in una vi- . sione storjco-economi_ca, c\i,'e solo il marxismo, nella sua ' g-enù~na·espiri!ssione, può dare. LUIGI DAL PANE Cavour e la monarchia Cavour figlio del suo secolo._ L'associaziòne politica che nell'attuale situazione in Ital'ia ha preso ad emblema il nome 'di Cam illo Benso di Cavour ha, a nostro modesto avviso, com– messo un grave errore: un errore di prosll_et_tiva storica. Cavour non è, in.fatti, un simbolo, non .è un innovatore, un precursore.· E no~ è un pensafor~ politico. '.È un. uomo d'azione, indubbiamente qh gr.ande statista, nettamente delineato ·e delimitato dal t~~J:wpi~li'~~~oc~dfnm~~t\fs~lt~ ~3:s1 1 f nc:~:a t~o~ . ~ Bd è nel suo tempo ,l'uomo del' juste milieu: :non ha, cioè,. a,r,d,imenti _di pensiero, o ha solo quelli che. strettamente si alla cciano a.gli ardimenti della sua politica, della s.ua azioné; ma. non ne ha di quelli che oltrepassino q uesta. per mirare aJ fu.turo:' non ha, insomma, alcuna utopia, nessuna di quelle· grandi utopie, che sono dell'uomo di pensiern, del filosofo, e che in parte o iri toto- sono de~tinate a divenire la realtà di domani. Non è 1\1\izzipi, che sacrifica il pre– sente all'avvenire: Cavour è tutto .nel suo presente. In esso. è il tessHore che ,tesse mirabilmente, ·re" stando nef giusto mezzo, un ampio e stu:pendo brano .. ...

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